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Gabriele D'Annunzio

In D’Annunzio, prevale la dimensione antropocentrica e individualistica poiché la politica diventa un mezzo


per la propria affermazione, in una dimensione capace di immortalare il suo fervore poetico. In tal senso i
suoi riferimenti poetici sono dominati da:1.L’estetismo= corrente affermatasi in Italia e in Europa, cui
massimo esponente è Oscar Wilde, il cui obbiettivo è curare la bellezza e l’incanto dell’opera d’arte.
D’Annunzio, pur aderendo convintamente al movimento, tuttavia, segue con maggiore metodicità
l’affermazione della sua essenza d’artista. D'Annunzio arriva a fare suo il concetto di superuomo che
sembra essere un proseguimento naturale del suo Estetismo: il superuomo infatti è colui che si distacca da
ogni convenzione sociale, che rinasce come spirito libero e quasi animalesco contro le restrizioni del vivere
civile e quindi della società.

L’Estetismo costituisce un punto importante nel vivere inimitabile di D’Annunzio perché, oltre ad essere un
movimento letterario, è un atteggiamento che coinvolge tutta l’esistenza: prevede che si viva sempre a
contatto con il lusso, con le opere d’arte, che si vesta elegantissimi e che si parli solamente di argomenti
elevati, disprezzando le masse e il popolo incolto.

Pioggia nel pineto

Il tema centrale di questa poesia è quello dell’amore del poeta per Eleonora Duse. D’Annunzio ebbe una
relazione con questa bellissima attrice ed è lei ad ispirare non solo questo componimento ma l’intera
raccolta. Qui la donna amata accompagna il poeta durante una passeggiata estiva in campagna finché un
temporale non li sorprende, lasciandoli soli e intimi nel pineto, sotto l’acqua che cade e che crea
un’atmosfera surreale. La donna viene chiamata “Ermione”, un nome che ricorda un personaggio della
mitologia greca, sposata e abbandonata da Oreste: D’Annunzio è come Oreste che torna a lei e alla Natura
dopo aver dimenticato di contemplare questo mondo incontaminato, perso nella vita caotica e mondana
della città.

Sera fiesolana

Tutto si incentra sulla descrizione della natura, dei suoi suoni e dei suoi profumi. Nella prima strofa viene
descritto il momento in cui il sole sta calando e inizia la sera: di fronte al poeta si trova un contadino che sta
raccogliendo le foglie di gelso, la luna sta sbucando all’orizzonte causando cambiamenti di color sia sugli
oggetti, sia sul paesaggio. Nella seconda strofa, gli elementi della natura vengono umanizzati: la sera viene
definita dal “viso di perla” e dagli “occhi umidi” che anticipano la protagonista della strofa: la pioggia caduta
prima che scendesse la sera. D’Annunzio si sofferma su tutti i particolari della campagna. La sera viene
anche definita dalle “vesti amienti”. Nella terza strofa si parla del fiume, degli alberi e immersi nel silenzio
dei monti e delle colline che si incurvano come per racchiudere un segreto: D’Annunzio annuncia che
rivelerà il mistero perché secondo lui il poeta sa tutto, è privilegiato perché è in contatto con la natura e
quindi può conoscere il suo segreto.

Un ritratto alla specchio

Il passo è tratto da “Il piacere”, qui Elena Muti, la donna amata di Andrea Sperelli, improvvisamente tronca
la loro relazione e scompare, quando ritorna Andrea capisce che Elena l’aveva abbandonato per evitare il
disastro economico della sua famiglia, sposando un ricco inglese. Per questo motivo Andrea è deluso ma
non solo, è disgustato da come il loro amore è stato interrotto da un affare economiche, e traccia un
crudele ritratto di Elena, ma allo stesso tempo traccia il suo stesso ritratto, poiché anche lui inganna. Qui,
D’Annunzio non lascia completamente la parola ad Andrea, ma introduce i suoi pensieri per prendere le
distanze dal personaggio, con una visione dunque critica verso il suo eroe, ma allo stesso tempo anche
Andrea è critico verso se stesso, questo perché attraversa una crisi dell’estetismo.

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