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UNITA’ DIDATTICA 1

25 settembre
-CITTA’ E PROVINCIA NELL’ITALIA FASCISTA
Provincia: luogo di mediocrità, ipocrisia, tranquillità, luogo di una cultura contadina, rifugio equilibrato
Città: ha sistemi di valore diversi da quelli della provincia, presenta una maggiore frammentazione sociale
(es. non conosco il mio vicino).
FASCISTIZZAZIONE DELLA SOCIETA’
La società viene organizzata in modo diverso (viene vista come modello da seguire da altri stati). Il fascismo
è una dittatura moderna fondata sul CONSENSO, partecipazione di massa. La cultura totalitaria penetra nella
coscienza delle persone-> attraverso - apparato scolastico
-mezzi di comunicazione “la cinematografia è l’arma più forte”
-manifestazioni di massa (di contadini perché si cerca consenso anche
delle persone meno istruite≠stato liberale
-slogan nelle piazze e edifici
-organizzazioni giovanili (Balilla, figli della lupa…), sport

27 settembre

Piero Chiara (Pierino all’anagrafe), scrittore autodidatta


http://www.treccani.it/enciclopedia/piero-chiara_(Dizionario-Biografico)/
Nasce a Luino, Lago Maggiore nel 1913. Padre doganiere di origine siciliana, madre piemontese (Vergante)
che aveva un negozio di ombrelli e cesti. In ambito scolastico manifestò presto gravi difficoltà, che in terza
elementare si tradussero in una bocciatura, dovuta all’abitudine di evadere l’obbligo per bighellonare in
campagna, sulle rive del lago o tra i banchi dell’animato mercato locale. L’anno successivo ottenne la
promozione a patto che si ritirasse dalla scuola pubblica. Nell’autunno del 1923 entrò nel severo collegio (le
medie verranno istituite solo negli anni ’60) salesiano S. Luigi di Intra, dove resistette sino alla quinta,
quando i genitori lo trasferirono al collegio De Filippi di Arona. Di nuovo respinto in seconda ginnasio, si
impiegò come apprendista nella bottega di un fotografo luinese. Fallito quest’ultimo riprende studi a Novara
per diplomarsi perito meccanico. Abbandonò tuttavia il proposito e fece ritorno al paese natale, dove preparò
da privatista gli esami per la licenza complementare, che ottenne nel giugno 1929. Maturava una passione
per la letteratura, che lo portava ad alternare le biblioteche alle palestre, dove praticava pugilato e lotta per
tonificare il fisico minuto. (anche ciclismo).
Ancora minorenne nel 1930 decise di emigrare in Francia. Abitò a Nizza e poi a Parigi, nel 1931 rientra a
Luino, dove fu esentato dal servizio militare a causa della forte miopia. Si diede a una vita scioperata, fra
carte e biliardo (vietato durante fascismo), con lunghi soggiorni a Milano, dove – oltre ai caffè (gagà, “latin
lover dei caffè) – era solito frequentare le sale di lettura dell’Ambrosiana e di Brera.
Vinto un concorso nell’amministrazione della Giustizia per un posto di aiutante di cancelleria viene trasferito
al confine iugoslavo in Slovenia dove vi trascorse un duro inverno. Durante l’ascesa del fascismo sosteneva
questioni irredentiste (occupazione di Fiume e della Dalmazia, Nizza, territori Grecia, Canton Ticino). Nella
primavera del 1934 torna alla pretura di Varese dove vive fino alla morte. In questa fase legge molto e avvia
qualche collaborazione con periodici locali, scrivendo soprattutto di arte. Entra a far parte dei “mormoratori”
(mormoravano contro il fascismo). Chiara pratica un antifascismo di scontento che non si concilia
ideologicamente con la sua realtà. Si sposa con Jula Scherb, figlia di un medico zurighese. Ebbero un figlio
(vive in Svizzera) ma poi divorziarono. Chiara auspicava un radicale cambiamento di vita, che parve prender
forma nell’estate del 1939, quando – ottenuto un visto per la Bolivia – si apprestò alla partenza per il
Sudamerica. Ma lo scoppio della guerra lo costrinse a rinunciare al viaggio.
Viene espulso dal Partito fascista perché non partecipa alle manifestazioni del partito (spie dell’OVRA).
Nell’aprile 1940 venne richiamato alle armi e comandato al 67° fanteria, di stanza a Como. Qui abbozzò la
prima prova narrativa di un certo respiro: Monte Solitario, un racconto fiabesco sulle peripezie di due
fratellini orfani (pubbl. Verbania 2006). Quando cade Mussolini nel 1943, il giorno dopo Chiara protesta
contro il duce staccando dai muri del tribunale di Varese i ritratti del duce e li radunò nella gabbia degli
imputati. Quando Mussolini risale al potere con la Repubblica di Salò il tribunale speciale provinciale
fascista spicca un mandato di cattura nei suoi confronti. Il 23 gennaio 1944 passò il confine nei pressi di
Luino e iniziò un lungo pellegrinaggio nei campi di raccolta elvetici e accusato di aver fomentato un
ammutinamento – finì al campo disciplinare di Crête-Longue, nel Vallese, accanto a disertori e delinquenti
comuni. Rimesso in libertà nell’agosto, fu destinato alle mansioni di bibliotecario nel Canton Ticino, dove
collaborò con lo spionaggio americano. Successivamente fu chiamato alla cattedra di italiano, storia e
filosofia in un liceo a Zurigo. In Svizzera venne pubblicata la prima opera di Chiara, la raccolta di poesie
“Incantavi” 1945. Nel 1950 uscirono a Lugano le prose di “Itinerario svizzero” (nove prose incentrate sul
periodo dell’internamento) e nel 1959 venne pubblicato il volume “Dolore del tempo” (riunisce scritti
giovanili) che comprende prose e racconti. Rientrato in Italia il 23 luglio fu attivo come mercante d’arte, nel
ramo incisioni. Dalla pensione fino alla morte (1986) si dedicò oltre alla letteratura, al giornalismo,
collaborando alla terza pagina(elzeviri) del “Corriere della Sera”. Il suo primo romanzo “Il piatto piange”
(libro che rievoca la vita dei caffè luinesi negli anni Trenta) 1962 venne pubblicato da Mondadori su
proposta di Vittorio Sereni. Il romanzo ebbe molto successo ma a Luino venne discusso da chi si sentiva
messo in cattiva luce. Con il secondo romanzo “La Spartizione” (Emerenziano Paronzini, funzionario
pubblico di basso grado trasferito d'ufficio al paese, ha una vita fatta d'abitudini e ritmi sempre uguali che
non stimolano quasi per niente l'appetito di pettegolezzo dei luinesi, a 45 anni ha deciso di sposarsi con una
donna ricca, di poche parole e pochi parenti e deve scegliere tra le tre sorelle Tettamanzi di scarsa bellezza.
Diventerà amante di tutte e tre, muore gridando “la camicia” -> camicia nera dei fascisti: personaggio
grottesco diventa simbolo del fascismo) diventa uno scrittore affermato. Altre opere: “i giovedì della signora
Giulia” (genere giallo), “Vedrò Singapore?” (eventi vissuti ai confini orientali), “Il balordo” (tema dello
scandalo, voci del paese dicono che il personaggio sia omosessuale, viene spedito al confino), “Con la faccia
per terra” (racconta dei viaggi giovanili con il padre al sud), 1969 “L’uovo al cianuro”.
Asse tematico: SCANDALO
Scrive storie di vizi indirizzate a pubblico colto e popolare, elementi comico-grotteschi, malinconia,
inquietudine
-Elementi in comune con CAMILLERI: ambientazione di provincia, presa in giro della borghesia (satira del
perbenismo), ironia sull’eros, gioco delle voci (sottofondo di brusio), elemento comico-grottesco, successo
trasversale, interattivo (conosciuti non solo per un’opera ma più).
-Elementi tipici delle sue opere:
Sensazione di familiarità, indicazioni di tempo e luogo precise (cronotopo tipico: Lago Maggiore durante
fascismo e caffè come luogo anche di gioco dove ci si sfida a carte (“Il piatto piange” usato nel poker)
Racconta storie di vizi, ipocrisia e perbenismo della borghesia di provincia
Scava sotto la normalità piccolo-borghese, ricerca di un’originalità profonda
La provincia perfetta deve credere nel bene e nel male, tenere vivo lo STUPORE, idea di scandalo è
centrale (ognuno ha un segreto, nessuno è innocente)
Né satira né idillio per chi lascia la provincia per misurarsi con il mondo (inquietudine)-> poi torna per
raccontare
Testimonianza storica della fascistizzazione delle istituzioni
Registro umoristico, farsesco
Aspetti grotteschi del fascismo (ossessione per la divisa)
Chiara è noto come autore di racconti (raccontare = vocazione tipica della cultura italiana es. racconto del
Decameron, medioevo) e grande narratore orale (non si ripercuote nel suo stile tranne ad esempio con gli
anacoluti o doppia negazione. Il RACCONTO nasce prima della scrittura, romanzo considerato genere
minore allora ma oggi i romanzi vengono letti di più perché leggere racconti vuol dire entrare ogni volta
nella storia, L’uovo al cianuro non lo richiede però.
Nei primi romanzi: narratore non è protagonista. Da anni 70 in poi si
L’UOVO AL CIANURO, ,1969
-racconti di formazione
-STILE: sintassi semplice, lessico preciso, poco dialetto, alcuni termini tecnici (fotografia, caccia di uccelli,
biliardo)
-Disposizione cronologica dei racconti (autobiografico, scritto in prima persona): infanzia, giovinezza, età
adulta+ “il ponte di Queensboro”
Parte dall’infanzia per arrivare agli
anni del dopoguerra
-non sono racconti moralistici, non dà giudizi diretti sulle azioni dei personaggi, non fa distinzione tra buoni
e cattivi. Osservazione disincantata dei suoi simili, mostra tolleranza.
-mediocrità come parte ineliminabile della società
-Chiara è un narratore INTERNO: racconta di personaggi che indossano maschere, nessuno è normale, il
narratore curioso vuole togliere, svelare un segreto es “Luraghi incatenato”, “la forza del destino”
-riporta diversi punti di vista, ci sono narratori di 2° grado che raccontano segreti
-spesso Chiara racconta di sé, è un uomo deriso (Boccaccio, eroe vero viene deriso) e sottomesso, si
attribuisce errori
-l’io narrato è un personaggio maldestro che riesce sempre a trionfare-> FINTI INETTI/ANTIEROI: non
hanno particolari qualità, la loro falsa apparenza li aiuta a trionfare, i personaggi esibiscono i loro difetti, l’io
narrato viene sottovalutato es. ti sento Giuditta, il fungo trifola, il signor Bernasconi, massima umiliazione:
porcelli alla fine si prende rivincita. Per trionfare gli inetti hanno bisogno di DISCREZIONE, saper
riconoscere come agire e in quale momento. È una competenza che chiunque può acquisire, anche persone
comuni possono trionfare (pubblico trasversale)
-i luoghi non rendono le storie lombarde tranne a volte il linguaggio (articolo di fronte ai nomi, uso dei tempi
verbali), Chiara non fa molte descrizioni del paesaggio (quelle che fa sono funzionali alle vicende che
racconta) ≠Manzoni anche se viene visto come “scrittore del lago per eccellenza” (mago del lago perché crea
ambientazione incantata)
-ironizza sulla cultura provinciale italiana per eccessiva religiosità e verso la libera imprenditoria milanese
(Milano: capitale morale, c’è lavoro, possibilità di riscatto, Chiara scrive durante il boom economico, anni in
cui nasce musica leggera ma mette in luce la Milano degli anni ’30-> Chiara insiste sulla data precisa in
quanto vuole affascinare il lettore
-spesso si mette in scena un grande cambiamento nei personaggi (figli della legge), spesso le loro parabole
sono suggellate con la morte -> sentimento di precarietà dell’esistenza molto diffuso in tutte le storie, il
narratore alla fine propone una conclusione, un commento
-tema del doppio “signor Pareille” ->ironia, il nome in francese vuol dire stesso -> comico di parola: battute
e comico di situazione: lo spettacolo della vita es. compagno innominabile Figus, dentisti invidiosi sciano
nudi, problema della cistite, anguria in Turati, fascista cade ai piedi del Duce.
-idea pirandelliana secondo cui l’identità prende forma all’interno di un conflitto sociale
-Tema della CACCIA (secondario): personaggio che cerca di sedurre una donna la quale ricopre ruolo di
preda, a volte i personaggi si liberano da un ambiente asfissiante attraverso le donne che sono quindi anche
mezzo di liberazione
-per i racconti Chiara prende spunto da piccole cose, elemento casuale: iniziano con l’arrivo di un
personaggio (spesso imprenditori, borghesi che non confidano sulla bellezza o ricchezza ma sono persone
che ci sanno fare, hanno obiettivi, sono attivi, grazie alla discrezione riescono a trionfare) all’apparenza
strano che rompe l’equilibrio e suscita curiosità dei personaggi.
-Chiara come Camilleri parte dalla CRONACA: spesso i personaggi sono reali (lui li mette anche in ridicolo)
es. Turati
-non c’è mai l’istituto familiare
-poche pause riflessive, poche anacronie, solo alla fine dei racconti c’è un piccolo commento su come finisce
la storia
-digressione sui personaggi
- rinuncia alla sua onniscienza, crea un effetto di realtà dato anche dal DUBBIO, il ragazzino ha un ruolo di
testimone, è un osservatore
-All’autore interessa il semplice agire quotidiano, vuole mettere in scena le debolezze umane e il contrasto
tra convenzioni sociali e ragione dei sentimenti.
-utilizza comicità anche quando affronta temi come la dittatura, tendenza ad insistere sul grottesco
dell’esistenza con personaggi bizzarri es. Palazzeschi
-DEMISTIFICAZIONE riguardante il regime fascista ma anche il tema dell’amore: i racconti devono
distruggere il potere, dimostrare come sotto le apparenze eleganti si celano nature basse es. Turati
-luogo tipico di Chiara: CAFFE’-> momento di scambio, confronto, conversazione, momento in cui si
afferma identità al di fuori dei ruoli ricoperti nella società, uomini provenienti da classi sociali diverse hanno
un’occasione di rivincita attraverso il gioco d’azzardo (scontro ad armi pari)
-scambio tra le donne avveniva dopo o prima della messa oppure quando andavano a lavare i panni
(scomparsa lavatoi con il boom economico)
-insiste sui sensi es. odori “ti sento Giuditta”, tatto in “la forza del destino”
-insiste anche sul cibo (caratteristico della cultura italiana)
Prima serie di racconti da 1 a 14: troviamo caratteristiche dell’adulto come curiosità, inclinazione al
fantasticare, inettitudine in senso positivo.
“Sulle onde del Lago Maggiore”: Bocciatura, si propone di fare il fotografo
“Ti sento Giuditta” il ragazzo non riesce a sentire l’odore delle donne
“Vieni fuori eremita” sfugge alla gente in una caverna, incuriosisce il ragazzo
“Il fungo trifola” Oreste dà segni di squilibrio, roccolo
“Il compagno innominabile” Figus (nome parlante)
“L’uovo al cianuro” racconto eponimo, signor Pareille regala un uovo al ragazzo e lo butta nel lago
“Il povero Turati” dirigente del PNF negli anni ’20, raduno provinciale nei pressi di Varese, Chiara ci va
come gruppo di pugili. Augusto Turati segretario del partito fascista, la moglie fa la maestra. Felice Bastetti
vicino di casa di Chiara chiede al duce di visitare Varese ma prima di chiederglielo inciampa e gli cade
davanti ai piedi facendo sì che il duce non visitasse più Varese. Aveva invece visitato Luino d'estate quando
lavorava all'Avanti. Mussolini manda il signor Turati a Varese->Si organizza il raduno sulle pendici del
Monte Martica. Era stato convocato anche Chiara in quanto apparteneva al Gruppo pugilistico luinese. Sulla
montagna viene eretto un palco dal quale il signor Turati doveva parlare alla gente, tra qui bande di
squadristi, venuta da diversi paesi. Mentre Turati tiene il discorso un’anguria che era sfuggita tra le gambe di
un camerata scende veloce dalla montagna e causa grida della gente. L 'Anguria va contro il palco
rompendosi cade in testa a Turati. <- "fu la prima scossa al regime"
“Onesto signor Bernasconi” fa irruzione nel paese, possedeva una fabbrica di sott’oli, il ragazzo è diffidente
su ciò che racconta questo signore. 1928 viene dal Belgio a Luino un signore anziano che pareva un
finanziere, un ministro. É accompagnato da una signora, insieme fanno lunghe passeggiate nel paese
salutando tutti gli abitanti. Si sparge la voce che il Signore volesse comprare una villa in paese e così accade.
In Belgio il Signore aveva un'azienda per preparazione di prodotti alimentari. In paese si crea una buona
reputazione di lui e tutti cercano di essergli amici. Il signor Bernasconi era nato nel Canton Ticino, sua
moglie era francese. Durante le visite dei nuovi amici (Tra cui genitori di Chiara) alla villa il signor
Bernasconi racconta di aver fatto molti lavori tra cui impiegato in un'impresa di pompe funebri in Filadelfia.
Questo fatto incuriosisce Chiara che decide di avvicinarsi di più al signor B. con la scusa di voler imparare il
francese va a trovarlo. Il signor Bernasconi racconta delle vicende della sua vita al ragazzo che si accorge
che alcune cose non tornano e allora comincia a mettere in dubbio il patrimonio del signor B. É le credenze
su di lui. Dopo un po' di tempo arrivò una richiesta di sequestro della villa Javotte. L 'intestatario precedente
della villa andò in Belgio a prendere info. sul Signor B. Si scopre che la piccola impresa del signor B. era
fallita e aveva approfittato delle sue conoscenze e i giri d'affari era riuscito a fuggire in Italia a Luino senza
sanare i debiti che aveva. Grazie alla sua astuzia riesce a salvare la villa e anche i soldi in banca. In paese si
ritiene vittima di macchinazioni altrui e quindi il paese continua a crederlo onesto.
“I figli della legge” Chiara è ospite di un ladro, Prezioso Bonalumi, affitta un appartamento a Milano a
Chiara perché sa che è abile nel gioco (biliardo, carte). La casa la usava per rifugiarsi con gli amici quando
veniva cercato dalla polizia.
“I dentisti invidiosi” racconta delle prime sciate iniziate con i fascisti. 1927 viene introdotto lo sport dello sci
a Luino da due dentisti che lo avevano praticato in guerra con l'esercito austriaco. Creano una piccola società
che si ritirava in una baita sulla montagna Forfora nel fine settimana. Ci va anche Chiara. I due dentisti di
notte fanno una gara di sci nudi. Chiara conosce una professoressa di matematica, la signora Grazia. Lei gli
promette di aiutarlo con la matematica e lui va a casa sua dove viveva con il padre. Chiara le racconta di
essere innamorato di una donna della sua età, in realtà gli piace lei. Al prossimo ritrovo in Forcora i due
dentisti si avvicinano alla professoressa. Chiara allora durante le prossime lezioni fa capire alla prof che è
interessato a lei. Il padre di lei lì scopre insieme. I due non si incontrano più. Dopo molto tempo riceve
notizia che la prof si era sposata e aveva tre figli, il marito era morto.
“La bellezza del vivere” racconta della passione del gioco che fa superare distanze sociali: un parrucchiere
può battere un uomo ricco. Chiara comincia a interessarsi del gioco del biliardo. Spia i preti professori
mentre giocano di notte nei solai del collegio. Poi lo pratica nei caffè. In paese c'erano due "scuole" di
biliardo: quella del signor Forzinetti che aveva giocato in Francia con I campioni internazionali e quella del
parrucchiere Ottorino. Chiara impara il gioco da entrambi e anche dall'avvocato Janaro. Date le molte
vittorie dell'avvocato Ottorino decide di imbrogliare nel gioco ma l'avvocato se ne accorse e riuscì a vincere
la partita. Chiara a volte giocava con il conte Prampero che in cambio delle consumazioni faceva dei ritratti
per il bar. Un altro avversario di Chiara era il colonnello Gancia, piemontese; poi il notaio Arca, siciliano,
grande fabulatore
“Il patrizio di Pfaffikon” Chiara diventa genero del signor Kapper, ricco Borghese svizzero separato dalla
moglie. La futura suocera prepara Chiara all’incontro con il professor Kapper e lo accompagna da lui
all'ospedale dove faceva da direttore. Chiara soffre di cistite
“Dal fondo della mia timidezza” il narratore stesso sconvolge gli equilibri
“Il Luraghi incatenato” ambientato di fronte a Luino altra sponda, Canobbio,
Racconti da 15 a 18 ambientati in Svizzera durante periodo dell’internamento nel Vallese
“La corobbia”
“Il conte di Melide” conte finito per sbaglio tra persone povere, alla fine si scopre che possiede una villa
dalla quale Piero viene cacciato
“Una storia per il signor Stütz”
“I preti in esilio”
Racconti da 19 a fine ambientati nel dopoguerra
“Feriti dalla sorte”
“Un turco tra noi” a Varese viene un uomo strano, ricco, personaggio grottesco di origine turca
“La forza del destino” storia di un sacerdote fascista, costruire monti fascisti
“Il pretendente Menado” viaggio per nave in Spagna verso Cadice
-questione della libertà-> “il ponte di Queensboro” è metafora della civiltà dei consumi, APOLOGO sul
concetto di libertà. Marguerito operaio che rimane rinchiuso tra i piloni del ponte
7 ottobre

Andrea Camilleri
scrittore regionale (Sicilia) e anche universale

Sicilitudine (termine coniato da Sciascia) =stato


d’animo siciliano

Senso di insicurezza, diffidenza nel confronto delle istituzioni sociali e politiche <- il territorio ha subito
molte umiliazioni ed occupazioni pessimismo, sfiducia nel progresso che porta a migrazione interna->
Camilleri si stabilisce a Roma
TRASFORMISMO (De Pretis) “Perché tutto rimanga così com’è, bisogna che tutto cambi” - Giuseppe
Tomasi di Lampedusa “Il Gattopardo”; “Ora che l’Italia è fatta, bisogna fare gli affari nostri” - Federico De
Roberto
Cade il mito del Risorgimento, occasione mancata, le speranze di Garibaldi si sono sciolte
Inizio periodo fascista: guasti che apporta la dittatura hanno fidelizzato il pubblico-> Camilleri come Chiara
hanno ottenuto successo con più opere e non una sola
usa dialetto siciliano, non è più un ostacolo
per il suo successo, è lo scrittore
contemporaneo italiano più letto
Le sue opere non vengono pubblicate subito dopo produzione perché erano difficili, lui era un autore troppo
sperimentale (Sciascia che era suo amico gli disse che non lo avrebbe letto nessuno). Le prime opere
risalgono al 1960 -> allergia nei confronti del dialetto perché rimanda alla povertà
9 ottobre
AUTOBIOGRAFIA
Camilleri nasce in Sicilia, Porto Empedocle nel 1925. Il padre era un grande lettore di gialli

cresce sotto la dittatura fascista, entrerà a far parte dei Balilla ecc., solo a
10 anni scrive una lettera al duce per essere arruolato nella conquista
dell’Etiopia e come risposta viene chiamata dal Presidente dei balilla
locale (fratello di Pirandello) che lo ringrazia per il contributo
È figlio unico, viene mandato in collegio dove vigeva una disciplina dura es. divieto di parlare in dialetto (lui
cercava di usare parole simili al siciliano che trovava nel vocabolario). Poi si iscrive al ginnasio però non
riesce a diplomarsi perché anni di guerra 1944 si rifugia a Serradifalco.
-si iscrive all’Università di Palermo a lettere e a 18 anni aderisce al Partito Comunista (padre era fascista)
Fine anni ‘40 abbandona Sicilia e va a Roma dove esordisce come poeta
vince borsa di studio all’Accademia di Arte Drammatica dalla
quale viene poi espulso all’inizio anni ‘50

Lavora come regista, autore radiofonico, televisivo (collabora con la RAI) e teatrale
egemonizzata dalla politica
per questo non verrà assunto
Si sposa e ha 3 figli
Fu il primo a mettere in scena Beckett, lavora come sceneggiatore e scrive articoli per il Radiocorriere TV
Primo romanzo scritto nel 1968 a più di 40 anni: “Il corso delle cose” (giallo di mafia) rifiutato per dialetto e
pubblicato nel ‘78
“Un filo di fumo” pubblicato da Garzanti fine anni ’70 accompagnato da un glossario -vigatese
“Il commissario Maigret”
Anni ’90 va in pensione, si dedica di più alla letteratura, scrive molti romanzi, saggi su Pirandello, entra nella
collana “I Meridiani Mondadori”
-pubblico trasversale
Scrive per lo più gialli e romanzi storici

Genere ritenuto troppo facile, da edicola da altri


scrittori italiani. Per Camilleri invece era la forma
più onesta di letteratura
Nel 1994 scrive la prima storia del Commissario Montalbano “La forma dell’acqua” (vicenda in cui muore
un politico della DC). I casi vengono risolti anche grazie alla conoscenza dell’ambiente in cui è avvenuto il
delitto, spesso si va per intuizione
Camilleri non tratta in primo piano della mafia (evita rischio di mitizzare i fatti)
“Voi non sapete” tratta dell’arresto di
Provenzano, analizza i pizzini (pezzi di carta
che girano tra i mafiosi), sono sgrammaticati
Insiste molto sui DOCUMENTI per i romanzi storici-> “Camilleri falsario”

ambientati nella Sicilia post-unitaria, disillusione del


Risorgimento, Sicilia rimane una colonia, inettitudine dei
rappresentanti dell’ordine, ottusità e prepotenza del potere

“La concessione del telefono”, 1998 -> romanzo fatto di documenti, lettere, dialoghi (falsi), non c’è un
narratore, il teatro gli ha insegnato a creare dei personaggi
“Il birraio di Preston” -> prefetto fiorentino
“La scomparsa di Patò” -> scompare e ognuno ha una sua verità, è fatto solo di documenti, lettere anonime
(ha riformato il romanzo epistolare)
“Il re di Grigenti” ambientato nella Sicilia del ‘600 durante dominio spagnolo
“Maruzza Musumeci” racconto fiabesco, primo ‘900, operaio che torna da New York in Sicilia dove sposa
Maruzza la quale è una sirena
(monolinguismo di Manzoni e Petrarca; plurilinguismo di Dante e Gadda-pasticciaccio, Verga regredisce a
livello dei personaggi)
11 ottobre
Boom economico-> crescita del PIL, il dialetto “scompare”, l’italiano (toscano) diventa gradualmente
normale, la lingua condivisa (radio, televisione)
baluardo identitario nei confronti della mentalità che spaesava, visto
come malerba da estirpare, nonostante ciò non vengono cancellati
definitivamente

In letteratura il dialetto viene visto come riscatto, rifugio


Creole: incontro di codici linguistici
Diglossia: due codici linguistici di peso differente, caratteristica degli italiani sfruttata da Camilleri->vigatese
Camilleri non scrive in dialetto ma in un IBRIDO tra ITALIANO e SICILIANO, non cerca il puro ma
meticcio
SINTASSI: disposizione a destra del verbo + uso del passato remoto (bene facesti Catarella), rinuncia alla
fonetica del siciliano (no bini facisti…, usa congiuntivi imperfetti (badasse a come parla)
LESSICO: vocaboli ricorrenti -> macari = anche, taliata = sguardo, camurria = seccatura

 Italia della dittatura


Camilleri si focalizza su come il fascismo prende potere
Fine prima guerra mondiale: caos istituzionale-> Mussolini ne trae vantaggio, coinvolgimento delle masse
’19-’20: biennio rosso, scioperi, occupazione fabbriche e operai in rivolta

vittoria mutilata convoglia nel NAZIONALISMO->Partito


Popolare

Mussolini espulso dal partito socialista fonda i fasci di combattimento in piazza San Sepolcro-> fa costruire
torre in nome del fascismo. ’22 marcia su Roma. ’24 delitto Matteotti, ’25 leggi fascistissime
Fascismo-> totalitarismo imperfetto secondo la Arendt per presenza del re e della chiesa al potere
Fascistizzazione società:
-Istituto Luce (cinegiornali), ANAS, ENI, AGIP, cinecittà, manifestazioni di massa->idea di partecipazione
(adunate oceaniche), nazionalizzazione delle masse di contadini (popolo = contadini) ->valori sani della
campagna
-Indottrinamento dei giovani, educazione totalitaria (materie: mistica fascista), organizzazione del tempo
libero: sabato fascista, “colonie” = forma di welfare, educazione para-militare. Libri scolastici “Il capo
squadra Balilla”, “La capo squadra piccola italiana”
-fascismo: religione laica (se non vi aderisci vieni considerato handicap)
-crescita demografica: numero è potenza
-bambino: prototipo, sessualità esagerata del bambino, esso realizza tutte le ideologie del fascismo
Patti Lateranensi: risolve contrasto che durava dal 1870 (il movimento fascista nasce come repubblicano e
anticlericale), religione come materia scolastica
AUTARCHIA (autosostentamento) -> forma di provincialismo culturale, le forme di cultura estere arrivano
molto tardi in Italia
-nazionalizzazione e militarizzazione dei giovani -> “La presa di Macalle” cittadina etiope, storia di un
bimbo durante anni della guerra in Etiopia (imperatore, ras Hailé Selassié)
Manda lettera a Mussolini per
AOI Africa Orientale Italiana partecipare
Le Nazioni Unite impongono sanzioni
(divieto di importare) -> porta all’autarchia

Libia: colonia italiana dal 1912


Opere di Camilleri: “la pensione Eva” storia di formazione, è un bordello (legali fino al 1958)
“Il nipote del Negus (ras Tafari)” venuto in Italia frequentare una scuola tecnica (perito minerario)
PRIVO DI TITOLO, 2005
-è un assemblaggio di documenti (non neutri), lettere, interrogatori, note burocratiche, articoli di giornale <-
tecnica del dossier

Storia dell’unico martire fascista Luigi Gattuso (Gigino Grattuso nel testo) e fondazione di Mussolinia

Eroe immaginario (rimane privo di titolo, anonimo) in un paese immaginario=> le due storie hanno in
comune la FINZIONE

Racconta di un preciso contesto storico-> giallo storico


Romanzo nasce da un ricordo dell’autore riguardante un’adunata a cui aveva partecipato nel 1941 in
omaggio a Gigino Grattuso a Caltanissetta->preoccupazione dei genitori perché in quel periodo c’erano i
bombardamenti degli alleati. Durante l’adunata Camilleri vede un uomo piangere: era l’assassino
Struttura complicata: premessa, fermo immagine (lui aveva lavorato come regista) che consente di guardare
da vicino l’accaduto, referti, nota finale (Camilleri dice di essersi ispirato a una storia vera)
Personaggi:
-Vedova Callarè (stereotipo tipico dei gialli) con un udito finissimo
-Nino Impallomeni, figlio di un avvocato
-Titazio Sandro, giovane di Cremona (capitale dello squadrismo)
-Lillino Grattuso, 18enne fascista, sempre in prima fila contro i bolscevichi
-Michele Lopardo , ha partecipato alla grande guerra, è comunista, sposato e considerato un delinquente
perché precedentemente arrestato per possesso di un coltello
-Tenente Pellegriti è neutrale e cerca solo la verità
-Maresciallo Tinebra lotta contro la mafia, personaggio umile modesto
-Federico Talè di Santo Stefano, capo della lega antibolscevica
-Avvocato Pigna
-Commissario di polizia Lanzillotta che si pone dalla parte dei fascisti
TRAMA:  prima parte
Michele Lopardo e suoi amici diretti verso l’osteria Santa Pitronilla. Michele si ferma a parlare per strada e i
suoi amici procedono senza di lui e arrivano all’osteria dove incontrano i tre amici fascisti-> sentono dire che
Michele sta arrivando da solo verso l’osteria e decidono di raggiungerlo per mettere in atto un agguato
fascista (non ammazzarlo ma dargli una lezione). Fermo immagine (narratore non può entrare nei pensieri di
Michele, si limita a descrivere ciò che vede) di Via Arco Arena: lampione spento, via deserta, Michele
capisce di essere in una situazione di rischio in quanto già soggetto di intimidazioni. Poi viene riportato il
punto di vista di Michele e dei tre amici fascisti, poi ancora la descrizione della rissa da parte del narratore.
Amici di Michele si preoccupano dell’assenza, trovano Gattuso morente, incontrano guardie di pubblica
sicurezza (più vicini al potere politico, dipende dal Ministro degli Interni) e poi carabinieri (più vicini al re,
oggi dipendono dal Ministro della Difesa). Capo Talè invoca vendetta. Lopardo confessa l’omicidio al
maresciallo Tinebra convinto di essere stato lui. Il maresciallo nota il polsino bruciato dallo sparo dei
complici del morto->raccontano la loro versione accusando Michele->lettore inizia a dubitare, ha un ruolo
attivo in quanto vengono riportati diversi punti di vista dai quali emerge la posizione politica (cambia anche
linguaggio, da dialetto stretto a modi più trasparenti). Tenente Pellegriti si oppone alla polizia (Emanuele
Lanzillotta, questore che mette le corna al prefetto) durante le indagini e cosi studia il caso insieme a
Tinebra. Il giudice convoca i carabinieri e la polizia per annunciare che qualcuno (sono stati i comunisti per
provare che non è stato Michele) ha rubato il reperto (proiettile riconoscibile per la rigatura che quello di
Michele non aveva, esaminato da un barbiere esperto) e poi restituito. Pellegriti va dal segretario del PC per
parlargli ->scopre che Nino è andato in Francia grazie a un passaporto procurato dalla polizia, Titazio è
tornato a Cremona. Il maresciallo Tinebra va dalla vedova Callarè che testimonia di aver sentito due colpi di
pistola e “l’hai ucciso quel porco comunista”. Avvocato Impiduglia è costretto dalla polizia a raccontare il
falso. Le indagini vengono affidate a solo la polizia (’22) -> al processo Michele accetta l’accusa, Pellegriti
viene trasferito e Tinebra, prima di andare in pensione, va da un notaio con la vedova Callarè a fare una
dichiarazione a futura memoria. (tema della carcerazione preventiva)
-effetti della dittatura in ambito locale: discussione in una scuola sulla denominazione di essa a nome del
martire fascista “Lillino Gattuso” per il primo anniversario, per il secondo anniversario viene cambiato nome
della ex via Arco Arena.

 seconda parte
Il duce è in visita a Caltagirone per inaugurazione di una città forestale Mussolinia, non amava
particolarmente la Sicilia (non si era dimostrata di fervore pensiero fascista)

Duce chiamato per posare la prima pietra (p.231), un


politico sporcava le mani quindi era “uno di noi”, colpiva
molto l’opinione pubblica. Esempio reale di Littoria
(Latina)
Fermo immagine: la pergamena che doveva essere firmata da Mussolini è scomparsa, lui scocciato prende un
pezzo di carta qualunque e firma
’24 il fascismo sembra crollare per l’uccisione di Matteotti, tra ’25 e ’26 vengono approvate le leggi
fascistissime
Fine ’24 ex maresciallo Tinebra presentato come un contadino, l’avvocato Pigna gli fa una visita in casa
aiutato da Pellegriti a trovarlo.
Aveva fede antifascista e
difende Lopardo, aveva capito
che c’era qualcosa che non
quadrava
Inizia il processo raccontato attraverso i documenti, vengono interrogati un’altra volta i testimoni e la vedova
Callarè testimonia di aver sentito “l’hai ammazzato sto porco comunista”, un altro uomo testimonia che si

Da questo viene il titolo dell’opera: Gattuso è un martire privo di titolo


era appartato con una prostituta ma poi nega. Al confine era stata sequestrata un’arma uguale a quella
dell’assassino. Si scopre che il proiettile sparato da Michele era rimasto conficcato in un balcone della via=>
non è stato lui a uccidere Gattuso. P.273 volantino anonimo (Camilleri falsario)

1930 Mussolini si informa su Mussolinia, viene costruito un fotomontaggio. Prima del Natale del 1930 gli
abitanti di Caltagirone ricevono in dono un volume con le 100 città d’Italia fondate dal fascismo tra cui
Mussolinia-> gli abitanti stessi non l’hanno mai vista-> Mussolini scopre che è una bufala
Uno degli ultimi documenti è la lettera della moglie di Michele al duce, Mussolini lo manda al confino
FINE: Camilleri riprende l’adunata oceanica dell’inizio, forse l’unica dove venne ricordato “Gigino Gattuso”

Camilleri mostra una realtà che viene modellata dalla politica, dall’opinione pubblica. Vuole anche
distruggere la visione che si era creata negli anni ’80 del fascismo: grottesco ma pericoloso, Camilleri
sottolinea quest’ultimo aspetto
Gattuso ne diventa il simbolo, solenne demistificazione come la città di Mussolinia, soffrì veramente come lo
stesso Michele Lopardo (all’inizio del libro piange)
Andamento lineare con rallentamenti per concentrarsi
Cornice: 1941, giorno dell’adunata oceanica Vicenda principale: aprile 1921 fino pag.99
Primo forte stacco temporale: quando Tinebra fa visita alla vedova Callarè
L’agguato contro Michele viene fatto con il processo della simultaneità ->impossibile renderlo in letteratura
Paradosso con la tecnica del fermo
immagine, moviola

Camilleri costruisce il libro come se fosse in fase di montaggio


-in alcuni momenti il narratore diventa onnisciente, es. riunione a scuola, p.235 tutto pare che rimanga
bloccato in un fermo immagine (la pergamena è scomparsa) -> tecnica utilizzata a fini comici-umoristici
21 ottobre
Goethe, Balzac = narratore onnisciente
Il narratore dei Promessi Sposi è esterno e onnisciente, con focalizzazione zero, ma anche focalizzazione
interna -> i giudizi possono essere espressi anche solo attraverso un aggettivo “la sventurata rispose”
Camilleri: NARRATORE INTERNO, protagonista o testimone Lo troviamo nella cornice: ragazzo che vede
Michele piangere

Nella vicenda principale il NARRATORE è ESTERNO, non dice niente di sé ma cerca di dare veridicità alla
vicenda es. quando analizza gli anagrammi, cerca di essere attendibile, credibile-> Camilleri vuole creare una
figura del narratore come appiglio per i lettori per conoscere la verità e scoprire inganni
Non offre giudizi espliciti ma usa ironia, a volte adotta punti di vita dei personaggi per creare suspence es.
scena dell’agguato.
Simpatia del narratore è rivolta verso Michele e parte antifascista, avvocato Pigna, maresciallo
IRONIA (comico di parola es. mussolino, Mussolinia e di situazione es. fischio del pecoraro)

Ironia nascosta dietro i documenti, non usata dal narratore, lascia solo il lettore,
effettua un’eclissi
P.11 il preside salutato romanamente (i ragazzi in realtà si alzano eccitati per l’interruzione
dell’interrogazione) p.32 “uomini d’ordine e d’onore vanno d’accordo”
Ironia verso il funzionamento delle istituzioni p.187 ironia sulla burocrazia italiana “le carte sparivano e
ricomparivano” e sul suo linguaggio p.85 verbale della polizia “lampioni erano all’oscuro”, “pur essendo la
via all’oscuro di tutto”
Anche un elenco può essere ironico p.123 elementi ritrovati in piazza
Ironia su Mussolini, come si atteggia, com’è vestito es. camminata rigida
Gadda (in “Eros e Priapo” ragiona in termini psicoanalitici sul fascismo, trattato in termini di grottesco
(Mussolini sulla copertina in sella a un asino, donne innamorate di Mussolini) => Camilleri ne trae spunto
Il narratore non interviene neanche quando riporta dialoghi p.81 sequenza di carte e parole, fino alle indagini
la presenza del narratore non c’è
p.83 referto medico, poi rapporti dei carabinieri, polizia, lettere private, annuncio mortuario
articoli “la voce dell’isola” , “la voce della Sicilia” -> sono giornali da interpretare in base alla parte politica
che sostengono, possono funzionare da propaganda
Personaggi piatti (non evolvono) e a tutto tondo (evolvono)-> non ci sono lunghi approfondimenti, nessuno
si evolve da stupirci, si ragiona tra nazionalisti e comunisti (contrapposizione politica e sociale)
Il romanzo diventa un legal thriller -> insiste sui processi (verità legale vs. verità effettiva), giudici
dimostrano coraggio, indipendenza di giudizio, il fascismo non aveva ancora consolidato il potere ->
magistratura non ancora fascisticizzata ma poi magistrati giureranno fede al duce e rimarranno fino anni ’60.
p.270 “magistratura che non si vuole allineare”
Il narratore delega il giudizio su Michele ai borghesi: bravo uomo tranne per il fatto che è bolscevico, aveva
combattuto nella grande guerra per la patria e non era diventato fascista <- problema perché non lo si poteva
accusare di mancato patriottismo
Figura di Luigi Gattuso viene abusata dal fascismo (come anche il sacrario di Redipuglia), rimane privo di
titolo rimane solo un martire, viene cancellata la sua identità (la sua morte è solo funzionale all’apparato
fascista)
Nino e Tito sono solo pedine
Talè di Santo Stefano<- figura in cui si insiste sul grottesco es. stringe denti durante discorso, si nasconde
durante marcia di Roma
Donne quasi fuori scena nel libro, ruolo di moglie: condizione subordinata, estranee al potere (tranne la
vedova Callarè)
Figure degli investigatori: Lanzillotta commissario di polizia, agisce tendendo conto del futuro, si pone dalla
parte dei futuri vincitori; Pellegriti è neutrale, cerca solo la verità, “fa il carabiniere e basta”; maresciallo
Tinebra omaggio a Giovanni Tinebra, magistrato che ha lottato contro la mafia, è un personaggio umile,
modesto, positivo
Tema della disillusione dopo l’unità: molti siciliani credettero nel fascismo pensando che sarebbe riuscito a
rompere il potere della mafia e le istituzioni corrotte-> il fascismo usa la mafia per prendere potere e poi
Mussolini manda in Sicilia il prefetto Mori contro la mafia (M. non usa le istituzioni per estirpare la mafia),
ottiene pieni poteri). Farà incriminare moltissime persone, alla violenza si risponde con la violenza. Molti
mafiosi emigrano negli USA.
Scenari in cui si svolge la vicenda-> paese sullo sfondo, osteria Petronilla, uffici delle forze d’ordine,
“Mussolinia”
p.11 professore di cultura militare
sintassi siciliana: verbo a destra, uso di proverbi, cambiamento di stile a seconda di chi parla, polifonia,
gente che parla come si scrive (giudici), gente che scrive come si parla (moglie di Lopardo)
p.120 insiste sul verbo ammutare
23 ottobre
UNITA’ DIDATTICA 2
-SOCIOLOGIA DELLA LETTERATURA
800 Positivismo indaga su documenti originali

Teoria di Darwin applicata al campo culturale, generi letterari trattati come forme organiche che
nascono, crescono e muoiono

Prima metà ‘900 -> insegnamento di Benedetto Croce: trattava l’arte come pura intuizione lirica che si
traduce in espressione della personalità di un autore -> implica ritorno ai giudizi di valore distinguendo tra
poesia e non poesia
Metodi per analizzare la letteratura e cultura:
1.metodi estrinseci: guarda ai rapporti della letteratura con la biografia
2.metodi intrinseci: guarda alla metrica, ai modi di narrare, caratteristiche del narrare

 Critica di tipo Psicoanalitico (Freud): inconscio suddiviso in es (pulsioni non accettate dalla società), io e
super io (valori imposti). Le rimozioni tornano nel quotidiano in forma mascherata dovuto alla pressione
esercitata dall’inconscio: sogni, lapsus, atti mancati, motti di spirito
Arte: forma di sublimazione in cui il rimosso torna in una forma innocua

Catartico: allevia le tensioni,


porta sollievo
Il testo diventa sintomo di cui
l’interpretazione diventa la
diagnosi
Fino a che punto l’inconscio può emergere in un testo? La scrittura può essere anche un’attività intenzionale
Fino a che punto ci interessa cogliere l’inconscio dell’autore?

 Critica tematica: attenta ai simboli e forme del testo, mette a fuoco i temi che coinvolgono una certa cultura
letteraria es. perché un certo tema è diffuso in una certa cultura, qual è la sua funzione
Nella cultura convergono elementi derivanti da altre discipline
Già diffusa nell’800 con il Positivismo
es. topos: luoghi comuni standardizzati

 Critica stilistica: mette a fuoco aspetti linguistici, retorici, intertestualità per mettere a fuoco l’originalità
della scrittura
Fino al ‘700 lo stile era una categoria normativa: bisogna seguire delle regole per raggiungere un obiettivo
(insegnare, divertire, emozionare)
Dal Romanticismo lo stile è una categoria descrittiva, diritto dell’autore ad esprimere sé stesso

 Critica del Formalismo: tendenza critica che si sviluppa da studiosi russi a Mosca introno al 1920

“L’arte forma” -> dobbiamo occuparci non


dell’autore ma del testo nella sua autonomia,
reazione degli studi sull’autore dell’800
 Strutturalismo: il testo segue un meccanismo che dobbiamo riconoscere, opera d’arte come struttura da
scomporre. Circolo linguistico a Praga, 1929 (nel frattempo in Italia c’è Benedetto Croce). Volontà di
scientificità in quanto si vuole sapere com’è fatto un testo non se è bello o meno.
Filologia: disciplina che si occupa del testo esatto

 Semiotica: cultura anni ’70-’80, disciplina che studia i segni, un oggetto è un segno quando indica qualcosa
di diverso da sé, segni arbitrari. Ha un’ottica totalitaria, studia tutti i fenomeni della cultura (sistema
semiotico)
Umberto eco, “Miti d‘oggi” Roland Brothers

 Decostruzionismo si propone di decostruire un’opera per mostrare che ci sono molte interpretazioni
possibili, c’è un libero gioco di significati, sarebbe arbitrario scegliere solo uno, non c’è un significato
definitivo. Jacques Derrida

 Critica della Ricezione ->Ermeneutica: teoria dell’interpretazione, significa guardare al lettore

sociologia della ricezione, insiste sul ruolo


svolto dal lettore (Sartre)

 Critica sociologica (quella che usiamo oggi): guarda ai rapporti tra società e letteratura, interpreta le opere
alla luce della società in cui sono state prodotte -> sociologia della letteratura: si occupa della produzione,
circolazione e fruizione delle opere letterarie, si occupa anche dei testi meno importanti, si occupa anche
dell’impatto del testo in un certo contesto
Testo letterario inteso come fatto sociale, specchio della vita, documento sociale
La capacità di rispecchiare la realtà non è un valore in sé
Convenzioni formali: i personaggi di ceti umili parlano comunque il toscano in Manzoni
Il linguaggio è una costruzione sociale
Modello Jakobson di comunicazione a sei posizioni: emittente, messaggio, codice (lingua), canale (es. libro),
ricevente e contesto
fattori costitutivi di ogni tipo di
trasmissione verbale
Dinamismo autore->testo->pubblico autore condizionato dalla committenza
1 2

Asimmetria nel tempo della comunicazione letteraria scritta -> sta all’autore la responsabilità di rendere il
contesto comprensibile
Lettura come processo comunicativo: l’autore è il nesso tra la società e il testo ma ci sono anche opere
anonime, pseudonime, ghost writers
Fino al Medioevo gli autori erano delle autorità, solo con il romanticismo l’autore con la usa personalità si
pone in primo piano
Copyright: prima del capitalismo si comprava l’artista (mecenate) non l’opera Zola “è il denaro che ha creato
la letteratura moderna”
25 ottobre
Storia letteraria: creatura del Romanticismo (800), perché esista, occorre un’estetica che valuti l’opera come
prodotto della società e prodotto della cultura. Nascono le storie della letteratura nazionali (De Sanctis scrive
la storia della letteratura italiana, sostiene una tesi teologica, un’ideologia).
Paradosso: si studia la letteratura italiana del Rinascimento quando l’Italia ancora non esisteva, si potrebbe
chiamare piuttosto storia della letteratura toscana. Si può fare storia di qualsiasi cosa, che sia il testo o il
narratore, della lingua, delle forme, dei temi che sopravvivono dalla letteratura medievale a quella odierna.
Cambiamento parallelo della storiografia del 900. Rapporti letteratura-società-storia (documenti di
un’epoca).

Germania dell’800, Karl Marx – interviene sulle questioni legate alla letteratura e alla cultura; rispetto alle
idee di Marx possiamo situare gli autori successivi in continuità, ma anche in contrasto. Fu il fondatore del
socialismo scientifico, insieme a Engels scrive il manifesto del partito comunista (1848).
Esistono tante antropologie che racchiudono le idee di Marx. “Non è la coscienza degli uomini che determina
il loro essere, ma è il loro essere sociale che determina la coscienza”. Idea per cui esiste una STRUTTURA
(economica) e una SOVRASTRUTTURA (ideologica). La storia di una società ne è estremamente
caratterizzata, è costruita su lotte tra classi sociali.
L’idea centrale di Marx è quella di rompere il cristallo dell’ideologia: essa è una visione del mondo correlata
ad una situazione materiale/economica. In questa prospettiva diventa un inganno, una mistificazione, un
mascheramento. Ogni ideologia, dice Marx, tende a rappresentarsi come autonoma, frutto di una riflessione
propria, indipendente.
Scuola del sospetto: si ragiona sulle basi materiali di ogni produzione culturale. Ogni società assolutizza la
propria visione del mondo, le cose sono giuste così -> giustificare le condizioni sociali, anche se ingiuste,
asimmetriche, all’interno di una società.
Idea di Marx: abolizione della proprietà privata. Da ognuno, secondo le sue capacità e a ognuno, secondo i
suoi bisogni. Punto centrale della teoria: il proprietario dei mezzi di produzione ha come primo fine il lucro,
FORZA-LAVORO, conseguenza del capitalismo. Denaro-puro valore di scambio. Nella società capitalistica
tutto viene ridotto a merce, ovvero valore di scambio, non in funzione della loro validità.
Per interpretare l’arte, prendiamo in considerazione il concetto tra struttura (antagonismo tra classi, coincide
con la dimensione economica – oppresso e oppressore) e sovrastruttura (fenomeni come le leggi, le
istituzioni statali, la politica, la religione, arti, anche la letteratura). Rapporto tra struttura e sovrastruttura: il
legame è diretto, ma Marx dice che: “solo in ultima istanza la struttura determina la sovrastruttura, e anzi
essa può influenzare la sovrastruttura”. L’economia determina la politica e anche la politica determina
l’economia.
Legge dei lunghi periodi: tanto più l’arco storico è ampio, tanto più le due? corrono in maniera parallela,
come due binari. Dalla terra al cielo, l’arte non è più categoria dello spirito, Marx dice che qualcuno li ha
scelti, in essi non c’è nulla di universale, né scientifico. I fenomeni culturali, artistici sono TUTTI
socialmente determinati. La cultura dell’arte non è autonoma, cambia nel tempo. Al crollo della struttura, la
sovrastruttura sopravvive. Non c’è rapporto diretto tra lo sviluppo sociale e la produzione artistica. Marx,
guardando l’arte greca in particolare, si domanda il perché essa eserciti un così grande fascino su di noi.
Mitologia, l’Atene di Pericle, nessuno ci crede più, nonostante questo essa continui ad affascinarci. Marx
risponde che essa non racchiude valori eterni, non è universale, ma essa dipende solo da qualcosa che è
storicamente individuato. Ci ricorda l’infanzia dell’umanità, qualcosa che è ingenuo, che non può ritornare.
La società modifica l’arte – es. le statue greche erano colorate -. La sua è una filosofia della prassi – Marx
non vuole riflettere sul mondo, ma cambiarlo. Marx sposta la lente su qualcosa di socioeconomico, dove la
situazione economica è la base, ma certamente ci sono influenze politiche, religiose. Processo di azione-
reazione reciproca tra questi fattori. A monte di ogni opera si trova una tradizione. Dunque, nessun artista
può essere considerato autonomo (l’arte per l’arte non esiste).
Antonio Gramsci – nasce in Sardegna alla fine dell’800. Momento cruciale della sua vita quando si
trasferisce a Torino, ambiente completamente diverso. Conosce le avanguardie operaie delle fabbriche
torinesi. Sviluppa una serie di idee, collabora con i giornali, l’Avanti e “Il grido del popolo”
la scrittura è strumento di lotta politica e di conoscenza allo stesso tempo -> fare emergere le idee e le
aspirazioni della nuova classe operaia, sviluppare una coscienza di massa – costruire il consenso, una
pedagogia delle masse. 1921-nasce il partito comunista. Tra il 22-24 si trasferisce in Russia, torna in Italia e
fonda l’Unità. Al sopravvento della dittatura fascista, Gramsci viene mandato a Ustica, al confino, poi in
prigione. Si aggrava la sua salute, morì in una clinica infermieristica in prigione. Gramsci scrive Quaderni
del carcere – sono 32, sono dei materiali preparatori per un’opera futura. Vennero pubblicati tra il ‘48 e il
’51. Sono usciti in 6 volumi.
Ciò che scriveva veniva controllato -> carcere=censura. Difficoltà nel capire l’evoluzione del mondo esterno,
sui libri che desiderava approfondire quindi legge romanzi popolari e romanzi d’appendice poiché è in quei
libri che si celano i bisogni delle masse popolari -> errore del fascismo, Marx “cavò il sangue dalle rape”.
Inizia a riflettere sul motivo per cui quelle letture fossero popolari.
Gramsci scrive in maniera censurata, per non farsi capire scriveva “filosofia della prassi”, anziché Marxismo.
Usa diverse angolazioni per parlare di una medesima questione.
Anni di Benedetto Croce (arte come pura intuizione, idee opposte). Gramsci ragiona sul rapporto tra il
popolo (cercano le passioni) e la scrittura (letteratura nazional popolare). Critica il ruolo degli intellettuali,
gli scrittori non si pongono il problema dell’avvicinamento con il lettore. Ragiona sull’egemonia della
cultura francese (Rolando, I miserabili, il conte di Montecristo, I tre moschettieri); scrive in una situazione di
dipendenza. Lui crede nella letteratura nazional popolare che in Italia non c’era, gli intellettuali sono una
casta, sono cosmopoliti. Questione centrale: ruolo dell’intellettuale, che ha il compito di diffondere delle
ideologie. Si basa dunque sulle sovrastrutture. Figura dell’intellettuale organico: espressione delle esigenze
di una classe sociale, dei suoi valori, imporre il punto di vista, l’egemonia. Per Gramsci, l’intellettuale deve
agire come un architetto funzionalista, che deve elaborare un piano per migliaia di persone, deve alzare
dunque la qualità. Egli deve tradurre in realtà, deve soddisfare il gusto estetico del maggior numero possibile
di lettori, deve interpretare gli stati d’animo diffusi: idea dell’appartenenza comune.
In verde – parole coniate da Gramsci
28 ottobre
La letteratura di Gramsci (muore in carcere) soddisfa maggior numeri dei lettori non solo d’élite.
L’intellettuale può farsi interprete di stati d’animo diffusi nella collettività. Bisogna costruire un’egemonia.
Costruzione di un’idea di nazione che il fascismo stava portando avanti in modo differente. Creare una
letteratura nazionale e popolare (letteratura di importazione in Italia)
Analizza il romanzo d’appendice pubblicati sull’appendice dei giornali lette dal popolo. Deve capire cosa
leggono per indirizzare poi le loro aspirazioni. Si accorge che leggono opere dell’800 straniere soprattutto
francese, oggi americane es. i tre moschettieri. Era in carcere quando analizzava queste cose. Questi romanzi
sostituiscono il fantasticare delle persone (conte di Montecristo, la rivincita che si prende è una soddisfazione
per il lettore-> c’è passione nel lettore popolare che cerca storie che causino in lui un investimento emotivo).
Non ci sono produzioni italiane consistenti e credibili tra i romanzi che legge il lettore popolare-> significa
che non ci sono autori che desiderano entrare in questo ambito perché la letteratura italiana si trovava in un
processo di alfabetizzazione (che dura decenni) -> sempre nuove persone che si avvicinano alla letteratura
serve quindi un autore che si pone in mezzo tra grandi maestri e i romanzi di consumo, d’appendice. Bisogna
elevare il gusto di massa. L’unico prodotto popolare non è il romanzo ma il melodramma, romanzo di
passioni musicato, era l’unico genere che circolava tra il popolo.
Situazione contemporanea: in molte collane popolari es. harmony (nome straniero è più invogliante),
segretissimo <- esterofilia (anche con le canzoni)
Gramsci parla della cultura popolare. Lui notava come il popolo guarda nei libri più al nome dell’eroe che al
nome dell’autore. Gli eroi della cultura popolare danno vita a serialità, escono dal libro, attirano delle
proiezioni di identificazione. Questi eroi assomigliano al superuomo di Nietzsche ma forse sono di estrazione
popolare.
Tutti gli esseri umani sono intellettuali, pochi lo sono professionalmente (ricevono denaro), ogni uomo ha a
che fare con ideologia, un’idea del mondo. Ogni persona ha bisogno di esperienze estetiche che soddisfa in
relazione alle proprie conoscenze. Non si può creare una letteratura solo per specialisti ma bisogna guardare
a tutte le esigenze.

Negli stessi anni in Germania, uno studioso ebraico Walter Benjamin ragiona sui rapporti tra letteratura e
le nuove masse. Quartieri operai costituiti da contadini venuti in massa dalle campagne. Appartiene alla
stessa generazione di Gramsci, colta borghesia ebraica di Berlino. Scuola di Francoforte (Adorno), studiosi
della società che reinterpreta le idee del’800 di Marx mettendole a contatto con altre teorie. Ragionano sulla
società di massa, sull’industria culturale. L’industria culturale, produzione culturale per le masse degrada le
esperienze estetiche perché le rende una merce, forma d’arte falsificante, produce alienazione e disagio. Si
sposteranno perché sono ebrei. Benjamin scappa in Spagna ma verrà bloccato sui Pirenei e si suicide per non
cadere nelle mani dei nazisti.
“L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” -> si ragiona sulla comunicazione e letterature
nel ‘900. Esprime la sua posizione rispetto alla modernità culturale. Parte dalla constatazione di un
cambiamento ma poi ragiona in modo diverso dagli altri esponenti della scuola di Francoforte. Il momento
dell’esperienza estetica è caratterizzato dal contatto con qualcosa di autentico es. vedere un quadro che è
originale, autentico, si presenta in un modo sacrale. Il valore di culto dell’opera d’arte, la sua aura:
l’apparizione unica di una distanza. Ora quando le opere d’arte possono essere riprodotte l’aura si dissolve,
crolla. L’avvento delle tecnologie che consentono la riproducibilità stravolge il nostro rapporto con
l’esperienza estetica. Crolla il senso di insostituibilità. Questo cambiamento secondo lui, la caduta dell’aura è
ambivalente, non possiamo considerarla solo negativa. Può dare anche uno shock, può diventare strumento di
un’arte nuova, non tradizionale, può avere una circolazione più ampia->consente democratizzazione
dell’arte, più accessibile alle persone. Attenzioni per le arti minori es. fotografia (uccideva il ritratto). Fa
uscire l’arte da un cerchio elitario. Da un lato rifiuta la mercificazione ma possono essere anche utili, sono in
grado di dare una nuova consapevolezza critica-> apre la strada al consumo di massa ma non è solo
mercificazione es. dittature che sfruttavano i mezzi di comunicazione per i propri fini (cinegiornali di
Mussolini). Consulto brano “alcuni motivi di Baudelaire) sull’antologia.
Baudelaire considerato da Benjamin fondatore della poesia moderna
Idee di Benjamin arrivano negli anni 50 in Italia a causa dell’autarchia “Angelus Novus” con dipinto di Paul
Klee
Si concentra su Baudelaire perché Benjamin si occupò…
Considera Parigi capitale della sua epoca, sviluppava egemonia intellettuale, simbolo della modernità,
laboratorio della condizione dell’uomo moderno-> per questo guarda alla poesia di Baudelaire come poesia
senz’aura, critica. (Whitman vuole essere interprete dei molti). Baudelaire scrive “perdita dell’aureola” dove
rappresenta sé stesso nel caos della città, carrozze, fango, la folla e al poeta cade l’aureola nel fango, non la
raccoglie perché deve andare in un bordello-> la strada come luogo dell’odio per la borghesia, fascino
perverso della realtà urbana. Il poeta è un passeggiatore, errante, vagabondo, va in giro senza scopo mentre
tutti cercano il profitto. I lettori stessi diventano una folla, dei committenti dell’opera (il denaro crea la
letteratura moderna). <- esperienza dello shock è tema centrale in Baudelaire es. cigni simbolo dello
spaesamento del poeta. Sensazione del vortice, immersi in un vortice che distrugge, mette in discussione i
rapporti con gli altri e con noi stessi, le nostre credenze. “I fiori del Male” è una conseguenza delle
trasformazioni della modernità.
Genere principe in tutte le letterature è il romanzo.
Bachtin: studioso con vita travagliata, nato a sud di Mosca, visse in Lituania, si laureò a Pietroburgo in
Filologia classica, poi si ritirò in un paesino a Vitebsk dove fondò le basi della sua filosofia del dialogo,
essenza del dialogo, struttura che fonda la nostra identità. Ispirato da Dostoevskij. Anni delle grandi
repressioni da parte di Stalin, lui verrà condannato per essere mandato in un gulag in Siberia. Per la malattia
fu mandato in confino in Kazakistan.
Scrisse romanzi che non poté pubblicare subito, venne riscoperto negli anni ‘60 quando tornò a Mosca in
pensione a 70 anni. Le sue opere vengono tradotte in francese, oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo.
Concetti che affronta sono cruciali: cronotopo (convergenza di tempo e luogo) es. cronotopo del romanzo
gotico è un castello abbandonato
Concetto di carnevale: ragiona sul significato storico, troviamo anche nelle opere di Rabelais. La cultura del
carnevale. Perché tutte le culture hanno bisogno di un carnevale, esso dissacra, demistifica, è critico nei
confronti di qualsiasi potere e istituzione. Non prevede distinzione tra attori e spettatori, mette in scena il
mondo alla rovescia. La vita è tolta dai suoi binari normali, viene abolito ogni ordine gerarchico, tutto è
profanato, tutto è oggetto di scherno e parodia ma è provvisorio, è solo una festa poi si torna alla normalità
ma in questo momento viene alla luce una cultura popolare nascosta, rivendica i valori che vengono dal
basso. Il romanzo è erede della tradizione carnevalesca, ciò che è comico è vicino, le dittature non vogliono
che si rida di loro, il riso distrugge la distanza, il sospetto, la paura. Il romanzo nasce da una
carnevalizzazione della produzione letteraria, dall’abolizione di vincoli, non segue regole decise una volta
per tutte. È un genere in divenire, altri generi nascono prima della letteratura, il romanzo è fatto solo per
essere letto, è un genere ibrido in cui si mescolano le cose i vari strati del linguaggio “La lingua come
concezione del mondo” (estetica e romanzo). Ciascuno di noi quando usa il linguaggio usa un sistema che
non gli appartiene. Plurilinguismo (dopo il mito di Babele) ha un ruolo fondamentale. La parola nel romanzo
è dialogica, è l’aroma dei contesti sociali in cui nasce, riflette un certo punto di vista sul mondo, sulla società
con cui il lettore si confronta. Nel romanzo sono sempre due o più punti di vista a dialogare, più lingue anche
se si parla tutti italiano. L’uso della lingua non è mai neutro, tradisce un ‘appartenenza sociale. La lingua
accoglie in sé vari impulsi, la parola è bivoca cogliamo dalle parole di un personaggio il pensiero dell’autore.
Polifonia è un tratto tipica dei romanzi. Oppone il romanzo all’epica, è in divenire, è incompiuto. È il genere
dell’individuo isolato nella società moderna, lettura muta, è soggetto a metamorfosi, non puoi chiuderli in
una definizione. Lui dice ciò che non è, è diverso dall’epica: sistemi di regole diverse, mette a fuoco tre
peculiarità che distinguono romanzo tra altri generi:

plurilinguismo, dialogismo

vicinanza, cambiano le coordinate temporali. Es. l’epica si occupa di passato, fonda una tradizione, ci parla
di un mondo di eroi separato dal nostro, è inaccessibile a noi, costruito per essere venerato, è il mondo del
sacro, assoluto, non è problematico -> esiste una distanza epica che crolla nel romanzo. Esistono anche
romanzi storici ambientati nel passato ma gli oggetti raffigurati sono familiari, quotidiani, comici (riso
avvicina e distrugge ogni distanza) sono uomini come noi

incompiutezza: nel romanzo i personaggi sono colti in momenti imbarazzanti, non ufficiali. Nell’epica la
realtà contemporanea non aveva tanto spazio. Nel romanzo si ha uno spazio aperto. Il significato di un
personaggio lo capisci alla fine, entra in scena il dubbio nel romanzo (Amleto), il lettore si interessa sulla
sorte del personaggio, c’è un inizio, svolgimento, fine.
30 ottobre

Date esami: 20 gennaio 14.30, 3 febbraio 14.30

Romanzo: termine che ha diverse accezioni, in origine indicava le lingue volgari. Nel 200 indica la
letteratura cortese, poi il romanzo cavalleresco fino ad arrivare al significato di oggi già dal 700. Forma
letteraria più diffusa al mondo. Ha avuto effetti clamorosi ha sconvolto il sistema dei generi tradizionali e ha
romanizzato altri generi, non esce da una tradizione orale, nasce per essere letto attraverso la stampa, genere
dell’individuo isolato dell’industrializzazione, è un genere d’appartamento.
I romanzi hanno una natura ibrida, polimorfa non hanno un ideale puro al quale fare riferimento. Per questo
ha avuto problemi ad imporsi in alcune cultura, doppia condanna dai tradizionalisti perché non esisteva
nell’età antica, censura estetica e anche censura morale, in quanto non dice la verità, mente, è falso,
corrompe i consumi.
(Quando Manzoni scrive romanzo, gli amici rimangono scandalizzati, genere per donnicciole)
Ancora oggi c’è diffidenza nei confronti di alcuni generi di romanzo.
Caratteristiche del romanzo contemporaneo
-è un testo in prosa (esistono anche in versi es. Puskin)
-è una narrazione, racconta qualcosa (ci sono stati anche casi in cui non si racconta niente)
-radice fiction, di invenzione
-il romanzo inventa un mondo in cui il lettore entra
-ha una estensione considerevole, non è breve anche se esistono micro-romanzi
Questi elementi si possono trovare anche in opere comparse prima del 700 es. le metamorfosi
Tema: amore contrastato
I romanzi antichi (novelle) sono diversi da quelli odierni

Saggio di Ian Watt “Le origini del romanzo borghese” generazione più giovane rispetto a autori trattati
fino ad ora. Nato nel 1917-1999 insegna in università importanti, durante anni 60 guerra in Corea e Vietnam
diventa oppositore dell’invasione in Cambogia.
“Miti dell’individualismo moderno” libro pubblicato nel 1996 in cui ragiona su grandi personaggi della
modernità es. Faust, Don Chisciotte, Don Giovanni, Robinson Crusoe personaggi laici che stanno alle
radici della modernità, hanno saputo cogliere tendenze dell’immaginario collettivo, simbolizzano valori
fondamentali di una società, hanno un significato più importante degli autori, sono entrati del linguaggio
giornaliero, mettono in discussione la morale del proprio tempo (es. ideologie fondate sull’onore non
rispettate da Don Giovanni, Robinson invece è dominato dalla ricerca della salvezza e diventa simbolo
dell’attivismo borghese, si crea con le sue forze il destino, trionfo dell’individualismo)il destino a cui
vanno incontro è di punizione, dannazione anche perché si oppongono a principi religiosi.
Ragiona anche su Interazione fra opere e pubblico, cambiamento a cui è andato incontro l’uomo nella
società, l’affermazione del romanzo sarebbe inconcepibile senza l’idea che ogni uomo può scoprire la sua
verità, il romanzo ci fa vedere personaggi particolari, tendenza all’individualizzazione del personaggio e
rappresentazione dettagliata dei paesaggi.
“The rise of the novel” ad un certo punto si sente bisogno di fare riferimento all’esperienza reale, fornire ai
lettori esperienze analoghe alle esperienze quotidiane, cose credibili. Insegnare concetti morali, provare
emozioni suscitate dai personaggi.

Diffusione romanzo: nuova socializzazione, nuova classe sociale

Inghilterra primi decenni del 700, rivoluzione industriale il pubblico aumenta ma c’è analfabetismo (non
bisogna neanche alfabetizzare tutti perché sarebbe una voce di ribellione oppure una perdita di tempo);
aumento del benessere dei ceti medi. Il teatro era ancora però più diffuso del romanzo, in origine non è una
forma letteraria popolare; aumento del tempo libero, la lettura si sviluppa come attività femminile; nascita
giornale che veicolava i romanzi (romanzo d’appendice)aspetto imprenditoriale viene preso in
considerazione, nasce la moderna editoria, aumentano anche le dimensioni dei testi per l’estrema presenza di
particolari. Capacità di scrivere tanto e veloce diventa una virtù (Balzac).

Natura ibrida del romanzo, tipologia descrittiva non prescrittiva.

Romanzo picaresco: furfante, ha origine in Spagna (Lazarillo de Tormes, Ragazzi di vita di Pasolini)

Romanzo epistolare: lettera scritta in modo immediatotrasmette veridicità, finzione del non fittizio.
Finge che non ci sia una ricerca stilistica (romanzo dossier di Camilleri) Le ultime lettere di Jacopo Ortis

Romanzo di formazione: descrive la formazione di un personaggio dall’infanzia all’età adulta, tema


dell’esilio

Romanzo d’avventura: il personaggio deve affrontare delle sfide, ostacoli.

Romanzo storico: mescola storia e finzione

Romanzo d’appendice, feuilleton: rimanda alla tecnica editoriale, pubblicati a puntate alla fine delle quali
c’è un momento di suspense, pubblicati a dispense

Romanzi di genere (categoria ombrello perché comprende anche cose diverse tra di loro es. romanzo
giallo, rosa, umoristico, per ragazzi con a loro volte sottocategorie) para letteratura, industriale, letteratura
come merce, vendibile,

Antiromanzo: permette al romanzo di parlare di romanzo, la finzione mette in primo piano le proprie leggi,
viene tutto demistificato es. “Se una notte d’invero un viaggiatore” di Italo Calvino

Ci sono opere più o meno rispettose della realtà empirica: novel (poca idealizzazione, attitudine mimetica a
riprodurre realtà che conosciamo) genere tipico del realismo moderno, dà idea vera delle condizioni della
società, ha la capacità di riflettere lo sviluppo sociale rappresentando personaggi individuali ma
tipici(equilibrio particolare-generale)realismo vs. romance (forme narrative idilliche, pittoresche) Don
Chisciotte è romance che diventa novel quando lui prende coscienza delle sue azioni.

Il narratore è un bugiardo autorizzato, verosimiglianza


Il narratore deve scegliere tra fatti, personaggi, punti di vista, deve fare una selezione funzionale
Finzione attenta a nascondere sé stessa, illusione referenziale mescola mondo reale e mondo fittizio (ci sono
alieni ma c’è distinzione tra giorno e notte).
4 novembre
Il realismo si fonda su un’illusione referenziale, modo in cui ci si riferisce alla realtà. Si mescola mondo
reale e mondo fittizio. Per creare questa illusione si seguono delle procedure
-Criteri per valutare tasso di realismo, uno di tipo tematico che riguarda ciò che si narra, soggetti e situazioni,
personaggi condivisi con il mondo reale, confrontare mondo reale con quello raccontato, questo criterio
cambia con il cambiare della società, è un sistema di valori e muta l’idea che abbiamo di verosimile, si basa
su una norma diffusa nella società, può cambiare da persona a persona in quanto le credenze di
soprannaturale sono diverse es. io credo negli alieni e qualcun altro no; e uno di tipo tecnico riguarda i modi
attraverso i quali si racconta, uso di una visione prospettica, si usano diversi accorgimenti rispetto al punto di
vista dal quale sono raccontate le storie.
Porta il lettore a esitare se si tratta di qualcosa naturale o soprannaturale
Il romanzo è caratterizzato da Parole, è un dispositivo fatto di parole che trasfigura la realtà, la seleziona, la
realtà è un trampolino, un punto di partenza da cui l’autore parte per creare l’opera.

Auerbach: nato nel 1932


Origine ebraica, Si rifugiò in Turchia dove insegnò, 1946 si sposta negli Stati Uniti. Uno dei più famosi
studiosi di Dante
Era filologo romanzo, vantaggio perché conosceva l’italiano, francese, spagnolo
Il realismo nella cultura occidentale
‘42-45
Mimesis: imitazione, rappresentazione della realtà-storia della letteratura occidentale con obiettivo=la
rappresentazione della realtà. Sono una serie di saggi che trattano generi diversi (dalla cicatrice di Ulisse fino
alla gita al faro di Virginia Woolf). Procede per campioni, estrarre un brano all’inizio del capitolo e lo usa
per analizzare<-metodo a cerchi concentrici, trae teorie dominanti di quel periodo che sono legate alle
evoluzioni della società<-metodo a carotaggio, si occupa del variare dei tipi di realtà rappresentata. Individua
la logica interna di una serie di procedimenti stilistici. I modi della rappresentazione della società sono
individuati attraverso una teoria dei livelli stilistici di rappresentazione.
“ruota di Virgilio” -> teoria della separazione degli stili, ha scritto l’Eneide (modello della poesia elevata), le
Georgiche (livello medio) e le Bucoliche (poesia di livello più umile).
Rapporto tra argomento e stile, c’è una congruenza se scrivo di temi elevati userò uno stile elevato.
Il realismo moderno, il romanzo infrange questa regola, all’inizio dell’800, si alternano fasi di separazione e
mescolanza (il romanzo è il regno dell’ibrido) fra gli stili come se fosse un pendolo, una prima rottura si
ebbe già alla fine del mondo antico dovuta al Vangelo (la storia di Cristo mescola tragedia con narrazioni
quotidiane, mescola quotidiano e sublime), il linguaggio è umile perché tutti dovevano comprenderla. Il
realismo antico e medievale (Auerbach ha studiato dante, l’idea di figura, è un realismo figurale, un fatto che
accade sulla terra è un fatto che prefigura, ha un significato religioso, la provvidenza non nega la concretezza
ma li propone in una prospettiva eterna) è diverso da quello moderno, si oppone alla separazione degli stili e
non coincide con la concezione figurale di quello medievale.
Romanzo moderno di Stendhal e Balzac
Fa oggetto di rappresentazione le persone comuni (es. Renzo e Lucia).
Es. verga ha allargato i confini di ciò che si può rappresentare, invasione di personaggi brutti, lontani dai
canoni stilistici di bellezza e armonia spirituale. La visione del mondo si è fatta più complessa. Personaggi
miseri es. prostituite. La letteratura si è concentrata sempre di più sull’interiorità, subentrano desideri di un
altro tipo, di tipo soggettivistico, lente posta sulla vita interiore<-punto di arrivo di Auerbach in “Mimesis”
con Virginia Woolf. Società vittoriana affascina ancora oggi.
Dalla pagina estratta da “Gita al faro” (famiglia nelle isole Ebridi, si progetta una gita al faro ma non si fa per
il cattivo tempo e per la prima guerra mondiale, passano molti anni e chi è sopravvissuto ci tornanonon
sembra una vicenda molto importante. James è il figlio) signora Ramsey prova la calza al figlio, non gli va,
vengono filtrati i pensieri della signora, discese nell’abisso nella mente della signora si fanno delle
supposizioni, sfiora flusso di coscienza, libere associazioni (tentativo di avvicinarsi alla realtà attraverso
rappresentazioni soggettive, è un romanzo polifonico con diverso punti di vista che si intrecciano). Tempo
esterno vs. tempo interiore, solo la memoria mette insieme i frammenti dell’esistenza. Quello che succede
dentro di noi (pensieri della signora Ramsey) è più interessante di ciò che succede fuori (misurare la calza).
rappresentazione esemplare del tempo interiore, incastro fra azioni interne ed esterne
“Alla ricerca del tempo perduto” di Proust
Nella narrativa del ventesimo secolo esplodono delle Prospettive di tipo soggettivistico, si è sempre più
consapevole delle diversità.
Qualunque momento della vita può essere importante, eccezionale.
Dimensione del tempo
Ulisse- stratificazione di ricordi tramite il flusso. Per studiare la letteratura bisogna pensarla come un fatto
sociale, è destinata a socializzarsi, fin dalla singola lettera.
La letteratura è dunque un processo, possiamo riconoscere un progetto dello scrittore, il quale ha un mezzo
(papiro), e un bersaglio (lettore -psicologia individuale e collettiva). L’atto stesso della letteratura è un fatto
temporale, che si costituisce da continui sguardi avanti e indietro. Questo fatto è stato studiato nella “Scuola
di Costanza” dagli studiosi che hanno messo a fuoco il ruolo del lettore. Detta anche “scuola di ricezione”, il
problema della ricezione è radicato nell’antichità (esempio Martin Lutero). I lettori vogliono vedere
riconosciuta la loro interiorità. Nel 1900, Paul Valery scrisse:” i miei versi hanno significato che gli date poi,
non sono io il giudice”. Questo introdusse la questione dell’interpretazione, e aprì la via a tutto ciò che è
stato studio degli studiosi della scuola di Costanza. Il primo a farlo davvero fu però Sartre (1905-1980),
filosofo francese. Egli scrisse: “Che cos’è la letteratura?” del 1947. Principio dell’esistenzialismo. La moda
del caffè del st. Germain, Bistrot, Rive Gauche…nasce da lui, come anche il principio dell’engagement:
l’impegno dell’artista che ha un ruolo pubblico. Combatte nella resistenza francese contro i nazisti, è
affascinato dal maoismo cinese. Rifiutò il premio Nobel, provocò uno scandalo. Sartre si chiede: perché si
scrive? Ci sono tanti motivi, ma la spinta di fondo è quello di essere essenziali, di imporre un ordine, eppure
nonostante lo sforzo finiamo per fallire, perché sentiamo il carattere incompiuto dell’opera, ci rendiamo
conto che potremmo cambiare una virgola, un accento, oppure l’intera opera. Trottola che esiste solo quando
è in movimento. Per farla nascere occorre un atto concreto, che si chiama lettura, questa trottola esiste solo
quanto la letteratura può durare. Senza la lettura rimangono solo macchie di inchiostro sulla carta. L’opera
dell’autore non si esaurisce una volta che egli stampa il libro, ma l’autore ha bisogno della sua controparte.
L’opera è al centro di una relazione tra autore e lettore, essa è un perno, dove scrittura e lettura sono solo
strumenti. L’opera nasce dallo sforzo congiunto tra autore e lettore.
6 novembre
Per Sartre l’opera non si colloca in una catena casuale ma al centro della relazione tra autore e lettore
Che cos’è la letteratura” ’47 l’opera esiste per gli altri e per mezzo degli altri, c’è l’essenzialità del
soggetto, quando leggiamo sveliamo a noi stessi qualcosa, proiettiamo la storia che leggiamo. Ogni lettore
svela e crea al tempo stesso. La lettura non è un’operazione meccanica, dipende dalle condizioni di chi legge,
l’autore guida tutto questo. Ogni lettore supera i piccoli vuoti di denso che ogni testo propone. L’opera è
inesauribile. L’artista deve affidare ad altri il compimento della sua opera, le opere sono una specie di
appello, scrivere è fare appello al lettore perché traduca in atto il messaggio che gli si rivolge. Passività del
lettore non è possibile, la sua tirannia arbitraria
Il libro esige la nostra libertà, si propone come fine alla libertà del lettore, l’opera stessa è un fine, non esiste
se non la leggiamo, è un compito da assolvere.
Libertà implica responsabilità. Siamo continuamente condannati a scegliere, è così che mettiamo in atto la
libertà. I sentimenti che proviamo quando leggiamolettura come esercizio di generosità
La lettura ci consente di esercitare la nostra libertà e riconoscere quella altrui es. libertà creatrice
dell’autore<-appello inverso. Quanto più sentiamo la nostra libertà tanto più riconosciamo quella altrui. -->
due libertà creatrici
Imperativo morale: se amiamo il mondo rappresentato nell’opera abbiamo un giuramento da mantenere,
dobbiamo riprodurlo nella vita reale, oppure giuramento di cambiarlo se non ci piace quello che leggiamo.
La letteratura negativa non esiste. I gialli, horror stimolano la nostra libertà. I romanzi sono anche usati per
sfogare pulsioni basse quindi ciò che ritiene Sartre viene criticato.
Si scrive per gli altri, non per sé, la libertà di scrivere implica la libertà del cittadino (non per lo schiavo), la
letteratura a cui pensa è legata alla democrazia.
Per chi si scrive?  per i contemporanei, abbiamo una medesima risposta alla realtà, abbiamo la stessa realtà
davanti*, permette di porci le stesse domande
“Black boy” di Richard Wright uomo di colore discriminato negli anni ’30, apartheid  i destinatari saranno
le persone di colore che lo capiranno e gli americani che non accettano la discriminazione autore e lettore
sono immersi nella storia. Scegliendo quell’argomento già seleziona un tipo di lettore
Ogni opera è in una situazione, in un contesto
*” lettore e autore hanno lo stesso sapore in bocca” – Sartre
Bisogna tener conto dell’Impatto immediato, anche dalla copertina
L’ambiente produce lo scrittore, però è comunque un’attesa
Scrittore impegnato quando acquista coscienza di essere nella stessa barca con gli altri, svolge una
funzione sociale anche fuori dai libri, acquisisce credibilità (viene riconosciuto dagli altri come
scrittore)comporta assunzione di responsabilità. Mette in discussione le strutture della società, impone alla
società una coscienza inquieta, gioca contro la classe dirigente.
Radice fenomenologica
Ermeneutica: teoria dell’interpretazione
Teorie ermeneutiche di Gadamer, “verità e metodo” concetto di pregiudizio: quando ci avviciniamo ad un
testo già sappiamo qualcosa, siamo già orientati e abbiamo dei pre-giudizi

Teoria della ricezione di Jauss, durante conferenza nel 1967 “la storia della letteratura come sfida nei
confronti della scienza della letteratura” (metodo scientifico applicato a tutto) <- c’è sotto l’idea dello
strutturalismo (guarda troppo ai testi secondo lui), Jauss dice il testo letterario non è uguale per tutti in ogni
tempo, è un dialogo
scuola di costanza nato nel 1921 morto nel 97
Riflette sulla Capacità della lettura di suscitare in noi emozioni, esperienza estetica, coinvolgimento
emotivo, incantesimo che permette di superare ogni angoscia del presente.
Propone una letteratura rovesciata, va rifondato lo studio della letteratura togliendo le vecchie convenzioni.
Parte dall’idea per cui l’opera non è un oggetto a sé uguale a ogni spettatore e sempre, è una partitura
musicale che prende nuova vita a ogni esecuzione. Ogni lettura collauda il senso dell’opera, ogni opera ha un
impatto sulle nostre idee e pre-giudizi, quello che è il nostro orizzonte d’attesa. Tutto ciò si lega al tempo e ai
valori che circolano nella società, è per questo che le opere sono inesauribili<-effetti dell’opera
Tutte le opere sono lette sullo sfondo di un orizzonte d’attesa, un sistema di relazioni. L’opera viene a
contatto con le nostre attese fatte di ricordi di altre opere, serie che ci sono piaciute, dell’idea che abbiamo
del genere dell’opera che leggo, di nostre opinioni. Abbiamo già un orientamento. L’opera la confrontiamo
con i nostri pareri. Quando leggiamo un’opera ambientata in una società molto diversa dalla nostra che non
abbiamo vissuto, i critici devono rendere il più oggettivo possibile l’orizzonte d’attesa del pubblico. Se
l’opera è vicina alle attese sono opere di intrattenimento, sono opere create dal pubblico. Le opere grandi
invece creano il pubblico, il nuovo ha valore in quanto tale, bisogna considerare lo sviluppo delle ricezioni
nel tempo perché nel frattempo sono uscite opere nuove e quindi quelle vecchie le leggiamo in modo diverso
processo di selezione e integrazione. Non basta la prima ricezione ma bisogna guardare lo sviluppo di altre
opere nel tempo. bisogna anche considerare l’impatto che l’opera ha avuto nella prima pubblicazione.
Madame Bovary quando uscì non c’era un pubblico pronto, l’autore Flaubert finì in tribunale, mette in
scena un adulterio femminile senza contestarlo, senza deprecarlo. A volte un’opera letteraria provoca un
mutamento d’orizzonte efficace da incidere sulle convenzioni sociali, orali dominanti. -->questioni di genere
nel caso di Madame Bovary  utilità della letteratura sta anche nel cambiamento che provoca
A volte facciamo fatica a riconoscere questa utilità in quanto se leggo oggi un’opera del 700 non rimango
stupita da certi avvenimenti, siamo immersi in una determinata società e quindi è difficile cogliere l’impatto
originale dell’opera.
È importante valutare le competenze dei lettori che scelgono che uso fare del testo
Ruota di bicicletta esposta come opera d’arte è impossibile trovare delle proprietà artistiche che lo rendono
tale.ci sono modi estetici di guardare gli oggetti. Arte è ciò che siamo abituati a considerare tale, grazie a noi
un oggetto assume valore, tutto varia nel tempo, varia il riuso degli oggetti nel tempo, anche testi letterari
destinati a un riuso es. leggi, testi religiosi.

Genette, critico francese


“finzione e dizione” anni ’90 -> si chiede quando un testo diventa un’opera letteraria, quando gli diamo una
funzione esteticaindividua due tipi di testi:
1.alcuni sono letterari per loro natura per contenuto, es. opera fiction si sospende incredulità per apprezzare;
anche caso della poesia; campo di letterarietà costitutiva
2.campo di letterarietà condizionale: vi rientrano opere non-fiction il campo della letteratura si è esteso, è
indipendente da ogni giudizio. Lo stile permette a queste opere di entrare nel campo della letteratura. La
teoria della ricezione si biforca: ci sono studi che riguardano l’atto individuale della lettura e altri che
insistono sull’atto collettivo.
Iser Wolfgang: microcosmo della risposta individuale. Alla sociologia della letteratura interessa la risposta
collettiva
“l’atto della lettura”si sofferma sui processi psicologici che intervengono durante l’atto di lettura, risposta
estetica personale. Ogni opera è un evento non un oggetto, è qualcosa che accade nella nostra testa. Da una
parte c’è un polo artistico (testo creato dall’autore) e dall’altra c’è un polo estetico che riguarda modo in cui
il testo si concretizza nella nostra testa. Ognuno di noi ricorda quanto precede e vi proietta nuova luce. Il
processo della lettura è composto di attese sempre modificate e ricordi che sono continuamente variati,
leggendo prendiamo decisioni selettive senza rendercene conto. Ogni lettura è un’attualizzazione individuale
del testo.
Le potenzialità del testo sono sempre più ricche di una singola concretizzazione costituita nell’atto della
lettura
8 novembre
“La scoperta di Milano”, “Viaggio col padre”
Lettura ingenua: lettura di chi scambia la finzione per la verità, fraintendimento. Messa in scena.
Lettura disponibile: lettura di chi sa di leggere una storia fittizia, ma è disposto a sospendere la propria
incredulità; egli accetta la storia come se fosse vera  accettare le regole del gioco, il patto narrativo, dove
ci sono delle convenzioni storicamente date. Ognuno di noi coopera quando legge, ciò significa identificarsi
nei personaggi, ovvero investire la propria emotività. La teoria della ricezione ha contribuito a leggittimarle,
a sdoganarle. Jauss ha distinto vari tipi di interazione con i personaggi di una storia e ha distinto delle
identificazioni:
-di tipo ammirativo (santi, guerrieri)
-di tipo simpatetico (personaggio come uomo comune)
L’identificazione consente di vedere persone che hanno le nostre medesime emozioni, l’arte assume di nuovo
una funzione sociale, ci dà la possibilità di vivere in nuovi posti, ci fa vestire in panni altrui.
Lettura critica: lettura che non intende entrare nella storia, ma di indagare, attraverso strumenti di
interpretazione, criticamente la storia.
Ognuno può dare la propria interpretazione  questione dell’ermeneutica, dell’interpretazione nel nostro
tempo. Quante interpretazioni sono possibili su di un medesimo testo? Le idee della scuola di Costanza
hanno aperto un grande dibattito sul ruolo del lettore. Umberto Eco ragiona su questo fattore.
Umberto Eco (semiologo) – “I limiti dell’interpretazione”, “Lector in Fabula”. L’idea di Eco è che il testo è
una macchina pigra che necessita della cooperazione del lettore. Ogni testo presuppone un lettore modello.
Ognuno di noi cerca di conformarsi al lettore modello che si addice meglio al testo.
Stanley Fish – “C’è un testo in questa classe?” esiste un modo giusto di leggere? La sua risposta è che non
c’è un testo in questa classe. Non esiste un testo dato oggettivamente, noi costruiamo i significati nella nostra
mente, non li analizziamo. Idea per cui ogni nostra percezione è già un’interpretazione di per sé: noi vediamo
quello che i nostri principi interpretativi ci portano a vedere. Valorizziamo ciò che meglio si sposa con i
nostri principi, non per malafede, ma perché esiste già una forma mentis che ci porta in quella direzione.
Abbiamo delle lenti, dei principi che già accettiamo, e non ne siamo consapevoli. Forma di
convenzionalismo assoluto: siamo sempre all’interno di un contesto, abbiamo sempre già un punto di vista.
Le interpretazioni non sono oggettive, ma dipende in ultima analisi dalle istituzioni che ne legittimano
l’esistenza. Ci dice che le nostre strategie interpretative hanno a che fare con la società a cui apparteniamo:
siamo iscritti a delle comunità interpretative, condividiamo delle norme per decodificare  comunità
letteraria. Come la comunità letteraria esiste anche una comunità scientifica, nascono in concomitanza 
assenso ad alcuni paradigmi. La comunità letteraria è meno compatta, maggiore distinzione tra lettore e
pubblico: pochi hanno una competenza attiva, ma in compenso c’è una competenza passiva. Modalità di
appropriazione di un testo e maniera di leggere cambiano nel tempo e nella storia. Il supporto è necessario.
Gesti, mentalità, spazi, l’oggetto è centrale. Paratesto: tutto ciò che è intorno al testo, ruolo cruciale perché ci
orienta. La forma del libro serve ad intercettare fasce diverse di pubblico.
Georges Simenon – Il commissario Maigret  nel tempo viene considerato sempre più prestigioso, le
copertine vengono cambiate nel tempo. Il lettore è bracconiere: trova significati che non erano previsti
all’origine del testo. Creazione e arbitrio. Da lettura ad alta voce alla lettura silenziosa. Quando? Nel
medioevo, comincia a diventare normale la pratica della lettura a bassa voce, poi silenziosamente.
Culturalmente non diffusa ai tempi e questo dipendeva dal genere che trattava (oralità accompagnata dalla
musica). Rinascimento: nasce la stampa – Gutenberg. Si allarga la base del sistema letterario e si attiva un
processo che giunge alla maturazione con l’avvento della società borghese  allargamento di pubblico che
spinge a diversificare i testi. Nuovi ceti si avvicinano alla lettura (Watt /uot/), nascono i formati tascabili.
Epidemia di lettura, il romanzo è il genere che si è imposto dopo la Rivoluzione Industriale. Dominio della
prosa. Coinvolge masse di lettori anche grazie all’alfabetizzazione. Nell’800 si approccia alla letteratura
anche il genere femminile. La rivoluzione ha a che fare con il cambiamento dello strumento di supporto: dai
libri a forma di rotolo ai fascioli assemblati (Codex)  leggere = svolgere un codice. Si perde l’idea del libro
come oggetto chiuso delimitato da copertine e con un paratesto: perde la sua materialità. Non è più una
percezione del tutto unico e finito. -fanfiction-. Tutto questo può aprire ad una democratizzazione.

Escarpit – sociologo francese. Università di Bordeaux. Si concentra sulla circolazione dei testi, best seller.
Sociologia quantitativa ha un problema: dice quanti hanno comprato, ma non dice se lo hanno effettivamente
letto, non dice nulla sulle modalità di fruizione di quel libro. La sociologia quantitativa non basta. Ragiona
sul libro anche in termini economici/industriali. Dall’editore si passa alla selezione, al contatto con il libro.
Tutti cercheranno il rischio minimo, rischio di impresa. La prevedibilità è aleatoria, è difficile da controllare.
Long seller – libri che son capaci di vendere molto e a lungo.
Differenziazione dell’offerta: testi diversi autori diversi per destinatari diversi. Occorre una bussola 
fondamentale è la mediazione dell’editore: chiave dell’interpretazione dei testi. Aumento della responsabilità
del lettore. Editore: unisce funzioni dal lato culturale/sociale e anche funzioni economiche. Il libro diventa
merce in virtù di qualità spirituali, non quantificabili, astratte. Questo ne fa un settore dagli esiti economici
incerti. Lo scrittore affida l’opera all’editore attraverso dei soldi. Una volta l’editore faceva tutto, ora no.
Prima stampava i testi, si occupava della vendita ecc… ora c’è una divisione dei compiti, da quando il libro
diventa merce. Libraio, tipografo, editore… l’editore diventa figura di mediazione di processi produttivi che
si collega all’azienda. La divisione dei compiti è una cosa recente. L’editore coordina, decide tutto: cosa,
come quanto, quando, in che collana stampare.

11 novembre
Editore: ruolo in continua evoluzione, come lo è la società con la quale si deve affrontare
Italia: espansione verso il basso del pubblico più tardi di altri paesi, per l’analfabetismo
Oggi il numero dei lettori è più grande, prima i lettori erano meno ma condividevano un sistema di valori.
Stato fisiologico non patologico del dinamismo della società, risposta a esigenze nuove culturali, estetiche.
La modernità porta omologazione ma anche differenziazione, nuovi desideri e nuovi punti di vista. -->
secondo 900 prodotti letterali costruiti per intrattenere hanno avuto più successo, romanzi non tanto
impegnativi scritti anche da scrittori importanti ma indirizzati a lettori meno esperti. Il lettore può avere
diverse esigenze. Ci sono stati anche prodotti di alta qualità, il lettore colto può leggere cose più complesse e
meno complesse ma hanno delle predilezioni. Si è rotta l’unità del pubblico ...? c’è una relativizzazione dei
valori estetici percepiti in modo diverso dai lettori. Convivenza di tipi diversi di pubblico hanno portato alla
democratizzazione del sistema letterarioConcezione relazionale della letteratura, non vuol dire mettere
tutti i testi sullo stesso piano ma si possono fare distinzioni.
Spinazzola: studi sulla Sociologia della ricezione, “la democrazia letteraria”, “critica della lettura”
Parte dall’idea per cui i gusti delle persone comuni vanno considerati con serietà, rispetto (come Gramsci)
Scrive “l’immaginazione divertente” in cui parla di generi che vengono considerati poco dai critici. È attento
alla capacità che la critica ha di orientare i lettori. Il pubblico ‘900 (articolazioni del pubblico novecentesco,
vedo libro) esiste un pubblico della poesia (numero inferiore a quello della prosa, non per perdita di
importanza ma per mancata circolazione di poesia nella società) e uno della prosa. Spinazzola si concerta
sulla prosa, il romanzo ha la capacità di adeguarsi alle esigenze della società. Inizio 900 tentativi di
coinvolgere pubblico più vasto, la piccola borghesia legge i romanzi di D’Annunzio, durante ventennio
fascista prende voga una letteratura di intrattenimento, crescono molti generi romanzeschi (giallo, poliziesco,
umoristico, rosa) c’è un ritardo storico dell’affermazione del romanzo, scrittori poco sensibili alle esigenze
provenienti dal basso (distanza linguistica, es. italiano del 300 difficile da leggere). Spinazzola afferma che
in Italia il romanzo acquista valore centrale solo dopo il 1945, il movimento neorealista ha un ruolo
centrale--<opere scritte in un linguaggio il più comprensibile possibile dato anche dall’impegno democratico
che si proponeva es “Cronache di poveri amanti” -> cronaca: cose di tutti i giorni; poveri amanti indica
slancio sentimentale dell’opera, melodrammatico. Il neorealismo occupa la fase del dopoguerra in Italia, poi
si hanno gli anni del boom economico. Il neorealismo parla di un paese in macerie, grande desiderio di
miglioramento, speranza. Anni ‘60 le neoavanguardie rifiutano l’idea della letteratura che si mercifica troppo
e il collegamento con il ceto borghese. Seconda metà del 900 molte case editrici spinte a portare libri nelle
edicole (fino anni 80), si creano collane vendibili (anche di classici) anche nelle edicole, la collana Oscar
nasce per le edicole esplode il libro economico, tascabile, aumento ulteriore della scolarizzazione. La
struttura del pubblico odierno: descrivibile in 4 livelli dall’altro in basso, a partire da chi è in grado di leggere
testi più complessi:
1° livello: scritture e lettori sperimentali (legati soprattutto alla poesia, es. Manganelli), scritture estranee ai
canoni, rifiutano modelli, valori estetici tradizionali, avrà una forte vocazione e lavoro sui linguaggi, il lettore
deve avere già delle conoscenze, un backgroundlettori colti
2° livello: letteratura istituzionale (libri prescritti anche nelle scuole), abbiamo un equilibro tra tradizione e
innovazione, continuità evolutiva rispetto alla tradizione, lo scrittore si sente erede delle esperienze letterarie
del passato, appartiene alla civiltà comune, rivolto a un pubblico medio colto es. Sciascia, Primo Levi,
Calvino
In mezzo tra 2° e 3° c’è la letteratura di massa
3° livello: letteratura di intrattenimento, libri proposti da professionisti che sfruttano convenzioni di genere,
es. comico, gialli, erotici, fantascienza es. Camilleri. Possono essere letti anche dal pubblico basso. Libri non
fiction, ambigui tra finzione e realtà, scritti anche da giornalisti es. Fallaci, Gramellini
4° livello: letteratura marginale, paraletteratura(può avere definizione spregiativa “non è letteratura”), non
si trova forse nelle librerie ma nei supermercati, nelle edicole, hanno uscite periodiche, libri semplici per
lettori non particolarmente acculturati, libri comprensibili, ricchi di stereotipi, enfasi. Cercano
coinvolgimento facile del lettore. È il livello più disprezzato, Spinazzola dice che questo è cambiato perché
ad esempio ci sono fumetti sperimentali o istituzionali. Mescola parole e immagini. - >nel dopo guerra sono
stati inseriti i fotoromanzi dotati di didascalie. Raggruppa opere di cui la critica non si occupa.
Nel tempo alcuni generi vanno incontro a una legittimazione.
Nessun testo appartiene una volta per tutte a uno di questi livelli, nel tempo ci sono dei passaggi, una
fluttuazione tra i livelli. Es. percezione di Maigret è cambiata, considerato oggi un autore istituzionale
mentre ha scritto anche romanzi meno colti.
Prima di percepire diversamente un autore si percepisce diversamente un genere. (tradimento creativo, vedo
lezione 8 novembre)
Questione dei generi letterari. I generi sono modelli conosciuti che possono essere imitati, serie di rapporti
fissati secondo regole variabili storicamente tra il piano dell’espressione e il piano del contenuto. Il genere
presuppone delle regole, da un lato orienta l’invenzione dell’autore. I generi sono una somma di espedienti
estetici disponibili all’autore e già noti al lettore. Di solito tra i generi ci sono rapporti gerarchici. Nella
società odierna sono cambiate le funzioni dei generi, prima c’era una scala di valori e il primato spettava
all’epica. A partire dall’800 cambia, il genere ha funzione di orientare, oggi agiscono in modo più evidente
nella letteratura di più largo consumo, vengono intesi in modo svalutativo.

Ulrich Schulz Buschhaus, esce dalla scuola tedesca che studia lingue romanze. Si occupa di sociologia
della letteratura.
Sistemi letterari. Lo sviluppo dei generi letterari ha un influsso sull’industria editoriale ma vale anche
l’inversotra le cause dello sviluppo del romanzo c’è la scelta delle editorie di rispondere alla domanda di
interessamento verso il romanzo. Garanzia di anonimato. Vivere l’esperienza letteraria come esperienza
privata, atto di lettura si sottrae al controllo sociale. Il rapporto tra stampa e società borghese si fa via via più
stretto a partire dall’800. Una volta i critici avevano potere di legislatore, dall’800 in poi possono parlare ma
non hanno potere di fermare le persone da comprare romanzi. I grandi capolavori e le loro prefazioni sono
fatti per riprendersi dalle critiche.  il romanzo non deve nulla al sostegno dei critici, deve tutto all’interesse
degli editori e del pubblico, l’editoria stimola produzione di romanzi e contribuisce alla stessa definizione dei
generi. Schulz insiste sul fatto che l’editore commissiona i testi che pubblica. L’istituzione di un genere è
chiarita e modificata dalla nascita di una collana, l’istituzione di una collana presuppone l’esistenza di un
genere. L’editoria contribuisce alla continuità del genere letterario di successo. Arte di avanguardia nega la
propria vendibilità, nega il fatto di diventare merce. Ci sono tre tappe verso la liberazione dell’opera
1. Emancipazione della rappresentazione del reale, non c’è più corrispondenza tra stile e personaggio.
2. Liberazione, emancipazione delle espressioni, liberazione da quello che è convenzionale
3. Emancipazione dal significato (avanguardia), es. surrealisti, arte gestuale l’avanguardia è fatta
però per specialisti che arrivano ad un punto in cui prevedono l’imprevedibilità, non si stupiscono
più
13 novembre
Buschhaus
Quando l’infrazione della norma diventa la norma ciò diventa un problemale storie diventano
prevedibiliavanguardie si esauriscono nella capacità di scandalizzare , suscitare stupore del lettore es.
copertine futuriste con gioco di dimensioni diverse oggi è normale, è diventato normale oggi prende piede
una legittimazione della leggibilità dei libri l’avanguardia rifiuta l’idea stessa di genere letterario
Matrice non solo economica ma culturale si tratta di stabilire un contatto tra le esigenze dei lettori e degli
autori che cercano prestigio.
Globalizzazione: mercato internazionale, planetario il lettore consumatore riesce a soddisfare la sua fame
di storie e finzione. Mercato non è più limitato a una nazione o lingua
L’esistenza dei generi è uno stimolo, funzionano da bussole sia per lettore che per autore
Post-moderno: Buschhaus nota come ci siano differenze nel trattare il concetto in Italia rispetto alla Spagna o
altro paese europeo. In Italia non si parla tanto di modernismo, come si fa a parlare di post-modernismo
Schulz dice che si deve parlare di post-avanguardie anni ’80 problema di traducibilità, testi che sembrano
rifiutare la traduzione e altri che la “invitano”, ogni traduzione è un progetto culturale. Lo stesso critico è un
traduttore di culturasi parla sempre di più di letteratura comparata
Comparatistica: può occuparsi di: casi bipolari, influenze di un autore su un altro; circolazione
internazionale delle opere (l’opera di Dante); miti che si ripresentano nella contemporaneità; del modo in cui
l’opera si socializza, la capacità di raggiungere un pubblico concetto di Valorizzazione: valore attribuito
da qualcuno non astratto, bisogna misurare il valore d’uso dell’opera. Si possono individuare stadi del
processo attraverso cui una comunità dà valore ad un testo (Spinazzola): primo gradino è la pubblicazione,
giudizio di pubblicazione da parte della casa editrice (funziona da iper-lettore->schede di letture); secondo
gradino è decisione della collanadecisione sul genere del testo; poi il gradino del successo editoriale, si
paragonano opere di uno stesso genere; poi c’è la fama, stima degli autori autorevoli, successo qualitativo:
recensioni positive e premi; ultimo gradino è la scuola, valorizzazione scolastica, entrata nei programmi
scolastici, è anche una decisione politica (programmi ministeriali).
“Successo e durata delle opere letterarie” - Escarpit  si chiede il libro è un bene duraturo? Continua a
essere letto? La letteratura dovrebbe essere un bene di riuso ma nota che la diffusione dei testi letterari non è
per niente scontata, i libri hanno un tasso di mortalità precoce elevatissimo, prende in considerazione la
biblioteca nazionale di Parigi, nelle antologie ne sopravvivono solo alcuni dei tantissimi autori, il pubblico
medio conosce pochi nomi. Di molta letteratura si parla per “sentito dire”, è un modo importante per tenere
vivo la memoria di un testo che potrà essere ripreso un domani e ristampato. Molti testi scompaiono senza
lasciare tracce. Le cause di questa situazione sono: 1. il successo è legato a dei gruppi sociali generazionali,
molti artisti tramontano, il successo invecchia con il pubblico che lo determina; 2. possibilità delle opere di
essere tradite, lette in modo diverso da come sono concepite dall’autore, si estraggono nuovi significati,
hanno dei significati potenziali; 3. scelta dei testi per l’istruzione causa una discussione nata negli USA, si è
concentrati sul concetto di canone, perché i testi canonici vengono tutti dall’Europa?, scelta eurocentrica,
movimenti di ampliamento dei canoni e ampliamento verso letteratura popolare (Gramsci), attenzione alle
differenze etnico-culturali, differenze di genere (Women Studies)domande che suscitano reazioni
entusiastiche ma anche inorridite (come si fa a mettere in dubbio l’importanza di Dante?) ricadute
importanti anche in Italia->canone fondato su solide basi risorgimentali, fine 800, dopo l’unità si scelgono
testi improntati da nazionalismo es. Carducci. Sotto il fascismo si è accentuato l’aspetto del nazionalismo,
poesia dominante sulla prosa (anche oggi nelle scuole). Dopo 1945 si è data importanza anche alla prosa. A
scuola c’è la mediazione del manuale, non si legge l’opera intera

Bourdieu: studioso francese, insegno in Algeria, cattedra al College de France.


Analisi delle strutture del potere, ha cercato di analizzare tutti i poteri che gerarchizzano la società nei suoi
vari campi, ragiona su situazioni di discorso (es. un’istituzione manda un professore a parlare davanti a
studenti), analizza condizioni di efficacia e l’idea per cui un discorso può essere o non legittimo. Rimanda a
Marx (ideologia intesa come demistificazione, togliere il velo alla realtà) Bourdieu critica le illusioni di
autonomia degli autori, critica Sartre perché ritiene che l’idea dell’artista autonoma è assurda, analisi sul
funzionamento delle istituzioni della società per poterla poi cambiare, bisogna capire come funziona una
società, studia i meccanismi del dominio in tutti i settori
Studia i rapporti tra le varie figure in azione nel campo (terreno di gioco in continua trasformazione,
scendiamo in campo per spendere dei valori) intellettuale: meccanismi di dominio sono al centro del
processo di socializzazione di un individuo, noi li acquisiamo in una specie di seconda natura (habitus)
organizza dall’interno i comportamenti e l’identità degli individui, è ciò che ci dice come dobbiamo
comportarci in una situazione. Ogni campo è un microcosmo dotato di leggi proprie, è interrelato ma
autonomo, in ogni campo ci sono lotte e tensioni--< campo della letteratura “Le regole dell’arte” cerca di
delimitare il campo della letteratura ragionando sul concetto di autonomia, nota che nella seconda metà
dell’800 l’arte cerca di emanciparsi, di rivendicare la propria autonomia, “L’arte per l’arte”, vive in sé è
impossibili valutarla in questo modo, è legata ad altro, sono pretese assurde, l’universo extra-letterario è
collegato all’arte, a fine 800 si è cercato di affermare ciò contro l’industria culturale, si è creata una
popolazione di amatori addestrata dalle istituzione quando leggiamo un libro, guardiamo un quadro,
distinzione tra arte pura e impura. L’autonomia è una mistificazione, tentativo di nascondere, camuffare le
origini sociali di ogni esperienza estetica. Scrive “La distinzione critica sociale del Gusto” condizioni in
cui vengono prodotti i gusti, i modi di appropriazione considerati dalla società legittimi.
In ogni campo si costituisce un gusto legittimo che deriva dalla capacità di paragonare le opere tra di loro, da
ciò che ci hanno insegnato di essere bello, preferenze culturali delle persone analizzate attraverso questionari
per poter polarizzare le cause delle differenze, determinazione dei gusti per appartenenza sociale i nostri
gusti dipendono dalle nostre posizioni nella società. Il gusto puro, giudizio disinteressato è rifiuto del gusto
impuro: nel campo letterario è il gusto di chi accetta la partecipazione emotiva, c’è una forte attesa di
partecipazione, le estetiche dell’élite percepiscono questo come volgare, le può apprezzare ma sa che non
dovrebbe, le apprezza in modo ironico (foto delle mani di un’anziana: reazioni si polarizzano; chi ha studiato
dirà “che bel chiaroscuro”, chi no si concentra sul contenuto, tende al contenutismo per scarsa capacità di
separare oggetti dalla loro funzionalità). C’è una fuga dai gusti imposti dalla necessità, sono gusti volgari, e
il gusto è primo di tutto disgusto verso il gusto degli altri, c’è un gusto popolare da cui si parte per definire
ciò che piace a noi, si parte da una negazione, disgusto viscerale per ciò che è troppo facile, lo possono avere
tutti, non prevedono bisogno di distinzione “Il senso estetico è senso di distinzione” agiamo cercando di
distinguerci dagli altri,” il gusto è principio di tutto ciò che si ha e si è”, non è detto che è un’azione
cosciente, l’essere umano ha bisogno di essere valorizzato dagli altri per sentirsi giustificato, riconoscimento
da parte degli altri del potere che esercitoi gusti sono un arma sociale, rappresentano differenza ( rovescia
l’idea per cui alla base della contemplazione estetica c’è il disinteresse), tutti i bisogni culturali e preferenze
sono connessi alla nostra condizione sociale, all’istruzione che abbiamo ricevuto ogni giudizio estetico ha
una radice sociale
Gli atteggiamenti che consideriamo naturali sono l’effetto inconsapevole di una costruzione sociale,
“Titoli di nobiltà culturale” capitale culturale, ≠Marx ogni proprietà sociale (religione, nazionalità, sesso)
va a far parte del capitale simbolico che è connesso alla nostra persona, la lotta sociale nasce dalle diverse
percezione che uno ha di capitale culturale, nella lotta sociale la posta in gioco è stabilire cosa è legittimo e
cosa no esiste un capitale economico, sociale e culturale. Tutte le partiche sociali sono collegate anche al
capitale sociale misurato in base ai titoli di studio e ha a che fare anche con l’origine sociale (capitale
culturale non certificato, avere libri a casa, andare a concerti) -> tendenzialmente si tiene il potere nelle mani
delle classi dominanti ma c’è comunque una mobilità sociale.
UNITA’ DIDATTICA 3
15 novembre
Giovannino Guareschi: l’autore italiano più tradotto al mondo, successo enorme delle storie di Don
Camillo->racconti pubblicati a partire dalla seconda metà degli anni ’40 sulla rivista “Candido” -> li riprende
e li pubblica in un volume nel 1948-> sono stati tratti dei film
Autore non trattato a scuola-> per quale motivo?  in sospeso
Cosa può dire Guareschi a uno studente di mediazione? “La scoperta di Milano” è importante, fa capire
fenomeni, dinamiche culturali della città di Milano
Manifestazioni più significative della modernità che passano per prima attraverso Milano. Verga diceva che
“Milano è la città più città dell’Italia”, Marinetti invece dice che “Milano è la locomotiva sbuffante che
traina tutta la penisola”.
2 aspetti di Milano:
-capacità di attrazione, Milano è stata e è il punto di arrivo di fenomeni migratori considerevoli, migrazione
intellettuale-> tanti uomini di cultura, umanisti si sono trasferiti a Milano sin dall’inizio del ‘900paradosso
in apparenza: Milano non è mai stata una città accogliente per scrittori e intellettuali, la prima università
milanese non è statale, la più antica è il Politecnico fondato nel 1863-> insegna discipline tecniche, non
umanistiche (all’Università di Pavia si studiava storia, lettere, legge) studi di giurisprudenza sono alla base
della selezione della classe dirigente (Conte è un avvocato, Renzi e anche Berlusconi)->hanno formazione
giuridica la maggior parte dei ministri. Studi umanistici considerati svago, attività consolatoria, qualcosa che
non è lavoro produttivo ma si fa a margine, dopo Manzoni che muore nel 1873 gli scrittori milanesi di
grande valore non sono stati molti-> i pochi scrittori di valore vanno via da Milano es. (citato da Spinazzola)
Carlo Emilio Gadda-> va a Firenze e poi a Roma, città più accoglienti, Spinazzola lo cita come esempio di
letteratura avanguardistico-sperimentale.
Quelli che vengono a Milano a partire da 1860 la città diventa non capitale culturale d’Italia (Firenze) ma
capitale editoriale dell’Italia, si insediano prime vere case editrici es. Sonzogno, Bonchiani, Rizzoli,
Mondadori, Treves si aprono nuove possibilità professionali es. redattore, correttore di bozze, traduttori,
letterato editore (espressione che indica un intellettuale lavorando in una casa editrice porta avanti un’idea di
cultura e letteratura facendo pubblicare determinati libri e non altri).
Mondadori e Rizzoli sono importanti: perché sono coinvolti Guareschi (pubblica con Rizzoli) e
Castellaneta oggi la Mondadori ha inglobato la Rizzoli, condizionano il mercato delle lettere italiane a
partire dagli anni ’20 attraverso una strategia cerca di unificare il pubblico popolare con il pubblico
borghese (Gramsci diceva che negli anni ’20 i lettori popolari leggevano i romanzi d’appendice es. Il conte
di Montecristo romanzo anni ’40 dell’800 Mondadori cerca di ricomporre la frattura unificando i due
pubblici e per farlo ha bisogno di pubblicare libri comprensibili da un pubblico interclassista, ha bisogno di
prodotti nuovi, generi che riflettano civiltà più avanzata di quella degli anni ’30, importa dall’estero un
genere che non esisteva: la crime-fiction, il giallo (Giallo era il nome della collana-Buschhaus ne parla nel
saggio), Mondadori sposta l’asse della cultura italiana dal mondo di lingua francese a quello di lingua
inglese-> pone problema ideologico, come conciliare autarchia con apertura all’estero-> Mussolini non vuole
influenza estera Mondadori accontenta il regime pubblicando libri gialli in cui gli assassini non sono mai
italiani e si svolgono in città straniere, inventate anche se l’autore non ci è mai stato. Ottiene una
commissione importante (approfitta del regime) -> deve pubblicare testo unico per le scuole rapporti con il
regime fanno capire che pubblicare un libro comporta scelte ideologiche, confronto con la politica
(importante in Guareschi); inoltre è importante la narrativa sentimentale, narrativa rosa (Liala) perché è
l’unico settore in cui si impone una scrittura italiana e non estera, impone immagine moderna della donna es.
i principi azzurri sono aviatori; il fumetto è importantissimo -> Mondadori pubblica fumetti della Disney,
Topolino, semplifica elementi del discorso, facile da leggere, adatto a un pubblico ampio, strategia di
unificazione. Il fumetto è indicato per pubblico infantile ma non solo, precisazione importante perché il
fumetto nella variante della vignetta umoristica diventa una forma comunicativa di grande successo negli
anni ’30, facilmente comprensibile grazie ai disegni, l’immagine suggerisce contenuti non esprimibili con le
parole, l’immagine comprensibile a tutti ma può avere un’allusività che non tutti possono cogliere: aggirare
la censura del regime e tenere unito pubblico colto e popolare. Es. rivista Bertoldo-> dedicata agli studenti
borghesi ma vignette potevano essere comprese da tutti. Rivista pubblicata da Rizzoli, nasce come
stampatore di periodici, concorrente di Mondadori, Rizzoli=self-made man, era un orfano e diceva di essere
uomo fortunato, la prima fortuna è quella di essere nato povero, si è dato da fare per raggiungere successo
(molto milanese).
Nuove professioni che nascono per le discipline umanistiche non sono scontate, solo in una società
complessa sopravvivono professioni nuove, cosa facevano intellettuali prima della modernità? -> scelta di
prendere i voti, entravano nella Chiesa perché così l’intellettuale poteva vivere di rendita (Fino a fine 700),
poteva dedicarsi alla libera. Poi due nuove possibilità: scuola e giornalismo
Benedetto Croce come professione: possidente, può vivere di rendita
Dino Buzzati- originario di Belluno, non vive di scrittura, è stato cronista e poi redattore giornale
importantissimo “Il corriere della Sera”
Salvatore Quasimodo- si trasferisce a Milano e fa l’insegnante al Conservatorio
Professioni più innovative
Vittorini: siciliano, Siracusa, autore di “Conversazioni in Sicilia”, a Milano lavora come traduttore per
Mondadori, traduce dall’inglese. Per Bonchiani cura delle collane editoriali
Secondo ‘900:
Leonardo Sinisgalli: nato in Basilicata, ingegnere, a Milano lavora negli uffici stampa, dove curava la
pubblicità di Olivetti (macchine da scrivere), Pirelli
Vittorio Sereni: poeta del 900, lavori nell’ufficio stampa della Pirelli, poi va alla Mondadori dove lavora
come dirigente, manager editoriale, decide lui cosa pubblicare-> essendo poeta pubblica Piero Chiara ma non
è convinto
Stephen King pubblicato da Sonzogno, Vittorio Sereni non lo pubblica
Saul Steinberg: disegna vignette, arriva a Milano inizio anni ’30, nato a Bucarest ma in Romania gli ebrei
non ben voluti, si iscrive al Politecnico di Milano e studia architettura, si trova benissimo, disegna vignette
per “Bertoldo”, nuova professione del cartoonist fino 1938 ottiene molto successo (leggi razziali, non poteva
più firmare i suoi disegni), scappa nel ’41 negli USA e là diventa un cartoonist (forma d’arte vera e propria)
famoso a livello mondiale. Fa diventare la vignetta umoristica arte, interpretazione delle vignette tutta
lasciata al lettore, non c’è una didascalia-> per questo è considerata arte->lettore chiamato a dare la sua
opinione->intenzione artistica di cui parla Bourdieu, nell’estetica borghese legittima si nota primato forma
sul contenuto->più simile a un’opera d’arte. Disegnava biglietti di auguri, Natale, fa copertine del New
Yorker
Zavattini ha vissuto tutte le esperienze dell’industria editoriale, ha lavorato nel cinema, ha lavorato nei
giornali, sceneggiatore di fumetti, ha collaborato a riviste umoristiche, si occupa di cinema come
sceneggiatore insieme a De Sica “Ladri di biciclette”-> rappresenta neorealismo nel cinema, attenzione a
luoghi, classi sociali fin allora trascurata, descrivono la Milano popolare, in ottica populista-> il populismo
individua nei ceti più umili valori più autentici che si perdono nella borghesia, ceti umili depositari di valori
autentici. Lavoro di equipe, aiutato da altre persone nel suo lavoro. L’arte è uno sforzo individuale, è
prodotto di personalità, lavoro di squadre è un’innovazione. Il suo incontro con Guareschi si trovano nello
stesso convitto dove Guareschi studiava e lui era un istitutore-> Italia degli anni ’30 era un mondo molto
piccolo (studente e insegnante nello stesso posto) e dimostra modernità.
Guareschi figura emblematica che riassume aspetti di Milano, troviamo migrazione da Parma a Milano, si
muove da provincia a città per lavorare nell’industria culturale. Bertoldo personaggio di origine medievale,
contadino rozzo ma con cervello fino, “La sottilissima astuzia di Bertoldo”, personaggio che torna nella
letteratura italiana; Le vignette di Guareschi sono umoristiche, le dittature reprimono manifestazioni di
aggressività che sta dietro il comico, alla base del riso c’è un’istanza aggressiva che viene sublimata, resa
accettabile.
18 novembre
Giovanni Mosca: non è milanese, nasce a Roma, fa il maestro, poi giornalista, è vignettista come Guareschi,
prima vignetta nel 1924->rapina di Matteotti-> vignetta raffigura ritrovamento del suo corpoatteggiamento
degli intellettuali dell’epoca: lui dirà dopo la guerra “non potevo dirmi antifascista, semplicemente
possedevo un senso dell’umorismo che mi permetteva di cogliere il senso umoristico delle
cose”atteggiamento di critica mai esplicito, coglie lato ridicolo del regime ma non è antifascista, non c’è
scontro (tranne Gramsci->carcere, Carlo Levi mandato al confino). Secondo Mosca “Il Bertoldo” non era né
fascista né antifascista.
Mediazione editoriale comporta scelte editoriali non sempre condivisibili.
“La scoperta di Milano”: Prefazione di Mosca con data precisa, coincide con data di pubblicazione del
romanzo 1941, oggi c’è un’introduzione con la data 1990 (paratesto) compongono il patto narrativo,
istruzioni per l’uso, storia verosimile, coerente con quello che ci viene detto all’inizio
Mosca presenta Guareschi come scrittore moderno, si guadagna da vivere da sé, non ha bisogno di diventare
abate, lavora tanto da poter essere anche calzolaio esempio vivente delle idee innate (il discorso di Mosca è
ironico) -> se Guareschi avesse vissuto secondo il luogo di nascita sarebbe diventato giornalista di provincia
ma l’ascesa sociale è possibile solo in città, citando Parini->prende voti per sopravvivere
Regole della spontaneità e commozione Mosca dice che non esiste una scrittura che non sia retorica, anche
la semplicità ha una sua retorica, questo lo sa chi lavora nell’industria culturale, Guareschi possiede sia
retorica semplice che complessa (è un professionista) ma non basta conoscere le regole, serve talento oltre a
preparazione e buona volontà, altrimenti chiunque potrebbe essere uno scrittore.
Pudore dei sentimenti ricorre a perifrasi lunghe per indicare es. la moglie, accezione agli affreschi del ‘500
nel duomo di Parma, rappresentazione originale ma non sovversiva della vita in coppia, il matrimonio è una
trappola ma in fondo va bene così, nessuno mette in dubbio il matrimonio come fondamento della società,
conservatore, critica matrimonio ma non lo mette in discussione.
Rusticitàè un freno all’affetto, Guareschi viene da una città agricola, l’habitus rimane, in città si fa carriera
ma i valori della campagna non sono da buttar via., compostezza, pudore e decoro nei sentimenti tendono
ad essere dimenticati in città. Equilibrio tra carriera e valori funziona solo sulla carta, lui decide di
allontanarsi da Milano e trona in campagna, non Parma, lì però non si trova bene, considerato come uomo
con soldi che gioca a fare il contadino
Bibliografia critica:
Marcheschi: inserisce Guareschi in un filone umoristico che parte dal ‘500, Rabelais è uno scrittore
anticlassico, si occupa di temi bassi es. cibo, sesso; cita anche Sterne del ‘700->fondatore dell’antiromanzo
“Vita e opinioni di Tristam Shandy gentiluomo” presenta digressioni, capitoli brevi, non segue ordine
cronologico rigido. Cita Pirandello, saggio sull’Umorismo, “Il fu Mattia Pascal” 1904. Marcheschi avvicina
Guareschi alla letteratura americana: Hemingway e Dos Passos per semplicità dei suoi scritti, scrittura
sperimentali; ciò fa capire quanto sia radicata la tradizione umoristica nella letteratura moderna-> permette di
raccontare qualsiasi cosa. Il saggio di Marcheschi comporta rischio di pensare ai testi di Guareschi come
portatori dell’idea per cui la letteratura è solo letteratura, in realtà non parla solo di sé stessa ma del mondo se
no non sarebbe utile. Il comico prima nella letteratura premoderna era riservato a generi definiti: novella e
commedia
Marcheschi considera La scoperta di Milano come un romanzo sperimentale inserito nella tradizione
umoristica. In realtà il romanzo è umoristico ma d’appendice (pag 28), nasce da un taglia e cuci, pezzi messi
insieme presi dal Bertoldo.
Incipit dei romanzi dell’800-> vedo pag.28 della bibliografia critica, narrazione discontinua, salti avanti nel
tempo-> caratteristiche che troviamo nella Scoperta di Milano
Pag. 3° l’umorismo era funzionale alla comunicazione di massa, strumento comunicativo accessibile a tutti i
lettori, permette di affrontare temi con leggerezza, sublimando la critica del sorriso.
Guareschi voleva rivolgersi a un pubblico sia popolare (può apprezzare l’umorismo più banale) ma anche
colto (può apprezzare rovesciamento degli stereotipi, cliché, es. non rispetta ordine cronologico della storia
all’inizio del libro, il furto di una bici cambia la vita di una persona) (stessi lettori del Bertoldo).
Rubrica: riassuntino del capitolo abbastanza umoristico. Es. 1916 gioco con ordine temporale della storia,
non ci sono vignette umoristiche diversamente dal Bertoldo
Zavattini “Parliamo tanto di me” raccolta di racconti, ottica soggettiva nel descrivere sé stesso, per scrivere
un romanzo bisogna avere un’idea di società (devo scrivere quello che passa per la testa anche agli altri
personaggi) ->idea che scrittori dell’epoca non aveva molto presente, l’intellettuale non avevano una
borghesia in cui riconoscersi, si trovavano tra popolo basso e borghesia, diventa difficile scrivere un romanzo
che racconta la storia di tante persone contemporaneamente
Saggio di Bertoni: collega Guareschi al Futurismo, nasce nel 1909, rottura con tradizione, esaltazione delle
macchine, modernità, nasce a Milano (città più città d’Italia). Aneddoto: All’inizio del saggio dice di aver
letto Guareschi in vacanza, li compra in una cartolibreria (sorta di grossa edicola, cartolibreria dove si vende
letteratura marginale), Guareschi considerato letteratura non da libreria, la letteratura venduta nelle edicole
non è quella vera, è paraletteratura (intrattenimento, marginale-Spinazzola) ->si caratterizza per convenzioni
di genere molto forte, non c’è equilibrio recupero tradizione e innovazione, quando ci sono innovazioni
rimangono all’interno delle convenzioni. Alla fine, il protagonista muore, diventa un fantasma->al
sopraggiungere della morte non abbiamo cambio di registro da comico a triste, la morte è come quando si
toglie un dente. Le etichette proposte da Spinazzola non vanno considerate immodificabili, infatti Guareschi
sta diventando letteratura istituzionalizzata.
Contesto italiano dell’epoca in cui è stato scritto il libro, anni ’30 forma letteraria più usata era la poesia
lirica non la prosa, poesia che è libera espressione dell’io poetico, non racconta una storia ma propone
riflessioni del poeta. Chi si dedicava alla prosa lo faceva in modo diverso da oggi, erano romanzi eccentrici,
fantastici, non realistici (Zavattini, Savinio, Landolfi), quando parlano del mondo filtrandolo attraverso il
loro sguardo iper-soggettivo.
Ipotesi di genere: a quale genere appartiene il romanzo? È un romanzo di formazione che coincide con
spostamento da campagna a città, personaggio giovane diventa adulto. È un genere molto moderno, possibile
solo in un contesto sociale in cui c’è un minimo di mobilità, è la storia di una persona che esce dalla famiglia
e cerca e scopre il suo posto nel mondo. In epoca premoderna il figlio del contadino faceva il contadino, non
c’era bisogno della letteratura che narrasse di persone che cercano il proprio posto nel mondo.
Ci sono successi e insuccessi, ci sono delle prove da superare il percorso non si conclude per forza bene, il
personaggio non viene sempre accolto nella società.
Insistenza sulla formazione, sulla gioventù è legato al clima culturale di quegli anni, l’esaltazione della
gioventù è un tratto tipico del regime fascista però società priva di vitalità. Anni ’30 l’esaltazione della
gioventù non si traduce in possibilità concrete di affermazione del giovane, la mitologia del regime era
connessa al tema del riscatto dei giovani, riescono ad emanciparsi dai padri (mito culturale del regime
canzone “Giovinezza”-> “primavera di bellezza”)->legata alla prima guerra mondiale, i fascisti si
presentavano come quelli che avevano superato una prova di maturità tremenda come la guerra e adesso si
trovavano pronti e legittimati a prendere il potere (non si traduce in pratica negli anni ’30)->insoddisfazione
presentata in modo ironico e allusivo nel libro, viene presentato un destino, fatalità tipica degli eroi non delle
persone comuni-> 1° capitolo viene presentato un convegno a cui partecipano speranza, destino, morte,
tempo, bugia e fortuna dove vengono decise sorti delle persone (furto bicicletta)-> ma il percorso di
formazione è possibile solo quando non si crede in un destino <-ironia. Commendatore titolo attribuito a
persone che si distinguono in ambito economico.
Il percorso di vita raccontato è interessante perché è originale, racconta storia di uno che diventerà ladro di
biciclette, i figli della povera gente non hanno successo nella vita pag. 25 commenti della madre, ci viene
detto che inoltre rimane orfano, le persone che emergono sono poche, la storia di uno che emerge e va in
città merita quindi di essere raccontata
20/11/19
L’Italia dei ’30 non è quella dell’antico regime, un minimo di mobilità è possibile
Parallelismo oppositivo: due personaggi simili ma l’esito delle loro azioni sono diverse Giovannino passa da
campagna a città vs. Francesco diventa un ladro di biciclette, è figlio di gente povera, padre morto in guerra,
casa modesta illuminata da una candela in periferia, dalla città lui torna in campagna (balzo indietro),
oriundo (originario, nativo) milanese
Tappe canoniche nella formazione dell’individuo:
-Confronto e emancipazione dalla famiglia: persona diventa adulta quanto non dipende più dai genitori per
sostentamento materiale pag. 28 signor Luigi non capisce i bisogni di indipendenza del figlio a 24 anni,
costituiscono un freno per lui anche se sono buone persone: il padre chiama il figlio con un fischio come
fosse un cane, lo lega alla bicicletta “guinzaglio”, enfasi sulla bicicletta: unico strumento di mobilità (frenata
dal padre) individuale del tempo, Giovannino studia in un liceo classico, ripete per tre volte gli ultimi tre
anni di studio, il futuro che la famiglia prospetta per lui appartiene al passato, non è più recuperabile, non
sono in grado di indicargli una strada giusta in quanto guardano solo al passato chiuso con l’esperienza della
grande guerra, esperienza di massa che ha distrutto la società che c’era prima, ha distrutto i miti della belle
époque (caratterizzata da grandi progressi tecnici, illuminazione, radio, automobile)diventano strumento di
morte con la guerra e dopo di essa la conflittualità sociale aumenta molto-> biennio rosso (scioperi,
occupazione fabbriche), vecchio regime liberale non è più in grado di far fronte alle tensione e soccombe di
fronte al regime (’22).
-Regalo del padre quando prende diploma: fucile da caccia di prima della guerra->caccia simbolo di maturità
e prestigio in una civiltà contadina, è inutile per la generazione di Giovannino che ha come meta e modello
di vita la grande città.
Anni ’60 la caccia diventa uno status symbol, per l’anglomania (fenomeno Beatles) elemento distintivo
anche della borghesia come reazione elitaria alla vita in città es. Ragionier Ugo Fantozzi, secondo film
propone una scena di caccia di piccoli borghesi, i comportamenti dell’élite imitati dai piccoli imprenditori.
Critica velata al regime fascista era militarista, i giovani dovevano diventare soldati, seguire educazione
militare. Libro e moschetto fascista perfetto.
Regali oggetti con valenza metaforica: bicicletta, giacca, rasoio (non taglia, simboleggia maturità sessuale e
nel libro non serve a niente-> i genitori non vogliono che il figlio diventi un adulto)inutilizzabili
Colazione=pranzo (la madre lo invita nel chioschetto del giardino), il padre lo invita per la cena
Nonna Giuseppina: chiusa in casa dalla morte del marito, 90 anni, non capisce fenomeno dell’inflazione,
aumento dei prezzi che erode potere d’acquisto. È amministratrice delegata dell’azienda di famiglia. Indica
una prospettiva di vita a Giovannino: emigrazione (anni ’80 dell’800) in Argentina (El dorado, era paese
ricco nell’800, testimonianza nel romanzo “Cuore” per educazione dei giovani italiani. Racconto “Dagli
Appennini alle Ande” -> tema ricorrente
Dopo 1930 crisi in Argentinaconsiglio della nonna non più valido
Scuola: si parla di Tacito, sintassi greca (liceo classico) ->scuola della classe dirigente: studio del latino
funzionale agli studi giuridici; lo studio delle lingue classiche era funzionale a collegare civiltà italiana alla
grande civiltà greco-latina; lo studio della letteratura italiana funzionale alla visione del mondo
risorgimentale.
Nel libro la scuola non appare come istituzione efficace-> sostituita dal parco, luogo ambiguo->ci vanno
studenti che bigiano, zone di traffico non legittimo
Giovannino e Margherita intuiscono che la società dopo il diploma non offre opportunità per loro. Nonni e
genitori sono esempi della vecchia Italia liberale.
Mondo del lavoro pag. 61slogan “valorizzare i giovani”, la società non li valorizza in realtà, è uno slogan
vuoto
22/11
Riassunto: Tappe istituzionali della BILDUNG dei protagonisti. →Emancipazione dalla famiglia (genitori
animati da buone intenzioni ma incapaci di diventare modelli da seguire. Fischietto, Lucchetto, Rasoio,
Bicicletta. Il mondo che prospettano al figlio è un mondo che appartiene ormai al passato. Ciò che va
ricordato è che la grande guerra divenne un simbolo spartiacque. A Giovannino viene regalato anche il
fucile. La caccia ci aiuta a capire anche l’evoluzione dei consumi. Dopo la II GM diventa un’occasione di
distinzione per la classe medio-borghese. Quando un comportamento viene radicato inizia la satira -Fantozzi.
La mania della caccia cela anche una critica velata al regime) →Nonna Giuseppina: ci restituisce dei
fenomeni che all’epoca erano importantissimi. Inflazione: i prezzi medi aumentano in base al rapporto tra
domanda e offerta. In un mondo pre euro la moneta si svalutava periodicamente era una moneta debole-.
Flusso migratorio verso l’Argentina -fine ‘800 inizio ‘900- LIBRO CUORE => il tema era molto sentito.
Amministratrice assoluta dell’azienda di famiglia. Le generazioni precedenti non hanno la volontà di farsi da
parte; è anche per questo motivo che i genitori, appartenenti alla generazione successiva non possono essere
una guida per il figlio. →Educazione al liceo classico: scuola di formazione per la classe dirigente (Latino x
studi giuridici. Studi di materie classiche per collegare l’Italia alla civiltà classica. Letteratura nazionale è un
elemento su cui forgiare l’identità nazionale di una futura classe dirigente) →Parallelismo positivo con il
parco →Inconsapevolmente (inconscio) RIMANERE A SCUOLA RIFLETTE UNA PAURA DI
CRESCERE. Questi sono fenomeni radicati. →Il contatto con il mondo del lavoro cela una critica molto
lieve al regime. Slogan “valorizzare i giovani” senza alcuna sostanza concreta.
2 Protagonisti: GIOVANNINO e MARGHERITA

❁Giovannino è al tempo stesso io narrante e io narrato. Solitamente c’è uno scarto tra queste due identità:
l’io narrante dovrebbe avere una maggiore consapevolezza rispetto al sé stesso raccontato; questo perché di
norma il momento della scrittura non coincide con il momento del racconto. (La biografia solitamente si
scrive alla fine della vita: l’autore è più consapevole, saggio…) ↳In questo romanzo nonostante ciò non
vediamo nessuna maturazione dell’IO NARRANTE, perché non passa molto tempo tra il momento in cui i
fatti si verificano e la scrittura della storia.
Tempo verbale + utilizzato non è il passato remoto. É o il passato prossimo o il presente
attualizzante//Futuro. - É come se fossimo in presenza di pagine di diario. Ciò deriva dal “taglia e cuci” che
Guareschi ha fatto della rubrica -articolo che esce con regolarità//riassunto che troviamo all’inizio di ogni
capitoletto- che teneva sul giornale “Bertoldo”. ↳Al tempo stesso abbiamo un altro scarto temporale, quello
in cui l’io narrante raccoglie i propri scritti per la lavorazione. (Cap.21º succede che scrive una lettera a una
gentile signora (morte) Giovannino chiede di portare nell’aldilà un foglietto in modo tale di poter concludere
la propria storia. Per capire tutto bisogna risalire non al 1929 ma al 1916.)
Tanto al momento della scrittura che al momento della lavorazione Giovannino come io narrante non è
attendibile. Questo ce lo confermano le rubriche - anche loro non affidabili - non sobrie ma caratterizzate
dall’enfasi umoristica che caratterizza lo scrittore. Guareschi porta alle estreme conseguenze le
caratteristiche tipiche di tutte le narrazioni autobiografiche => la menzogna. Il passato viene sempre
accordato alle necessità e agli scopi del presente. Questo provoca 2 conseguenze//strategie:
I. Guareschi fa questo perché questo modo di raccontare valorizza il lettore, che è chiamato a leggere tra le
righe e a interpretare continuamente le parole del personaggio per capire realmente ciò di cui si parla. (questo
serve per selezionare il pubblico. Guareschi cercava infatti un pubblico vario ma anche un po’ raffinato) II.
Legata al percorso di formazione di Giovannino: questa inaffidabilità ci restituisce un atteggiamento di
Giovannino, cioè l’alternanza di spinte regressive e balzi in avanti. Giovannino infatti vuole a volte crescere
e a volte rimanere bambino, questo atteggiamento - bifronte e ambiguo -contribuisce alla sua inaffidabilità.
Il lettore deve quindi -leggendo tra le righe- smontare la linea di coerenza che ci propone l’autore e
sostituirlo dalla bildung tradizionale (fatta di scelte giuste e passi falsi). INATTENDIBILITÀ MOLTO
EVIDENTE NELLA DESCRIZIONE DELLA VITA SCOLASTICA Es: Pg.30 ↳All’inizio della scuola
Giovannino si era buttato nella scuola con tanta foga che anche Luigi gli aveva detto di calmarsi. In realtà
come ci viene confermato qualche pagina + avanti Giovannino non era poi così bravo a scuola (Pg.39) ↳2º
punto di inattendibilità: Giovannino attribuisce il passaggio dell’esame di maturità all’inconscio.
Surrealismo: movimento artistico nato in Francia che si sofferma molto su questi temi. liberare il pensiero
dagli schemi. Il subconscio è scorretto secondo Giovannino. In realtà non è così, Giovannino si rende in
realtà conto che quello che studia al liceo è ormai vecchio “addio al vecchio liceo” => ripresa a un capitolo
dei promessi sposi “addio ai monti”. Per Giovannino però non è assolutamente un addio malinconico. Lo
stile iperbolico utilizzato dall’autore ci fa capire che quello che scrive è tutto falso. ↳3º esempio. Quando
Giovannino e Margherita devono andare a Milano, Lui rivela a lei di aver anticipato tutto e di essersi già
licenziato dal lavoro da ben 2 settimane pag.76

❁SNODO CRUCIALE: 12 capitolo (Pg:102) ↳Giovannino esce dalla strada maestra. Giovannino è infelice
ed è tanto più infelice se confrontiamo la sua situazione a quella di Margherita. Margherita infatti non ha
particolari rimpianti: perché diventa madre e adempia il suo ruolo, missione biologica. X Giovannino le cose
sono un po’ più difficili: Viene raccontato che i genitori hanno “trovato” il bambino sul letto. Con la nascita
del bambino l’uomo è meno felice della donna perché la sua vita è segnata una volta per tutte. La vita in città
è una vita massificata, omologata. Questa vita inizia a stare un po’ stretta al protagonista al punto che ancora
una volta si sottolinea la differenza tra “CITTÁ e CAMPAGNA”. I colli che si vedono in lontananza dalla
città però non sono più raggiungibili=> metafora di una vita libera dai condizionamenti di una società dei
consumi che inizia a prendere forma. Il bambino nasce e subito tutti coloro che vengono a visitarlo fanno
previsioni su ciò che farà da grande. ↳L’autore ci spiega tutte queste dinamiche attraverso una tecnica piena
di surrealismo: SOGNO -Pg.107- ↝Giovannino è in grado di vedere i sogni di suo figlio. Sono importanti
perché ci propongono la realtà da un punto di vista straniante (La realtà che ci è nota ci viene descritta da un
punto di vista inusuale). Nel sogno vediamo bisogni elementari. Nel sogno del bambino ciò che nella vita
reale sembra avere senso qui non lo ha, sembra assurdo agli occhi del neonato: La macchina da scrivere
diventa un mostro (il lavoro è un mostro), la sigaretta era un elemento di virilità all’epoca (nel sogno sembra
un incendio o una sorta di occhio rosso), le cravatte che sono così importanti per la vita lavorativa degli
uomini (diventano stendardi con cui giocare).Alla fine del sogno il bambino si avvicina alla faccia del padre
e si punge con la barba => piange. Pianto del bambino a contatto con la barba (simbolo della maturità) ci
dice che anche il neonato, una vota adulto seguirà la stessa strada del padre e andando verso i “colli lontani”,
anche lui si fermerà perché troverà un “piccolo arnese nel cespuglio” (sarà padre). Guareschi ci descrive una
società dove famiglia, matrimonio e figli sono un ostacolo per il raggiungimento dei colli lontani. Una
società alternativa non ci viene presentata => i modelli di vita che Giovannino sente + vicini a sé non ci
vengono presentati realmente ma s’incarnano in figurine surreali: ↝Angeli custodi: “Giacinto” (cap.20)
Uomo con un sacco di difetti, curioso, ficcanaso, attaccabrighe. Ci viene detto che in passato è stato angelo
custode di Victor Hugo. Giacinto rappresenta un’ipotesi di vita che a Giovannino piace: vita libera. Giacinto
incarna una possibilità di vita alternativa. Inoltre, lavora bene, non teme di sacrificarsi ma pur lavorando bene
non lavora troppo e non con molte regole. Questa anarchia piace molto a Giovannino. A un certo punto gli
angeli custodi parlano del figlio di Giovannino. Giacinto smaschera l’ipocrisia del Giovannino narratore:
Giovannino si stufa dell’invadenza dell’angelo e mette un annuncio sul giornale per trovarne un altro. Ne
trova uno che forse va bene, Giuseppino. Nonostante ciò Giuseppino non va bene, è un angelo piccolo
borghese: rimanda a quella vita semplificata. Giacinto è indipendente ideologicamente: mentre Giovannino
dorme Giacinto cambia la sintonizzazione della radio e la mettono su “Radio Londra” => la voce del nemico,
degli alleati. ↝Giovannino fantasmino👻: Una volta morto Giovannino può fare ciò che vuole. La possibilità
di vita alternativa si collega all’impossibilità di scrivere: Giovannino ha fatto un patto con la morte e l’unico
passo che può fare è scrivere la fine della storia della sua vita.
Paternità, indiretta: quando il bambino va a scuola Giovannino-fantasma suggerisce la risposta esatta al
figlio. Nelle vesti di fantasma Giovannino può fare il papà. Il figlio non viene mai chiamato per nome perché:
non ha un’identità sociale prima di andare a scuola (può essere chiamato in qualsiasi modo). Il fatto che è
sempre chiamato con un vezzeggiativo ci fa capire il punto di vista con cui viene descritto => quello del
padre.

❁Margherita: Rappresenta un modello di femminilità -in parte- emancipata, non dalla tradizione NELLA
tradizione. É una donna libera, indipendente, aggressiva nei confronti dell’uomo. Questa indipendenza però
ha pur sempre dei limiti precisi che non può e non vuole oltrepassare. Pg. 33: “Io dovrò pensare ad un
marito” <= accetta i comportamenti del padre. Margherita non accetta di essere succube dell’uomo MA
riconosce all’uomo il ruolo di capofamiglia. (É lei che chiede la mano a Giovannino) Margherita ci fa capire
il ruolo della donna nella società dell’epoca: in parte si emancipa ma il suo ruolo nella società si esaurisce
nella maternità e nella cura della casa. (non è richiesto che si trovi un lavoro. Le uniche che lavorano sono le
donne del popolino, non le borghesi=> condizione che permane fino alla fine degli anni’60. Dopo la guerra
alla serva si sostituiscono gli elettrodomestici. L’educazione serve solo per trovare marito Pg.64/65
Margherita dimentica tutto ciò che ha studiato a scuola perché il mondo non le chiede + queste conoscenze.)
Margherita si comporta come un sergente nei confronti del marito -lo comanda-. Non le è concesso nessun
riscatto. Quando scoppia la guerra la donna non capisce niente; la utilizza come occasione di melodramma.
Alla fine (cap.21) troviamo un dialogo significativo: Giovannino chiede a Margherita se non sia stufa.
Margherita intuisce il problema ma lo rimuove subito, lei non pensa a problemi che non abbiano già una
soluzione. “non si può fermare la grande ruota del mondo”.
25 novembre
Riepilogo
Giovannino: Personaggio e io narrato
Scoperta di Milano: racconto in prima persona
Giovannino come narratore è inaffidabile, inattendibile. Non sembra esserci scarto tra tempo di verifica delle
vicende narrate e tempo in cui vengono narrate.
Le rubriche, riassuntini sono umoristici. Motivo per cui Guareschi insiste sull’inattendibilità->strumento di
selezione del pubblico, il lettore colto capisce che Giovannino racconta cose non vere; riflette
contraddizioni del percorso di crescita, da una parte vuole rimanere giovane al liceo, dall’altra vuole
diventare adulto e capisce che il liceo insegna cose che non hanno senso.
Descrizione anni passati a scuola, Renzo e Lucia che fuggono->addio liceo=addio monti
Inconscio->responsabile dell’esito positivo del diploma
Un commento conclusivo di Guareschi: occhi di margherita che dicono Giovannino, Giovannino. Altro
commento tipico è il “che è bello e istruttivo”.
Pag.76 capitolo 8 Giovannino dice che si è licenziato dal giornale 15 giorni fa, capiamo che Giovannino è
inattendibile
Capitolo 12responsabilità connesse alla paternità allontanano l’uomo dalla strada verso i colli lontani
(metafora della vita libera), diventare padre e adulto significa abbandonare strada della fantasia, seguire la
“vita degli uomini qualunque” pag.103. Guareschi usa satira esagerando la modernità di massa che in Italia
arriverà solo negli anni ’50, ’60. Anche se dal testo sembra che tutti abbiano un’automobile in realtà non era
così.
Sogno del bambino si vedono cose che contano nel mondo degli adulti che agli occhi del bambino
diventano mostri, giocattoli es. macchina da scrivere e cravatta. “Piccolo mascalzone”, nome del bambino
citato una sola volta ->guardo dove
Soluzione proposta: Evasione fantastica di stampo surrealista, angelo custode->hanno un regolamento ma
sono capaci di slanci eroici, capaci di comportamenti anticonformisti pag. 196 capitolo 21->angeli custodi e
fantasmi non possono viaggiare in comitiva, citato il “dopolavoro”attività con cui il regime cercava di
strutturare il tempo libero degli italiani (critica velata al regime)le anime vanno singolarmente in paradiso
non in gruppo. Angeli: Camillo, Roberto, Giacinto. Mette annuncio sul giornale per trovare un angelo
custode (ex angelo custode di artigiani, di piccoli borghesi, Giuseppino) ->riflette appartenenza sociale di
Giuseppino, lui non accetta poi di assumerlo come angelo custode. Agli angeli vengono associati
comportamenti umani (sgambetto che angelo custode fa al padrone).
La morte viene trattata in modo positivo, segna impossibilità di scrivere (tasti della macchina da scrivere non
scrivono quando Giovannino fantasma li schiaccia) ->in città è difficile vivere ma se si vuole diventare
scrittori il confronto con la città è ineludibile.
Capitolo 8 Margherita pag.72 se arrivo a casa 5 minuti in ritardo mio padre mi uccide, temperamento
meridionalesi illude alle norme del patriarcato, regime di civiltà in cui il capo famiglia ha potere su tutti i
membri della famiglia (pater familias nella società romana). Il voto alle donne concesso solo nel 1946,
processo di emancipazione lento, in questo processo c’è una dinamica che si ripropone sempre-<dinamica di
attrazione e repulsione, l’uomo è attratto dalla donna emancipata ma allo stesso tempo teme la donna “che
non sta al suo posto”questa dinamica nei casi estremi porta al femminicidio (termine e concetto moderno,
non sarebbe comprensibile per Guareschi, vede solo violenza ma non la interpreta come femminicidio). Gli
occhi di Margherita stregano Giovannino ma al tempo stesso lui ne sottolinea la superficialità es. quando
Giovannino parla della sorella dice che è sposata, non fa niente, pag. 205 la sorella di notte sogna come
arredare la sala da pranzo, e spera che il fratello ne abbia comprata una più brutta della sua; capitolo 15 visita
alla Triennale, museo d’arte e design->Margherita e Giovannino non capiscono nulla delle opere pag. 136-37
Giovannino dice che le donne vedono solo le cose superficiali delle cose (scambia un’opera d’arte per un
filtro per la camomilla). Lo spazio della donna è solo la casa (Leitmotiv fino agli anni ’60). Margherita
presentata in modo ambiguo pag.60, Giovannino brillo vede due Margheritesegna ambiguità della donna
emancipata->sembra che Margherita accetti di ripetere il liceo per Giovannino in realtà lo fa per altri motivi.
Pag.111 riferimento al rossetto->le labbra dipinte sono caratteristica principale di Margherita, sono un
aspetto di modernità, mandano un messaggio profondodonna che si tinge le labbra rivendica
un’aggressività (in passato riguardava solo l’uomo, figura del cacciatore) sul piano sessuale, la proposta di
matrimonio la fa Margherita non Giovannino
Bourdieu parla del museo d’arte è l’atteggiamento estetico che diventa istituzione, l’attenzione posta sulla
forma e non sulla funzione, l’artista applica ad un oggetto…guardo libro di Turchetta
Spazio in cui si muovono i personaggi: trasferimento da provincia a città, Giovannino cerca isolamento che
periferia non gli può dare
Provincia: spazio articolato
Da campagna (6km dal liceo) a città di Parma (capitolo 5 descritta come graziosa città con un torrente
(torrente Parma) che la taglia in due parti, quartiere denominato oltre-torrente->quartiere fondato al di là del
fiume dopo il nucleo originario della città, la toponomastica riflette una città ferma, in quanto usa nomi che
nella contemporaneità non hanno più significato in quanto le cose cambiano e il quartiere non può più essere
chiamato “oltre-torrente”, città statica, non puoi fare che il concittadino non puoi trovare una lavoro,
contesto poco moderno non c’è bisogno di professionisti di letteratura, disoccupazione intellettuale non
disoccupazione generale, città in cui tutti si conoscono e si studiano: controllo sociale molto forte->tutti
sanno della gita di G. e M. a Milano prima di trasferirsi. I Ragazzini di Parma non vedono l’ora di prendere
in giro la gente, in città nessuno è disposto a riconoscere le ambizioni letterarie di Giovannino.
Anche nelle piccole città le frequentazioni e le conoscenze seguono dinamiche generazionali, il padre elenca
persone morte e Giovannino non le conosce (per il padre di G. Parma è considerata città).
Capitolo 6: Signor Cesare che fa chiudere un giornale, “io lavoro solo di fantasia”pag.57, quando gli
vengono date responsabilità abolisce i titoli del giornale perché il titolo toglie l’elemento di sorpresa, separa
le notizie con asterischi, raggruppate per macroareemetafora di un’arte libera da vincoli di genere, libera
da convenzioni, non segue schemi prestabilitiesito dei cambiamenti del signor Cesare: illeggibilità del
giornale il giornale chiude e direttore si ritira in campagna, afasia: impossibilità di comunicare.
Idea di Milano di Giovannino: Poster dell’esposizione internazionale Milano 1905: due figure rosse di spalle
che guardano una galleria da cui sbuca un treno->progresso e tecnica arrivano a Milano. Ci viene detto che
Milano è un’altra cosa rispetto alla provincia-> differenze vengono esagerate e quindi vanno interpretate-
>Giovannino smonta le caratteristiche della provincia e città es. Stazione Centrale di Milano, allegorie->la
stazione sembra uno zoo “giardino zoo simbologico” fa riferimento ad un pasticcio architettonico, stazione
progettata prima della Grande Guerra, finita di costruire solo inizio anni ’30->realizzata con un gusto che
diventa subito obsoleto rispetto a nuovo gusto geometrico del regime, da subito viene criticata, non è
accogliente. È una stazione di testa, va demolita perché i binari erano pochi, non si potevano aggiungere
perché erano in uno spazio chiuso intorno da edifici, per questo andava demolita->verrà ricostruita, non dà
più senso di monumentalità che dava all’inizio
Milano ha uno sviluppo urbanistico enorme: se vai in giro leggendo il giornale sbatti contro una casa che il
giorno prima non c’era, man mano che l’ascensore sale una casa viene costruitanonostante ciò la casa a
Milano era un problema, Giovannino deve dare mancia alla portinaia (figura mafiosa, controllo pieno degli
inquilini=periferia es. pelliccia di Margherita, sa tutto degli acquisti di Giovannino) perché venga risolto un
problema nel condominio.
Capitolo 14: signora del primo piano parla male di tutti, compresa Margherita che se ne accorge solo alla fine
Lavoro a Milano: dinamiche lavorative rappresentate in toni iperbolici-> Giovannino trova lavoro leggendo
un annuncio sul giornale (lancia un fiammifero e l’annuncio su cui cade sopra è il lavoro che sceglierà)
->diventa contabile, vicenda che premia il caso la fortuna non il merito->dimostra difficoltà di trovare lavoro
in un contesto pieno di opportunità.
Il luogo più importante del romanzo è la casa. Capitolo 14 casa dolce casa definita come corazza d’acciaio
che mi isola dal mondo”, “ho la casa dove pettegolezzi non entrano”, luogo intimo in cui altri non possono
entrare. Racconta vicenda in albergo, viene trattato male messo in contrapposizione alla casa. La casa è
un’ossessione per G. che vuole isolarsi per scrivere “quelle singolari cose che mi procurano pane e
disprezzo” ->l’isolamento funzionale alla scrittura dalla città porta alla vita degli uomini qualunque, vita
borghese. Pag. 143 borghesia descritta da una lettera dal futuro-> …
Zavattini uno dei primi scrittori che lavora in gruppo, con Giovannino la scrittura rappresentata come
qualcosa che si svolge in solitudine. Non rinuncia alla demiurgia della creatività artistica, lavoro in gruppo
espressivamente rifiutato capitolo 16. Giovannino si mette in società con un collega, le cose non funzionano,
passano il tempo a spettegolare dei colleghi. Relazioni e conoscenze messe in discussione attraverso
pettegolezzi.
Per fare il giornalista non si manda un cv ma si viene presentati a qualcuno, il talento non è certificabile da
un titolo di studio->dinamica che vale ancora oggi.
Lato negativo dell’isolamento è il fatto di restare chiusi in casa si rischia di impazzire, quando moglie se ne
va l’unica persona con cui G. parla è l’angelo custode che ha perso il suo protetto e gli bussa alla finestra.
Conseguenza dell’isolamento: Giovannino non ci presenta mai Milano in uno sguardo d’assieme, non
abbiamo una rappresentazione completa della città di Milano, ci vengono presentati solo i tic della società di
massa non una rappresentazione completa. Città che spersonalizza, tutti fanno stesse cose, metafora
dell’ombra (piter pan) pag. 137-38-> a G. Milano piace solo di notte quando è uguale a qualsiasi altra città,
di giorno ci sono persone che gli calpestano l’ombra, gliela portano via. Milano vuota dell’estate e Milano
della guerra->Milano dell’oscuramento. Milano rappresentata anche come vorrebbe essere, Milano
rovesciata->l’ossessione del mare, Guareschi allude a un fatto storico anni ’30 volevano costruire un canale
che collegava la città con il mar Adriatico<-critica velata al militarismo del regime.
Pag.34 Traffico= “sublime armonia” ->ironia
Fiera di Senigallia: sorta di spiaggia sulla quale arrivano i relitti della via cittadina, i relitti sono ciò che
rimane delle vite di solitudine che fanno i milanesi, (donne scoperte morte in casa solo dopo alcuni giorni
dalle portinaie)
27 NOVEMBRE
Riepilogo:
vecchia stazione centrale, stazione di transito->fa riflettere sull’espansione di Milano, treno passava
attraverso corso Buenos Aires attraverso un ponte,
Guareschi la definisce “giardino zoo-simbologico”: leoni, animali mitologici decorativi in statue di cemento
(materiale più economico) fasci (decorazioni del regime). La biglietteria era al piano terra, ingresso
monumentale, edificio definito assiro-babilonese, oggi ci sono attività commerciali all’ingresso ≠ struttura
originaria
Raffigura Milano come vorrebbe essere->Milanesi ossessionati dal mare, si vendono cartoline che
raffigurano luoghi simbolici di Milano vicini al mare. C’è una zona che si chiama Porto di Mare (fermata
della metropolitana) ->si voleva costruire canale che collegasse la città con il mar Adriatico.
Città di Parma: toponomastica, nomi dei luoghi riflette caratteristiche della città, es. quartiere oltre-torrente
costruito anni prima oltre il torrente ma la città essendosi allargata la divisone netta non c’è più tra
insediamento originario e con la nuova parte della citta->società statica
Disoccupazione intellettuale: figure del mondo della cultura hanno senso solo nelle città grandi, Giovannino
non trova il lavoro che vuole fare, massimo può fare il giornalista
Controllo sociale forte, pubblica derisione di chi non si conforma affidata alle bande di ragazzini (es. gita di
G. e M. a Milano)
Tutti si conoscono in periferia? ->le frequentazioni avvengono su base generazionale “per le generazioni
contiamo così poco fino ad essere dimenticati”
Parabola del signor Cesare” ->lavora solo di fantasia fine a sé stessa->porta fallimento, arte troppo libera,
parla a solo pochi eletti, non comunica
Milano, esposizione del 1906-> due diavoli rossi, razionalità apparente diventa un pasticcio in realtà quando
Giovannino arriva nella Stazione Centrale
2 problematiche della città
Sviluppo urbanistico->case spuntano come funghi pag. 24 non sono di qualità eccelsa, la bugia dice che ci
saranno case belle->mente
Lavoro: Sostituisce al merito il caso
La casa: luogo più importante, luogo della scrittura->lavoro dell’artista come lavoro solitario es. fallimento
lavoro in società. Luogo per eccellenza dell’uomo qualunque.
Ç Pag.141-143 paragone tra due persone: divisione netta tra letteratura di intrattenimento (Mosca con il
Bertoldo) e dalla vera letteratura (Bacchelli).
-----------------
La vita moderna modifica la percezione del singolo: la spersonalizza al punto che i sacchetti di sabbia a
Milano diventano immagini di normalità->abituati alla pubblicità, possono essere anche i sacchi una trovata
pubblicitariaGiovannino apprezza Milano quando la vita da moderna torna antica es. quando automobili
non girano più capitolo 18poche automobili in circolazioni quando benzina viene razionata rinnovano il
mito del giganteuna macchina ferma diventa un gigante che è fermo, perde contatto con la terra
Le espressioni di arte moderna si rivelano per quello che sono: una sorta di truffa. I criteri dell’arte esposti
alla Triennale vengono utilizzati per disporre strisce di carte alle finestre. Pag.4 leggo
Autostrada pag. 154 è piena di cartelloni pubblicitari, sembra che la destinazione sia una meravigliosa città
popolata da oggetti viste sui cartelloni->contraddizione: G. dice che pubblicità condiziona la nostra
percezione ma è anche un’occasione per un intellettuale, occasione per vivere. Quando entra in società la
prima cosa da fare è pubblicizzare la società, è una possibilità
Polemica
Saggio di Bertoni (metodo autobiografico) pag.47 “la scoperta di Milano” arrivò sulla scia di due volani
(uno è il Surrealismo, l’altro è il Futurismo->esalta le macchine, l’arte deve replicare il dinamismo della vita
moderna) ->Giovannino è attratto dalle macchine ma non le esalta capitolo 13 rubrica: “Giovannino è una
vittima delle macchine” ->ne è attratto ma le teme anche. Futurismo nasce nel 1909 con un manifesto di F. T.
Marinetti “la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova, e questa bellezza è la velocità, un
automobile da corsa è più bella della Vittoria di Samotracia”propongono arte che rovescia tutte le regole,
punteggiatura, sintassi, parole disposte in libertà secondo associazioni per analogia, per rapporti di
somiglianza es. attraverso onomatopee “Zang tumb tumb”. Pag.113 la macchina è un incubo perché una
macchina capace di fare tutto toglie all’uomo una ragione di vita e un lavoro->non c’è più spazio per la
fantasia, non ci sono professioni intellettuali che non siano legate al sapere tecnico e scientifico. Parallelo
con la parabola del signor Cesare-> situazione complementare e opposta: pag.114 l’uomo non ha più
possibilità di scelta, la letteratura esiste solo in quanto letteratura di genere->a Giovannino non piace, con il
suo romanzo propone una via di mezzo, riprende schemi di genere e rinnova introducendo elementi
originalistruttura del romanzo: scansione annalistica, (assicura la leggibilità), ogni capitolo ha un anno
in progressione. Nell’ultimo capitolo non si ha un anno ma un angioletto, all’interno della scansione le cose
sono più complesse: la selezione degli argomenti è affidata al capriccio di chi racconta, racconta episodi che
sono importanti per il suo giudizio es. licenziamento dal giornale lo veniamo a sapere dopo; coordinate di
tempo, salti indietro e salti in avanti, storia di nonna Giuseppina, storia del destino, lettera dal futuro scritta
nel 1998.; abbiamo testi aggiuntivi es. lettere di Margherita, lettera alla signora della Morte, lettera che scrive
alla ditta di produzione della macchina da scrivere, annuncio per nuovo angelo custode; forme
dell’umorismo: 1° comicità perduta: il comico che si fonda sull’allusione ha una data di durata brevissima,
più passa il tempo più ci dimentichiamo il tempo a cui si riferisce la battuta, nel romanzo ci sono battute che
oggi non capiamo più erano comprensibili allora ma oggi non più es. critica al regime: caccia critica al
militarismo del regime, subcosciente accusato di scorrettezza cap. 3 pag.48 “tu dormi e il subcosciente
lavora”allude ad una pubblicità famosa all’epoca “Kinglax”->paragona il subconscio ad un lassativo; 2°
inaffidabilità dell’io narrante , enfasi con cui Giovannino si esprime sono umoristici es. chiama padre Signor
Luigi; 3° comico di situazione, es. antifurto, grida del bambino che sveglia il quartiere.
Giovannino alla fine riesce a diventare uomo perché diventa uno scrittore, ce la fa, ci sono delle
contraddizioni sublimate nell’evasione fantastica (diventa fantasma); ha un’idea di letteratura come
mediazione: “Cesare rappresenta provincia, le macchine la città; intuisce che non è possibile tornare indietro,
una volta arrivato a Milano non può tornare a Parma, il provinciale che torna indietro trova due dinamiche:
ansia, volontà di voler sbalordire gli amici che gli vogliono negare il successo, rivalsa di chi è rimasto
indietro, smontano le sue conquiste, sono gelosi, Giovannino dice che “tornerò solo quando sarà imperatore
delle Indie ma gli amici diranno che sarà entrato nel circo”. Le case editrici si trovano a Milano pag. 144
capitolo 16 quando abitavo in provincia mi veniva un’idea e poi al bar finiva->In provincia non si può essere
scrittori
Il suo percorso ha successo in confronto al fratello che non combina nulla di buono, è ingenuo di fronte alle
occasioni che la vita gli offre,
“la scoperta di Milano” rappresenta un equilibrio che lo scrittore non è più capace di rappresentare,
Guareschi è stato in grado di dare un immagine della città, rispetta le regole interne del racconto, dopo la
seconda guerra mondiale cambia via, gli darà successo ma è un successo che lo isola dalla comunità degli
intellettuali italiani (più vicini alla sinistra) dopo la guerra lui si schiera dalla parte della monarchia, è
filomonarchico, fonda “Il candido” rivista anticomunista e anticattolica->finisce in prigione per accusa di
aver diffamato De Gasperi DC, Guareschi lo accusa con lettere che in realtà erano false (De Gasperi
chiedeva di bombardare Roma), isolato perché viene messo in carcere per un anno. Non scrive più romanzi
ma racconti con personaggi: sindaco comunista Peppone e Don Camillo ambientate in un luogo che si
estende tra il Po e l’Appennino, descrizione della provincia non della città, mondo piccolo->non mondo
ideale ma ci sono conflitti e tensioni che si ricompongono sempre grazie a valori premoderni, non cittadini
ma contadini: sacramenti religiosi (matrimonio, battesimo, confessione), difesa della famiglia come
patriarcato, spartizione ruoli uomo e donna molto netta. Torna indietro, critica la modernità, nel 63 pubblica
“compagno di Don Camillo” dice tra i grattacieli del miracolo economico soffia un vento che sa di fogna,
sesso. I racconti hanno successo perché di fronte a problemi molto grandi troviamo un mondo piccolo in cui
le tensioni si sciolgono e non distruggono, deformano la società italiana<-conservatorismo.
Quello che si legge a scuola si studiano perché rispondono ad una visione del mondo che risponde alla
visione della classe politica che è al potere; non si legge perché non rappresenta trasformazioni di quegli anni
ma torna indietro nel passato, più sereno del presente che spaventa.
29 novembre
Riepilogo: -Esame meglio fare riferimento a immagini viste a lezione messe su Ariel- *vignette sui
trinariciuti (pubblicate sul candido- giornale umoristico) ⇝Pubblicità e modalità con cui la vita moderna a
Milano modifica la percezione dell’individuo (tutto sembra una trovata pubblicitaria della rinascente).
-Panettone accanto al duomo, sacchetti di sabbia che potrebbero essere una trovata pubb. per una mostra
sulla iuta, pubblicità relative all’autostrada come luogo di tranquillità e poesia (non è attendibile) vedendo i
cartelli uno si convince che alla fine approderà in una città straordinaria. ⇝Guareschi apprezza i momenti in
cui la percezione viene meno ⇝Strisce di carta applicate secondo criteri artistici (insensatezza delle arti
esposte alla triennale -anche importante per Margherita-⇝ le bombe cadono lo stesso) ⇝Gatto che dorme
nel sedile posteriore della macchina (le macchine non si possono + usare, c’è la guerra e non c’è più benzina
—> Italia sotto embargo) ⇝Polemica contro le macchine (esaltazione delle macchine. futurismo.) In un
mondo dominato dalle macchine non c’è spazio per la fantasia e per le professioni umanistiche. “In un
mondo di macchina può esistere solo una letteratura in cui le convenzioni di genere sono fortissime”
(macchina che recepisce che amiamo i gialli e ci propone solo i gialli)⇝Giovannino propone un’idea di
mezzo: struttura annalistica (cornice temporale piuttosto semplice) all’interno della cornice troviamo le
narrazioni in cui troviamo i capricci dell’io narrante, analessi e prolessi e scatole cinesi (documenti, lettere,
annunci) <— TUTTO CIÓ AUMENTA LA COMPLESSITÀ DEL TESTO E SELEZIONA IL PUBBLICO
⇝Inaffidabilità dell’io narrante ⇝Comicità di situazione (il comportamento dell’autore non è adatto alla
situazione)
Le forme di comicità piò facili sono quelle legate al sesso e quelle scatologiche —> Guareschi non fa mai
riferimento diretto a questi argomenti (p.166/167) Come una tematica scottante per il regime viene trattata in
modo velato e leggero -scarsità dell’abbondanza <— alcuni elementi abbondano gli altri mancano totalmente
Es: sapone, confronto con fratello di Giovannino, Signor enne (luna piena) -fatto delle luci

*domanda posta alla 1ª lezione: Giovannino dopo la IIGM si isola, fonda un settimanale umoristico che si
caratterizza per una linea filomonarchica -lo pone al di fuori- ferocemente anticomunista e dove attacca
anche i cattolici -Alcide de Gasperi, presidente del consiglio dal ’48 fino agli anni ’50 della DC- (Guareschi
fa pubblicare alcune lettere, che poi si rivelarono false, nelle quali chiede agli americani di bombardare
l’Italia) ↳Guareschi non risponde alla visione del mondo di chi detiene il potere Don Camillo: non ci
descrive la vita in città ma in campagna secondo criteri molto tradizionali. Questa letteratura era comunque
affascinante, dà risposta a momenti di inquietudine che erano molto comuni in quei momenti di perenni
cambiamenti in Italia. Giudizio degli anni del BOOM (condanna)
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Castellaneta
Intervista Castellaneta: 2002 esce in un momento nel quale la fama dello scrittore sta calando. Castellaneta
con questa intervista vuole dire al pubblico che la sua scrittura è molto valida. ⇢progressione in carriera
nell’ambito di industria culturale (correttore, giornalista, critico) ⇢annuncio pubblicitario per il lavoro di
correttore (strumento non + attuale in editoria) —> oggi ci si accede x master ⇢dice subito che lui ha
iniziato a scrivere x quotidiani di sx (diverso da Guareschi) rivendica la sua posizione politica—> forze che
in Italia sono state le più sensibili nei confronti della cultura. ⇢Elio Vittorini nominato. Si identifica con lui
(venuto da fuori). importante anche perché dopo la guerra Vittorini si distingue per una polemica pubblica x
Togliatti (segretario del partito comunista italiano, il più grande del mondo occidentale.) questo perché il
partito comunista voleva anche supervisionare il lavoro degli scrittori. Vittorini si oppone alla politica
culturale “non sono disposto a suonare il piffero per la rivoluzione”. Castellaneta non fa quel nome a caso è
come per dire che sì è di sx ma non è uno strumento nelle mani di un partito. ⇢Pag.78 dell’intervista.
Dichiara di essere un “testimone del suo tempo” —> ha sempre voluto essere un cronista: scrittore attento e
sensibile agli elementi storici e civili dell ’Italia. Gli scrittori italiani tendenzialmente volevano parlare di sé
stessi (“parliamo tanto di me” Zavattini) Castellaneta prende le distanze dello sperimentalismo della
neoavanguardia (movimento che si impone alla fine degli anni ’60 e propone un eccesso di sperimentalismo)
questa letteratura doveva soppiantare i grandi scrittori dell’epoca. Con “viaggio col padre” Castellaneta ne
prende le distanze. ⇢SCRITTURA PIANA CON PUNTI DI VISTA PARTICOLARI: Nel viaggio col padre
ci viene presentato un personaggio dichiaratamente fascista. (romanzo “notti e nebbie”. descrive la Milano
del ’45 dal punto di vista di chi fino all’ultimo momento è rimasto fascista) ⇢Castellaneta non vuole essere
nemmeno un neorealista. Scrivono della vita dei ceti + umili o raccontano l’esperienza della guerra e della
resistenza. Secondo Castellaneta il loro difetto è il rischio di proporre personaggi edificanti (ai quali non
crede nessuno) ⇢Ulteriore presa di distanza dalla letteratura d’intrattenimento. letteratura che viene
considerata una semplice presa di distanza.
Ci sono 2 tipi di lettori 1. quelli che leggono per capire sé stessi 2. quelli che leggono per evadere La realtà
non è davvero così. Se accettiamo la visione di Castellaneta accettiamo un’accusa di infantilismo psichico.
Lui dice che il lettore che legge per evadere legge come se fosse un bambino. In realtà non c’è un lettore che
riflette e uno che evade —> evasione e riflessione sono due elementi coesistenti dell’atto di lettura.
⇢funzione sociale dello scrittore: (P.82 intervista) responsabilità di dire la VERITÁ. La verità dell’autore <
— verità individuale. Si propone come uno scrittore libero da condizionamenti ideologici (stessa cosa che ha
fatto citando Vittorini) La verità che vi propongo è importante perché è sincera e libera da schematismi.
Castellaneta non è molto lontano dal pensiero di Sartre (lo scrittore propone una coscienza inquieta che
spinge il lettore a cambiare). L’ideologia non funziona molto perché secondo lui l’uomo in tempi diversi è
sempre afflitto dagli stessi problemi. ⇢Lo scrittore deve rivelare una visione amara dell’esistenza. La
letteratura non può avere una funzione consolatoria (P.84) Questa visione del mondo e della letteratura nasce
da una frequentazione assidua con la città di Milano. Milano ha insegnato a Castellaneta che lo scrittore è
una voce critica ma non può essere un sovversivo, l’anarchia non funziona mai. Milano a Castellaneta ha
inoltre insegnato a scrivere -facendo il giornalista-. ⇢ (P.85) Nato a Porta Venezia. Oggi ha una forte
presenza di immigrazione africana. Ci presenta la propria formazione legata a un quartiere vicino al centro
ma popolare. -serve a presentarsi come colui che ce l’ha fatta- A Milano ha preso la “religione del lavoro”
-serietà, professionalità- Dice inoltre “io sono troppo metropolitano”. Per Castellaneta la letteratura nasce
dall’osservazione della città. In ciò è molto moderno.
Castellaneta si definisce anche in opposizione. “io non sono come…
1. …Umberto Eco”: non racconta il mondo
2. …Buzzati”: Importante questo riferimento perché apparentemente lui e Buzzati hanno un
background comune. Buzzati è un conservatore di dx e sceglie il fantastico perché non riesce a
rappresentare la realtà. L’ulteriore punto in comune è l’ossessione per il sesso (romanzo di Buzzati
“un amore”) Nelle case editrici alcuni propongono di pubblicare viaggio col padre in una collana che
si chiamava “medusa”. Se noi mettiamo lì questo libro vuol dire che ne sottolineiamo gli aspetti
innovativi.
Nel ’65 Mondadori inaugura una collana importantissima “Oscar Mondadori” proponevano gli autori classici
moderni (Hemingway) a un prezzo contenuto e a un pubblico che fosse il più vasto possibile perché venduti
nelle edicole. Non appena Castellaneta vide il successo di questa collana propose a Mondadori di inserire il
suo libro. Sereni risponde negativamente perché una collana del genere era riservata ai grandissimi.
Questo romanzo è anche un viaggio nel tempo. Il protagonista recupera il proprio passato. Nella postfazione
si ha la “bandella del libro” —> aveva scopo pubblicitario, nella quale viene presentato il romanzo come un
testo di formazione. Importante sottolineare che tutto ciò avviene all’interno di una famiglia piccolo borghese
—> il padre è fascista e il crollo del fascismo per lui e per i fascisti non è solo la caduta di un’ideologia ma il
crollo di un intero mondo. Questo perché il fascismo per la classe piccolo borghese aveva rappresentato uno
slancio sociale mai visto prima. Erano i + grandi sostenitori del fascismo, in cambio il regime offriva
protezione dalle 2 classi sociali che opprimevano la borghesia: la classe operaia e la grande borghesia. Il
padre ha potere, è il “capo fabbricato”, va alle adunate, percepito come un pezzo grosso nel quartiere. Dopo
l’avvento del fascismo non si arricchisce ma acquista potere. (causa 1ª del sostegno al regime). Quando ciò
crolla, crolla tutto. ➤L’originalità di Castellaneta sta nel mischiare sentimenti e fascismo. Dobbiamo fare i
conti con la demolizione sociale della figura paterna (sia in famiglia che fuori) —> di conseguenza assume
importanza, tra mille contraddizioni, la figura materna. ↳Figura totalmente differente da Margherita. La
madre qui si caratterizza per il suo masochismo: predisposizione ad assecondare il volere del marito. Donna
tradizionale che cede alle pretese e alle offese del marito. In realtà è lei che capirà x prima che le cose sono
destinate a cambiare irrimediabilmente (questo appunto perché completamente estranea alla politica)
↳Nello sgretolamento della famiglia la donna assume su di sé una lungimiranza che gli altri non hanno.
Riepilogo
Intervista: ci propone un curriculum milanese, è nato a Milano ma il padre era di origini pugliesi, viene da
una famiglia piccolo borghese, nonostante studi irregolari fa strada, comincia come correttore di bozze, poi
scrive racconti e pubblica per “Quotidiani di sinistra”, è stato giornalista e critico d’artemilanese di
successo, affidabile. Chiama in causa Vittorini->fa il traduttore a Milano->dice di essere stato “testimone del
suo tempo”, non si occupa solo di cose di fantasia, pubblica primo romanzo nel 1959 ma non è mai stato uno
scrittore sperimentale (neoavanguardia in quel periodo), la sua sperimentazione riguarda l’angolo della
visuale, punto di vista originale.’
2 dicembre
Intervista esce quando la fama di Castellaneta sta tramontando, dieci anni prima della morte. L’autore è
come se dice “non dimenticatevi di me”, insiste sulla milanesità, un self made man, ha percorso tutte le tappe
dell’industria culturale. ->vi si entra tramite conoscenze: Vittorini, figura di intellettuale di sinistra,
indipendente sulla base di prove concrete, si rese protagonista di una polemica con Palmiro Togliatti,
segretario del partito socialista voleva che il partito fosse guida anche per gli scrittori, Vittorini non è
d’accordo (come Castellaneta è di sinistra ma è indipendente).
Castellaneta è testimone del suo tempo, sono pochi perché tendevano a scrivere i propri pensieri, idee
soggettive
Prende distanze da Sperimentalismo e neorealismo (si esaurisce a metà ’50). Novità: punto di vista, l’angolo
della visuale pag.68 intervista. Pag. 80->due categorie di lettori, una che legge per capire una che legge per
evadere, in realtà l’atto di lettura comprende entrambe le fasi.
Funzione sociale dello scrittore: lo scrittore ha un'unica responsabilità: proporre una verità personale, non ha
ambizioni di proporre verità universali, personale e degna di essere comunicata perché libera da schematismi
ideologici. Schematismi non funzionano pag. 82 perché i grandi problemi dell’uomo pur essendo gli stessi si
presentano in modi diversi.
Precisa che la sua letteratura non è di tipo consolatorio, la sincerità impone una visione amara dell’esistenza
pag.84
Formazione milanese, lo scrittore è una voce critica, coscienza inquieta ma non è un utopista, persona
concreta, ha imparato a scrivere lavorando per giornali ma il giornalismo è molto diverso dalla
letteraturalo sottolinea perché non vuole essere considerato un giornalista che ha scritto qualche romanzo.
Ha vissuto a Porta Venezia, dopoguerra offre comunità africane, insiste sulla religione del lavoroserietà,
professionalità (stereotipi italiani). le risorse della fantasia non sono mai quantificabili. I suoi libri nascono
dall’osservazione della città
Pag.87 la scrittura è mestiere
Confronto con scrittori milanesi, Buzzati e Umberto EcoCastellaneta è critico contro Eco, ha una cultura
immensa ma non è uno scrittore pag.91, i suoi personaggi sono senza anima, freddi, i suoi romanzi hanno
alla base la stessa ricetta (convenzioni di genere, ripete gli stessi schemi come uno scrittore di
intrattenimento). Pag.90 Buzzati era molto di destra, conservatore->precisazione importante perché se
qualcuno avesse detto queste parole avrebbe potuto offender MSI (unico partito di destra) ->sempre escluso
dalle dinamiche di governo, veniva escluso come erede del partito fascista->dire Buzzati è di destra
rimandava a questo partito emarginato, nessuno voleva averne a che fare
“L’unità” giornale del partito comunista, “l’Avanti”, Buzzati era pessimistico, descriveva un mondo
fantastico anche quando tratta tematiche erotiche.
Schulz Buschhaus: la legge dell’editoria è la scelta della collana, riflette una valutazione sul genere
Oscar Mondadori, collana economica che porta i grandi classici del 900 in edicola, a contatto con un
pubblico che non frequentava le librerie, Sereni non gli fa stampare il suo libro, non all’altezza dei grandi
classici
Punto di vista di chi racconta è quello del narratore, non chiama i genitori per nome ma mamma, papà, non
viene nominato il nome del narratore
Personaggio della madre: ruolo fondamentale, piano piano diventa capofamiglia, graduale assunzione di
responsabilità, all’inizio figura tradizionale poi emancipata dalla tradizione (Margherita emancipazione nella
tradizione), tendenza ad assecondare desideri del marito. Lo spazio è la casa, la vita si esaurisce nei mestieri
della casa e nella maternità, casa molto piccola, c’è solo un letto (quello matrimoniale). Pur avendo poco
spazio fa tre figli, appunto perché è lontana dalla vita pubblica intuisce quello che gli uomini capiscono solo
alla fine. es marito e figlio fino all’ultimo credono nella guerra
Pag.50 capitolo 4”orami non ci credo più, ormai abbiamo addosso anche l’America”, si pensava che la
guerra sarebbe stata brevissime, la propaganda presentava l’America come paese corrotto e non in grado di
portare avanti la guerra, persone ingenue, bambinoni (questo porta incapacità di cogliere la verità sulla
guerra). La madre ha un sesto senso, tendenza alla premonizione “non so spiegarmi ma se una cosa non è
giusta la sento come la puzza del gas” (Margherita accusata di superficialità), prende in mano la famiglia,
pag.129 “lavoreremo noi” donna di casa diventa donna lavoratrice, è orgogliosa pag. 139 “e la mamma pare
orgogliosa d’essere lei a provvederlo”, per la prima volta è lei che porta a casa i soldi->contraddizione che
era tipica della società italiana nel dopoguerra: la donna esce di casa, lavora ma non ha ancora una
fisionomia socio-professionale specifica, per la lavandaia lei continua a svolgere mestieri di casa, non ha un
nuovo ruolo nella società, rimane sempre una serva pag.141 conquista a metà, altra contraddizione:
Castellaneta insiste sull’intuito femminile ma non tutte le donne hanno questo dono, solo le madri->la marcia
in più della donna viene legata al dono antropologico (la donna non può ancora scegliere se essere madre o
no). Lia che non è madre, non capisce. La donna piccolo borghese non lavorava, lavorano le donne del
popolo. I lavori legati all’educazione erano considerati legittimi.
Padre: personaggio che esemplifica nesso tra fascismo e piccolo-borghesia, dava sicurezze alla borghesia,
promozione sociale, ascesa era una protezione delle classi che opprimevano (classe operaia, grande
borghesia, aristocrazia) non consisteva in un miglioramento della condizione economica. il padre è capo
del condominio, gli dà sicurezza quando crolla tutto pag.51 “in questi mesi ho capito una cosa taciuta dal
babbo, una cosa imparata dalla mamma, ho capito che siamo poveri”, si nascondono in una stalla durante
bombardamento, il padre non è in grado di svolgere la funzione di genitore, questa inadeguatezza si vede in
due piani: concezione della famiglia e attività educativa. Accetta le direttive del regime in materia di natalità,
fa tre figli anche se la casa è piccola, mito del regime della virilità, uomo prestante funzionale all’idea
dell’uomo come combattente, i tentativi di andare al fronte non hanno successo (virilità repressa->porta a
tradimento, la storia con Lia distrugge la famiglia)lavora in un industria che produce bombe, non va a
combatterel’idea di famiglia del regime non funziona, ha come risultato l’adulterio, altra famiglia fallita è
quella del Braschi, separato dalla moglie, figlio lontano che studia in collegio, il mito dell’uomo virile è
appetibile per chi virile non lo è, lui ruba conigli, ha voce da donna, senza pelimito della virilità esalta
protagonismo di uomini che sembrano donne (e sfascia famiglie), all’arrivo dei partigiani il Braschi si
traveste da meccanico->travestimento rimanda alla fine del regime come Mussolini che tenta di scappare in
Svizzera travestito come soldato tedesco.
Alla domenica va alle adunate, il figlio se la deve cavare da solo, a scuola viene bocciato, insistenza sulla
bocciatura: latitanza dei genitori (diplomato) e poi lui diventa narratore, ha fatto tanta strada ma da solo (self
made man). Il padre riduce la guerra ad un gioco, spostamento di bandierine sulla cartina, Guerra di Etiopia
conquista di Addis Abeba, costringe i figli alle pratiche ridicole, alzarsi in piedi a tavola quando alla radio
pronunciano vittorie del regime (regime organizza tutti gli aspetti della vita, anche quelli privati->regime
totalitario).
Il personaggio del padre ha un elemento apprezzabile: la sua coerenza, rimane sempre fascista all’inizio dice
“abbiamo due minuti di ritardo” ->mito fascista secondo cui i treni arrivavano sempre in orario, bisogna
invadere la Svizzera (servizio militare oneroso) ->coerenza ridicola e inquietante pag.106 parla di scienziati
tedeschi che lavorano alla bomba atomica.
Meschinità di Gino e Milietto, quelli che si approfittano, hanno fatto affari con i tedeschi ma poi sono
comunisti, sono buoni per tutte le stagioni, non hanno anima, si vendono al primo conquistatore, diversi dal
padre del narratore, per questo c’è ancora possibilità che torni a casa un giorno, conclusione aperta.
Affetti famigliari: anche se il padre non è in grado di tenerla unita, l’affetto per la famiglia è ciò che lo
salva, freno alle tendenze autodistruttive dell’individuo. Es. quando vengono a cercare Ottavio il padre
prende iniziativa sviando le indagini, gli salva la vita per la propria famiglia, perché quando arrivano i militi
“la gente guarda verso di noi ostile”, gli abitanti del condominio pensano che la lettera anonima contro
Ottavio potesse essere opera del babbo.
Ottavio: rappresenta un padre surrogato, è più vecchio del babbo quindi più saggio, ha scritto un libro sulla
Spagna (Repubblica deposta da colpo di stato, guerra civile, prova generale della seconda guerra mondiale,
Franco aiutato da nazisti e fascisti e repubblicani aiutati da democrazie occidentali) a causa del quale viene
mandato al confino.
Contrapposizione: quando regime manda al confino Ottavio il padre parte per Venezia (luogo del viaggio di
nozze per eccellenza) con Lia. Ottavio diventa partigiano comunista, durante il confino apprende una lezione
pag.127 “adesso è finita, c’è tutto da rifare, bisogna leggere bisogna studiare” ->indica via da seguire per
una rigenerazione a partire dalle ceneri della guerra, la classe dirigente deve essere un ceto borghese di
intellettuali che sono in opposizione alla borghesia degli ex fascisti e alla borghesia esemplificata dal Gino
e suo figlio->ceto borghese di intellettuali è la proposta che Ottavio fa implicitamente. Il narratore diventa
adulto grazie alle parole di Ottavio ma anche ai vestiti che gli presta, poi gli trova un lavoro come fattorino,
la possibilità di avere denaro gli permette di relazionarsi nella società. Ottavio è responsabile dell’ingresso
nel mondo adulto e della scelta di diventare uno scrittore del narratore.
Gino e Milietto: non sono una vera famiglia, manca la madre, manca nucleo di affetti, Gino dice che al fronte
non ci va “volontario non ci posso andare perché ha mal di stomaco e poi chi manda avanti la bottega”-> è
ambiguo nella sua scelta di imboscato, si dedica alla borsa nera insieme al figlio, vendono olio e zucchero
che non si trovano più perché erano razionati, loro li vendono facendo un sacco di soldi, pur non essendo
apertamente fascisti si comportato come piccolo-borghesi fascisti, quando arrivano tedeschi nella bottega
pag. 97 lui e il figlio sono perfettamente a loro agio->descrizione della fine che fanno le sorelle Mazzi,
prostitute con soldati tedeschi, vengono rasate da Gino e suo figlio (amico del narratore) Milietto contempla
la scena e gode, è soddisfatto perché le due donne pagano per tutti, nessuno si preoccuperà più dello scambio
tra Gino e tedeschi pag. 150 Milietto dice al narratore “lo sapevo che ce l’hai con noi, non sono un eroe”->il
punto non è di fare l’eroe (era tempo di Ottavio non più ora) ma di ricostruire l’Italiamessaggio positivo
del ruolo di vita di Ottavio da seguire messo in confronto con Gino per essere rafforzato.
4 dicembre
Riepilogo: i figli non possono chiamare per nome i genitori

Madre: figura tradizionale all’inizio ma poi comincia ad emanciparsi masochismo, dice davanti ai figli che
non è scema, capisce di essere tradita ma non fa niente, asseconda il potere dell’uomo nella rassegnazione;
vita esclusivamente dimensione familiare->fa tre figli, ruolo di moglie-madre sono forti perché manca il
ruolo dell’educazione scolastica->padre spiega a Remo il fenomeno dell’eclisse, il babbo aiuta i figli a
studiare ma ha la testa altrove (politica, regime che gli dà gratificazioni di distinzione sociale non
economiche, il padre viene descritto come “geometra” figura di rispetto, donna estranea al lavoro e alla
politica->intuisce quello che uomini non capiscono e ricorda quello che altri hanno presto dimenticato
(nonno materno socialista torna dalla guerra che ha portato solo distruzione), pag.105 capitolo 7 c’è presa di
posizione importante: si rifiuta di andare a portare conforto ai giovani soldati tedeschi, “non mi vedrà mai
nessuno nei film LUCE”->cinegiornali propagandistici, non è disposta a cantare “Giovinezza”->canzone
simbolo del regime, rinuncia all’oblatività (disponibilità totale verso l’altro), spendersi a favore degli altri.
Pag.129 capitolo 9 dice “se una cosa non è giusta la sento come la puzza del gas”, assume ruolo di
capofamiglia “lavoreremo noi”, gestisce finanze della casacontraddizione: alla donna non viene
riconosciuta fisionomia professionale specifica, donne pagate per fare quello che fanno in casa, stira camice;
sensibilità solo delle madri non tutte le femmine, dote legato al ruolo antropologico->donna comunque non
libera di scegliere se avere figli o meno
Babbo: regime offre alla piccola borghesia protezione da classe operaia e classi superiori, genitore
inadeguato: famiglia povera cap.4 “ho scoperto che siamo poveri”; accetta concezione della famiglia
numerosa anche se la casa è piccola per tre figli e mito della virilità (non si esprime per lui nel campo della
battaglia, sfocia nel tradimento). Mito della virilità appetibile per chi virile non lo è: il Braschi, sembra una
donna, voce da donna, partecipa alla campagna d’Africa e guerra civile spagnola->eroe di guerra finisce
travestito da operaio per nascondersi ai partigiani (Mussolini travestito da soldato tedesco). Caratteristiche
positive del padre (sono inquietanti): coerenza, non si compromette anche se sta dalla parte sbagliata; affetti
famigliari->argine alla tendenza autodistruttiva dell’uomo, salvano la vita, famiglia come unica istituzione
che può salvare (es. il Braschi fa una brutta fine).
Ottavio: va al confino quando il padre va a Venezia, quando Ottavio torna il padre va “al confino” nascosto
nella casa di Ottavio. Mentre era in Calabria (mondo primitivo) frequenta intellettuali più esperti di lui e da
loro impara cap. 10 pag.143 capisce che ogni atto della giornata è politico, tutte le scelte hanno un valore
politicoinvito a prendere una posizione politica e a istruirsi dopo la fine della guerra per creare una nuova
classe di intellettuali, a Milano invece stava chiuso in casa.
Gino e Milietto->piccoli commercianti, se la cavano qualsiasi sotto regime (liberale, repubblicano, fascista),
non formano un nucleo famigliare, mangiano nel retrobottega->non possono contare sugli affetti famigliari
che salvano il babbo. Gino è ambiguo: non va in guerra per la bottega o per il mal di stomaco? Sfilano con i
partigiani, capitolo 4 pag.59 abili a captare il cambio del vento politico 1943 25 luglio GCF chiede
dimissioni di Mussolini->il re fa arrestare Mussolini, tutti capiscono che il regime era finito, Gino espone un
ritratto del re nella sua bottega, prima c’era Mussolini. Fascisti temono vendetta, Gino e Milietto li deridono
“quanti sono quelli che devono tagliarsi barba e baffi…”. L’amicizia tra Milietto e narratore finisce.
Sorelle Mazzi: pagano per tutti
protagonista: tratto comune con Guareschi (io narrante e io narrato coincidono), qua c’è complessità di due
piani distinti narrativi: passato remoto del viaggio in treno da Milano a Foggia e racconto al presente di
tappe della vita del protagonista da bambino e adolescente->procede secondo criteri soggettivi, non c’è
descrizione del protagonista a scuola ad esempio, il racconto procede per associazioni analogiche, segue il
venire a galla di ricordi durante viaggio in treno, racconti disposti in ordine cronologico (facilita
comprensione). Fascino del libro dato dal rapporto tra io narrante e io narrato, chi racconta il viaggio verso
Foggia non dimostra una conoscenza di fatti maggiore di quella del personaggio che viene raccontato (non ci
dice se padre tornerà davvero o no, finale aperto), narratore dice di non sapere come andrà a finire la storia. Il
protagonista quando racconta eventi dell’infanzia assume il punto di vista del personaggio raccontato (sé
stesso quando era bambino)il bambino cresce sbagliando continuamente, l’io adulto del viaggio impara a
dare un senso alla storia della propria famiglia->ricompone le fratture della storia italiana nazionale e quella
personale.
Lo spazio del viaggio è minore del racconto del passato in quanto il viaggio è contrassegnato
dall’incomunicabilità tra il protagonista e il padre.
Nomi Lavinia (figlia del re latino che la dà in moglie a Enea), Remo tratti dalla storia mitica di Roma.
Diventare adulti (la spinta verso il diventare adulto implica tendenza a tornare indietro, due passi avanti uno
indietro) significa diventare antifascisti, emancipazione dal padre, percorso di formazione: 1° tappa: Natale
capitolo 2nasce consapevolezza che prima non c’era: dice che non crede più in Gesù bambino, “tanto lo so
che non è vero”, l’anno prima ha trovato regalo dei genitori prima di Natale. Nostalgia per l’infanzia: quando
vede giocattolo del fratello vorrebbe giocarci. Riceve in regalo divisa dei Balilla, chiede di avere anche un
moschetto (passo verso l’adulto del regime->accompagnato da volere di fare un passo indietro: riconosce Lia
e vorrebbe tornate indietro.
2° tappa: segnata dall’assenza della scuola, la scuola viene citata ma mai rappresentata, viene bocciato agli
esami della licenza media (3 anni di ginnasio che portavano ai due anni delle superiori) e a scuola non ci
torna più. Si descrive come uomo fatto da sé, non ha studiato ma riesce a fare strada, la scuola sembra
un’istituzione inutile, intrisa dall’ideologia del regime senza funzione educativa concreta. L’unica cosa che
rimpiange della scuola pag. 50 sono le pagliacciate che il regime faceva fare per propaganda. Manca anche il
lavoro, rimandato a dopo la guerra-> protagonista sospeso in un limbo, troppo giovane per lavorare (17 anni)
e per partecipare allo sforzo bellico.
3° tappa: incontro con la donna, incontro fallimentare. Parallelo tra bombardamento e scoperta della
sessualità. Pag. 52 scoperta del sesso distrugge mondo dell’infanzia, l’incontro con l’altro sesso si desidera e
teme allo stesso tempo capitolo 4 incontro con Gianna; si accorge che Milietto non è più un bambino di
fronte alle donne “fatico a riconoscerlo in veste da spavaldo” pag.71, protagonista fugge non per i tedeschi
ma per la paura dell’altro sesso. Le sorelle non hanno una famiglia: non hanno madre, padre disperso in
Russia. Censura ideologica: le due sorelle sono prostitute e vanno con soldati tedeschi, Gino e il Braschi
(nero come un pipistrello)
Rifiuta di diventare amico di Giorgio, figlio del Braschi pag. 69 Giorgio lo invita a casa a vedere gli scudi
portati dall’africa, il protagonista non varifiuta militarismo e amicizia-> “ho tradito la fiducia del padre”
che voleva che loro due fossero amici. Coincide con trasformazione fisica: scarlattina, metafora della
condizione di Milano e del regime. ->rinascita ideologica che trova il suo coronamento in una presa di
coscienza. Ottavio riconosciuto non più come spia ma come partigiano, fine capitolo 8 mangia la frutta cotta,
si fa la barba->non è più bambino c’è una confessione è un uomo non più un piccolo fascista.
Mariuccia: personaggio sembra ripetere caratteristiche del neorealismo, considerazione dei ceti umili come
depositari di comportamenti genuini, personaggi non molto credibili, donna del popolo, abita in un quartiere
popolare, società senza gelosia, tensioni->di sera ballano tutti assieme, vivono in accordo (rappresentazione
naïve, ingenua del mondo popolare).
Racconto del viaggio in treno: ragazza con cui protagonista parla, a prendere iniziativa è la donna (sbatte le
ciglia, va a ballare) ->donne più emancipate ma è un personaggio che rimane sullo sfondo, Castellaneta non
mette a fuoco un’immagine di donna emancipata oltre alla figura della madre.
connessione passato-presente alla fine si ricorda l’età del padre, solo adesso i due mondi si ricongiungono,
“ti sbagli babbo, il guaio è che la gente si dimentica, ma domani saremo pronti a ricominciare” -> non
bisogna dimenticare, storia personale assume valore nazionale.
Incomunicabilità durante viaggio prende forma concreta in tutto ciò che impedisce il dialogo: es. persone con
cui il padre conversa durante viaggio, conversazioni banali impediscono confronto con figlioItalia che non
c’è più. Treno pieno di militari, servizio di leva, uomini spostati in tutta Italia, erano una presenza costante.
Importanza letteratura->identità nazionale
6 dicembre
Riepilogo: esistenza di 2 piani narrativi: racconto del viaggio al passato remoto, racconto più esteso al
presente, racconto infanzia e adolescenza del protagonista
—>BILDUNG fino alla maturità (fisica e ideologica). In entrambi i casi l’io narrante adotta il punto di vista
dell’io narrato: chi ci racconta non ostenta una consapevolezza dei fatti maggiore rispetto a quella del
personaggio. La scelta della focalizzazione interna appare chiara fin dalle prime pagine del romanzo. (Es: “le
arcate verdi della centrale si muovevano adagio” in realtà le arcate non si muovono, si muove il treno. Se si
adotta la prospettiva del bambino, all’interno dal treno sembrano loro a muoversi. Anche se siamo in
un’ottica adulta il punto di vista rimane quello del personaggio.) Percorso di formazione particolare -implica
sempre un’emancipazione dai genitori- I tappa: NATALE (Gesù bambino, sorellina, nascita di una nuova
consapevolezza) II. MANCANZE -Scuola (favorisce un’immagine dell’uomo che si è fatto da solo, molto
gratificante per il personaggio. La scuola inoltre è un’istituzione che non educa ma fa solo esclusivamente
propaganda: il bambino ha nostalgia SOLO delle pagliacciate del regime. Si parla di ginnasio, non di scuola
in generale. In assenza della scuola il protagonista si trova in un limbo) III.FALLIMENTARE INCONTRO
CON LA DONNA: avviene durante un bombardamento. (desiderio e timore) Paura nell’incontro con Gianna
che si conclude con una fuga; qualche anno dopo il protagonista capirà che la fuga non era dovuto alla
presenza delle sentinelle tedesche. Gianna. Dove non c’è la famiglia c’è pericolo. “insieme ma ognuno per
suo conto”: sotto il regime la società viene repressa, le uniche cose che ci può salvare è il legame famigliare.
Gianna dice al protagonista di non averlo mai visto ↠ importante perché si ricollega a Guareschi (Quando
Giovannino torna a trovare il padre lui gli racconta di persone sconosciute. É falsa la credenza che in un
paesino tutti si conoscono: è una questione generazionale↠ questa considerazione vale anche in città con
considerazioni + evidenti anche in diverse distinzioni per Es CENSO e STUDI. Gianna e il protagonista
abitano nella stessa via ma fanno parte di due “categorie differenti” per questo non si conoscono)
⚘Emancipazione ideologica sottolineata dalla metafora della scarlattina: il protagonista guarisce dalla
malattia e l’Italia guarisce dal fascismo. Pag. 123 “cambio pelle...”
↳Ottavio non è una spia ma è un partigiano, il protagonista prende le distanze da Milietto “ho perduto anche
loro...” “sbalorditiva scoperta di aver sbagliato tutto...”

⚘Mariuccia: incontro positivo con la donna, segna il definitivo ingresso nella maturità. Collegamento con il
neorealismo -esemplifica in un’ottica populista i valori dei ceti + umili: solidarietà che diventa una socialità
festosa//casermoni popolari-

⚘Percorso di formazione legato al viaggio. (Militari di leva. Poesia “Il bastone”, d’Annunzio è importante
per la vicinanza al fascismo, letteratura importante perché fonda l’identità nazionale: il padre cita
d’Annunzio con la convinzione che tutti lo debbano conoscere. La letteratura può anche essere uno scudo,
qualcosa che ci impedisce di parlare della realtà: il padre cita d’Annunzio per non parlare di cose serie con il
figlio. La letteratura è anche falsa—> il protagonista prende le distanze da questa letteratura.)
——————
RAPPRESENTAZIONE DELLO SPAZIO

➢Il titolo promette un viaggio, in realtà poi gli spazi descritti sono veramente pochi (tutto è subordinato alla
logica del ricordo, lo spazio acquista valenza solo se suscita un ricordo). La dimensione spaziale svilisce, il
viaggio è al buio spesso. Le città di notte si riducono a delle scritte (cartelli). Le descrizioni dei luoghi
assumono importanza solo perché hanno importanza per i protagonisti. Stereotipi sul meridione (nessuno ha
voglia di lavorare, sembra l’Africa) —> il padre vuole dire tra le righe che lui ha fatto bene a venire al nord e
non tornare più al sud.

➢P. 61 cap. 5: il protagonista vede il mare. Motivo: il mare subito richiama alla memoria un ricordo
importantissimo (Gita a Genova che la famiglia non farà mai—> il babbo in realtà va con Lia al mare)
La memoria condiziona soprattutto la descrizione della città di Milano (pag. 9-11) descrizione alla gita al
parco Lambro: secondo il punto di vista del bambino il parco sembra immenso -anche se in realtà non è così.
La città viene rimpicciolita: non c’è mai un vero e proprio tentativo di cogliere tutta la vita cittadina—>
Milano viene ridotta al quartiere di Lambrate (nell’ottica del romanzo è coerente e verosimile). Città
rimpicciolita perché se la vediamo con gli occhi di un bambino, questa non va oltre i luoghi di frequenza
abituale.
GEOGRAFIA DELLA MEMORIA: (scuola, giardinetti, piscina scoperta, ferrovia) viene descritto il mondo
di un bambino, ha una viabilità limitata, non va oltre il quartiere. Milano non va oltre via Clericetti: molto
bella agli occhi del bambino, perché non affaccia sulla ferrovia ma sui campi da calcio. Questa geografia non
cambia nemmeno agli occhi dell’adulto. (oltre le guglie del duomo c’è via Bassini -Lambrate-).

➢Spostamenti forzati, dovuti o alle iniziative del regime o agli eventi bellici. Il protagonista, se non per
alcune eccezioni non si sposta mai da Lambrate; fino a che trova un lavoro. ↳Ciò amplifica l’originalità del
punto di vista del bambino. Quando va oltre Lambrate vede le cose, per la prima volta, in maniera molto
originale. Es: immagine di Milano bombardata efficace (P.66: “Milano bombardata fa un rumore di olio
fritto” // Gita al Covo: era la sede originaria della tipografia e della redazione del giornale di Mussolini “Il
popolo d’Italia” organo di stampa ufficiale del regime. La sede originaria diventa quasi un santuario dove
portare le scolaresche. Il fatto che tutto questo viene raccontato come una normale gita scolastica dà l’idea
dell’assurdità della situazione.
Accenno a Villa Triste: è un luogo sconosciuto, di cui si sente solo nominare il fatto che esista—>
significativo. In realtà è un luogo importantissimo per la Milano del tempo. Era un luogo in cui venivano
portati e torturati i partigiani. Lambrate è sempre descritto dal balcone di casa “mondo a misura di balcone”.
Luogo dal quale tutti partecipano alla vita collettiva. Questo si contrappone alla prossimità indesiderata
descritta durante il viaggio in treno. Più che una vita di città si parla di una vita di paese “non appena si passa
la massicciata della ferrovia si respira aria di paese”. La scelta di Lambrate non è casuale. É un quartiere
periferico, permette la descrizione dell’aria di paese e permette anche la descrizione tra il contrasto della vita
di campagna e dell’espansione urbana della città di Milano. Quartieri sospesi tra città e campagna. Tiene
assieme anche dimensione locale e internazionale -politecnico- Piazzale Loreto: viene appeso Mussolini.
Luogo importantissimo che Castellaneta non può non descrivere—> trova il modo per non farlo. (P.132. la
descrizione vera e propria si ha a fine capitolo perché è troppo difficile, la scena viene sublimata—> il
protagonista segue la fiumana di gente e ci descrive quello che gli viene in mente: ricordi di scuola, episodio
di regressione—> non cita Mussolini ma il nome di sua madre). Il fatto che Milano sia ridotto a un unico
quartiere ha una conseguenza: risalta le assurdità delle ambizioni del regime. Italia paesana che in cucina
tiene una cartina dell’Europa.
COORDINATE DI TEMPO
↝Anche il tempo è condizionato dai ricordi: I. II. III.
↝Il tempo della grande storia diventa sempre un tempo privato (grande storia si fonde con la piccola storia)
↳Guerra d’Etiopia: non descritta, si hanno solo gli accenni da parte del padre e le allusioni ai cimeli del
Braschi. Diventa un’occasione del Braschi per fare l’eroe. “La guerra m’insegna la geografia”
↳Guerra in Africa diventa un’occasione per sognare il babbo come soldato
↳Linea gotica: linea difensiva dalla toscana a Pesaro—> posizione che i tedeschi intendevano difendere. Il
protagonista dice che la linea gotica cade senza ricordarsi di lui (era il suo compleanno, 17anni—> nessuno
lo invita a diventare soldato)
-É difficile ricomporre un paese dilaniato dalla guerra, forse è possibile ricomporre una famiglia-
*Entrambe le conclusioni sono lecite (il padre torna//non torna)

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