Secondo Sternberg e O’Hara esistono 5 possibilità nel rapporto tra creatività e
intelligenza. - La creatività è componente dell’intelligenza - L’intelligenza è componente della creatività - L’intelligenza e la creatività si sovrappongono - L’intelligenza e la creatività coincidono - La creatività e l’intelligenza non hanno nulla in comune. CREATIVITA’ E’ UNA COMPONENTE DELL’INTELLIGENZA. Secondo Guilford il pensiero non si esaurisce nell’atto dell’intelligenza, che si misura attraverso il quoziente intellettivo, ma si divide in una serie di abilità divise in 3 dimensioni: - Operazioni sono i processi mentali che servono per affrontare le diverse tipologie di compito - Contenuti sono le caratteristiche che possono avere - Prodotti sono i prodotti effettivi. La struttura SOI è una struttura a forma cubica e si spalma su tutte e 3 le dimensioni dette in precedenza. Una delle operazioni presenti è il pensiero divergente. E quindi Guilford fu il primo a teorizzare che la creatività fosse una componente dell’intelligenza. Al momento la teoria più applicata nei test di intelligenza per misurare il Q.I. è quella CHC (Cattel, Horn, Carroll), in cui si dividono due tipi di intelligenza: - Cristallizzata bagaglio di conoscenze e abilità. - Fluida abilità di ragionamento e formulazione di concetti. L’altra teoria è la teoria di Carroll organizzata secondo una struttura piramidale divisa in 3 livelli: - 3° livello vertice della piramide in cui ci sono tutte le abilità generali - 2° livello sono presenti i fattori dell’intelligenza - 1° livello vi sono tutte le abilità specifiche. L’INTELLIGENZA E’ UNA COMPONENTE DELLA CREATIVITA’. Sternberg parla di intelligenza efficace usata per realizzare i propri obiettivi nella vita. In questa intelligenza vi è un equilibrio tra abilità creative, analitiche e pratiche. - PENSIERO ANALITICO usato per cercare e dare spiegazioni. - PENSIERO PRATICO è per l’adattamento, procedure e regole. - PENSIERO CREATIVO si esprime nell’immaginazione, progettazione e creazione. LA CREATIVITA’ E L’INTELLIGENZA SI SOVRAPPONGONO. Un esempio di teorizzazione è il modello Three- ring sulla plusdotazione di Renzulli. Secondo l’autore la plusdotazione si incontra nell’alto potenziale cognitivo, creatività e motivazione al compito. Un'altra teoria è quella della Threshold che afferma che non vi è una relazione lineare tra creatività e intelligenza. In una review Sternberg concluse che la relazione tra potenziale creativo e intelligenza dipende dagli strumenti utilizzati per misurare entrambi i costrutti. LA CREATIVITA’ E L’INTELLIGENZA COINCIDONO. Secondo Weisberg la creatività e l’intelligenza coincidono perché un individuo davanti a un problema cerca di recuperare le info della propria memoria e cerca di risolvere il problema. LA CREATIVIT’ E L’INTELLIGENZA NON HANNO NULLA IN COMUNE. Gli autori degli anni 70 sostenevano il fatto che la creatività e l’intelligenza non avessero nulla in comune. Getzels e Jackson divisero gli individui in soggetti creativi e soggetti intelligenti, ma notarono che nonostante il Q.I dei soggetti creativi fosse inferiore ai soggetti intelligenti, il rendimento scolastico era paragonabile. Inoltre il pensiero divergente consente di ottenere risultati superiori rispetto al pensiero convergente. PLUSDOTAZIONE E CREATIVITA’. L’articolo 3 della costituzione italiana afferma che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo della persona umana. Non dare ai bambini la possibilità di seguire i propri interessi vuol dire ignorare l’articolo 3 della costituzione. Ancora oggi nei contesti educativi italiani prevale il fatto che gli studenti particolarmente brillanti non abbiano bisogno di essere supportati nel loro percorso. Poi parliamo di bambini prodigio o plusdotati che hanno elevate capacità o abilità. PLUSDOTATI imparano a leggere a 2/3 anni e si interessano precocemente a temi di carattere generale, sono più curiosi e producono pensieri e opere di qualità. Molti hanno una sorta di frenesia nell’imparare e preferiscono lavorare da soli e frequentare bambini poco più grandi. Hanno una maggiore sensibilità però le emozioni intense possono rendere difficile la capacità di adattarsi e avere amici. Per molti educatori la caratteristica più affascinante è la loro intelligenza creativa che li rende spesso pensatori fuori dagli schemi, molto motivati e capaci. Il bambino svilupperà il suo potenziale solo se viene riconosciuto e supportato nel suo percorso scolastico e formativo. Bisognerebbe promuovere quindi dei percorsi personalizzati che permettono a questi alunni di sviluppare le loro potenzialità.