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Pricing di strumenti derivati:

le opzioni

Corso di Asset Pricing – Prof. Andrea Signori

Master in Finanza: Strumenti, Mercati e Sostenibilità


Strumenti derivati

✓ I derivati sono strumenti finanziari il cui valore


dipende (deriva) dal valore di mercato di un altro
asset, che prende il nome di sottostante.

✓ Il sottostante può essere di natura finanziaria (azioni,


tassi di interesse, ecc.) o reale (petrolio, caffè, ecc.).

✓ Esempi di titoli derivati


– Futures
– Opzioni
– Swaps

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Opzioni

✓ L’opzione è un contratto che offre a chi lo possiede il


diritto (ma non l’obbligo) di acquistare o vendere
l’attività sottostante alle seguenti condizioni
– A (o entro) una prefissata data futura
– Ad un prezzo fissato

✓ Le opzioni si dividono in due principali categorie:


– Call: offre a chi la possiede il diritto di comprare l’attività
sottostante
– Put: offre a chi la possiede il diritto di vendere l’attività
sottostante

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Caratteristiche di un’opzione

Strike price (prezzo di esercizio)


Prezzo Il prezzo a cui il detentore di
Il valore di mercato a un’opzione acquista o vende
cui l’opzione può l’azione quando l’opzione è
essere acquistata esercitata

Esercizio Scadenza
Quando il detentore di Data entro la quale l’opzione
un’opzione decide di far può essere esercitata
valere il contratto e compra Opzione Americana: può essere esercitata in
o vende l’azione al prezzo qualsiasi momento fino a scadenza (inclusa)
prefissato Opzione Europea: può essere esercitata
solo alla data di scadenza

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Controparti e moneyness

✓ Controparti
– Il compratore dell’opzione (detentore) detiene il diritto di esercitare
l’opzione e ha una posizione lunga nel contratto
– Il venditore dell’opzione (emittente o writer) vende l’opzione e ha
una posizione corta nel contratto
– E’ la parte con posizione lunga che ha il diritto di esercitare
l’opzione: se ciò accade, la parte con posizione corta ha l’obbligo di
adempiere al contratto.

✓ Moneyness (strike price vs. prezzo corrente)


– At-the-money: opzione per cui il prezzo di esercizio è uguale al
prezzo corrente dell’azione sottostante
– (Deep) In-the-money: opzione per cui il payoff derivante
dall’esercizio immediato sarebbe positivo
– (Deep) Out-of-the-money: opzione per cui il risultato derivante
dall’esercizio immediato sarebbe negativo

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Opzioni su azione Amazon.com

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Valore di un’opzione call a scadenza

✓ Ponendo:
– K prezzo di esercizio
– S* prezzo di mercato dell’azione sottostante a scadenza
– C* valore della call (per ogni azione) alla data di esercizio

✓ Avremo che:
S* – K se S* > K (in the money)
C*
0 se S* ≤ K (out of/at the money)

✓ Quindi: C* = max [ 0, S* – K ]

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Payoff a scadenza di un’azione

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Payoff a scadenza di un’opzione call

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Esempio: posizione lunga su call

✓ Posizione lunga su opzione call europea su azione


Telecom, scadenza 30/11/2017, strike price 0.9 €.

(A) S* = 1 €
Esercito l’opzione, che è in-the-money: ho
un payoff positivo pari a 1 – 0.9 = 0.1 €

(B) S* = 0.8 €
Non esercito l’opzione: ho payoff nullo

(nota: i payoff non incorporano il costo


d’acquisto iniziale dell’opzione)

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Esempio: posizione corta su call

✓ Posizione corta su opzione call europea su azione


Telecom, scadenza 30/11/2017, strike price 0.9 €.

(A) S* = 1 €
Colui a cui ho venduto l’opzione la
esercita: payoff negativo pari a
– (1 – 0.9) = –0.1 €

(B) S* = 0.8 €
L’opzione non viene esercitata: payoff
nullo

(nota: i payoff non incorporano l’incasso


iniziale dalla vendita dell’opzione)

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Payoff a scadenza di un’opzione put

K – S* se S* < K (in the money)


P*
0 se S* ≥ K (out of/at the money)
→ P* = max [ 0, K – S* ]

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Esempio: posizione lunga su put

✓ Posizione lunga su opzione put europea su azione


Telecom, scadenza 30/11/2017, strike price 0.9 €.

(A) S* = 0.8 €
Esercito l’opzione, che è in-the-money: ho
un payoff positivo pari a 0.9 – 0.8 = 0.1 €

(B) S* = 1 €
Non esercito l’opzione: ho payoff nullo

(nota: i payoff non incorporano il costo


d’acquisto iniziale dell’opzione)

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Esempio: posizione corta su put

✓ Posizione corta su opzione put europea su azione


Telecom, scadenza 30/11/2017, strike price 0.9 €.

(A) S* = 0.8 €
Colui al quale ho venduto l’opzione la
esercita: payoff negativo pari a 0.8 – 0.9 =
- 0.1 €

(B) S* = 1 €
L’opzione non viene esercitata: payoff
nullo

(nota: i payoff non incorporano l’incasso


iniziale dalla vendita dell’opzione)

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Weather options

✓ Opzioni Heating (HDD) e Cooling (CDD) Degree Days


– Basate sul conteggio di giorni in cui la temperatura media giornaliera
si discosta da un benchmark (es.: 25°C)
– A scadenza, ogni giorno all’interno del periodo è considerato
𝑇𝑚𝑎𝑥 +𝑇𝑚𝑖𝑛
• HDD se 2
< 25°C
𝑇𝑚𝑎𝑥 +𝑇𝑚𝑖𝑛
• CDD se > 25°C
2

✓ Strike price = numero di HDDs (o CDDs) nel periodo


– Call è in the money se numero di HDDs (o CDDs) > K
– Put è in the money se numero di HDDs (o CDDs) < K

✓ Es.: azienda di Kansas City operante nel settore agricolo


vuole coprirsi dal rischio di global warming
– Acquista call: tick 20$, Luglio, Kansas City, K=15 CDDs
– Valore a scadenza della CDD call: max [0, $20 x (CDDs-15)]

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Componenti del valore di un’opzione

✓ Un’opzione (americana) può essere esercitata in ogni


momento sino alla scadenza
– Pertanto, essa dovrà avere un valore almeno pari al valore di
esercizio

✓ Il prezzo di un’opzione è la somma di 2 componenti:


– Call C = max [ 0, S – K ] + Time value
– Put P = max [ 0, K – S ] + Time value

Parity value

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Determinanti del valore di un’opzione

Tempo a
scadenza (t)
Strike price (K)

Tasso
Volatilità
d’interesse (r)
dell’azione (σ)
Valore corrente
dell’azione (S) Dividendi (D)

Prezzo
dell’opzione

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(1) Prezzo dell’azione, (2) Strike price

✓ Maggiore il prezzo dell’azione (S), maggiore il valore


dell’opzione call
✓ Maggiore lo strike price (K), minore il valore dellla call

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(3) Volatilità dell’azione

✓ Maggiore volatilità dell’azione significa maggior


probabilità che l’azione assuma valori estremi

✓ A differenza del possessore dell’azione, il possessore di


una call ottiene i benefici ed evita le perdite associate
alle fluttuazioni di prezzo

✓ Maggiore la volatilità dell’azione, maggiore il valore della


relativa opzione call (in relazione a quello dell’azione)

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(4) Tempo a scadenza, (5) Tasso
d’interesse
✓ L’effetto del tempo a scadenza è simile a quello della
volatilità: la probabilità di valori estremi aumenta su
orizzonti temporali più lunghi
– Maggior tempo a scadenza, maggiore il valore della call

✓ Maggiore il tasso d’interesse, minore è il valore attuale


che il compratore della call ha convenuto di pagare in
caso di esercizio
– Maggior tasso d’interesse, maggiore il valore della call

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(6) Dividendi

✓ Per qualunque prezzo corrente dell’azione, maggiori


dividendi comportano minore apprezzamento futuro
dell’azione

✓ Componenti di rendimento: Capital gain Dividend


– Possessore dell’azione  
– Possessore della call  

✓ Maggiore la frazione di rendimento data da dividendi


(con data ex-dividend anteriore alla data di scadenza
dell’opzione), minore il valore della call

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Le determinanti del valore delle opzioni
put e call

Call Effetto di un aumento del fattore Put

Valore corrente dell’azione (S)

Strike price (K)

Tempo a scadenza (t)

Volatilità dell’azione (σ)

Tasso d’interesse (r)

Dividendi (in contanti)

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Rendimento: opzione vs. azione

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Rendimento: call vs. put

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Put-call parity

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Relazione di parità put-call

✓ Ipotesi:
– No costi di transazione, margini, o tasse
– Possibile dare e prendere a prestito allo stesso tasso

✓ Consideriamo opzioni put e call Europee, con stessa


scadenza e stesso strike price, su un’azione che non
paga dividendi. Costruiamo la seguente posizione:
– Compriamo un’opzione put e un’azione
𝐾
– Scriviamo una call e prendiamo a prestito VA(K) =
(1+𝑟)𝑡

→ C – P – S + VA(K)

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Profitto a scadenza

✓ Alla data di scadenza, due scenari:


– S* ≤ K : la put varrà K – S* mentre la call non verrà esercitata
– S* > K : la call varrà S* – K mentre la put non verrà esercitata

✓ In entrambi i casi, si avrà il possesso dell’azione (S*) e


il capitale K da restituire

Posizione Scadenza
corrente S*  K S* > K
Scrittura call C - - (S* - K)
Acquisto put -P K - S* -
Acquisto azione -S S* S*
Debito VA(K) -K -K
Totale - -

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Assenza di arbitraggio: put-call parity

✓ Il flusso di cassa alla scadenza sarà pari a zero.


Affinché non ci siano opportunità di arbitraggio, deve
valere che C – P – S + VA(K) = 0, da cui

C = P + S – VA(K)

✓ Questa è la relazione put-call parity per opzioni


Europee su azioni che non pagano dividendi
– Se l’azione staccasse dividendi prima della scadenza
dell’opzione: C = P + S – D – VA(K), con D = valore attuale dei
dividendi pagati

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Esercizio

Con riguardo ad opzioni put e call scritte sulla medesima


azione, con il medesimo strike price e la medesima
scadenza, si osserva quanto segue:
✓ S = 50; K = 45; t = 6 mesi; r = 2%
✓ D (valore attuale dell’ammontare, noto con certezza,
del dividendo che sarà distribuito entro sei mesi) = 3
✓ C = 9; P = 5

Verificate se esiste una possibilità di arbitraggio privo di


rischio. In caso di risposta affermativa, illustrate quale
posizione mettereste in essere per sfruttarla.

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Modello binomiale

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Modello binomiale di pricing delle opzioni

✓ Ipotesi
– Intervalli temporali discreti
– In ogni intervallo il rendimento delle azioni può assumere
soltanto due valori (albero binomiale)

✓ La probabilità di rialzo/ribasso del prezzo dell’azione non


è influenzata da:
– Numero di rialzi/ribassi precedenti
– Sequenza dei risultati precedenti
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Orizzonte monoperiodale

✓ A fine periodo avremo due possibili prezzi dell’azione:

uS con probabilità q
S con u>1 e d<1
dS con probabilità 1-q

✓ Poniamo r = tasso di interesse risk-free su un periodo, con


d<1+r<u. Valore di una call che scade nel periodo successivo:

Cu = max [0, uS – K] con probabilità q


C
Cd = max [0, dS – K] con probabilità 1-q

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Portafoglio di copertura

✓ Creiamo un portafoglio di copertura costituito da Δ azioni e B


obbligazioni risk-free: ΔS + B. A fine periodo il suo valore sarà

ΔuS + (1+r)B con probabilità q


ΔS + B
ΔdS + (1+r)B con probabilità 1-q

✓ Imponiamo che il portafoglio abbia lo stesso valore e gli stessi


payoff (tra un periodo) dell’opzione call sull’azione:
ΔuS + (1+r)B = Cu
ΔdS + (1+r)B = Cd

da cui:
𝐶𝑢 − 𝐶𝑑 𝑢𝐶𝑑 − 𝑑𝐶𝑢
∆= ; 𝐵=
𝑢−𝑑 𝑆 𝑢 − 𝑑 (1 + 𝑟)
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Valore di un’opzione in termini di
portafoglio equivalente

C = ΔS + B

✓ Dove:
– Δ ammontare di azioni
– B ammontare di obbligazioni prive di rischio

✓ Tale portafoglio presenta lo stesso rendimento


dell’opzione call corrispondente, quindi deve avere lo
stesso valore di mercato (assenza di arbitraggio)

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Esempio

✓ Un’opzione call europea scade tra un periodo e ha uno


strike price di $50.
✓ Il prezzo dell’azione oggi è $50 (non paga dividendi).
✓ Tra un periodo il prezzo dell’azione aumenterà o
diminuirà di $10.
✓ Il tasso privo di rischio uniperiodale è pari al 6%.

Payoff:

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Esempio

✓ Costruiamo il portafoglio di copertura


60Δ + 1.06B = 10
40Δ + 1.06B = 0 da cui: Δ = 0.5 ; B = -18.87

✓ Un portafoglio con
– Posizione lunga per 0.5$ sull’azione, e
– Posizione corta per approssimativamente $18.87 su un’obbligazione
avrà tra un periodo valore uguale a quello della call:
60 × 0.5 – 1.06 × 18.87 = 10
40 × 0.5 – 1.06 × 18.87 = 0

✓ Per la legge del prezzo unico, valore oggi del portafoglio =


valore oggi della call: 50 × 0.5 – 18.87 = 6.13
– Abbiamo determinato il prezzo dell’opzione senza conoscere le
probabilità degli stati nell’albero binomiale

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Assunzione di neutralità al rischio

✓ Le probabilità soggettive degli investitori riguardo il


rialzo/ribasso dell’azione sono irrilevanti
– La probabilità q non è inclusa nel calcolo del prezzo dell’opzione

✓ Il valore della call non dipende dall’attitudine degli


investitori verso il rischio
– Tali informazioni sono già incorporate nel prezzo dell’azione
sottostante, che è la sola variabile casuale da cui dipende il
prezzo della call

✓ E’ possibile calcolare il valore di un’opzione ipotizzando


che tutti gli investitori siano neutrali al rischio
– Tutte le attività finanziarie (opzioni incluse) avrebbero lo stesso
costo del capitale: il tasso di interesse privo di rischio

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Valutazione delle opzioni in presenza di
neutralità al rischio

1. Calcolare le probabilità neutrali al rischio:


1+𝑟−𝑑
𝑝𝑢 + 1 − 𝑝 𝑑 = 1 + 𝑟 → 𝑝=
𝑢−𝑑

2. Calcolare il valore atteso dell’opzione secondo tali


probabilità

3. Calcolarne il valore attuale, scontato al tasso risk-free

(p non è la probabilità effettiva di aumento o diminuzione


del prezzo dell’azione!)

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Esempio

✓ Esempio precedente:
– Il prezzo dell’azione oggi è $50
– Tra un periodo, salirà o scenderà di $10
– Il tasso di interesse privo di rischio uniperiodale è il 6%

60𝑝 + 40(1 − 𝑝) 𝟏 + 𝒓 − 𝒅 1 + 0.06 − 0.8


50 = ֜ 𝒑= = = 0.65
1.06 𝒖−𝒅 1.2 − 0.8

✓ L’opzione call aveva un prezzo di esercizio di $50, perciò alla


scadenza varrà $10 oppure zero. Il valore attuale dei profitti
attesi è:

𝑝𝐶𝑢 + (1 − 𝑝)𝐶𝑑 0.65 ∙ 10 + (1 − 0.65) ∙ 0


= = 𝟔. 𝟏𝟑
1+𝑟 1.06
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Modello multiperiodale

✓ Mancano 2 periodi alla scadenza della call:

Valore Valore
dell’azione dell’opzione call

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Modello multiperiodale (n=2)

t=0 t=1 t=2

𝑝𝐶𝑢𝑢 + (1 − 𝑝)𝐶𝑢𝑑 𝑝𝐶𝑑𝑢 + (1 − 𝑝)𝐶𝑑𝑑


𝐶𝑢 = ; 𝐶𝑑 =
1+𝑟 1+𝑟

𝑝𝐶𝑢 +(1−𝑝)𝐶𝑑
C= , sostituendo Cd e Cu:
1+𝑟

𝑝2 𝐶𝑢𝑢 + 2𝑝 1 − 𝑝 𝐶𝑢𝑑 + (1 − 𝑝)2 𝐶𝑑𝑑


C=
(1 + 𝑟)2

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Esercizio

Mancano due periodi del percorso binomiale (n=2) alla


scadenza di un’opzione call su azione avente le seguenti
caratteristiche:
✓ Prezzo corrente dell’azione sottostante: S = 90
✓ Strike price K = 120
✓ L’azione non paga dividendi
✓ Parametri del percorso binomiale: u=1.3; d=0.8; r=5%

Qual è il valore oggi della call, e quale la composizione


del portafoglio equivalente?

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Generalizzazione
✓ Se n=4, avremmo 16 risultati possibili
– 1 d4
– 4 ud3
– 6 u2d 2
– 4 u3d
– 1 u4

𝒏!
✓ Numero di sequenze («percorsi»):
𝒋! 𝒏−𝒋 !
– n = numero di periodi a scadenza («estrazioni»)
– j = numero di rialzi nel prezzo dell’azione («successi»)

✓ Probabilità di ciascuna sequenza: qj (1 − q)n−j


– q = probabilità di rialzo nel prezzo dell’azione

✓ Probabilità effettiva di ciascuno scenario:


𝒏!
∙ 𝒒𝒋 (𝟏 − 𝒒)𝒏−𝒋
𝒋! 𝒏−𝒋 !
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Formula generale di valutazione
dell’opzione
𝑛!
σ𝑛𝑗=0 𝑝 𝑗 (1 − 𝑝)𝑛−𝑗 max[0, 𝑢 𝑗 𝑑 𝑛−𝑗 𝑆 − 𝐾]
𝑗! 𝑛−𝑗 !
C=
(1 + 𝑟)𝑛

Definiamo a = numero minimo di rialzi che il prezzo


dell’azione deve compiere nei prossimi n periodi affinchè
la call sia in-the-money a scadenza
✓ Se j<a: max [ 0, uj dn-j S – K ] = 0
✓ Se j≥a: max [ 0, uj dn-j S – K ] = uj dn-j S – K , da cui

𝑛!
σ𝑛𝑗=𝑎 𝑝 𝑗 (1 − 𝑝)𝑛−𝑗 (𝑢 𝑗 𝑑 𝑛−𝑗 𝑆 − 𝐾)
𝑗! 𝑛 − 𝑗 !
C=
(1 + 𝑟)𝑛
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Esercizio

Determinate il prezzo di un’opzione call su un titolo


azionario che non paga dividendi, il cui prezzo segue un
percorso binomiale.
Alla scadenza dell’opzione mancano 3 periodi del
percorso binomiale. Oggi l’azione sottostante vale 1200
e lo strike price dell’opzione è pari a 1000. Il tasso
d’interesse per ogni periodo del percorso binomiale è
pari al 2% e i rendimenti binomiali sono u=1.13 e d=0.94.

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Formula di Black-Scholes

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Dal modello binomiale alla formula di
Black-Scholes
✓ Se il periodo di riferimento del modello binomiale
fosse, ad esempio, il giorno, si potrebbero avanzare le
seguenti critiche:
– I prezzi nell’arco di un giorno possono assumere più di due
valori
– Le negoziazioni di mercato possono avvenire più di una volta
al giorno

✓ Nella realtà, le trattazioni hanno luogo sempre più


frequentemente
– Il numero di periodi n tende a infinito
– La loro durata tende a zero

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Formula di Black-Scholes

✓ E’ possibile dimostrare che la formula binomiale contiene, come


caso limite, la formula di Black-Scholes che determina il valore di
un’opzione call europea su azioni che non pagano dividendi

C = S N(x) – Ke-rt N(x-σ 𝐭)

– S = prezzo dell’azione
– N(x) = p che una variabile casuale normale standard assuma valore < x
– K = prezzo di esercizio
– e-rt = tasso di attualizzazione (capitalizzato nel continuo)
– σ = volatilità annuale dell’azione
– t = numero di anni alla scadenza
𝑆
log 𝐾 +𝑟𝑡 𝜎 𝑡
– x= +
𝜎 𝑡 2
– r = rendimento del titolo privo di rischio

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Valore di un’opzione call

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Valore di un’opzione put
Put price

t, σ, r

Put price

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Volatilità (σ)

✓ Tra le variabili necessarie per prezzare un’opzione,


l’unica non direttamente osservabile è la volatilità del
sottostante

✓ La volatilità di uno strumento finanziario può essere


misurata:
– Storicamente: stimata dai prezzi storici di quello strumento
finanziario
• Deviazione standard dei rendimenti storici
– Implicitamente: stimata a partire dai prezzi delle opzioni scritte su
quello strumento finanziario

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Volatilità implicita

✓ La volatilità implicita è quel valore di σ che, sostituito


nella formula di B-S, dà il prezzo dell’opzione
– Non è possibile invertire la formula di B-S per trovare la volatilità
in funzione del prezzo → processo iterativo

✓ Strike price vs. volatilità implicita


– Secondo la formula di B-S, la volatilità implicita nel prezzo delle
opzioni sulla medesima azione con stessa scadenza ma diversi
strike price dovrebbe essere la stessa

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Volatility smile

✓ Spesso le opzioni at-the-money tendono ad avere una VI


più bassa di quelle in- e out-of-the-money

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Volatility smile: Microsoft

✓ Volatilità implicita nel prezzo delle opzioni su azioni


Microsoft (fonte: Bloomberg, aprile 2008)

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Volatility smile: motivazioni

✓ Il modello di B-S assume che:


– Il prezzo dell’attività sottostante si distribuisce secondo una log-
normale, il che richiede che:
• La volatilità sia costante nel tempo
• I prezzi possano variare nel continuo

✓ Nessuna delle condizioni sopra è soddisfatta. Inoltre:


– Effetto leverage
• se il valore delle azioni diminuisce, il leverage aumenta, le
azioni sono più rischiose e la volatilità aumenta
• se il valore delle azioni aumenta, il leverage diminuisce, le
azioni sono meno rischiose e la volatilità diminuisce
• → correlazione negativa tra volatilità delle azioni e prezzo
– Crash-fobia

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Indice VIX

✓ Indicatore della volatilità implicita di breve periodo sul


mercato azionario S&P500

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