CREATIVITA’ NEI CONTESTI ORGANIZZATIVI (capitolo 1)
Di Monica Alina Lungu
In questo studio si spiega come sia possibile rendere la creatività e l'innovazione degli elementi cruciali per lo sviluppo del potenziale umano e dei sistemi organizzativi. Possiamo parlare di creatività quando all'interno di un gruppo qualcuno si distingue facendo qualcosa di originale che sia più funzionale al raggiungimento di un obiettivo. Secondo la definizione accettata dalla comunità scientifica, la creatività si riferisce alla creazione di prodotti nuovi e socialmente utili, questo perché un comportamento creativo deve rappresentare anche una soluzione a un significativo problema sociale. Gli individui creativi sono soggetti in grado di notare nuove connessioni tra idee che, apparentemente, non sono in relazione le une con le altre. Il processo che ci permette di percepire la connessione tra queste idee viene definito da Koestler bisociazione. Alcuni autori come Koestler e Arieti hanno ipotizzato che potrebbe esserci una somiglianza tra la battuta di spirito e la risposta creativa. Nella società attuale, negli attuali contesti di mercati, sempre più imprevedibili e competitivi, sempre più ricchi di minacce concorrenziali, le imprese hanno sempre più bisogno di ricorrere costantemente alla creatività. Infatti, un fattore cruciale di successo è ora rappresentato dalla capacità di reagire in modo flessibile e veloce, oltre che di anticipare e provocare attivamente il nuovo: innovazione e creatività. La creatività, infatti, è una forma particolare di intelligenza che può essere applicata in diversi ambiti al fine di produrre innovazione. Attraverso di essa possiamo trasformare le nuove idee in valore economico. A tal proposito l'utilità e la produttività della creatività è evidente ed è unanimemente riconosciuta tanto che, attraverso le idee creative che si materializzano in opere d'arte, invenzioni, scoperte, nuovi prodotti, si possono ottenere degli extraprofitti. La creatività è quindi una risorsa economica alla quale gli agenti attribuiscono valore economico e per la quale sono disposti ad investire denaro. Il progresso e il cambiamento dell'economia moderna richiedono flessibilità e fluidità iniziativa ed innovazione continua, per cui l'educazione alla creatività, quale risorsa umana, dovrebbe far parte di percorsi formativi anche all'interno di diversi contesti organizzativi. Nelle organizzazioni aziendali, affinché la risorsa umana creativa sia espressa al meglio, la collaborazione tra gli individui è considerata fondamentale, consente una maggiore risoluzione di problemi complessi aumentando la capacità di problem solving di ogni singolo individuo e stimolando il pensiero divergente ossia il pensiero creativo. Questa collaborazione creativa viene chiamata network flow. Nei luoghi di lavoro, infatti, la persona diventa risorsa umana creativa se attraverso delle intenzioni o dei propositi è capace, non solo di fare scelte, ma di compierle con consapevolezza.
Parlando invece di innovazione possiamo dire che gli aspetti principali
che la caratterizzano sono: →l’intenzionalità a ottenere un miglioramento delle pratiche nei prodotti →la presenza di una forte componente sociale cui applicare il cambiamento l'implementazione delle idee →la concretezza realizzativa dell'innovazione →la novità relativa al contesto d'adozione poiché un’innovazione è tale per un'organizzazione se costituisce per essa un miglioramento significativo. L’innovazione mira sempre alla qualità dei beni e dei servizi, alla qualità dei processi di produzione, alla qualità dei rapporti organizzativi, alla qualità del lavoro, alla qualità del processo e alla qualità del prodotto finale. Per avere questa capacità di innovare, trasformare, bisogna fare investimenti importanti e costanti nella formazione che garantiscano la sinergia fra l'individuo e il contesto in cui egli opera affinché l'organizzazione stessa lavorativa favorisca l'espressione creativa del singolo.