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SETTE) DIFFONDIAMO UN ACCORATO APPELLO DI ALEX ZANOTELLI A NON

RIMANDARE, AD UNIRCI QUI E ORA:

VERSO CANCUN
CAMBIARE O‟ SISTEMA

Mancano poche settimane al vertice mondiale sul clima che si riunirà a Cancun,
in Messico. Dal 29 novembre al 10 dicembre, i governi di circa 200 paesi
dovranno affrontare la più grande emergenza della storia: i cambiamenti
climatici. Questo vertice avviene ad un anno dall‟altro, quello di Copenhagen,
che si è concluso senza alcun accordo vincolante, ma solo con una
„dichiarazione‟ di intenti. Dopo il fallimento di Copenhagen, la strada è ora tutta
in salita. L‟umanità non può fallire di nuovo a Cancun: è in ballo il futuro del
pianeta. Il surriscaldamento del pianeta è la conseguenza di un Sistema
economico-finanziario che ha come unico obiettivo la crescita illimitata. “E
se la Grande Recessione ora in atto- scrive Tom Friedman sul New York Times-
ci venisse a dire che il modello di crescita illimitata degli ultimi 50 anni non sia
più sostenibile sia economicamente che ecologicamente? E‟ il 2008 l‟anno in cui
abbiamo sbattuto contro il Muro per cui Madre Natura e il Mercato ci hanno
detto:Basta!” Questo non è solo un problema politico-economico o ecologico,
ma una sfida enorme anche a tutte le religioni, a tutte le Chiese. In ballo è il
futuro del pianeta, della vita in tutte le sue forme. E‟ quindi un problema
teologico proprio perché Dio è il Dio della vita, appassionato di vita. Dio ci ha
impiegato quattro miliardi e seicento milioni di anni per regalarci questo
splendido pianeta. Un credente che adora il Dio della vita non può che essere
un appassionato difensore della vita, del pianeta. Infatti l’attuale crisi ecologica
sottintende una crisi spirituale ancora più profonda. “Crediamo che lo stretto
legame esistente tra crisi economica e crisi ecologica sia l‟espressione di una
più ampia crisi etica, morale e spirituale- affermano le Chiese riformate dell‟Asia
nel loro documento Sorella Terra,Fratello Canguro. E’ infatti con la fede
assoluta nel ‘libero mercato’, con il culto della ricchezza e dei beni
materiali, con il ‘vangelo’ del consumismo e della crescita illimitata, che gli
esseri umani hanno sfruttato i loro fratelli e sorelle e hanno saccheggiato
la loro unica casa.”

E con grande saggezza asiatica, quelle chiese ci suggeriscono:” Per superare


questa crisi si richiede nient‟altro che un radicale rinnovamento spirituale. A
partire dalla nostra fede cristiana, riaffermiamo che tale trasformazione deve
essere fondata sull‟imperativo biblico dell‟opzione preferenziale di Dio per gli
emarginati (giustizia) e per la sacralità della vita(sostenibilità).” E‟ quanto
afferma anche il direttore della rivista ecumenica SOJOURNES, Jim Wallis in un
suo recente editoriale: ”A livello teologico noi assistiamo ad una devastante
spoliazione della Terra di Dio. Noi dovremmo essere i custodi del Golfo del
Messico, delle foreste tropicali, delle spiagge… ed invece assistiamo inerti alla
distruzione di queste meraviglie. Certamente per le bugie, l‟irresponsabilità
pubblica e privata, ma fondamentalmente per la nostra convinzione che
riteniamo „etica‟ una crescita economica illimitata, alimentata dall’energia
fossile, una crescita che è insostenibile.” Ecco perché ci dobbiamo essere
come credenti in questa sfida enorme alla vita, al pianeta. Esserci insieme a tutti
i fratelli e sorelle non credenti. E‟ in ballo la vita. E‟ per noi una questione etica,
morale oltre che teologica: il Dio appassionato di vita che ci ha inviato Gesù
perché abbiamo vita e vita in abbondanza (Giov. 10,10). Non si tratta solo di
cambiamenti climatici, ma di un Sistema economico-finanziario planetario
che ammazza per fame (un miliardo di affamati secondo la FAO), ammazza
per guerra (milioni di morti!) e ammazza il Pianeta. Non dobbiamo solo
cambiare il clima, ma cambiare un Sistema di morte. Per questo chiedo a tutte
le associazioni, parrocchie, movimenti ecclesiali di approfondire questi temi in
vista di Cancun e impegnarsi a cambiare O‟ Sistema. Ma soprattutto dobbiamo
unire tutte queste energie con quelle di coloro che non credono, ma si
impegnano. Dobbiamo unire le forze per salvare il Pianeta, per salvare la vita.
Dobbiamo insieme fare pressione sui nostri parlamentari e ministri che non
vogliono affrontare questi temi. E’ ora di finirla di parlare di PIL e di crescita,
ed invece iniziare a pensare a economie alternative che permettano a tutti,
compreso il pianeta, di vivere. Dobbiamo essere presenti a Cancun con la Rete
italiana per la giustizia ambientale e sociale (RIGAS), con tutti i movimenti di
base e indigeni dell‟America Latina, con tutti i movimenti ecologici dell‟Africa e
dell‟Asia per dire a tutti che il tempo della giustizia ambientale è ora. Dobbiamo
ricongiungerci con i movimenti del Sud del mondo (il grido dei poveri) per
rispondere insieme al grido della terra. Per questo facciamo nostre le seguenti
richieste avanzate dalla Conferenza Mondiale dei Popoli della Madre Terra
tenutasi a Cochabamba (Bolivia) dal 20 al 22 aprile 2010:

- difendere il Protocollo di Kyoto che fissa un obiettivo unico per tutti: ridurre le
emissioni di gas serra ed esigere che gli USA lo ratifichino;

– limitare l‟aumento della temperatura a 1° centigrado;

- ridurre del 50% le emissioni di gas serra rispetto al 1990, questo per il secondo
periodo di impegno del Protocollo di Kyoto(2013-2017);

- opporci ai mercati dell‟anidride carbonica (vietare che i paesi ricchi comprino


dai paesi impoveriti la loro quota di aria pulita);
- richiedere che i paesi ricchi paghino il debito climatico verso i paesi
impoveriti(sono questi che pagheranno di più i cambiamenti climatici) ;

- insistere perché i paesi ricchi investano per i cambiamenti climatici quello che
ora spendono in armi (Nel 2009 hanno investito in armi 1.540 miliardi di dollari!);

- trovare, da parte dei paesi ricchi, 100 miliardi di dollari all‟anno per sostenere le
politiche di adattamento e mitigazioni; - spingere per una tassa minima (0,05%)
sulle transazioni finanziarie. Questo permetterebbe un gettito di centinaia di
miliardi l‟anno su scala internazionale;

- fare pressione perché si dia inizio a una radicale trasformazione


dell‟agribusiness.

Sono queste anche le nostre richieste fondamentali che facciamo ai nostri


amministratori, politici, parlamentari, governi, all‟Unione Europea che è chiamata
a giocare un ruolo più incisivo a Cancun nelle trattative tra i paesi ricchi e i paesi
impoveriti. Nella speranza, anche, di arrivare presto a una Dichiarazione
universale dei Diritti della Madre Terra. E‟ uno sforzo comune questo fra credenti
e laici, fra associazioni religiose e movimenti di base per salvare Madre Terra.
“La più significativa divisione oggi tra gli umani non è basata sulla nazionalità, né
sull‟etnia, né sulla classe sociale o appartenenza religiosa- ha scritto il teologo
ecologista americano p.Thomas Berry - ma la divisione è piuttosto tra coloro che
massacrano la Terra e coloro che sono invece impegnati a preservare la Terra
in tutto il suo splendore.” E‟ un urlo questo che viene da una terra martirizzata, la
Campania che è diventata la punta dell‟iceberg di ciò che accadrà alla nostra
Madre Terra se non faremo inversione di marcia. Uniamoci in un unico grande
movimento per salvare la Madre Terra. Dobbiamo farcela: è in ballo il Pianeta, è
in ballo la vita.

Alex Zanotelli

Napoli, 7 nov. 2010

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