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25 settembre
-CITTA’ E PROVINCIA NELL’ITALIA FASCISTA
Provincia: luogo di mediocrità, ipocrisia, tranquillità, luogo di una cultura contadina, rifugio equilibrato
Città: ha sistemi di valore diversi da quelli della provincia, presenta una maggiore frammentazione sociale
(es. non conosco il mio vicino).
FASCISTIZZAZIONE DELLA SOCIETA’
La società viene organizzata in modo diverso (viene vista come modello da seguire da altri stati). Il fascismo
è una dittatura moderna fondata sul CONSENSO, partecipazione di massa. La cultura totalitaria penetra nella
coscienza delle persone-> attraverso - apparato scolastico
-mezzi di comunicazione “la cinematografia è l’arma più forte”
-manifestazioni di massa (di contadini perché si cerca consenso anche
delle persone meno istruite≠stato liberale
-slogan nelle piazze e edifici
-organizzazioni giovanili (Balilla, figli della lupa…), sport
27 settembre
Andrea Camilleri
scrittore regionale (Sicilia) e anche universale
Senso di insicurezza, diffidenza nel confronto delle istituzioni sociali e politiche <- il territorio ha subito
molte umiliazioni ed occupazioni pessimismo, sfiducia nel progresso che porta a migrazione interna->
Camilleri si stabilisce a Roma
TRASFORMISMO (De Pretis) “Perché tutto rimanga così com’è, bisogna che tutto cambi” - Giuseppe
Tomasi di Lampedusa “Il Gattopardo”; “Ora che l’Italia è fatta, bisogna fare gli affari nostri” - Federico De
Roberto
Cade il mito del Risorgimento, occasione mancata, le speranze di Garibaldi si sono sciolte
Inizio periodo fascista: guasti che apporta la dittatura hanno fidelizzato il pubblico-> Camilleri come Chiara
hanno ottenuto successo con più opere e non una sola
usa dialetto siciliano, non è più un ostacolo
per il suo successo, è lo scrittore
contemporaneo italiano più letto
Le sue opere non vengono pubblicate subito dopo produzione perché erano difficili, lui era un autore troppo
sperimentale (Sciascia che era suo amico gli disse che non lo avrebbe letto nessuno). Le prime opere
risalgono al 1960 -> allergia nei confronti del dialetto perché rimanda alla povertà
9 ottobre
AUTOBIOGRAFIA
Camilleri nasce in Sicilia, Porto Empedocle nel 1925. Il padre era un grande lettore di gialli
cresce sotto la dittatura fascista, entrerà a far parte dei Balilla ecc., solo a
10 anni scrive una lettera al duce per essere arruolato nella conquista
dell’Etiopia e come risposta viene chiamata dal Presidente dei balilla
locale (fratello di Pirandello) che lo ringrazia per il contributo
È figlio unico, viene mandato in collegio dove vigeva una disciplina dura es. divieto di parlare in dialetto (lui
cercava di usare parole simili al siciliano che trovava nel vocabolario). Poi si iscrive al ginnasio però non
riesce a diplomarsi perché anni di guerra 1944 si rifugia a Serradifalco.
-si iscrive all’Università di Palermo a lettere e a 18 anni aderisce al Partito Comunista (padre era fascista)
Fine anni ‘40 abbandona Sicilia e va a Roma dove esordisce come poeta
vince borsa di studio all’Accademia di Arte Drammatica dalla
quale viene poi espulso all’inizio anni ‘50
Lavora come regista, autore radiofonico, televisivo (collabora con la RAI) e teatrale
egemonizzata dalla politica
per questo non verrà assunto
Si sposa e ha 3 figli
Fu il primo a mettere in scena Beckett, lavora come sceneggiatore e scrive articoli per il Radiocorriere TV
Primo romanzo scritto nel 1968 a più di 40 anni: “Il corso delle cose” (giallo di mafia) rifiutato per dialetto e
pubblicato nel ‘78
“Un filo di fumo” pubblicato da Garzanti fine anni ’70 accompagnato da un glossario -vigatese
“Il commissario Maigret”
Anni ’90 va in pensione, si dedica di più alla letteratura, scrive molti romanzi, saggi su Pirandello, entra nella
collana “I Meridiani Mondadori”
-pubblico trasversale
Scrive per lo più gialli e romanzi storici
“La concessione del telefono”, 1998 -> romanzo fatto di documenti, lettere, dialoghi (falsi), non c’è un
narratore, il teatro gli ha insegnato a creare dei personaggi
“Il birraio di Preston” -> prefetto fiorentino
“La scomparsa di Patò” -> scompare e ognuno ha una sua verità, è fatto solo di documenti, lettere anonime
(ha riformato il romanzo epistolare)
“Il re di Grigenti” ambientato nella Sicilia del ‘600 durante dominio spagnolo
“Maruzza Musumeci” racconto fiabesco, primo ‘900, operaio che torna da New York in Sicilia dove sposa
Maruzza la quale è una sirena
(monolinguismo di Manzoni e Petrarca; plurilinguismo di Dante e Gadda-pasticciaccio, Verga regredisce a
livello dei personaggi)
11 ottobre
Boom economico-> crescita del PIL, il dialetto “scompare”, l’italiano (toscano) diventa gradualmente
normale, la lingua condivisa (radio, televisione)
baluardo identitario nei confronti della mentalità che spaesava, visto
come malerba da estirpare, nonostante ciò non vengono cancellati
definitivamente
Mussolini espulso dal partito socialista fonda i fasci di combattimento in piazza San Sepolcro-> fa costruire
torre in nome del fascismo. ’22 marcia su Roma. ’24 delitto Matteotti, ’25 leggi fascistissime
Fascismo-> totalitarismo imperfetto secondo la Arendt per presenza del re e della chiesa al potere
Fascistizzazione società:
-Istituto Luce (cinegiornali), ANAS, ENI, AGIP, cinecittà, manifestazioni di massa->idea di partecipazione
(adunate oceaniche), nazionalizzazione delle masse di contadini (popolo = contadini) ->valori sani della
campagna
-Indottrinamento dei giovani, educazione totalitaria (materie: mistica fascista), organizzazione del tempo
libero: sabato fascista, “colonie” = forma di welfare, educazione para-militare. Libri scolastici “Il capo
squadra Balilla”, “La capo squadra piccola italiana”
-fascismo: religione laica (se non vi aderisci vieni considerato handicap)
-crescita demografica: numero è potenza
-bambino: prototipo, sessualità esagerata del bambino, esso realizza tutte le ideologie del fascismo
Patti Lateranensi: risolve contrasto che durava dal 1870 (il movimento fascista nasce come repubblicano e
anticlericale), religione come materia scolastica
AUTARCHIA (autosostentamento) -> forma di provincialismo culturale, le forme di cultura estere arrivano
molto tardi in Italia
-nazionalizzazione e militarizzazione dei giovani -> “La presa di Macalle” cittadina etiope, storia di un
bimbo durante anni della guerra in Etiopia (imperatore, ras Hailé Selassié)
Manda lettera a Mussolini per
AOI Africa Orientale Italiana partecipare
Le Nazioni Unite impongono sanzioni
(divieto di importare) -> porta all’autarchia
Storia dell’unico martire fascista Luigi Gattuso (Gigino Grattuso nel testo) e fondazione di Mussolinia
Eroe immaginario (rimane privo di titolo, anonimo) in un paese immaginario=> le due storie hanno in
comune la FINZIONE
seconda parte
Il duce è in visita a Caltagirone per inaugurazione di una città forestale Mussolinia, non amava
particolarmente la Sicilia (non si era dimostrata di fervore pensiero fascista)
1930 Mussolini si informa su Mussolinia, viene costruito un fotomontaggio. Prima del Natale del 1930 gli
abitanti di Caltagirone ricevono in dono un volume con le 100 città d’Italia fondate dal fascismo tra cui
Mussolinia-> gli abitanti stessi non l’hanno mai vista-> Mussolini scopre che è una bufala
Uno degli ultimi documenti è la lettera della moglie di Michele al duce, Mussolini lo manda al confino
FINE: Camilleri riprende l’adunata oceanica dell’inizio, forse l’unica dove venne ricordato “Gigino Gattuso”
Camilleri mostra una realtà che viene modellata dalla politica, dall’opinione pubblica. Vuole anche
distruggere la visione che si era creata negli anni ’80 del fascismo: grottesco ma pericoloso, Camilleri
sottolinea quest’ultimo aspetto
Gattuso ne diventa il simbolo, solenne demistificazione come la città di Mussolinia, soffrì veramente come lo
stesso Michele Lopardo (all’inizio del libro piange)
Andamento lineare con rallentamenti per concentrarsi
Cornice: 1941, giorno dell’adunata oceanica Vicenda principale: aprile 1921 fino pag.99
Primo forte stacco temporale: quando Tinebra fa visita alla vedova Callarè
L’agguato contro Michele viene fatto con il processo della simultaneità ->impossibile renderlo in letteratura
Paradosso con la tecnica del fermo
immagine, moviola
Nella vicenda principale il NARRATORE è ESTERNO, non dice niente di sé ma cerca di dare veridicità alla
vicenda es. quando analizza gli anagrammi, cerca di essere attendibile, credibile-> Camilleri vuole creare una
figura del narratore come appiglio per i lettori per conoscere la verità e scoprire inganni
Non offre giudizi espliciti ma usa ironia, a volte adotta punti di vita dei personaggi per creare suspence es.
scena dell’agguato.
Simpatia del narratore è rivolta verso Michele e parte antifascista, avvocato Pigna, maresciallo
IRONIA (comico di parola es. mussolino, Mussolinia e di situazione es. fischio del pecoraro)
Ironia nascosta dietro i documenti, non usata dal narratore, lascia solo il lettore,
effettua un’eclissi
P.11 il preside salutato romanamente (i ragazzi in realtà si alzano eccitati per l’interruzione
dell’interrogazione) p.32 “uomini d’ordine e d’onore vanno d’accordo”
Ironia verso il funzionamento delle istituzioni p.187 ironia sulla burocrazia italiana “le carte sparivano e
ricomparivano” e sul suo linguaggio p.85 verbale della polizia “lampioni erano all’oscuro”, “pur essendo la
via all’oscuro di tutto”
Anche un elenco può essere ironico p.123 elementi ritrovati in piazza
Ironia su Mussolini, come si atteggia, com’è vestito es. camminata rigida
Gadda (in “Eros e Priapo” ragiona in termini psicoanalitici sul fascismo, trattato in termini di grottesco
(Mussolini sulla copertina in sella a un asino, donne innamorate di Mussolini) => Camilleri ne trae spunto
Il narratore non interviene neanche quando riporta dialoghi p.81 sequenza di carte e parole, fino alle indagini
la presenza del narratore non c’è
p.83 referto medico, poi rapporti dei carabinieri, polizia, lettere private, annuncio mortuario
articoli “la voce dell’isola” , “la voce della Sicilia” -> sono giornali da interpretare in base alla parte politica
che sostengono, possono funzionare da propaganda
Personaggi piatti (non evolvono) e a tutto tondo (evolvono)-> non ci sono lunghi approfondimenti, nessuno
si evolve da stupirci, si ragiona tra nazionalisti e comunisti (contrapposizione politica e sociale)
Il romanzo diventa un legal thriller -> insiste sui processi (verità legale vs. verità effettiva), giudici
dimostrano coraggio, indipendenza di giudizio, il fascismo non aveva ancora consolidato il potere ->
magistratura non ancora fascisticizzata ma poi magistrati giureranno fede al duce e rimarranno fino anni ’60.
p.270 “magistratura che non si vuole allineare”
Il narratore delega il giudizio su Michele ai borghesi: bravo uomo tranne per il fatto che è bolscevico, aveva
combattuto nella grande guerra per la patria e non era diventato fascista <- problema perché non lo si poteva
accusare di mancato patriottismo
Figura di Luigi Gattuso viene abusata dal fascismo (come anche il sacrario di Redipuglia), rimane privo di
titolo rimane solo un martire, viene cancellata la sua identità (la sua morte è solo funzionale all’apparato
fascista)
Nino e Tito sono solo pedine
Talè di Santo Stefano<- figura in cui si insiste sul grottesco es. stringe denti durante discorso, si nasconde
durante marcia di Roma
Donne quasi fuori scena nel libro, ruolo di moglie: condizione subordinata, estranee al potere (tranne la
vedova Callarè)
Figure degli investigatori: Lanzillotta commissario di polizia, agisce tendendo conto del futuro, si pone dalla
parte dei futuri vincitori; Pellegriti è neutrale, cerca solo la verità, “fa il carabiniere e basta”; maresciallo
Tinebra omaggio a Giovanni Tinebra, magistrato che ha lottato contro la mafia, è un personaggio umile,
modesto, positivo
Tema della disillusione dopo l’unità: molti siciliani credettero nel fascismo pensando che sarebbe riuscito a
rompere il potere della mafia e le istituzioni corrotte-> il fascismo usa la mafia per prendere potere e poi
Mussolini manda in Sicilia il prefetto Mori contro la mafia (M. non usa le istituzioni per estirpare la mafia),
ottiene pieni poteri). Farà incriminare moltissime persone, alla violenza si risponde con la violenza. Molti
mafiosi emigrano negli USA.
Scenari in cui si svolge la vicenda-> paese sullo sfondo, osteria Petronilla, uffici delle forze d’ordine,
“Mussolinia”
p.11 professore di cultura militare
sintassi siciliana: verbo a destra, uso di proverbi, cambiamento di stile a seconda di chi parla, polifonia,
gente che parla come si scrive (giudici), gente che scrive come si parla (moglie di Lopardo)
p.120 insiste sul verbo ammutare
23 ottobre
UNITA’ DIDATTICA 2
-SOCIOLOGIA DELLA LETTERATURA
800 Positivismo indaga su documenti originali
Teoria di Darwin applicata al campo culturale, generi letterari trattati come forme organiche che
nascono, crescono e muoiono
Prima metà ‘900 -> insegnamento di Benedetto Croce: trattava l’arte come pura intuizione lirica che si
traduce in espressione della personalità di un autore -> implica ritorno ai giudizi di valore distinguendo tra
poesia e non poesia
Metodi per analizzare la letteratura e cultura:
1.metodi estrinseci: guarda ai rapporti della letteratura con la biografia
2.metodi intrinseci: guarda alla metrica, ai modi di narrare, caratteristiche del narrare
Critica di tipo Psicoanalitico (Freud): inconscio suddiviso in es (pulsioni non accettate dalla società), io e
super io (valori imposti). Le rimozioni tornano nel quotidiano in forma mascherata dovuto alla pressione
esercitata dall’inconscio: sogni, lapsus, atti mancati, motti di spirito
Arte: forma di sublimazione in cui il rimosso torna in una forma innocua
Critica tematica: attenta ai simboli e forme del testo, mette a fuoco i temi che coinvolgono una certa cultura
letteraria es. perché un certo tema è diffuso in una certa cultura, qual è la sua funzione
Nella cultura convergono elementi derivanti da altre discipline
Già diffusa nell’800 con il Positivismo
es. topos: luoghi comuni standardizzati
Critica stilistica: mette a fuoco aspetti linguistici, retorici, intertestualità per mettere a fuoco l’originalità
della scrittura
Fino al ‘700 lo stile era una categoria normativa: bisogna seguire delle regole per raggiungere un obiettivo
(insegnare, divertire, emozionare)
Dal Romanticismo lo stile è una categoria descrittiva, diritto dell’autore ad esprimere sé stesso
Critica del Formalismo: tendenza critica che si sviluppa da studiosi russi a Mosca introno al 1920
Semiotica: cultura anni ’70-’80, disciplina che studia i segni, un oggetto è un segno quando indica qualcosa
di diverso da sé, segni arbitrari. Ha un’ottica totalitaria, studia tutti i fenomeni della cultura (sistema
semiotico)
Umberto eco, “Miti d‘oggi” Roland Brothers
Decostruzionismo si propone di decostruire un’opera per mostrare che ci sono molte interpretazioni
possibili, c’è un libero gioco di significati, sarebbe arbitrario scegliere solo uno, non c’è un significato
definitivo. Jacques Derrida
Critica sociologica (quella che usiamo oggi): guarda ai rapporti tra società e letteratura, interpreta le opere
alla luce della società in cui sono state prodotte -> sociologia della letteratura: si occupa della produzione,
circolazione e fruizione delle opere letterarie, si occupa anche dei testi meno importanti, si occupa anche
dell’impatto del testo in un certo contesto
Testo letterario inteso come fatto sociale, specchio della vita, documento sociale
La capacità di rispecchiare la realtà non è un valore in sé
Convenzioni formali: i personaggi di ceti umili parlano comunque il toscano in Manzoni
Il linguaggio è una costruzione sociale
Modello Jakobson di comunicazione a sei posizioni: emittente, messaggio, codice (lingua), canale (es. libro),
ricevente e contesto
fattori costitutivi di ogni tipo di
trasmissione verbale
Dinamismo autore->testo->pubblico autore condizionato dalla committenza
1 2
Asimmetria nel tempo della comunicazione letteraria scritta -> sta all’autore la responsabilità di rendere il
contesto comprensibile
Lettura come processo comunicativo: l’autore è il nesso tra la società e il testo ma ci sono anche opere
anonime, pseudonime, ghost writers
Fino al Medioevo gli autori erano delle autorità, solo con il romanticismo l’autore con la usa personalità si
pone in primo piano
Copyright: prima del capitalismo si comprava l’artista (mecenate) non l’opera Zola “è il denaro che ha creato
la letteratura moderna”
25 ottobre
Storia letteraria: creatura del Romanticismo (800), perché esista, occorre un’estetica che valuti l’opera come
prodotto della società e prodotto della cultura. Nascono le storie della letteratura nazionali (De Sanctis scrive
la storia della letteratura italiana, sostiene una tesi teologica, un’ideologia).
Paradosso: si studia la letteratura italiana del Rinascimento quando l’Italia ancora non esisteva, si potrebbe
chiamare piuttosto storia della letteratura toscana. Si può fare storia di qualsiasi cosa, che sia il testo o il
narratore, della lingua, delle forme, dei temi che sopravvivono dalla letteratura medievale a quella odierna.
Cambiamento parallelo della storiografia del 900. Rapporti letteratura-società-storia (documenti di
un’epoca).
Germania dell’800, Karl Marx – interviene sulle questioni legate alla letteratura e alla cultura; rispetto alle
idee di Marx possiamo situare gli autori successivi in continuità, ma anche in contrasto. Fu il fondatore del
socialismo scientifico, insieme a Engels scrive il manifesto del partito comunista (1848).
Esistono tante antropologie che racchiudono le idee di Marx. “Non è la coscienza degli uomini che determina
il loro essere, ma è il loro essere sociale che determina la coscienza”. Idea per cui esiste una STRUTTURA
(economica) e una SOVRASTRUTTURA (ideologica). La storia di una società ne è estremamente
caratterizzata, è costruita su lotte tra classi sociali.
L’idea centrale di Marx è quella di rompere il cristallo dell’ideologia: essa è una visione del mondo correlata
ad una situazione materiale/economica. In questa prospettiva diventa un inganno, una mistificazione, un
mascheramento. Ogni ideologia, dice Marx, tende a rappresentarsi come autonoma, frutto di una riflessione
propria, indipendente.
Scuola del sospetto: si ragiona sulle basi materiali di ogni produzione culturale. Ogni società assolutizza la
propria visione del mondo, le cose sono giuste così -> giustificare le condizioni sociali, anche se ingiuste,
asimmetriche, all’interno di una società.
Idea di Marx: abolizione della proprietà privata. Da ognuno, secondo le sue capacità e a ognuno, secondo i
suoi bisogni. Punto centrale della teoria: il proprietario dei mezzi di produzione ha come primo fine il lucro,
FORZA-LAVORO, conseguenza del capitalismo. Denaro-puro valore di scambio. Nella società capitalistica
tutto viene ridotto a merce, ovvero valore di scambio, non in funzione della loro validità.
Per interpretare l’arte, prendiamo in considerazione il concetto tra struttura (antagonismo tra classi, coincide
con la dimensione economica – oppresso e oppressore) e sovrastruttura (fenomeni come le leggi, le
istituzioni statali, la politica, la religione, arti, anche la letteratura). Rapporto tra struttura e sovrastruttura: il
legame è diretto, ma Marx dice che: “solo in ultima istanza la struttura determina la sovrastruttura, e anzi
essa può influenzare la sovrastruttura”. L’economia determina la politica e anche la politica determina
l’economia.
Legge dei lunghi periodi: tanto più l’arco storico è ampio, tanto più le due? corrono in maniera parallela,
come due binari. Dalla terra al cielo, l’arte non è più categoria dello spirito, Marx dice che qualcuno li ha
scelti, in essi non c’è nulla di universale, né scientifico. I fenomeni culturali, artistici sono TUTTI
socialmente determinati. La cultura dell’arte non è autonoma, cambia nel tempo. Al crollo della struttura, la
sovrastruttura sopravvive. Non c’è rapporto diretto tra lo sviluppo sociale e la produzione artistica. Marx,
guardando l’arte greca in particolare, si domanda il perché essa eserciti un così grande fascino su di noi.
Mitologia, l’Atene di Pericle, nessuno ci crede più, nonostante questo essa continui ad affascinarci. Marx
risponde che essa non racchiude valori eterni, non è universale, ma essa dipende solo da qualcosa che è
storicamente individuato. Ci ricorda l’infanzia dell’umanità, qualcosa che è ingenuo, che non può ritornare.
La società modifica l’arte – es. le statue greche erano colorate -. La sua è una filosofia della prassi – Marx
non vuole riflettere sul mondo, ma cambiarlo. Marx sposta la lente su qualcosa di socioeconomico, dove la
situazione economica è la base, ma certamente ci sono influenze politiche, religiose. Processo di azione-
reazione reciproca tra questi fattori. A monte di ogni opera si trova una tradizione. Dunque, nessun artista
può essere considerato autonomo (l’arte per l’arte non esiste).
Antonio Gramsci – nasce in Sardegna alla fine dell’800. Momento cruciale della sua vita quando si
trasferisce a Torino, ambiente completamente diverso. Conosce le avanguardie operaie delle fabbriche
torinesi. Sviluppa una serie di idee, collabora con i giornali, l’Avanti e “Il grido del popolo”
la scrittura è strumento di lotta politica e di conoscenza allo stesso tempo -> fare emergere le idee e le
aspirazioni della nuova classe operaia, sviluppare una coscienza di massa – costruire il consenso, una
pedagogia delle masse. 1921-nasce il partito comunista. Tra il 22-24 si trasferisce in Russia, torna in Italia e
fonda l’Unità. Al sopravvento della dittatura fascista, Gramsci viene mandato a Ustica, al confino, poi in
prigione. Si aggrava la sua salute, morì in una clinica infermieristica in prigione. Gramsci scrive Quaderni
del carcere – sono 32, sono dei materiali preparatori per un’opera futura. Vennero pubblicati tra il ‘48 e il
’51. Sono usciti in 6 volumi.
Ciò che scriveva veniva controllato -> carcere=censura. Difficoltà nel capire l’evoluzione del mondo esterno,
sui libri che desiderava approfondire quindi legge romanzi popolari e romanzi d’appendice poiché è in quei
libri che si celano i bisogni delle masse popolari -> errore del fascismo, Marx “cavò il sangue dalle rape”.
Inizia a riflettere sul motivo per cui quelle letture fossero popolari.
Gramsci scrive in maniera censurata, per non farsi capire scriveva “filosofia della prassi”, anziché Marxismo.
Usa diverse angolazioni per parlare di una medesima questione.
Anni di Benedetto Croce (arte come pura intuizione, idee opposte). Gramsci ragiona sul rapporto tra il
popolo (cercano le passioni) e la scrittura (letteratura nazional popolare). Critica il ruolo degli intellettuali,
gli scrittori non si pongono il problema dell’avvicinamento con il lettore. Ragiona sull’egemonia della
cultura francese (Rolando, I miserabili, il conte di Montecristo, I tre moschettieri); scrive in una situazione di
dipendenza. Lui crede nella letteratura nazional popolare che in Italia non c’era, gli intellettuali sono una
casta, sono cosmopoliti. Questione centrale: ruolo dell’intellettuale, che ha il compito di diffondere delle
ideologie. Si basa dunque sulle sovrastrutture. Figura dell’intellettuale organico: espressione delle esigenze
di una classe sociale, dei suoi valori, imporre il punto di vista, l’egemonia. Per Gramsci, l’intellettuale deve
agire come un architetto funzionalista, che deve elaborare un piano per migliaia di persone, deve alzare
dunque la qualità. Egli deve tradurre in realtà, deve soddisfare il gusto estetico del maggior numero possibile
di lettori, deve interpretare gli stati d’animo diffusi: idea dell’appartenenza comune.
In verde – parole coniate da Gramsci
28 ottobre
La letteratura di Gramsci (muore in carcere) soddisfa maggior numeri dei lettori non solo d’élite.
L’intellettuale può farsi interprete di stati d’animo diffusi nella collettività. Bisogna costruire un’egemonia.
Costruzione di un’idea di nazione che il fascismo stava portando avanti in modo differente. Creare una
letteratura nazionale e popolare (letteratura di importazione in Italia)
Analizza il romanzo d’appendice pubblicati sull’appendice dei giornali lette dal popolo. Deve capire cosa
leggono per indirizzare poi le loro aspirazioni. Si accorge che leggono opere dell’800 straniere soprattutto
francese, oggi americane es. i tre moschettieri. Era in carcere quando analizzava queste cose. Questi romanzi
sostituiscono il fantasticare delle persone (conte di Montecristo, la rivincita che si prende è una soddisfazione
per il lettore-> c’è passione nel lettore popolare che cerca storie che causino in lui un investimento emotivo).
Non ci sono produzioni italiane consistenti e credibili tra i romanzi che legge il lettore popolare-> significa
che non ci sono autori che desiderano entrare in questo ambito perché la letteratura italiana si trovava in un
processo di alfabetizzazione (che dura decenni) -> sempre nuove persone che si avvicinano alla letteratura
serve quindi un autore che si pone in mezzo tra grandi maestri e i romanzi di consumo, d’appendice. Bisogna
elevare il gusto di massa. L’unico prodotto popolare non è il romanzo ma il melodramma, romanzo di
passioni musicato, era l’unico genere che circolava tra il popolo.
Situazione contemporanea: in molte collane popolari es. harmony (nome straniero è più invogliante),
segretissimo <- esterofilia (anche con le canzoni)
Gramsci parla della cultura popolare. Lui notava come il popolo guarda nei libri più al nome dell’eroe che al
nome dell’autore. Gli eroi della cultura popolare danno vita a serialità, escono dal libro, attirano delle
proiezioni di identificazione. Questi eroi assomigliano al superuomo di Nietzsche ma forse sono di estrazione
popolare.
Tutti gli esseri umani sono intellettuali, pochi lo sono professionalmente (ricevono denaro), ogni uomo ha a
che fare con ideologia, un’idea del mondo. Ogni persona ha bisogno di esperienze estetiche che soddisfa in
relazione alle proprie conoscenze. Non si può creare una letteratura solo per specialisti ma bisogna guardare
a tutte le esigenze.
Negli stessi anni in Germania, uno studioso ebraico Walter Benjamin ragiona sui rapporti tra letteratura e
le nuove masse. Quartieri operai costituiti da contadini venuti in massa dalle campagne. Appartiene alla
stessa generazione di Gramsci, colta borghesia ebraica di Berlino. Scuola di Francoforte (Adorno), studiosi
della società che reinterpreta le idee del’800 di Marx mettendole a contatto con altre teorie. Ragionano sulla
società di massa, sull’industria culturale. L’industria culturale, produzione culturale per le masse degrada le
esperienze estetiche perché le rende una merce, forma d’arte falsificante, produce alienazione e disagio. Si
sposteranno perché sono ebrei. Benjamin scappa in Spagna ma verrà bloccato sui Pirenei e si suicide per non
cadere nelle mani dei nazisti.
“L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” -> si ragiona sulla comunicazione e letterature
nel ‘900. Esprime la sua posizione rispetto alla modernità culturale. Parte dalla constatazione di un
cambiamento ma poi ragiona in modo diverso dagli altri esponenti della scuola di Francoforte. Il momento
dell’esperienza estetica è caratterizzato dal contatto con qualcosa di autentico es. vedere un quadro che è
originale, autentico, si presenta in un modo sacrale. Il valore di culto dell’opera d’arte, la sua aura:
l’apparizione unica di una distanza. Ora quando le opere d’arte possono essere riprodotte l’aura si dissolve,
crolla. L’avvento delle tecnologie che consentono la riproducibilità stravolge il nostro rapporto con
l’esperienza estetica. Crolla il senso di insostituibilità. Questo cambiamento secondo lui, la caduta dell’aura è
ambivalente, non possiamo considerarla solo negativa. Può dare anche uno shock, può diventare strumento di
un’arte nuova, non tradizionale, può avere una circolazione più ampia->consente democratizzazione
dell’arte, più accessibile alle persone. Attenzioni per le arti minori es. fotografia (uccideva il ritratto). Fa
uscire l’arte da un cerchio elitario. Da un lato rifiuta la mercificazione ma possono essere anche utili, sono in
grado di dare una nuova consapevolezza critica-> apre la strada al consumo di massa ma non è solo
mercificazione es. dittature che sfruttavano i mezzi di comunicazione per i propri fini (cinegiornali di
Mussolini). Consulto brano “alcuni motivi di Baudelaire) sull’antologia.
Baudelaire considerato da Benjamin fondatore della poesia moderna
Idee di Benjamin arrivano negli anni 50 in Italia a causa dell’autarchia “Angelus Novus” con dipinto di Paul
Klee
Si concentra su Baudelaire perché Benjamin si occupò…
Considera Parigi capitale della sua epoca, sviluppava egemonia intellettuale, simbolo della modernità,
laboratorio della condizione dell’uomo moderno-> per questo guarda alla poesia di Baudelaire come poesia
senz’aura, critica. (Whitman vuole essere interprete dei molti). Baudelaire scrive “perdita dell’aureola” dove
rappresenta sé stesso nel caos della città, carrozze, fango, la folla e al poeta cade l’aureola nel fango, non la
raccoglie perché deve andare in un bordello-> la strada come luogo dell’odio per la borghesia, fascino
perverso della realtà urbana. Il poeta è un passeggiatore, errante, vagabondo, va in giro senza scopo mentre
tutti cercano il profitto. I lettori stessi diventano una folla, dei committenti dell’opera (il denaro crea la
letteratura moderna). <- esperienza dello shock è tema centrale in Baudelaire es. cigni simbolo dello
spaesamento del poeta. Sensazione del vortice, immersi in un vortice che distrugge, mette in discussione i
rapporti con gli altri e con noi stessi, le nostre credenze. “I fiori del Male” è una conseguenza delle
trasformazioni della modernità.
Genere principe in tutte le letterature è il romanzo.
Bachtin: studioso con vita travagliata, nato a sud di Mosca, visse in Lituania, si laureò a Pietroburgo in
Filologia classica, poi si ritirò in un paesino a Vitebsk dove fondò le basi della sua filosofia del dialogo,
essenza del dialogo, struttura che fonda la nostra identità. Ispirato da Dostoevskij. Anni delle grandi
repressioni da parte di Stalin, lui verrà condannato per essere mandato in un gulag in Siberia. Per la malattia
fu mandato in confino in Kazakistan.
Scrisse romanzi che non poté pubblicare subito, venne riscoperto negli anni ‘60 quando tornò a Mosca in
pensione a 70 anni. Le sue opere vengono tradotte in francese, oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo.
Concetti che affronta sono cruciali: cronotopo (convergenza di tempo e luogo) es. cronotopo del romanzo
gotico è un castello abbandonato
Concetto di carnevale: ragiona sul significato storico, troviamo anche nelle opere di Rabelais. La cultura del
carnevale. Perché tutte le culture hanno bisogno di un carnevale, esso dissacra, demistifica, è critico nei
confronti di qualsiasi potere e istituzione. Non prevede distinzione tra attori e spettatori, mette in scena il
mondo alla rovescia. La vita è tolta dai suoi binari normali, viene abolito ogni ordine gerarchico, tutto è
profanato, tutto è oggetto di scherno e parodia ma è provvisorio, è solo una festa poi si torna alla normalità
ma in questo momento viene alla luce una cultura popolare nascosta, rivendica i valori che vengono dal
basso. Il romanzo è erede della tradizione carnevalesca, ciò che è comico è vicino, le dittature non vogliono
che si rida di loro, il riso distrugge la distanza, il sospetto, la paura. Il romanzo nasce da una
carnevalizzazione della produzione letteraria, dall’abolizione di vincoli, non segue regole decise una volta
per tutte. È un genere in divenire, altri generi nascono prima della letteratura, il romanzo è fatto solo per
essere letto, è un genere ibrido in cui si mescolano le cose i vari strati del linguaggio “La lingua come
concezione del mondo” (estetica e romanzo). Ciascuno di noi quando usa il linguaggio usa un sistema che
non gli appartiene. Plurilinguismo (dopo il mito di Babele) ha un ruolo fondamentale. La parola nel romanzo
è dialogica, è l’aroma dei contesti sociali in cui nasce, riflette un certo punto di vista sul mondo, sulla società
con cui il lettore si confronta. Nel romanzo sono sempre due o più punti di vista a dialogare, più lingue anche
se si parla tutti italiano. L’uso della lingua non è mai neutro, tradisce un ‘appartenenza sociale. La lingua
accoglie in sé vari impulsi, la parola è bivoca cogliamo dalle parole di un personaggio il pensiero dell’autore.
Polifonia è un tratto tipica dei romanzi. Oppone il romanzo all’epica, è in divenire, è incompiuto. È il genere
dell’individuo isolato nella società moderna, lettura muta, è soggetto a metamorfosi, non puoi chiuderli in
una definizione. Lui dice ciò che non è, è diverso dall’epica: sistemi di regole diverse, mette a fuoco tre
peculiarità che distinguono romanzo tra altri generi:
plurilinguismo, dialogismo
vicinanza, cambiano le coordinate temporali. Es. l’epica si occupa di passato, fonda una tradizione, ci parla
di un mondo di eroi separato dal nostro, è inaccessibile a noi, costruito per essere venerato, è il mondo del
sacro, assoluto, non è problematico -> esiste una distanza epica che crolla nel romanzo. Esistono anche
romanzi storici ambientati nel passato ma gli oggetti raffigurati sono familiari, quotidiani, comici (riso
avvicina e distrugge ogni distanza) sono uomini come noi
incompiutezza: nel romanzo i personaggi sono colti in momenti imbarazzanti, non ufficiali. Nell’epica la
realtà contemporanea non aveva tanto spazio. Nel romanzo si ha uno spazio aperto. Il significato di un
personaggio lo capisci alla fine, entra in scena il dubbio nel romanzo (Amleto), il lettore si interessa sulla
sorte del personaggio, c’è un inizio, svolgimento, fine.
30 ottobre
Romanzo: termine che ha diverse accezioni, in origine indicava le lingue volgari. Nel 200 indica la
letteratura cortese, poi il romanzo cavalleresco fino ad arrivare al significato di oggi già dal 700. Forma
letteraria più diffusa al mondo. Ha avuto effetti clamorosi ha sconvolto il sistema dei generi tradizionali e ha
romanizzato altri generi, non esce da una tradizione orale, nasce per essere letto attraverso la stampa, genere
dell’individuo isolato dell’industrializzazione, è un genere d’appartamento.
I romanzi hanno una natura ibrida, polimorfa non hanno un ideale puro al quale fare riferimento. Per questo
ha avuto problemi ad imporsi in alcune cultura, doppia condanna dai tradizionalisti perché non esisteva
nell’età antica, censura estetica e anche censura morale, in quanto non dice la verità, mente, è falso,
corrompe i consumi.
(Quando Manzoni scrive romanzo, gli amici rimangono scandalizzati, genere per donnicciole)
Ancora oggi c’è diffidenza nei confronti di alcuni generi di romanzo.
Caratteristiche del romanzo contemporaneo
-è un testo in prosa (esistono anche in versi es. Puskin)
-è una narrazione, racconta qualcosa (ci sono stati anche casi in cui non si racconta niente)
-radice fiction, di invenzione
-il romanzo inventa un mondo in cui il lettore entra
-ha una estensione considerevole, non è breve anche se esistono micro-romanzi
Questi elementi si possono trovare anche in opere comparse prima del 700 es. le metamorfosi
Tema: amore contrastato
I romanzi antichi (novelle) sono diversi da quelli odierni
Saggio di Ian Watt “Le origini del romanzo borghese” generazione più giovane rispetto a autori trattati
fino ad ora. Nato nel 1917-1999 insegna in università importanti, durante anni 60 guerra in Corea e Vietnam
diventa oppositore dell’invasione in Cambogia.
“Miti dell’individualismo moderno” libro pubblicato nel 1996 in cui ragiona su grandi personaggi della
modernità es. Faust, Don Chisciotte, Don Giovanni, Robinson Crusoe personaggi laici che stanno alle
radici della modernità, hanno saputo cogliere tendenze dell’immaginario collettivo, simbolizzano valori
fondamentali di una società, hanno un significato più importante degli autori, sono entrati del linguaggio
giornaliero, mettono in discussione la morale del proprio tempo (es. ideologie fondate sull’onore non
rispettate da Don Giovanni, Robinson invece è dominato dalla ricerca della salvezza e diventa simbolo
dell’attivismo borghese, si crea con le sue forze il destino, trionfo dell’individualismo)il destino a cui
vanno incontro è di punizione, dannazione anche perché si oppongono a principi religiosi.
Ragiona anche su Interazione fra opere e pubblico, cambiamento a cui è andato incontro l’uomo nella
società, l’affermazione del romanzo sarebbe inconcepibile senza l’idea che ogni uomo può scoprire la sua
verità, il romanzo ci fa vedere personaggi particolari, tendenza all’individualizzazione del personaggio e
rappresentazione dettagliata dei paesaggi.
“The rise of the novel” ad un certo punto si sente bisogno di fare riferimento all’esperienza reale, fornire ai
lettori esperienze analoghe alle esperienze quotidiane, cose credibili. Insegnare concetti morali, provare
emozioni suscitate dai personaggi.
Inghilterra primi decenni del 700, rivoluzione industriale il pubblico aumenta ma c’è analfabetismo (non
bisogna neanche alfabetizzare tutti perché sarebbe una voce di ribellione oppure una perdita di tempo);
aumento del benessere dei ceti medi. Il teatro era ancora però più diffuso del romanzo, in origine non è una
forma letteraria popolare; aumento del tempo libero, la lettura si sviluppa come attività femminile; nascita
giornale che veicolava i romanzi (romanzo d’appendice)aspetto imprenditoriale viene preso in
considerazione, nasce la moderna editoria, aumentano anche le dimensioni dei testi per l’estrema presenza di
particolari. Capacità di scrivere tanto e veloce diventa una virtù (Balzac).
Romanzo picaresco: furfante, ha origine in Spagna (Lazarillo de Tormes, Ragazzi di vita di Pasolini)
Romanzo epistolare: lettera scritta in modo immediatotrasmette veridicità, finzione del non fittizio.
Finge che non ci sia una ricerca stilistica (romanzo dossier di Camilleri) Le ultime lettere di Jacopo Ortis
Romanzo d’appendice, feuilleton: rimanda alla tecnica editoriale, pubblicati a puntate alla fine delle quali
c’è un momento di suspense, pubblicati a dispense
Romanzi di genere (categoria ombrello perché comprende anche cose diverse tra di loro es. romanzo
giallo, rosa, umoristico, per ragazzi con a loro volte sottocategorie) para letteratura, industriale, letteratura
come merce, vendibile,
Antiromanzo: permette al romanzo di parlare di romanzo, la finzione mette in primo piano le proprie leggi,
viene tutto demistificato es. “Se una notte d’invero un viaggiatore” di Italo Calvino
Ci sono opere più o meno rispettose della realtà empirica: novel (poca idealizzazione, attitudine mimetica a
riprodurre realtà che conosciamo) genere tipico del realismo moderno, dà idea vera delle condizioni della
società, ha la capacità di riflettere lo sviluppo sociale rappresentando personaggi individuali ma
tipici(equilibrio particolare-generale)realismo vs. romance (forme narrative idilliche, pittoresche) Don
Chisciotte è romance che diventa novel quando lui prende coscienza delle sue azioni.
Teoria della ricezione di Jauss, durante conferenza nel 1967 “la storia della letteratura come sfida nei
confronti della scienza della letteratura” (metodo scientifico applicato a tutto) <- c’è sotto l’idea dello
strutturalismo (guarda troppo ai testi secondo lui), Jauss dice il testo letterario non è uguale per tutti in ogni
tempo, è un dialogo
scuola di costanza nato nel 1921 morto nel 97
Riflette sulla Capacità della lettura di suscitare in noi emozioni, esperienza estetica, coinvolgimento
emotivo, incantesimo che permette di superare ogni angoscia del presente.
Propone una letteratura rovesciata, va rifondato lo studio della letteratura togliendo le vecchie convenzioni.
Parte dall’idea per cui l’opera non è un oggetto a sé uguale a ogni spettatore e sempre, è una partitura
musicale che prende nuova vita a ogni esecuzione. Ogni lettura collauda il senso dell’opera, ogni opera ha un
impatto sulle nostre idee e pre-giudizi, quello che è il nostro orizzonte d’attesa. Tutto ciò si lega al tempo e ai
valori che circolano nella società, è per questo che le opere sono inesauribili<-effetti dell’opera
Tutte le opere sono lette sullo sfondo di un orizzonte d’attesa, un sistema di relazioni. L’opera viene a
contatto con le nostre attese fatte di ricordi di altre opere, serie che ci sono piaciute, dell’idea che abbiamo
del genere dell’opera che leggo, di nostre opinioni. Abbiamo già un orientamento. L’opera la confrontiamo
con i nostri pareri. Quando leggiamo un’opera ambientata in una società molto diversa dalla nostra che non
abbiamo vissuto, i critici devono rendere il più oggettivo possibile l’orizzonte d’attesa del pubblico. Se
l’opera è vicina alle attese sono opere di intrattenimento, sono opere create dal pubblico. Le opere grandi
invece creano il pubblico, il nuovo ha valore in quanto tale, bisogna considerare lo sviluppo delle ricezioni
nel tempo perché nel frattempo sono uscite opere nuove e quindi quelle vecchie le leggiamo in modo diverso
processo di selezione e integrazione. Non basta la prima ricezione ma bisogna guardare lo sviluppo di altre
opere nel tempo. bisogna anche considerare l’impatto che l’opera ha avuto nella prima pubblicazione.
Madame Bovary quando uscì non c’era un pubblico pronto, l’autore Flaubert finì in tribunale, mette in
scena un adulterio femminile senza contestarlo, senza deprecarlo. A volte un’opera letteraria provoca un
mutamento d’orizzonte efficace da incidere sulle convenzioni sociali, orali dominanti. -->questioni di genere
nel caso di Madame Bovary utilità della letteratura sta anche nel cambiamento che provoca
A volte facciamo fatica a riconoscere questa utilità in quanto se leggo oggi un’opera del 700 non rimango
stupita da certi avvenimenti, siamo immersi in una determinata società e quindi è difficile cogliere l’impatto
originale dell’opera.
È importante valutare le competenze dei lettori che scelgono che uso fare del testo
Ruota di bicicletta esposta come opera d’arte è impossibile trovare delle proprietà artistiche che lo rendono
tale.ci sono modi estetici di guardare gli oggetti. Arte è ciò che siamo abituati a considerare tale, grazie a noi
un oggetto assume valore, tutto varia nel tempo, varia il riuso degli oggetti nel tempo, anche testi letterari
destinati a un riuso es. leggi, testi religiosi.
Escarpit – sociologo francese. Università di Bordeaux. Si concentra sulla circolazione dei testi, best seller.
Sociologia quantitativa ha un problema: dice quanti hanno comprato, ma non dice se lo hanno effettivamente
letto, non dice nulla sulle modalità di fruizione di quel libro. La sociologia quantitativa non basta. Ragiona
sul libro anche in termini economici/industriali. Dall’editore si passa alla selezione, al contatto con il libro.
Tutti cercheranno il rischio minimo, rischio di impresa. La prevedibilità è aleatoria, è difficile da controllare.
Long seller – libri che son capaci di vendere molto e a lungo.
Differenziazione dell’offerta: testi diversi autori diversi per destinatari diversi. Occorre una bussola
fondamentale è la mediazione dell’editore: chiave dell’interpretazione dei testi. Aumento della responsabilità
del lettore. Editore: unisce funzioni dal lato culturale/sociale e anche funzioni economiche. Il libro diventa
merce in virtù di qualità spirituali, non quantificabili, astratte. Questo ne fa un settore dagli esiti economici
incerti. Lo scrittore affida l’opera all’editore attraverso dei soldi. Una volta l’editore faceva tutto, ora no.
Prima stampava i testi, si occupava della vendita ecc… ora c’è una divisione dei compiti, da quando il libro
diventa merce. Libraio, tipografo, editore… l’editore diventa figura di mediazione di processi produttivi che
si collega all’azienda. La divisione dei compiti è una cosa recente. L’editore coordina, decide tutto: cosa,
come quanto, quando, in che collana stampare.
11 novembre
Editore: ruolo in continua evoluzione, come lo è la società con la quale si deve affrontare
Italia: espansione verso il basso del pubblico più tardi di altri paesi, per l’analfabetismo
Oggi il numero dei lettori è più grande, prima i lettori erano meno ma condividevano un sistema di valori.
Stato fisiologico non patologico del dinamismo della società, risposta a esigenze nuove culturali, estetiche.
La modernità porta omologazione ma anche differenziazione, nuovi desideri e nuovi punti di vista. -->
secondo 900 prodotti letterali costruiti per intrattenere hanno avuto più successo, romanzi non tanto
impegnativi scritti anche da scrittori importanti ma indirizzati a lettori meno esperti. Il lettore può avere
diverse esigenze. Ci sono stati anche prodotti di alta qualità, il lettore colto può leggere cose più complesse e
meno complesse ma hanno delle predilezioni. Si è rotta l’unità del pubblico ...? c’è una relativizzazione dei
valori estetici percepiti in modo diverso dai lettori. Convivenza di tipi diversi di pubblico hanno portato alla
democratizzazione del sistema letterarioConcezione relazionale della letteratura, non vuol dire mettere
tutti i testi sullo stesso piano ma si possono fare distinzioni.
Spinazzola: studi sulla Sociologia della ricezione, “la democrazia letteraria”, “critica della lettura”
Parte dall’idea per cui i gusti delle persone comuni vanno considerati con serietà, rispetto (come Gramsci)
Scrive “l’immaginazione divertente” in cui parla di generi che vengono considerati poco dai critici. È attento
alla capacità che la critica ha di orientare i lettori. Il pubblico ‘900 (articolazioni del pubblico novecentesco,
vedo libro) esiste un pubblico della poesia (numero inferiore a quello della prosa, non per perdita di
importanza ma per mancata circolazione di poesia nella società) e uno della prosa. Spinazzola si concerta
sulla prosa, il romanzo ha la capacità di adeguarsi alle esigenze della società. Inizio 900 tentativi di
coinvolgere pubblico più vasto, la piccola borghesia legge i romanzi di D’Annunzio, durante ventennio
fascista prende voga una letteratura di intrattenimento, crescono molti generi romanzeschi (giallo, poliziesco,
umoristico, rosa) c’è un ritardo storico dell’affermazione del romanzo, scrittori poco sensibili alle esigenze
provenienti dal basso (distanza linguistica, es. italiano del 300 difficile da leggere). Spinazzola afferma che
in Italia il romanzo acquista valore centrale solo dopo il 1945, il movimento neorealista ha un ruolo
centrale--<opere scritte in un linguaggio il più comprensibile possibile dato anche dall’impegno democratico
che si proponeva es “Cronache di poveri amanti” -> cronaca: cose di tutti i giorni; poveri amanti indica
slancio sentimentale dell’opera, melodrammatico. Il neorealismo occupa la fase del dopoguerra in Italia, poi
si hanno gli anni del boom economico. Il neorealismo parla di un paese in macerie, grande desiderio di
miglioramento, speranza. Anni ‘60 le neoavanguardie rifiutano l’idea della letteratura che si mercifica troppo
e il collegamento con il ceto borghese. Seconda metà del 900 molte case editrici spinte a portare libri nelle
edicole (fino anni 80), si creano collane vendibili (anche di classici) anche nelle edicole, la collana Oscar
nasce per le edicole esplode il libro economico, tascabile, aumento ulteriore della scolarizzazione. La
struttura del pubblico odierno: descrivibile in 4 livelli dall’altro in basso, a partire da chi è in grado di leggere
testi più complessi:
1° livello: scritture e lettori sperimentali (legati soprattutto alla poesia, es. Manganelli), scritture estranee ai
canoni, rifiutano modelli, valori estetici tradizionali, avrà una forte vocazione e lavoro sui linguaggi, il lettore
deve avere già delle conoscenze, un backgroundlettori colti
2° livello: letteratura istituzionale (libri prescritti anche nelle scuole), abbiamo un equilibro tra tradizione e
innovazione, continuità evolutiva rispetto alla tradizione, lo scrittore si sente erede delle esperienze letterarie
del passato, appartiene alla civiltà comune, rivolto a un pubblico medio colto es. Sciascia, Primo Levi,
Calvino
In mezzo tra 2° e 3° c’è la letteratura di massa
3° livello: letteratura di intrattenimento, libri proposti da professionisti che sfruttano convenzioni di genere,
es. comico, gialli, erotici, fantascienza es. Camilleri. Possono essere letti anche dal pubblico basso. Libri non
fiction, ambigui tra finzione e realtà, scritti anche da giornalisti es. Fallaci, Gramellini
4° livello: letteratura marginale, paraletteratura(può avere definizione spregiativa “non è letteratura”), non
si trova forse nelle librerie ma nei supermercati, nelle edicole, hanno uscite periodiche, libri semplici per
lettori non particolarmente acculturati, libri comprensibili, ricchi di stereotipi, enfasi. Cercano
coinvolgimento facile del lettore. È il livello più disprezzato, Spinazzola dice che questo è cambiato perché
ad esempio ci sono fumetti sperimentali o istituzionali. Mescola parole e immagini. - >nel dopo guerra sono
stati inseriti i fotoromanzi dotati di didascalie. Raggruppa opere di cui la critica non si occupa.
Nel tempo alcuni generi vanno incontro a una legittimazione.
Nessun testo appartiene una volta per tutte a uno di questi livelli, nel tempo ci sono dei passaggi, una
fluttuazione tra i livelli. Es. percezione di Maigret è cambiata, considerato oggi un autore istituzionale
mentre ha scritto anche romanzi meno colti.
Prima di percepire diversamente un autore si percepisce diversamente un genere. (tradimento creativo, vedo
lezione 8 novembre)
Questione dei generi letterari. I generi sono modelli conosciuti che possono essere imitati, serie di rapporti
fissati secondo regole variabili storicamente tra il piano dell’espressione e il piano del contenuto. Il genere
presuppone delle regole, da un lato orienta l’invenzione dell’autore. I generi sono una somma di espedienti
estetici disponibili all’autore e già noti al lettore. Di solito tra i generi ci sono rapporti gerarchici. Nella
società odierna sono cambiate le funzioni dei generi, prima c’era una scala di valori e il primato spettava
all’epica. A partire dall’800 cambia, il genere ha funzione di orientare, oggi agiscono in modo più evidente
nella letteratura di più largo consumo, vengono intesi in modo svalutativo.
Ulrich Schulz Buschhaus, esce dalla scuola tedesca che studia lingue romanze. Si occupa di sociologia
della letteratura.
Sistemi letterari. Lo sviluppo dei generi letterari ha un influsso sull’industria editoriale ma vale anche
l’inversotra le cause dello sviluppo del romanzo c’è la scelta delle editorie di rispondere alla domanda di
interessamento verso il romanzo. Garanzia di anonimato. Vivere l’esperienza letteraria come esperienza
privata, atto di lettura si sottrae al controllo sociale. Il rapporto tra stampa e società borghese si fa via via più
stretto a partire dall’800. Una volta i critici avevano potere di legislatore, dall’800 in poi possono parlare ma
non hanno potere di fermare le persone da comprare romanzi. I grandi capolavori e le loro prefazioni sono
fatti per riprendersi dalle critiche. il romanzo non deve nulla al sostegno dei critici, deve tutto all’interesse
degli editori e del pubblico, l’editoria stimola produzione di romanzi e contribuisce alla stessa definizione dei
generi. Schulz insiste sul fatto che l’editore commissiona i testi che pubblica. L’istituzione di un genere è
chiarita e modificata dalla nascita di una collana, l’istituzione di una collana presuppone l’esistenza di un
genere. L’editoria contribuisce alla continuità del genere letterario di successo. Arte di avanguardia nega la
propria vendibilità, nega il fatto di diventare merce. Ci sono tre tappe verso la liberazione dell’opera
1. Emancipazione della rappresentazione del reale, non c’è più corrispondenza tra stile e personaggio.
2. Liberazione, emancipazione delle espressioni, liberazione da quello che è convenzionale
3. Emancipazione dal significato (avanguardia), es. surrealisti, arte gestuale l’avanguardia è fatta
però per specialisti che arrivano ad un punto in cui prevedono l’imprevedibilità, non si stupiscono
più
13 novembre
Buschhaus
Quando l’infrazione della norma diventa la norma ciò diventa un problemale storie diventano
prevedibiliavanguardie si esauriscono nella capacità di scandalizzare , suscitare stupore del lettore es.
copertine futuriste con gioco di dimensioni diverse oggi è normale, è diventato normale oggi prende piede
una legittimazione della leggibilità dei libri l’avanguardia rifiuta l’idea stessa di genere letterario
Matrice non solo economica ma culturale si tratta di stabilire un contatto tra le esigenze dei lettori e degli
autori che cercano prestigio.
Globalizzazione: mercato internazionale, planetario il lettore consumatore riesce a soddisfare la sua fame
di storie e finzione. Mercato non è più limitato a una nazione o lingua
L’esistenza dei generi è uno stimolo, funzionano da bussole sia per lettore che per autore
Post-moderno: Buschhaus nota come ci siano differenze nel trattare il concetto in Italia rispetto alla Spagna o
altro paese europeo. In Italia non si parla tanto di modernismo, come si fa a parlare di post-modernismo
Schulz dice che si deve parlare di post-avanguardie anni ’80 problema di traducibilità, testi che sembrano
rifiutare la traduzione e altri che la “invitano”, ogni traduzione è un progetto culturale. Lo stesso critico è un
traduttore di culturasi parla sempre di più di letteratura comparata
Comparatistica: può occuparsi di: casi bipolari, influenze di un autore su un altro; circolazione
internazionale delle opere (l’opera di Dante); miti che si ripresentano nella contemporaneità; del modo in cui
l’opera si socializza, la capacità di raggiungere un pubblico concetto di Valorizzazione: valore attribuito
da qualcuno non astratto, bisogna misurare il valore d’uso dell’opera. Si possono individuare stadi del
processo attraverso cui una comunità dà valore ad un testo (Spinazzola): primo gradino è la pubblicazione,
giudizio di pubblicazione da parte della casa editrice (funziona da iper-lettore->schede di letture); secondo
gradino è decisione della collanadecisione sul genere del testo; poi il gradino del successo editoriale, si
paragonano opere di uno stesso genere; poi c’è la fama, stima degli autori autorevoli, successo qualitativo:
recensioni positive e premi; ultimo gradino è la scuola, valorizzazione scolastica, entrata nei programmi
scolastici, è anche una decisione politica (programmi ministeriali).
“Successo e durata delle opere letterarie” - Escarpit si chiede il libro è un bene duraturo? Continua a
essere letto? La letteratura dovrebbe essere un bene di riuso ma nota che la diffusione dei testi letterari non è
per niente scontata, i libri hanno un tasso di mortalità precoce elevatissimo, prende in considerazione la
biblioteca nazionale di Parigi, nelle antologie ne sopravvivono solo alcuni dei tantissimi autori, il pubblico
medio conosce pochi nomi. Di molta letteratura si parla per “sentito dire”, è un modo importante per tenere
vivo la memoria di un testo che potrà essere ripreso un domani e ristampato. Molti testi scompaiono senza
lasciare tracce. Le cause di questa situazione sono: 1. il successo è legato a dei gruppi sociali generazionali,
molti artisti tramontano, il successo invecchia con il pubblico che lo determina; 2. possibilità delle opere di
essere tradite, lette in modo diverso da come sono concepite dall’autore, si estraggono nuovi significati,
hanno dei significati potenziali; 3. scelta dei testi per l’istruzione causa una discussione nata negli USA, si è
concentrati sul concetto di canone, perché i testi canonici vengono tutti dall’Europa?, scelta eurocentrica,
movimenti di ampliamento dei canoni e ampliamento verso letteratura popolare (Gramsci), attenzione alle
differenze etnico-culturali, differenze di genere (Women Studies)domande che suscitano reazioni
entusiastiche ma anche inorridite (come si fa a mettere in dubbio l’importanza di Dante?) ricadute
importanti anche in Italia->canone fondato su solide basi risorgimentali, fine 800, dopo l’unità si scelgono
testi improntati da nazionalismo es. Carducci. Sotto il fascismo si è accentuato l’aspetto del nazionalismo,
poesia dominante sulla prosa (anche oggi nelle scuole). Dopo 1945 si è data importanza anche alla prosa. A
scuola c’è la mediazione del manuale, non si legge l’opera intera
❁Giovannino è al tempo stesso io narrante e io narrato. Solitamente c’è uno scarto tra queste due identità:
l’io narrante dovrebbe avere una maggiore consapevolezza rispetto al sé stesso raccontato; questo perché di
norma il momento della scrittura non coincide con il momento del racconto. (La biografia solitamente si
scrive alla fine della vita: l’autore è più consapevole, saggio…) ↳In questo romanzo nonostante ciò non
vediamo nessuna maturazione dell’IO NARRANTE, perché non passa molto tempo tra il momento in cui i
fatti si verificano e la scrittura della storia.
Tempo verbale + utilizzato non è il passato remoto. É o il passato prossimo o il presente
attualizzante//Futuro. - É come se fossimo in presenza di pagine di diario. Ciò deriva dal “taglia e cuci” che
Guareschi ha fatto della rubrica -articolo che esce con regolarità//riassunto che troviamo all’inizio di ogni
capitoletto- che teneva sul giornale “Bertoldo”. ↳Al tempo stesso abbiamo un altro scarto temporale, quello
in cui l’io narrante raccoglie i propri scritti per la lavorazione. (Cap.21º succede che scrive una lettera a una
gentile signora (morte) Giovannino chiede di portare nell’aldilà un foglietto in modo tale di poter concludere
la propria storia. Per capire tutto bisogna risalire non al 1929 ma al 1916.)
Tanto al momento della scrittura che al momento della lavorazione Giovannino come io narrante non è
attendibile. Questo ce lo confermano le rubriche - anche loro non affidabili - non sobrie ma caratterizzate
dall’enfasi umoristica che caratterizza lo scrittore. Guareschi porta alle estreme conseguenze le
caratteristiche tipiche di tutte le narrazioni autobiografiche => la menzogna. Il passato viene sempre
accordato alle necessità e agli scopi del presente. Questo provoca 2 conseguenze//strategie:
I. Guareschi fa questo perché questo modo di raccontare valorizza il lettore, che è chiamato a leggere tra le
righe e a interpretare continuamente le parole del personaggio per capire realmente ciò di cui si parla. (questo
serve per selezionare il pubblico. Guareschi cercava infatti un pubblico vario ma anche un po’ raffinato) II.
Legata al percorso di formazione di Giovannino: questa inaffidabilità ci restituisce un atteggiamento di
Giovannino, cioè l’alternanza di spinte regressive e balzi in avanti. Giovannino infatti vuole a volte crescere
e a volte rimanere bambino, questo atteggiamento - bifronte e ambiguo -contribuisce alla sua inaffidabilità.
Il lettore deve quindi -leggendo tra le righe- smontare la linea di coerenza che ci propone l’autore e
sostituirlo dalla bildung tradizionale (fatta di scelte giuste e passi falsi). INATTENDIBILITÀ MOLTO
EVIDENTE NELLA DESCRIZIONE DELLA VITA SCOLASTICA Es: Pg.30 ↳All’inizio della scuola
Giovannino si era buttato nella scuola con tanta foga che anche Luigi gli aveva detto di calmarsi. In realtà
come ci viene confermato qualche pagina + avanti Giovannino non era poi così bravo a scuola (Pg.39) ↳2º
punto di inattendibilità: Giovannino attribuisce il passaggio dell’esame di maturità all’inconscio.
Surrealismo: movimento artistico nato in Francia che si sofferma molto su questi temi. liberare il pensiero
dagli schemi. Il subconscio è scorretto secondo Giovannino. In realtà non è così, Giovannino si rende in
realtà conto che quello che studia al liceo è ormai vecchio “addio al vecchio liceo” => ripresa a un capitolo
dei promessi sposi “addio ai monti”. Per Giovannino però non è assolutamente un addio malinconico. Lo
stile iperbolico utilizzato dall’autore ci fa capire che quello che scrive è tutto falso. ↳3º esempio. Quando
Giovannino e Margherita devono andare a Milano, Lui rivela a lei di aver anticipato tutto e di essersi già
licenziato dal lavoro da ben 2 settimane pag.76
❁SNODO CRUCIALE: 12 capitolo (Pg:102) ↳Giovannino esce dalla strada maestra. Giovannino è infelice
ed è tanto più infelice se confrontiamo la sua situazione a quella di Margherita. Margherita infatti non ha
particolari rimpianti: perché diventa madre e adempia il suo ruolo, missione biologica. X Giovannino le cose
sono un po’ più difficili: Viene raccontato che i genitori hanno “trovato” il bambino sul letto. Con la nascita
del bambino l’uomo è meno felice della donna perché la sua vita è segnata una volta per tutte. La vita in città
è una vita massificata, omologata. Questa vita inizia a stare un po’ stretta al protagonista al punto che ancora
una volta si sottolinea la differenza tra “CITTÁ e CAMPAGNA”. I colli che si vedono in lontananza dalla
città però non sono più raggiungibili=> metafora di una vita libera dai condizionamenti di una società dei
consumi che inizia a prendere forma. Il bambino nasce e subito tutti coloro che vengono a visitarlo fanno
previsioni su ciò che farà da grande. ↳L’autore ci spiega tutte queste dinamiche attraverso una tecnica piena
di surrealismo: SOGNO -Pg.107- ↝Giovannino è in grado di vedere i sogni di suo figlio. Sono importanti
perché ci propongono la realtà da un punto di vista straniante (La realtà che ci è nota ci viene descritta da un
punto di vista inusuale). Nel sogno vediamo bisogni elementari. Nel sogno del bambino ciò che nella vita
reale sembra avere senso qui non lo ha, sembra assurdo agli occhi del neonato: La macchina da scrivere
diventa un mostro (il lavoro è un mostro), la sigaretta era un elemento di virilità all’epoca (nel sogno sembra
un incendio o una sorta di occhio rosso), le cravatte che sono così importanti per la vita lavorativa degli
uomini (diventano stendardi con cui giocare).Alla fine del sogno il bambino si avvicina alla faccia del padre
e si punge con la barba => piange. Pianto del bambino a contatto con la barba (simbolo della maturità) ci
dice che anche il neonato, una vota adulto seguirà la stessa strada del padre e andando verso i “colli lontani”,
anche lui si fermerà perché troverà un “piccolo arnese nel cespuglio” (sarà padre). Guareschi ci descrive una
società dove famiglia, matrimonio e figli sono un ostacolo per il raggiungimento dei colli lontani. Una
società alternativa non ci viene presentata => i modelli di vita che Giovannino sente + vicini a sé non ci
vengono presentati realmente ma s’incarnano in figurine surreali: ↝Angeli custodi: “Giacinto” (cap.20)
Uomo con un sacco di difetti, curioso, ficcanaso, attaccabrighe. Ci viene detto che in passato è stato angelo
custode di Victor Hugo. Giacinto rappresenta un’ipotesi di vita che a Giovannino piace: vita libera. Giacinto
incarna una possibilità di vita alternativa. Inoltre, lavora bene, non teme di sacrificarsi ma pur lavorando bene
non lavora troppo e non con molte regole. Questa anarchia piace molto a Giovannino. A un certo punto gli
angeli custodi parlano del figlio di Giovannino. Giacinto smaschera l’ipocrisia del Giovannino narratore:
Giovannino si stufa dell’invadenza dell’angelo e mette un annuncio sul giornale per trovarne un altro. Ne
trova uno che forse va bene, Giuseppino. Nonostante ciò Giuseppino non va bene, è un angelo piccolo
borghese: rimanda a quella vita semplificata. Giacinto è indipendente ideologicamente: mentre Giovannino
dorme Giacinto cambia la sintonizzazione della radio e la mettono su “Radio Londra” => la voce del nemico,
degli alleati. ↝Giovannino fantasmino👻: Una volta morto Giovannino può fare ciò che vuole. La possibilità
di vita alternativa si collega all’impossibilità di scrivere: Giovannino ha fatto un patto con la morte e l’unico
passo che può fare è scrivere la fine della storia della sua vita.
Paternità, indiretta: quando il bambino va a scuola Giovannino-fantasma suggerisce la risposta esatta al
figlio. Nelle vesti di fantasma Giovannino può fare il papà. Il figlio non viene mai chiamato per nome perché:
non ha un’identità sociale prima di andare a scuola (può essere chiamato in qualsiasi modo). Il fatto che è
sempre chiamato con un vezzeggiativo ci fa capire il punto di vista con cui viene descritto => quello del
padre.
❁Margherita: Rappresenta un modello di femminilità -in parte- emancipata, non dalla tradizione NELLA
tradizione. É una donna libera, indipendente, aggressiva nei confronti dell’uomo. Questa indipendenza però
ha pur sempre dei limiti precisi che non può e non vuole oltrepassare. Pg. 33: “Io dovrò pensare ad un
marito” <= accetta i comportamenti del padre. Margherita non accetta di essere succube dell’uomo MA
riconosce all’uomo il ruolo di capofamiglia. (É lei che chiede la mano a Giovannino) Margherita ci fa capire
il ruolo della donna nella società dell’epoca: in parte si emancipa ma il suo ruolo nella società si esaurisce
nella maternità e nella cura della casa. (non è richiesto che si trovi un lavoro. Le uniche che lavorano sono le
donne del popolino, non le borghesi=> condizione che permane fino alla fine degli anni’60. Dopo la guerra
alla serva si sostituiscono gli elettrodomestici. L’educazione serve solo per trovare marito Pg.64/65
Margherita dimentica tutto ciò che ha studiato a scuola perché il mondo non le chiede + queste conoscenze.)
Margherita si comporta come un sergente nei confronti del marito -lo comanda-. Non le è concesso nessun
riscatto. Quando scoppia la guerra la donna non capisce niente; la utilizza come occasione di melodramma.
Alla fine (cap.21) troviamo un dialogo significativo: Giovannino chiede a Margherita se non sia stufa.
Margherita intuisce il problema ma lo rimuove subito, lei non pensa a problemi che non abbiano già una
soluzione. “non si può fermare la grande ruota del mondo”.
25 novembre
Riepilogo
Giovannino: Personaggio e io narrato
Scoperta di Milano: racconto in prima persona
Giovannino come narratore è inaffidabile, inattendibile. Non sembra esserci scarto tra tempo di verifica delle
vicende narrate e tempo in cui vengono narrate.
Le rubriche, riassuntini sono umoristici. Motivo per cui Guareschi insiste sull’inattendibilità->strumento di
selezione del pubblico, il lettore colto capisce che Giovannino racconta cose non vere; riflette
contraddizioni del percorso di crescita, da una parte vuole rimanere giovane al liceo, dall’altra vuole
diventare adulto e capisce che il liceo insegna cose che non hanno senso.
Descrizione anni passati a scuola, Renzo e Lucia che fuggono->addio liceo=addio monti
Inconscio->responsabile dell’esito positivo del diploma
Un commento conclusivo di Guareschi: occhi di margherita che dicono Giovannino, Giovannino. Altro
commento tipico è il “che è bello e istruttivo”.
Pag.76 capitolo 8 Giovannino dice che si è licenziato dal giornale 15 giorni fa, capiamo che Giovannino è
inattendibile
Capitolo 12responsabilità connesse alla paternità allontanano l’uomo dalla strada verso i colli lontani
(metafora della vita libera), diventare padre e adulto significa abbandonare strada della fantasia, seguire la
“vita degli uomini qualunque” pag.103. Guareschi usa satira esagerando la modernità di massa che in Italia
arriverà solo negli anni ’50, ’60. Anche se dal testo sembra che tutti abbiano un’automobile in realtà non era
così.
Sogno del bambino si vedono cose che contano nel mondo degli adulti che agli occhi del bambino
diventano mostri, giocattoli es. macchina da scrivere e cravatta. “Piccolo mascalzone”, nome del bambino
citato una sola volta ->guardo dove
Soluzione proposta: Evasione fantastica di stampo surrealista, angelo custode->hanno un regolamento ma
sono capaci di slanci eroici, capaci di comportamenti anticonformisti pag. 196 capitolo 21->angeli custodi e
fantasmi non possono viaggiare in comitiva, citato il “dopolavoro”attività con cui il regime cercava di
strutturare il tempo libero degli italiani (critica velata al regime)le anime vanno singolarmente in paradiso
non in gruppo. Angeli: Camillo, Roberto, Giacinto. Mette annuncio sul giornale per trovare un angelo
custode (ex angelo custode di artigiani, di piccoli borghesi, Giuseppino) ->riflette appartenenza sociale di
Giuseppino, lui non accetta poi di assumerlo come angelo custode. Agli angeli vengono associati
comportamenti umani (sgambetto che angelo custode fa al padrone).
La morte viene trattata in modo positivo, segna impossibilità di scrivere (tasti della macchina da scrivere non
scrivono quando Giovannino fantasma li schiaccia) ->in città è difficile vivere ma se si vuole diventare
scrittori il confronto con la città è ineludibile.
Capitolo 8 Margherita pag.72 se arrivo a casa 5 minuti in ritardo mio padre mi uccide, temperamento
meridionalesi illude alle norme del patriarcato, regime di civiltà in cui il capo famiglia ha potere su tutti i
membri della famiglia (pater familias nella società romana). Il voto alle donne concesso solo nel 1946,
processo di emancipazione lento, in questo processo c’è una dinamica che si ripropone sempre-<dinamica di
attrazione e repulsione, l’uomo è attratto dalla donna emancipata ma allo stesso tempo teme la donna “che
non sta al suo posto”questa dinamica nei casi estremi porta al femminicidio (termine e concetto moderno,
non sarebbe comprensibile per Guareschi, vede solo violenza ma non la interpreta come femminicidio). Gli
occhi di Margherita stregano Giovannino ma al tempo stesso lui ne sottolinea la superficialità es. quando
Giovannino parla della sorella dice che è sposata, non fa niente, pag. 205 la sorella di notte sogna come
arredare la sala da pranzo, e spera che il fratello ne abbia comprata una più brutta della sua; capitolo 15 visita
alla Triennale, museo d’arte e design->Margherita e Giovannino non capiscono nulla delle opere pag. 136-37
Giovannino dice che le donne vedono solo le cose superficiali delle cose (scambia un’opera d’arte per un
filtro per la camomilla). Lo spazio della donna è solo la casa (Leitmotiv fino agli anni ’60). Margherita
presentata in modo ambiguo pag.60, Giovannino brillo vede due Margheritesegna ambiguità della donna
emancipata->sembra che Margherita accetti di ripetere il liceo per Giovannino in realtà lo fa per altri motivi.
Pag.111 riferimento al rossetto->le labbra dipinte sono caratteristica principale di Margherita, sono un
aspetto di modernità, mandano un messaggio profondodonna che si tinge le labbra rivendica
un’aggressività (in passato riguardava solo l’uomo, figura del cacciatore) sul piano sessuale, la proposta di
matrimonio la fa Margherita non Giovannino
Bourdieu parla del museo d’arte è l’atteggiamento estetico che diventa istituzione, l’attenzione posta sulla
forma e non sulla funzione, l’artista applica ad un oggetto…guardo libro di Turchetta
Spazio in cui si muovono i personaggi: trasferimento da provincia a città, Giovannino cerca isolamento che
periferia non gli può dare
Provincia: spazio articolato
Da campagna (6km dal liceo) a città di Parma (capitolo 5 descritta come graziosa città con un torrente
(torrente Parma) che la taglia in due parti, quartiere denominato oltre-torrente->quartiere fondato al di là del
fiume dopo il nucleo originario della città, la toponomastica riflette una città ferma, in quanto usa nomi che
nella contemporaneità non hanno più significato in quanto le cose cambiano e il quartiere non può più essere
chiamato “oltre-torrente”, città statica, non puoi fare che il concittadino non puoi trovare una lavoro,
contesto poco moderno non c’è bisogno di professionisti di letteratura, disoccupazione intellettuale non
disoccupazione generale, città in cui tutti si conoscono e si studiano: controllo sociale molto forte->tutti
sanno della gita di G. e M. a Milano prima di trasferirsi. I Ragazzini di Parma non vedono l’ora di prendere
in giro la gente, in città nessuno è disposto a riconoscere le ambizioni letterarie di Giovannino.
Anche nelle piccole città le frequentazioni e le conoscenze seguono dinamiche generazionali, il padre elenca
persone morte e Giovannino non le conosce (per il padre di G. Parma è considerata città).
Capitolo 6: Signor Cesare che fa chiudere un giornale, “io lavoro solo di fantasia”pag.57, quando gli
vengono date responsabilità abolisce i titoli del giornale perché il titolo toglie l’elemento di sorpresa, separa
le notizie con asterischi, raggruppate per macroareemetafora di un’arte libera da vincoli di genere, libera
da convenzioni, non segue schemi prestabilitiesito dei cambiamenti del signor Cesare: illeggibilità del
giornale il giornale chiude e direttore si ritira in campagna, afasia: impossibilità di comunicare.
Idea di Milano di Giovannino: Poster dell’esposizione internazionale Milano 1905: due figure rosse di spalle
che guardano una galleria da cui sbuca un treno->progresso e tecnica arrivano a Milano. Ci viene detto che
Milano è un’altra cosa rispetto alla provincia-> differenze vengono esagerate e quindi vanno interpretate-
>Giovannino smonta le caratteristiche della provincia e città es. Stazione Centrale di Milano, allegorie->la
stazione sembra uno zoo “giardino zoo simbologico” fa riferimento ad un pasticcio architettonico, stazione
progettata prima della Grande Guerra, finita di costruire solo inizio anni ’30->realizzata con un gusto che
diventa subito obsoleto rispetto a nuovo gusto geometrico del regime, da subito viene criticata, non è
accogliente. È una stazione di testa, va demolita perché i binari erano pochi, non si potevano aggiungere
perché erano in uno spazio chiuso intorno da edifici, per questo andava demolita->verrà ricostruita, non dà
più senso di monumentalità che dava all’inizio
Milano ha uno sviluppo urbanistico enorme: se vai in giro leggendo il giornale sbatti contro una casa che il
giorno prima non c’era, man mano che l’ascensore sale una casa viene costruitanonostante ciò la casa a
Milano era un problema, Giovannino deve dare mancia alla portinaia (figura mafiosa, controllo pieno degli
inquilini=periferia es. pelliccia di Margherita, sa tutto degli acquisti di Giovannino) perché venga risolto un
problema nel condominio.
Capitolo 14: signora del primo piano parla male di tutti, compresa Margherita che se ne accorge solo alla fine
Lavoro a Milano: dinamiche lavorative rappresentate in toni iperbolici-> Giovannino trova lavoro leggendo
un annuncio sul giornale (lancia un fiammifero e l’annuncio su cui cade sopra è il lavoro che sceglierà)
->diventa contabile, vicenda che premia il caso la fortuna non il merito->dimostra difficoltà di trovare lavoro
in un contesto pieno di opportunità.
Il luogo più importante del romanzo è la casa. Capitolo 14 casa dolce casa definita come corazza d’acciaio
che mi isola dal mondo”, “ho la casa dove pettegolezzi non entrano”, luogo intimo in cui altri non possono
entrare. Racconta vicenda in albergo, viene trattato male messo in contrapposizione alla casa. La casa è
un’ossessione per G. che vuole isolarsi per scrivere “quelle singolari cose che mi procurano pane e
disprezzo” ->l’isolamento funzionale alla scrittura dalla città porta alla vita degli uomini qualunque, vita
borghese. Pag. 143 borghesia descritta da una lettera dal futuro-> …
Zavattini uno dei primi scrittori che lavora in gruppo, con Giovannino la scrittura rappresentata come
qualcosa che si svolge in solitudine. Non rinuncia alla demiurgia della creatività artistica, lavoro in gruppo
espressivamente rifiutato capitolo 16. Giovannino si mette in società con un collega, le cose non funzionano,
passano il tempo a spettegolare dei colleghi. Relazioni e conoscenze messe in discussione attraverso
pettegolezzi.
Per fare il giornalista non si manda un cv ma si viene presentati a qualcuno, il talento non è certificabile da
un titolo di studio->dinamica che vale ancora oggi.
Lato negativo dell’isolamento è il fatto di restare chiusi in casa si rischia di impazzire, quando moglie se ne
va l’unica persona con cui G. parla è l’angelo custode che ha perso il suo protetto e gli bussa alla finestra.
Conseguenza dell’isolamento: Giovannino non ci presenta mai Milano in uno sguardo d’assieme, non
abbiamo una rappresentazione completa della città di Milano, ci vengono presentati solo i tic della società di
massa non una rappresentazione completa. Città che spersonalizza, tutti fanno stesse cose, metafora
dell’ombra (piter pan) pag. 137-38-> a G. Milano piace solo di notte quando è uguale a qualsiasi altra città,
di giorno ci sono persone che gli calpestano l’ombra, gliela portano via. Milano vuota dell’estate e Milano
della guerra->Milano dell’oscuramento. Milano rappresentata anche come vorrebbe essere, Milano
rovesciata->l’ossessione del mare, Guareschi allude a un fatto storico anni ’30 volevano costruire un canale
che collegava la città con il mar Adriatico<-critica velata al militarismo del regime.
Pag.34 Traffico= “sublime armonia” ->ironia
Fiera di Senigallia: sorta di spiaggia sulla quale arrivano i relitti della via cittadina, i relitti sono ciò che
rimane delle vite di solitudine che fanno i milanesi, (donne scoperte morte in casa solo dopo alcuni giorni
dalle portinaie)
27 NOVEMBRE
Riepilogo:
vecchia stazione centrale, stazione di transito->fa riflettere sull’espansione di Milano, treno passava
attraverso corso Buenos Aires attraverso un ponte,
Guareschi la definisce “giardino zoo-simbologico”: leoni, animali mitologici decorativi in statue di cemento
(materiale più economico) fasci (decorazioni del regime). La biglietteria era al piano terra, ingresso
monumentale, edificio definito assiro-babilonese, oggi ci sono attività commerciali all’ingresso ≠ struttura
originaria
Raffigura Milano come vorrebbe essere->Milanesi ossessionati dal mare, si vendono cartoline che
raffigurano luoghi simbolici di Milano vicini al mare. C’è una zona che si chiama Porto di Mare (fermata
della metropolitana) ->si voleva costruire canale che collegasse la città con il mar Adriatico.
Città di Parma: toponomastica, nomi dei luoghi riflette caratteristiche della città, es. quartiere oltre-torrente
costruito anni prima oltre il torrente ma la città essendosi allargata la divisone netta non c’è più tra
insediamento originario e con la nuova parte della citta->società statica
Disoccupazione intellettuale: figure del mondo della cultura hanno senso solo nelle città grandi, Giovannino
non trova il lavoro che vuole fare, massimo può fare il giornalista
Controllo sociale forte, pubblica derisione di chi non si conforma affidata alle bande di ragazzini (es. gita di
G. e M. a Milano)
Tutti si conoscono in periferia? ->le frequentazioni avvengono su base generazionale “per le generazioni
contiamo così poco fino ad essere dimenticati”
Parabola del signor Cesare” ->lavora solo di fantasia fine a sé stessa->porta fallimento, arte troppo libera,
parla a solo pochi eletti, non comunica
Milano, esposizione del 1906-> due diavoli rossi, razionalità apparente diventa un pasticcio in realtà quando
Giovannino arriva nella Stazione Centrale
2 problematiche della città
Sviluppo urbanistico->case spuntano come funghi pag. 24 non sono di qualità eccelsa, la bugia dice che ci
saranno case belle->mente
Lavoro: Sostituisce al merito il caso
La casa: luogo più importante, luogo della scrittura->lavoro dell’artista come lavoro solitario es. fallimento
lavoro in società. Luogo per eccellenza dell’uomo qualunque.
Ç Pag.141-143 paragone tra due persone: divisione netta tra letteratura di intrattenimento (Mosca con il
Bertoldo) e dalla vera letteratura (Bacchelli).
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La vita moderna modifica la percezione del singolo: la spersonalizza al punto che i sacchetti di sabbia a
Milano diventano immagini di normalità->abituati alla pubblicità, possono essere anche i sacchi una trovata
pubblicitariaGiovannino apprezza Milano quando la vita da moderna torna antica es. quando automobili
non girano più capitolo 18poche automobili in circolazioni quando benzina viene razionata rinnovano il
mito del giganteuna macchina ferma diventa un gigante che è fermo, perde contatto con la terra
Le espressioni di arte moderna si rivelano per quello che sono: una sorta di truffa. I criteri dell’arte esposti
alla Triennale vengono utilizzati per disporre strisce di carte alle finestre. Pag.4 leggo
Autostrada pag. 154 è piena di cartelloni pubblicitari, sembra che la destinazione sia una meravigliosa città
popolata da oggetti viste sui cartelloni->contraddizione: G. dice che pubblicità condiziona la nostra
percezione ma è anche un’occasione per un intellettuale, occasione per vivere. Quando entra in società la
prima cosa da fare è pubblicizzare la società, è una possibilità
Polemica
Saggio di Bertoni (metodo autobiografico) pag.47 “la scoperta di Milano” arrivò sulla scia di due volani
(uno è il Surrealismo, l’altro è il Futurismo->esalta le macchine, l’arte deve replicare il dinamismo della vita
moderna) ->Giovannino è attratto dalle macchine ma non le esalta capitolo 13 rubrica: “Giovannino è una
vittima delle macchine” ->ne è attratto ma le teme anche. Futurismo nasce nel 1909 con un manifesto di F. T.
Marinetti “la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova, e questa bellezza è la velocità, un
automobile da corsa è più bella della Vittoria di Samotracia”propongono arte che rovescia tutte le regole,
punteggiatura, sintassi, parole disposte in libertà secondo associazioni per analogia, per rapporti di
somiglianza es. attraverso onomatopee “Zang tumb tumb”. Pag.113 la macchina è un incubo perché una
macchina capace di fare tutto toglie all’uomo una ragione di vita e un lavoro->non c’è più spazio per la
fantasia, non ci sono professioni intellettuali che non siano legate al sapere tecnico e scientifico. Parallelo
con la parabola del signor Cesare-> situazione complementare e opposta: pag.114 l’uomo non ha più
possibilità di scelta, la letteratura esiste solo in quanto letteratura di genere->a Giovannino non piace, con il
suo romanzo propone una via di mezzo, riprende schemi di genere e rinnova introducendo elementi
originalistruttura del romanzo: scansione annalistica, (assicura la leggibilità), ogni capitolo ha un anno
in progressione. Nell’ultimo capitolo non si ha un anno ma un angioletto, all’interno della scansione le cose
sono più complesse: la selezione degli argomenti è affidata al capriccio di chi racconta, racconta episodi che
sono importanti per il suo giudizio es. licenziamento dal giornale lo veniamo a sapere dopo; coordinate di
tempo, salti indietro e salti in avanti, storia di nonna Giuseppina, storia del destino, lettera dal futuro scritta
nel 1998.; abbiamo testi aggiuntivi es. lettere di Margherita, lettera alla signora della Morte, lettera che scrive
alla ditta di produzione della macchina da scrivere, annuncio per nuovo angelo custode; forme
dell’umorismo: 1° comicità perduta: il comico che si fonda sull’allusione ha una data di durata brevissima,
più passa il tempo più ci dimentichiamo il tempo a cui si riferisce la battuta, nel romanzo ci sono battute che
oggi non capiamo più erano comprensibili allora ma oggi non più es. critica al regime: caccia critica al
militarismo del regime, subcosciente accusato di scorrettezza cap. 3 pag.48 “tu dormi e il subcosciente
lavora”allude ad una pubblicità famosa all’epoca “Kinglax”->paragona il subconscio ad un lassativo; 2°
inaffidabilità dell’io narrante , enfasi con cui Giovannino si esprime sono umoristici es. chiama padre Signor
Luigi; 3° comico di situazione, es. antifurto, grida del bambino che sveglia il quartiere.
Giovannino alla fine riesce a diventare uomo perché diventa uno scrittore, ce la fa, ci sono delle
contraddizioni sublimate nell’evasione fantastica (diventa fantasma); ha un’idea di letteratura come
mediazione: “Cesare rappresenta provincia, le macchine la città; intuisce che non è possibile tornare indietro,
una volta arrivato a Milano non può tornare a Parma, il provinciale che torna indietro trova due dinamiche:
ansia, volontà di voler sbalordire gli amici che gli vogliono negare il successo, rivalsa di chi è rimasto
indietro, smontano le sue conquiste, sono gelosi, Giovannino dice che “tornerò solo quando sarà imperatore
delle Indie ma gli amici diranno che sarà entrato nel circo”. Le case editrici si trovano a Milano pag. 144
capitolo 16 quando abitavo in provincia mi veniva un’idea e poi al bar finiva->In provincia non si può essere
scrittori
Il suo percorso ha successo in confronto al fratello che non combina nulla di buono, è ingenuo di fronte alle
occasioni che la vita gli offre,
“la scoperta di Milano” rappresenta un equilibrio che lo scrittore non è più capace di rappresentare,
Guareschi è stato in grado di dare un immagine della città, rispetta le regole interne del racconto, dopo la
seconda guerra mondiale cambia via, gli darà successo ma è un successo che lo isola dalla comunità degli
intellettuali italiani (più vicini alla sinistra) dopo la guerra lui si schiera dalla parte della monarchia, è
filomonarchico, fonda “Il candido” rivista anticomunista e anticattolica->finisce in prigione per accusa di
aver diffamato De Gasperi DC, Guareschi lo accusa con lettere che in realtà erano false (De Gasperi
chiedeva di bombardare Roma), isolato perché viene messo in carcere per un anno. Non scrive più romanzi
ma racconti con personaggi: sindaco comunista Peppone e Don Camillo ambientate in un luogo che si
estende tra il Po e l’Appennino, descrizione della provincia non della città, mondo piccolo->non mondo
ideale ma ci sono conflitti e tensioni che si ricompongono sempre grazie a valori premoderni, non cittadini
ma contadini: sacramenti religiosi (matrimonio, battesimo, confessione), difesa della famiglia come
patriarcato, spartizione ruoli uomo e donna molto netta. Torna indietro, critica la modernità, nel 63 pubblica
“compagno di Don Camillo” dice tra i grattacieli del miracolo economico soffia un vento che sa di fogna,
sesso. I racconti hanno successo perché di fronte a problemi molto grandi troviamo un mondo piccolo in cui
le tensioni si sciolgono e non distruggono, deformano la società italiana<-conservatorismo.
Quello che si legge a scuola si studiano perché rispondono ad una visione del mondo che risponde alla
visione della classe politica che è al potere; non si legge perché non rappresenta trasformazioni di quegli anni
ma torna indietro nel passato, più sereno del presente che spaventa.
29 novembre
Riepilogo: -Esame meglio fare riferimento a immagini viste a lezione messe su Ariel- *vignette sui
trinariciuti (pubblicate sul candido- giornale umoristico) ⇝Pubblicità e modalità con cui la vita moderna a
Milano modifica la percezione dell’individuo (tutto sembra una trovata pubblicitaria della rinascente).
-Panettone accanto al duomo, sacchetti di sabbia che potrebbero essere una trovata pubb. per una mostra
sulla iuta, pubblicità relative all’autostrada come luogo di tranquillità e poesia (non è attendibile) vedendo i
cartelli uno si convince che alla fine approderà in una città straordinaria. ⇝Guareschi apprezza i momenti in
cui la percezione viene meno ⇝Strisce di carta applicate secondo criteri artistici (insensatezza delle arti
esposte alla triennale -anche importante per Margherita-⇝ le bombe cadono lo stesso) ⇝Gatto che dorme
nel sedile posteriore della macchina (le macchine non si possono + usare, c’è la guerra e non c’è più benzina
—> Italia sotto embargo) ⇝Polemica contro le macchine (esaltazione delle macchine. futurismo.) In un
mondo dominato dalle macchine non c’è spazio per la fantasia e per le professioni umanistiche. “In un
mondo di macchina può esistere solo una letteratura in cui le convenzioni di genere sono fortissime”
(macchina che recepisce che amiamo i gialli e ci propone solo i gialli)⇝Giovannino propone un’idea di
mezzo: struttura annalistica (cornice temporale piuttosto semplice) all’interno della cornice troviamo le
narrazioni in cui troviamo i capricci dell’io narrante, analessi e prolessi e scatole cinesi (documenti, lettere,
annunci) <— TUTTO CIÓ AUMENTA LA COMPLESSITÀ DEL TESTO E SELEZIONA IL PUBBLICO
⇝Inaffidabilità dell’io narrante ⇝Comicità di situazione (il comportamento dell’autore non è adatto alla
situazione)
Le forme di comicità piò facili sono quelle legate al sesso e quelle scatologiche —> Guareschi non fa mai
riferimento diretto a questi argomenti (p.166/167) Come una tematica scottante per il regime viene trattata in
modo velato e leggero -scarsità dell’abbondanza <— alcuni elementi abbondano gli altri mancano totalmente
Es: sapone, confronto con fratello di Giovannino, Signor enne (luna piena) -fatto delle luci
*domanda posta alla 1ª lezione: Giovannino dopo la IIGM si isola, fonda un settimanale umoristico che si
caratterizza per una linea filomonarchica -lo pone al di fuori- ferocemente anticomunista e dove attacca
anche i cattolici -Alcide de Gasperi, presidente del consiglio dal ’48 fino agli anni ’50 della DC- (Guareschi
fa pubblicare alcune lettere, che poi si rivelarono false, nelle quali chiede agli americani di bombardare
l’Italia) ↳Guareschi non risponde alla visione del mondo di chi detiene il potere Don Camillo: non ci
descrive la vita in città ma in campagna secondo criteri molto tradizionali. Questa letteratura era comunque
affascinante, dà risposta a momenti di inquietudine che erano molto comuni in quei momenti di perenni
cambiamenti in Italia. Giudizio degli anni del BOOM (condanna)
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Castellaneta
Intervista Castellaneta: 2002 esce in un momento nel quale la fama dello scrittore sta calando. Castellaneta
con questa intervista vuole dire al pubblico che la sua scrittura è molto valida. ⇢progressione in carriera
nell’ambito di industria culturale (correttore, giornalista, critico) ⇢annuncio pubblicitario per il lavoro di
correttore (strumento non + attuale in editoria) —> oggi ci si accede x master ⇢dice subito che lui ha
iniziato a scrivere x quotidiani di sx (diverso da Guareschi) rivendica la sua posizione politica—> forze che
in Italia sono state le più sensibili nei confronti della cultura. ⇢Elio Vittorini nominato. Si identifica con lui
(venuto da fuori). importante anche perché dopo la guerra Vittorini si distingue per una polemica pubblica x
Togliatti (segretario del partito comunista italiano, il più grande del mondo occidentale.) questo perché il
partito comunista voleva anche supervisionare il lavoro degli scrittori. Vittorini si oppone alla politica
culturale “non sono disposto a suonare il piffero per la rivoluzione”. Castellaneta non fa quel nome a caso è
come per dire che sì è di sx ma non è uno strumento nelle mani di un partito. ⇢Pag.78 dell’intervista.
Dichiara di essere un “testimone del suo tempo” —> ha sempre voluto essere un cronista: scrittore attento e
sensibile agli elementi storici e civili dell ’Italia. Gli scrittori italiani tendenzialmente volevano parlare di sé
stessi (“parliamo tanto di me” Zavattini) Castellaneta prende le distanze dello sperimentalismo della
neoavanguardia (movimento che si impone alla fine degli anni ’60 e propone un eccesso di sperimentalismo)
questa letteratura doveva soppiantare i grandi scrittori dell’epoca. Con “viaggio col padre” Castellaneta ne
prende le distanze. ⇢SCRITTURA PIANA CON PUNTI DI VISTA PARTICOLARI: Nel viaggio col padre
ci viene presentato un personaggio dichiaratamente fascista. (romanzo “notti e nebbie”. descrive la Milano
del ’45 dal punto di vista di chi fino all’ultimo momento è rimasto fascista) ⇢Castellaneta non vuole essere
nemmeno un neorealista. Scrivono della vita dei ceti + umili o raccontano l’esperienza della guerra e della
resistenza. Secondo Castellaneta il loro difetto è il rischio di proporre personaggi edificanti (ai quali non
crede nessuno) ⇢Ulteriore presa di distanza dalla letteratura d’intrattenimento. letteratura che viene
considerata una semplice presa di distanza.
Ci sono 2 tipi di lettori 1. quelli che leggono per capire sé stessi 2. quelli che leggono per evadere La realtà
non è davvero così. Se accettiamo la visione di Castellaneta accettiamo un’accusa di infantilismo psichico.
Lui dice che il lettore che legge per evadere legge come se fosse un bambino. In realtà non c’è un lettore che
riflette e uno che evade —> evasione e riflessione sono due elementi coesistenti dell’atto di lettura.
⇢funzione sociale dello scrittore: (P.82 intervista) responsabilità di dire la VERITÁ. La verità dell’autore <
— verità individuale. Si propone come uno scrittore libero da condizionamenti ideologici (stessa cosa che ha
fatto citando Vittorini) La verità che vi propongo è importante perché è sincera e libera da schematismi.
Castellaneta non è molto lontano dal pensiero di Sartre (lo scrittore propone una coscienza inquieta che
spinge il lettore a cambiare). L’ideologia non funziona molto perché secondo lui l’uomo in tempi diversi è
sempre afflitto dagli stessi problemi. ⇢Lo scrittore deve rivelare una visione amara dell’esistenza. La
letteratura non può avere una funzione consolatoria (P.84) Questa visione del mondo e della letteratura nasce
da una frequentazione assidua con la città di Milano. Milano ha insegnato a Castellaneta che lo scrittore è
una voce critica ma non può essere un sovversivo, l’anarchia non funziona mai. Milano a Castellaneta ha
inoltre insegnato a scrivere -facendo il giornalista-. ⇢ (P.85) Nato a Porta Venezia. Oggi ha una forte
presenza di immigrazione africana. Ci presenta la propria formazione legata a un quartiere vicino al centro
ma popolare. -serve a presentarsi come colui che ce l’ha fatta- A Milano ha preso la “religione del lavoro”
-serietà, professionalità- Dice inoltre “io sono troppo metropolitano”. Per Castellaneta la letteratura nasce
dall’osservazione della città. In ciò è molto moderno.
Castellaneta si definisce anche in opposizione. “io non sono come…
1. …Umberto Eco”: non racconta il mondo
2. …Buzzati”: Importante questo riferimento perché apparentemente lui e Buzzati hanno un
background comune. Buzzati è un conservatore di dx e sceglie il fantastico perché non riesce a
rappresentare la realtà. L’ulteriore punto in comune è l’ossessione per il sesso (romanzo di Buzzati
“un amore”) Nelle case editrici alcuni propongono di pubblicare viaggio col padre in una collana che
si chiamava “medusa”. Se noi mettiamo lì questo libro vuol dire che ne sottolineiamo gli aspetti
innovativi.
Nel ’65 Mondadori inaugura una collana importantissima “Oscar Mondadori” proponevano gli autori classici
moderni (Hemingway) a un prezzo contenuto e a un pubblico che fosse il più vasto possibile perché venduti
nelle edicole. Non appena Castellaneta vide il successo di questa collana propose a Mondadori di inserire il
suo libro. Sereni risponde negativamente perché una collana del genere era riservata ai grandissimi.
Questo romanzo è anche un viaggio nel tempo. Il protagonista recupera il proprio passato. Nella postfazione
si ha la “bandella del libro” —> aveva scopo pubblicitario, nella quale viene presentato il romanzo come un
testo di formazione. Importante sottolineare che tutto ciò avviene all’interno di una famiglia piccolo borghese
—> il padre è fascista e il crollo del fascismo per lui e per i fascisti non è solo la caduta di un’ideologia ma il
crollo di un intero mondo. Questo perché il fascismo per la classe piccolo borghese aveva rappresentato uno
slancio sociale mai visto prima. Erano i + grandi sostenitori del fascismo, in cambio il regime offriva
protezione dalle 2 classi sociali che opprimevano la borghesia: la classe operaia e la grande borghesia. Il
padre ha potere, è il “capo fabbricato”, va alle adunate, percepito come un pezzo grosso nel quartiere. Dopo
l’avvento del fascismo non si arricchisce ma acquista potere. (causa 1ª del sostegno al regime). Quando ciò
crolla, crolla tutto. ➤L’originalità di Castellaneta sta nel mischiare sentimenti e fascismo. Dobbiamo fare i
conti con la demolizione sociale della figura paterna (sia in famiglia che fuori) —> di conseguenza assume
importanza, tra mille contraddizioni, la figura materna. ↳Figura totalmente differente da Margherita. La
madre qui si caratterizza per il suo masochismo: predisposizione ad assecondare il volere del marito. Donna
tradizionale che cede alle pretese e alle offese del marito. In realtà è lei che capirà x prima che le cose sono
destinate a cambiare irrimediabilmente (questo appunto perché completamente estranea alla politica)
↳Nello sgretolamento della famiglia la donna assume su di sé una lungimiranza che gli altri non hanno.
Riepilogo
Intervista: ci propone un curriculum milanese, è nato a Milano ma il padre era di origini pugliesi, viene da
una famiglia piccolo borghese, nonostante studi irregolari fa strada, comincia come correttore di bozze, poi
scrive racconti e pubblica per “Quotidiani di sinistra”, è stato giornalista e critico d’artemilanese di
successo, affidabile. Chiama in causa Vittorini->fa il traduttore a Milano->dice di essere stato “testimone del
suo tempo”, non si occupa solo di cose di fantasia, pubblica primo romanzo nel 1959 ma non è mai stato uno
scrittore sperimentale (neoavanguardia in quel periodo), la sua sperimentazione riguarda l’angolo della
visuale, punto di vista originale.’
2 dicembre
Intervista esce quando la fama di Castellaneta sta tramontando, dieci anni prima della morte. L’autore è
come se dice “non dimenticatevi di me”, insiste sulla milanesità, un self made man, ha percorso tutte le tappe
dell’industria culturale. ->vi si entra tramite conoscenze: Vittorini, figura di intellettuale di sinistra,
indipendente sulla base di prove concrete, si rese protagonista di una polemica con Palmiro Togliatti,
segretario del partito socialista voleva che il partito fosse guida anche per gli scrittori, Vittorini non è
d’accordo (come Castellaneta è di sinistra ma è indipendente).
Castellaneta è testimone del suo tempo, sono pochi perché tendevano a scrivere i propri pensieri, idee
soggettive
Prende distanze da Sperimentalismo e neorealismo (si esaurisce a metà ’50). Novità: punto di vista, l’angolo
della visuale pag.68 intervista. Pag. 80->due categorie di lettori, una che legge per capire una che legge per
evadere, in realtà l’atto di lettura comprende entrambe le fasi.
Funzione sociale dello scrittore: lo scrittore ha un'unica responsabilità: proporre una verità personale, non ha
ambizioni di proporre verità universali, personale e degna di essere comunicata perché libera da schematismi
ideologici. Schematismi non funzionano pag. 82 perché i grandi problemi dell’uomo pur essendo gli stessi si
presentano in modi diversi.
Precisa che la sua letteratura non è di tipo consolatorio, la sincerità impone una visione amara dell’esistenza
pag.84
Formazione milanese, lo scrittore è una voce critica, coscienza inquieta ma non è un utopista, persona
concreta, ha imparato a scrivere lavorando per giornali ma il giornalismo è molto diverso dalla
letteraturalo sottolinea perché non vuole essere considerato un giornalista che ha scritto qualche romanzo.
Ha vissuto a Porta Venezia, dopoguerra offre comunità africane, insiste sulla religione del lavoroserietà,
professionalità (stereotipi italiani). le risorse della fantasia non sono mai quantificabili. I suoi libri nascono
dall’osservazione della città
Pag.87 la scrittura è mestiere
Confronto con scrittori milanesi, Buzzati e Umberto EcoCastellaneta è critico contro Eco, ha una cultura
immensa ma non è uno scrittore pag.91, i suoi personaggi sono senza anima, freddi, i suoi romanzi hanno
alla base la stessa ricetta (convenzioni di genere, ripete gli stessi schemi come uno scrittore di
intrattenimento). Pag.90 Buzzati era molto di destra, conservatore->precisazione importante perché se
qualcuno avesse detto queste parole avrebbe potuto offender MSI (unico partito di destra) ->sempre escluso
dalle dinamiche di governo, veniva escluso come erede del partito fascista->dire Buzzati è di destra
rimandava a questo partito emarginato, nessuno voleva averne a che fare
“L’unità” giornale del partito comunista, “l’Avanti”, Buzzati era pessimistico, descriveva un mondo
fantastico anche quando tratta tematiche erotiche.
Schulz Buschhaus: la legge dell’editoria è la scelta della collana, riflette una valutazione sul genere
Oscar Mondadori, collana economica che porta i grandi classici del 900 in edicola, a contatto con un
pubblico che non frequentava le librerie, Sereni non gli fa stampare il suo libro, non all’altezza dei grandi
classici
Punto di vista di chi racconta è quello del narratore, non chiama i genitori per nome ma mamma, papà, non
viene nominato il nome del narratore
Personaggio della madre: ruolo fondamentale, piano piano diventa capofamiglia, graduale assunzione di
responsabilità, all’inizio figura tradizionale poi emancipata dalla tradizione (Margherita emancipazione nella
tradizione), tendenza ad assecondare desideri del marito. Lo spazio è la casa, la vita si esaurisce nei mestieri
della casa e nella maternità, casa molto piccola, c’è solo un letto (quello matrimoniale). Pur avendo poco
spazio fa tre figli, appunto perché è lontana dalla vita pubblica intuisce quello che gli uomini capiscono solo
alla fine. es marito e figlio fino all’ultimo credono nella guerra
Pag.50 capitolo 4”orami non ci credo più, ormai abbiamo addosso anche l’America”, si pensava che la
guerra sarebbe stata brevissime, la propaganda presentava l’America come paese corrotto e non in grado di
portare avanti la guerra, persone ingenue, bambinoni (questo porta incapacità di cogliere la verità sulla
guerra). La madre ha un sesto senso, tendenza alla premonizione “non so spiegarmi ma se una cosa non è
giusta la sento come la puzza del gas” (Margherita accusata di superficialità), prende in mano la famiglia,
pag.129 “lavoreremo noi” donna di casa diventa donna lavoratrice, è orgogliosa pag. 139 “e la mamma pare
orgogliosa d’essere lei a provvederlo”, per la prima volta è lei che porta a casa i soldi->contraddizione che
era tipica della società italiana nel dopoguerra: la donna esce di casa, lavora ma non ha ancora una
fisionomia socio-professionale specifica, per la lavandaia lei continua a svolgere mestieri di casa, non ha un
nuovo ruolo nella società, rimane sempre una serva pag.141 conquista a metà, altra contraddizione:
Castellaneta insiste sull’intuito femminile ma non tutte le donne hanno questo dono, solo le madri->la marcia
in più della donna viene legata al dono antropologico (la donna non può ancora scegliere se essere madre o
no). Lia che non è madre, non capisce. La donna piccolo borghese non lavorava, lavorano le donne del
popolo. I lavori legati all’educazione erano considerati legittimi.
Padre: personaggio che esemplifica nesso tra fascismo e piccolo-borghesia, dava sicurezze alla borghesia,
promozione sociale, ascesa era una protezione delle classi che opprimevano (classe operaia, grande
borghesia, aristocrazia) non consisteva in un miglioramento della condizione economica. il padre è capo
del condominio, gli dà sicurezza quando crolla tutto pag.51 “in questi mesi ho capito una cosa taciuta dal
babbo, una cosa imparata dalla mamma, ho capito che siamo poveri”, si nascondono in una stalla durante
bombardamento, il padre non è in grado di svolgere la funzione di genitore, questa inadeguatezza si vede in
due piani: concezione della famiglia e attività educativa. Accetta le direttive del regime in materia di natalità,
fa tre figli anche se la casa è piccola, mito del regime della virilità, uomo prestante funzionale all’idea
dell’uomo come combattente, i tentativi di andare al fronte non hanno successo (virilità repressa->porta a
tradimento, la storia con Lia distrugge la famiglia)lavora in un industria che produce bombe, non va a
combatterel’idea di famiglia del regime non funziona, ha come risultato l’adulterio, altra famiglia fallita è
quella del Braschi, separato dalla moglie, figlio lontano che studia in collegio, il mito dell’uomo virile è
appetibile per chi virile non lo è, lui ruba conigli, ha voce da donna, senza pelimito della virilità esalta
protagonismo di uomini che sembrano donne (e sfascia famiglie), all’arrivo dei partigiani il Braschi si
traveste da meccanico->travestimento rimanda alla fine del regime come Mussolini che tenta di scappare in
Svizzera travestito come soldato tedesco.
Alla domenica va alle adunate, il figlio se la deve cavare da solo, a scuola viene bocciato, insistenza sulla
bocciatura: latitanza dei genitori (diplomato) e poi lui diventa narratore, ha fatto tanta strada ma da solo (self
made man). Il padre riduce la guerra ad un gioco, spostamento di bandierine sulla cartina, Guerra di Etiopia
conquista di Addis Abeba, costringe i figli alle pratiche ridicole, alzarsi in piedi a tavola quando alla radio
pronunciano vittorie del regime (regime organizza tutti gli aspetti della vita, anche quelli privati->regime
totalitario).
Il personaggio del padre ha un elemento apprezzabile: la sua coerenza, rimane sempre fascista all’inizio dice
“abbiamo due minuti di ritardo” ->mito fascista secondo cui i treni arrivavano sempre in orario, bisogna
invadere la Svizzera (servizio militare oneroso) ->coerenza ridicola e inquietante pag.106 parla di scienziati
tedeschi che lavorano alla bomba atomica.
Meschinità di Gino e Milietto, quelli che si approfittano, hanno fatto affari con i tedeschi ma poi sono
comunisti, sono buoni per tutte le stagioni, non hanno anima, si vendono al primo conquistatore, diversi dal
padre del narratore, per questo c’è ancora possibilità che torni a casa un giorno, conclusione aperta.
Affetti famigliari: anche se il padre non è in grado di tenerla unita, l’affetto per la famiglia è ciò che lo
salva, freno alle tendenze autodistruttive dell’individuo. Es. quando vengono a cercare Ottavio il padre
prende iniziativa sviando le indagini, gli salva la vita per la propria famiglia, perché quando arrivano i militi
“la gente guarda verso di noi ostile”, gli abitanti del condominio pensano che la lettera anonima contro
Ottavio potesse essere opera del babbo.
Ottavio: rappresenta un padre surrogato, è più vecchio del babbo quindi più saggio, ha scritto un libro sulla
Spagna (Repubblica deposta da colpo di stato, guerra civile, prova generale della seconda guerra mondiale,
Franco aiutato da nazisti e fascisti e repubblicani aiutati da democrazie occidentali) a causa del quale viene
mandato al confino.
Contrapposizione: quando regime manda al confino Ottavio il padre parte per Venezia (luogo del viaggio di
nozze per eccellenza) con Lia. Ottavio diventa partigiano comunista, durante il confino apprende una lezione
pag.127 “adesso è finita, c’è tutto da rifare, bisogna leggere bisogna studiare” ->indica via da seguire per
una rigenerazione a partire dalle ceneri della guerra, la classe dirigente deve essere un ceto borghese di
intellettuali che sono in opposizione alla borghesia degli ex fascisti e alla borghesia esemplificata dal Gino
e suo figlio->ceto borghese di intellettuali è la proposta che Ottavio fa implicitamente. Il narratore diventa
adulto grazie alle parole di Ottavio ma anche ai vestiti che gli presta, poi gli trova un lavoro come fattorino,
la possibilità di avere denaro gli permette di relazionarsi nella società. Ottavio è responsabile dell’ingresso
nel mondo adulto e della scelta di diventare uno scrittore del narratore.
Gino e Milietto: non sono una vera famiglia, manca la madre, manca nucleo di affetti, Gino dice che al fronte
non ci va “volontario non ci posso andare perché ha mal di stomaco e poi chi manda avanti la bottega”-> è
ambiguo nella sua scelta di imboscato, si dedica alla borsa nera insieme al figlio, vendono olio e zucchero
che non si trovano più perché erano razionati, loro li vendono facendo un sacco di soldi, pur non essendo
apertamente fascisti si comportato come piccolo-borghesi fascisti, quando arrivano tedeschi nella bottega
pag. 97 lui e il figlio sono perfettamente a loro agio->descrizione della fine che fanno le sorelle Mazzi,
prostitute con soldati tedeschi, vengono rasate da Gino e suo figlio (amico del narratore) Milietto contempla
la scena e gode, è soddisfatto perché le due donne pagano per tutti, nessuno si preoccuperà più dello scambio
tra Gino e tedeschi pag. 150 Milietto dice al narratore “lo sapevo che ce l’hai con noi, non sono un eroe”->il
punto non è di fare l’eroe (era tempo di Ottavio non più ora) ma di ricostruire l’Italiamessaggio positivo
del ruolo di vita di Ottavio da seguire messo in confronto con Gino per essere rafforzato.
4 dicembre
Riepilogo: i figli non possono chiamare per nome i genitori
Madre: figura tradizionale all’inizio ma poi comincia ad emanciparsi masochismo, dice davanti ai figli che
non è scema, capisce di essere tradita ma non fa niente, asseconda il potere dell’uomo nella rassegnazione;
vita esclusivamente dimensione familiare->fa tre figli, ruolo di moglie-madre sono forti perché manca il
ruolo dell’educazione scolastica->padre spiega a Remo il fenomeno dell’eclisse, il babbo aiuta i figli a
studiare ma ha la testa altrove (politica, regime che gli dà gratificazioni di distinzione sociale non
economiche, il padre viene descritto come “geometra” figura di rispetto, donna estranea al lavoro e alla
politica->intuisce quello che uomini non capiscono e ricorda quello che altri hanno presto dimenticato
(nonno materno socialista torna dalla guerra che ha portato solo distruzione), pag.105 capitolo 7 c’è presa di
posizione importante: si rifiuta di andare a portare conforto ai giovani soldati tedeschi, “non mi vedrà mai
nessuno nei film LUCE”->cinegiornali propagandistici, non è disposta a cantare “Giovinezza”->canzone
simbolo del regime, rinuncia all’oblatività (disponibilità totale verso l’altro), spendersi a favore degli altri.
Pag.129 capitolo 9 dice “se una cosa non è giusta la sento come la puzza del gas”, assume ruolo di
capofamiglia “lavoreremo noi”, gestisce finanze della casacontraddizione: alla donna non viene
riconosciuta fisionomia professionale specifica, donne pagate per fare quello che fanno in casa, stira camice;
sensibilità solo delle madri non tutte le femmine, dote legato al ruolo antropologico->donna comunque non
libera di scegliere se avere figli o meno
Babbo: regime offre alla piccola borghesia protezione da classe operaia e classi superiori, genitore
inadeguato: famiglia povera cap.4 “ho scoperto che siamo poveri”; accetta concezione della famiglia
numerosa anche se la casa è piccola per tre figli e mito della virilità (non si esprime per lui nel campo della
battaglia, sfocia nel tradimento). Mito della virilità appetibile per chi virile non lo è: il Braschi, sembra una
donna, voce da donna, partecipa alla campagna d’Africa e guerra civile spagnola->eroe di guerra finisce
travestito da operaio per nascondersi ai partigiani (Mussolini travestito da soldato tedesco). Caratteristiche
positive del padre (sono inquietanti): coerenza, non si compromette anche se sta dalla parte sbagliata; affetti
famigliari->argine alla tendenza autodistruttiva dell’uomo, salvano la vita, famiglia come unica istituzione
che può salvare (es. il Braschi fa una brutta fine).
Ottavio: va al confino quando il padre va a Venezia, quando Ottavio torna il padre va “al confino” nascosto
nella casa di Ottavio. Mentre era in Calabria (mondo primitivo) frequenta intellettuali più esperti di lui e da
loro impara cap. 10 pag.143 capisce che ogni atto della giornata è politico, tutte le scelte hanno un valore
politicoinvito a prendere una posizione politica e a istruirsi dopo la fine della guerra per creare una nuova
classe di intellettuali, a Milano invece stava chiuso in casa.
Gino e Milietto->piccoli commercianti, se la cavano qualsiasi sotto regime (liberale, repubblicano, fascista),
non formano un nucleo famigliare, mangiano nel retrobottega->non possono contare sugli affetti famigliari
che salvano il babbo. Gino è ambiguo: non va in guerra per la bottega o per il mal di stomaco? Sfilano con i
partigiani, capitolo 4 pag.59 abili a captare il cambio del vento politico 1943 25 luglio GCF chiede
dimissioni di Mussolini->il re fa arrestare Mussolini, tutti capiscono che il regime era finito, Gino espone un
ritratto del re nella sua bottega, prima c’era Mussolini. Fascisti temono vendetta, Gino e Milietto li deridono
“quanti sono quelli che devono tagliarsi barba e baffi…”. L’amicizia tra Milietto e narratore finisce.
Sorelle Mazzi: pagano per tutti
protagonista: tratto comune con Guareschi (io narrante e io narrato coincidono), qua c’è complessità di due
piani distinti narrativi: passato remoto del viaggio in treno da Milano a Foggia e racconto al presente di
tappe della vita del protagonista da bambino e adolescente->procede secondo criteri soggettivi, non c’è
descrizione del protagonista a scuola ad esempio, il racconto procede per associazioni analogiche, segue il
venire a galla di ricordi durante viaggio in treno, racconti disposti in ordine cronologico (facilita
comprensione). Fascino del libro dato dal rapporto tra io narrante e io narrato, chi racconta il viaggio verso
Foggia non dimostra una conoscenza di fatti maggiore di quella del personaggio che viene raccontato (non ci
dice se padre tornerà davvero o no, finale aperto), narratore dice di non sapere come andrà a finire la storia. Il
protagonista quando racconta eventi dell’infanzia assume il punto di vista del personaggio raccontato (sé
stesso quando era bambino)il bambino cresce sbagliando continuamente, l’io adulto del viaggio impara a
dare un senso alla storia della propria famiglia->ricompone le fratture della storia italiana nazionale e quella
personale.
Lo spazio del viaggio è minore del racconto del passato in quanto il viaggio è contrassegnato
dall’incomunicabilità tra il protagonista e il padre.
Nomi Lavinia (figlia del re latino che la dà in moglie a Enea), Remo tratti dalla storia mitica di Roma.
Diventare adulti (la spinta verso il diventare adulto implica tendenza a tornare indietro, due passi avanti uno
indietro) significa diventare antifascisti, emancipazione dal padre, percorso di formazione: 1° tappa: Natale
capitolo 2nasce consapevolezza che prima non c’era: dice che non crede più in Gesù bambino, “tanto lo so
che non è vero”, l’anno prima ha trovato regalo dei genitori prima di Natale. Nostalgia per l’infanzia: quando
vede giocattolo del fratello vorrebbe giocarci. Riceve in regalo divisa dei Balilla, chiede di avere anche un
moschetto (passo verso l’adulto del regime->accompagnato da volere di fare un passo indietro: riconosce Lia
e vorrebbe tornate indietro.
2° tappa: segnata dall’assenza della scuola, la scuola viene citata ma mai rappresentata, viene bocciato agli
esami della licenza media (3 anni di ginnasio che portavano ai due anni delle superiori) e a scuola non ci
torna più. Si descrive come uomo fatto da sé, non ha studiato ma riesce a fare strada, la scuola sembra
un’istituzione inutile, intrisa dall’ideologia del regime senza funzione educativa concreta. L’unica cosa che
rimpiange della scuola pag. 50 sono le pagliacciate che il regime faceva fare per propaganda. Manca anche il
lavoro, rimandato a dopo la guerra-> protagonista sospeso in un limbo, troppo giovane per lavorare (17 anni)
e per partecipare allo sforzo bellico.
3° tappa: incontro con la donna, incontro fallimentare. Parallelo tra bombardamento e scoperta della
sessualità. Pag. 52 scoperta del sesso distrugge mondo dell’infanzia, l’incontro con l’altro sesso si desidera e
teme allo stesso tempo capitolo 4 incontro con Gianna; si accorge che Milietto non è più un bambino di
fronte alle donne “fatico a riconoscerlo in veste da spavaldo” pag.71, protagonista fugge non per i tedeschi
ma per la paura dell’altro sesso. Le sorelle non hanno una famiglia: non hanno madre, padre disperso in
Russia. Censura ideologica: le due sorelle sono prostitute e vanno con soldati tedeschi, Gino e il Braschi
(nero come un pipistrello)
Rifiuta di diventare amico di Giorgio, figlio del Braschi pag. 69 Giorgio lo invita a casa a vedere gli scudi
portati dall’africa, il protagonista non varifiuta militarismo e amicizia-> “ho tradito la fiducia del padre”
che voleva che loro due fossero amici. Coincide con trasformazione fisica: scarlattina, metafora della
condizione di Milano e del regime. ->rinascita ideologica che trova il suo coronamento in una presa di
coscienza. Ottavio riconosciuto non più come spia ma come partigiano, fine capitolo 8 mangia la frutta cotta,
si fa la barba->non è più bambino c’è una confessione è un uomo non più un piccolo fascista.
Mariuccia: personaggio sembra ripetere caratteristiche del neorealismo, considerazione dei ceti umili come
depositari di comportamenti genuini, personaggi non molto credibili, donna del popolo, abita in un quartiere
popolare, società senza gelosia, tensioni->di sera ballano tutti assieme, vivono in accordo (rappresentazione
naïve, ingenua del mondo popolare).
Racconto del viaggio in treno: ragazza con cui protagonista parla, a prendere iniziativa è la donna (sbatte le
ciglia, va a ballare) ->donne più emancipate ma è un personaggio che rimane sullo sfondo, Castellaneta non
mette a fuoco un’immagine di donna emancipata oltre alla figura della madre.
connessione passato-presente alla fine si ricorda l’età del padre, solo adesso i due mondi si ricongiungono,
“ti sbagli babbo, il guaio è che la gente si dimentica, ma domani saremo pronti a ricominciare” -> non
bisogna dimenticare, storia personale assume valore nazionale.
Incomunicabilità durante viaggio prende forma concreta in tutto ciò che impedisce il dialogo: es. persone con
cui il padre conversa durante viaggio, conversazioni banali impediscono confronto con figlioItalia che non
c’è più. Treno pieno di militari, servizio di leva, uomini spostati in tutta Italia, erano una presenza costante.
Importanza letteratura->identità nazionale
6 dicembre
Riepilogo: esistenza di 2 piani narrativi: racconto del viaggio al passato remoto, racconto più esteso al
presente, racconto infanzia e adolescenza del protagonista
—>BILDUNG fino alla maturità (fisica e ideologica). In entrambi i casi l’io narrante adotta il punto di vista
dell’io narrato: chi ci racconta non ostenta una consapevolezza dei fatti maggiore rispetto a quella del
personaggio. La scelta della focalizzazione interna appare chiara fin dalle prime pagine del romanzo. (Es: “le
arcate verdi della centrale si muovevano adagio” in realtà le arcate non si muovono, si muove il treno. Se si
adotta la prospettiva del bambino, all’interno dal treno sembrano loro a muoversi. Anche se siamo in
un’ottica adulta il punto di vista rimane quello del personaggio.) Percorso di formazione particolare -implica
sempre un’emancipazione dai genitori- I tappa: NATALE (Gesù bambino, sorellina, nascita di una nuova
consapevolezza) II. MANCANZE -Scuola (favorisce un’immagine dell’uomo che si è fatto da solo, molto
gratificante per il personaggio. La scuola inoltre è un’istituzione che non educa ma fa solo esclusivamente
propaganda: il bambino ha nostalgia SOLO delle pagliacciate del regime. Si parla di ginnasio, non di scuola
in generale. In assenza della scuola il protagonista si trova in un limbo) III.FALLIMENTARE INCONTRO
CON LA DONNA: avviene durante un bombardamento. (desiderio e timore) Paura nell’incontro con Gianna
che si conclude con una fuga; qualche anno dopo il protagonista capirà che la fuga non era dovuto alla
presenza delle sentinelle tedesche. Gianna. Dove non c’è la famiglia c’è pericolo. “insieme ma ognuno per
suo conto”: sotto il regime la società viene repressa, le uniche cose che ci può salvare è il legame famigliare.
Gianna dice al protagonista di non averlo mai visto ↠ importante perché si ricollega a Guareschi (Quando
Giovannino torna a trovare il padre lui gli racconta di persone sconosciute. É falsa la credenza che in un
paesino tutti si conoscono: è una questione generazionale↠ questa considerazione vale anche in città con
considerazioni + evidenti anche in diverse distinzioni per Es CENSO e STUDI. Gianna e il protagonista
abitano nella stessa via ma fanno parte di due “categorie differenti” per questo non si conoscono)
⚘Emancipazione ideologica sottolineata dalla metafora della scarlattina: il protagonista guarisce dalla
malattia e l’Italia guarisce dal fascismo. Pag. 123 “cambio pelle...”
↳Ottavio non è una spia ma è un partigiano, il protagonista prende le distanze da Milietto “ho perduto anche
loro...” “sbalorditiva scoperta di aver sbagliato tutto...”
⚘Mariuccia: incontro positivo con la donna, segna il definitivo ingresso nella maturità. Collegamento con il
neorealismo -esemplifica in un’ottica populista i valori dei ceti + umili: solidarietà che diventa una socialità
festosa//casermoni popolari-
⚘Percorso di formazione legato al viaggio. (Militari di leva. Poesia “Il bastone”, d’Annunzio è importante
per la vicinanza al fascismo, letteratura importante perché fonda l’identità nazionale: il padre cita
d’Annunzio con la convinzione che tutti lo debbano conoscere. La letteratura può anche essere uno scudo,
qualcosa che ci impedisce di parlare della realtà: il padre cita d’Annunzio per non parlare di cose serie con il
figlio. La letteratura è anche falsa—> il protagonista prende le distanze da questa letteratura.)
——————
RAPPRESENTAZIONE DELLO SPAZIO
➢Il titolo promette un viaggio, in realtà poi gli spazi descritti sono veramente pochi (tutto è subordinato alla
logica del ricordo, lo spazio acquista valenza solo se suscita un ricordo). La dimensione spaziale svilisce, il
viaggio è al buio spesso. Le città di notte si riducono a delle scritte (cartelli). Le descrizioni dei luoghi
assumono importanza solo perché hanno importanza per i protagonisti. Stereotipi sul meridione (nessuno ha
voglia di lavorare, sembra l’Africa) —> il padre vuole dire tra le righe che lui ha fatto bene a venire al nord e
non tornare più al sud.
➢P. 61 cap. 5: il protagonista vede il mare. Motivo: il mare subito richiama alla memoria un ricordo
importantissimo (Gita a Genova che la famiglia non farà mai—> il babbo in realtà va con Lia al mare)
La memoria condiziona soprattutto la descrizione della città di Milano (pag. 9-11) descrizione alla gita al
parco Lambro: secondo il punto di vista del bambino il parco sembra immenso -anche se in realtà non è così.
La città viene rimpicciolita: non c’è mai un vero e proprio tentativo di cogliere tutta la vita cittadina—>
Milano viene ridotta al quartiere di Lambrate (nell’ottica del romanzo è coerente e verosimile). Città
rimpicciolita perché se la vediamo con gli occhi di un bambino, questa non va oltre i luoghi di frequenza
abituale.
GEOGRAFIA DELLA MEMORIA: (scuola, giardinetti, piscina scoperta, ferrovia) viene descritto il mondo
di un bambino, ha una viabilità limitata, non va oltre il quartiere. Milano non va oltre via Clericetti: molto
bella agli occhi del bambino, perché non affaccia sulla ferrovia ma sui campi da calcio. Questa geografia non
cambia nemmeno agli occhi dell’adulto. (oltre le guglie del duomo c’è via Bassini -Lambrate-).
➢Spostamenti forzati, dovuti o alle iniziative del regime o agli eventi bellici. Il protagonista, se non per
alcune eccezioni non si sposta mai da Lambrate; fino a che trova un lavoro. ↳Ciò amplifica l’originalità del
punto di vista del bambino. Quando va oltre Lambrate vede le cose, per la prima volta, in maniera molto
originale. Es: immagine di Milano bombardata efficace (P.66: “Milano bombardata fa un rumore di olio
fritto” // Gita al Covo: era la sede originaria della tipografia e della redazione del giornale di Mussolini “Il
popolo d’Italia” organo di stampa ufficiale del regime. La sede originaria diventa quasi un santuario dove
portare le scolaresche. Il fatto che tutto questo viene raccontato come una normale gita scolastica dà l’idea
dell’assurdità della situazione.
Accenno a Villa Triste: è un luogo sconosciuto, di cui si sente solo nominare il fatto che esista—>
significativo. In realtà è un luogo importantissimo per la Milano del tempo. Era un luogo in cui venivano
portati e torturati i partigiani. Lambrate è sempre descritto dal balcone di casa “mondo a misura di balcone”.
Luogo dal quale tutti partecipano alla vita collettiva. Questo si contrappone alla prossimità indesiderata
descritta durante il viaggio in treno. Più che una vita di città si parla di una vita di paese “non appena si passa
la massicciata della ferrovia si respira aria di paese”. La scelta di Lambrate non è casuale. É un quartiere
periferico, permette la descrizione dell’aria di paese e permette anche la descrizione tra il contrasto della vita
di campagna e dell’espansione urbana della città di Milano. Quartieri sospesi tra città e campagna. Tiene
assieme anche dimensione locale e internazionale -politecnico- Piazzale Loreto: viene appeso Mussolini.
Luogo importantissimo che Castellaneta non può non descrivere—> trova il modo per non farlo. (P.132. la
descrizione vera e propria si ha a fine capitolo perché è troppo difficile, la scena viene sublimata—> il
protagonista segue la fiumana di gente e ci descrive quello che gli viene in mente: ricordi di scuola, episodio
di regressione—> non cita Mussolini ma il nome di sua madre). Il fatto che Milano sia ridotto a un unico
quartiere ha una conseguenza: risalta le assurdità delle ambizioni del regime. Italia paesana che in cucina
tiene una cartina dell’Europa.
COORDINATE DI TEMPO
↝Anche il tempo è condizionato dai ricordi: I. II. III.
↝Il tempo della grande storia diventa sempre un tempo privato (grande storia si fonde con la piccola storia)
↳Guerra d’Etiopia: non descritta, si hanno solo gli accenni da parte del padre e le allusioni ai cimeli del
Braschi. Diventa un’occasione del Braschi per fare l’eroe. “La guerra m’insegna la geografia”
↳Guerra in Africa diventa un’occasione per sognare il babbo come soldato
↳Linea gotica: linea difensiva dalla toscana a Pesaro—> posizione che i tedeschi intendevano difendere. Il
protagonista dice che la linea gotica cade senza ricordarsi di lui (era il suo compleanno, 17anni—> nessuno
lo invita a diventare soldato)
-É difficile ricomporre un paese dilaniato dalla guerra, forse è possibile ricomporre una famiglia-
*Entrambe le conclusioni sono lecite (il padre torna//non torna)