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CAPITOLO 1

WEGNER E LE SUE PROVE - LA DERIVA DEI CONTINENTI


Sino alla metà del 1800 le teorie fissiste non prevedevano spostamenti
orizzontali dei continenti. nei modelli venivano ammessi solo
spostamenti verticali di sollevamento di porzioni oceaniche per
formare TERRE EMERSE e TERRE DI SPROFONDAMENTO (SUBSIDENZA)che
potevano essere completamente ricoperte dall'acqua.

Nel 1912 ALFRED WEGNER espose la TEORIA DEI CONTINENTI, in cui


ipotizzò l'esistenza di un unico grande continente definito PANGEA
circondato da un unico grande oceano definito PANTHALASSA. La Pangea
si distingueva in
-LAURASIA: zona settentrionale
-GONDWANA: zona meridionale.
Il golfo che separava le due zone è definito TETIDE.
Secondo Wegner ad un certo punto la Pangea si fratturò e avvenne la
"DERIVA DEI CONTINENTI", ovvero i vari continenti si distaccarono
l'uno dall'altro andando verso direzioni differenti.

Le prove che Wegner utilizzò per rendere credibile la sua teoria


furono:
- PROVE GEOLOGICHE: se oggi provassimo a riunire tutti i blocchi
continentali, essi combacerebbero come i pezzi di un puzzle;
- PROVE PALEONTOLOGICHE: non erano mai esistiti i "ponti
continentali", cui si appigliavano i paleontologi. Secondo Wegner le
specie erano apparse quando ancora i continenti erano riuniti nella
Pangea, quindi quando avvenne la deriva tutti gli esseri viventi si
trovavano sparsi nei vari continenti;
- PROVE GEOFISICHE: Wegner ipotizzò che i continenti potessero
spostarsi anche orizzontalmente oltre che verticalmente, granzie ad un
substrato più fluido che ne consentisse il movimento;
- PROVE PALEOCLIMATICHE: dai fossili è possibile ricondurre ai climi
di un determinato ambiente ( per esempio i rettili si trovavano dove
vi era un clima caldo); furono ritrovati fossili degli stessi esseri
viventi in varie zone del piante, riconducibili spesso anche allo
stesso periodo storico. L'unica alternativa per spiegare questo caso è
quello della deriva: si trovavano in vari punti della pangea e una
volta divisa si erano seminati nei vari continenti.

Inoltre wegner riuscì ad intuire che gli OCEANI si formano quando le


masse continentali si fratturano e vanno alla deriva allontanandosi
tra loro e che le CATENE MONTUOSE si formano in seguito allo scontro
tra continenti, con la coonseguente "chiusura" dell'oceano interposto.

Wegner contribuì dunque a intaccare le convinzioni fissiste e diede le


basi per la TEORIA DELLA TETTONICA A PLACCHE.

MORFOLOGIA E SEDIMENTI OCEANICI


Immaginiamo un fondale oceanico senza acqua. Si compone di:
-DORSALI MEDIO-OCEANICHE: catene montuose di origine vulcanica;
-FOSSE OCEANICHE:lunge depressioni (fosse) che si trovano al largo
delle masse continentali;
-ZOCCOLO CONTINENTALE: si compone di
. 1 PIATTAFORME CONTINENTALI: zona a bassa/debole pendenza;
. 2 SCARPATA CONTINENTALE: zone ad alta/forte pendenza;
-PIANA ABBISSALE: zona pianeggiante su cui si ergono monti sottomarini
spesso erosi dalle correnti.

La piattaforma è composta da DETRITI SEDIMENTATI. In molte zone, dove


la sedimentazione è accetuata, la piattaforma è soggetta a movimenti
verso il basso a causa della SUBSIDENZA (il peso dei detriti).
E' comune trovare, per esempio, i CANYON SOTTOMARINI. I sedimenti si
muovono lungo il canyon e si dispongono a ventaglio formando i
CONOIDI, e quindi successivamente le TORBIDITI (sequenze di strati).

Distinguiamo 2 tipi diversi di materiale di sedimentazione organico:


-LE MELME CALCAREE: composte da sostanze ricche di calcare e
carbonati; ad una certa profondità si sciolgono;
-LE MELME SILICEE: presenti ad alte profondità.
-ARGILLE ROSSE: sedimenti molto fini trasportati dal vento.

PALEOMAGNETISMO
Lo studio dei minerali presenti nelle rocce consente di ricostruire il
CAMPO MAGNETICO TERRESTRE del passato. E' possibile effeettuare studi
di questo tipo sia su ROCCE IGNEE (acquisiscono una MAGNETIZZAZIONE
TERMORIMANENTE ed è possibile ricavare INTENSITA' E INCLINAZIONE DEL
CAMPO) sia su ROCCE SEDIMENTARIE(acquisiscono una MAGNETIZZAZIONE
DETRITICA RESIDUA ed è possibile ricavare solo la DECLINAZIONE
MAGNETICA).

Rocce situate nella medesima zona geografica ma con età diversa


presentavano un ORIENTAMENTO MAGNETICO DIFFERENTE, che variava in base
all'età della roccia stessa.
Anche rocce situate in zone geografiche diverse ma con la stessa età
presentavano un ORIENTAMENTO MAGNETICO DIFFERENTE.
Tuttavia, al diminuire dell'età dlle rocce le diverse posizioni dei
poli convergevano tutte verso l'attuale polo Nord magnetico: era una
prova della deriva dei continenti.

Nel corso della storia del nostro pianeta il c.m.t. ha avuto poli
magnetici COINCIDENTI con quelli attuali ed INVERSI. In questo modo è
stato possibile distinguere tra loro le varie EPOCHE, all'interno
delle quali sono suddivisi i vari EVENTI.
Si definiscono quindi EPOCHE NORMALI le epoche con prevalenza di
c.m.t. normale, EPOCHE INVERSE le epoche con prevalenza di c.m.t.
inverso.

ESPANSIONE DEI FONDALI OCEANICI


Il professor HESS ipotizzò che la deriva dei continenti avvenisse a
causa dell'espansione dei fondali oceanici che si espandevano appunto
attraverso le CORRENTI CONVETTIVE.
Le plache, costituite da LITOSFERA RIGIDA, si creano in corrispondenza
delle dorsali e vengono distruitte per subduzione. Nel fare cio
scorrono l'una al fianco all'altra sull'ASTENOSFERA

Si distinguono due tipi di ANOMALIE MAGNETICHE (DIFFERNZA TRA


INTENSITA' TEORICA E INTENSITA' REALE MISURATA CON IL MAGNETOMETRO DEL
c.m.t.):
ANOMALIE MAGNETICHE POSITIVE: I REALE > I TEORICA, la lava solidifica
in presenza di un campo magnetico con polarità NORMALE
ANOMALIE MAGNETICHE NEGATIVE: I REALE < I TEORICA, la lava solidifica
in presenza di un campo magnetico con polarità INVERSA.
Le anomalie sono causate dall'influenza di materiali ferromagnetici,
infatti sono provocate principalmente dai BASALTI, in cui si trova una
grossa percentuale di MAGNETITE.

LE DORSALI OCEANICHE
Le DORSALI OCEANICHE non sono altro che catene montuose sottomarine.
Una particolarissima categoria di dorsale è la RIFT VALLEY, profonda
circa 2 km e larga dai 20 ai 40 km, delimitata da pareti verticali e
costituita da gradinate che a mano a mano si collegano con il fondale
oceanico (ha infatti una struttura convessa che è data dal
riscaldamento (a causa del materiale caldo) della LITOSFERA).
E' sede di intense ATTIVITA' SISMICHE e VULCANICHE.

Le FAGLIE TRASFORMI sono altri tipi particolari di faglie (che non


sempre coincidono con la rift valley). Quando la crosta si spacca, i
due blocchi spingono verso versi opposti, facendo sorgere uno spazio
fortemente soggetto a fenomeni sismici.

I sedimenti più antichi che si possono trovare sui fondali risalgono a


190 milioni di anni fa. Man mano che ci si allontana dalla dorsale
aumenta sia l'età sia lo spessore dei sedimenti. Sulla superficie vi è
maggiore probabilità di trovare rocce calcaree, sui fondali troveremo
sedimenti silicei.

CAPITOLO 2
LA TEORIA DELLA TETTONICA A PLACCHE
La TEORIA DELLA TETTONICA A PLACCHE fu definita alla fine del 1960.
L'idea fondamentale della teoria è che la LITOSFERA sia suddivisa in
porzioni più piccole dette PLACCHE, ognuna incastrata alle altre come
le tessere di un puzzle.
Al contatto tra una placca e l'altra si verificano FENOMENI SISMICI e,
alle volte, VULCANICI. Queste zone sismiche si trovano sui cosiddetti
MARGINI DI PLACCA, che possono essere di tre tipi:
- 1. MARGINI COSTRUTTIVI O DIVERGENTI: le placche a contatto si
allontanano formando fratture e facendo risalire materiale caldo che,
raffreddandosi, da vita a nuova crosta; si registrano terremoti poco
profondi e intense attività vulcaniche;
- 2. MARGINI DISTRUTTIVI O CONVERGENTI: le placche premono l'una
contro l'altra provocando la subduzione della placca di litosfera più
densa; si registrano terremoti di alta intensità. E'cosi' che si
possono formare le catene montuose;
- 3. MARGINI CONSERVATIVI: sono margini in cui non si ha ne
distruzione ne formazione di nuova crosta. Un esempio è la FAGLIA DI
SAN ANDREAS.

Esistono 12 PLACCHE PRINCIPALI e numerose altre secondarie.


alcune placche sono prevalentemente composte da crosta oceanica, altre
sono prevalentemente composte da crosta continentale e altre da
entrambe le croste.
Non sempre sono delimitate dai 3 tipi di margini di placca descrtitti
in precedenza, potrebbero esserci delle eccezioni come nel caso della
placca africana.

Ad ogni modo, le placche sono anche caratterizzate, oltre che dal loro
"comportamento", dalla presenza o assenza di fenomeni sismici e
vulcanici. Distinguiamo infatti:
- 1. MARGINI CONTINENTALI PASSIVI: si trovano tra crosta oceanica e
crosta continentale; vi è assenza di fenomeni sismici e vulcanici.
- 2. MARGINI CONTINENTALI TRASFORMI: si trovano in prossimità delle
zone in cui sta per avvenire il fenomeno dell'espansione oceanica;
formano rapide SCARPATE CONTINENTALI che impediscono lo sviluppo della
crosta continentale.
- 3. MARGINI CONTINENTALI ATTIVI: si trovano in corrispondenza dei
margini convergenti e quindi sono caratterizzati da intensa attività
sismica e vulcanica; sono legati ai SISTEMI ARCO-FOSSA

COME SI FORMANO GLI OCEANI


Un oceano si forma quando del materiale caldo si instaura nel
mantello. La litosfera si spacca formando faglie parallele. Più
risalita di materiale caldo si ha, più la crosta si spaccherà,
formando infine una rift continentale. Se, ancora, i movimenti
distensivi proseguono, si ha l'apertura di un oceano vero e proprio.

I SISTEMI ARCO-FOSSA
I sistemi ARCO-FOSSA si formano nelle zone di convergenza tra due
placche e sono prodotte dal fenomeno di subduzione. All'interno dei
sitemi arco-fossa troviamo una notevole quantità di sedimenti che,
talvolta, possono essere talmente numerosi da emergere e formare
arcipelaghi che prendono il nome di COMPLESSI DI ACCREZIONE.
Altri 3 elementi possono far parte del sistema arco-fossa:
- l'INTERVALLO ARCO-FOSSA, zona pianeggiante all'interno del sistema;
- l'ARCO VULCANICO, presenza di vulcani su crosta oceanica o
continentale;
- i BACINI MARGINALI, quando l'arco è insulare, bacini su crosta
oceanica.

PUNTI CALDI
L'attività vulcanica, oltre che sui margini, è presente anche in zone
centrali e interne delle placche, come nel caso delle ISOLE HAWAII.
Queste aree, caratterizzate da attivismo costante, sono definite PUNTI
CALDI. Le cause di queste continue attività sismiche sono i PENNACCHI,
colonne di roccia molto calda che risalgono verso la superficie da
parti profondissime del mantello. Possono rimanere attive per milioni
di anni, ecco perchè i punti caldi sono conosciuti per essere punti
sempre soggetti ad attività sismica!

COME SI MUOVONO LE PLACCHE?


Nessuno sa con certezza quale sia il meccanismo che fa muovere le
placche. Ciò che però è certo è che le CELLE CONVETTIVE giochino un
ruolo essenziale.
Ci sono 4 diverse ipotesi:
- 1. Il materiale caldo una volta raffreddatosi spinge lateralmente le
palcche verso zone di subduzione;
- 2. E' grazie all'attrito dìche esercita l'astenosfera sulle placche
che esse si muovono;
- 3. Sono i pennacchi che, spingendo orizzontalmente, influiscono sui
moti delle celle convettive;
- 4. Le placche non sono altro che una faccia (quella superiore) delle
celle convettive, quindi ovviamente si muovono contemporaneamente.

COME SI FORMANO LE MONTAGNE?


Il fenomeno che riguarda la formazione delle montagne è chiamato
OROGENESI.
Le montagne, come già detto, si formano dallo scontro di due placche,
di cui almeno una deve necessariamente essere di crosta continentale.
Poi, attraverso il fenomeno di subduzione, una placca sprofonda e
piega, accavalla, si sovrasta sull'altra.
Solitamente le rocce che compongono le catene montuose sono quelle che
fanno parte della SEQUENZA OFIOLITICA, cioè GABBRI, PERIDOTIT, BASALTI
e SEDIMENTI MARINI (le OFIOLITI sono dunque rocce portate alla luce
attraverso processi di OROGENESI).
A causa dell'azione metamorfica i vari sedimenti si trasformano: ad
esempio i sedimenti di natura carbonatica si tramutano in marmi.

Esistono comunque diversi tipi di orogenesi:


- COLLISIONE CR.OCEANICA-CR.CONTINENTALE, ad esempio le Ande (fenomeno
di subduzione);
- COLLISIONE CR.CONTINENTALE-CR.CONTINENTALE, ad esempio la catena
himalayana (le placche si saldano);
- OROGENESI PER ACCRESCIMENTO CROSTALE, ad esempio in Alaska o in nord
America (accumulo di blocchi accatastati).

IL NOSTRO SISTEMA E' IN EVOLUZIONE?


Si. Grazie alle odierne catene montuose possiamo studiare la loro
originaria evoluzione.
Si possono creare nuovi margini di placca con la formazione di nuove
faglie; è possibile che i margini convergenti possano migrare e far
avvenire il fenomeno della subduzione generando nuovi vulcani; è
possibile che i continenti possano unirsi nuovamente, come è probabile
avverrà tra circa 50 milioni di anni tra Africa ed Europa.
DA COSA SONO COSTITUITI I CONTINENTI?
I continenti sono costituiti da 3 strutture principali:
- 1. Gli SCUDI e le PIATTAFORME: sono aree che hanno un'estensione di
migliaia di km quadrati, sono per la maggior parte piatte e sono
costituite da BASAMENTO (scudi:rocce metamorfiche + rocce plutoniche;
piattaforme: rocce sedimentarie);
- 2. I CRATONI: sono le zone più interne e stabili delle masse
continentali e sono formati da scudi e piattaforme;
- 3. Gli OROGENI: zone soggette a metamorfosi che sorgono nelle
vicinanze dei margini continentali. Grazie allo studio degli orogeni
si possono studiare
--- AVANFOSSA: contemporanemanete all'insorgere di una catena montuosa
si formano anche le avanfosse, ovvero aree depresse.
--- AVANPAESE: e' la zona che precede l'avanfossa, verso cui sono
orientate pieghe e falde della catena montuosa.

CAPITOLO 3

I FOSSILI
Si definisce FOSSILE qualunque resto o traccia di organismo vegetale o
animale vissuto in epoche anteriori a quella attuale e conservato
nelle rocce della crosta terrestre.
Ad oggi conosciamo all'incirca 130.000 specie fossili, ma ovviamente
gli esseri viventi vissuti sulla terra dall'origine ai nostri giorni
sono miliardi.
Affinchè la fossilizzazione avvenga, devono verificarsi 2 condizioni:
- l'organismo morto deve rapidamente essere seppellito da sedimenti;
- l'organismo deve essere dotato di strutture scheletriche (le parti
molli si decompongono molto velocemente).
Ovviamente l'ambiente influisce molto sulla fossilizzazione. Troviamo
ad esempio molte più specie acquatiche fossilizzate che terrestri:
questo è dovuto al fatto che in acqua marina gli organismi rallentano
il proprio processo di decomposizione; in ambiente terrestre è
possibile solo in circostanze rarissime come colate di fango che
ricoprono il corpo.

Esistono dunque vari processi di fossilizzazione:


- MINERALIZZAZIONE: le impalcature scheletriche vengono sostituite da
calcare, silice e pirite che riproducono precisamente la struttura;
- IMPREGNAZIONE: nelle impalcature scheletriche porose si infiltrano
sostanze minerali; ovviamente il risultato non è precisissimo;
- MODELLI O CALCHI: se per esempio una conchiglia si posa sul gesso o
qualsiasi minerale, una volta decomposta rimarrà il calco, lo "stampo"
del suo guscio;
- MUMMIFICAZIONE: disidratazione dell'organismo che riesce a mantenere
intatto l'apparato tegumentario e le ossa; può avvenire nel deserto.
- INCLUSIONE: un organismo viene chiuso nell'ambra o nel ghiaccio;
- TRACCE FOSSILI: impronte, piste, segni lasciati da animali vivi.

Per studiare bene un fossile è fondamentale prima di tutto capire a


quale epoca appartiene.
Esistono due tipi di distribuzione dei fossili all'interno della
crosta:
- DISTRIBUZIONE VERTICALE: sono contenuti in più strati terrestri.
Poichè ovviamente ogni strato rappresenta un periodo storico è
possibile capire in quale epoca è vissuto;
- DISTRIBUZIONE ORIZZONTALE: si trovano nello stesso strato ma in
varie parti del globo. I fossili che si trovano attraverso questa
distribuzione sono detti FOSSILI GUIDA.

Solamente all'interno delle ROCCE SEDIMENTARIE è possibile trovare dei


fossili.
Ovviamente i fossili che si trovano negli strati più inferiori sono
quelli più antichi, quelli che si trovano più vicini alla crosta sono
più recenti.
Attraverso questi metodi è dunque possibile effettuare una DATAZIONE
RELATIVA del fossile.

Attraverso invece la DATAZIONE ASSOLUTA è possibile conoscere con


certezza la vera età di un fossile. questa datazione è stata resa
possibile attraverso il sistema delle DATAZIONI RADIOMETRICHE,
fenomeno per cui un elemeno radioattivo instabile si trasforma in un
altro elemento istabile.
Misurando il prodotto tra l'elemento instabile e quello finale, quindi
stabile, otterremo l'età del fossile che contiene al suo interno.
Ovviamente parliamo di isotopi: il più conosciuto, in questo senso è
il CARBONIO 14, che tuttavia ha un tempo di dimezzamento molto breve e
quindi non consente di misurare l'età di fossili che abbiano più di
60.000 anni di vita.
Vi è anche il metodo della DENDROCRONOLOGIA che si basa sul conteggio
degli anelli delle piante o di animali come molluschi o polipi. Viene
utilizzata la tecnica del CAROTAGGIO per studiare la pianta senza
doverla abbattere.

IL TEMPO GEOLOGICO E LA SUA SUDDIVISIONE


Attualmente gli studiosi dividono gli EONI in:

- PRECAMBRIANO
. 1.ADEANO
. 2.ARCHEANO
. 3.PROTEROZOICO

- FANEROZOICO
. 1.PALEOZOICO
. 2.MESOZOICO
. 3.CENOZOICO (a sua volta QUATERNARIO)

PRECAMBRIANO
Ad esso corrisponde l'85% della storia della terra.
-FATTORI GEOLOGICI:
Nascita del globo terrestre, fusione;
crosta continentale primitiva,
prime rocce sedimentarie;
accrescimento della crosta e formazione del supercontinente Rodinia;
formazione dell'atmosfera costituita da gas leggeri (idrogeno, elio, ammoniaca, vapore
acqueo; poi passaggio a azoto e ossigeno);
l'acqua raggiunse il pianeta per mezzo del vapore dato dal vulcanismo, così ebbe
inizio il ciclo dell'acqua;

-FATTORI BIOLOGICI:
Quando la percenuale di ossigeno raggiunse il 12% (punto di PASTEUR = il minimo
indispensabile per passare da una condizione anaerobica ad una aerobica) nacquero i
primi esseri viventi;
ritrovamento di STOMATOLITI;
ritrovamento in Australia dei primi eucarioti e dei primi anellidi.

FANEROZOICO
-PALEOZOICO
-FATTORI GEOLOGICI:
fratturazione della Rodinia in 5 blocchi;
America ed Eurasia si saldano in EURASSIA;
laurassia e Gondwana si uniscono;
formazione della Pangea, Panthalassa e Tetide;

ITALIA:
Rocce più antiche in Sardegna;
formazione dell'ARCO SARDO-CORSO;
formazione dell'ARCO CALABRO-PELORITANO.

-FATTORI BIOLOGICI:
i mari si popolano di alghe, anellidi, molluschi;
la FAUNA DI BURGESS (fossili invertebrati a corpo molle come le TROLIBITI);
comparsa di pesci;
comparsa di insetti e ragni;
comparsa dei primi rettili;
comparsa di piante come le felci che formarono foreste (scomparse a causa di
un'estinzione).

-MESOZOICO
-FATTORI GEOLOGICI:
Frammentazione della Pangea;
apertura dell'oceano Atlantico

ITALIA:
le nostre regioni erano completamente sommerse;
si depositarono molti sedimenti di calcari e dolomie;
si forma il BACINO LIGURE-PIEMONTESE;
si forma il PROMONTORIO DI ADRIA (ossature della penisola italiana)

-FATTORI BIOLOGICI:
diffusione dei rettili;
comparsa dei dinosauri;
comparsa degli uccelli;
comparsa dei primi mammiferi;
estinzione di massa.
-CENOZOICO
-FATTORI GEOLOGICI:
orogenesi Alpino-himalayana
-fase 1: da origine alle Alpi, ai Carpazi, al Caucaso;
-fase 2: da origine agli Appennini e alle Alpi.
orogenesi andina;
si apre lo stretto di Gibilterra con conseguente formazione del bacino Mediterraneo;
glaciazioni;

ITALIA:
si formano le Alpi per collisione;
si formano gli Appennini attraverso lo spostamento dell'arco sardo-corso che spinge
depositi verso la penisola;
chiusura e riapertura del mar Mediterraneo;
durante le glaciazioni l'italia aveva una superficie più ampia di quella odierna, si
scavarono varie valli a u, grandi laghi e colline.

-FATTORI BIOLOGICI:
RADIAZIONE ADATTIVA dei mammiferi (marsupiali, onnivori, carnivori, ovipari, elefanti
pinguini, mammut, orsi...)
nascita dell'AEGYPTOPITHECUS, seguito dal PROCONSUL, seguito dall'AUSTRALOPITECO che
si sviluppò fino all'HOMO SAPIENS SAPIENS.

FUTURO ITALIA:
Tra 5 milioni di anni si avrà la chiusura del Mediterraneo;
tra 50 milioni di anni si avrà la collisione tra Africa ed Eurasia.

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