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CAPITOLO 4

Secondo Sternberg e O’Hara esistono 5 possibilità nel rapporto tra creatività e


intelligenza.
- La creatività è componente dell’intelligenza
- L’intelligenza è componente della creatività
- L’intelligenza e la creatività si sovrappongono
- L’intelligenza e la creatività coincidono
- La creatività e l’intelligenza non hanno nulla in comune.
CREATIVITA’ E’ UNA COMPONENTE DELL’INTELLIGENZA.
Secondo Guilford il pensiero non si esaurisce nell’atto dell’intelligenza, che si misura
attraverso il quoziente intellettivo, ma si divide in una serie di abilità divise in 3
dimensioni:
- Operazioni sono i processi mentali che servono per affrontare le diverse
tipologie di compito
- Contenuti sono le caratteristiche che possono avere
- Prodotti sono i prodotti effettivi.
La struttura SOI è una struttura a forma cubica e si spalma su tutte e 3 le dimensioni
dette in precedenza.
Una delle operazioni presenti è il pensiero divergente.
E quindi Guilford fu il primo a teorizzare che la creatività fosse una componente
dell’intelligenza.
Al momento la teoria più applicata nei test di intelligenza per misurare il Q.I. è quella
CHC (Cattel, Horn, Carroll), in cui si dividono due tipi di intelligenza:
- Cristallizzata bagaglio di conoscenze e abilità.
- Fluida abilità di ragionamento e formulazione di concetti.
L’altra teoria è la teoria di Carroll organizzata secondo una struttura piramidale
divisa in 3 livelli:
- 3° livello vertice della piramide in cui ci sono tutte le abilità generali
- 2° livello sono presenti i fattori dell’intelligenza
- 1° livello vi sono tutte le abilità specifiche.
L’INTELLIGENZA E’ UNA COMPONENTE DELLA CREATIVITA’.
Sternberg parla di intelligenza efficace usata per realizzare i propri obiettivi nella
vita.
In questa intelligenza vi è un equilibrio tra abilità creative, analitiche e pratiche.
- PENSIERO ANALITICO usato per cercare e dare spiegazioni.
- PENSIERO PRATICO è per l’adattamento, procedure e regole.
- PENSIERO CREATIVO si esprime nell’immaginazione, progettazione e
creazione.
LA CREATIVITA’ E L’INTELLIGENZA SI SOVRAPPONGONO.
Un esempio di teorizzazione è il modello Three- ring sulla plusdotazione di Renzulli.
Secondo l’autore la plusdotazione si incontra nell’alto potenziale cognitivo,
creatività e motivazione al compito.
Un'altra teoria è quella della Threshold che afferma che non vi è una relazione
lineare tra creatività e intelligenza.
In una review Sternberg concluse che la relazione tra potenziale creativo e
intelligenza dipende dagli strumenti utilizzati per misurare entrambi i costrutti.
LA CREATIVITA’ E L’INTELLIGENZA COINCIDONO.
Secondo Weisberg la creatività e l’intelligenza coincidono perché un individuo
davanti a un problema cerca di recuperare le info della propria memoria e cerca di
risolvere il problema.
LA CREATIVIT’ E L’INTELLIGENZA NON HANNO NULLA IN COMUNE.
Gli autori degli anni 70 sostenevano il fatto che la creatività e l’intelligenza non
avessero nulla in comune.
Getzels e Jackson divisero gli individui in soggetti creativi e soggetti intelligenti, ma
notarono che nonostante il Q.I dei soggetti creativi fosse inferiore ai soggetti
intelligenti, il rendimento scolastico era paragonabile.
Inoltre il pensiero divergente consente di ottenere risultati superiori rispetto al
pensiero convergente.
PLUSDOTAZIONE E CREATIVITA’.
L’articolo 3 della costituzione italiana afferma che è compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo della persona umana.
Non dare ai bambini la possibilità di seguire i propri interessi vuol dire ignorare
l’articolo 3 della costituzione.
Ancora oggi nei contesti educativi italiani prevale il fatto che gli studenti
particolarmente brillanti non abbiano bisogno di essere supportati nel loro percorso.
Poi parliamo di bambini prodigio o plusdotati che hanno elevate capacità o abilità.
PLUSDOTATI imparano a leggere a 2/3 anni e si interessano precocemente a temi di
carattere generale, sono più curiosi e producono pensieri e opere di qualità.
Molti hanno una sorta di frenesia nell’imparare e preferiscono lavorare da soli e
frequentare bambini poco più grandi.
Hanno una maggiore sensibilità però le emozioni intense possono rendere difficile la
capacità di adattarsi e avere amici.
Per molti educatori la caratteristica più affascinante è la loro intelligenza creativa
che li rende spesso pensatori fuori dagli schemi, molto motivati e capaci.
Il bambino svilupperà il suo potenziale solo se viene riconosciuto e supportato nel
suo percorso scolastico e formativo.
Bisognerebbe promuovere quindi dei percorsi personalizzati che permettono a
questi alunni di sviluppare le loro potenzialità.

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