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Costantino, in merito all'adozione della religione cristiana da parte della Roma imperiale per volontà
appunto di Costantino.
Adozione che, come afferma J.B. Bury: "fu forse l'atto più audace mai compiuto da un autocrate in
ispregio alla grande maggioranza dei suoi sudditi". E ciò in considerazione del fatto che la popolazione
cristiana era solo il 10% del totale nel futuro Impero Romano d'Occidente.
Ora è vero che nel III secolo la religione pagana si era fortemente trasformata e indebolita sulla spinta
della insicurezza dei tempi e dell'influsso dei culti di origine orientale, così come è vero che Costantino
considerava le religioni lo instrumentum regni più efficace per gestire il popolo, e che quindi andavano
messe a punto meglio possibile.
Tant'è che lo storico svizzero Jacob Burckhardt afferma: «Nel caso di un uomo geniale, al quale
l'ambizione e la sete di dominio non concedono un'ora di tregua, non si può parlare di cristianesimo o
paganesimo, di religiosità o irreligiosità consapevoli: un uomo simile è essenzialmente areligioso, e lo
sarebbe anche se egli immaginasse di far parte integrante di una comunità religiosa» (da Wikipedia)
Dal che è anche molto probabile che Costantino sentisse la necessità di adottare religioni più semplici dei
vari paganesimi, che esprimessero, cioè, meno potenza "di per sè" e di conseguenza ne assegnassero di
più ai governanti.
Anche se rimane sempre aperta una certa questione fortemente superstiziosa che pare lo abbia
riguardato da vicino, e che potrebbe spiegare l'adesione completa a una religione tanto intimistica e
orientale come appunto il cristianesimo, che non c'entrava niente con la tradizione storico-culturale della
Roma antica, e che inseriva fortissimi elementi di debolezza nell'impero stesso, debolezza che non a caso
pagò nel secolo successivo.
Per questo capire che cos'è successo a Roma tra il III e il V secolo è fondamentale anche per capire l'oggi,
e il peso che la Chiesa Cattolica mantiene ancora a dispetto di qualsiasi buon senso che dovrebbe essere
riferito ad un nuovo millenio, che però si ostina a non voler uscire dalle sue nebbie.
E nonostante ormai tre secoli di autori, filosofi e intellettuali che avrebbero dovuto fare piazza pulita di
tutte queste farneticazioni stupide e superstiziose. Ma è anche vero che il popolo è pur sempre popolo e
in qualche modo e con qualche fesseria va accontentato e gestito.
Insomma, Costantino è stato veramente una bella grana anche per l'indicazione che ha fornito al potere
nei secoli successivi, e penso sia utile approfondirlo.