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DPR 328I01

BILANCIO PREVENTIVO 2001


CONSUNTIVO 2000

LA SICUREZZA DEGLI EDIFICI


SPED. IN ABB.POST. 45% ART.2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 MILANO

MENSILE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI. SETTEMBRE 2001. ANNO XVII. NUMERO 159
LA VIGNETTA DI GIORGIO MARCHETTI

EDITORE
CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI IN QUESTO NUMERO
PRESIDENTE: RAFFAELE SIRICA
VICE PRESIDENTE: MASSIMO GALLIONE
VICE PRESIDENTE: LEOPOLDO EMILIO FREYRIE
VICE PRESIDENTE: GIANFRANCO PIZZOLATO
SEGRETARIO: LUIGI MARZIANO MIRIZZI
TESORIERE: GIUSEPPE ANTONIO ZIZZI
CONSIGLIERI: RENATA BIZZOTTO, LUIGI COTZIA,
GIORGIO MARCHETTI,PIERLUIGI MISSIO,
NEVIO PARMEGGIANI EDITORIALE L’architettura si risveglia
DIRETTORE RESPONSABILE dopo l’Apocalisse 12
RAFFAELE SIRICA
DIRETTORE EDITORIALE
MASSIMO GALLIONE
COORDINAMENTO EDITORIALE
GIORGIO SCIANCA RIFLESSIONE La confusione degli iunior BARBARA BASSI
REDAZIONE
LUIGI M. MIRIZZI, NEVIO PARMEGGIANI,
DANIELE ROTONDO
14
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
Parlano Raffaele Sirica
RICCARDO BEDRONE, CLAUDIO MAFFIOLINI, e Sergio Polese
FLAVIA VACCHERO
LA LEGGE
Decreto del Presidente
SERVIZIO EDITORIALE STAMPA E PUBBLICITÀ
ALBERTO GRECO EDITORE S.r.l.
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18
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PROGETTO GRAFICO
La grande sfida delle professioni
D I PA R T I M E N T I

DLP ANTONIO M. LEOZAPPA


PIERGIORGIO MAOLONI
IMPAGINAZIONE
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organizzate in ordini 22
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ANNO XVIII N.159 SETTEMBRE 2001

Gli articoli firmati esprimono solo l’opinione


dell’autore e non impegnano il CNA,
RUBRICA Architettura su RaiSat a Ottobre
né la redazione del mensile.
I manoscritti, anche se non pubblicati,
non si restituiscono.
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Di questo numero sono state stampate 90.000 copie,
distribuite a tutti gli iscritti agli Ordini d’Italia.
Chiuso in tipografia il 30/09/2001

MENSILE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI. SETTEMBRE 2001. ANNO XVII. NUMERO 159
LA TRAGEDIA DI NEW YORK SETTEMBRE 2001

L’ARCHITETTURA
SI RISVEGLIA
DOPO L’APOCALISSE
di MASSIMO GALLIONE

Il titolo di questo editoriale ripropone quello del quotidiano Avvenire del 16


settembre scorso. Tutti i media del mondo si stanno occupando dei gra-
vissimi problemi politici innescati dall’attentato e dei risvolti «archi-
tettonici» che ne sono violentemente scaturiti, come era già successo
editoriale ad esempio con le discussioni sulle ipotesi di ricostruzione seguite agli
incendi della Fenice e della cupola del Guarini.
Le torri gemelle del World Trade Center erano state costruite nel 1970
su progetto di Minoru Yamasaki, ed erano presto diventate il simbolo
stesso della metropoli proprio per la novità che esse presentavano, non
tanto per la tecnica costruttiva ma per la novità eclatante rappresen-
tata dal loro raddoppio. Il filosofo francese Baudrillard nel 1976 vede-
va in esse lo sdoppiamento tattico del monopolio:
«Le due torri del WTC», scriveva «sono il segno visibile della chiusu-
ra di un sistema nella vertigine del raddoppiamento» e le paragonava
alle repliche moltiplicate del viso di Marylin, dipinte da Andy Warhol.
«Ci vogliono due superpotenze» si legge in Lo scenario simbolico e la
morte, «per mantenere un universo sotto controllo: un unico impero
crollerebbe da se stesso».
Dopo la distruzione del WTC e il traumatico mutamento della skyli-
ne di Manhattan, ci si interroga sulla necessità e sull’opportunità di una
ricostruzione. Dalla posizione più avversa di alcuni architetti e
intellettuali, che vede i grattacieli non più come simboli di invincibilità
1940 ca
ma come indifese, imperdonabili macchine anti-uomo [come scrive San-
dro Veronesi sul Corriere della Sera del 18 settembre], a quella di molti
professionisti non solo americani che vi vedono un’espressione irri-
nunciabile della civiltà occidentale, il dibattito se ricostruirle o meno è
ora argomento quotidiano dei media mondiali. I più noti ed affermati
architetti di tutto il mondo stanno in questi giorni rispondendo alla stes-
sa domanda sui quotidiani e sulle riviste, rivolta loro da più parti; ri-
portiamo qui alcune risposte.

EMILIO AMBASZ: «Quando apparvero le Twin Towers tutti trovarono che


deformavano questo paesaggio. Non erano due guglie aggraziate, so-
lo due edifici fuori misura. Penso che sia tempo che il verde torni a
1996
dominare sul grigio. No, non ricostruirei le Twin Towers».
MARIO BOTTA: «Le dimensioni iperboliche, da tanto tempo inseguite, si
rivelano una scommessa ardua. Che accadrà? Mi sembra troppo pre-
sto per cercare di capirlo».

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l’A 9.’01
1870 1900

PAOLO PORTOGHESI: «Il vuoto sarebbe più eloquente di un nuo-


vo pieno».
Avvenire Giovedì 13 Settembre

REM KOOLHAAS: «Quel giorno siamo stati di nuovo sedotti dal-


la vista delle Twin Towers. Abbiamo osservato i gratta-
cieli per 30 minuti constatando fino a che punto erano
perfetti, geniali, i più belli... L’edificio che Frank Gehry
sta costruendo per il Guggenheim Museum da qualche 1996
parte all’altro lato di Manhattan potrebbe rimpiazzare le
Torri con un effetto immediato».
Les Inrockuptibles Martedì 18 Settembre
PHILIP JOHNSON: «Tutto ciò che essi hanno distrutto, noi lo
RICHARD MEIER: «Riprogettare un WTC completamente di- ricostruiremo. Credo che dobbiamo realizzare gli stessi
verso, un luogo che sia in sintonia con il terzo millen- spazi che esistevano prima, è il minimo che possiamo fa-
nio: da cui guardare al futuro, non al passato. Dovremo re».
ricreare un insieme di edifici che rappresentino simbo- TERRENCE RILEY: «Una volta che avremo superato il dolore,
licamente New York come il World Trade Center aveva fat- dovremo scegliere. Ci rassegneremo alla sconfitta o rea-
to finora... un posto dove torni la gente a vivere e lavo- giremo come fecero a Chicago dopo l’incendio del 1871:
rare». inventarono i grattacieli e cambiarono radicalmente il
il manifesto Mercoledì 19 Settembre modo di crescere delle città. Dovremmo costruire un
grattacielo più sensazionale e più innovativo».
RENZO PIANO: «Ho visto le immagini in tv con l’impressione, ROBERT A.M. STERN: «Dobbiamo ricostruire le torri. Sono il
come tutti, di assistere a un terribile, perfetto film. Ma simbolo del nostro successo come newyorkesi e come
poi sono sceso per strada. Il mio ufficio è sulla Ventesi- americani; riportarle com’erano in passato vuol dire che
ma, a quindici blocchi dalla tragedia, ho visto il crollo, non ci arrendiamo. I grattacieli sono la nostra massima
il terrore, la gente in fuga, che si abbracciava. Ora la conquista architettonica e noi dobbiamo avere un nuo-
grande sfida è la ricostruzione di New York. Dico subito vo grattacielo World Trade Center».
che ricostruire le Twin Towers così com’erano, tali e qua- BERNARD TSCHUMI: «Di sicuro bisogna ricostruire, più gran-
li, sarebbe una follia. Non è soltanto una questione eco- de e meglio. Ci dovranno essere uffici e un mix di atti-
nomica, ma anche culturale. Bisogna riuscire a salvare vità, culturali ed economiche. Sì, ci vuole un posto per
l’anima di una città, il suo spirito. E per far questo non piangere, ma questo non deve essere la cosa più impor-
serve, anzi è fuorviante, ricostruire esattamente come tante. Deve essere un posto in cui si guarda al futuro,
prima». non al passato».
la Repubblica Venerdì 21 Settembre New York Times Magazine Domenica 23 Settembre

RALPH APPELBAUM: «Non è soltanto una decisione di noi MASSIMILIANO FUKSAS: «Il 2001 lo ricorderemo e lo ricorde-
newyorkesi. Credo che tutti gli americani si debbano ranno coloro i quali verranno dopo di noi, come l’anno
esprimere in proposito». in cui insieme alla distruzione sacrilega dei grandi
ELIZABETH DILLER E RICARDO SCOFIDIO: «Ciò che più ci addolo- Buddha in Afganistan, con migliaia di esseri umani, è
ra adesso è l’aver perduto la visione del nostro orizzon- scomparsa anche la Manhattan come dal 1974 l’abbiamo
te. Questo vorremmo dire: non costruiamo qualcosa che conosciuta. Le torri gemelle furono terminate appunto
cerchi di ricostruire l’orizzonte, è meglio lasciarlo vuoto. nel 1974, e cambiarono l’immagine e la “scala” del di-
Crediamo che sarebbe tragico cancellare la cancellatura». stretto economico di N.Y. Non era solo la classica visio-
PETER EISENMAN: «Qualunque cosa dovesse capitare in fu- ne del Water-front che veniva modificata, ma le Twin
turo, sapranno che l’Occidente, la sua cultura e i suoi va- Towers erano lo scenario per Soho, il Village Tribecha, e
lori sono stati attaccati. Io spero che noi riusciremo ad della Manhattan che nella sua “parte bassa” dimentica
andare così in alto come erano le due vecchie torri. Non la struttura ortogonale frammentandosi e divenendo tes-
ci smuoviamo da questo punto. Non possiamo tornare suto incoerente».
indietro». L’Espresso Giovedì 27 Settembre

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9.’01 l’A
1900
1890 ca

1996

1988

1880 ca

1910

1997

Le fotografie che accompagnano


gli articoli della rivista
sono tratte dagli
1890
Archivi e dal Museo
di Storia della Fotografia
della Fratelli Alinari.
I soggetti, la data e i crediti
a pagina 36.

1963

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l’A9.‘01
1988
LA RIFORMA DELLE PROFESSIONI: PARLANO RAFFAELE SIRICA E SERGIO POLESE

LA CONFUSIONE
DEGLI IUNIOR
di BARBARA BASSI da «COSTRUIRE» di Settembre 2001

Tra riforme annunciate e in atto, il futuro di architetti e ingegneri


è ora nelle mani del governo. L’importante, per i presidenti
dei Consigli nazionali, è garantire qualità e professionalità.

Su una questione sono profondamente d’accordo Raffaele Si-


rica, presidente del Consiglio nazionale degli architetti e Ser- riflessione
gio Polese, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri:
il titolo dato dal regolamento sugli Albi ai laureati triennali non
può funzionare. Infatti l’appellativo di iunior, che nelle inten-
1890 zioni del legislatore spetterebbe a chi ha compiuto i primi tre
anni di percorso universitario, rischia di generare confusione
o, peggio, di svilire i relativi titoli professionali. Per ora, dun-
que, tirare le fila sul futuro delle due categorie è prematuro: bi-
sogna aspettare le decisioni del governo su questo e altri prov-
vedimenti messi in pista nel corso della passata legislatura.

RIFORME E PROFESSIONI
Le incognite che pesano sul mondo della formazione e, di conse-
1998
guenza, su quello delle professioni sono numerose: in discussio-
ne non è soltanto il recente regolamento sugli Albi. La madre
di tutti i cambiamenti avrebbe dovuto essere la legge di rifor-
ma degli Ordini professionali che, dopo una lunga serie di te-
sti redatti e poi bocciati, oggi è ancora un disegno di legge che
porta il nome dell’ex ministro della Giustizia Piero Fassino.
A complicare il quadro si sono inserite la riforma Berlinguer
dei cicli scolastici, che dovrebbe cancellare d’un colpo i diplo-
mi tecnici e i titoli relativi [come quello dei geometri] e la rifor-
ma universitaria, che ha introdotto le lauree triennali anche per
architetti e ingegneri oltre che per i geometri, privati del di-
ploma. Inoltre, tra le riforme della scuola e dell’università e
quella legata al mondo delle professioni si è incuneato il rego-
lamento sul riassetto degli Albi secondo i nuovi titoli, appro-
vato dal Consiglio dei ministri lo scorso aprile.
È dunque in questo quadro complesso e dal futuro incerto
che il Consiglio nazionale degli Architetti e quello degli Inge-
gneri stanno elaborando le proprie strategie. «La nostra bat-
taglia - spiega Sirica - va nella direzione della direttiva euro-
pea sull’architettura, la n. 384/85, che prevede, per operare sul

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9.‘01 l’A
LA RIFORMA DELLE PROFESSIONI: PARLANO RAFFAELE SIRICA E SERGIO POLESE

1890 ca 1936 1998

territorio, cinque anni di impegno tra università e tirocinio spendibile sul mercato, ma se deciderà di frequentare il quar-
e individua anche le discipline necessarie per formare un ar- to e il quinto anno dovrà tornare a studiare materie di base?
riflessione

chitetto. La direttiva nasce sulla scia di una legge che in I due tipi di laurea, insomma, devono viaggiare separatamen-
Francia vige già dal 1977 e che prevede che chiunque voglia te. Inoltre, la riforma degli ordinamenti va portata avanti as-
ottenere una concessione edilizia debba rivolgersi esclusi- sieme a quella delle professioni, perché si tratta di due aspet-
vamente a un architetto, perché non esiste altra figura pro- ti dello stesso problema. Invece la commissione Rossi, che ha
fessionale abilitata a occuparsi delle trasformazioni terri- studiato il testo del dpr sul riassetto degli Albi, non ha nem-
toriali. Da noi, al contrario, sono presenti molte professio- meno chiesto il parere degli Ordini professionali».
nalità che si cimentano in quest’attività. Preferiremmo al- Risultato? «Si va contro i principi di tutela del cittadi-
linearci con il resto d’Europa». no – prosegue Polese - perché la figura del laureato iunior
non è facilmente distinguibile da quella del suo collega se-
TRE PIÙ DUE NON FA CINQUE nior. Oltre al fatto che questi titoli hanno del ridicolo, per-
«La riforma dei cicli scolastici e quella dell’università - con- ché fanno distinzioni di età e non di preparazione professio-
tinua il presidente del Cna - potevano essere l’occasione per nale, a tutto danno dell’utente, che non capisce in cosa con-
fare finalmente chiarezza. Mandando a esaurimento i diplo- sista la differenza di prestazione. Al punto che anche il Con-
mi di periti edili e geometri, il laureato triennale avrebbe po- siglio di Stato si è espresso in modo molto critico verso il te-
tuto sostituire queste fìgure di stampo più tecnico. Nell’ot- sto del regolamento». Un altro motivo di confusione viene
tica delle regole europee, pensavamo al laureato triennale co- dalle competenze. «Per quelle progettuali del laureato trien-
me a una figura simile al quantity surveyor inglese, che svol- nale - sottolinea il presidente del Cni - si è adottata la de-
ge il ruolo di controllore nel campo dell’estimo, dei contrat- finizione «semplici costruzioni con tecniche standardizza-
ti, dei capitolati, dell’assistenza ai cantieri. Tutto ciò, insom- te», mentre per quelle del laureato quinquennale si fa rife-
ma, che attiene al mondo della computistica e non della pro- rimento a «costruzioni non semplici con tecniche evoluti-
gettazione. Un’idea che ricalca i risultati di una ricerca da noi ve e d’avanguardia». Locuzioni non chiare, che daranno luo-
affidata al Censis sulle nuove figure richieste dal mercato del- go a numerosi contenziosi, a tutto sfavore dei cittadini e del-
l’edilizia: l’istituto ha rilevato che le professionalità mancanti la qualità progettuale».
oggi sono proprio relative al terziario immobiliare, quali ana-
listi e valutatori, mentre ai progettisti, in particolare agli ar- QUESTIONE DI QUALITÀ
chitetti, è richiesta una sempre maggiore specializzazione, Proprio il tema della qualità del progetto è da sempre il ca-
che non è facile ottenere con i soli cinque anni di università». vallo di battaglia del Cna. Secondo Sirica, «occorre valorizza-
E le nuove riforme? «Con la confusione di competenze che re la rete diffusa di organizzazioni professionali raccordan-
creerà il titolo di laureato iunior, riproducono le contraddi- dola a quelle confindustriali e all’Ance. Per varare insieme
zioni interne all’università più che riferirsi al mercato». proposte di trasformazione del territorio che tengano con-
Una posizione condivisa anche da Sergio Polese: «Da tem- to di due parole magiche, paesaggio e architettura, scompar-
po noi ingegneri stiamo denunciando i guai connessi con la se dalla legislazione recente ma tornate in auge grazie alla
riforma universitaria. Ben vengano i laureati triennali, ma il convenzione europea sul paesaggio, varata lo scorso anno
tre più due uguale cinque dequalifica la posizione del lau- dal ministero per i Beni e le attività culturali. E recuperate
reato quinquennale. Non si possono impartire insegnamen- anche dalla legge Melandri per l’architettura, oggi purtrop-
ti a rate: il laureato triennale deve essere immediatamente po trasformata in una semplice circolare, con le procedure

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l’A 9.‘01
per il concorso di progettazione che diventa strumento di as-
segnazione degli incarichi pubblici quando siano coinvolti i pa-
reri delle Soprintendenze». Per il presidente del Cna, insomma,
la trasformazione del territorio non è un problema di cubatu-
re ma soprattutto di qualità: «In Italia quando si progetta un’o-
pera pubblica non si attiva quella che in Francia viene defini-
ta “democrazia urbana”: questa fase viene sostenuta diretta-
mente dal governo attraverso la Miqcp, Missione intermini-
steriale per la qualità delle costruzioni pubbliche, organismo
che prevede il coordinamento di 11 ministeri e assiste gli en-
ti locali nella fase di programmazione dei concorsi, impegnando
molti professionisti, non necessariamente solo architetti.
La qualità dell’architettura francese, visibile a tutti in mo-
do chiaro, ha dunque un costo aggiuntivo, quello della pro-
grammazione preliminare dell’opera pubblica, che incide in me-
dia per il due per cento in più sul costo finale dell’opera. Si
tratta di una prestazione urbanistica che manca nella nostra
catena pianificatoria, della quale invece rappresenterebbe
l’elemento fondamentale. Speriamo di rimodellare su questi
obiettivi i risultati raggiunti con la Merloni ter, in particolare
la definizione della figura del responsabile del procedimento,
per la quale vorremmo istituire corsi di formazione all’interno
dell’Ordine».
L’assenza di professionalità adatte a questo specifico ruo-
lo preoccupa anche Polese: «A questa figura la Merloni ter de-
manda una quantità enorme di compiti, dalla supervisione del
progetto fino alla validazione dell’opera.
Al momento, in Italia, non esistono professionisti con le
competenze necessarie per svolgere questo compito.
Inoltre la legge dice che, se non si riesce a reperire questa
figura sul mercato, si possono scegliere soggetti meno qualifi-
1879
cati. Ma la qualità non può stare nella via di mezzo». Non solo:
«La Merloni è ancora una legge troppo rigida, poiché non fa dif-
ferenze fra piccoli e grandi opere dal punto di vista degli adem-
pimenti da seguire. La forma nella quale sono proposti i bandi
è troppo complessa». Sulla stessa lunghezza d’onda Raffaele Si-
rica: «Siamo pronti a proporre una semplificazione delle
procedure, sia attraverso leggi regionali per la qualità delle co-
struzioni pubbliche, sia lavorando alla nuova direttiva europea
1992
sui servizi, in via di approvazione, destinata a interferire con
quanto prescritto dalla legge Merloni».

1890

1992

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9.’01 l’A
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 5 GIUGNO 2001, N.328 AGOSTO 2001

MODIFICHE E INTEGRAZIONI Art. 2. Istituzione di sezioni negli albi professionali


1. Le sezioni negli albi professionali individuano ambiti
DELLA DISCIPLINA DEI REQUISITI professionali diversi in relazione al diverso grado di capa-
PER L’AMMISSIONE cità e competenza acquisita mediante il percorso formativo.
2. Ove previsto dalle disposizioni di cui al titolo II, negli
ALL’ESAME DI STATO albi professionali vengono istituite, in corrispondenza al
diverso livello del titolo di accesso, le seguenti due sezioni:
e delle relative prove per l’esercizio di talune professioni, a. sezione A, cui si accede, previo esame di Stato, con il
nonché della disciplina di taluni ordinamenti. titolo di laurea specialistica;
b. sezione B, cui si accede, previo esame di Stato, con il
titolo di laurea.
3. L’iscritto alla sezione B, in possesso del necessario titolo di
studio può essere iscritto nella sezione A del medesimo albo
professionale, previo superamento del relativo esame di Stato.

Art. 3. Istituzione di settori negli albi professionali


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1. I settori istituiti nelle sezioni degli albi professionali
legislazione

Visto l’articolo 87, quinto comma, della Costituzione; corrispondono a circoscritte e individuate attività profes-
Visto l’articolo 1, comma 18, della legge 14 gennaio 1999, sionali.
n. 4, modificato dall’articolo 6, comma 4, della legge 19 2. Ove previsto dalle disposizioni di cui al titolo II, nelle
ottobre 1999, n. 370; sezioni degli albi professionali vengono istituiti distinti
Visto l’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400; settori in relazione allo specifico percorso formativo.
Sentiti gli ordini e collegi professionali interessati; 3. Il professionista iscritto in un settore non può, esercita-
Visto il parere del Consiglio universitario nazionale, espres- re le competenze di natura riservata attribuite agli iscritti
so nell’adunanza del 22 marzo 2001; a uno o più altri settori della stessa sezione, ferma restan-
Visto il parere del Consiglio nazionale studenti universita- do la possibilità di iscrizione a piu’ settori della stessa se-
ri, espresso nell’adunanza del 6 marzo 2001; zione, previo superamento del relativo esame di Stato.
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei 4. Gli iscritti in un settore che, in possesso del necessario
Ministri, adottata nella riunione del 4 aprile 2001; titolo di studio, richiedano di essere iscritti in un diverso
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezio- settore della stessa sezione, devono conseguire la relativa
ne consultiva per gli atti normativi nell’adunanza del 21 abilitazione a seguito del superamento di apposito esame di
maggio 2001; Stato limitato alle prove e alle materie caratterizzanti il
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata settore cui intendono accedere.
nella riunione del 24 maggio 2001; 5. Formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri ad ad un settore della sezione A, oltre a quelle ad essi specifi-
interim Ministro dell’università e della ricerca scientifica e camente attribuite, anche quelle attribuite agli iscritti del
tecnologica, di concerto con il Ministro della giustizia; corrispondente settore della sezione B.

EMANA IL SEGUENTE REGOLAMENTO Art. 4. Norme organizzative generali


1. Salve le disposizioni speciali previste nel presente rego-
TITOLO I. Norme generali lamento, il numero dei componenti degli organi collegiali,
a livello locale o nazionale, degli ordini o collegi relativi
Art. 1. Ambito di applicazione alle professioni di cui all’articolo 1, comma 1, qualora ven-
1. Il presente regolamento modifica e integra la disciplina gano istituite le due sezioni di cui all’articolo 2, è ripartito
dell’ordinamento, dei connessi albi, ordini o collegi, non- in proporzione al numero degli iscritti a ciascuna sezione.
ché dei requisiti per l’ammissione all’esame di Stato e delle Tale numero viene determinato assicurando comunque la
relative prove, delle professioni di: dottore agronomo e dot- presenza di ciascuna delle componenti e una percentuale
tore forestale, agrotecnico, architetto, assistente sociale, non inferiore al cinquanta per cento alla componente corri-
attuario, biologo, chimico, geologo, geometra, ingegnere, spondente alla sezione A. L’elettorato passivo per l’elezione
perito agrario, perito industriale, psicologo. del Presidente spetta agli iscritti alla sezione A.
2. Le norme contenute nel presente regolamento non modi- 2. Nell’ipotesi di procedimento disciplinare i relativi prov-
ficano l’ambito stabilito dalla normativa vigente in ordine vedimenti vengono adottati esclusivamente dai componenti
alle attività attribuite o riservate, in via esclusiva o meno, appartenenti alla sezione cui appartiene il professionista
a ciascuna professione. assoggettato al procedimento.

18
l’A 9.’01
3. Con successivo regolamento ai sensi dell’articolo 1, comma 2. Coloro i quali, ai sensi della normativa vigente in ciascuna
18, legge 14 gennaio 1999, n. 4, e successive modificazioni, professione, hanno titolo ad iscriversi all’albo professionale
verranno definite le procedure elettorali e il funzionamento indipendentemente dal requisito dell’esame di Stato, conserva-
degli Organi in sede disciplinare, nel rispetto dei principi defi- no tale titolo per l’iscrizione alla sezione A dello stesso albo.
niti nei commi 1 e 2. 3. I diplomati nei corsi di diploma universitario triennale sono
ammessi a sostenere gli esami di Stato secondo la tabella A
Art. 5. Esami di Stato allegata al presente regolamento.
1. Coloro che hanno titolo per accedere all’esame di Stato per
la sezione A possono accedere anche all’esame di Stato per la TITOLO II. Disciplina dei singoli ordinamenti
sezione B, fermo, ove previsto, il requisito del tirocinio.
2. Salvo disposizioni speciali, gli esami consistono in due Capo I. Attività professionali
prove scritte di carattere generale, una prova pratica e una
prova orale. Sono esentati da una delle prove scritte coloro i Art. 9. Attività professionali
quali provengono dalla sezione B o da settori diversi della 1. L’elencazione delle attività professionali compiuta nel
stessa sezione e coloro che conseguono un titolo di studio Titolo II, per ciascuna professione, non pregiudica quanto
all’esito di un corso realizzato sulla base di specifiche conven- forma oggetto dell’attività di altre professioni ai sensi della
zioni tra le università e gli ordini o collegi professionali. normativa vigente.
3. Il contenuto delle prove degli esami di Stato non modifica
[omissis]
l’ambito delle attività professionali definite dagli ordinamenti
di ciascuna professione. Capo III. Professione di architetto, pianificatore,
4. Nulla è innovato circa le norme vigenti relative alla compo- paesaggista e conservatore
sizione delle commissioni esaminatrici e alle modalità di
espletamento delle prove d’esame. Art. 15. Sezioni e titoli professionali
1. Nell’albo professionale dell’ordine degli architetti, che assu-
Art. 6. Tirocinio me la denominazione: «Ordine degli architetti, pianificatori,
1. Il periodo di tirocinio, ove prescritto, può essere svolto in paesaggisti e conservatori», sono istituite la sezione A e la
tutto o in parte durante il corso degli studi secondo modalità sezione B.
stabilite in convenzioni stipulate fra gli ordini o collegi e le 2. La sezione A è ripartita nei seguenti settori:
università, ed eventualmente, con riferimento alle professioni a. architettura;
di cui al capo XI, con gli istituti di istruzione secondaria o b. pianificazione territoriale;
con gli enti che svolgono attività di formazione professionale c. paesaggistica;
o tecnica superiore. d. conservazione dei beni architettonici ed ambientali.
2. Coloro che hanno effettuato il periodo di tirocinio per l’ac- 3. Agli iscritti nella sezione A spettano i seguenti titoli pro-
cesso alla sezione B possono esserne esentati per l’accesso alla fessionali:
sezione A, sulla base dei criteri fissati con decreto del a. agli iscritti nel settore «architettura» spetta il titolo di
Ministro competente sentiti gli ordini e collegi. architetto;
b. agli iscritti nel settore «pianificazione territoriale» spetta il
Art. 7. Valore delle classi di laurea titolo di pianificatore territoriale;
1. I titoli universitari conseguiti al termine dei corsi di studio c. agli iscritti nel settore «paesaggistica» spetta il titolo di
dello stesso livello, appartenenti alla stessa classe, hanno iden- paesaggista;
tico valore legale ai fini dell’ammissione agli esami di Stato, in- d. agli iscritti nel settore «conservazione dei beni architetto-
dipendentemente dallo specifico contenuto di crediti formativi. nici ed ambientali» spetta il titolo di conservatore dei beni
2. I decreti ministeriali che introducono modifiche delle classi architettonici ed ambientali.
di laurea e di laurea specialistica definiscono anche, in con- 4. La sezione B è ripartita nei seguenti settori:
formità alla normativa vigente, la relativa corrispondenza con a. architettura;
i titoli previsti dal presente regolamento, quali requisiti di b. pianificazione.
ammissione agli esami di Stato. 5. Agli iscritti nella sezione B spettano i seguenti titoli pro-
Art. 8. Salvaguardia del valore dei titoli di studio e abilitativi fessionali:
conseguiti in conformità al precedente ordinamento a. agli iscritti nel settore «architettura» spetta il titolo di
1. Fatto salvo quanto previsto dalle norme finali e transitorie architetto iunior;
contenute nel titolo II, coloro i quali hanno conseguito o con- b. agli iscritti nel settore «pianificazione» spetta il titolo di
seguiranno il diploma di laurea regolato dall’ordinamento pre- pianificatore iunior.
vigente ai decreti emanati in applicazione dell’articolo 17, 6. L’iscrizione all’albo professionale è accompagnata dalle
comma 95, legge 15 maggio 1997, n. 127, sono ammessi a dizioni: «sezione A - settore architettura», «sezione A – setto-
partecipare agli esami di Stato sia per la sezione A che per la re pianificazione territoriale», «sezione A - settore paesaggi-
sezione B degli albi relativi alle professioni di cui al titolo II, stica», «sezione A - settore conservazione dei beni architetto-
ferma restando la necessità del tirocinio ove previsto dalla nici ed ambientali», «sezione B - settore architettura», «sezio-
normativa previgente. ne B – settore pianificazione».

19
9.’01 l’A
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 5 GIUGNO 2001, N.328 AGOSTO 2001

Art. 16. Attività professionali Art. 17. Esami di Stato per l’iscrizione nella sezione A
1. Formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti e relative prove
nella sezione A - settore «architettura», ai sensi e per gli 1. L’iscrizione nella sezione A è subordinata al superamento di
effetti di cui all’articolo 1, comma 2, restando immutate le apposito esame di Stato.
riserve e attribuzioni già stabilite dalla vigente normativa, le 2. Per l’ammissione all’esame di Stato è richiesto il possesso
attività già stabilite dalle disposizioni vigenti nazionali ed della laurea specialistica in una delle seguenti classi:
europee per la professione di architetto, ed in particolare a. per l’iscrizione nel settore «architettura»:
quelle che implicano l’uso di metodologie avanzate, innovative 1. classe 4/S - Architettura e ingegneria edile - corso di lau-
o sperimentali. rea corrispondente alla direttiva 85/384/CEE;
2. Formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti b. per l’iscrizione nel settore «pianificazione territoriale»:
nella sezione A - settore «pianificazione territoriale»: 1. classe 54/S - Pianificazione territoriale urbanistica e
a. la pianificazione del territorio, del paesaggio, dell’ambiente ambientale;
e della città; 2. classe 4/S - Architettura e ingegneria edile;
b. lo svolgimento e il coordinamento di analisi complesse e c. per l’iscrizione nel settore «paesaggistica»:
specialistiche delle strutture urbane, territoriali, paesaggi- 1. classe 3/S - Architettura del paesaggio;
stiche e ambientali, il coordinamento e la gestione di atti- 2. classe 4/S - Architettura e ingegneria edile;
vità di valutazione ambientale e di fattibilità dei piani e 3. classe 82/S - Scienze e tecnologie per l’ambiente e il ter-
dei progetti urbani e territoriali; ritorio;
c. strategie, politiche e progetti di trasformazione urbana e d. per l’iscrizione nel settore «conservazione dei beni architet-
territoriale. tonici ed ambientali»
3. Formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti 1. classe 10/S - Conservazione dei beni architettonici e
legislazione

nella sezione A - settore «paesaggistica»: ambientali;


a. la progettazione e la direzione relative a giardini e parchi; 2. classe 4/S - Architettura e ingegneria edile.
b. la redazione di piani paesistici; 3. L’esame di Stato è articolato nelle seguenti prove:
c. il restauro di parchi e giardini storici, contemplati dalla a. per l’iscrizione nel settore «architettura»:
legge 20 giugno 1909, n. 364, ad esclusione delle loro com- 1. una prova pratica avente ad oggetto la progettazione di
ponenti edilizie. un’opera di edilizia civile o di un intervento a scala
4. Formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti urbana;
nella sezione A - settore «conservazione dei beni architettoni- 2. una prova scritta relativa alla giustificazione del di-
ci ed ambientali»: mensionamento strutturale o insediativo della prova
a. la diagnosi dei processi di degrado e dissesto dei beni archi- pratica;
tettonici e ambientali e la individuazione degli interventi e 3. una seconda prova scritta vertente sulle problematiche
delle tecniche miranti alla loro conservazione. culturali e conoscitive dell’architettura;
5. Formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti 4. una prova orale consistente nel commento dell’elaborato
nella sezione B, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 1, progettuale e nell’approfondimento delle materie oggetto
comma 2, restando immutate le riserve e attribuzioni già sta- delle prove scritte, nonché sugli aspetti di legislazione e
bilite dalla vigente normativa: deontologia professionale;
a. per il settore «architettura»: b. per l’iscrizione nel settore «pianificazione territoriale»:
1. le attività basate sull’applicazione delle scienze, volte al 1. una prova pratica avente ad oggetto l’analisi tecnica dei
concorso e alla collaborazione alle attività di progetta- fenomeni della città e del territorio o la valutazione di
zione, direzione dei lavori, stima e collaudo di opere piani e programmi di trasformazione urbana, territoriale
edilizie, comprese le opere pubbliche; ed ambientale;
2. la progettazione, la direzione dei lavori, la vigilanza, la 2. una prova scritta in materia di legislazione urbanistica;
misura, la contabilità e la liquidazione relative a costru- 3. una discussione sulle materie oggetto della prova scritta
zioni civili semplici, con l’uso di metodologie standar- e pratica, nonché sugli aspetti di legislazione e deonto-
dizzate; logia professionale;
3. i rilievi diretti e strumentali sull’edilizia attuale e storica. c. per l’iscrizione nel settore «paesaggistica»:
b. per il settore «pianificazione»: 1. una prova pratica avente ad oggetto le tematiche pae-
1. le attività basate sull’applicazione delle scienze volte saggistiche ed ambientali;
al concorso e alla collaborazione alle attività di piani- 2. una prova scritta su temi di cultura ambientale e pae-
ficazione; saggistica;
2. la costruzione e gestione di sistemi informativi per l’a- 3. una discussione sulle materie oggetto della prova scritta
nalisi e la gestione della città e del territorio; e pratica, nonché sugli aspetti di legislazione e deonto-
3. l’analisi, il monitoraggio e la valutazione territoriale ed logia professionale;
ambientale; d. per l’iscrizione nel settore «conservazione dei beni architet-
4. procedure di gestione e di valutazione di atti di pianifi- tonici e ambientali»:
cazione territoriale e relativi programmi complessi. 1. due prove scritte su temi di cultura e tecnica della con-
servazione;

20
l’A 9.‘01
2. una discussione sulle materie oggetto delle prove scritte, Art. 19. Norme finali e transitorie
nonché sugli aspetti di legislazione e deontologia pro- 1. Gli attuali appartenenti all’ordine degli architetti sono
fessionale. iscritti nella sezione A, settore «architettura».
4. Gli iscritti nella sezione B ammessi a sostenere l’esame di 2. Coloro i quali sono in possesso dell’abilitazione professiona-
Stato per l’ammissione alla sezione A sono esentati dalla le alla data di entrata in vigore del presente regolamento pos-
prova scritta che abbia ad oggetto materie per le quali già sia sono iscriversi alla sezione A, settore «architettura».
stata verificata l’idoneità del candidato nell’accesso al settore 3. Coloro i quali conseguono l’abilitazione professionale all’e-
di provenienza. sito di esami di Stato indetti prima della data di entrata in
5. Nel caso vengano attivate, con apposite convenzioni fra vigore del presente regolamento possono iscriversi alla sezione
ordini ed università, attività strutturate di tirocinio professio- A, settore «architettura».
nale, adeguatamente regolamentate ed aventi una durata 4. I possessori dei diplomi di laurea regolati dall’ordinamento
massima di un anno, la partecipazione documentata a tali previgente ai decreti emanati in applicazione dell’articolo 17,
attività esonera dalla prova pratica. comma 95, della legge 15 maggio 1997, n. 127, sono ammessi
a sostenere l’esame di Stato per l’iscrizione nei settori previsti
Art. 18. Esami di Stato per l’iscrizione nella sezione B dall’articolo 14, comma 2, secondo le seguenti corrispondenze:
e relative prove a. per l’iscrizione nel settore «pianificazione territoriale», la
1. L’iscrizione nella sezione B è subordinata al superamento di laurea in scienze ambientali e la laurea in pianificazione
apposito esame di Stato. territoriale ed urbanistica;
2. Per l’ammissione all’esame di Stato è richiesto il possesso b. per l’iscrizione nel settore conservazione dei beni architet-
della laurea in una delle seguenti classi: tonici e ambientali, la laurea in storia e conservazione dei
a. per il settore «architettura»: beni architettonici e ambientali.
1. classe n. 4 - Scienze dell’architettura e dell’ingegneria
[omissis]
edile;
2. classe n. 8 - Ingegneria civile e ambientale; Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inseri-
b. per il settore «pianificazione»: to nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubbli-
1. classe n. 7 - Urbanistica e scienze della pianificazione ca italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di
territoriale e ambientale; farlo osservare.
2. classe n. 27 - Scienze e tecnologie per l’ambiente e la Dato a Roma, addì 5 giugno 2001
natura. CIAMPI
3. L’esame di Stato è articolato nelle seguenti prove: AMATO Presidente del Consiglio dei Ministri
a. per il settore «architettura»: FASSINO Ministro della giustizia
1. una prova pratica consistente nello sviluppo grafico di Visto, il Guardasigilli: Castelli
un progetto esistente o nel rilievo a vista, e nella stesu- Registrato alla Corte dei conti il 20 luglio 2001
ra grafica di un particolare architettonico; Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi
2. una prova scritta avente ad oggetto la valutazione eco- alla persona e dei beni culturali, registro n. 6, foglio n. 21
nomico-quantitativa della prova pratica;
3. una seconda prova scritta consistente in un tema o [Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 190 del 17 agosto 2001]
prova grafica nelle materie caratterizzanti il percorso
formativo;
4. una prova orale nelle materie oggetto delle prove scrit-
te, e in legislazione e deontologia professionale;
b. per il settore «pianificazione»:
1. una prova pratica avente ad oggetto l’analisi tecnica dei
fenomeni della città e del territorio o la valutazione di
piani e programmi di trasformazione urbana, territoriale
ed ambientale; TABELLA A prevista dall’art. 8, comma 3
2. una prova scritta vertente sull’analisi e valutazione Albo professionale Diplomi universitari
della compatibilità urbanistica di un’opera pubblica; Architetto
3. una seconda prova scritta consistente in un tema o
Sezione B
prova grafica nelle materie caratterizzanti il percorso for-
Settore architetto tecnico Edilizia
mativo;
Materiali per la manutenzione
4. una prova orale nelle materie oggetto delle prove scritte
e in legislazione e deontologia professionale. del costruito antico e moderno
4. Nel caso vengano attivate, con apposite convenzioni fra Settore pianificatore tecnico Operatore tecnico ambientale
ordini ed università, attività strutturate di tirocinio professio- Sistemi informativi territoriali
nale, adeguatamente regolamentate ed aventi una durata Tecnico di misure ambientali
massima di un anno, la partecipazione documentata a tali Valutazione e controllo ambientale
attività esonera dalla prova pratica.

21
9.’01 l’A
DLP CNA. DIPARTIMENTO LAVORI PUBBLICI - L’APE, L’ARCHITETTO E IL DIRITTO

LA GRANDE SFIDA
DELLE
PROFESSIONI
ORGANIZZATE
IN ORDINI
di ANTONIO MARIA LEOZAPPA Avvocato del Foro di Roma
e docente di diritto commerciale Università degli Studi di Lecce

Ora che la riforma delle regole di accesso alle professioni c.d. pro-
tette è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, il sospetto
rischia di diventare certezza. Quella delle professioni intel-
lettuali, dopo il fisco, è la materia nella quale la contraddit-
rubrica torietà del Legislatore sembra trovare maggiori stimoli.
Il Decreto del Presidente della Repubblica n.328/2001 è
entrato in vigore lo scorso 1 settembre. A quella data l'Ordi-
ne degli Architetti si è trasformato in «Ordine degli architetti,
pianificatori, paesaggisti e conservatori». Si tratta delle pro-
fessioni che sono state istituzionalizzate per legge.
Pianificatori, paesaggisti e conservatori con il Dpr. n.328
hanno finalmente trovato un riconoscimento legislativo. Per
essi è stata prevista un apposito settore della sezione A [quel-
la dei Laureati specialistici] dell'albo. Per essi è stato previ-
sto uno specifico ed apposito esame di Stato. Per essi sono
state individuate e definite sfere di attribuzioni professionali.
Per essi, però, è stata espressamente esclusa qualsivoglia
riserva legale di competenza. In altre parole, quanto spetta
a pianificatori, paesaggisti e conservatori potrà anche esse-
re svolto da quegli altri professionisti- come ad esempio gli

1890 ca 1988

22
l’A 9.’01
1930 ca novembre 1966 1988

stessi architetti- che hanno competenza e interesse a farlo. la materia tributaria, il Consiglio di Stato ha così motivato
Anzi a voler essere ancora più precisi quanto spetta a piani- l'esclusione della legittimità di detta potestà: «l'individuazio-
ficatori, paesaggisti e conservatori potrà anche essere svol- ne di ruoli camerali di esperti in tributi finirebbe per attri-
to da tutti coloro che intendono cimentarsi in tale attività e, buire un crisma di professionalità ad una categoria, che sul
ovviamente, siano in grado di trovare clienti e committenze. possesso della stessa non ha subito reale verifica, quella ca-
Se questa è la situazione [e lo è], non si può fare a meno merale costituendo poco più di una presa d'atto dei titoli per-
di interrogarsi sui motivi per cui il Legislatore abbia voluto venuti dagli aspiranti; sicché, a seguire una soluzione diversa
dettare una specifica disciplina per l'accesso di tali professioni da quella qui sostenuta, si finirebbe per avallare un affida-
all'albo tenuto da quello che un tempo era denominato l'Or- mento rischioso per la collettività degli utenti, convinti di
dine degli Architetti. avere a che fare con un gruppo di periti, la cui perizia non
Se è vero che tali professioni non hanno riserve di legge, ha, invece, ovviamente in astratto, alcuna garanzia. E se è ve-
perché pianificatori, paesaggisti e conservatori non sono sta- ro che ciascun cittadino può curare da solo i propri incomben-
ti lasciati alle regole di mercato, così come oggi accade ad al- ti fiscali, è altresì incontrovertibile che, ove egli voglia confe-
tre professioni, come ad esempio i pubblicitari o gli infor- rire ad un ausilio esterno la cura delle sue vicende tributa-
matici? rie, è necessario che egli trovi un corpo di persone la cui com-
Tradizionalmente infatti le professioni protette- e cioè a petenza non possa essere messa in dubbio, almeno sotto i
dirsi le professioni per il cui esercizio è richiesto il superamen- profili dell'accertamento professionale e della sorveglianza da
to di un esame di Stato e l'iscrizione in apposito albo tenu- parte della collettività dei professionisti del settore» [decisio-
to da Ordine o Collegio- nascono intorno a una attività, una ne n.3789/2000].
prestazione che per la sua complessità e per la sua attitudi- In questa direzione, è lecito ritenere che la istituzionaliz-
ne a incidere su interessi generali [diritto di difesa, salute, zazione dei pianificatori, paesaggisti e conservatori, con la
sicurezza pubblica, etc.] viene sottratta alla libero esercizio relativa loro attribuzione di un titolo professionale, voglia
e riservata a soggetti che abbiano dimostrato [con un ciclo avere la funzione di selezionare un corpo professionale al
di studi ovvero un abilitazione] di possedere le capacità per quale la collettività possa liberamente rivolgersi nella consa-
svolgerla. Tanto è vero che sulla sussistenza di tale nesso si pevolezza della tutela di tale affidamento. Il cittadino sa in-
fondano le aperture della Autorità garante della concorren- fatti che chi si fregia legittimamente di un titolo professiona-
za e del mercato e della giurisprudenza nazionale e comunita- le riconosciuto non solo ha dimostrato il possesso delle capa-
ria chiamate a dirimere in questi anni le controversie sul- cità necessarie a rendere la prestazione richiesta, ma è tenuto
l'applicazione dei principi sulla libera concorrenza al mondo a rendere quest'ultima secondo le regole e i principi civilistici
delle professioni. e deontologici dell'esercizio professionale.
Ecco perché l'opzione legislativa sorprende. Nessuno è tenuto a rivolgersi a pianificatori, paesaggisti
Ma, a ben vedere, sorprende e deve sorprendere per il mo- e conservatori; ma chi lo fa e sceglie il professionista iscrit-
mento storico nel quale è svolta, non per il suo contenuto. to all'albo, preferendolo ad altro operatore del settore, sa che
A mio avviso, infatti -e diversamente da quanto da Altri, con la sua scelta ha optato per un regime di garanzia che si
anche autorevolmente, è stato sostenuto- l'orientamento del spinge a prevedere sanzioni di assoluta aggressività, come la
Legislatore può avere una sua ragione giustificatrice. Chia- radiazione. Corollario naturale è che l'impegno deontologico
mato a decidere sulla esistenza o meno del potere dell'am- rappresenta la grande sfida [e l'elemento distintivo] delle pro-
ministrazione di disciplinare e istituire «ruoli di esperti» nel- fessioni organizzate in Ordini.

23
9.’01 l’A
DLP CNA. DIPARTIMENTO LAVORI PUBBLICI

SICUREZZA DEGLI EDIFICI


IN UN MILIONE DI COPIE
di MASSIMO GALLIONE

Il tema della qualità e sicurezza degli edifici è una di costruzione di un edificio erano qualitativamente ca-
costante primaria tra le attenzioni che il CNA pone nel- renti, quasi sempre hanno dato luogo a problemi in en-
la sua agenda di lavoro. trambi i casi e cioè, condizioni di sicurezza inferiori al
Le relative proposte al paese sono già state molte- minimo, pessimo inserimento ambientale e quindi of-
evento plici a partire dal 5° Congresso nazionale degli Archi-
tetti a Torino dell’Ottobre ‘99 laddove, tra gli altri, spic-
fesa al Paesaggio.
Il Paesaggio è da intendere come inestimabile pa-
cava il tema della «Sicurezza e Trasparenza degli Edifi- trimonio nazionale da tutelare, ma anche come im-
ci». Ora, continuando in questa direzione, proponiamo portante risorsa economica da valorizzare; e quindi di-
ad un larghissimo pubblico un semplice manuale intito- venta sempre più necessaria una legge quadro urbani-
lato «Sicurezza degli edifici» allegato al settimanale a stica di riordino del governo del territorio e la altrettan-
maggior tiratura nazionale, «Famiglia Cristiana». to necessaria legislazione sull’abusivismo edilizio.
Viene proposto così in una tiratura di un milione di Indubbiamente, il tema della qualità e sicurezza de-
copie e sarà letto da tre o quattro milioni di persone. gli edifici o diventa maturo nell’ambito di una volontà
Ma naturalmente vogliamo proporlo anche ai cento- politica riformatrice anche sulle tematiche generali cui
mila architetti italiani. prima ho accennato e ne costituisce un tassello fon-
Questo tema è contenuto nella proposta legislati- damentale o risulterà un mero adempimento burocrati-
va chiamata fascicolo del fabbricato, da noi sostenuta, co con costi insostenibili in quanto non giustificati ai
ma da troppo tempo ferma in Parlamento. fini sociali.
Intendo illustrare alcuni aspetti di questo tema.
Un terzo aspetto riguarda l’etica nel settore delle co-
Il primo è un aspetto di attenzione; negli ultimi tempi struzioni.
sembrava infatti che il tema della qualità e sicurezza de- La prima regola di cui ogni operatore [committen-
gli edifici si fosse appannato, salvo in casi sporadici tra te, progettista, impresario, ente pubblico] dovrebbe do-
i quali le iniziative di alcuni Comuni e Regioni. E quan- tarsi nel settore delle costruzioni, da sempre dovrebbe
do se ne è parlato, spesso si trattava questo tema come essere: la qualità e la sicurezza nel costruire.
se fosse un mero aspetto burocratico e non invece una La seconda regola, per nulla meno importante del-
importante parte di un fondamentale elemento politi- la prima, per il proprietario [pubblico o privato] do-
co, economico e sociale del governo del territorio. Da vrebbe essere: la qualità e la sicurezza nella manuten-
sempre la soluzione dei problemi non si fonda sulla rimo- zione, nella conservazione, nel mantenimento in effi-
zione dei problemi, ma nella soluzione degli stessi. cienza e in sicurezza di quanto si è costruito.
Occorre intervenire non solo per evitare instabilità Perché questa seconda regola esiste ad esempio per
pericolose di singoli edifici, ma anche per prevenire al- le automobili, per gli impianti civili o industriali e non
tre cause legate al dissesto idrogeologico o all’alto ri- invece per gli edifici in cui abitiamo, in cui studiano i
schio sismico di numerose zone del paese. nostri figli o nei quali lavoriamo o siamo curati?
Se si nota ho volutamente legato l’esposizione di
Un secondo aspetto riguarda temi che solo apparente- quelle due regole, che prima ho citato, con un verbo al
mente sono da considerare generali. Infatti è facile os- condizionale; non vuole essere un fatto polemico, ma
servare che quando le condizioni iniziali di progetto e l’analisi di una realtà storicamente consolidata.

24
l’A9.’01
1890 ca 1962 1988

È infatti solo da un decennio o poco più che la nostra Re- le aree costiere demaniali, in zone a forte rischio sismico e di
pubblica si è dotata di norme sufficientemente efficienti, al- dissesto idro-geologico.
meno nell’ambito della sicurezza per i controlli inerenti la
nuova costruzione di un edificio. Ma per quello che è stato Si tratta quindi di formare un nuovo livello di attenzione a que-
edificato nei primi quarant’anni della storia della Repubbli- sti problemi partendo anche dall’opinione pubblica, dalle fa-
ca? E per quello che abbiamo ereditato da epoche ancora an- miglie italiane. Un livello di attenzione al quale devono seguire
tecedenti? rapidamente atti normativi nazionali e locali; ma questi atti
I dati ISTAT riportati in un recente studio del CNEL sono normativi non devono essere inutili assolvimenti burocratici
chiari: o azioni vessatorie nei confronti dei proprietari di edifici.
➔ il 26% delle famiglie italiane occupa abitazioni costruite È quindi necessario un approccio costruttivo e positivo.
prima del 1950; Questo compito sarà assolto non solo dalla parte pubblica, ma
➔ a metà degli anni '80 le stime governative valutavano in anche dai professionisti incaricati nello svolgimento di un
più di 3 milioni gli alloggi interamente abusivi; ruolo di pubblica utilità, così come dagli imponenti riflessi che
➔ buona parte del patrimonio esistente è stato costruito nel- ricadranno sul mercato edilizio delle manutenzioni.
l'ultimo cinquantennio secondo processi spesso spontanei Ma sulla bilancia di questo tema insistono due fattori de-
legati a nessuna logica di pianificazione. terminanti; i costi sostenibili dai privati o dal pubblico come
E questi fatti non sono avvenuti solo nelle aree urbane, ma proprietari da un lato e i costi a carico dello Stato, dall’altro,
anche esternamente a queste: in aree agricole o boscate, nel- nella fase di incentivazione dell’azione riformatrice.
Questi due tipi di costi, indubbiamente colossali, debbo-
no essere attentamente valutati dal legislatore, ma non si è
lontani dal vero nel ritenere che sola la diluizione in dieci o
quindici annualità potrebbe portare ad una effettiva effica-
cia dei provvedimenti.
Dall’altra però vi sono anche gli indiscutibili vantaggi con-
sistenti nel possibile aumento del valore dell’immobile, nel-
Il manuale l’auspicabile riduzione dei costi assicurativi e nell’incentiva-
intitolato zione fiscale da parte dello Stato.
«Sicurezza Ma non solo: a vantaggio del pubblico vi è il reperimento
degli edifici», di uno strumento conoscitivo e informativo a livello naziona-
con una tiratura le, ma anche e soprattutto a livello locale, che neanche le at-
di un milione tuali regole catastali [con i loro costi] hanno saputo o potu-
di copie, to rendere negli ultimi cinquant’anni.
è stato allegato
al settimanale Infine, questo manuale edito dal CNA e intitolato «Sicurezza
Famiglia degli edifici», allegato a questo numero della rivista «l’Ar-
Cristiana chitetto», serve proprio a questo: a far crescere anche nel no-
del 23 settembre stro paese una nuova sensibilità verso la qualità del costrui-
[n.38/2001]. re e per la sicurezza dell’abitare.

25
9.’01 l’A
DCA CNA. DIPARTIMENTO CONTABILE AMMINISTRATIVO

BILANCIO PREVENTIVO
2001
di GIUSEPPE ANTONIO ZIZZI Tesoriere CNA

Il bilancio di previsione dell’Ente per l’esercizio e a interessi su titoli per L.10.000.000. Le entrate
2001 consta di due sezioni relative alla competenza commerciali della rivista sono riferite ai rapporti
[accertamenti e impegni] e alla cassa [riscossioni e pa- commerciali con la società Greco Editore Srl che
gamenti] oltre a riportare i dati relativi ai residui at- gestisce per conto del Consiglio Nazionale degli
bilancio tivi e passivi presunti al termine dell’esercizio 2000 da
riscuotere e da pagare nel corso dell’anno 2001 non-
Architetti il procacciamento pubblicitario sia i rela-
tivi contatti con gli inserzionisti della rivista
ché i residui attivi e passivi presunti al 31/12/2001. l’Architetto.
Le risultanze di bilancio risultano essere le
seguenti: I proventi, previsti in L.240.000.000, per effetto
➔ un avanzo finanziario di parte corrente di L. delle clausole contrattuali con la suddetta Società
265.000.000; [che prevedono spese di stampa corrispondenti ai
➔ un pareggio finanziario di competenza che, con- ricavi pubblicitari], corrispondono all’importo pre-
siderato l’avanzo di amministrazione presunto al visto per le spese di stampa [opportunamente sud-
31.12.2000, si traduce in un avanzo complessivo divise ai fini fiscali in commerciali ed istituzionali].
di L.5.934.924.038;
➔ un avanzo di cassa di L.24.950.000; Le entrate varie sono composte essenzialmente
➔ un disavanzo economico presunto di dalla rendita di L.5.000.000 derivante dall’immobile
L.90.000.000*; in comproprietà di Via Sicilia-Roma e da sopravve-
nienze attive di natura finanziaria per
Occorre inoltre considerare che le previsioni defini- L.15.000.000 [imputabili a eventuali ricavi soprag-
tive dell’anno 2000 tengono conto dei provvedi- giunti nel 2001 ma di competenza 2000]; nella
menti di variazione adottati dall’Ente nel corso del- voce rimborsi da terzi sono ricompresi, per la mag-
l’esercizio 2000. gior parte, le quote di buoni pasto a carico dei
dipendenti.

ANALISI DELLE POSTE PREVISIONALI SPESE CORRENTI


Le spese ordinarie di funzionamento, in diminuzio-
ENTRATE CORRENTI ne di circa il 20% rispetto alle previsioni definitive
Premessa la persistente difficoltà dell’Ente a riceve- dell’esercizio 2000, sono imputabili a:
re per tempo le informazioni degli Ordini sul nume- ➔ consulenze e collaborazioni per L.700.000.000
ro degli iscritti alla fine di ogni anno, considerato, relative all’indispensabile ausilio di professionisti
tuttavia, il continuo incremento del numero degli sia per le attività amministrative, legali e conta-
iscritti nel tempo, stante la stabilità della quota bili dell’Ente, sia per le attività istituzionali
che, su ogni iscritto, spetta all’Ente, si può realisti- nazionali e internazionali dell’Ente; la loro dimi-
camente prevedere un leggero incremento rispetto nuzione di circa il 22% deriva da una migliore
al 2000. razionalizzazione delle stesse anche riportando
I proventi finanziari sono riferiti a interessi bancari all’interno dell’Ente alcune attività a seguito del-
e postali per L.80.000.000 [-5,9% rispetto al 2000] l’assunzione di personale dipendente;

26
l’A 9.’01
TABELLA A - RENDICONTO FINANZIARIO - Bilancio preventivo 2001

COD. CAT. ENTRATE PREVISIONI VARIAZIONI PREVISIONI RISCOSS.PREV. RESIDUI ATTIVI


Definitive 2000 Competenza 2001 anno 2001 Previsti 2000
Avanzo d’amministrazione presunto al 31.12.00 5.934.924.038
Fondo iniziale di cassa al 01.01.01 4.000.000.000
TITOLO 1 - ENTRATE CORRENTI
Cat.1 Contributi ex Regio Decreto n. 2537/1925 5.630.000.000 120.000.000 5.750.000.000 5.440.000.000 2.000.000.000
Cat.2 Proventi finanziari 100.000.000 -10.000.000 90.000.000 432.000.000 960.000.000
Cat.3 Entrate commerciali rivista 240.000.000 0 240.000.000 240.000.000 0
Cat.4 Entrate varie 310.000.000 -270.000.000 40.000.000 155.400.000 122.000.000
Totale entrate correnti 6.280.000.000 -160.000.000 6.120.000.000 6.267.400.000 3.082.000.000
TITOLO 2 - ENTRATE IN C/CAPITALE
Cat.5 Vendita beni strumentali 5.000.000 0 5.000.000 5.000.000 0
Cat.6 Rimborsi di titoli 0 0 0 0 0
Cat.7 Rimborsi di crediti ed anticipazioni da terzi 70.000.000 0 70.000.000 70.000.000 20.000.000
Cat.8 Assunzione di debiti finanziari 50.000.000 0 50.000.000 50.000.000 10.000.000
Totale entrate in c/capitale 125.000.000 0 125.000.000 125.000.000 30.000.000
TITOLO 3 - PARTITE DI GIRO
Cat.9 Partite di giro 554.000.000 0 554.000.000 556.500.000 6.000.000
Totale entrate per partite di giro 554.000.000 0 554.000.000 556.500.000 6.000.000
Totale entrate 6.959.000.000 -160.000.000 6.799.000.000 6.948.900.000 3.118.000.000
Avanzo di amministrazione presunto al 31.12. 00 5.934.924.038
Fondo iniziale di cassa presunto al 01.01.01 4.000.000.000
TOTALE GENERALE 6.959.000.000 -160.000.000 12.733.924.038 10.948.900.000 3.118.000.000

COD. CAT SPESE PREVISIONI VARIAZIONI PREVISIONI PAGAMENTI PREV. RESIDUI PASSIVI
Definitive 2000 Competenza 2001 anno 2001 Previsti 2000
Disavanzo d’amministrazione al 31.12. 00
Deficit di cassa al 01.01.01
TITOLO 1 - SPESE CORRENTI
Cat.1 Spese ordinarie di funzionamento 2.146.000.000 -441.000.000 1.705.000.000 1.839.850.000 325.500.000
Cat.2 Oneri per il personale 618.000.000 85.000.000 703.000.000 720.500.000 25.000.000
Cat.3 Spese per attività e manifestazioni 2.671.000.000 -765.000.000 1.906.000.000 1.918.100.000 178.000.000
Cat.4 Partecipazione organismi internazionali 410.000.000 0 410.000.000 410.500.000 85.000.000
Cat.5 Spese varie 116.000.000 -40.000.000 76.000.000 88.600.000 18.000.000
Cat.6 Imposte e tasse varie 135.000.000 0 135.000.000 135.000.000 0
Cat.7 Spese rivista «L’Architetto» e altre pubblicazioni 780.000.000 -30.000.000 750.000.000 637.000.000 60.000.000
Cat.8 Partecipazione organismi nazionali 220.000.000 -50.000.000 170.000.000 177.000.000 10.000.000
Totale spese correnti 7.096.000.000 -1.241.000.000 5.855.000.000 5.926.550.000 701.500.000
TITOLO 2 - SPESE IN C/CAPITALE
Cat.9 Acquisto immobili 0 0 0 0 0
Cat.10 Acquisto beni strumentali 250.000.000 0 250.000.000 260.000.000 50.000.000
Cat.11 Acquisto titoli e altri investimenti 0 0 0 0 0
Cat.12 Concessione crediti vari e anticipazioni 50.000.000 0 50.000.000 71.000.000 30.000.000
Cat.13 Rimborso di debiti finanziari 70.000.000 0 70.000.000 70.000.000 20.000.000
Cat.14 Pagamento imposte accantonate 5.000.000 15.000.000 20.000.000 20.000.000 0
Cat.15 Quiescenza personale 0 0 0 0 0
Totale spese in c/capitale 375.000.000 15.000.000 390.000.000 421.000.000 100.000.000
TITOLO 3 - PARTITE DI GIRO
Cat.16 Partite di giro 554.000.000 0 554.000.000 576.400.000 32.000.000
Totale spese partite di giro 554.000.000 0 554.000.000 576.400.000 32.000.000
TOTALE SPESE 8.025.000.000 -1.226.000.000 6.799.000.000 6.923.950.000 833.500.000
Disavanzo d’amministrazione al 31.12. 00
Deficit di cassa al 01.01.01
TOTALE GENERALE SPESE 8.025.000.000 -1.226.000.000 6.799.000.000 6.923.950.000 833.500.000

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9.’01 l’A
DCA CNA. DIPARTIMENTO CONTABILE AMMINISTRATIVO

➔ spese di manutenzione di attrezzature e macchinari inferiore a quella prevista per l’anno 1999 [-
d’ufficio per L.25.000.000 e per trasporti e recapiti vari L.765.000.000 pari al 28,6%] soprattutto per effetto della
per L.24.000.000; riduzione delle spese previste per l’organizzazione di
bilancio

➔ spese telefoniche per L.120.000.000; manifestazioni varie nonché per la conclusione del pro-
➔ spese gas e energia elettrica per L.17.000.000, spese getto «Leonardo». La maggior parte delle spese relative a
condominiali per L.25.000.000 e di pulizia per questo capitolo è riferita all’assolvimento delle attività
L.35.000.000 nonché spese di assicurazione per dell’Ente nonché alle spese necessarie all’organizzazione
L.40.000.000; di manifestazioni varie. Sono previste, inoltre, spese per
➔ fitti passivi riferiti all’immobile di Corso Rinascimento e la fornitura di servizi vari di assistenza agli Ordini non-
per quello di Via S. Maria dell’Anima per L.187.000.000; ché un fondo ad adiuvandum per contributi specifici agli
➔ canoni di leasing del centralino telefonico per stessi. Si prevedono, infine, spese relative alla parte
L.10.000.000; finale del progetto «Leonardo» finanziato dall’Unione
➔ noleggi diversi di beni per L.35.000.000; Europea.
➔ traduzioni per L.30.000.000;
➔ abbonamenti riviste e acquisto pubblicazioni per L’adesione a organismi internazionali comporta la parte-
L.40.000.000, acquisto bollati e cancelleria per cipazione e le quote di adesione all’U.I.A. e al C.A.E. e
L.65.000.000; adesioni ad altri organismi internazionali.
➔ gestione del sistema Archiworld per L.304.000.000 in Le spese varie includono, tra le altre di maggior rilevan-
cui sono ricomprese le spese di gestione del sito non- za, eventuali spese di competenza 2000 da registrare
ché i servizi e le consulenze necessari al suo funziona- contabilmente nel 2001 per ritardi nell’acquisizione dei
mento; relativi documenti giustificativi [L.40.000.000]. Sono,
➔ spese bancarie e postali per L.13.000.000; inoltre, previste in L.30.000.000 le altre spese non classi-
➔ servizi vari per complessive L.25.000.000 ; ficabili in altre voci di bilancio.
➔ manutenzioni per l’immobile di Via S. Maria dell’Anima
e Corso Rinascimento previste per L.10.000.000 consi- Il fondo di L.135.000.000 è in previsione delle tasse e
derata la conclusione dei lavori di manutenzione delle imposte normalmente a carico della gestione
straordinaria del condominio di Via S. Maria dell’Anima. dell’Ente tra cui la tassa rifiuti solidi urbani, la tassa par-
tita IVA ecc. nonché le imposte dirette [IRPEG] a carico
Nella voce «Oneri del personale» figurano spese per retribu- della gestione commerciale e l’IRAP calcolata con il meto-
zioni pari a L.500.000.000 previste in funzione dell’assun- do retributivo.
zione di 5 nuovi dipendenti avvenuta nell’ultima parte del-
l’esercizio 2000. Il fondo trattamento accessorio del perso- Per la gestione della rivista l’Architetto edita dall’Ente si
nale è previsto in 43.000.000 mentre gli oneri contributivi prevedono spese di stampa per complessive
ad Enti previdenziali ed assistenziali ammontano a L.240.000.000 [interamente finanziata dalla società che
L.140.000.000. cura la gestione pubblicitaria] nonché spese per servizi
Gli altri oneri del personale per L.20.000.000 sono con- redazionali. Sono previste, inoltre, spese per altre pubbli-
nessi ai buoni pasto erogati dall’Ente. cazioni pari a L.10.000.000.
La spesa degli organi istituzionali, nel complesso, risulta Per la partecipazione a organismi nazionali, oltre al con-

28
l’A 9.’01
PREVENTIVO ECONOMICO 2001

PARTE PRIMA-COMPONENTI FINANZIARI


Ricavi Costi
Cat.1 contributi da ordini 5.750.000.000 Cat.1 spese ordinarie di funzionamento 1.705.000.000
Cat.2 proventi finanziari 90.000.000 Cat.2 oneri del personale 703.000.000
Cat.3 entrate commerciali rivista 240.000.000 Cat.3 spese per attività e manifestazioni 1.906.000.000
Cat.4 entrate varie 40.000.000 Cat.4 adesione organismi internazionali 410.000.000
Cat.5 spese varie 76.000.000
Cat.6 imposte e tasse varie 135.000.000
Cat.7 spese rivista «l’Architetto» 750.000.000
Cat.8 partecipazione Organismi nazionali 170.000.000
TOTALE PRIMA PARTE 6.120.000.000 TOTALE PRIMA PARTE 5.855.000.000

PARTE SECONDA-COMPONENTI NON FINANZIARI


sopravvenienze attive non finanziarie 0 minusvalenze patrimoniali 5.000.000
spese rinviate a futuri esercizi 40.000.000 sopravvenienze passive non finanziarie 0
ammortamenti 240.000.000
accantonamenti al fondo di fine rapporto 30.000.000
spese rinviate da passati esercizi 30.000.000
accantonamenti al fondo imposte e tasse 30.000.000

TOTALE PARTE SECONDA 40.000.000 TOTALE PARTE SECONDA 395.000.000


TOTALE RICAVI 6.160.000.000 TOTALE COSTI 6.250.000.000
DISAVANZO ECONOMICO 90.000.000 AVANZO ECONOMICO

SITUAZIONE AMMINISTRATIVA TABELLA DIMOSTRATIVA DELL’AVANZO DI AMMINISTRAZIONE PRESUNTO AL 31.12.2000

AVANZO D’AMMINISTRAZIONE ACCERTATO AL 31/12/99 7.000.924.038


ENTRATE
accertamenti realizzati esercizio 2000 2.690.653.843
accertamenti presunti per il restante periodo del 2000 4.268.346.157
totale entrate 6.959.000.000
variazioni attive e passive nei residui 0
USCITE
impegni realizzati esercizio 2000 3.445.149.199
impegni presunti per il restante periodo del 2000 4.579.850.801
totale uscite 8.025.000.000
AVANZO D’AMMINISTRAZIONE PRESUNTO AL 31/12/2000 5.934.924.038

sueto contributo al CUP [L.60.000.000] e ad altri organi- derivante dalla somma algebrica dell’avanzo di parte cor-
smi minori [L.10.000.000], si prevede l’erogazione di con- rente [L.265.000.000] e dell’eccedenza negativa delle
tributi al Centro Studi dell’Ente pari a L.100.000.000 per partite non finanziarie [L.355.000.000] tra cui figurano
l’erogazione della quota associativa dell’Ente nonché per ammortamenti per L.240.000.000, accantonamenti ai
la realizzazione di alcuni servizi nell’ambito dell’attività fondi di fine rapporto per L.90.000.000 nonché spese rin-
d’istituto dell’associazione. viate da passati esercizi per L.30.000.000 e spese rinviate
a futuri esercizi per L.40.000.000.
ENTRATE E SPESE IN CONTO CAPITALE
Tra i movimenti in conto capitale di maggior rilievo si SITUAZIONE AMMINISTRATIVA
prevedono acquisti di mobilio, attrezzature e beni stru- La situazione amministrativa presunta dell’Ente al termi-
mentali per complessive L. 250.000.000. Le accensioni ed ne dell’esercizio 2000 presenta un avanzo di
i rimborsi di crediti attengono ai normali rapporti finan- L.5.934.924.038. All’avanzo d’amministrazione accertato
ziari con i fornitori e i clienti. al 31.12.99 pari a L.7.000.924.038, infatti, si sommano
algebricamente le entrate accertate e da accertare nel-
CONTO ECONOMICO l’anno 2000 nonché le spese impegnate e da impegnare
Il conto economico espone un disavanzo di L.90.000.000 sempre relative all’esercizio 2000.

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9.’01 l’A
DCA CNA. DIPARTIMENTO CONTABILE AMMINISTRATIVO

RENDICONTO FINANZIARIO 2000

COD. CAT. ENTRATE PREVISIONI


iniziali
Avanzo d’amministrazione al 31.12. 99
Fondo di cassa al 31.12.99

CONTO CONSUNTIVO Cat.1


TITOLO 1 - ENTRATE CORRENTI
Contributi ex Regio Decreto n. 2537/1925 5.630.000.000

2000 Cat.2
Cat.3
Cat.4
Proventi finanziari
Entrate commerciali rivista
Entrate varie
TOTALE ENTRATE CORRENTI
160.000.000
240.000.000
35.000.000
6.065.000.000
TITOLO 2 - ENTRATE IN C/CAPITALE
Cat.5 Vendita beni strumentali 5.000.000
Cat.6 Rimborsi di titoli 0
Cat.7 Rimborsi di crediti ed anticipazioni da terzi 70.000.000
Cat.8 Assunzione di debiti finanziari 50.000.000
TOTALE ENTRATE IN C/CAPITALE 125.000.000
TITOLO 3 - PARTITE DI GIRO
Cat.9 Partite di giro 554.000.000
ll conto consuntivo dell’Ente per l’esercizio 2000 è TOTALE ENTRATE PER PARTITE DI GIRO 554.000.000
redatto in termini di competenza [accertamenti e impe- TOTALE ENTRATE 6.744.000.000
gni], cassa [riscossioni e pagamenti], e residui [attivi e Avanzo di amministrazione al 31.12. 99
bilancio

passivi rispettivamente da riscuotere e da pagare alla Fondo di cassa al 31.12. 99


fine dell’esercizio 2000] e consta di un rendiconto finan- TOTALE GENERALE 6.744.000.000
ziario, di un conto economico, di una situazione patri-
moniale e della situazione amministrativa.
COD. CAT SPESE PREVISIONI
Le risultanze di bilancio riportano: iniziali
➔ un disavanzo finanziario di parte corrente [entrate Disavanzo d’amministrazione al 31.12. 99
meno spese correnti] di L.478.570.955, Deficit di cassa al 31.12. 99
➔ un disavanzo finanziario di competenza di L.323.163.131, TITOLO 1 - SPESE CORRENTI
➔ un avanzo finanziario complessivo al 31.12.00 pari a Cat.1 Spese ordinarie di funzionamento 2.076.000.000
L.5.318.552.992, Cat.2 Oneri per il personale 703.000.000
➔ un disavanzo di cassa di L.1.273.890.049, Cat.3 Spese per attività e manifestazioni 2.541.000.000
➔ un disavanzo economico di L.2.252.531.063. Cat.4 Partecipazione organismi internazionali 410.000.000
Cat.5 Spese varie 76.000.000
Con riferimento agli aspetti salienti della gestione finan- Cat.6 Imposte e tasse varie 135.000.000
ziaria, occorre considerare che le entrate contributive, Cat.7 Spese rivista «L’Architetto» e altre pubblicazioni 870.000.000
pari ad oltre 6 miliardi di lire, aumentano del 6,6% Cat.8 Partecipazione organismi nazionali 570.000.000
rispetto al consuntivo dell’esercizio 1999. TOTALE SPESE CORRENTI 7.381.000.000
Nel complesso, le entrate correnti, pari a 6,8 miliardi TITOLO 2 - SPESE IN C/CAPITALE
migliorano del 13,3% rispetto al 1999.
Cat.9 Acquisto immobili 0
Cat.10 Acquisto beni strumentali 250.000.000
Con riguardo alle spese, occorre considerare che quelle
Cat.11 Acquisto titoli e altri investimenti 0
di natura corrente pari a circa 7,3 miliardi di lire, pre-
Cat.12 Concessione crediti vari 50.000.000
sentano un aumento del 12,8% rispetto all’esercizio
Cat.13 Rimborso di debiti finanziari 70.000.000
precedente.
Cat.14 Pagamento imposte accantonate 5.000.000
In particolare, le spese ordinarie di funzionamento tra
Cat.15 Quiescenza personale 0
cui figurano quelle di gestione e manutenzione della
TOTALE SPESE IN C/CAPITALE 375.000.000
sede, quelle per servizi di consulenza, quelle per la
TITOLO 3 - PARTITE DI GIRO
gestione del sito Archiworld, quelle postali e bancarie
nonché quelle per acquisto di materiale di consumo, Cat.16 Partite di giro 554.000.000
noleggi e altri servizi, ammontano a circa 2,4 miliardi TOTALE SPESE PARTITE DI GIRO 554.000.000
[erano circa 2,2 miliardi nel 1999]. TOTALE SPESE 8.310.000.000
Per quanto riguarda gli oneri del personale pari a circa Disavanzo d’amministrazione al 31.12. 99
550 milioni di lire, occorre considerare che nell’ultima Deficit di cassa al 31.12.99
parte dell’anno sono stati assunti tre nuovi dipendenti. TOTALE GENERALE SPESE 8.310.000.000

30
l’A 9.’01
VARIAZIONI PREVISIONI ACCERTAMENTI DAL CONTO RISCOSSE 2000 RISCOSSE 99 VARIAZIONI RESIDUI
definitive competenza residui 1999 competenza residui residui attivi 2000
7.000.924.038
2.878.514.937

0 5.630.000.000 6.141.287.000 3.328.557.100 3.167.543.000 1.770.441.000 0 4.531.860.100


-60.000.000 100.000.000 60.987.070 1.462.423.127 60.987.070 103.215.212 1.359.207.915 0
0 240.000.000 269.269.200 22.097.250 143.731.700 22.097.250 0 125.537.500
275.000.000 310.000.000 346.226.964 13.592.174 333.363.180 0 0 26.455.958
215.000.000 6.280.000.000 6.817.770.234 4.826.669.651 3.705.624.950 1.895.753.462 1.359.207.915 4.683.853.558

0 5.000.000 0 0 0 0 0 0
0 0 292.662.926 0 292.662.926 0 0 0
0 70.000.000 150.845.071 222.832.856 52.378.256 75.959.124 0 245.340.547
0 50.000.000 67.124.128 0 67.124.128 0 0 0
0 125.000.000 510.632.125 222.832.856 412.165.310 75.959.124 0 245.340.547

0 554.000.000 656.079.385 0 656.079.385 0 0 0


0 554.000.000 656.079.385 0 656.079.385 0 0 0
215.000.000 6.959.000.000 7.984.481.744 5.049.502.507 4.773.869.645 1.971.712.586 1.359.207.915 4.929.194.105
7.000.924.038
2.878.514.937
215.000.000 6.959.000.000 14.985.405.782 5.049.502.507 7.652.384.582 1.971.712.586 1.359.207.915 4.929.194.105

VARIAZIONI PREVISIONI IMPEGNI DAL CONTO PAGATE 2000 PAGATE 2000 VARIAZIONI RESIDUI
definitive competenza residui 1999 competenza residui residui passivi 2000

70.000.000 2.146.000.000 2.438.589.592 202.082.565 2.068.499.505 149.306.565 0 422.866.087


-85.000.000 618.000.000 575.153.325 53.036.199 482.299.439 53.036.199 0 92.853.886
130.000.000 2.671.000.000 2.981.834.250 415.585.208 2.586.633.688 410.464.208 0 400.321.562
0 410.000.000 259.832.061 3.751.672 238.329.701 3.751.672 0 21.502.360
40.000.000 116.000.000 217.646.168 1.278.600 172.290.696 1.278.600 0 45.355.472
0 135.000.000 73.383.000 6.882.000 64.761.000 6.882.000 0 8.622.000
-90.000.000 780.000.000 693.902.793 72.614.353 542.444.779 72.614.353 0 151.458.014
-350.000.000 220.000.000 56.000.000 0 56.000.000 0 0 0
-285.000.000 7.096.000.000 7.296.341.189 755.230.597 6.211.258.808 697.333.597 0 1.142.979.381

0 0 0 0 0 0 0 0
0 250.000.000 104.739.621 69.138.840 100.089.621 69.138.840 0 4.650.000
0 0 0 0 0 0 0 0
0 50.000.000 150.845.071 0 150.845.071 0 0 0
0 70.000.000 67.124.128 24.576.602 65.390.128 24.563.602 0 1.747.000
0 5.000.000 32.515.481 0 32.515.481 0 0 0
0 0 0 19.736.763 0 19.738.763 0 0
0 375.000.000 355.224.301 113.454.205 348.840.301 113.441.205 0 6.397.000

0 554.000.000 656.079.385 58.408.604 590.189.765 58.408.604 0 65.889.620


0 554.000.000 656.079.385 58.408.604 590.189.765 58.408.604 65.889.620
-285.000.000 8.025.000.000 8.307.644.875 927.093.406 7.150.288.874 869.183.406 0 1.215.266.001

-285.000.000 8.025.000.000 8.307.644.875 927.093.406 7.150.288.874 869.183.406 0 1.215.266.001

31
9.’01 l’A
DCA CNA. DIPARTIMENTO CONTABILE AMMINISTRATIVO

CONTO ECONOMICO 2000

PARTE PRIMA-COMPONENTI FINANZIARI


Ricavi Costi
Cat.1 contributi ex R. D. 2537/1925 6.141.287.000 Cat.1 spese ordinarie di funzionamento 2.438.589.592
Cat.2 proventi finanziari 60.987.070 Cat.2 oneri del personale 575.153.325
Cat.3 entrate commerciali rivista 269.269.200 Cat.3 servizi vari 2.981.834.250
Cat.4 entrate varie 346.226.964 Cat.4 partecipaz. a organismi internaz 259.832.061
Cat.5 spese varie 217.646.168
Cat.6 imposte e tasse varie 73.383.000
Cat.7 spese rivista «l’Architetto» 693.902.793
Cat.8 partecipazione organismi nazionali 56.000.000
TOTALE PRIMA PARTE 6.817.770.234 TOTALE PRIMA PARTE 7.296.341.189
PARTE SECONDA-COMPONENTI NON FINANZIARI
sopravvenienze attive non finanziarie 0 minusvalenze patrimoniali 4.625.440
spese rinviate a futuri esercizi 21.815.157 sopravvenienze passive non finanziarie 28.678.855
plusvalenze patrimoniali 0 ammortamenti 266.866.431
accantonamenti al fondo imposte 51.944.000
cancellazione di residui attivi 1.359.207.915
accantonamenti fondi di fine rapporto 84.452.624
TOTALE PARTE SECONDA 21.815.157 TOTALE PARTE SECONDA 1.795.775.265
TOTALE RICAVI 6.839.585.391 TOTALE COSTI 9.092.116.454
DISAVANZO ECONOMICO 2.252.531.063 AVANZO ECONOMICO
bilancio

Le spese per attività e manifestazioni varie ammontano a L.1.704.049 di denaro contante in cassa] in merito alla
circa 3 miliardi di lire con un incremento del 14,7% rispetto quale si riscontra una contrazione pari al 44,27% rispetto al
al 1999; trattasi di spese per le Assemblee dei Presidenti, precedente esercizio
per le riunioni del Consiglio, per l’organizzazione di manife- Tra i beni patrimoniali figurano :
stazioni varie a rilievo nazionale e locale, per le riunioni dei ➔ l’immobile di Via S. Maria dell’Anima per L.732.096.000 ;
gruppi di lavoro e delle commissioni dell’Ente. ➔ Mobili e arredi per L.422.515.042 ;
➔ Macchine elettroniche e computer per L.1.347.250.454 ;
Le spese per adesione e partecipazione agli organismi inter- ➔ Licenze Software per L.49.723.806 ;
nazionali UIA e CEA ammontano a complessivi 280 milioni ➔ beni ammortizzabili di valore inferiore a 1 mil.
circa. Ammontano, infine, a circa 600 milioni le spese per la per L.14.101.166 .
rivista l’Architetto; le suddette spese sono in parte coperte
dagli introiti pubblicitari. Per quanto attiene alle spese in Il patrimonio netto, costituito dagli avanzi economici rea-
conto capitale, si riscontrano acquisti di immobilizzazioni lizzati fino al 31/12/99, ammonta a L.8.227.780.263. Lo
tecniche e beni strumentali per circa 224 milioni. stesso viene rettificato in diminuzione dal disavanzo econo-
mico dell’esercizio 2000 pari a L.2.252.531.063.
Il conto economico espone un disavanzo di L.2.252.531.063
derivante dalla somma algebrica del disavanzo di parte cor-
rente [L.478.570.955] e dell’eccedenza negativa delle parti- RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI
te non finanziarie [L.1.773.960.108] tra cui figurano SUL BILANCIO CONSUNTIVO 2000
ammortamenti per L.266.866.431, accantonamenti fondi di
fine rapporto per L.84.452.624, eliminazione di residui atti- [...]
vi per L.1.359.207.915 nonché sopravvenienze passive non
finanziarie per L.28.678.855 e spese rinviate a futuri eserci- Il Collegio, che ha effettuato periodiche verifiche nel corso
zi per L.21.815.157. dell’esercizio, nel dare atto di aver avuto a disposizione la
È appena il caso di ricordare che nel corso dell’esercizio è documentazione contabile sufficiente per l’esame della
stato adottato dal Consiglio un provvedimento di variazione gestione in esame, non ha rilevato nella gestione ammini-
al bilancio di previsione per adeguare le previsioni alle strativa e contabile alcuna irregolarità.
effettive esigenze operative dell’Ente. Ritiene pertanto di poter esprimere parere favorevole all’ap-
provazione del complesso dei documenti contabili costituenti
La Situazione patrimoniale riportata nei prospetti di analisi, il Conto Consuntivo dell’esercizio 2000 e della relativa
espone un totale attività pari a L.11.373.851.681. Relazione, così come predisposti dal Consigliere Tesoriere.

Merita particolare attenzione la situazione di liquidità IL COLLEGIO DEI REVISORI:


immediata dell’Ente [L.1.602.920.839 di depositi bancari e ALDO SANCHINI, GIOVANNI VIGORITI, VITTORIO SILVESTRI.

32
l’A 9.’01
SITUAZIONE AMMINISTRATIVA AL 31.12.00

AVANZO DI CASSA AL 01/01/00 2.878.514.937


Riscossioni in c/competenza 4.773.869.645
Riscossioni in c/residui 1.971.712.586
TOTALE RISCOSSIONI 6.745.582.231

Pagamenti in c/competenza 7.150.288.874


Pagamenti in c/residui 869.183.406
TOTALE PAGAMENTI 8.019.472.280

AVANZO DI CASSA AL 31/12/00 1.604.624.888


Residui attivi dell’esercizio 3.210.612.099
Residui attivi dell’esercizio precedente 1.718.582.006
TOTALE RESIDUI ATTIVI 4.929.194.105

Residui passivi dell’esercizio 1.157.356.001


Residui passivi degli esercizi precedenti 57.910.000
TOTALE RESIDUI PASSIVI 1. 215.266.001

AVANZO D’AMMINISTRAZIONE AL 31.12.2000 5.318.552.992

SITUAZIONE PATRIMONIALE

ATTIVITÀ 1999 2000 PASSIVITÀ 1999 2000

IMMOBILI 732.096.000 732.096.000 RESIDUI PASSIVI DIVERSI 927.093.406 1.215.266.001


Immobile Roma - S.M.dell’anima 732.096.000 732.096.000 Residui passivi diversi 787.481.764 953.696.855
IMMOBILIZZAZIONI 1.762.546.477 1.833.590.468 Debiti v/Erario per ritenute 48.578.603 45.530.357
Mobili e arredi 422.515.042 422.515.042 Debiti v/Erario per IVA 3.140.370 8.698.497
Macchine elettr., computer, impianti 1.287.600.233 1.347.250.454 Debiti per retribuzioni 29.056.774 63.471.165
Licenze sw 39.201.436 49.723.806 Dipendenti per quiescenza da erog. 19.738.763 0
Beni amm.bili < 1.000.000 13.229.766 14.101.166 Debiti v/istituti previdenziali 32.215.132 42.229.770
RISCONTI ATTIVI 28.678.855 21.815.157 Debiti v/Erario x IRAP 6.882.000 8.622.000
Risconti attivi 28.678.855 21.815.157 FONDI AMMORTAMENTO 1.040.433.238 1.278.229.479
RESIDUI ATTIVI V/ORDINI 4.687.765.015 4.531.860.100 Macch. elettr., computer,impianti 810.528.358 976.562.697
Crediti v/Ordini per contributi 3.328.557.100 4.531.860.100 Mobili e arredi 161.767.914 210.695.536
Crediti v/Ordini per interessi 1.359.207.915 0 Immobili 54.907.200 76.870.080
RESIDUI ATTIVI DIVERSI 361.737.492 397.334.005 Beni < 1.000.000 13.229.766 14.101.166
Residui diversi 359.827.282 365.341.795 FONDI DI ACCANTONAMENTO 548.694.795 652.575.938
Residui v/Erario 1.910.210 31.992.210 Fondi di fine rapporto 516.179.314 600.631.938
Residui v/Erario x IVA 0 0 Fondo imposte e tasse 32.515.481 51.944.000
TITOLI E ALTRI INVESTIMENTI FINANZIARI 292.662.926 0 PATRIMONIO NETTO 9.085.724.156 8.227.780.263
Obbligazioni e certificati di deposito 0 0 Avanzo esercizi precedenti 9.085.724.156 8.227.780.263
Contr.di capitalizzazione 292.662.926 0 Avanzo d’esercizio 0 0
DENARO E VALORI DI CASSA 2.516.780 1.704.049
Cassa 2.516.780 1.704.049
BANCHE 2.875.998.157 1.602.920.839
Banca di Roma 81.683.251 263.195.671
Banco di Sicilia 52.911.889 0
Credito italiano 181.024.576 59.989.786
Credito italiano [comm.le] 330.436.506 316.350.101
Monte Paschi di Siena 1.032.879.787 0
Monte Paschi di Siena 1.197.062.148 963.385.281
DEFICIT PATRIMONIALE 857.943.893 2.252.531.063
Disavanzo economico dell’esercizio 857.943.893 2.252.531.063

TOTALE ATTIVITÀ 11.601.945.595 11.373.851.681 TOTALE PASSIVITÀ 11.601.945.595 11.373.851.68

33
9.’01 l’A
FRATELLI ALINARI PHOTOLIBRARY B2B BUSINESS.ALINARI.IT FIRENZE 2001

L’ARCHITETTURA
HIC ET NUNC.
L’IMMAGINE URBANA
DAL DAGHERROTIPO
AL SITO WEB
di FRANCESCO GUERRIERI

Prima di Daguerre fu Nicéphore Niépce, nel 1827, a dare titolo di


nobiltà alla fotografia di architettura. La «Veduta dalla Fine-
stra», oggi nella Gernsheim Collection della «University of
Texas» ad Austin, è considerata la prima fotografia del mondo
foto [materialmente su peltro], madre di tutte le esperienze. Poi,
appunto, venne Louis Jacques Daguerre [1789-1851], che nel
1839, a Parigi, pubblicava a stampa la memoria «Des procédés
du Daguerréotype et du Diorama» [l’editore era Alphonse Gi-
roux, cognato del Daguerre, che costruiva anche gli apparec-
chi]. L’apparecchio di Daguerre venne usato nel febbraio del
1840 da Barthelmy-Urbain Bianchi, un fabbricante di strumenti
ottici di Tolosa, che con un’esposizione di dieci minuti, ripre-
FRANCESCO GUERRIERI
Architetto. Professore ordinario se il municipio della sua città e il Palace du Capitol: ancora un
di «Restauro dei Monumenti» tema architettonico, ancora un tema di immagine urbana.
nell’Università degli Studi Ma il primato dell’architettura nella prima stagione spe-
di Firenze, rimentale della fotografia può trovare tante altre conferme:
è fra i più attenti protagonisti
citiamo appena le «Excursion Daguerriennes» di Lerebours
del dibattito internazionale
sui problemi di conservazione
[1840-42] ove son presenti l’Arco di Tito e la Grande Moschea
dei beni culturali e ambientali. di Algeri; il «Panorama di Parigi» di Friedrich von Martens
Esperto UNESCO. [1846], Fox Talbot con la sua «Wilton House» [1844], Maxim
È stato Preside du Camp col suo calotipo di «Abu Simbel» [1850]; Hesler, il
della Facoltà di Architettura pioniere di Chicago, insieme ai silos della prima industrializ-
di Firenze
zazione, ai battelli postali e alle vedute di Chicago, farà il bel-
lissimo ritratto di Abramo Lincoln [1860], prototipo della ri-
trattistica dei primi del Novecento.*
In Italia - ci è confermato dagli studi di Lamberto Vitali,
prima ancora che da altri - la storia della fotografia dell’Otto-
cento fu «la storia di un artigianato anziché storia di singoli
artisti», secondo un destino simile anche alla Germania e al-
l’Austria. Il primo «apparecchio del Daguerre» arrivò in Italia,
a Milano, nel negozio d’ottica di Alessandro Duroni, nello stes-
so anno [1839] dello scoop di Daguerre, realizzando una se-
rie di vedute della città. Ed ancora nel medesimo ‘39, vedevano
la luce pubblicazioni di vulgata sui procedimenti di Niépce, Da-
guerre e Talbot, a Bologna e a Napoli. È indicata come certa
la prima fotografia [da negativo e poi su carta] nel 1847: il
«Tempio di Vesta», eseguita da Jacopo Caneva [secondo le in-
dicazioni dello storico della fotografia, Silvio Negro].
1915 1992

34
l’A 2.‘01 l’A 9.‘01
Il panorama della fotografia italiana dell’Ottocento si dilata [e Bauhaus faranno il resto; e la fotografia guadagnerà definiti-
si qualifica] rapidamente; ancora Vitali: «Fra i regolari di que- vamente la certezza di un’autonomia artistica e creativa. **
sto piccolo esercito sono da segnalare anzitutto gli stranieri, Così, il dialogo – ininterrotto - tra fotografia e architettura
inglesi e francesi, che operarono a lungo in Italia tanto da po- arriva ai nostri giorni, fortificato e ancor più indispensabile.
tersi quasi considerare dei nostri: primo fra tutti James An- Il sito Alinari, che raccoglie, sistematizzata, la documentazio-
derson [Isaac Atkinson], Robert MacPherson, J.H. Parker [»The ne architettonica e ambientale del nostro paese, oggi arricchi-
Archeology of Rome«, 1874], Michele Scheboche, con studio ta da immagini «comparate» a colori, sembra diventare davve-
a Torino, Firenze e Roma» ro un utile strumento di lavoro per gli architetti, per gli uffi-
A Firenze saranno soprattutto gli Alinari e Brogi a porre ci di piano, per le soprintendenze, per i ricercatori del nostro
le basi per la più sistematica sistematizzazione documentale patrimonio storico-artistico, architettonico e ambientale.
dei «monumenti» e degli spazi urbani del paese. Giacomo Bro-
gi [1822-1881] e Carlo Brogi successivamente saranno ben pre- In particolare, potremmo tentare una classificazione su que-
senti in questa involontaria avventura; il primo, partecipan- ste funzioni, valutandone, in ciascuna, delle altre subalterne:
do all’Esposizione Italiana di Firenze [1861] con «fotografie a. Funzione descrittiva del testo architettonico [e dell’opera
artistiche naturali e colorite di quattro grandezze», il secon- d’arte in genere];
do per una singolare pubblicazione dal titolo «Il ritratto in fo- b. Funzione descrittiva del contesto paesaggistico [ambien-
tografia, appunti per chi posa» [1895]. Ma è con Leopoldo Ali- tale]
nari, dedicatosi alla fotografia nel ‘54, associandovi poi i fra- b1. A fini documentali di conservazione
telli Romualdo e Giuseppe, che prende fondatezza e diffusio- b2. A fini di supporto progettuale per documentarne l’in-
ne l’attività documentale delle «vedute monumentali» e del- serimento;
la riproduzione delle «opere d’arte». c. Funzione urbanistico-territoriale
c1. Fotopiani, quali supporti di progettazione infrastrut-
Con i Fratelli Alinari la fotografia conquista la propria auto- turale e di Pianificazione urbanistica
nomia espressiva e documentale, trasferendosi ben presto in c2. Redazione di Piani Regolatori, Piani di Recupero e stru-
tutti i manuali di storia dell’arte. Intere generazioni si for- menti di Pianificazione «istituzionale»
meranno e costruiranno la loro cultura artistica sulle foto e c3. Monitoraggio territoriale;
sulle argomentazioni storico-critiche spesso fondate sulle d. Rilievo architettonico [nelle sue diverse accezioni]
immagini fotografiche, piuttosto che sulla visione diretta del- d1. Informatizzazione dell’immagine
le opere. Saranno proprio gli studi di storia dell’architettura d2. Zoom
del dopoguerra [Zevi, Pevsner, Giedion, prima di tutti] a por- d3. Base per la simulazione dell’intervento
re in crisi la «storiografia dell’immagine» per prospettare una e. Funzione comparativa per osservazioni su «quadri fessura-
più complessa ed articolata «storiografia dello spazio»: così tivi» [Posizionamento dime, spie, fessurimetri, flessimetri,
che la fotografia [soprattutto quella di Alinari] assumerà al- ecc.];
tro e diverso ruolo, soprattutto «comparativo», nell’analisi del f. Funzione comparativa per i processi di degrado
mutamento urbano e della consistenza architettonica, a fron- f1. Degrado lapideo
te di mutilazioni, di «diradamenti» dell’intorno, di «restau- f2. Degrado da microflora
ri puristici». f3. Degrado materico [ferro, legno, C.A., ecc.];
Ma col Novecento, la fotografia cresce e diventa strumen- g. Osservazione sui mutamenti cromatici
to pervasivo di tutta intera la cultura e l’operatività archi- h. Valore legale della documentazione fotografica.
tettonica: dal momento dell’intuizione e della prima verifica
«di ambientazione», all’esecuzione, al collaudo, alla docu- Molte altre possono essere le applicazioni e gli usi nell’eser-
mentazione finale. Quando Carlo Ludovico Ragghianti intro- cizio professionale dell’architetto del sito Alinari. Del resto,
durrà l’idea di «critofilm» [lo strumento cinematografico im- proprio negli ultimi anni, l’inarrestabile evolversi dei pro-
piegato quale strumento di confidenza e di esercizio critico grammi informatici, del soft, sta a dimostrare quanto ricco e
dell’opera d’arte], il pensiero correrà - per analogia - alla fo- suggestivo sia il tempo a venire per questa insostituibile «bi-
tografia di Alfred Stieglitz [1864-1946], alla sua «leggenda blioteca della memoria».
americana» [New York, 1931] e ai suoi ritratti di Georgia
O’Keeffe, a Dorotea Lange [«California 1936», col suo dramma Un utile riferimento ai problemi sopraccennati può trovarsi nel-
sociale], a Lewis W. Hine [1874-1940] con la sua «Inchiesta l’opera e negli scritti [cataloghi] di operatori come Ugo Mulas, Pao-
su Pittsburgh» e le sue inconfondibili foto dei carpentieri sul- lo Monti, Fulvio Roiter, Franco Grignani, Gabriele Basilico, Gian-
le gru o sui profilati di ferro dell’Empire State Building [si ri- ni Berengo Gardin, Paolo Brandinelli.
cordi «Lunch Time», con gli operai seduti sulla trave d’acciaio Essenziali gli scritti di Peter Pollack, Italo Zannier, Gabriele Mor-
sospesa, in aggetto sul vuoto]. Poi, la vecchia e la nuova rione, Giovanni Fanelli.

35
l’A 9.‘01
ARCHIVIO FRATELLI ALINARI PHOTOLIBRARY B2B BUSINESS.ALINARI.IT FIRENZE 2001

1920 1992 1992

PAGINA LUOGO SOGGETTO DATA CREDITO

12 Firenze Veduta del Campanile di Giotto 1940 ca. Archivi Alinari/Archivio Anderson
12 Firenze Veduta del Campanile di Giotto 1996 Archivi Alinari/G. Tatge

13 Firenze Chiesa di Santa Maria Novella 1870-1873 Fratelli Alinari


13 Firenze Piazza di Santa Maria Novella 1900 Archivi Alinari/Archivio Mannelli
13 Firenze Piazza di Santa Maria Novella 1996 Archivi Alinari/G. Tatge

14 Firenze Torre degli Alberti 1900 Archivi Alinari/Archivio Mannelli


14 Firenze Torre degli Alberti 1996 Archivi Alinari/G. Tatge

14 Firenze Via Cavour e Palazzo Medici Riccardi 1890 ca. Fratelli Alinari
14 Firenze Via Cavour e Palazzo Medici Riccardi 1988 Archivi Alinari/G. Tatge
foto

14 Firenze Piazza del Mercato Vecchio,oggi Piazza della Repubblica 1880 ca. Fratelli Alinari
14 Firenze Piazza della Repubblica 1910 ca. Fratelli Alinari
14 Firenze Piazza della Repubblica 1997 Archivi Alinari/P. Pagano

14 Firenze Piazza della SS. Annunziata 1890 Archivi Alinari/Archivio Brogi


14 Firenze Piazza della SS. Annunziata 1963 Archivi Alinari
14 Firenze Piazza della SS. Annunziata 1988 Archivi Alinari/G. Tatge

15 Firenze Tribuna degli Uffizi 1890 Fratelli Alinari


15 Firenze Tribuna degli Uffizi 1998 Archivi Alinari/G. Tatge

16 Firenze Piazza della Stazione S.M. Novella 1890 ca. Fratelli Alinari
16 Firenze Stazione S.M. Novella 1936 Archivi Alinari
16 Firenze Stazione S.M. Novella 1998 Archivi Alinari/G. Tatge

17 Certaldo Piazza Giovanni Boccaccio 1879 Archivi Alinari- Archivio Brogi


17 Certaldo Piazza Giovanni Boccaccio 1992 Archivi Alinari/P. Pagano

17 Certaldo Palazzo Pretorio 1890 Fratelli Alinari


17 Certaldo Palazzo Pretorio 1992 Archivi Alinari/G. Tatge

22 Firenze Ponte Vecchio con le botteghe 1890 ca. Archivi Alinari/Archivio Brogi
22 Firenze Ponte Vecchio con le botteghe 1988 Archivi Alinari/G. Tatge

23 Firenze Ponte Vecchio 1930-1938 Fratelli Alinari


23 Firenze Scorcio del Ponte Vecchio durante l’alluvione novembre 1966 Museo di Storia della Fotografia
del 4 novembre 1966 Fratelli Alinari/Archivio Balocchi
23 Firenze Ponte Vecchio 1988 Archivi Alinari/G. Tatge

25 Firenze Lungarno Corsini e Ponte Santa Trinita 1890 ca. Fratelli Alinari
25 Firenze Ponte Santa Trinita 1962-63 Archivi Alinari
25 Firenze Ponte Santa Trinita 1988 Archivi Alinari/G. Tatge

34 Montespertoli Castello di Montegufoni 1915 Archivi Alinari


34 Montespertoli Castello di Montegufoni 1992 Archivi Alinari/G. Tatge

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l’A9.‘01
RAISAT ART ~ TELEPIÙ OTTOBRE 2001

DATA ORARIO TITOLO DURATA TIPOLOGIA NAZIONE ANNO REGIA SINOSSI


1/10 20.30 La nostra casa 0.14 SERIE AUS 1999 A. Per chi decide di dedicarsi alla costruzione del proprio spazio.
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti A. Magazine vetrina: presentazione di personaggi e di prodotti.
21.15 Oggetti in uso 0.06 SERIE ITA 2001 S. Confalonieri A. Denis Santachiara e una lampada per dormire che proietta le pecore sul muro.
2/10 20.30 La nostra casa 0.21 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Spazi del desiderio 0.15 SERIE ITA 2001 G. Bianchi A. Il cortile di Via Giannone, 4. Una piccola comunità.
3/10 20.30 La nostra casa 0.16 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Case da abitare 0.11 SERIE ITA 2001 T.Michaels A. Bruno Rainaldi e la sua casa rock’n roll, su tre corridoi aperti.
4/10 20.30 La nostra casa 0.21 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Superurbano - Linea di confine 0.14 SERIE ITA 2001 D. Frassoni A. Immagini e voci dalla periferia est di Milano.
5/10 20.30 Citta’ - Barcellona 1 0.30 REP ITA 2001 L. Carafoli A. La singolare struttura, i cambiamenti del ‘92, gli interventi degli architetti.
21.00 Gaudì 0.54 DOC FRA 1988 M. Huerga A. L’architetto catalano documentato con spezzoni storici d’archivio.
22.00 Premio Borromini- Carme Pinòs 0.12 SERIE ITA 2001 G. de Finis A. Cosa trasforma una città? Soprattutto la politica, la strategia urbanistica.
22.15 Premio Borromini - Manuel Gausa 0.13 SERIE ITA 2001 G. de Finis A. La sua visione del rapporto tra l’architettura e la città, tra lo spazio e l’uomo.
6/10 20.30 Flaminio Bertoni 0.48 DOC SVI 2000 R. Pugina A. Flaminio Bertoni e le più belle auto della Citroen: la Traction Avant, la 2CV, la DS.
21.30 Kevin Roche 0.52 DOC GBR 2000 P. Blanchfield A. Kevin Roche, i suoi grattacieli segnano il profilo di Manhattan.
7/10 20.30 La nostra casa 0.17 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Case da abitare 0.11 SERIE ITA 2001 T.Michaels
8/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Oggetti in uso 0.06 SERIE ITA 2001 S. Confalonieri A. Denis Santachiara.
9/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Spazi del desiderio 0,15 SERIE ITA 2001 G. Bianchi A. Il cortile di via Giannone, 4
10/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Case da abitare 0.12 SERIE ITA 2001 T.Michaels
11/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Superurbano - Linea di confine 0.15 SERIE ITA 2001 D.Frassoni
12/10 20.30 Citta’ - Barcellona 2 0.30 REP ITA 2001 L. Carafoli A. Barcellona-architetti e designers.
21.00 La sedia Barcellona 0.24 DOC GBR 1987 K.Cheetham A. Gli oggetti che ci circondano divenuti espressione del nostro tempo.
21.30 Ricardo Bofill 0.52 SERIE FRA 1999 J. L. Andrè G. Donada A. L’architetto catalano e il «Taller de Arquitectura».
13/10 20.30 Chandigarh 0.52 DOC FRA 1999 S. Roumette A. 50° anniversario della fondazione di Chandigarh, progettata da Le Corbusier.
21.30 Style Tribes 0.52 DOC GBR 1998 A. Nuovi stili di arredamento d’interni per diverse tipologie di locali pubblici.
14/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Case da abitare 0.12 SERIE ITA 2001 T.Michaels
15/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Oggetti in uso 0.07 SERIE ITA 2001 S. Confalonieri A. Denis Santachiara.
16/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Spazi del desiderio 0.16 SERIE ITA 2001 G. Bianchi A. Il cortile di via Giannone, 4
17/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Case da abitare 0.12 SERIE ITA 2001 T.Michaels
18/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Superurbano - Linea di confine 0.15 SERIE ITA 2001 D.Frassoni
19/10 20.30 Caratteri - Gino Valle 0.25 SERIE ITA 2001 G. Bianchi A. Lo stabilimento e gli uffici Zanussi, le sedi IBM e gli edifici di New York e Parigi.
21.00 Ho ucciso il Design 0.28 DOC ITA 2001 M. Godano A. Intervista all’eclettico designer Philippe Starck.
21.30 I. M. Pei 0.52 DOC GBR 2000 P. Rosen A. La Piramide del Louvre, la torre della Bank of China a Hong Kong.
20/10 20.30 Swing in Japan 0.26 REP ITA 2001 L. Metalli A. Reportage di Renzo Arbore e Luciano De Crescenzo a Tokio. I puntata.
21.00 The Irish Country House 0.52 DOC IRL 1995 A. Le Country Houses irlandesi, dai primi castelli alle dimore in stile palladiano.
22.00 INONIA - Le città dell’arte 0.25 DOC ITA 2001 G. De Finis A. Cassino: artisti e intellettuali si interrogano sul futuro delle città e delle periferie.
21/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Case da abitare 0.12 SERIE ITA 2001 T.Michaels
22/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Oggetti in uso- Notturno italiano 0.07 SERIE ITA 2001 S. Confalonieri
23/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Spazi del desiderio - 0.15 SERIE ITA 2001 G. Bianchi A. Il cortile di via Giannone, 4.
24/10 20.30 La nostra casa 0.30 SERIE AUS 1999
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Case da abitare 0.12 SERIE ITA 2001 T.Michaels
25/10 20.30 Alvaro Siza architetto 0.25 DOC ITA 1999 M. Balsamo A. Un maestro dell’architettura contemporanea a Vicenza.
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Superurbano - Linea di confine 0.15 SERIE ITA 2001 D. Frassoni
26/10 20.30 Citta’ - Bologna 1 0.27 REP ITA 2001 P. Raffanini A. Bologna prima parte.
21.00 Citta’ - Bologna 2 0.25 REP ITA 2001 P. Raffanini A. Bologna seconda parte.
21.30 Anni ‘30: l’ordine e l’architettura 0.53 DOC FRA 1997 C. Sunfeld A. Con filmati di archivio, le problematiche dell’architettura negli anni 30.
27/10 20.30 Swing in Japan 0.26 REP ITA 2001 L. Metalli A. II puntata.
21.00 Steven Holl, il corpo nello spazio 0.58 DOC USA 1997 M. Blackwood A. La costruzione del KIASMA, il museo di arte contemporanea di Helsinki.
22.00 L’antropologo in città 0.25 DOC ITA 2001 G. De Finis A. Marc Augè e Franco La Cecla sull’evoluzione dei luoghi e dei loro abitanti.
28/10 20.30 Il sistema Ikea 0.26 DOC FRA 2000 G. Poitou Weber A. 160 magazzini, 99 paesi, 50 miliardi di fatturato l’anno.
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Case da abitare 0.12 SERIE ITA 2001 T.Michaels
29/10 20.30 Il sistema IKEA 0.26 DOC FRA 2000 G. Poitou Weber
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Oggetti in uso 0.07 SERIE ITA 2001 S. Confalonieri
30/10 20.30 Il sistema IKEA 0.26 DOC FRA 2000 G. Poitou Weber
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Spazi del desiderio - 0.15 SERIE ITA 2001 G. Bianchi A. Il cortile di via Giannone, 4.
31/10 20.30 Il sistema IKEA 0.2 DOC FRA 2000 G. Poitou Weber
21.00 Display- Wall Arredo Urbano 0.05 SERIE ITA 2001 C.Gabetti
21.15 Case da abitare 0.12 SERIE ITA 2001 T.Michaels

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