Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Maurizio Molinari

Anno 29 - N° 2 Lunedì 10 gennaio 2022 Oggi con Affari&Finanza In Italia € 1,50

Emergenza Covid
Il reportage

Scuole riaperte
ma solo a metà
In un comune su otto le aule rimangono chiuse. Bianchi: prevedo assenze di personale
Intervista a De Luca: “Studenti come cavie”. Effetto obbligo, ripartono i vaccini
k Posto di blocco Un agente su un blindato dopo le proteste di massa
Greco: dal Cts sì alla ripresa delle lezioni in classe
di Bocci, Casadio, Giannoli, Guerrera, Lauria, Pucciarelli, Sannino, Ziniti e Zunino ● da pagina 2 a 13
Così il regime kazako
Il commento Scala dei Turchi imbavaglia la capitale
Quei bambini Web e notizie oscurati a Nur-Sultan
spariti di nuovo In pochi sanno di scontri e repressione

dal nostro inviato Fabio Tonacci

di Viola Ardone
Nur-Sultan (kazakistan)

S ono spariti di nuovo.

I bambini della Campania
da oggi saranno privati di uno
U n regime spaventato è un regime imprevedibile. Se si sente
minacciato, risponde in modo scomposto, drastico, spesso
violento. Un regime spaventato, qual è oggi quello kazako, non
dei loro diritti più importanti, esita ad annichilire la propria capitale con l’oscuramento
quello all’istruzione. dell’intera Rete. ● alle pagine 2 e 3
● a pagina 24
I negoziati Mappe
L’analisi
Il dialogo con Putin Italiani europeisti
Pnrr, le riforme non sarà una Yalta 2 con riserva
restano lontane
k Agrigento I volontari puliscono le macchie rosse sulla scogliera di Marta Dassù di Ilvo Diamanti
di Tito Boeri
e Roberto Perotti La roccia offesa torna bianca S i apre una settimana
decisiva nei rapporti fra L a fiducia verso l’Unione
Europea, fra gli italiani,

L’ Italia si è impegnata a
spendere 222 miliardi
grazie ai volontari siciliani Occidente e Russia.
● a pagina 25
ha ripreso a crescere. Ha
raggiunto il 44%. Il livello più
del programma Next Generation Castelletti e Mastrolilli elevato degli ultimi 10 anni.
EU, più di qualsiasi altro Paese. di Stefania Auci ● a pagina 21 ● a pagina 4 ● a pagina 25
● a pagina 17

Cronache della marcia su Roma: inizia il racconto Parla il cantautore

Gennaio 1922, il primo mese

dell’ultimo anno di libertà
di Ezio Mauro

L a musica arrivava a folate, ogni

volta che si apriva la porta
della società ginnastica “Sempre
Avanti!”, e per un po’ sembrava
rimanere sospesa tra il buio e il gelo Brunori Sas: dopo Cip
della notte bolognese di
Capodanno. Si bussava alla palestra arriva Cheap
del liceo Minghetti, concessa
dal preside con l’unica preghiera con 5 canzoni pazze
di evitare incidenti: per questo si
poteva entrare soltanto con uno
speciale biglietto d’invito nominale. di Gino Castaldo
Benito Mussolini in piazza del Popolo ● da pagina 26 a pagina 29 ● a pagina 30

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pagina
.
2 Primo piano Il conflitto kazako
La rete è bloccata, si comunica solo con gli sms
come quelli usati dal regime per diffondere
ai cittadini le uniche informazioni ufficiali
k La morsa del governo Da sinistra, un’auto della polizia blocca una strada a Nur-Sultan; i messaggi del governo che annunciano la censura dei media; un check point a Nur-Sultan
Le tappe
Nur-Sultan (Kazakistan)
n regime spa-
ventato è un re-
U della carneficina
La crisi gime imprevedi-
in Kazakistan bile. Se si sente
minacciato, ri-
sponde in mo-
h L’inizio do scomposto,
Il 2 gennaio, drastico, spesso violento. Un re-
dopo l’aumento gime spaventato, qual è oggi
dei prezzi del quello kazako che conta alme-
gas, scoppiano le
proteste in
Kazakistan.
no 164 cadaveri per strada, tra
cui tre minorenni, 2.200 feriti in
ospedale e seimila persone in
Epicentro sarà
la città di Almaty
carcere dopo una settimana di
rivolte, non esita ad annichilire
la propria capitale con un copri-
h La repressione fuoco da tempi di guerra, e con
Scatta la l’oscuramento dell’intera Rete.
repressione. Nur-Sultan, capitale politica e
Il 5 gennaio entra amministrativa del Kazakistan,
in vigore lo stato è una città cristallizzata al pome-
d’emergenza. riggio del 5 gennaio, quando nel-
Il governo la lontana Almaty hanno preso
si dimette. a sparare ad alzo zero e al popo-
L’ex dittatore lo sono arrivati gli sms con le
Nursultan draconiane misure del presiden-
Nazarbayev te Kassym-Zhomart Tokayev.
viene rimosso Xhanna scorre sul telefonino
dal Consiglio quei messaggi. «Il primo diceva
di sicurezza che da lì in avanti avremmo rice-
vuto le informazioni corrette su
h I russi quanto stava avvenendo solo
Le truppe di via sms, perché Internet era sta-
cosiddetto to spento». La centralizzazione
“peacekeeping” dell’informazione, prima mossa
della Russia e per ridurre la stampa a megafo-
del Csto entrano no di parte. «Col secondo hanno
nel Paese il 6 detto agli imprenditori che
avrebbero fatto di tutto per ri-
h I morti storare chiunque stesse perden-
Il 7 gennaio do soldi per colpa dei disordini.
il presidente Col terzo, venerdì, ci hanno av-
Kassym-Zhomart vertito che il presidente avreb-
Tokayev ordina be tenuto un discorso alla nazio-
di sparare sulla ne dalla televisione pubblica».
folla. Più di 160 Xhanna, 24 anni, dipendente
sono i morti nelle di una compagnia di prodotti
proteste, e più di elettrici che lavora molto
5mila le persone nell’export con la Cina, tenten-
arrestate na un attimo prima di passare al
quarto messaggio mandatole
dal suo governo. Intabarrata in
un giaccone pesante per proteg-
gersi dai —15 gradi dell’inverno
di Nur-Sultan, sbuffa attraverso
la mascherina. «È una lista di set-
te siti web che la White House (i
kazaki chiamano il palazzo pre-
sidenziale Casa Bianca, come ne-
gli Stati Uniti, ndr) ha lasciato ac-
cessibili, perché li ritiene affida-
bili».
Nel gelo di Nur-Sultan
capitale all’oscuro
Il presidente Tokayev ha silenziato media e web
I kazaki informati solo dalla propaganda
Il regime è riuscito nel suo in-
tento, va detto. Nella capitale
cristallizzata nessuno ha ben
chiaro che cosa sia successo ne-
gli ultimi sette giorni e a nessu-
no pare interessare veramente,
se non per i disagi dello stato di
emergenza dichiarato fino al 19
gennaio: coprifuoco dalle 23 al-
le 7, una finestra di accesso a In-
ternet di appena quattro ore
(dalle 9 alle 13), il limite a dieci-
mila tense (circa 20 euro) al con-
tante prelevabile al bancomat,
la chiusura di molti negozi e ri-
storanti, blindati dell’esercito a
presidiare le arterie urbane prin-
cipali dell’aeroporto internazio-
nale Nur-Sultan Nazarbayev»,
intestato al “padre della patria”
come molti altri palazzi e musei.
La stessa capitale porta il nome
dell’autocrate 81enne che è sta-
to padrone indiscusso e indiscu-
tibile della politica kazaka per
trent’anni, fino al passaggio di
consegne del 2019. E il cui ruolo,
in una crisi inaspettata che
tutt’ora rappresenta un enigma
da sbrogliare, va ancora capito.
Qualcuno tra gli analisti inter-
nazionali azzarda ipotesi che si
sia trattato di un tentativo di gol-
pe, un regolamento di conti tra
élite di potere. Una faccenda in-
terna, dunque, che ha portato
all’arresto del capo dei servizi se-
greti Karim Masimov per alto
tradimento e alla defenestrazio-
ne di personaggi chiave della
vecchia guardia.
Lunedì, 10 gennaio 2022
“Perché preoccuparmi della presenza russa?”
dice Aizhan: “Sono i nostri vicini. Ma ordinare
di sparare a vista ai ribelli è stato esagerato”
Il reportage
dal nostro inviato Fabio Tonacci
Così come è di duplice lettura
l’intervento della 45esima Briga-
ta, le forze speciali russe, per se-
dare la rivolta, reso possibile dal
Trattato di sicurezza collettiva
stipulato tra Mosca e le ex Re-
pubbliche sovietiche nel 1992.
«Se Tokayev ha ritenuto di atti-
vare per la prima volta il Tratta-
to, si vede che aveva buoni moti-
vi per farlo», dice svogliatamen-
te Aizhan, 38 anni, a passeggio
col marito. «Mi fido del governo,
perché dovrebbe preoccuparmi
la presenza russa? Sono i nostri
vicini, sanno quello che fanno».
Insieme al marito, sono una del-
k Polizia schierata le poche coppie che si incontra-
Poliziotti schierati ad Almaty, in Kazakistan, durante no sulla piazza innevata domina-
le proteste per l’aumento del prezzo del gas ta dalla Bayterek, la torre più ri-
conoscibile della riva sinistra
del fiume che taglia in due la ge-
lida Nur-Sultan. «Ordinare alle
forze dell’ordine di sparare a vi-
sta ai ribelli in effetti è stato esa-
gerato, non lo nego...», è il massi-
mo grado di critica alla gestione
Tokayev che si ricava.
Le strade della città Gli Stati Uniti sono meno entu-
siasti di Aizhan. Guardano con
avvolte dalla neve sono inquietudine alla presenza del-
deserte, in ogni le truppe russe in Kazakistan,
che rappresentano la parte più
quartiere sono presenti consistente dei 2.500 militari in-
viati dai Paesi alleati a protegge-
i check point dei soldati re i palazzi strategici. Il segreta-
schierati dal governo rio di Stato Antony Blinken con-
danna il modo virulento usato
dall’inizio degli scontri per reprimere il dissenso. E, alla
vigilia di una settimana cruciale
per la geopolitica dell’Europa
.
Lunedì, 10 gennaio 2022
k Il palazzo
Le guardie
proteggono
la residenza
ufficiale del
presidente
kazako Tokayev
orientale con il caso Ucraina
sull’agenda dei vertici diploma-
tici di Ginevra e Bruxelles, sinte-
tizza con una battuta il pensiero
di Washington: «La storia recen-
te insegna che una volta che i
russi sono a casa tua è molto dif-
ficile convincerli ad andarse-
ne».
Mosca ribatte di non avere in-
vaso nessuno, di essere stati
chiamati. È vero. Ed è uno dei
misteriosi snodi dell’enigma ka-
zako. Cos’è accaduto veramen-
te nelle 48 ore di sangue ad Al-
maty, tra il 4 e il 5 gennaio, quan-
do la pacifica protesta per il rin-
caro dei prezzi del gpl nelle re-
gioni dell’Ovest si è tramutata in
guerriglia urbana nella capitale
economica del Kazakistan? Per-
ché quel repentino ingaggio del
Trattato di difesa collettivo, mai
attuato prima?
In pubblico Tokayev ribadi-
sce la sua versione, che a
Nur-Sultan, dove è quasi impos-
sibile accedere a media indipen-
denti e fonti non statali, pare ab-
biano digerito. È quella che vuo-
le il Paese sotto attacco di «venti-
mila banditi e terroristi», molti
provenienti dall’estero e guidati
dall’esterno, «in contatto tra lo-
ro via radio», che hanno eletto
Almaty a teatro di un piano sov-
versivo organizzato. Una rico-
struzione che, fondata o meno
che sia, serve a Tokayev ad allon-
tanare dal deep state dello Stato
kazako la genesi della rivolta. Il
Primo piano Il conflitto kazako pagina 3
REUTERS/TURAR KAZANGAPOV
j Presidente
Il presidente
Kassym-Zhomart
Tokayev, 68 anni
In basso l’ex leader
Nursultan
Nazarbayev, 81
cui incipit, va ricordato, è stato
non violento: la manifestazione
di piazza della città di Zhanao-
zen, durata due giorni.
Yevgeniy Zhovtis, direttore
del Kazakistan International bu-
reau for human rights, ha un’i-
dea differente. «Ad Almaty — ha
spiegato in un’intervista a Open-
Democracy — abbiamo assistito
alla fusione di quattro diversi
gruppi. Il primo era composto
RUSSIA
 da cittadini pacifici, stanchi del
200 km carovita. Il secondo comprende-
Nur-Sultan va elementi più politicizzati, di
opposizione. Un terzo gruppo
KAZAKISTAN era fatto da giovani marginaliz-
zati delle periferie e dei villaggi.
Almaty
CINA Infine c’erano i veri violenti,
UZBEKISTAN KYRGYZSTAN
frange islamiste e criminali infil-
trati che hanno messo a ferro e
fuoco Almaty, Taraz e Shym-
kent». Se Zhovtis vede giusto, so-
no loro ad aver appiccato l’in-
cendio al municipio di Almaty e
ad aver devastato l’aeroporto. E
a loro appartiene l’armeria mo-
strata ai telegiornali della sera,
l’ultimo di una serie di sequestri
della Guardia Nazionale. Venti-
cinque pistole Makarov, cinque
kalashnikov, diversi fucili a can-
ne mozze, cinquecento proietti-
li.
Mentre a Nur-Sultan cerca di-
speratamente un servizio wifi
funzionante, ad Almaty i soldati
kazaki aiutati dai russi punteg-
giano il centro con decine di
check point. Ma in città si sente
ancora sparare. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
4 Primo piano Il mondo che cambia
“Puniremo Mosca se attacca Kiev”
Monito Usa nel giorno dei negoziati
Oggi a Ginevra partono
i colloqui sull’Ucraina
tra Stati Uniti e Russia
Washington: “Trattiamo
solo se c’è buona fede”
dal nostro corrispondente
Paolo Mastrolilli
New York — Se Putin fa sul serio a
negoziare, Biden è disposto a ridi-
scutere lo schieramento dei missi-
li in Europa e le esercitazioni, nei
colloqui cominciati ieri a Ginevra.
Se però Mosca vuole sfruttare l’oc-
casione solo per fare propaganda
e giustificare una nuova invasione
dell’Ucraina, Washington è pronta
a punirla con sanzioni che la isole-
ranno dal mondo. Quindi aumente-
rà le truppe Nato ai confini con la
Russia e gli aiuti militari a Kiev, ar-
mando la guerriglia contro l’occu-
pazione. Lo ha rivelato un alto fun-
zionario della Casa Bianca, parlan-
do sabato sera con i giornalisti, e lo
ha confermato ieri il segretario di
Stato Blinken: «Vogliamo evitare
lo scontro, in caso contrario le con-
seguenze saranno enormi, senza
precedenti».
La delegazione americana è gui-
data dalla vice segretaria di Stato
Wendy Sherman, quella russa dal
vice ministro degli Esteri Serghej
Rjabkov. I primi colloqui sono av-
venuti ieri sera, ma la vera discus-
sione sarà oggi, seguita da vertici
mercoledì alla Nato e giovedì all’O-
sce. La fonte della Casa Bianca ha
presentato così l’appuntamento:
«Primo, avremo le nostre preoccu-
pazioni da sollevare, poiché le
principali minacce alla sicurezza
di Rosalba Castelletti
La settimana di serrati negoziati — il
Dialogo sulla stabilità strategica a Gi-
nevra, il Consiglio Nato-Russia a Bru-
xelles e il vertice Osce a Vienna —
non è ancora iniziata, ma il presiden-
te russo Vladimir Putin ha già incas-
sato un successo: aver ottenuto la
piena attenzione di Joe Biden. A sei
mesi dal primo faccia a faccia a Gine-
vra, i due leader hanno tenuto un
nuovo vertice virtuale il 7 dicembre
e intrattenuto una telefonata di qua-
si un’ora il 30 che ha portato ai collo-
qui che si aprono oggi. Putin sta ne-
goziando con Washington da attore
geopolitico alla pari, in un momen-
to in cui il capo della Casa Bianca è
concentrato sull’ascesa della Cina.
Aver ammassato uomini e mezzi al
confine ucraino, ha funzionato.
Negli ultimi anni Mosca ha mo-
strato crescente frustrazione per lo
stallo del conflitto nel Donbass, in
Est Ucraina. I cosiddetti Accordi di
Minsk II, finalizzati nel 2015 grazie
alla mediazione di Francia e Germa-
nia, non hanno posto fine ai combat-
timenti costati già oltre 14mila vite.
Mosca e Kiev s’incolpano a vicenda
sostenendo, i russi, che l’Ucraina
non abbia approvato le modifiche
costituzionali per garantire l’auto-
nomia alle autoproclamate Repub-
bliche popolari di Donetsk e Lugan-
Lunedì, 10 gennaio 2022
sposti ad esplorare restrizioni reci-
I due 10.000 proche».
negoziatori
LEGENDA
soldati La Casa Bianca però ha posto
BIELORUSSIA
artiglieria
dei paletti: «Il numero delle trup-
A Ginevra 5.000 pe o lo schieramento delle forze
veicoli
negozieranno blindati nei paesi Nato non sono sul tavolo.
il viceministro Preferiremmo la riduzione dell’e-
degli Esteri russo
carri
armati
1.000
scalation, ma se la Russia sceglierà
Serghej Rjabkov e un’altra strada, siamo pronti con
la vice segretaria gli alleati alla necessità di imporre
R U S S I A
di Stato a Mosca costi elevati attraverso
americana sanzioni, controlli sulle esportazio-
Wendy Sherman ni che prendono di mira industrie
chiave, potenziamento delle forze
Kiev Nato nel territorio alleato e mag-
europea negli ultimi due decenni giore assistenza all’Ucraina». L’am-
sono arrivate dalla Russia. Secon- ministrazione poi ha lanciato un
U C R A I N A LUGANSK
do, ci sono cose nelle bozze di Mo- avvertimento sul rischio che il
sca su cui non saremo mai d’accor- Cremlino manipoli l’informazio-
do. Non spetta a lei decidere con ne: «Non ci saranno impegni defi-
chi devono allearsi gli altri paesi. Lugansk nitivi in questi colloqui. Saranno
Kramatorsk
Nel contesto Nato la chiamiamo DONETSK
di natura esplorativa. Tutto ciò
“porta aperta”, e né la Russia né al- che verrà discusso sarà rivisto a
cun altro paese la chiuderanno. Donetsk Washington, e con gli alleati in set-
Terzo: qualsiasi progresso dovrà timana».
essere reciproco. E non assumere- Mariupol Il New York Times ha scritto che
mo alcun impegno sulla sicurezza Biden ha preparato le sanzioni,
dei nostri alleati senza di loro». che comprendono l’esclusione del-
Il collaboratore di Biden è poi en- le istituzioni finanziarie russe dal-
trato nei dettagli: «I missili. La Rus- MARE DI AZOV le transazioni globali, l’embargo
sia ha affermato di sentirsi minac- su ogni tecnologia prodotta o dise-
ciata dalla prospettiva che sistemi gnata dagli Usa nei settori difesa e
offensivi vengano collocati in CRIMEA commercio, e l’armamento di for-
MAR NERO
Ucraina. Come ha detto Biden a Pu- ze ucraine per l’insurrezione allo
tin, gli Usa non hanno intenzione Sebastopoli 25 km
Infografica
di Roberto Trinchieri scopo di condurre una guerriglia
di farlo. Quindi, questa è un’area contro l’occupazione militare. L’al-
in cui potremmo raggiungere to funzionario ha commentato co-
un’intesa, se Mosca è disposta ad L’agenda sì: «Siamo stati molto chiari in pub-
un impegno reciproco. La Russia blico e in privato con i russi, sul fat-
ha espresso interesse a discutere Oggi Mercoledì Giovedì to che dovranno affrontare costi
sulla falsariga del Trattato Inf, che Si svolgono oggi Si terrà a Bruxelles A Vienna nuova elevati se faranno l’incursione mili-
ha violato. Siamo aperti a valutare a Ginevra i colloqui mercoledì occasione di tare».
questa possibilità, col pieno coin- tra Stati Uniti il Consiglio incontro giovedì Un’ultima riflessione sul Kazaki-
volgimento dei nostri alleati». Se- e Russia sulla Nato-Russia, alla riunione dei stan, che potrebbe distrarre Putin
condo punto: «Le esercitazioni. La sicurezza convocato per avere Paesi dell’Osce, e indebolirlo: «Siamo preoccupati
Russia ha condotto manovre mili- e sull’Ucraina. “trasparenza nelle organizzazione di cui per la violenza contro manifestan-
tari sempre più ampie ai confini Ieri sera nella città attività militari e fanno parte anche ti pacifici. Oltre questo, è una buo-
con gli alleati Nato. Afferma che la svizzera ci sono andare avanti sul Stati Uniti, Russia na domanda, ma va rivolta al Crem-
sua sicurezza è minacciata dalle stati i primi contatti controllo delle armi” e Ucraina lino».
esercitazioni Usa e Nato. Siamo di- ©RIPRODUZIONE RISERVATA
La strategia
E Putin cerca di spaccare gli Alleati proposte di trattato, con gli Usa e
con la Nato, chiedendo che l’Allean-
“Accordi separati con America e Nato” za escluda l’allargamento a Est, e in
particolare all’Ucraina, che ritiri le
truppe dai Paesi membri orientali e
non schieri missili in grado di colpi-
re Mosca. Infine, che non fornisca
sk e, gli ucraini, che la Russia impe- tiro dall’Afghanistan e l’affaire Au- aiuti militari a Kiev e sospenda le
disca loro di controllare il confine. kus. Il leader del Cremlino cercherà esercitazioni nei Paesi ex-Urss. Ri-
Per superare la paralisi, il Cremlino di sfruttare queste tensioni nonché chieste su cui ieri Mosca ha escluso
vorrebbe forzare un nuovo accordo eventuali spaccature all’interno del- qualsiasi «concessione» agitando lo
grazie agli Stati Uniti, eludendo Pari- la Nato. Il presidente francese Em- spettro di «una nuova crisi dei missi-
gi e Berlino e persino Kiev. I vertici manuel Macron ha già chiesto caute- li». Al netto della retorica, gli ultima-
di Bruxelles e Vienna sono però stati la sull’ipotesi di nuove sanzioni an- tum potrebbero essere un’apertura
fissati proprio per rispondere agli ti-russe. Mentre la nuova coalizione dimostrativa della partita a scacchi
appelli di cancellerie europee e di governo tedesca potrebbe divi- con l’Occidente. Chiedere il massi-
Ucraina a non concludere intese sul- dersi tra la linea da colomba del can- mo per puntare a ottenere qualcosa:
le loro teste. Washington ha promes- celliere Scholz e quella da falco del- rimettere in carreggiata le relazioni
so: «Nulla su di voi senza di voi». Ma la ministra degli Esteri Baerbock. con gli Usa, rilanciare il dialogo sul
gli alleati Ue sono già stati scottati Putin ha intanto alzato la posta in disarmo e magari trovare qualche
dalle decisioni unilaterali Usa sul ri- gioco. Il 17 dicembre ha diffuso due compromesso. C’è anche un’altra
possibilità. Che le due bozze d’accor-
do siano uno stratagemma per far
Il dibattito sull’adesione deragliare i colloqui e creare un pre-
testo per un’azione militare contro
Svezia e Finlandia più vicine al Patto Atlantico l’Ucraina in caso di rifiuto. «È il prin-
cipio di Cechov: metti una pistola ca-
Svezia e Finlandia non sono mai state così vicine all’ingresso nella Nato. rica sul palco nel primo atto e devi
Le relazioni con la Russia sono tesissime, le sue truppe al confine ucraino usarla entro il terzo», afferma Mat-
inquietano, e così, davanti alla pretesa di Vladimir Putin che l’Alleanza thew Rojansky del Kennan Institute
ponga fine al proprio allargamento, i due Paesi tradizionalmente di Washington. Che tuttavia sostie-
k Il leader del Cremlino neutrali dibattono apertamente di una possibile adesione. L’ha evocata ne che i colloqui di oggi servano in-
Il presidente russo il capo dello Stato finlandese Sauli Niinisto, mentre la ministra degli nanzitutto a «riportare indietro il
Vladimir Putin, Esteri di Stoccolma Ann Linde ha detto che la decisione non spetta alla pendolo, a una diplomazia e una co-
69 anni, al potere Russia. E il segretario Nato Jens Stoltenberg ha parlato della situazione municazione più efficaci». Quel trat-
in Russia dal ucraina con Niinisto e la premier svedese Magdalena Andersson. tamento alla pari che Putin agogna
31 dicembre 1999 da tempo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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pagina
.
6 Primo piano La lotta al Covid
La scuola non riparte
in un Comune su otto
Bianchi: prevedo assenze
Più di 4 milioni gli studenti 5-19 non vaccinati. Il ministro: siamo preoccupati, ma pronti
Figliuolo: bene riaprirle, sono sicure. Emiliano ai genitori: se non ottenete la Dad, ricorrete al Tar
di Viola Giannoli
roma — Alla fine si riparte. In classe,
in presenza, almeno finché dura.
«Siamo preoccupati come tutti — di-
ce la sera della vigilia il ministro Pa-
trizio Bianchi — ma la scuola è pron-
ta». Da stamattina sui banchi ci sa-
ranno più di 6 milioni e mezzo di stu-
denti. All’appello mancano gli alun-
ni siciliani — per loro le lezioni ri-
prenderanno giovedì anche se il Cts
regionale ha proposto la zona rossa
fino a fine mese — quelli campani —
rimandati al 31 gennaio — e di altre
102 città. In tutta Italia sono 1.044 i
Comuni, contati da Repubblica, in
cui sindaci o governatori hanno scel-
to di rinviare l’apertura: uno ogni ot-
to. Alle due Regioni del Sud Italia si
sono aggiunte 43 ordinanze in Cala-
bria, 22 nel Lazio, 10 in Piemonte, 9
in Abruzzo, 7 in Molise, 3 in Lombar-
dia, altrettante in Sardegna, 2 in Ba-
silicata, una in Veneto e 4 in Puglia.
Il governatore Michele Emiliano ha
deciso la riapertura controvoglia, in-
vitando le famiglie pugliesi che invo-
cano la Dad a un ricorso, autonomo,
La scheda
Come cambiano
le quarantene
di Corrado Zunino
ROMA — Sono esausti, e usano meta-
fore marziali per definire la ripar-
tenza di questa mattina: Waterloo,
le Termopili. Allegorie della sconfit-
ta della scuola, che è già scritta nei
suoi ritardi, nelle sue mancanze, fa-
ticosamente nascoste da una propa-
ganda in crescita.
I presidi italiani sono nel cuore
del contagio, e ancora una volta —
sette ogni otto, almeno — dovranno
farsi carico di tutto ciò che lo Stato
continua a non dargli: sicurezza e ri-
sorse per costruire una buona di-
dattica. Lo raccontano in una chat
di servizio, che Repubblica ha letto.
«Abbiamo sottoscritto un appello
caduto nel vuoto», scrive Valeria S.,
dirigente scolastico. Ricorda di es-
sere una dei duemila presidi che
avevano chiesto due settimane di
ferma, inascoltati. «Verremo man-
dati come i soldati nella campagna
di Russia... Ma io mi rifiuto categori-
camente di lavorare un altro sabato
e un’altra domenica. Iniziamo a ri-
prendere in mano la nostra dignità
di lavoratori. Non abbiamo anche
noi il diritto alla disconnessione?
al Tar. Ma pure il fronte delle Regio-
ni è spaccato: «In un Paese dove è
tutto aperto tenere chiuse le scuole
non solo è un brutto segnale ma è po-
co utile», spiega dalla Liguria il presi-
dente Giovanni Toti.
E infatti la maggioranza riparte. Sep-
pur in classi spopolate da contagi e
quarantene: sono circa 380 mila gli
alunni chiusi in casa per Covid, tra
malattie e isolamento. E poi ci sono i
100 mila assenti stimati dall’Associa-
zione nazionale presidi tra docenti
e personale Ata. Di questi l’80% so-
no maestri e prof: sospesi perché
contrari all’obbligo vaccinale, No
vax, contagiati, isolati. Anche Bian-
chi lo ammette: «C’è sicuramente la
possibilità che manchi del persona-
le. Abbiamo dato 400 milioni per rin-
novare e potenziare il personale per
l’emergenza legata al Covid: si trat-
ta di 35 mila docenti e di altrettanto
personale tecnico in più». Ma anche
trovare supplenti i primi giorni non
sarà facile. E con 150 mila contagi al
giorno e un picco che ancora deve
arrivare, la preoccupazione dei geni-
tori, alle prese con autocertificazio-
ni e tamponi dell’ultim’ora per la si-
Nidi e materne
Per i bambini al nido
1 2
e alla materna, che
non sono vaccinabili,
le regole non
cambiano: con un
caso di positività
nella stessa sezione o gruppo
classe si applica la sospensione
delle attività: tutti a casa per 10
giorni
E i presidi si sfogano in chat
“Trattati come i soldati
della campagna di Russia”
Non abbiamo diritto a ferie e giorni
di sacrosanto riposo? Con il 2022
utilizzerò la formula “Sorry, I am
out of office...”. E adesso andiamo
alla battaglia di lunedì».
Oggi, appunto. Ma quale batta-
glia? Molte famiglie hanno già scel-
to di disertare. La voce arriva dalla
guida dell’Istituto Francesca Mor-
villo di Roma: «Diversi genitori de-
gli alunni della scuola dell’infanzia
stanno inviando email nelle quali
comunicano che non manderanno
i bimbi a scuola finché la situazione
epidemiologica non migliorerà.
Condivido la grande amarezza nel
constatare che, nonostante la scuo-
la riapra, riaprirà con le classi di-
mezzate, se non vuote, con metà
380 mila
Gli studenti
È la stima del numero di
studenti che saranno
assenti perché attualmente
positivi o in quarantena
80 mila
I docenti
Circa 80 mila (tra positivi
e non ancora vaccinati) gli
insegnanti che potrebbero
mancare al rientro lasciando
scoperte le cattedre
4 mln
Senza vaccino
I bambini e i ragazzi nella
fascia d’età 5-19 anni senza
nemmeno una dose di
vaccino
Elementari
Con un caso di
positività si rimane
in classe e scatta la
sorveglianza con due
tamponi: un test rapido
o molecolare da
svolgersi al momento in cui viene
dichiarato il caso e il secondo
dopo cinque giorni. Con almeno
due casi, tutti in Dad per 10 giorni
La polemica
“Arrivano a valanga
le richieste di Dad da
parte delle famiglie
Troveremo classi
dimezzate se non vuote”
alunni a casa in Dad perché positivi
o contatti stretti».
In chat si dà la dimensione del ri-
schio, e dei possibili vuoti: «Su 56
classi di scuola primaria e seconda-
ria, al momento per 39 dovrò attiva-
re la Didattica integrata. In 39 clas-
si, sì, ho positivi e contatti stretti di
Lunedì, 10 gennaio 2022
curezza del “gruppo classe”, è che si
torni presto in Dad. Le nuove regole
rendono le quarantene meno rigide
per i vaccinati, ma se tra i prof l’ob-
bligo ha ridotto lo zoccolo duro dei
No Vax sotto il 5%, tra gli studenti
vaccinabili (circa 8,2 milioni) sono
più di 4 milioni gli alunni senza do-
se: poco meno di un milione tra 12 e
19 anni e 3.100.00 tra 5 e 11 anni dove
le somministrazioni sono partite so-
lo a metà dicembre e vanno a rilen-
to. In caso di focolai gli studenti di
medie e superiori contatti stretti di
un positivo avranno test gratuiti.
Il commissario all’emergenza Co-
vid, Francesco Paolo Figliuolo, rassi-
cura: «Le lezioni in presenza sono
importanti anche per un principio
di equità sociale e le scuole sono un
luogo sicuro con mascherine e di-
stanziamento». Tra i banchi que-
st’anno non è più obbligatorio il me-
tro tra testa e testa ma i docenti pro-
veranno a farlo rispettare lo stesso
vista la contagiosità di Omicron. Le
scuole attendono anche le Ffp2, al-
meno nelle classi in cui ci sono un-
der 6 o fragili che non possono in-
dossare le mascherine. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Medie e superiori/1
Con un positivo si
3 4
rimane in classe con
le mascherine Ffp2 e un
tampone (entro 10
giorni, ma non viene
specificato). L’auto-
sorveglianza sarà fatta mediante
esecuzione gratuita di test
antigenici, anche nelle farmacie
con ricetta del medico di base
positivi».
Un collega: «Siamo esausti e, dal
10, senza fare il gufo della situazio-
ne, prevedo il caos totale a scuola
fra malati, positivi, quarantenati.
Studenti e personale».
Ancora, in chat da venerdì: «Nel-
le scuole siamo al delirio. In una
giornata ho lavorato almeno 100
(cento!) richieste di Didattica a di-
stanza per alunni positivi. Oggi
scuola chiusa, domani sarà peggio,
domenica giorno di festa, ma mica
posso dire ai genitori che non lavo-
ro e non vedo le loro domande di
Dad. È diventata una condizione di
lavoro impossibile. Che senso ha
questa riapertura? Era così difficile
per il ministro capire la situazione?
Il generale
Il generale
Francesco Paolo
Figliuolo,
commissario
per l’emergenza
Covid, ieri
a “Mezz’ora
in più” su Rai 3
Medie e superiori/2
Con due casi, i non
vaccinati, chi non ha
concluso il ciclo
vaccinale o è guarito
da meno di 4 mesi o
non ha la terza dose va
in Dad per dieci giorni; chi ha il
booster rimarrà in presenza con
autosorveglianza e Ffp2. Dai tre
casi, tutti in Dad per dieci giorni
C’è modo di farlo ragionare e ripen-
sarci? Tutte le altre attività scolasti-
che devono andare avanti, non esi-
ste solo disporre le Dad. Come fac-
ciamo a mandare avanti la scuola?
Le comunicazioni di positività di
alunni e personale si incrementano
di ora in ora. Oltre i contatti stretti
che non verranno in classe. Ho in bi-
lico addirittura la quarantena di
tutta la segreteria. Questo non è ri-
spettare la natura e il compito della
scuola. L’istruzione non è una misu-
ra di supporto alla necessità lavora-
tiva dei genitori che non sanno do-
ve parcheggiare i figli. Noi da do-
centi, e ora da ds, lo abbiamo sem-
pre sospettato, e adesso arriva an-
che l’imprimatur del governo che
apre i baby parking alla faccia della
sicurezza sbandierata. Abbiamo fat-
to tanto per la scuola in presenza,
dentro l’istituto siamo responsabili
e consapevoli, ma non possiamo
farci carico di una tragedia annun-
ciata. Non dite che non vi avevamo
avvisato».
Già, ma se non abbiamo i due me-
tri di distanza per la mensa, «forse
dovremmo far uscire gli alunni pri-
ma di pranzo?».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 10 gennaio 2022
Napoli — Presidente De Luca,
il governo prepara l’impugnativa
contro la sua ordinanza. Perché lei
torna a chiudere le aule per i
bambini in Campania?
«Intanto non abbiamo chiuso proprio
niente. Al di là di ideologismi e parole
al vento, il motivo del contendere è
solo questo: Dad per tre settimane
per le medie e le elementari, per
consentire una più vasta
vaccinazione infantile e per
scavallare il picco di contagi previsto
per gennaio. E tutto questo
accogliendo richieste pressanti di
centinaia di presidi, di sindaci e di
dirigenti sanitari. Le pare che ci sia
motivo per fare crociate da parte del
governo? Le nostre sono solo misure
ragionevoli».
Ma il suo provvedimento è un
unicum italiano. E come ha
osservato lo stesso ministro Bianchi
è illegittimo. Lei si sente al di sopra
delle leggi?
«Noi riteniamo di muoverci su un
piano di piena legittimità. Siamo in
una situazione di straordinaria e
drammatica emergenza, che solo il
governo non vede. La cosa davvero
scandalosa è che il governo non ha
riunito il Comitato tecnico scientifico
come chiesto da tutte le Regioni, per
avere una base sanitaria oggettiva e
autorevole su cui fondare le
decisioni. La nostra ordinanza
f Noi pubblicheremo subito dopo le
Tre settimane di Dad
perché noi non
facciamo finta: la
situazione è grave
e lo dimostreremo
davanti al Tar
g nella stessa condizione».
Primo piano La lotta al Covid
Intervista al governatore della Campania
De Luca “Solo il governo
non vede l’emergenza
Bimbi usati come cavie”
invece, è conseguente alle
valutazioni della nostra Unità di crisi
e di tutti i dirigenti sanitari, sul piano
epidemiologico e vaccinale».
Quale documentazione oggi
consegnerà al Tar per giustificare lo
stop, come prescrivono i giudici?
Anche a novembre scorso, i
magistrati amministrativi
sottolinearono la sua carenza di
motivazioni.
«Consegniamo al Tar i dati oggettivi
che motivano la gravità della
situazione: Rt a 1,78; impossibilità
concreta di tracciamenti,
esaurimento dei posti letto
pediatrici, e vaccinati sotto i 12 anni al
15%. Dobbiamo aspettare le tragedie
per decidere misure di prevenzione
minima, del tutto proporzionate e
che non coinvolgono gli istituti
superiori, con tassi di vaccinazione
più elevati? C’è chi guarda in faccia la
realtà e chi è interessato a “fare finta”.
motivazioni fornite al Tar».
Scusi, ma come spiegare, ad
esempio, che oggi la Lombardia
apre le scuole e la Campania no?
«La Lombardia ha segnalato le stesse
criticità, senza avere risposte. Noi
abbiamo la popolazione più giovane
d’Italia, una densità abitativa e una
struttura sanitaria che ci obbligano
alla prudenza. Ma ho la sensazione
che tra qualche giorno saremo tutti
Sono trascorsi due anni, lei ha
MARIA LAURA ANTONELLI/AGF
di Conchita Sannino
k Presidente
Vincenzo De Luca, 72 anni,
è governatore della Campania
dal 18 giugno 2015
impegnato centinaia di milioni per
la pandemia. Non si potevano
concentrare risorse anche per
“preparare” questo rientro?
«Intanto, come sempre, abbiamo
certificato spese Covid in maniera
rigorosissima: 520 milioni in due
anni. Realtà molto più piccole della
Campania hanno speso centinaia di
milioni in più. Bisognerà che ci si
rassegni di fronte al dato di fatto di
una Campania che ha una gestione
spartana e virtuosa: di bilancio
regionale e sanitario. Nel frattempo,
il Governo non ha rimborsato queste
I comuni dove le scuole resteranno chiuse
1.044 totale
piemonte lombardia
10 3 1
lazio
22
sardegna
3 puglia
basilicata
campania
2 4
550
amministrazioni
hanno gli istituti
scolastici chiusi
per tre settimane
per l'ordinanza
regionale
sicilia calabria
390 43 comuni
municipalità ci saranno lezioni
hanno posticipato in Dad
il rientro a giovedì
spese. Per il resto, siamo quelli che
hanno investito di più nel trasporto
scolastico aggiuntivo. Per altre cose,
bisogna chiedere allo Stato, ai
Comuni e alle Province che ne hanno
la competenza».
Lei ritiene che l’azione del
governo Draghi per contrastare la
pandemia sia inefficace? E perché?
«L’azione di governo sulla pandemia
rimane ispirata alle mezze misure.
Abbiamo perso mesi preziosi
autoconsolandoci. L’idea che le
decisioni si prendono in tempo utile,
prima dell’esplosione del contagio, è
estranea al governo. E anche sulla
nostra vicenda, registro un misto di
ottusità burocratica e di centralismo
arrogante, del tutto fuori luogo. Non
ritorno per carità di patria sulla
vicenda AstraZeneca, sul mercato
nero nella distribuzione dei vaccini,
sulla presa in giro dei cento euro, su
misure cervellotiche e ingestibili
relative alle quarantene e così via. So
bene che nel governo c’è chi ostacola
ogni misura netta, dopo aver
strizzato l’occhio ai No Vax e
contrastato perfino il Green Pass...»
Si riferisce alla Lega?
«Lasciamo stare. Ogni misura che si
fa finta di prendere diventa operativa
dopo 15 giorni. Mi pare incredibile».
Proprio lei parla di “arroganza”.
Non pensa di usare frasi scomposte,
quando parla di bambini usati come
“cavie”, attribuendolo al governo?
«Quando le misure che si prendono
pagina 7
veneto abruzzo
9
molise
ROBERTO
TRINCHIERI
prescindono dalla realtà vera che c’è
nei territori e negli ospedali; quando
si continua sulla linea del “fare finta”,
le conseguenze rischiano di pagarle i
più piccoli. Non mi sento vincolato al
“politicamente corretto”. Dico quello
che vedo, adopero parole
conseguenti e chiare, e rispondo alla
mia coscienza, non a logiche
opportunistiche».
E il giudizio sul lavoro di Draghi
riguardo al Piano di ripresa?
«Sul Pnrr si è fatto un lavoro
importante. Rimane il problema di
una debolezza della pubblica
amministrazione, di una carenza
progettuale, di una illusione
centralistica e di un quadro
legislativo che, a cominciare
dall’abuso d’ufficio, codice degli
appalti e soprintendenze, rimane
pesante nonostante qualche
innovazione».
L’esecutivo è distratto dalla
partita Quirinale? Cosa prevede?
«Forze politiche e governo sono
ormai concentrate su questa partita.
Mi auguro che si assumano
comportamenti adeguati, per serietà
e spirito unitario, allo stato d’animo
che domina nel nostro Paese. Non
vorrei che anche questa scadenza
spingesse a non prendere decisioni
necessarie e tempestive rispetto al
Covid».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
f
Vedo un misto di
ottusità burocratica e
centralismo arrogante
Per non parlare della
presa in giro della
multa da 100 euro
g
.
pagina
.
10
Si estende il Super Green Pass, ecco cosa cambia da oggi
Trasporti
È la restrizione più forte per i No Vax.
Da oggi potranno spostarsi solo con
i mezzi privati o con i taxi o auto a
noleggio con conducente fino a
nove posti.
Su tutti gli altri mezzi di trasporto,
sarà necessario il Super Green Pass.
Su aerei, treni, navi e pullman che
coprono le tratte nazionali potranno
salire solo vaccinati o guariti. Stesse
regole anche per il trasporto
pubblico locale: autobus urbani,
metropolitane, treni regionali.
Deroga invece al 10 febbraio, per gli
scuolabus dedicati agli studenti over
12 e per gli abitanti delle isole che
potranno spostarsi con il Green Pass
base, ma solo per motivi di salute o
di studio.
Effetto obbligo, ripartono i vaccini
ma ora i positivi sono due milioni
Dopo le nuove misure corsa alla prima dose. Per gli over 50 corsie preferenziali negli hub anche di notte
L’eredità delle feste: contagi da 30 mila a 200 mila al giorno. La campagna per i bimbi non decolla: ha aderito il 14,7%
di Alessandra Ziniti
Roma — Due milioni di positivi isola-
ti a casa, gli ospedali costretti a ri-
convertire reparti per i malati di Co-
vid, le terapie intensive in affanno,
Asl, laboratori di analisi e farmacie
sommersi dai tamponi, la scuola
che reclama la Dad. E, unico dato po-
sitivo, la campagna vaccinale che ri-
prende quota con lo zoccolo duro
dei No Vax che comincia ad erodersi
per effetto delle nuove restrizioni
decise dal governo e dall’obbligo
vaccinale per gli over 50.
Le vacanze di Natale hanno resti-
tuito un’Italia completamente diver-
sa, travolta dalla variante Omicron
(ma anche dalla Delta plus) più di
quanto fosse stato previsto. Il con-
fronto dei numeri è impietoso: all’i-
nizio della settimana di Natale i
30.00 contagi al giorno facevano
paura, adesso sono sette volte di più
e quota 200.000 è la media degli ul-
timi tre giorni. Ricoveri e terapie in-
tensive grazie ai vaccini non sono sa-
liti agli stessi ritmi, come il numero
dei decessi. E così l’Italia, sebbene
ormai per due terzi in giallo, non ha
ancora nessuna Regione in arancio-
ne e tutte le attività sono aperte.
L’impennata dei contagi
Natale con 30.000 contagi, avevano
previsto le più pessimistiche stime
dei tecnici. Ma il 25 dicembre i nuovi
casi erano già 55.000 e alla Befana
quasi 220.000. Un aumento espo-
nenziale, di sette volte, in sole due
settimane con un’enorme diffusio-
ne tra i bambini e i ragazzi nonostan-
te le scuole chiuse. Inevitabile effet-
to delle feste, di pranzi e cene di fa-
miglia, riunioni tra amici, veglioni e
serate danzanti di capodanno nono-
stante i divieti e gli appelli. La coda
della variante Delta combinata con
la maggiore diffusività di Omicron
hanno acceso focolai ovunque, da
Primo piano La lotta al Covid
Bar e ristoranti
Fino a ieri, senza Green Pass era
ancora possibile sedersi a un
tavolo all’aperto. D’ora in avanti
non più. Occorrerà ovunque il
Super Green Pass per bar e
ristoranti, al chiuso ma anche
all’aperto. Dunque, solo i vaccinati
o i guariti con Green Pass ancora
valido potranno sedersi al tavolo
ma anche le consumazioni veloci
al bancone saranno proibite ai No
Vax. A loro è consentito solo
l’ingresso per acquistare prodotti
da asporto sempre indossando la
mascherina. A chi ha il Green Pass
base restano aperte solo le mense
aziendali, ma non quelle delle
forze dell’ordine per le quali vige
ormai l’obbligo di vaccino.
k L’atleta Una sciatrice mentre si fa vaccinare al Setriere
nord a sud, facendo schizzare l’indi-
ce di positività (che era del 3,6% nel-
la settimana di Natale) all’attuale
15,6 %. Quintuplicata anche la me-
dia dei nuovi casi settimanale: da
37.000 a 158.000.
Gli ospedali in crisi
I vaccini hanno fatto il loro lavoro,
evitando una nuova strage tra gli an-
Alberghi, fiere e congressi Sport
Si cambia anche nelle strutture
ricettive fino a ieri aperte anche ai
possessori di Green Pass base.
Adesso, per alloggiare in un hotel o
in un bed and breakfast servirà la
certificazione verde rafforzata.
Nessuna limitazione invece per
l’affitto di stanze o case private.
Negato ai non vaccinati anche
l’ingresso a fiere, sagre, congressi,
convegni, sia all’aperto che al
chiuso, e a qualsiasi centro sociale,
culturale, ricreativo; come a sale
giochi, bingo, parchi a tema, parchi
divertimento per tutti i maggiori di
12 anni.
Necessario il Super Green Pass
anche per centri benesseri e terme,
escluse le prestazioni sanitarie.
REUTERS/Massimo Pinca
ziani, la fascia oggi più protetta del-
la popolazione. La variante Omi-
cron si conferma come meno aggres-
siva, e tuttavia con un così alto nu-
mero di contagi inevitabile che an-
che la pressione sugli ospedali au-
mentasse. Ricoveri quasi raddoppia-
ti nei reparti ordinari (dove adesso
ci sono più di 15.000 persone) e tera-
pie intensive oltre la prima soglia di
Lunedì, 10 gennaio 2022
Poche le attività sportive che
saranno ancora consentite a chi
non è vaccinato: quelle individuali
all’aperto, in strada, in mare, nei
parchi pubblici; e dunque sì alla
corsa, al ciclismo, alla vela.
Ma non sarà più consentito, con il
solo Green Pass base, l’accesso a
palestre, piscine e centri natatori,
al chiuso o all’aperto.
Anche gli impianti di risalita nelle
località sciistiche saranno riservati
a vaccinati o guariti.
Il tampone negativo non basterà
più per qualsiasi sport al chiuso
(dal basket alla pallavolo, dalla
pallanuoto alla pallamano) né per
gli sport di contatto. Vietato anche
l’ingresso negli spogliatoi.
I numeri
Minorenni in ritardo
14,7%
I più piccoli vaccinati
Le fiale per la fascia d’età 5-11
anni sono disponibili da metà
dicembre ma solo 540.000
bambini hanno ricevuto la prima
dose e appena 766 anche la
seconda
700.000
Le prime dosi durante le feste
Le nuove restrizioni per i No Vax
e l’obbligo vaccinale per gli over
50 hanno sortito i primi effetti:
sabato con 69.000 prime dosi
(15.000 erano over 50)
il record degli ultimi due mesi
23 milioni
Metà dei vaccinati col booster
Corre la campagna per le terze
dosi. Quasi la metà degli italiani
già vaccinati ha ricevuto anche la
terza dose riportando così la
soglia di protezione dal contagio
al 75 %
15.000
Gli ammalati ricoverati
Quasi raddoppiati in tre
settimane le ospedalizzazioni nei
reparti ordinari mentre in terapia
intensiva ci sono 1600 persone
Mostre, musei e biblioteche
Cinema, teatri e sale concerto erano
già riservati ai soli possessori di
Super Green Pass. Ma da oggi anche
musei, mostre, biblioteche, archivi, e
qualsiasi luogo di cultura sarà vietato
a chi non è vaccinato.
Al chiuso (cinema, teatri e sale) resta
obbligatorio l’uso della mascherina
Ffp2 ed è vietato consumare cibi
e bevande, in modo da non togliere
mai la mascherina.
Per il momento, anche se qualche
Regione dovesse passare in
arancione, non è previsto alcun
taglio nella capienza dei locali.
Sempre proibiti, fino al 31 gennaio,
concerti, eventi, feste e qualsiasi
manifestazione al chiuso o all’aperto
che provochi assembramenti.
rischio con 1.600 ricoverati (per due
terzi non vaccinati, un terzo i vacci-
nati fragili e con altre patologie) a
fronte dei mille del 20 dicembre.
La corsa al tampone
Così tanti tamponi, da mandare in
tilt gli apparati delle aziende sanita-
rie, non se ne erano mai visti. Più di
1,2 milioni nei giorni delle feste tra
positivi da certificare, guariti da libe-
rare dall’isolamento, contatti diretti
di persone contagiate ansiosi di veri-
ficare il proprio stato di salute, centi-
naia di migliaia di persone a caccia
di un test antigenico per ottenere l’a-
gognato, quanto fallace, passaporto
per una serata con gli amici o per
una cena in famiglia. Sistemi di trac-
ciamento ormai saltati, reagenti
mancanti, tamponi che scarseggia-
no, tempi dei referti che si allunga-
no con gli inevitabili intoppi buro-
cratici.
Gli over 50 si vaccinano
L’8 gennaio, con quasi 69.000 inie-
zioni, il record di nuove prime dosi
che erano crollate tra le 15 e le
20.000 al giorno tra fine ottobre e i
primi di novembre. Di queste — ha
fatto sapere il generale Figliuolo —
più di 15.000 quelle degli over 50, ef-
fetto dunque dell’obbligo vaccinale
entrato in vigore due giorni fa con la
pubblicazione dell’ultimo decreto.
Per loro adesso corsie preferenziali
negli hub anche la notte, annuncia
Figliuolo. Volano anche le prime do-
si nella fascia d’età 12-19 anni (ben
85.000 durante le vacanze di Nata-
le) dove il 75% è immunizzato. Delu-
dente, invece, la campagna vaccina-
le dei più piccoli: meno di 500.000
(appena il 14,7 %) i bimbi tra i 5 e gli 11
anni che hanno fatto la prima dose.
E appena 766 quelli che, vaccinatisi
subito, hanno già potuto fare la se-
conda dose e possono ritenersi im-
munizzati.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 10 gennaio 2022
Matrimoni e cerimonie
Scattano restrizioni anche per
tutte le feste conseguenti a
cerimonie civili e religiose alle quali
finora era possibile accedere
senza alcuna certificazione.
Da oggi, alle feste e ai ricevimenti
per matrimoni, battesimi, cresime
o cerimonie civili, sarà consentito
invitare solo persone vaccinate o
guarite con Green Pass ancora
valido. La responsabilità del
controllo spetta agli addetti del
locale in cui si svolge la festa.
A chi è sprovvisto di Super Green
Pass, resta ancora la possibilità di
assistere alle cerimonie religiose in
chiesa visto che il Vaticano non ha
ancora adottato ulteriori misure
restrittive.
Primo piano La lotta al Covid pagina 11
Omicron perde terreno, Londra vede la fine del tunnel
Regno Unito, si inverte la curva
casi in calo da cinque giorni
il 18,5% in meno rispetto alla settima-
dal nostro corrispondente na scorsa, il calo più sensibile da no-
Antonello Guerrera vembre scorso, prima dell’arrivo di
Omicron. E nei grafici prende appa-
rentemente forma il fatidico “pic-
LONDRA — Sono dati provvisori. E co”.
con il coronavirus, si naviga a vista. Il ministro dell’Istruzione britan-
Tuttavia, da qualche giorno a Lon- nico, Nadhim Zahawi, ha detto ieri:
dra, la prima città colpita duramen- j Le vittime «Spero che saremo il primo Paese
te da Omicron in Occidente, e tra le Una donna al dei più industrializzati a mostrare al
meno vaccinate nel Regno Unito, ar- National Covid mondo come si passa da pandemia
rivano dati positivi. Inoltre, nono- Memorial Wall a endemia». Le scuole rimarranno
stante il tragico record di 150mila rende omaggio aperte «senza alcun dubbi - ha ag-
morti di Covid tagliato l’altro ieri, an- alle 150mila giunto - e i test antigenici rimarran-
che a livello nazionale i casi sono persone che in no gratis per tutti». Ora il dottor
scesi per il quinto giorno consecuti- Gran Bretagna Nick Davies, della London School of
vo. Ieri 141.472, su 1,8 milioni di tam- hanno perso Hygiene and Tropical Medicine, sul-
poni, e 97 morti, ben lontani dalla sti- la vita a causa le stime catastrofiche di qualche set-
ma di tremila morti al giorno dell’Im- del coronavirus timana fa, ammette: «Non sapeva-
perial College di qualche mese fa. È dal 2020 mo che Omicron fosse meno letale
di Delta». Secondo il ministro della
Salute, Sajid Javid, «con le terze dosi
di vaccino, c’è il 90% di possibilità in
meno di andare in ospedale rispetto
a Delta». E un’altra buona notizia è
che, stando a un ultimo studio della
sanità britannica, il booster è effica-
ce al 90% contro i ricoveri degli over
65 anche dopo almeno tre mesi. Nel
Regno Unito, il 61,7% della popola-
zione vaccinabile (dai 12 anni in su)
ha già ricevuto la terza dose, senza
obbligo vaccinale, né Green Pass.
Il virologo Matteo Bassetti in Ita-
lia lo ha detto: dopo oltre 200mila
nuovi casi al giorno nel Regno Uni-
to, «tra vaccinati e contagiati il 98%
della popolazione ha anticorpi, l’im-
munità di gregge potrebbe essere
raggiunta presto». A Londra, alme-
no si spera, si potrebbe già essere
raggiunto il picco di contagi. Per Ke-
vin Fenton, capo della Sanità pubbli-
ca della capitale, «è molto probabi-
le». Insomma, qualcuno vede la luce
in fondo al tunnel di Omicron. I casi
di coronavirus nella capitale britan-
nica (20.853 ieri) sono scesi del 37%
rispetto al picco del 29 dicembre
scorso (33.136).
Non solo. Anche i ricoveri in ospe-
dale a Londra, dove uno su dieci è
stimato essere infetto, stanno scen-
dendo. Se fino a metà dicembre cre-
scevano del 60% sulla settimana pre-
cedente, ora sono in calo da fine
2021: se il 29 dicembre erano oltre
500 giornalieri ora sono poco più di
300, con 4mila persone attualmen-
te in cura. Mentre in media in Inghil-
terra stanno crescendo del 57% sulla
settimana precedente, perché Omi-
cron si sta spostando in nuove aree.
La situazione in alcuni ospedali
resta critica, a causa di un decimo
del personale sanitario fuori per Co-
vid. Ma, grazie agli straordinari vac-
cini e alla presunta letalità minore
di Omicron, ci sono attualmente cir-
ca 18.454 ricoverati (di cui 868 in te-
rapia intensiva) per Covid nel Re-
gno Unito. Mentre nel picco di gen-
naio 2021 erano quasi 35mila.
Ma ci vuole cautela, perché l’onda-
ta di infezioni si sta spostando verso
fasce della popolazione più anzia-
ne, dunque è possibile che registre-
remo più ricoveri e decessi nelle
prossime settimane. Difatti, i casi di
coronavirus a Londra negli ultimi
giorni sono cresciuti esclusivamen-
te nelle fasce 60-79 anni e over 80 an-
ni, quelle più a rischio: si è passati
da 20-30 casi circa ogni 100mila per-
sone di inizio dicembre a 200 (fascia
60-79 anni) e 150 circa (fascia over
80 anni) di oggi. Insomma, la strada
verso la normalità post Covid è anco-
ra lunga e piena di insidie e incogni-
te. Ma da Londra arriva una speran-
za. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
12
La mossa di Draghi:
parlare al Paese
di vaccini e scuola
ma non di Quirinale
Oggi conferenza stampa del premier a 5 giorni dal Cdm, per chiarire
le misure, rispondere alle critiche e spiegare che il governo non rallenta
di Emanuele Lauria
ROMA — Un passaggio delicato, che
si consuma in un clima di assoluto
riserbo. La conferenza stampa di
Mario Draghi, questo pomeriggio, è
un’anomalia, perché un premier
che ama poco comunicare stavolta
lo fa non in coincidenza di un even-
to ma per spiegare, chiarire meglio,
l’azione del governo. Tornerà sulle
decisioni del consiglio dei ministri
di mercoledì scorso e si terrà alla
larga dalle domande sul Quirinale.
L’intendimento della vigilia, spiega
nell’entourage dell’ex banchiere, è
quello di non affrontare il tema.
Partita difficile, per il primo mini-
stro, che vuole cancellare le polemi-
che e l’immagine delle resistenze
interne su un provvedimento che
ruota attorno all’obbligo vaccinale
per gli over 50. Ma il periodo è quel-
lo che è: con Omicron che ha rituffa-
to l’Italia in piena emergenza pan-
demia, con le lezioni che riprendo-
no oggi a macchia di leopardo fra
proteste di governatori e presidi,
con una parte della maggioranza
(la Lega) in posizione sempre più
critica e l’elezione del capo dello
Stato che potrebbe dare l’idea di un
premier distratto, Draghi ha l’obiet-
tivo primario di mostrare di avere
la situazione in pugno come qual-
«La nostra proposta principale
per il Quirinale è Mario Draghi,
pensiamo sia la scelta migliore per
la sua competenza ed
autorevolezza, è rispettato in
Europa e negli Stati Uniti», dice
Emilio Carelli. L’ex direttore di
SkyTg24, poi eletto con il M5S e
adesso deputato di Coraggio
Italia, i centristi guidati dal
presidente di Regione Liguria
Giovanni Toti e dal sindaco di
Venezia Luigi Brugnaro, è
convinto che per tutti i centristi
sia meglio virare direttamente
sull’attuale presidente del
Consiglio.
Ma nei suoi confronti, attorno
alla sua candidatura, che clima
c’è?
«Altalenante. Draghi è percepito
come un corpo estraneo ai partiti,
tutti lo ammirano e poi però lo
temono, ha dimostrato che
quando poi decide non guarda in
faccia a nessuno. La tentazione di
molti sarebbe di contenerlo, per
questo c’è una certa ambiguità».
Non c’è una preoccupazione
anche per quel che ne sarà della
legislatura se Draghi va al
Quirinale?
«Sì, è una questione, ma non
dobbiamo farci influenzare da
questo. Certo si apriranno due
k Oggi alle 18 Mario Draghi parlerà
oggi alle 18 delle norme sul Covid
L’intendimento della
vigilia è quello di
ignorare il tema del
Colle e soffermarsi
invece sul piano per
uscire dal Covid
Intervista al deputato di Coraggio Italia
Carelli “Troppe ambiguità
il premier è la scelta migliore
va eletto entro il terzo scrutinio”
strade: uno di una maggioranza
larga come quella attuale e
un’altra ancora differente, visto
che sento parlare della tentazione
della Lega di andare
all’opposizione. Di sicuro però è
fondamentale non interrompere
la legislatura, c’è anche da fare
una legge elettorale e noi
puntiamo a un sistema
proporzionale».
Draghi dovrebbe passare alla
prima votazione?
«Funzionerebbe bene se fosse
eletto già alla prima votazione, o
almeno nelle prime tre, dovrebbe
essere una soluzione alla Ciampi,
con i partiti che si rendono conto
di come questa sia la scelta
migliore in una fase di
emergenza».
L’opzione Berlusconi non è
praticabile per voi quindi.
Politica
che mese fa. Di far capire che è
estremamente concentrato sull’a-
zione dell’esecutivo. E, allo stesso
tempo, di palesare che questa non
rallenta malgrado veti e distinguo
dei partiti. Di più: se restasse a Pa-
lazzo Chigi (e lo farà solo se la mag-
gioranza non si spaccherà sul voto
per il Quirinale) Draghi non accette-
rà un galleggiamento pre-elettora-
le sino al 2023. Anche perché sono
tante le sfide ancora da affrontare:
quella sanitaria ma anche quella le-
gata all’utilizzo dei fondi del Pnrr.
Questo il messaggio che lancerà.
Farà leva, Draghi, sui numeri anti-
cipati ieri dal generale Francesco
Paolo Figliuolo a “Mezz’ora in più”:
contro la corsa di Omicron si fanno
già fra le 65 e le 70 mila prime dosi
al giorno, previste in generale alme-
no 11 milioni di somministrazioni a
gennaio. E, soprattutto, «il governo
sta lavorando già a un piano di tran-
sizione - ha detto Figliuolo - per
uscire dall’emergenza e tornare al-
la normalità». Un segnale rassicu-
rante, rivolto al “dopo”, che Draghi
vuole trasmettere anche nella fase
esponenziale dei contagi. Parlerà
di obbligo vaccinale, e dell’impor-
tanza di un provvedimento unico
nel suo genere, ma anche di ristori,
tema caro alla Lega. E sulla scuola
ribadirà l’importanza delle lezioni
in presenza e chiederà la massima
f «Noi riteniamo che il presidente
ex m5s
Emilio carelli
ex m5s oggi in
coraggio italia
Draghi è temuto e
ammirato dai partiti
Non dobbiamo farci
influenzare dal
futuro del governo
Berlusconi? Premesse
per lui non favorevoli
g questi è proprio Toti in qualità di
Lunedì, 10 gennaio 2022
ANGELO CARCONI/ANSA
collaborazione a tutte le istituzioni
coinvolte.
Sullo sfondo, è chiaro, resta la
partita del Quirinale, che Draghi ha
deciso di non affrontare dopo la
bomba deflagrata con le sue dichia-
razioni alla vigilia di Natale, accolte
senza grande entusiasmo dai parti-
ti. Il presidente del Consiglio ha de-
ciso di non accendere il clima con
altre esternazioni: ha compreso
che la strategia migliore è quella a
lui più cara, il low profile. E d’altron-
de, a chi l’ha sentito, il premier ha
spiegato che la figura che si è attri-
buito - un “nonno al servizio delle
istituzioni” - non equivale per forza
della Repubblica debba
rappresentare l’unità della
nazione, se ci fosse un accordo tra
tutti i partiti allora lo voteremmo.
Ma sento parlare di franchi tiratori
all’interno del centrodestra, i veti
da Pd e 5 Stelle sono noti, quindi
tutte queste non sono premesse
favorevoli».
Ma Berlusconi lo sa che Toti
non lo voterà?
«Andrebbe chiesto a loro... La
posizione di Coraggio Italia verrà
comunque ufficializzata nella
riunione che faremo deputati e
senatori mercoledì prossimo,
assieme anche a Brugnaro».
Di quanti voti si parla?
«Ne abbiamo 31 in tutto, uno di
grande elettore. Li vogliamo far
contare e ci stiamo confrontando
a quella di un candidato per la Presi-
denza della Repubblica. Non esce
dalla corsa ma - a differenza di Ber-
lusconi - non si autopromuove: se
ci sarà una convergenza sul suo no-
me per il Colle, valuterà il da farsi.
In caso contrario, prima di andare
avanti a Chigi, vorrebbe la garanzia
di un Presidente della Repubblica
ampiamente condiviso e di una
maggioranza parlamentare di lar-
ghezza non inferiore all’attuale. La
gimcana di gennaio è una prova ar-
dua, anche per chi ha preso le redi-
ni dell’esecutivo con l’etichetta del
“Migliore”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
molto con Matteo Renzi e Italia
Viva. La speranza è che questo
passaggio sia il primo passo verso
la creazione di un centro
moderato ampio, che unisca
identità diverse, anche in vista
delle prossime elezioni».
Dal mondo 5 Stelle, che lei
conosce bene, che segnali
arrivano?
«Emergono posizioni molto
diverse, c’è chi vede Draghi come
soluzione qualità, altri vorrebbero
una donna a prescindere e non mi
sembra un criterio corretto, ora
sento parlare di nuova
“Quirinarie”. Devono fare una
sintesi...».
Un Mattarella bis è
impossibile?
«In politica tutto è possibile, per
me è stato un grande presidente e
ancor di più negli ultimi due anni
in questa fase difficile di
pandemia, lascia un bel ricordo
però lui stesso ha escluso questa
possibilità. Dopodiché se dovesse
regnare il caos totale non è detto
che non ci si appelli a lui
chiedendogli un sacrificio, ma lo
sapremo proprio all’ultimo.
Comunque al netto della stima
per lui sarebbe un fallimento della
politica».
— m.pucc.
.
Lunedì, 10 gennaio 2022
Domenica 16 gennaio
Roma, alle suppletive
voto senza Green Pass
Né vaccino né tampone
negativo. Per votare alle
suppletive di Roma Centro
per sostituire il dem Roberto
Gualtieri eletto sindaco a
ottobre, domenica 16 gennaio
serviranno mascherina,
scheda elettorale e carta di
identità. I partiti temono
un’affluenza bassissima. Per il
Pd corre Cecilia D’Elia. A
destra la candidata è
Simonetta Matone (in foto
con Salvini). Per Iv corre
Valerio Casini, già consigliere
comunale come Matone.
di Giovanna Casadio
roma — Si scaldano i motori per la
partita del Quirinale. Non è più
tempo di rinvii: lo sanno tutti i lea-
der che si muovono tra incontri,
riunioni di partito, appuntamenti
vista Colle. Mancano due settima-
ne alla prima seduta, il 24 gennaio,
per votare il successore di Sergio
Mattarella. Domani è la volta del
Pd che riunisce prima la segrete-
ria e, giovedì, la direzione con i
gruppi parlamentari. Poi tocca al
tavolo di centrodestra, da cui è par-
tito un invito alla sinistra: «Fate
prima voi», tanto per capire l’aria
che tira, anche se si sa benissimo.
Enrico Letta, il segretario dem,
vuole sia tolta di mezzo la candida-
tura di Silvio Berlusconi al Quirina-
le. Solo dopo, si può trattare per
un nome condiviso. E il Movimen-
to 5Stelle, che è il partito di mag-
gioranza relativa, è del tutto in al-
to mare. Domani sera assemblea
del gruppo a Montecitorio, con il
capo Giuseppe Conte fermo alla ri-
cerca di una donna di alto profilo e
una parte dei grillini per il bis, a
tutti i costi, di Mattarella.
Matteo Salvini, che vuole inte-
stare alla Lega la regia del voto,
mette in campo un paletto alto co-
5S, ira di Crimi contro i senatori
“Sul Colle avete rovinato tutto”
Sfogo in chat dell’ex reggente: “Davvero pensate che la partita si può decidere in assemblea?
Serve una delega a Conte se vogliamo pesare. Le Quirinarie? Inutili”. E Patuanelli concorda
di Matteo Pucciarelli
Milano — Ci sono le dichiarazioni
pubbliche di unità e le rassicurazio-
ni di compattezza, poi c’è la realtà:
in casa 5 Stelle l’aria che tira in vista
del Quirinale è da basso impero. Ore
9 del mattino di domenica, nella
chat dei senatori del M5S piomba
all’improvviso il secondo messaggio
della giornata ed è pesantissimo.
L’autore è Vito Crimi, il primo capo-
gruppo al Senato della storia del Mo-
vimento, capo politico reggente do-
po le dimissioni di Luigi Di Maio fino
a meno di un anno fa. Non il primo
che passa insomma, oggi un contia-
no di ferro. «Davvero pensiamo che
una partita come il Quirinale si pos-
sa decidere in assemblea?», doman-
da. Il riferimento è alla proposta pas-
sata lunedì della settimana scorsa
nel gruppo del partito di Palazzo Ma-
dama, ovvero puntare tutte le fiches
sul Mattarella bis; unita alla richie-
sta, pressante, di essere partecipi al-
le trattative di Giuseppe Conte con
le altre forze. E fin qui, è una doman-
da. Poi arriva il piatto forte, anche te-
nendo a mente quanto avvenuto nel
2013 (e nel 2015) con il M5S che orga-
nizzò le cosiddette “Quirinarie” sul
blog di Beppe Grillo: «Quando abbia-
mo fatto votare gli iscritti lo abbia-
mo fatto da opposizione, quando sa-
pevamo che non sarebbe servito a
nulla, ne eravamo consapevoli che il
nostro voto non contava un ca... ma
serviva a fare rumore, e lo abbiamo
fatto». Insomma, una mezza sconfes-
sione di un caposaldo della storia
del Movimento stesso: far partecipa-
re i “cittadini”, coinvolgerli nei pro-
Da domani vertici dei partiti in vista del Quirinale
Salvini ha fretta: “Subito
un nome di centrodestra”
A Berlusconi l’assist del Ppe
me un muro: il prossimo capo del-
lo Stato deve essere di centrode-
stra. Non fa il nome di Berlusconi,
e sostiene: «Io non partecipo al to-
to nomi, lo lascio agli altri. Lavoro
per una elezione veloce di un espo-
nente di centrodestra dopo
trent’anni. Penso che l’alternanza
anche al Quirinale faccia bene».
Aggiunge di essere già al lavoro da
tempo per «una scelta rapida, con-
divisa e di centrodestra». Di fatto
si smarca dal coro dei forzisti che
acclamano Berlusconi. Per il qua-
le, ieri, in una intervista sul Giorna-
le, si è speso anche il segretario
del Ppe, Antonio Lopez. Afferma
Lopez che «una presidenza di Sil-
vio Berlusconi con un capo di go-
verno come Draghi sarebbe imbat-
tibile e promuoverebbe l’Italia an-
cora più della già alta posizione di
cui gode. Berlusconi e Draghi han-
Politica
Il retroscena
cessi decisionali. Quel voto che all’e-
poca si indirizzò su Stefano Rodotà,
col coro “Ro-do-tà - Ro-do-tà” entra-
to nell’immaginario pubblico, «non
contava un ca...».
Stavolta, scrive sempre Crimi,
«per contare ed evitarci Silvio Berlu-
sconi al Colle serve una persona, il
capo coadiuvato dai due capigrup-
po, deve avere la delega totale, deve
avere la possibilità di presentarsi
con un tot di voti necessari alla ele-
zione e poter quindi essere il player
principale». Solo che, spiega Crimi
“Quando abbiamo
fatto votare gli
iscritti eravamo
all’opposizione,
serviva a far rumore”
ai colleghi senatori che hanno porta-
to avanti la proposta Mattarella,
«questo sogno lo avete già frantuma-
to trasmettendo un chiaro messag-
gio di sfida della serie “io voterò chi
ca... mi pare” e avete già ammazzato
ogni possibilità di contrattazione se-
ria e di essere influenti». Conclusio-
ne: «Non c’è più storia, il danno è fat-
to, e quando avremo un nome del
ca... al Quirinale, ricordatevelo».
L’ammissione che, per come si stan-
no mettendo le cose, il primo grup-
po parlamentare rischia di essere
ininfluente. Lo sfogo di Crimi, che
entra a gamba tesa nella discussio-
ne interna in corso, con le richieste
Sui social
k Gli auguri alla fidanzata
“Buon compleanno Marta”. Da
Silvio Berlusconi post sui social
per festeggiare i 32 anni della
sua fidanzata Marta Fascina
La polemica
Raggi in fila per il tampone
“Chiarisca se è vaccinata”
La foto di Virginia Raggi in fila
per il tampone, pubblicata ieri
da Repubblica, apre la
polemica. L’ex sindaca ha avuto
il Covid nel novembre 2020, poi
non ha mai dichiarato di essersi
vaccinata. Carlo Calenda
attacca: «Chiarisca». Duro
anche l’assessore alla Sanità del
Lazio, D’Amato: «Ha un ruolo
pubblico. Serve trasparenza».
no entrambi questo vantaggio,
che surclassa ogni altro politico
italiano: sono gli unici veramente
noti e apprezzati come leader in
Europa». Quindi, una «leadership
internazionale» per due.
È un assist per l’ex premier e
leader forzista che non manca di
ringraziare con entusiasmo su
Twitter: «Grazie al mio amico An-
tonio Lopez per le parole che ha
voluto riservarmi nella sua inter-
vista a Il Giornale. Siamo la colon-
na portante dell’Ue, vogliamo isti-
tuzioni sempre più moderne ed
efficienti, capaci di affrontare sfi-
de difficili come il Covid doma-
ni».
Dovrebbe essere venerdì prossi-
mo il giorno-chiave per il centro-
destra, che può anche continuare
a sventolare la bandiera Silvio,
ma sa di dovere allargare l’oriz-
pagina 13
di una parte dei 5Stelle di rifare an-
che stavolta le Quirinarie (come au-
spica Virginia Raggi in una intervi-
sta al Fatto), riceve il plauso di Stefa-
no Patuanelli, capodelegazione del
M5S al governo. Un altro super con-
tiano. «Concordo», commenta il mi-
nistro in chat. Il che fa pensare che
le riflessioni di Crimi siano condivi-
se nell’inner circle dell’ex premier.
Non a tutti i senatori le parole so-
no piaciute, anzi. C’è chi ad esempio
rinfaccia a Crimi di non esser riusci-
to, ultima “impresa” di pochi giorni
fa, a far prendere il 2 per 1000 al
M5S. Replica sempre in chat di Pri-
mo Di Nicola, che fra le altre cose iro-
nizza pure sul mancato rispetto del
linguaggio rispettoso voluto pro-
prio da Conte nella Carta dei princi-
pi del nuovo Movimento: «Premesso
che sul Quirinale ho una idea preci-
sa ma non voterò “come ca... mi pa-
re”, trovo sconcertante quel che scri-
vi, strumentale e cinico, denota una
mancanza di rispetto per chi vi ha
votati e ha partecipato a quelle vota-
zioni. Un comportamento che spie-
ga molte delle cose accadute e quel-
le che potrebbero accadere. Il sogno
del M5S lo stai seppellendo tu». Ra-
giona sconcertato un altro eletto a
microfoni spenti: «Vogliono spinge-
re il Movimento alla rottura con que-
ste provocazioni, non siamo un par-
tito padronale, né con un messaggio
si può pensare di chiudere una di-
scussione collettiva». Domani alle
20 il tema Quirinale sarà al centro
dell’assemblea dei deputati. Dopo-
domani dei gruppi congiunti. Se gli
umori sono questi è facile prevede-
re i fuochi d’artificio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
zonte, se non vuole annaspare nel-
le sabbie mobili del suo stesso fron-
te tra i dubbi e la contrarietà di Sal-
vini e Meloni e dei centristi di Toti
e Brugnaro.
Dalla Direzione del Pd poi, non
uscirà subito un nome, anche se
non è un segreto che Letta apprez-
zerebbe Draghi al Colle, insieme
però a un patto di ferro sulla stabi-
lità del governo e quindi sulla fine
della legislatura nel 2023. Il segre-
tario deve confrontarsi con la cor-
rente di Matteo Orfini, ex presiden-
te del partito, che ha messo sul ta-
volo l’opzione di un Mattarella bis,
convincendo il presidente uscen-
te a restare per via della bufera da
Omicron. Il confronto del Pd con i
5Stelle e Leu (una prima riunione
c’è già stata a casa del ministro Ro-
berto Speranza) non ha portato
frutti. Conte è alla prese con la
truppa pentastellata in libera usci-
ta su più questioni, perciò non
può garantire ai Dem la solidità di
un accordo. Matteo Renzi, il lea-
der di Italia Viva (che fu da segreta-
rio del Pd, con Pierluigi Bersani, il
vero regista dell’elezioni di Matta-
rella nel 2015), punta a farsi ago
della bilancia. Ma l’impresa è vel-
leitaria in un Parlamento fram-
mentato come non mai.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
.
Lunedì, 10 gennaio 2022
Roma — All’inizio pensavamo di
chiamarlo Vodcast. Poi qualcuno
ha notato che poteva suonare ma-
le: che era un mezzo anagramma
di Covid. Allora abbiamo provato
con podshow, o talkast. E alla fine è
rimasto quello che era: un podcast,
da oggi a colori.
Metropolis è una striscia quoti-
diana per tutte le testate del Grup-
po Gedi. L’evoluzione del racconto
iniziato sul sito di Repubblica ad
aprile dello scorso anno. Non è tele-
visione e non vuole esserlo. È una
trasmissione digitale che si può ve-
dere, ascoltare, persino leggere.
Non un talk show con grida di bat-
taglia e sovrapposizioni continue
(io non l’ho interrotta! Lei mi lasci
parlare!), ma una trasmissione col-
lettiva, con le firme di Repubblica,
La Stampa, L’Espresso e Huffpost:
direttori, inviati, inchiestisti.
L’obiettivo di Gedi resta quello
di sempre: raccontare la realtà, i
fatti (anche le piccole storie quoti-
diane che fanno grande questo pae-
se), ma con una serie di nuovi pro-
dotti digitali e contenuti video ori-
ginali, con una loro grammatica, in
rete e sui social. Un passo che fac-
ciamo con la nostra comunità: 10
milioni di utenti unici al giorno.
Sabato scorso, da queste pagine,
vi abbiamo hanno raccontato la sto-
ria del New York Times che com-
pra, per più di mezzo miliardo di
dollari, il giornale online “the Athle-
tic”, nato appena 5 anni fa.
I grandi gruppi editoriali, di tut-
to il mondo, hanno bisogno di cre-
scere, di cambiare. Devono farsi
leggere, ascoltare e guardare men-
tre attraversano le praterie sconfi-
Vendesi storica villa in Napoli denominata “Rocca Matilde”, ubicata a Posillipo, dotata di vari comodi ed ampio parco. L’eventuale
manifestazione d’interesse, con contestuale richiesta di acquisizione della documentazione estimativa ed ipocatastale, nonché
delle istruzioni sulle modalità della vendita, potrà essere inviata a serenissimasrl.liq@legalmail.it.
Per informazioni rivolgersi al Liquidatore Giudiziario Dott. Avv. Giuseppe Graziadei, via Toledo 210 Napoli –081406561
Politica pagina 15
da oggi sul sito di Repubblica: letta primo ospite
Ospiti, inchieste, storie Un mercato che chiede nuovi pro-
dotti di qualità, esclusivi, e vale 1
miliardo e 300 milioni di euro solo
Metropolis diventa in Italia.
Quello che fa capire l’esperienza
del New York Times è che esiste
una frontiera, neanche più tanto
nuova, sulla quale spingersi.
il podcast che si vede Forse non è un caso che uno dei
primi esperimenti di distribuzione
e creazione di contenuti digitali,
sul finire dello scorso millennio,
sia nato grazie ad un film che rac-
contava proprio di nuove frontie-
di Gerardo Greco re: Netflix viene fondato nell’esta-
te del ’97 per una cassetta non ri-
portata in tempo di “Apollo 13”!
Al via oggi Reed Hastings, il suo fondatore,
era stato multato, per 40$, perché
non aveva restituito in tempo il
Il debutto film alla gigantesca catena Block-
Inizierà oggi alle buster di noleggio di cassette Vhs,
19.30 Metropolis le ricordate?
la nuova striscia Così, insieme al suo socio, Marc
video sul sito di Randolph, decise di mettere in pie-
Repubblica. di il primo servizio di spedizione
Durerà 25 minuti postale di film. Erano diventati
Dvd, arrivavano direttamente a ca-
sa, in un involucro di cartoncino
Gli ospiti rosso, li guardavi e poi li rispedivi
Si parte oggi con al mittente, con busta pre affranca-
il segretario del ta, lasciandoli nella prima buca del-
Pd Enrico Letta le lettere che capitava del servizio
US Mail. Una forma primordiale di
digitalizzazione dei video.
Gli orari Oggi l’azienda di Scotts Valley è
Dal lunedì al uno dei più grandi produttori di vi-
l In studio nate del mondo digitale. La pande- A fine dicembre il politecnico di venerdì alle 18 sul deo originali, con 213 milioni di ab-
Gerardo Greco mia, la necessità di stare in casa, ci Milano ha presentato una ricerca sito di bonati e una capitalizzazione di
da oggi condurrà hanno gettati ancora più rapida- secondo cui gli italiani sono sem- Repubblica. più di 150 miliardi. Per l’ultimo tri-
la striscia mente di quanto pensassimo nelle pre più affamati di contenuti vi- Le puntate di mestre del 2021 (i dati saranno pub-
quotidiana braccia del mondo digitale. E così sual in rete. È un mercato che cre- Metropolis blicati tra qualche settimana) pre-
Metropolis la comunicazione e l’informazione sce, sia per investimenti pubblicita- disponibili anche vede 7,7 miliardi di ricavi. Blockbu-
cercano nuove strade. ri che per spesa dei consumatori. on demand ster, invece, non esiste più.
pagina
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16 Politica Lunedì, 10 gennaio 2022

covid e trasporti

I voli senza passeggeri

di Aldo Fontanarosa

ROMA — All’aeroporto Charles de

nei cieli dell’Europa vecchio 80%. Ora che le varianti
Delta e Omicron tornano a picchia-
re sulle compagnie europee, ridu-
cendo i viaggiatori, la Commissa-

“La Ue cambi regole”

Gaulle di Parigi, le hostess della ria europea ai Trasporti Adina Văl-
compagnia tedesca Lufthansa sal- ean ha fatto un nuovo passo in favo-
gono a bordo del volo con destina- re dei vettori. Ha prolungato il limi-
zione Francoforte. Le divise blu te del 64% - in scadenza il 27 marzo
perfettamente stirate, il cappelli- 2022 - fino al 29 ottobre 2022. La
no in testa, sistemano pazienti una Commissaria è convinta che i viag-
rosa rossa a ogni sedile gi aerei saranno co-
dell’aereo. Peccato so- Il numero di voli in Europa Dato giornaliero, ancora lontani i livelli pre-Covid munque pari all’89% di
lo che su quel volo del quelli del 2019, que-
40.000
5 gennaio 2022 non sali- st’anno.
rà nessuno. Neanche Ma la conferma del
un passeggero. Eppure 35.000 2019 tetto ridotto al 64%
la tratta sarà coperta lo non mette l’Europa al
stesso da Lufthansa 30.000 riparo da critiche fero-
che, insieme agli altri ci. A inizio gennaio
vettori europei, manda 25.000
nei cieli centinaia di vo-
23.038 2022 spara il primo col-
po l’amministratore de-
li fantasma al giorno. 20.000 legato di Lufthansa
Gli aerei volano con un Carsten Spohr in un’in-
pugno di persone a bor- -23% 18.637 tervista alla Frankfur-
15.000
do. A volte con il solo sul 2019 ter Allgemeine Zeitung.
equipaggio e zero viag- 2021 Tra gennaio e marzo
giatori. 10.000 2022 - spiega - vorrem-
Le compagnie fanno 2020 9.113 mo tagliare 33 mila voli
andare gli aerei vuoti o 5.000 perché non vendiamo
semivuoti perché - in abbastanza biglietti;
caso contrario - perde- 0 ma 18 mila li faremo
rebbero i diritti di de- 31 gen 28 feb 31 mar 30 apr 31 mag 30 giu 31 lug 31 ago 30 set 31 ott 30 nov 31 dic viaggiare vuoti perché
collo e di atterraggio Fonte: Eurocontrol così ci impone l’Euro-
negli aeroporti. Sono i pa. Parole che fanno il
famosi “slot”, cioè le finestre orarie su finestre orarie molto comode mente, si è accorta della drammati- giro del mondo. Poi si muove il vice-
dentro le quali sono autorizzate a per i viaggiatori in tutti gli scali
organizzare i loro viaggi. Ora, gli chiave del Continente. Detenere Compagnie costrette ca crisi che ha investito il trasporto premier belga, l’ambientalista
aereo con la pandemia. Per questo Georges Gilkinet, che bolla le rego-
slot sono un patrimonio enorme certi slot mette le vecchie compa-
per i vettori, che però non possono gnie in una condizione di vantag-
a decollare con aerei nel 2020 ha abbassato la percen- le Ue come un errore «economico,
tuale di occupazione degli slot sociale e ambientale». Infine l’atti-
disporne come credono. Fin dal gio rispetto ai nuovi vettori, in par- vuoti per non perdere dall’80 al 50%. Poi, a luglio del vista Greta Thunberg chiede ai
1993, l’Unione europea ha stabilito ticolare i low cost (da Ryanair a
un principio chiaro: “O li usate o li Wizz Air). Proprio per questo l’Eu- gli “slot” negli scali 2021, l’ha aumentata al 64% perché suoi seguaci su Twitter (5 milioni)
il virus sembrava ormai imbriglia- di protestare perché Brussels Airli-
perdete”. ropa, nel 1993, ha imposto alle com-
Le regole europee hanno una lo- pagnie di occupare ogni finestra
Appello a Bruxelles to e il traffico passeggeri in ripresa. nes farà decollare vuoti ben 3.000
Il tetto del 64% sarebbe rimasto in suoi aerei, in questa strana prima-
ro logica. Le compagnie storiche con almeno l’80% dei voli program- vigore fino al 27 marzo 2022, quan- vera dei voli fantasma.
hanno messo le mani, da decenni, mati su ogni rotta. Bruxelles, ovvia- do l’Unione l’avrebbe riportato al ©RIPRODUZIONE RISERVATa

PRECA BRUMMEL S.P.A. IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA EX D.LGS. N. 270/1999

TRENORD SRL
INVITO A MANIFESTARE INTERESSE Sede legale: Piazzale Cadorna n°14/16 - 20123 MILANO
Il Commissario Straordinario di Preca Brummel S.p.A. in amministrazione straordinaria ex D.lgs. n. 270/1999 Telefono 0285114250 - Telefax 0285114621

INVITA AVVISO DI GARA ESPERITA

REGIONE DEL VENETO - DIREZIONE LAVORO
AVVISO DI GARA
/D5HJLRQHGHO9HQHWR'LUH]LRQH/DYRURLQGLFHXQDJDUDGŒDSSDOWRSHUOŒDIųGDPHQWRGHOVHUYL]LR
GLDVVLVWHQ]DWHFQLFDVSHFLDOLVWLFDSHUODUHDOL]]D]LRQHGHO6LVWHPDGLLQGLYLGXD]LRQHYDOXWD]LRQHH
FHUWLųFD]LRQHGHOOHFRPSHWHQ]HHSHUODPDQXWHQ]LRQHGHOUHSHUWRULRUHJLRQDOHGHJOLVWDQGDUGSUR-
tutti i soggetti interessati a presentare manifestazione di interesse per l’acquisto del complesso Soggetto Aggiudicatore:
aziendale di PRECA BRUMMEL S.P.A., società specializzata nella produzione e nella vendita di capi di TRENORD SRL - Sede legale: Piazzale Cadorna n° 14
abbigliamento per bambini da 0 a 16 anni con i marchi BRUMS, MEK e BIMBUS. – 20123 - MILANO.
Il compendio oggetto di vendita, con tutta la documentazione afferente, sarà visionabile in una Data Procedura aperta ai sensi del D.lgs. n. 50/2016 e
Room virtuale, mediante ingresso riservato ai concorrenti ammessi. Le manifestazioni di interesse ss.mm.ii., sulla base del criterio del minor prezzo.
dovranno essere redatte in lingua italiana e formulate nei modi, termini e condizioni previste nel Tipo di Fornitura:
Disciplinare di vendita e dovranno essere inviate al seguente indirizzo pec: as2.2020milano@ Proc. 277/2021 - Fornitura gasolio per autotrazione
pecamministrazionestraordinaria.it, ovvero, in subordine, mediante lettera raccomandata A.R., nazionale ed alpino CIG: 8730867B5D
indirizzata al Commissario Straordinario di Preca Brummel S.p.A. in A.S., Dott. Maurizio De Filippo, Importo: L’importo complessivo dell’appalto è pari ad €
presso lo Studio del medesimo in: Via Ezio, n. 24, 00192 – Roma. Le manifestazioni di interesse
potranno essere inviate a partire dal giorno della pubblicazione del presente Invito sino alla data
30.000.000,00 (euro trentamilioni/00)
Offerte validamente pervenute: 4
di chiusura della Data Room virtuale, senza che i soggetti interessati possano sollevare eccezioni Numero offerte escluse: 0
circa la tardiva, incompleta e/o mancata conoscenza dei dati aziendali. I soggetti che hanno inviato la Criteri di aggiudicazione:
manifestazione di interesse possono chiedere l’accesso alla Data Room virtuale al seguente indirizzo
IHVVLRQDOL5563SHUODUHDOL]]D]LRQHGHOOŒ2ELHWWLYR0LJOLRUDUHOŒHIųFDFLDHODTXDOLW¢GHLVHUYL]L pec: as2.2020milano@pecamministrazionestraordinaria.it allegando l’Impegno di Riservatezza, il
L’appalto è stato aggiudicato all’operatore economico
DO ODYRUR H FRQWUDVWDUH LO ODYRUR VRPPHUVR GHO 3URJUDPPD 2SHUDWLYR 5HJLRQDOH  )RQGR 6RFLDOH
(XURSHR5HJLRQH9HQHWR$VVH,&39&,*'&8,3URJUDPPD
ELHQQDOHIRUQLWXUHHVHUYL]L6&83+( Amministrazio-
ne aggiudicatrice: 5HJLRQH GHO 9HQHWR  *LXQWD 5HJLRQDOH  'LUH]LRQH /DYRUR &DQQDUHJLR 
9HQH]LDWHOSRVWDHOHWWURQLFDlavoro@regione.veneto.it3(&
lavoro@pec.regione.veneto.itVLWRLQWHUQHWhttp://bandi.regione.veneto.it. Durata dell’Ap-
palto:PHVL7LSRGL3URFHGXUD3URFHGXUDDSHUWDDLVHQVLGHOOŒ$UWGHO'/JVQ
Importo base d’asta:GXHFHQWRTXDUDQWRWWRPLODFLQTXHFHFHQWRVHVVDQWDVHWWHVHWWDQ-
Regolamento di Data Room e il Disciplinare di vendita, tutti firmati per presa visione e accettazione dei
RTI costituendo Bronchi Combustibili S.r.l. – Centro
Petroli Baroni S.r.l. per un importo di Euro 30.000.000,00
termini e condizioni in essi contenuti. La Data Room sarà accessibile da parte dei soggetti ammessi dal 17
(trentamilioni/00) che ha offerto per il gasolio nazionale
gennaio 2022 al 21 febbraio 2022. Il Disciplinare di vendita, l’Impegno di Riservatezza e il Regolamento
€ 18,50, per il gasolio alpino € 28,50 con una media
di Data Room potranno essere reperiti sul sito http://www.precabrummel.com Per la descrizione delle
fasi in cui si articolerà la procedura di vendita e per la presentazione dell’Offerta Vincolante, si rinvia ponderata totale pari ad € 21,72.
al citato Disciplinare di Vendita. La pubblicazione del presente avviso non impegna in alcun modo il L’AMMINISTRATORE DELEGATO: DOTT. MARCO PIURI
Commissario Straordinario a dare corso alla procedura di cessione ovvero a contrarre e/o contrattare con
i soggetti interessati e non costituisce un invito ad offrire, né un’offerta al pubblico ex art. 1336 cod. civ.,
e/o promessa al pubblico di cui all’art. 1989 cod. civ. o una sollecitazione del pubblico risparmio ex art. 94 UNIONE DI COMUNI LOMBARDA
e ss. del Dl.gs. n. 58 del 24 febbraio 1998. ‘ADDA MARTESANA’
WDGXH(XUR,YDHVFOXVDųQDQ]LDWRGDOOŒ$VVHGHO325)6(5HJLRQH9HQHWR&ULWHULR
GLDJJLXGLFD]LRQHRIIHUWDHFRQRPLFDPHQWHSL»YDQWDJJLRVDDLVHQVLGHOOŒDUWFRPPDGHO'OJV
QTermine per il ricevimento delle offerte:RUH,OEDQGRGLJDUD
ªVWDWRWUDVPHVVRDOOD*8(LQGDWD3URFHGXUHGL5LFRUVR7ULEXQDOH$PPLQLVWUDWLYR
5HJLRQDOHSHULO9HQHWRŏ9HQH]LD5HVSRQVDELOH8QLFRGHO3URFHGLPHQWR,O'LUHWWRUHGHOOD'LUH]LRQH
/DYRURGRWW$OHVVDQGUR$JRVWLQHWWL
Il Direttore della Direzione Lavoro - Dott. Alessandro Agostinetti
Direzione Acquisti
AVVISO DI GARA
RFI S.p.A. informa che ha indetto una gara aperta,
DAC.0265.2021 relativa a servizi di pulizia e
mantenimento del decoro e servizi accessori
in locali ed aree aperti al pubblico e non
(comprensivi di servizi igienici), impianti,
uffici ed officine variamente dislocati
nell’ambito della giurisdizione territoriale
della Direzione Fabbricati Viaggiatori –
Area Adriatica– TS Ancona. Lotto unico - CIG
90354354D6 - importo posto a base di gara
5.941.347,48 euro di cui 173.546,53 euro per oneri
della sicurezza al netto dell’IVA.
Il testo integrale del bando è visionabile sul sito
www.gare.rfi.it, Bandi e Avvisi, Servizi.
Il termine di presentazione delle domande di
partecipazione è il 14/02/2022 ore 12:00.
Per chiarimenti: come indicato nel bando.
Il Responsabile del Procedimento per la fase di
affidamento
Alessio Sammartino
COMUNE DI SESTO SAN GIOVANNI
Sede legale: Piazza della Resistenza n. 5 - 20099 Sesto
San Giovanni - tel. 02/ 24.96.294- 211 – 650
Sito Internet: www.sestosg.net
AVVISO DI GARA
Questa Amministrazione intende affidare mediante
procedura aperta il: Servizio di selezione/pulizia
imballaggi in plastica e imballaggi in materiali
misti (imballaggi in acciaio ed alluminio, lattine,
poliaccoppiati a base carta e cassette in plastica non
CONAI) - CER 150106 - e smaltimento scarti della
selezione/pulizia Codice CIG 9043115692 Importo
complessivo a base di gara : Euro 398.600,00 (I.V.A.
esclusa). Durata del servizio : 24 mesi decorrenti dalla
data di sottoscrizione del contratto di appalto. Scadenza
del termine per la presentazione delle offerte: ore 16:00
del 3 febbraio 2022. Criterio di aggiudicazione : ribasso
unico percentuale sull’importo a base di gara, ai sensi
dell’art. 95, comma 4, lett. b) del D. Lgs. 50/1216.
Data di invio e di ricezione del bando all’Ufficio delle
pubblicazioni ufficiali delle Comunità Europee: 23
dicembre 2021.
I requisiti e le modalità di partecipazione sono contenuti
nel bando di gara integrale, reperibile sul sito Internet
www.sestosg.net sezione Documenti Atti – Bandi di gara
Sesto San Giovanni, 23 dicembre 2021
IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO
Giuseppe Alota
Roma, 10 gennaio 2022
ESTRATTO ESITO DI GARA
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO DI PRECA BRUMMEL S.P.A. IN A.S.
Dott. Maurizio De Filippo
Esito della procedura aperta, ai sensi dell’art. 60, d.lgs.
18 aprile 2016, n. 50, con il criterio di aggiudicazione
dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per
l’affidamento del servizio di per l’affidamento del servizio
Azienda Ospedaliera Universitaria di trasporto scolastico del comune di Pozzuolo Martesana
(LOTTO 1), Truccazzano (LOTTO 2) e Liscate (LOTTO 3)
Policlinico Paolo Giaccone di Palermo per 2 anni – 01/01/2022 – 31/12/2023. NUMERO GARA
AVVISO DI GARA 8329892.
LOTTO 1 – Comune di Pozzuolo Martesana CIG
Questa Azienda ha indetto, procedura aperta con modalità telematica 8956502344
Società partecipanti: 3 ammesse: 1
per fornitura di sistemi analitici con tecnologia a cartuccia multitest Società aggiudicataria: Autoservizi Santandrea G. e figli
per emogasanalisi per varie UU.OO. dell’Azienda, per un periodo pari a srl (P.I. 1074306015)
Importo: € 144.938,20, oltre all’onere dell’I.V.A.
cinque anni. L’importo complessivo presunto dell’appalto ammonta ad € LOTTO 2 – Comune di Truccazzano CIG 8956518079
Società partecipanti: 5 ammesse: 2
1.650.000,00, oltre I.V.A. Gli atti di gara possono essere scaricati dal sito Società aggiudicataria: MANGHERINI SRL (P.I.
01105570384)
internet: www.policlinico.pa.it. Il termine di presentazione delle offerte è Importo: € 233.800,00, oltre all’onere dell’I.V.A.
LOTTO 3 – Comune di Liscate CIG 8956530A5D
fissato per le ore 12,00 del 07/02/2022. Il bando è stato pubblicato sulla Società partecipanti: 4 ammesse: 2
G.U.C.E. il 24/12/2021. Società aggiudicataria: MANGHERINI SRL (P.I.
01105570384)
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO Importo: € 100.800,00, oltre all’onere dell’I.V.A.
RUP fase di affidamento e Responsabile C.U.C.:
Ing. Alessandro Caltagirone dott. Giampiero COMINETTI
COMUNE DI PERUGIA
PROCEDURA APERTA - AVVISO DI PROROGA TERMINI
PER LA
BANDO DI GARA (estratto) PUBBLICITÀ SU
Oggetto: affidamento in concessione del servizio di tesoreria
comunale. Indirizzo amministrazione: Comune di Perugia,
Corso Vannucci n. 19, 06121 Perugia - tel. 075/577.2291-
2424 - web: www.comune.perugia.it. Termine ultimo ricezione
offerte: anziché data: 10.1.2022, ore 13:00 leggi data: 26.1.2022
ore 13:00. Apertura offerte: anziché data: 10.1.2022 ore 15:00
leggi data: 26.1.2022 ore 15:00. Riferimento dell’avviso originale:
GURI – V Serie Speciale n. 145 del 17.12.2021. MILANO Via Nervesa, 21
IL DIRIGENTE DELLA S.O. CONTRATTI E SEMPLIFICAZIONE
– VICESEGRETARIO (f.to dott.ssa Laura Cesarini). Tel. 02/574941 - FAX 02/57494860
.
Lunedì, 10 gennaio 2022
Pnrr, l’Italia ha passato il primo esame
ma le vere riforme restano lontane
La Ue ha dato il via libera alla tranche iniziale da 24 miliardi perché nel 2021 sono stati raggiunti i 51 obiettivi previsti
Si tratta però di “traguardi” di natura qualitativa, con pochi provvedimenti concreti che possano essere verificati
Italia si è impe-
gnata a spendere
L’
222 miliardi del
programma Next
Generation EU,
più di qualsiasi al-
tro paese. Di que-
sti, 123 miliardi verranno presi a
prestito, tre volte il volume di pre-
stiti richiesto da tutti gli altri paesi
dell’Unione messi insieme. Ben 21
Paesi su 28, tra i quali la Spagna -
che pure paga sui propri titoli di
stato interessi molto più alti di
quelli previsti dai prestiti comuni-
tari - prenderanno solo le sovven-
zioni del programma, cioè i soldi
regalati dalla UE.
222 miliardi sono una somma
enorme. Molti danno quasi per
scontato, autoevidente che il Pia-
no Nazionale di Rilancio e Resilien-
za (Pnrr), che gestirà questa spesa,
dovrà portare a un aumento dura-
turo del tasso di crescita dell’eco-
nomia, facendoci uscire dalle sec-
che della crescita (quasi) zero
dell’ultimo ventennio. Ma non è af-
fatto scontato: se spesa male que-
sta montagna di miliardi potrebbe
addirittura ostacolare la crescita.
E spendere bene 222 miliardi ag-
giuntivi in poco tempo è difficilissi-
mo.
Cosa è stato fatto in questo pri-
mo anno di vita del Pnrr per comin-
ciare a vincere questa difficilissi-
ma scommessa? Secondo il Gover-
no tutte le 51 le condizioni imposte
dalla Commissione entro il 2021
per erogare la prima tranche del
progetto sono state soddisfatte e,
in effetti, i primi 24 miliardi sono
stati stanziati. Un passo salutato
Mancano misure
chiave come quelle
per snellire gli appalti
e contrastare la
corruzione
da molti con un entusiasmo perico-
loso.
Ben 50 di queste 51 condizioni
erano di natura qualitativa, “tra-
guardi” anziché “obiettivi” quanti-
tativi verificabili sulla base di ri-
scontri oggettivi. Inoltre, era dav-
vero difficile pensare che la Com-
missione potesse bocciare subito
il primo beneficiario del program-
ma.
L’approvazione della Commis-
sione non è quindi un riscontro at-
tendibile dei progressi compiuti
nel 2021. Recentemente il governo
ha trasmesso al Parlamento un re-
soconto di 100 pagine su quanto
fatto sin qui. Purtroppo la nota do-
minante del documento è la gene-
ricità.
Ad esempio, il traguardo nume-
ro 5, “hub del turismo digitale”, è
stato raggiunto con la seguente an-
notazione: «sono state avviate nu-
merose attività tecniche e un tavo-
lo di lavoro interistituzionale in se-
no alla Conferenza delle Regioni,
per il coordinamento degli stake-
I fondi per la ripresa
e la loro ripartizione
191,5
Pnrr
(Piano
nazionale
di ripresa
e resilienza)
TOTALE
222,1
miliardi
di euro
30,62
Fondo complementare
holder esterni finalizzato alla di-
scussione dei principali temi che
concorrono allo sviluppo delle po-
litiche turistiche in chiave digita-
le. Inoltre, è in corso il consolida-
mento della partecipazione del Mi-
nistero del turismo al consorzio AI
PACT (Artificial Intelligence for Pu-
blic Administration Connected)”.
I punti 11, 12 e 13 riguardano la le-
gislazione attuativa della riforma
dei processi civile, penale e nel ca-
so di crisi d’impresa. Ma dalla sche-
da predisposta dal Ministero della
Politica pagina 17
L’analisi
di Tito Boeri e Roberto Perotti
le di queste riforme.
Sulle politiche attive del lavoro
il documento scrive che «sono
RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA
avanzati i lavori per la definizione
68,63 del format del Piano di attuazione
regionale, ossia la declinazione a li-
DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE, COMPETITIVITÀ, CULTURA E TURISMO vello territoriale del programma
GOL. Sono avanzati anche i lavori
49,06 dei sottogruppi tematici, in parti-
colare quello per la definizione del-
ISTRUZIONE E RICERCA la profilazione e dell’assessment,
nonché i lavori propedeutici all’ag-
31,88 giornamento dei costi standard».
E potremmo continuare. L’im-
INFRASTRUTTURE PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE pressione è quella di un resoconto
31,46
puramente formale, di affermazio-
ni aventi lo scopo di barrare una ca-
sella, con ben pochi contenuti o
INCLUSIONE E COESIONE provvedimenti concreti.
Ovviamente sarebbe ingiusto
22,58 chiedere a un governo che deve ge-
stire l’emergenza sanitaria di vara-
SALUTE re 50 riforme in meno di un anno.
Contava, però attuare subito quei
18,52 provvedimenti “abilitanti” che ser-
viranno per rendere possibile l’at-
tuazione del piano nei prossimi an-
ni. Ma è proprio su questo terreno
Il numero che si scontano i maggiori ritardi.
Ne indichiamo due.
Molti progetti saranno gestiti da-
24 mld gli enti locali. Occorrono quindi
stazioni appaltanti di dimensioni
medio-grandi in grado di gestire
La prima tranche progetti di grosse dimensioni, in-
La Commissione europea ha vece delle miriadi che esistono
riconosciuto la prima tranche ora. Ma non ci risulta che siano sta-
di finanziamenti all’Italia per te prese iniziative per ridurre il nu-
24 miliardi: ha riconosciuto mero delle stazioni appaltanti, im-
che sono stati realizzate portante anche per ridurre i rischi
le prime 51 condizioni legate di corruzione, né che siano stati
al Piano nazionale di ripresa fatti passi avanti nel costruire un
e resilienza sistema di rating dei fornitori (con
relativa banca data per il monito-
Ilaria e Gianni Caggiano si stringono a France-
sca e a tutti i familiari per la scomparsa di Partite le assunzioni
Gianfranco Mangiarotti ma senza adeguare
di cui conserveranno sempre la dolcezza e il
sorriso. le retribuzioni
Roma, 10 gennaio 2022
per attirare più
candidati qualificati
raggio sistematico della perfor-
mance dei fornitori). Eppure basta-
va attuare la riforma del Codice de-
gli Appalti del 2016.
Occorre poi dotare la PA di tecni-
ci in grado di attuare e monitorare
il piano. È positivo che si sia comin-
ciato ad assumere. Ma, come mes-
so in rilievo dall’Ufficio Parlamen-
tare di Bilancio, lo si sta facendo ri-
ducendo la selettività dei concorsi
(ad esempio con selezioni basate
unicamente su colloqui a distanza
senza chiarire peraltro come si sce-
Giustizia si evince che nessun de- glieranno i candidati da sottopor-
creto attuativo delle leggi delega è re a colloquio), piuttosto che ade-
stato ancora varato (sono stati solo guando le remunerazioni o preve-
«istituiti i gruppi di lavoro per la ri- dendo percorsi di carriera per at-
forma del processo penale e sono trarre un maggior numero (e una
in corso di costituzione quelli per qualità più elevata) di partecipan-
la riforma del processo civile»). In ti. Insomma, se vogliamo vincere
realtà, ci dicono alcuni esperti in la scommessa fatta dal nostro Go-
materia da noi consultati, nono- verno conta non solo spendere in
stante la grande pubblicità di que- fretta, ma anche e soprattutto
ste riforme non è affatto chiaro spendere bene. E su questo è im-
quanto effettivamente si accorce- portante tenere alta la guardia: da
ranno, in media, i tempi dei proces- qui in poi conteranno i fatti, non le
si. Ed era questo il punto essenzia- parole. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
18 Mondo Lunedì, 10 gennaio 2022

Stati Uniti L’incendio

A fuoco un edificio nel Bronx: decine di morti

“Premiate Serpico”
Il sindaco di New York
ora sfida la polizia SCOTT HEINS/AFP

dal nostro corrispondente che indagavano sui peggiori vizi Decine di morti, almeno 19 compresi 9 bambini, sono rimasti uccisi in un
Paolo Mastrolilli della città, aveva presto scoper- incendio divampato da un appartamento di un vecchio edificio di New
to che il marcio cominciava York, il Twin Park, nel Bronx. Oltre 60 i feriti. “È un momento terribile,
New York — Quando si dice che dall’interno. I colleghi prendeva- una situazione tremenda”, ha commentato il sindaco Eric Adams
nessuna buona azione resta im- no “stecche” per milioni di dolla-
punita, a New York viene subito ri da trafficanti di droga, pappo-
in mente Frank Serpico. Infatti ni, ma anche imprenditori ta- in programma la vendita di una aveva lasciato NYPD che gli ave-
anche se il nuovo sindaco Eric glieggiati come la mafia. In cam- fornitura di eroina ed erano in- va assegnato la Medal of Honor
Adams ha promesso di fargli ave- bio delle mazzette, ottenevano tervenuti. Due trafficanti erano per la ferita sul campo, senza pe-
re la sua medaglia, mezzo secolo la licenza per continuare a delin- stati fermati, ma Serpico era sta- rò consegnargli il certificato uffi-
dopo la crociata contro la corru- quere. to rimandato nel covo per finge- ciale.
zione nel Dipartimento di Poli- Frank aveva denunciato il mal- re di fare un acquisto e beccare i Ora Eric Adams ha riaperto il
zia, il detective di origini italiane k Il film costume ai superiori, ma le cose complici. Il narcos Edgar Eche- caso: «Il coraggio di Serpico ha
ancora aspetta di ricevere in ma- Al Pacino nel film “Serpico” del 1973 erano peggiorate. Quindi aveva varria gli aveva sparato in faccia, ispirato la mia carriera nelle for-
niera formale il riconoscimento fatto una soffiata al New York Ti- sotto l’occhio, ma gli altri agenti ze dell’ordine. Frank, faremo in
che si era guadagnato beccando- mes, che il 25 aprile 1970 aveva non avevano coperto Frank e modo che tu riceva la tua meda-
si una pallottola in faccia, men- Per far dimenticare pubblicato in prima pagina non avevano fatto la chiamata di glia». Forse è una trovata d’imma-
tre i colleghi nel migliore dei casi un’inchiesta sulla corruzione emergenza “10-13” per chiedere gine per recuperare alle prime
stavano a guardare. Quindi que- le sue prime gaffe dentro NYPD. Il sindaco John soccorso quando un poliziotto gaffe del sindaco, che ha nomina-
sto diventerà uno dei primi ban-
chi di prova dell’autorità del pri-
Eric Adams vuole Lindsay aveva nominato la
Knapp Commission, per indaga-
viene ferito. Ancora oggi il so-
spetto è che lo avessero manda-
to il fratello vice capo della poli-
zia e ha scelto come vice l’ex col-
mo cittadino. onorare l’agente-eroe re sulle denunce di Serpico, che to avanti da solo, per farlo am- lega Philip Banks, incriminato
Serpico oggi ha 85 anni. La sua avrebbe dovuto testimoniare. mazzare. per corruzione. Il Daily News pe-
storia la conoscono tutti dal film che denunciò la Il 3 febbraio 1971 Frank era in Serpico era sopravvissuto e a rò ha scritto che NYPD già resiste
del 1973 con Al Pacino. Nato a
Brooklyn da immigrati campani,
corruzione del NYPD servizio a Brooklyn con tre colle-
ghi, Gary Roteman, Arthur Cesa-
dicembre aveva parlato così alla
Knapp Commission: «Non esiste
a premiare Serpico, e questa di-
venterà la prima sfida fra Adams
nel 1959 era entrato nel New Che però resiste re e Paul Halley. Avevano saputo l’atmosfera in cui un agente one- e le forze da cui dipendono ordi-
York Police Department. Asse- che al numero 778 di Driggs Ave- sto possa agire, senza subire la ne e sicurezza a New York.
gnato ai poliziotti in borghese nue, cuore di Williamsburg, era rappresaglia dei colleghi». Frank ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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.
Lunedì, 10 gennaio 2022
Le tappe
k Sugli aerei in fuga
Il 16 agosto, non trovando posto sugli aerei in
fuga da Kabul, alcuni afghani vi si arrampicarono
Kabul, torna a casa Sohail
il neonato perso in aeroporto
Smarrito mentre
la sua famiglia
fuggiva verso gli Usa,
è ora con il nonno
950 dollari all’uomo
che l’aveva preso
di Paolo Brera
Lui è Sohail, il neonato smarrito
nella calca all’aeroporto di Kabul.
Eccolo tra le braccia del nonno, in
salvo: presto sarà negli Stati Uniti
con papà e mamma, insieme ai
quattro fratellini fuggiti dall’Afgha-
nistan. Lui è la favola con il lieto fi-
ne.
Accanto c’è un uomo che pian-
ge. Si chiama Hamid Safi, è il papà
in prestito per cinque mesi: lo ave-
va raccolto da terra e aveva credu-
to in un miracolo, festeggiando la
sua fortuna. Dopo tre femmine, ora
aveva un maschio da crescere.
Nell’Afghanistan misogino dei tale-
bani vuol dire avere altre braccia
per lavorare, e un pizzico di speran-
za in più di cavarsela. Piange men-
tre affida il “suo” Sohail al nonno
vero, Mohammad Qasem Razawi,
che ha attraversato mezzo Paese
dal lontano Badakhshan per ridare
al bimbo il futuro che gli spetta. An-
che le favole, in Afghanistan, han-
no un lieto fine complesso.
Il 19 agosto, mentre sulla città
conquistata dai talebani calava la
nube nera della disperazione, i ge-
nitori affidarono Sohail a un solda-
to di guardia all’aeroporto; lo salva-
rono dalla ressa, lo protessero; ma
lo persero. Ce l’avevano quasi fat-
ta, mancavano gli ultimi cinque
metri prima di entrare nello scalo,
avevano i quattro fratellini più
grandi a cui badare, quel cucciolet-
to di due mesi lo misero tra le brac-
cia «di un uomo in divisa» che cre-
devano «un soldato americano»,
giusto il tempo di affrontare l’ulti-
mo imbuto prima della salvezza,
del futuro, dell’America. E invece i
talebani li spinsero qualche metro
indietro, persero mezz’ora e Sohail
non c’era più. Sparito.
Mirza Ali, 35 anni, e Suraya, 32,
papà e mamma, lo cercarono ovun-
que. Altri militari dissero loro che
probabilmente il bambino era sta-
to portato al sicuro in un’area riser-
vata ai bimbi, li accompagnarono
in tutto l’aeroporto ma non trovaro-
no né Sohail né l’uomo in divisa a
cui lo avevano affidato. Mirza Ali
per dieci anni aveva lavorato come
guardia per la sicurezza dell’amba-
sciata americana, aveva le carte in
k La consegna dei bambini
Il 19 agosto, dopo il ritorno dei talebani, molti
genitori consegnarono i loro figli ai soldati Usa
afghanistan
regola per volare al sicuro negli Sta-
ti Uniti con la sua famiglia. Per tre
giorni papà e mamma cercarono il
bimbo ovunque: «Probabilmente è
già stato evacuato da solo», dissero
loro. Alla fine decollarono verso la
salvezza senza di lui, insieme agli
altri quattro figli di 17, nove, sei e
tre anni. Ponte aereo in Qatar, poi
Fort Bliss in Texas con gli altri rifu-
giati; infine la nuova casa in Michi-
gan. È da lì, in video conferenza,
che sabato hanno assistito in lacri-
me di gioia alla riconsegna di So-
hail al nonno.
Per trovarlo avevano postato fo-
to del bimbo su un sito che si occu-
pa di tutti i bimbi perduti nei gior-
ni terribili della conquista taleba-
na, quando per sfuggire all’incubo
non c’era solo chi si aggrappava al-
le ruote degli aerei ma anche chi af-
fidava i figli ai soldati oltre il filo spi-
nato all’aeroporto, perché almeno
loro potessero avere un domani.
Sohail sembrava averlo perduto,
il suo domani, ma aveva trovato un
oggi. Aveva trovato il tassista Safi,
che ha raccontato di averlo raccol-
to da terra in aeroporto mentre
piangeva tutto solo. Dice di aver
cercato i genitori, poi ha pensato
fosse piovuto dal cielo per aiutare
lui e la moglie. Lo ha portato a casa,
Mondo
k Il lieto fine
Sohail, al centro, ieri nella casa del nonno dopo
cinque mesi passati con un’altra famiglia
L’addio
Safi (a sinistra)
piange mentre
riconsegna
il piccolo Sohail
al nonno
Mohammad
Turkmenistan
Verrà spenta
la Porta dell’inferno
Il Turkmenistan spegnerà
le fiamme, alimentate da gas
naturale, che da oltre 50 anni
bruciano nel cratere di
Darvaza, detto anche la “Porta
dell’inferno”, nel deserto del
Karakum. Le ragioni sono
ambientali, di salute e di
salvaguardia dei giacimenti
del Paese ex sovietico
REUTERS/ALI KHARA
lo ha fatto visitare, lo ha fotografa-
to insieme alle sue bimbe e ha po-
stato sui social le foto della sua fa-
miglia allargata. Ma quando la Reu-
ters ha raccontato la storia del bam-
bino perduto all’aeroporto, qualcu-
no tra i suoi vicini ha notato che so-
migliava tanto al nuovo figlio del
tassista.
Trovato. Era novembre, non re-
stava che farselo riconsegnare. Ma
quando il nonno è arrivato a Kabul
dall’estremo nordest afghano con
un montone sgozzato, qualche chi-
lo di noci e una borsa di vestiti per
ricompensare il tassista, Safi ha
detto no. Voleva qualcosa di molto
più prezioso: portare lui stesso So-
hail in America insieme a sua mo-
glie e alle bimbe, per avere anche
loro un lieto fine. La famiglia del
bimbo ha denunciato il rapimento.
I talebani hanno mediato l’accor-
do, firmato nero su bianco con le
impronte digitali: per ringraziare
Safi ci volevano 950 dollari. Affare
fatto: baci, abbracci e riconsegna
in videoconferenza. Ora Sohail ha 7
mesi ed è con il nonno, pronto a vo-
lare verso il suo futuro. Safi, la mo-
glie e le bambine hanno quasi mil-
le dollari per l’inverno gelido di Ka-
bul, dove fare la fame non è un mo-
do di dire. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina 19
Diario da Kabul
Il piccolo regalo
che cancella
il malumore
di Alberto Cairo
O ggi una giornata storta fin
dalla mattina. Primo, non si
trovano i gessi di ben tre protesi,
immagino buttati via per sbaglio,
e i vani tentativi per contattare
i pazienti affinché tornino per
i nuovi calchi; poi la notizia che
i fornitori consegneranno gli ordini
con ritardo imprecisato; quindi due
fisioterapiste scortesi con S., una
paziente. Che questa sia facile ai
battibecchi – la conosciamo – non
autorizza ad essere brusche.
Ho dovuto richiamarle. Hanno
ammesso, ma anche chiesto di
considerare la loro situazione.
Una ha due sorelle insegnanti
rimaste senza lavoro, con mariti
disoccupati e figlie a casa dalla
scuola. Deve mantenere tutti, la
tensione in casa è alta, non fanno
che piangere o litigare. L’altra ha
il padre con problemi di cuore,
occorre vada in Pakistan per
trattamento, ma il visto urgente
costa 350 dollari e lei non li ha. Sono
saltati ad entrambe i nervi quando
S. ha cominciato a fare loro fretta
ripetendo che con il nuovo regime
la vita era per lei difficile. «E per noi
no?», hanno risposto e di lì il litigio.
Ma non è finita: mi chiamano
perché c’è una donna che insiste
per vedermi. «Sapete cosa vuole?»,
Alberto Cairo
È responsabile
del Programma
di Riabilitazione
Fisica del Comitato
Internazionale
della Croce Rossa
in Afghanistan
chiedo. «Lo dirà solo a te». Esito,
in genere di questi tempi è per
richieste di aiuto che non so dare.
La riconosco, è Adenà. Oltre venti
anni fa si era fratturata ovunque
cadendo dal balcone. Varie
le versioni dell’incidente:
(1) sporta troppo stendendo
i panni; (2) tentato il suicidio per
maltrattamenti; (3) buttata giù
dal marito perché trovata con un
amante. Ma a colpirmi era stato
il commento generale (anche di
donne!) alla terza ipotesi: «Se l’ha
tradito, ha fatto bene». Per essere
sicuro di avere capito bene, avevo
chiesto a diversi colleghi maschi
cosa avrebbero fatto se avessero
sorpreso la propria moglie con un
altro. Uccisa con l’amante, nessun
dubbio. Qualche giorno di carcere
per gli accertamenti, poi liberi,
l’onore salvo. Ricordo che quel
giorno e per un po’ agli afghani volli
meno bene. Ahimè, sono convinto
che se riponessi la domanda ora
otterrei la stessa risposta. Malgrado
internet, tv e telefoni-smart,
tradizioni e orgoglio maschile sono
invariati, con l’aggravante che oggi
la protezione legale offerta alle
donne è quasi zero. «Salam», dice
Adenà con tono di scusa per aver
disturbato. «Volevo darti questo».
Mi porge una borsa di plastica.
Contiene un paio di calze fatte a
mano. «È per ringraziarti di essere
rimasto a Kabul». Ringrazio
balbettando. È un inaspettato
regalo e un bellissimo augurio
di buon anno. Il malumore per
la giornata storta scompare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
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20
dopo gli abusi di capodanno in piazza duomo a milano
“Violenze figlie della società patriarcale”
Dem linciata sui social del viceministro
di Alessia Gallione
Milano — Le violenze di Capodanno
in piazza Duomo, con almeno tre epi-
sodi di molestie sessuale e due rapi-
ne ai danni di giovani donne, diventa-
no un caso politico. Con uno scontro
aperto tra Pd e Lega. E non solo.
È un altro genere di “branco”,
quello che si è mosso questa volta.
Non quello reale dell’ultima notte
del 2021 all’ombra della Madonnina,
non i volti fissati da telecamere e vi-
deo che gli investigatori stanno cer-
cando di individuare. La logica, in
fondo, rimane quella del gruppo.
Ma la massa virtuale in questo caso
è rappresentata dai sostenitori della
Lega che, sotto un post del fedelissi-
mo di Matteo Salvini, il viceministro
alle Infrastrutture Alessandro Mo-
relli, ha “colpito” la segretaria mila-
nese del Pd, Silvia Roggiani. Insulti
sessisti, offese e minacce di ogni ge-
nere arrivati a invocare persino lo
stupro. La sua “presunta colpa”, co-
me lei stessa ha denunciato? Aver
condannato quanto accaduto in
piazza Duomo sostenendo come
questo genere di violenze contro le
donne sia spesso figlio di «una socie-
tà patriarcale». Un’«opinione» che,
«estrapolata» dal contesto è stata
pubblicata da Morelli con tanto di fo-
to di chi l’ha pronunciata. Un bersa-
glio. E una messa alla «gogna» che, è
l’accusa del Pd schierato in modo
compatto con Roggiani, ricorda la
Bestia salviniana.
È accaduto ad altre donne. Dall’ex
presidente della Camera Laura Bol-
drini (che non a caso manda a dire:
«So cosa vuol dire essere investiti
dalla macchina d’odio leghista. La
responsabilità è sempre di chi sta al
timone») all’attivista Carola Rakete.
Odio online che, in questo caso, ha
riguardato Roggiani. Tutto, appun-
to, parte dalle sue parole sulla socie-
tà «patriarcale» come sfondo delle
violenze di piazza Duomo. Il leghi-
sta Morelli le riprende e sui social le
“usa” in chiave opposta. Le aggres-
sioni di quella notte senza fine, infat-
ti, sembrano state commesse da gio-
Trieste, strangolato a 17 anni per gelosia
L’assassino confessa: è un ventunenne
di Gianpaolo Sarti
trieste — Diciassette anni, strango-
lato per gelosia dall’ex della ragazza
con cui aveva iniziato a frequentarsi
da pochi giorni. È morto così Robert
Trajkovic, triestino di famiglia ser-
ba: ucciso con un laccio stretto al
collo. L’ex ha confessato: si chiama
Alì Kashim, ventunenne con padre
marocchino e madre libanese, resi-
dente tempo a Trieste. Robert aveva
conosciuto la giovane durante una
festa di Capodanno: una dicianno-
venne che in questi giorni incontra-
va nel sottoscala di uno stabile nel
centro di Trieste, proprio la palazzi-
na in cui alloggiava la ragazza. È in
quel sottoscala che è stato trovato il
cadavere dell’adolescente, con an-
Cronaca
ANSA/ ALANEWS
k In piazza
Duomo
Sopra un fermo
immagine delle
molestie subite
da alcune
ragazze in
piazza Duomo a
Milano durante i
festeggiamenti
del Capodanno.
vani di origine nordafricana. Ed è da dice «basta con questo modus ope- A sinistra il post
qui che il viceministro parte per at- randi che mette alla gogna in parti- su Facebook
taccare. Altro che maschilismo e pa- colare le donne». Fino al deputato rilanciato dal
triarcato, la colpa di quanto è acca- europeo Pierfrancesco Majorino viceministro
duto è dell’«immigrazione senza che, senza mezzi termini, invoca un leghista che ha
controllo». È solo l’inizio: tra i centi- passo indietro: «Il Pd dovrebbe chie- provocato un
naia di commenti che seguono si dere subito le dimissioni di Morelli». profluvio di
scatena di tutto. La segretaria del Pd E lui? Il diretto interessato, a sua commenti
denuncia «il silenzio complice di volta difeso da diversi esponenti del- sessisti. Accanto
Morelli». Perché non ha preso le di- la Lega, alla fine risponde. «Assurdi il commento di
stanze? Perché non ha rimosso l’in- e da condannare gli insulti compar- Michela
dicibile: «Da che parte sta?». È quel- si sotto un mio post Facebook e Marzano
lo che fa il suo partito in modo com- prontamente rimossi», dice. Senza, pubblicato ieri
patto. A cominciare dal segretario però, rinunciare in chiave polemica da Repubblica
dei Dem Enrico Letta, che esprime a un punto: «Quelle parole sono sta-
solidarietà per Roggiani e definisce te vigliacche e deprecabili, ma io
il comportamento di Morelli «sem- non le definirei mai “figlie di una cul-
plicemente inaccettabile». Si muo- tura patriarcale” per non sminuirne
vono tante parlamentari, da Lia la gravità. Mi sarebbe piaciuto vede-
Quartapelle («Non è degno di rico- re la stessa indignazione anche nei
prire l’incarico che ha») a Barbara confronti delle violenze di cui nume-
Pollastrini, da Simona Malpezzi alla rose ragazze sono state fisicamente
presidente dell’assemblea naziona- vittime in una città ormai fuori con-
le del partito, Valentina Cruppi. Che trollo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’omicidio
Il papà, Petar Trajkovic, sabato ave-
va rivolto un appello su Facebook,
segnalando la possibile scomparsa.
«Aiutatemi a trovare il mio Robert».
Ma il ragazzino era sparito perché
qualcuno l’aveva ucciso. Gli schizzi
di sangue sul muro della scalinata
che porta al primo piano, testimo-
niano una colluttazione. Robert de-
ve dunque aver tentato di difender-
si dall’assassino. «Gli hanno teso un
agguato», ha raccontato il padre del
k La vittima e cora il laccio al collo: Alì Kashim, do- minore, tra le lacrime. «Io, mia mo-
l’assassino po aver aggredito il minorenne e glie e gli altri miei figli siamo deva-
Nella foto averlo strangolato, ha nascosto lì il stati. Quando ho avuto sentore che
grande Robert corpo. Il ventunenne ora è in carce- fosse successo qualcosa a Robert,
Trajkovic, 17 re, in stato di fermo. Sul caso indaga ho incontrato quell’Alì. Gli ho chie-
anni. Sopra il suo il Nucleo operativo dei carabinieri, sto se aveva fatto del male a mio fi-
assassino, il coordinati dal pm Lucia Baldovin. glio… e gli ho detto di andare dai ca-
ventunenne I genitori di Robert non avevano rabinieri, altrimenti lo avrei ucciso
Alì Kashim più notizie del figlio da venerdì sera. io con le mie mani».
Lunedì, 10 gennaio 2022
Intervista a Silvia Roggiani
La segretaria Pd
“Morelli si dimetta
contro di me
minacce di stupro”
Milano — A colpire la segretaria milanese
del Pd Silvia Roggiani non sono state soltan-
to le minacce di quanti sono arrivati ad au-
gurarle sui social di essere stuprata, «ma an-
che il fatto che tanti di quei commenti pro-
venissero da donne».
Pensa anche lei, come la deputata dem
Quartapelle, che pubblicando il post
all’origine di tutto il viceministro Morelli si
sia «messo allo stesso livello dei molestatori
di piazza Duomo»?
«Quel post mi ha messo alla gogna sul
modello della Bestia ed era prevedibile
potesse scatenare commenti violenti. Come
si dovrebbe chiamare, se non violenza,
l’incitamento allo stupro? E perché chi come
Morelli ricopre un incarico istituzionale non
si è sentito in dovere di condannare e
cancellare subito?».
In realtà, dopo la sua denuncia e le accuse
del Pd, Morelli ha condannato gli insulti.
Dice anche di
averli «rimossi».
«Ma nel momento
in cui parlo con lei,
quei commenti
sono ancora sui
suoi profili. Come
mai alla condanna
tardiva non è
seguita alcuna
azione?».
Morelli
dovrebbe
dimettersi?
«Davanti a un
k Pd milanese tema così grave
Silvia Roggiani come la violenza
segretaria del Partito sulle donne, non
democratico possiamo
di Milano accettare
comportamenti
ambigui da parte di chi rappresenta le
istituzioni. Quindi sì, Morelli dovrebbe
dimettersi».
È ancora convinta che quello che è
accaduto in piazza Duomo sia «figlio di una
cultura troppo patriarcale?».
«Continuo a pensare che, tra le cause del
dilagare della violenza sulle donne, ci sia
anche una società ancora troppo maschilista
e patriarcale, sì. E questo ovviamente non
vale solo per l’Italia».
Il centrodestra le sta dicendo che
avrebbe dovuto parlare dell’origine
nord-africana del branco.
«La violenza non ha passaporto: è da
condannare sempre e in ogni caso. Anche i
commenti scaturiti dal post di Morelli
dimostrano quanto sia necessario agire nella
società, sempre più plurale, partendo dalle
scuole e dalla promozione di una cultura
davvero paritaria nel rapporto tra i generi».
Non crede, come sostiene la filosofa
Michela Marzano su Repubblica, che le
poche condanne ai fatti di piazza Duomo
siano dovute anche a una forma di
autocensura da parte di chi non vuole
strumentalizzazioni in chiave razzista?
«La condanna del centrosinistra è arrivata
subito, a cominciare dal sindaco Sala. Ogni
volta che c’è una violenza la denunciamo, a
prescindere dall’origine di chi la compie,
perché è necessario tenere alta l’attenzione».
— a.gall.
.
Lunedì, 10 gennaio 2022 Cronaca pagina 21
ripulita La scogliera imbrattata di rosso

I giovani volontari
che battono i vandali
alla Scala dei Turchi
di Stefania Auci

Palermo — per togliere ogni traccia di rosso. scita. Ma ho trovato molto più
osso. Un colore È la dimostrazione che noi sicilia- semplice intuire quali sentimen-

SOPRINTENDENZA AI BENI CULTURALI/Ansa

pregno di signifi- ni siamo disposti a impegnarci in ti deve aver sperimentato chi ha
cati, simbolo di prima persona, che lo abbiamo ripulito il rosso. Collera, certo, e
vita e nello stes- fatto, e lo faremo ancora. Che per fatica. E poi coraggio, speranza, e
so tempo porta- un vandalo, un piromane, un infine una gioia liberatoria detta-
tore di un mes- tombarolo esistono dieci perso- ta dalla soddisfazione di aver fat-
saggio di brutalità e ferocia. È ne che sono in grado, nel loro pic- to qualcosa di buono, insieme.
questa la tinta scelta per mac- colo, di restituire dignità alla no- Ed è questa la parola con cui vo-
chiare la Scala dei Turchi a Real- stra isola con il proprio lavoro. glio concludere: insieme. Perché
monte, in provincia di Agrigento. Ho tentato di immaginare ciò solo così potremo proteggere ciò k Con gli spazzoloni sulla roccia bianca
Questa scogliera di marna bianca che può aver provato chi ha com- che ci rende orgogliosi di vivere In alto, una fase delle operazioni di pulizia della Scala dei Turchi,
plasmata dal vento e dai marosi, piuto lo scempio: non ci sono riu- in questa terra. ©RIPRODUZIONE RISERVATA imbrattata sabato da alcuni vandali. Qui sopra, il risultato finale
nata circa sei milioni di anni fa, è
un lenzuolo bianco che si disten-
de allungandosi verso la terra ver-
de, una distesa dai contorni dolci
e dai riflessi cangianti che spicca
sul cobalto del mare. Si sfarina, si
dissolve, si trasforma.
La Scala prende il nome dalla
leggenda che racconta come fos-
se un punto di approdo per le na-
vi saracene giunte sottocosta per
compiere razzie. Minacciata dal-
la speculazione edilizia, chiusa al
pubblico a seguito di un conten-
zioso giudiziario, è tanto bella
quanto fragile. Per questo moti-
vo, si chiede da tempo di trasfor-
marla in una riserva marina
orientata.
Dunque, lo sfregio di cui è sta-
ta oggetto risuona come un gesto
particolarmente insensato. Ossi-
do di ferro, gettato a secchiate,
come il volto di una bella donna
che viene deturpato dall’acido.
Viene da chiedersi quale piacere
si possa provare nello scempiare
un luogo così bello. Questa, infat-
ti, è stata la domanda che mi so-

j Scrittrice
Stefania Auci,
autrice della
saga dei Florio,
fenomeno
editoriale degli
ultimi due anni

no fatta: perché? Speculazione,

intento pubblicitario, stupidità?
Perché alcuni provano il bisogno
insensato di distruggere qualco-
sa che rappresenta un tesoro per
la collettività? Dall’esterno, sem-
bra quasi che i siciliani siano inca-
paci di proteggere ciò che ama-
no, o peggio: che vogliano di-
struggerlo per poter poi piagnu-
colare accusando uno Stato di-
stratto di non aiutarli abbastan-
za.
Ma stavolta non è andata così.
Stavolta i siciliani hanno dimo-
strato di poter essere migliori, e
lo hanno fatto con quell’orgoglio
silenzioso che rappresenta una
loro caratteristica, una virtù pre-
sente eppure poco raccontata.
Tecnici della Soprintendenza
e volontari della Protezione Civi-
le, muniti di ramazze e idropuli-
trice, hanno messo a disposizio-
ne tempo, impegno, risorse per ri-
portare la Scala al suo perfetto
splendore. Le foto su social mo-
strano persone di ogni età che
sfregano la marna con spazzolo-
ni, mature signore in stivaloni e
uomini in tuta che si inerpicano
.
.
pagina
.
24
Altrimenti
L’arte
della lettura
di Enzo Bianchi
P assato il clima brioso delle
feste natalizie, delle vacanze
sulle nostre montagne e delle
passeggiate sulle rive del mare,
siamo tornati alla quotidianità della
vita segnata soprattutto dal lavoro.
La nuova ondata della pandemia ci
chiede di restare il più possibile
ritirati in casa, e il freddo di gennaio
non invita a uscire, soprattutto gli
anziani. Diventa dunque
apprezzabile restare in casa e
dedicarci alla lettura: infatti, se la si
pratica come un’arte, la lettura è
scuola di silenzio e di interiorità,
leggendo si tace e si fa parlare il
libro, ma si impara anche il rispetto,
l’attenzione e l’ascolto.
La lettura, di fatto, è una
conversazione con chi è assente e
può essere lontano mille miglia nel
tempo e nello spazio. Ma
soprattutto è un dialogo con chi ha
avuto una vita più creativa della
nostra: è accoglienza della parola di
un altro. Agostino di Ippona
paragonava la lettura a uno
specchio che rivela il lettore a se
stesso, e Gregorio Magno asseriva
che “lo sta scritto cresce con chi la
legge!”. Marcel Proust, al termine di
Alla ricerca del tempo perduto, si
premurava di avvertire che i suoi
lettori sarebbero stati “lettori di se
stessi”.
Soprattutto nella nostra società,
nella quale domina l’immagine,
leggere resta una operazione di
umanizzazione, sorprendente nella
sua semplicità: non occorrono
tecnologie complicate, né
iniziazioni particolari perché è
sufficiente prendere un libro,
aprirlo quando si vuole e leggere
risuscitando lo sta scritto. In piena
libertà posso poi chiudere il libro,
leggere più avanti o tornare
indietro… e posso pensare,
meditare con il ritmo che decido io
e del quale ho bisogno per
comprendere le pagine “dal di
dentro”, intus legere. Per questo ho
sentito il bisogno di arricchire il
comando monastico esprimendolo
con le parole: Ora, lege et labora!
Non basta pregare e lavorare,
occorre leggere per sentire battere
il cuore del mondo, per tenere in
esercizio l’ascolto.
Chi non legge adduce come
giustificazione la scarsità del tempo
a disposizione, ma le scelte
nell’impiego del tempo sono
rivelatrici di ciò che per noi conta
nella vita. Leggere è lotta contro
l’alienazione al tempo, è
affermazione della libertà. Se il
tempo ci manca, il libro ci aspetta
nello scaffale, sul comodino, quasi
un monito a trovare il tempo per la
lettura, prendendo le distanze da
ciò che ci distrae.
Sempre mi ha impressionato nella
profezia di Ezechiele il racconto
biblico secondo cui Dio chiede al
profeta di mangiare il libro… Sì,
mangiare il libro, che è più che
leggerlo, è farlo diventare corpo e
vita. Forse non a tutti è data questa
manducazione del libro ma, almeno
per molti, come scriveva Italo
Calvino, “leggere vuol dire cogliere
una voce che si fa sentire quando
meno ci s’aspetta, una voce che
viene non si sa da dove, da qualche
parte al di là del libro, al di là
dell’autore, al di là delle
convenzioni della scrittura”. Beato
chi legge, perché saprà anche
ascoltare!
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenti
Rientro a scuola
Se spariscono i bambini
S ono spariti di nuovo. I bambini della Campania, dalla
materna alla secondaria di primo grado, da oggi e fino a
fine gennaio (se non ci saranno proroghe), saranno privati di
uno dei loro diritti più importanti, quello all’istruzione. E
insieme a loro uno dei genitori (leggi in prevalenza: madri)
dovrà rinunciare all’attività lavorativa, chiedere aspettativa,
darsi malata, accalappiare una baby sitter last minute, fare
salti mortali tra nonni, amici e parenti per non perdere il posto.
Spiace, come le altre volte. Ma questa volta di più. Spiace in
k L’autore primo luogo che il dibattito sulla scuola venga inaugurato il
Enzo Bianchi giorno prima del ritorno a scuola. Rattrista che dopo due anni
78 anni di emergenza la risposta della politica sia ancora la stessa,
saggista l’unica. Addolora che i bambini della Campania, che ha
e monaco laico numeri da zona bianca, molto inferiori ad altre regioni,
ha fondato debbano vivere una nuova segregazione, come se la Campania
la Comunità fosse un’eccezione nel panorama nazionale, come se godesse
monastica di uno stato emergenziale perpetuo e di una sua propria
di Bose normativa che non si cura e non si confronta con quella dello
in Piemonte Stato.
Gli studenti campani hanno già pagato un prezzo molto
alto: sono stati quelli che negli ultimi due anni hanno potuto
frequentare meno giorni in presenza, e i dati Invalsi dello
scorso anno hanno documentato in maniera impietosa la
catastrofe culturale che ne è derivata. Ma l’esperienza
evidentemente non insegna, e anche stavolta saranno i
bambini a farsi da parte, quelli che non hanno voce per farsi
Il destino del presidente
I n democrazia, l’eletto rappresenta gli elettori. Dunque ne
è il megafono, la proiezione fisica all’interno del Palazzo.
Ma al nuovo presidente toccherà il destino opposto: l’eletto
dovrà rinnegare i suoi elettori, dimenticarli, allontanarli.
Altrimenti c’è il rischio che immediatamente lo sommerga
un’onda di discredito, la stessa che ha ormai fiaccato
l’autorità del Parlamento. Anzi: lo ha delegittimato, al punto
da revocare in dubbio la legittimazione a esprimere il
prossimo capo dello Stato. E le sue macchie sono almeno
quattro, come i cavalieri dell’Apocalisse.
Primo: il taglio dei parlamentari. Una riforma approvata nel
2019, e confermata da un referendum l’anno successivo, ha
ridotto da 945 a 600 i membri di Camera e Senato. Di
conseguenza il presidente verrà eletto con i voti di 345
“abusivi”, se così vogliamo etichettarli. Giuridicamente,
nessun problema: tempus regit actum, sicché la validità
dell’elezione presidenziale dipende dalla norma vigente. E il
taglio entrerà in vigore nella nuova legislatura, non in
questa. Ma sul piano dell’opportunità costituzionale, il
problema c’è. Come c’era nel 1994, quando Scalfaro sciolse
le assemblee legislative perché il referendum sul
maggioritario ne aveva ripudiato l’investitura, frutto
viceversa d’un sistema proporzionale.
Secondo: i cambi di casacca. Antica malattia italiana, che
però adesso è diventata endemica, come il Covid 19. Sono
276 i parlamentari che hanno cambiato gruppo, dall’avvio
della legislatura; e 126 soltanto l’anno scorso. Fra costoro, c’è
chi ha traslocato in cinque alloggi, intruppandosi poi nel
gruppo misto, nel quale confluiscono 113 fra deputati e
senatori, un record. Tanto che le Camere hanno in cantiere
la riforma dei loro regolamenti per disincentivare l’esodo,
privando i transfughi di quattrini e di poltrone. Ma nel
frattempo il 10% dei Grandi elettori per il Colle ha tradito i
propri elettori. Domanda: è giusto che un Parlamento
trasformista trasformi il Quirinale?
Terzo: il vecchio e il nuovo. Questa categoria misura la
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Lunedì, 10 gennaio 2022
di Viola Ardone
sentire, che non hanno rappresentanza per contrattare e
che non hanno diritto di voto per scegliere da chi farsi
governare. È una soluzione comoda, forse, ma fallimentare
perché stiamo consegnando un messaggio sbagliato agli
adulti del futuro. Stiamo insegnando ai bambini di Avellino,
Benevento, Caserta, Salerno e Napoli che in questa strana e
inaspettata fase della pandemia, in cui il virus pare essersi
fatto più largo ma un po’ meno cattivo (almeno per i
vaccinati), potranno fare sport, lezioni di catechismo, di
musica, andare al cinema, al ristorante, al bowling, a messa
la domenica, a mangiare al McDonald’s, allo stadio… ma non
entrare nella loro classe, protetti dalla mascherina a fare
lezione con i loro insegnanti regolarmente trivaccinati.
Stiamo insegnando che se i contagi sono aumentati (nel
periodo in cui tra l’altro le scuole erano chiuse) bisogna
sacrificare il sacrificabile, gettare a mare la zavorra. E la
zavorra è la scuola. Sono anni, d’altra parte, che la scuola
sembra essere diventata la zavorra di questo Paese — pochi
fondi, pochissimo rilievo, scarsissima attenzione — ma,
quando il gioco si fa serio, cade anche l’ultima foglia di fico e
la verità appare in tutta la sua crudezza: la scuola non serve
ed è la prima a chiudere. Una volta, in caso di pericolo,
qualcuno gridava: prima le donne e i bambini. Pare che oggi
il trend sia cambiato. In Campania, terra di eccezioni, le
donne vengono per ultime e i bambini… spariscono.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Quirinale
di Michele Ainis
distanza fra gli umori popolari del 2018 e i malumori del
presente. Allora i 5 Stelle furono la lista più votata,
guadagnando 339 seggi; adesso (stando ai sondaggi, ma
anche ai risultati delle europee e delle amministrative) sono
scivolati al quarto posto, a consensi dimezzati. Un
terremoto che s’allarga un po’ a tutti i partiti, sicché la
composizione delle Camere riflette un paesaggio ormai
scomparso, come le foto in bianco e nero della nonna. Si
dirà: questo divario è inevitabile, specialmente a fine
legislatura. Ma un tempo le differenze tra un’elezione e
l’altra si misuravano in pochi punti percentuali, non in un
abisso. E comunque altro è che il nuovo presidente venga
espresso dal nuovo Parlamento, altro dal vecchio. In questo
caso la sua rappresentatività degrada, s’ingiallisce. Ed è
come se alle prossime politiche fossero chiamati alle urne
soltanto gli ottantenni.
Quarto: lo stato d’emergenza. Prorogato (per la sesta volta)
fino al 31 marzo, dato che la pandemia non ci dà tregua.
Significa il predominio del potere esecutivo sul legislativo,
giacché le ordinanze di protezione civile possono disporre
in deroga a ogni legge. Significa perciò che il Parlamento
svolge funzioni sostanzialmente consultive, oppure decide
con una pistola puntata sulla tempia, com’è successo
durante l’ultima legge di bilancio. Significa, in conclusione,
il primato dell’eccezione sulla regola. Ma è possibile che un
regime straordinario generi una carica ordinaria, anzi la
carica suprema, quella di chi presiede la Repubblica? Ed è
possibile che la scelta sia condizionata dalla lotteria delle
quarantene e dei contagi, che già oggi impedisce il voto di
39 parlamentari?
La somma di questi quattro fattori determina una
situazione senza precedenti, un inedito costituzionale. Ed è
forse l’argomento più potente in favore del bis di Mattarella,
anche se lui non vuole. Se il vecchio Parlamento ha perso la
propria legittimazione, il vecchio presidente no.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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.
Lunedì, 10 gennaio 2022 Commenti pagina 25
I negoziati internazionali Bucchi

Il dialogo con Putin

non sarà una Yalta 2
di Marta Dassù

S i apre una settimana decisiva nei rapporti fra Occidente e

Russia. Il calendario parla da sé. A un mese circa
dall’ultimo vertice virtuale fra Vladimir Putin e Joe Biden, le
delegazioni del governo russo e americano si incontrano oggi a
Ginevra. Mercoledì si terrà il Consiglio Nato-Russia, che non si
riuniva dall’estate del 2019. E il giorno successivo sarà la volta
dell’Osce, organizzazione pletorica che include però anche
l’Ucraina, Paese chiave nel confronto in atto sulle linee rosse
della sicurezza europea.
Il dialogo bilaterale con Washington è ciò che interessa
realmente a Putin, che ha rese pubbliche nel dicembre scorso
le sue proposte per un doppio trattato, con gli Stati Uniti e con
la Nato. Il leader del Cremlino si è mosso per primo con un mix
classico di strumenti. Da una parte la deterrenza militare, con
più di centomila truppe a poche decine di chilometri dal
confine ucraino e solo in parte smobilitate. Poi l’offerta di un
pacchetto negoziale. Se Putin ha così ottenuto da Biden lo
status di interlocutore primario, il cuore del problema non
cambia: le proposte di Mosca non sono accettabili, né per gli
Stati Uniti, né per la Nato, né per gli europei nel loro insieme,
per quanto divisi possano essere sulla gestione del problema Mappe
Russia.
Putin, che come noto ha definito il crollo dell’Urss «la
catastrofe geopolitica del XX secolo», sembra volere
riannodare il filo della storia. Punta al riconoscimento di una
sfera di influenza della Russia, con una sorta di Yalta 2, che in
qualche modo ripari la sconfitta nella Guerra fredda, tolga dal
tavolo ulteriori allargamenti della Nato (Ucraina e Georgia) e
precluda lo spiegamento militare della Nato a Est: uno
Italiani europeisti con riserva
spiegamento che è diventato significativo, a differenza di
quanto sostiene il Cremlino, solo dopo l’annessione della di Ilvo Diamanti
Crimea da parte di Mosca.
Fyodor Lukyanov, brillante analista russo, ha scritto che Putin
è in realtà pienamente consapevole che rovesciare l’esito della
Guerra fredda non sarà possibile. Ma vuole ottenere nuove
L a fiducia verso l’Unione Europea, fra gli italiani, ha
ripreso a crescere. Secondo il sondaggio condotto da
LaPolis-Università di Urbino per il XXIV Rapporto “Gli
di 5 rispetto a un anno fa. Parafrasando una formula
suggestiva di Edmondo Berselli, ci sentiamo “europei con
riserva”. Per utilità più che per passione. L’atteggiamento
garanzie di sicurezza ai propri confini. Per ragioni, italiani e lo Stato” (pubblicato sull’Espresso), ha raggiunto il degli italiani è, comunque, condizionato da alcuni aspetti
aggiungiamo noi, non solo esterne ma interne — l’ossessione di 44%. Il livello più elevato degli ultimi 10 anni. Un dato specifici. Peraltro: pre-vedibili. In primo luogo, la
un contagio democratico a partire dalle aree ex-sovietiche. Per significativo, sul quale conviene riflettere. Perché gli generazione, l’età. Gli “europeisti per passione” sono,
questo, e non solo per motivi storici (Kiev come madre della italiani sono (siamo) “Europei nonostante”. I cittadini del infatti, i più anziani e i più giovani. I più anziani, perché
patria russa) l’Ucraina è una posta in gioco così rilevante. nostro Paese, infatti, hanno espresso indici di fiducia hanno con-diviso l’ingresso in Europa. I più giovani: perché
Un’escalation militare in Ucraina non rientra d’altra parte elevati verso l’Ue soprattutto dopo l’introduzione “vivono” questo percorso e in prima persona.
negli interessi prioritari di Mosca, che pagherebbe il prezzo già dell’Euro. Entrare nell’Unione Monetaria, infatti, Direttamente. In particolare, gli studenti, fra i quali la
minacciato da Washington e che si trova di fronte a una crisi in significava entrare in Europa. Sul piano economico oltre fiducia nei confronti dell’Ue supera il 60%. Un dato che non
Kazakistan che distoglie energie e risorse militari in un che politico. Così, l’indice di fiducia verso la Ue è salito ben sorprende, perché i giovani e soprattutto gli studenti sono
momento delicato. Un fronte forse troppo vasto — Ucraina, oltre il 50%. Fino a che la crisi una generazione “europea”. Per
Bielorussia, Kazakistan — anche per il nuovo zar della Russia. finanziaria del 2007-2008 ha alcuni versi, “globale”. In
LA FIDUCIA NELLa UE
Sedendosi al tavolo di una partita a scacchi delicata, americani coinvolto anche l’Italia. Allora Quanta fiducia prova nei confronti dell’Unione Europea? quanto hanno vissuto e vivono
ed europei non devono compiere l’errore di sopravvalutare il l’insoddisfazione dei cittadini (valori % di quanti esprimono “Moltissima” o “Molta” fiducia – a lungo “altrove”. Oltre confine.
rivale, quali che siano le “risposte militari e tecniche” si è rivolta verso la serie storica) Per motivi di studio, anzitutto.
unilaterali già annunciate da Putin in caso di mancato “globalizzazione economica”. UNIONE EUROPEA E di lavoro. Perché, spesso, si
accordo. Che carica e scarica su * domanda posta a un campione di età uguale o superiore a 15 anni stabiliscono altrove.
ciascuno il peso di problemi 44 Comunque, si spostano. Per
La percezione di Mosca, d’altra parte, è che il momento sia
favorevole per una trattativa con Washington: un’America che hanno origine “altrove”. 39 motivi professionali, di
37 36
concentrata sulla priorità della competizione strategica con la Con effetti immediati sulla 34 33 34
carriera. E perché sono alla
Cina ha interesse a una relazione più stabile con la Russia, che nostra vita e sulla nostra 29 30 29 30 ricerca di esperienze. Sempre
Biden potrebbe forse gestire più razionalmente di Trump. Un condizione. Così l’Ue e nuove. La fiducia nei confronti
accordo con Putin sulla sicurezza europea permetterebbe agli soprattutto l’Euro sono dell’Ue è, inoltre, influenzata
Stati Uniti di concentrarsi sulla regione indo-pacifica e di divenuti, ai nostri occhi, un dall’orientamento politico.
2011*

2012*

2013*

2014*

2015*

2016*

2017*

2018*

2019*

“staccare” Mosca da un abbraccio troppo stretto con Pechino. riferimento negativo. Cresce notevolmente a
2020

2021

La Russia nutre insomma la speranza che l’Amministrazione L’origine e la causa dei nostri Centro-Sinistra e tocca il 70%
americana, guidata da un presidente che avrà un solo mandato problemi. Tuttavia, non c’è nella base del Pd. Ma appare
e sommersa da guai interni, sia disposta a compromessi. mai stato dubbio sulla nostra La fiducia nella Ue in base alle intenzioni elevata anche fra gli elettori di
L’Europa, consultata da Biden, è data per scontata. partecipazione all’Unione di voto FI. Mentre scende fra chi vota
In realtà, trovare punti di accordo non sarà facile. A che Europea. E, quindi, sull’uscita Quanta fiducia prova nei confronti dell’Unione Europea? per il M5S, la Lega. E
dalla “moneta unica”. (valori % di quanti esprimono “Moltissima” o “Molta” fiducia) soprattutto per i Fd’I.
condizioni? Per gli Stati Uniti e l’Europa si tratta di stabilire un
equilibrio fra principi da difendere, inclusa la libertà dei Paesi L’Ital-Exit, a differenza della Pd 70 L’influenza economica — e
democratici di scegliere le proprie alleanze, e l’interesse a Br-exit, in Gran Bretagna, non politica — dell’Ue sul
Forza Italia 53
evitare nuove guerre alla periferia del Vecchio Continente. E si ha mai ottenuto grandi sentimento degli italiani è
tratta di combinare alla deterrenza militare della Russia, che la consensi. In caso di M5s 40 sicuramente all’origine del
Nato considera il principale rivale da contenere, un dialogo referendum per uscire ruolo assunto da Mario Draghi
Lega 40
possibile e necessario su un assetto della sicurezza europea dall’Ue, come è stato rilevato nell’ultimo anno. Ieri,
che è nel frattempo crollato, inclusi i vecchi trattati sul in alcuni sondaggi di Demos, FdI 17 presidente della Bce. Oggi
controllo degli armamenti (nucleari e convenzionali) e le oltre due cittadini su tre, in :  -  ’-  –  2021 presidente del Consiglio. E
(: 1211 )
misure di fiducia. Si può cercare su questo, e sulle nuove Italia, voterebbero No. Senza “garante” (del nostro debito…)
minacce ibride, un possibile spazio negoziale: uno spazio alla dubbi ed esitazioni. di fronte all’Europa.
Helsinki (la conferenza del 1975 sulla sicurezza europea) come Consapevoli dei rischi e dei costi che l’exit dalla Ue Infine, è interessante osservare come la fiducia verso l’Ue si
scrive l’ex ambasciatore americano alla Nato, Ivo Daalder, su comporterebbe, per noi. Così, “nonostante” i dubbi e le associ alla domanda di maggiore apertura delle frontiere.
Foreign Affairs. Al contrario, gli Stati Uniti e l’Europa non critiche, la nostra partecipazione all’Ue non è in Di “aprirci al mondo”. Quindi, anzitutto all’Europa. Proprio
possono certo mettere in discussione la sovranità e discussione. Per senso di realismo e sicurezza. Tanto più mentre la frontiera sembra ri-comparire, come ha
l’indipendenza dell’Ucraina, anche se per un tempo quando l’utilità del sostegno europeo diventa evidente. In osservato Ezio Mauro nei giorni scorsi. La frontiera:
imprecisato è probabile che prevalga nei fatti una situazione di particolare, nell’ultimo anno. Da quando, cioè, i fondi e i ripropone la distanza, per non dire il distacco, verso Est.
tipo finlandese (porta aperta ma senza ingresso). prestiti dell’Europa — quasi 200 miliardi di euro — sono Verso i Paesi di Visegrad. Inoltre, verso la Bielorussia e,
La prospettiva, quindi, non è la Yalta 2 cui sembra aspirare divenuti determinanti, per il nostro bilancio. Per la nostra soprattutto, l’Ucraina. Dove le tensioni stanno crescendo. E
Putin. Potrebbe essere forse — ma è un grande forse — l’avvio di economia. Al tempo stesso, la fiducia degli italiani verso ri-propongono la “divisione”, più che la frontiera, nei
un dialogo alla Helsinki 2 sulla sicurezza europea: principi, l’Ue di-mostra un andamento oscillante. Riflette, cioè, le confronti della Russia. Insomma, la Mappa delle 2 Europe.
regole, misure di fiducia, combinati a un rilancio del controllo conseguenze del mercato sulla nostra realtà sociale. E, al Per queste ragioni, il sentimento “europeo”, delineato da
degli armamenti e alla conferma del contenimento militare tempo stesso, riproduce le nostre preoccupazioni. Le questo sondaggio, è importante, ma, al tempo stesso,
della Russia. Se i Paesi europei si muoveranno in tale direzione nostre paure. Soprattutto dopo “l’avvento del Covid”. Si precario. Perché rischia di indebolirsi, insieme ai valori e
ai tavoli internazionali di questa settimana, il loro peso tratta di una tendenza che coinvolge anche le altre agli atteggiamenti che rappresenta per gli italiani. Ma, per
diventerà importante invece che marginale. istituzioni: lo Stato e le Regioni, in primo luogo. Il consenso le stesse ragioni, va coltivato e riproposto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA verso l’Ue, infatti, è salito di 10 punti negli ultimi due anni e ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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26 Lunedì, 10 gennaio 2022

Cultura
a musica arrivava a folate,
ogni volta che si apriva la por- Gennaio 1922
L ta della società ginnastica
“Sempre Avanti!”, e per un po’
sembrava rimanere sospesa
tra il buio e il gelo della notte
bolognese di Capodanno. Si
Inizia il viaggio
bussava alla palestra del liceo Minghetti, conces- di Ezio Mauro nell’ora più
sa dal preside con l’unica preghiera di evitare inci-
denti: per questo si poteva entrare soltanto con buia che conduce
uno speciale biglietto d’invito nominale, rilascia-
to dalla Lega Proletaria Mutilati, e vicino al buffet alla dissoluzione dello
con lo spumante vigilava dalla poltrona l’agente
di polizia Allegretti, mentre due guardie regie pat-
Stato liberale e all’ascesa
tugliavano dalle 9 l’esterno, spiegando ai curiosi
che era una festa privata di un’associazione di in-
del partito fascista
validi, con pesca di beneficienza per gli orfani di e del suo leader
guerra. I bambini del quartiere attirati dagli ad-
dobbi luminosi e dai festoni verdi si schiacciava- Giorni di crescente violenza
no contro la finestra, le madri erano scese prima
di mezzanotte a chiamarli e poi si erano fermate
squadrista durante i quali
nella strada ad ascoltare l’orchestra che passava
da Come pioveva a Scettico blues, a Cara piccina e
migliaia di operai
Addio Tabarin, a Come le rose, Alcova e finalmente e sindacalisti muoiono
a Vipera, che tutti aspettavano, finché il cantante
confessò al microfono: «M’avea già morso il cuo- o vengono feriti
re».
I fascisti arrivarono pochi minuti prima delle
nei raid delle milizie
due, protetti dal botto dei petardi nelle vie e nei
cortili, mentre i balli erano ripresi dopo il brindisi.
E mentre i comunisti
Da dentro giungevano le note morbide e i versi in- guardano a Mosca
nocenti di Abat jours, ma un colpo di pistola nella
strada fermò la musica. «Aprite, o sarà peggio». e persino i socialisti
Qualcuno aveva sparso la voce che nella palestra
a mezzanotte in punto era stata intonata L’Inter- si lasciano affascinare dalla
nazionale, come augurio per il nuovo anno. Gli
squadristi, radunati al “Caffè del Centro” in via
dittatura del proletariato,
San Gervasio, non potevano tollerarlo, e decisero si afferma un ribellismo
subito una spedizione. Adesso erano qui fuori.
«Aprite, è un ordine». Nella palestra avevano chiu- che raduna intorno a sé
so subito la finestra e sprangato la porta, puntella-
ta con una scala. Gli spari di pistola e i colpi di mo- agrari, reduci di guerra,
schetto risuonavano in via Maggia, una “balleri-
na”, come chiamavano la bomba a mano Théven-
seguaci di D’Annunzio
ot, scoppiò nel cortile del liceo sostituendo la pau- La compagine reazionaria
ra alla festa, le spallate continuavano violente fi-
no a quando la porta cedette, sfondata, e gli assali- che sosterrà il Duce
tori entrarono seguiti da una pattuglia di guardie
regie che era arrivata in bicicletta. Bastonate agli
uomini, schiaffi alle mogli, spintoni alle ragazze,
il manganello che colpiva la testa, le braccia, le
spalle, con i bambini che urlavano e i militari che

CRONACHE
perquisivano i soci della Lega Proletaria a mani al-
zate contro il muro. Quindici feriti, tre comunisti
e due socialisti ricoverati all’ospedale Maggiore,
vetri rotti dappertutto, premi della lotteria spari-
ti, cappotti e cappelli sequestrati, ventitré fermi
di polizia, nell’aria impaurita l’odore di polvere
da sparo. Con centocinquantun bossoli per terra
finiva la prima notte di gennaio e cominciava il

DELLA MARCIA
1922 italiano, l’anno del fascismo.
L’uomo che diventerà Duce ha 38 anni e mez-
zo, una moglie sposata nel 1915 con rito civile, tre
figli ufficiali e uno fuori dal matrimonio a cui ha
dato il suo stesso nome, Benito, e ha appena attra-
versato mesi in cui tutto quel che aveva costruito
sembrava scivolargli dalle mani, disperdendosi.

SU ROMA
Il fascismo è giovane, nato appena tre anni prima,
e ha compiuto i suoi primi passi con fatica. Ma il
suo inventore ha passato momenti più difficili
che gli tornano in mente proprio in quei giorni,
nel bilancio di Capodanno. Espulso due volte dal-
la Svizzera, arrestato per vagabondaggio e in se-
guito come agitatore socialista, in carcere a Bolo-
gna con Pietro Nenni per le manifestazioni con-
tro la guerra di Libia: poi, dopo la direzione dell’A-
vanti!, la cacciata dal partito per la conversione
all’interventismo, la fondazione del Popolo d’Ita-
lia e la creazione dei Fasci di Combattimento
nell’adunata di piazza San Sepolcro a Milano, nel
salone del Circolo degli interessi industriali, con i
giornali scettici o distratti nonostante il giura-
mento dei fedelissimi sul pugnale scintillante del di Ezio Mauro
capitano Ferruccio Vecchi: «Pronti a uccidere e a
morire per difendere l’Italia dal nemico interno»,
per «demolire il bolscevismo», per «dichiarare
Il primo mese
1 dell’ultimo anno di libertà
guerra al socialismo». Ma il momento più cupo è
quello delle elezioni politiche del 1919, coi sociali-
sti che trionfano come primo partito e raggiungo-
no più di un milione e 800 mila voti, mentre i Fa-
.
Lunedì, 10 gennaio 2022
sci ne raccolgono appena 4657, (Mussolini poco
più di duemila) e non portano nemmeno un depu-
tato in parlamento. Sembra finita, col movimento
soffocato nella culla e il suo Duce tentato di abban-
donare la politica e vendere il giornale per fare l’at-
tore, o il pilota di aerei, oppure girare il mondo col
violino: mentre i socialisti inscenano il funerale
goliardico del fascismo per strada a Milano, con la
bara di Mussolini che precede quelle di Gabriele
D’Annunzio e di Filippo Tommaso Marinetti, boc-
ciato nelle urne nonostante il clangore immagini-
fico delle sue trasfigurazioni futuriste. Una noti-
zia pubblicata sull’Avanti! il 18 novembre 1919 an-
nuncia che «un cadavere in istato di avanzata pu-
trefazione fu ripescato stamane nel Naviglio: pa-
re si tratti di Benito Mussolini».
Quello stesso giorno lo arrestano, per l’undice-
sima volta, dopo aver trovato una provvista di pi-
stole, proiettili e ordigni in un armadio del “Co-
vo”, la sede del Popolo d’Italia a Milano, in via Pao-
lo da Cannobio 35, con un fucile appeso al muro.
Subito rilasciato, costruirà la sua rivincita con l’az-
zardo, il fiuto politico, la tattica spregiudicata,
l’opportunismo, l’abilità manovriera e soprattut-
to la violenza, incrociando lo spirito del tempo,
svelando la guerra non come una parentesi ma co-
me una frattura tra due epoche, e proponendo al
Paese il fascismo come prodotto della crisi e con-
temporaneamente come sua interpretazione,
chiave di lettura e soluzione d’impeto radicale. In
questo senso Mussolini, con la sua concezione tra-
gica e spettacolare della vita, è istintivamente
pronto più di tutti a cogliere la modernità dram-
matica della fase, con il tempo che non scorre più
lineare ma si rompe proprio sulle illusioni e le fru-
strazioni della generazione bellica, smarrita e sba-
lestrata dopo la sua esperienza estrema: ed è pri-
mitivo invece nel ricorso ancestrale alla forza co-
me strumento di sopraffazione più che di supre-
mazia, riducendo la politica a una dimensione fisi-
ca, la lotta a prepotenza, con la brutalità che sosti-
tuisce l’egemonia e la ritualità che soppianta la
cultura.
Attorno, un cielo vuoto di stelle spente, in un
mondo politico in disfacimento incapace di legge-
re la società in trasformazione, frastornato dall’e-
co mondiale della rivoluzione bolscevica e dalla
suggestione contagiosa che il mito della Russia ir-
radiava da San Pietroburgo: si parlava sottovoce
di Trotzkij, si leggevano ogni giorno notizie sulla
carestia sovietica, si raccontava che a Belgrado il
granduca Cirillo si era appena proclamato Zar del-
la Russia. Lo Stato liberale italiano sembrava esau-
sto e non lo sapeva, incapace di fronteggiare i nuo-
vi fenomeni sociali e politici, come se non rientras-
sero più dentro le sue categorie antiche. Anche l’e-
sperienza scettica di Giolitti pareva consumata,
mentre si ostinava ad attendere che il corso natu-
rale delle cose incanalasse l’urto delle novità den-
tro l’alveo istituzionale, dove il sistema avrebbe
provato ancora una volta ad assorbirle, costituzio-
nalizzandole e neutralizzando ogni carica eversi-
va. I popolari erano ai primi passi, dopo il “Non ex-
pedit” che con decreto della Sacra Penitenzieria
vaticana, nel 1874, aveva fatto divieto ai cattolici
di partecipare alla vita politica dello Stato italiano
fino al 1919, quando papa Benedetto XV permise
ai fedeli di aderire al partito di don Luigi Sturzo. I
comunisti ubbidivano direttamente a Mosca at-
traverso il canone della Terza Internazionale, i so-
cialisti li inseguivano dopo la scissione di Livorno
del 1921, e al congresso di Bologna intanto aveva-
no cancellato l’ispirazione riformista su cui il par-
tito era nato a Genova alla fine dell’Ottocento, so-
stituendola con l’obiettivo della “repubblica socia-
lista” e della “dittatura del proletariato”, da rag-
pagina 27
giungere “dovunque, con l’abbattimento violen-
to del dominio capitalista borghese”, perché “il
proletariato deve ricorrere all’impiego della vio-
lenza per difendersi e per consolidare le conqui-
ste rivoluzionarie”, sostituendo i Soviet di contadi-
ni, operai e soldati alle istituzioni borghesi.
Proprio la Russia, con la figura leggendaria di
Lenin, spaventava la borghesia italiana, terroriz-
zava gli agrari, inquietava gli industriali che vede-
vano nelle loro fabbriche il luogo predestinato
della sovversione proletaria, dove poteva essere
sparso e custodito il seme della rivoluzione mon-
diale e indigena, con Antonio Gramsci che teoriz-
zava sull’Ordine Nuovo i Consigli operai come i So-
viet italiani, nucleo del futuro Stato dei lavoratori.
E l’occupazione delle fabbriche di fine agosto e
settembre 1920 era sembrata a tutti una prova ge-
nerale, capace di far precipitare dentro il recinto
delle officine in mano alle Guardie Rosse le paure
e le attese di un Paese che avvertiva confusamen-
te di essere sull’orlo di qualche evento ecceziona-
le. Fu quella l’ultima volta che l’arte di governo di
Giolitti riuscì a controllare la dinamica degli even-
ti, respingendo la pressione degli industriali per-
ché impiegasse le truppe contro l’occupazione,
drammatizzando lo scontro. Al contrario, il presi-
dente del Consiglio puntò sulla diplomazia più
che sull’artiglieria, normalizzando ciò che appari-
va straordinario, fino al punto da mostrarsi in va-
canza a Bardonecchia al culmine dell’emergen-
za, passare da casa a Cavour, visitare il collegio a
Dronero, dove si stava già preparando il banchet-
to per il suo ottantesimo compleanno, con la ban-
da alla stazione, servizio speciale del tramvai, ver-
mouth in municipio e padiglione d’onore sotto l’a-
la del teatro. Ma anche Giolitti non si rese conto
che la sua tattica era invecchiata con lui, e non
funzionava più, perché queste sollecitazioni ter-
minali del meccanismo istituzionale lasciavano
qualcosa di incognito e sospeso nel sentimento
del Paese, come se ogni volta si forzasse il limite in
cui vive lo Stato, logorandolo nell’evidenza ripetu-
ta della permeabilità del sistema di fronte alla fu-
ria dell’epoca nuova che premeva alle sue porte.
È esattamente qui che s’infila Mussolini, a parti-
re dalle “infernali elezioni” del maggio 1921 — co-
me le chiamerà Pietro Nenni — che lo portano alla
Camera, con altri 34 fascisti. Disinvolto nel cam-
biare lo schema concettuale ogni volta che la con-
FOTO ALAMY
venienza delle circostanze lo richiede («io sono
un camminatore»), prontissimo a cogliere il senti-
re collettivo del momento, affida la politica all’a-
Mussolini, uscito umiliato zione trasformandola in rappresentazione, sa-
pendo che la teoria seguirà, spiegando le cose a
dalle elezioni del 1919, posteriori. Prima presenta il Popolo d’Italia come
un foglio di sinistra, battezzandolo «quotidiano
dopo soli due anni socialista», poi nel 1918 lo corregge a destra facen-
entra in Parlamento con altri dolo diventare «l’organo dei combattenti e dei
produttori». L’Italia della produzione è l’immagi-
34 deputati. Una scalata ne che anticipa le corporazioni, vuole superare i
contrasti di classe per fondere gli interessi di par-
favorita dal successo del te nel supremo interesse della Nazione, nuovo mi-
to dominante, custode e garante di un destino im-
movimento e una decisione periale promesso dai millenni. In realtà il fasci-
smo trova nella pianura padana un interesse eco-
da prendere: rompere o no nomico che chiede rappresentanza, una classe so-
con la legalità dando ciale in cerca di forza, e si mette al servizio: sono
gli agrari, un capitalismo individualista e borghe-
una spallata alle istituzioni se cresciuto in provincia, confinato nel mondo
chiuso del latifondo, costretto a fare i conti con le
Leghe e le Camere del lavoro, spaventato dagli
agitatori anarchici o socialisti che la sera sciolgo-
no il mantello nelle aie e raccontano le avventure
della Comune nelle stalle, o ingigantiscono l’om-
bra di Errico Malatesta davanti alle lampade a olio
nelle veglie delle cascine, predicando che «l’inte-
resse è sempre conservatore, solo l’ideale è rivolu-
zionario». Gli agrari sono contro i socialisti per-
ché temono la minaccia esportabile della rivolu-
zione bolscevica, con Lenin che scrive a Serrati
complimentandosi «per il meraviglioso lavoro
del partito che riuscirà a conquistare alla causa
del comunismo tutti i proletari, e allora la vittoria
sarà conclusiva», mentre Zinoviev assicura che
k La sfilata «l’Italia presenta oggi tutte le condizioni essenzia-
Benito Mussolini in piazza del Popolo con li per garantire la vittoria della rivoluzione», e Bu-
i quadrumviri e altri stretti collaboratori: dopo charin profetizza che «la disciplina di ferro del
essere stato convocato a Roma e ricevuto proletariato condurrà la classe operaia italiana
da Vittorio Emanuele III al Quirinale, partecipa all’assalto delle fortezze del capitale».
a una sfilata di fascisti nelle vie della capitale I continua nelle pagine successive
pagina
.
28
Ma quando quella minaccia declina e lo spettro
di Lenin si allontana, il mondo agrario non si fer-
ma, anzi insiste e va oltre, passa all’attacco dei di-
ritti conquistati dai braccianti negli anni, chie-
de una rivincita che è una resa dei conti definiti-
va per il potere nelle campagne, ed è pronto a fi-
nanziarla: l’istinto di classe vuole fare piazza pu-
lita. Il fascismo si presenta puntuale all’appunta-
mento con questi interessi impauriti e vendica-
tivi, diventa il loro braccio armato, la loro massa
d’urto, lo strumento della rivolta dei ceti domi-
nanti che scende per strada. Il suo antisociali-
smo politico si sposa con l’antisocialismo econo-
mico, di classe, dando corpo alla reazione. Mus-
solini lo promette, il 6 novembre del 1920: «Noi
non daremo un solo minuto di tregua al partito
socialista, sino a quando non la smetterà di par-
lare di comunismo, di dittatura, di Russia. Co-
me si può disarmare dalla lotta contro un parti-
to di vigliacchi e di mistificatori che, dopo tutto
quel po’ po’ di roba riferita dai missionari italia-
ni reduci dalla Russia, ha ancora la faccia tosta
di invitare le masse a inneggiare al bolscevismo
nella ricorrenza dell’anniversario del colpo di
Stato di Lenin? Complessivamente sono state
giustiziate a Mosca in un mese 1182 persone. E
noi non dovremmo combattere — sino all’ulti-
mo sangue — contro l’abietto partito che si pro-
pone di mascherare l’Italia alla moda di Lenin?
Contro un partito che predica e pratica, quando
può, l’insurrezione, i mezzi blandi non contano:
ci vogliono i nostri. È una dura, spietata, impla-
cabile battaglia, quella che abbiamo impegna-
to, buttando tutto nella posta in giuoco».
L’arma è la violenza. Tutto il furore della guer-
ra, la confidenza con la morte, l’energia distrut-
trice del conflitto, il sangue sulle baionette e nel-
le trincee, tutta la ferocia dell’epoca, l’incognita
dell’avventura e l’aggressività dell’incompiuta
sembrano precipitare in un risentimento collet-
tivo che chiede di manifestarsi per farsi valere,
facendo saltare i vecchi confini dentro i quali si
svolgeva prima la vita civile del Paese. Il fasci-
smo pare nato apposta per raccogliere quel ran-
core e trasformarlo in pura azione, gesto, moto,
comunque facinoroso. Oltre il perimetro della
convivenza e della regola democratica c’è la sov-
versione, forse la rivoluzione. Ma prima ancora
c’è il ribellismo dei ceti medi che nel disordine di
una società in tumulto si sentono misconosciuti
proprio mentre vogliono partecipare al riequili-
brio delle categorie e degli interessi, c’è il credito
accumulato e inevaso degli ex combattenti che
si scoprono senza peso e senza ruolo, tagliati fuo-
ri, c’è la piccola borghesia sensitiva delle città,
che avverte l’instabilità del momento e vuole in-
clinarla a suo vantaggio. Il fascismo è il promoto-
re e il collettore di tutto questo, oltre che il pri-
mo attore: offre una cornice politica alla rabbia,
amalgama interessi in contrasto nella semplifi-
cazione del nemico comune, traduce fisicamen-
te ogni confronto trasformandolo in conflitto
permanente. Generato dalla febbre italiana do-
po l’infezione bellica, cresciuto come rimedio e
malattia, adesso è al crocevia tra le frustrazioni e
le aspirazioni del Paese, tra il prima e il dopo, tra
la continuità e l’inedito: che spalancherà l’abis-
so. Dato per morto nel 1919, in soli dodici mesi
tra il dicembre 1920 e la fine del ’21 il movimento
vede moltiplicarsi per dieci il numero dei Fasci
presenti nel Paese, e per dodici il numero degli
iscritti, fino a quota 250 mila. E come se fosse la
vela più adatta alla stagione, si gonfia ogni gior-
no di più col vento nero del dopoguerra.
La violenza apre la strada. In un Paese sovrec-
citato, sottoposto a una quotidiana sollecitazio-
ne feroce, con i morti per le bombe anarchiche
al teatro Diana di Milano, durante l’operetta, gli
spari a palazzo D’Accursio a Bologna, l’incendio
fascista dell’Avanti! a Milano, il fuoco che di-
strugge a Trieste il Narodni Dom sloveno, l’assal-
to alla Camera del lavoro a Torino, il fascismo ru-
rale si trasforma nella milizia della reazione. Sol-
tanto in due mesi del 1921 i morti saranno più di
cento e i feriti quattrocento, con 59 Case del po-
polo saccheggiate, 119 Camere del lavoro deva-
state, 197 cooperative distrutte, 83 Leghe conta-
dine assaltate, 141 sezioni socialiste bruciate,
100 circoli culturali smantellati: in quattro anni,
prima di arrivare al potere, il fascismo fa tremila
1922 Cronache della marcia su Roma
k 15 novembre 1914 Il primo numero del
Popolo d’Italia diretto da Benito Mussolini
k Il “Covo” La prima sede del Popolo
d’Italia in via Paolo da Cannobio a Milano
k Il ritratto Benito Mussolini (29 luglio
1883-28 aprile 1945) in una foto del 1922
k La marcia su Roma Reparti fascisti
avanzano bruciando i ritratti di Lenin
k In via del Tritone Le camicie nere
marciano attraverso le vie di Roma
Lunedì, 10 gennaio 2022
vittime. È lo squadrismo che arruola una massa
indistinta, selezionata solo dal libero uso della
forza e dalla trasgressione violenta, e la trasfor-
ma immediatamente in strumento militare fuo-
rilegge, naturalmente ribelle, immediatamente
eversivo. Reduci, ex legionari fiumani convinti
che prima o poi D’Annunzio calerà a prendere
la guida del movimento «con intera purità di
cuore e di atti, servitore di una Patria che non
può perire», studenti scampati alle trincee che
sperimentano la loro guerra domestica nelle
piazze e nelle campagne, futuristi che seguono
Filippo Tommaso Marinetti nella promessa pu-
rificatrice della «violenza travolgente e incen-
diaria per liberare questo Paese dalla sua fetida
cancrena di professori, d’archeologi, di ciceroni
e d’antiquari».
Spuntano i pugnali, «per colpire coloro che as-
sassinano la nazione», le rivoltelle (Farinacci ne
porta una sempre in tasca, e un’altra legata al
polpaccio destro), i teschi, «per ricordare che la
vita è un mezzo e non un fine e che di essa biso-
gna saper far gettito nelle ore supreme», il man-
ganello, arma talmente elementare da diventa-
re feticcio simbolico. Mussolini capirà più tardi
che questa liturgia squadrista celebrava sem-
pre più la violenza fine a se stessa, in un culto
senza fede e una pratica senza politica, e prove-
rà a riprendere il controllo, faticosamente. Ma
prima, è lui il teorico della forza cieca, il predica-
tore del sopruso e il teorico della sopraffazione.
Comincia corteggiando la violenza con gli slo-
gan: «Solo osando i fascisti avranno diritto alla
storia di domani». «Noi non vogliamo più dare la
nostra giovinezza a favore dei paralitici e degli
impotenti». «È la forza che all’ultimo decide».
Poi avanza una teoria generale della violenza:
«Per quanto la si possa deplorare, è evidente
che noi per imporre le nostre idee ai cervelli dob-
biamo a suon di randellate toccare i crani refrat-
tari. Noi non facciamo della violenza una scuo-
la, un sistema o peggio ancora un’estetica. Quan-
do la si impiega dev’essere generosa, cavallere-
sca e chirurgica. Non la piccola violenza indivi-
duale, sporadica, spesso inutile, ma la grande, la
bella, la inesorabile violenza delle ore decisive».
Quella forza prenderà la mano al fascismo,
col rischio di fargli perdere il consenso della bor-
ghesia, finalmente spaventata dal clima di guer-
ra civile costante. Mussolini, avvertendo «un
cerchio d’odio intorno al fascismo che ha eretto
le sue fortune sui catafalchi», propone una via
d’uscita per non trasformare le piazze d’Italia Mussolini capisce che non può fare a meno di
«in pubblici scannatoi»: è il patto di pacificazio- quel fascismo di strada e di manganello che ha
ne, un accordo di tregua coi socialisti, che verrà scatenato e che ormai fa fatica a manovrare a co-
firmato solennemente e subito abbandonato e mando, quando deve passare per ragioni tatti-
disatteso. Si ribella infatti l’anima di ferro del che dal pugno di ferro alla diplomazia parla-
partito, con Grandi, Marsich e Farinacci, come mentare. Lui stesso è diviso tra le due anime.
se lo squadrismo fosse diventato una forza a sé Odiava la barba, tipica dei socialisti, ma diceva
stante, autonoma e autoalimentata dalla stessa di non aver tempo per radersi, si infilava i giorna-
brutalità abusiva che produce, capace di dettar li e i libri nelle tasche gonfie delle giacche, porta-
legge al fascismo che lo ha generato. Il Duce, co- va scarpe consumate e spesso impolverate per
me lo aveva battezzato anni prima il vecchio so- la fretta, d’inverno teneva il bavero del pastrano
cialista emiliano Olindo Vernocchi, rischia di continuamente sollevato, come farà nei suoi ul-
perdere il partito. «Io sono Duce per modo di di- timi giorni. Adesso entra in parlamento perfetta-
re. Non ho mai imposto nulla a chicchessia. Vole- mente sbarbato, con il cappello nella mano sini-
te dare un addio al fascismo italiano? La cosa mi stra, veste con cura il soprabito scuro, la camicia
lascia indifferente, o quasi. Per me il fascismo bianca col colletto duro e le punte rovesciate ir-
non è un fine, ma un mezzo. Può fare a meno di rigidite dall’amido, indossa il tight e la marsina
me? Certo, ma anch’io posso fare a meno del fa- nelle cerimonie ufficiali, va a cavallo con gli sti-
scismo: c’è posto per tutti in Italia». Si dimette vali e gli occhiali scuri, sale in treno con la po-
dalla commissione esecutiva, per esasperare il chette a due punte nel taschino e la giacca ab-
conflitto e forzare la mano. Ma è troppo tardi. Lo bottonata, quando deve ricorrere alla camicia
squadrismo domina il campo, e per riprendere nera la accompagna con una cravatta scura. Ma
il controllo del movimento Mussolini deve tra- continua a prender lezioni di scherma per alle-
sformarlo in partito, in modo che la guida politi- narsi ai duelli proibiti con la spada: e nel suo uffi-
ca prevalga ovunque sulla forza militare. E cio di direttore del Popolo d’Italia insieme con
quando il governo Bonomi impartisce a prefetti due rivoltelle, un pugnale, il teschio disegnato
e questori l’ordine di “disarmo dei cittadini”, in- sulla bandiera nera degli Arditi, ci sono le bom-
vitandoli a sciogliere i gruppi armati, il Fascio be a mano allineate dietro il vetro smerigliato
reagisce stabilendo che a partire dal 15 dicem- della libreria, nascoste dentro la vecchia stufa,
bre 1921 partito e squadre di combattimento di- appoggiate sulla scrivania, in modo che possa
ventino una cosa sola, perché tutti gli iscritti al accarezzarle con la mano mentre beve il latte
movimento da quel momento faranno automa- caldo inzuppato coi biscotti, due per volta.
ticamente parte dell’organizzazione squadristi- La violenza non era solo nelle piazze, ma
ca. A questo punto per sciogliere la componen- nell’aria. L’illusione dannunziana mitologica
te militare del fascismo bisognerebbe sciogliere del Carnaro faticava a spegnersi, anche dopo la
il partito, mettendolo fuorilegge. Lo squadri- fine della reggenza del Vate, con l’esercito italia-
smo alzando la posta ha vinto la partita, si prepa- no che circonda Fiume e sgombera i legionari
ra al passo finale. che l’avevano occupata. Da tre anni, come una
.
Lunedì, 10 gennaio 2022
polvere sottile, le voci di un colpo di Stato riem-
piono i corridoi dei palazzi romani, i dispacci de-
gli ambasciatori, i sospetti dei giornali, i pettego-
lezzi dei partiti. Si inseguono le ipotesi, dal go-
verno militare a un putch dinastico, col duca
d’Aosta pronto a prendere il posto di re Vittorio
Emanuele III, a una dittatura di destra, che sbar-
ri definitivamente la strada ai socialisti e ai co-
munisti, mettendoli fuori legge. «Io non mi sono
mai lasciato convincere da queste sirene — spie-
ga Mussolini — anche se venivano da generali a
spasso che credono di avere la ricetta con cui si
salva il mondo, perché quella della dittatura è
una carta grossa, che impone rischi terribili e
giocata una volta non si gioca più». Ma proprio
dal Capo del fascismo, intanto, viene una conti-
nua denigrazione dello Stato, e una costante
umiliazione della democrazia. «Lo Stato? È un
corteo di sessanta, settanta tube, solenni, disor-
dinate, malinconiche, che si riuniscono nelle
grandi occasioni. E la Camera è vecchia, fradicia
e imputridita con uomini usati e abusati, stan-
chi e, peggio ancora, stracchi. La democrazia
agonizza in tutti i Paesi del mondo. Può darsi
che nel secolo scorso il capitalismo avesse biso-
gno della democrazia, oggi può farne a meno.
La guerra ha liquidato tra fiumi di sangue il seco-
lo democratico del numero, della maggioranza
e della quantità: gli succede un secolo aristocra-
tico. Lo Stato di tutti finirà per tornare lo Stato di
pochi. Pochi, ed eletti».
E infatti lo Stato liberale tramonta, divorando
quattro governi dal 23 marzo 1919, quando è na-
to il fascismo, al gennaio 1922, con l’uscita di sce-
na di Vittorio Emanuele Orlando, Francesco Sa-
verio Nitti, Giovanni Giolitti e Ivanoe Bonomi.
L’autorità statale si sta disgregando perché ha
perso la leva di comando delle forze dell’ordine,
1922 Cronache della marcia su Roma
nella connivenza delle polizie con le bande ar-
mate che saccheggiano le sezioni socialiste e in-
cendiano le Camere del lavoro, mentre i questo-
ri restano passivi: o magari, come il prefetto di
Alessandria soverchiato dalle spedizioni squa-
driste, accendono candele al loro santo protetto-
re. Ma la legalità politico-amministrativa viene
minata nella sua base popolare diffusa, cioè nei
municipi, che i fascisti occupano per rovesciare
le giunte rosse, penetrando di notte nelle case
dei sindaci e degli assessori e obbligandoli a fir-
mare le dimissioni, minacciando con le armi mo-
gli e figli. Nel 1920 l’ordinamento civico del Pae-
se è rovesciato, con un’operazione violenta che
svelle la democrazia rappresentativa nelle città,
cancellando le scelte dei cittadini: 289 comuni
vengono sciolti, come altri 365 nel 1921. Ancora
la notte prima di Natale quindici uomini tenta-
no di entrare nella casa di Giulio Simonetti, sin-
daco socialista di Pozzonovo, spacciandosi per
agenti di polizia, e quando la porta resta chiusa
sparano con le pistole contro le finestre illumi-
nate, da dove qualcuno risponde con un colpo
di fucile che uccide il capo del gruppo d’assalto,
Luigi Tinassi di 23 anni.
È la sovversione che assedia lo Stato dal bas-
so. Pochi giorni prima, parlando alla Camera,
Mussolini prova a minimizzare: «Non bisogna
esagerare la gravità della situazione di piazza,
perché i veri punti neri sono altri, il deficit finan-
ziario, la disoccupazione e il caro-viveri. E lo
sbandamento morale del proletariato non è do-
vuto all’azione più o meno violenta del fasci-
smo, ma al crollo di tutte le ideologie che aveva-
no alimentato gli entusiasmi del dopoguerra».
Cauto perché inquieto, il Duce teme soprattut-
to che il clima di guerra civile scatenato dagli
squadristi inneschi una contro-reazione a sor-
FOTO A3
Certo in quei giorni non
poteva sapere che il 1922
sarebbe stato l’anno in cui
si impadroniva dell’Italia,
ma le prove che
si annunciava un periodo
eccezionale, torbido
e misterioso, in quel
gennaio si affollavano
Il videodocumentario
Dodici puntate sul sito
“Cronache della Marcia su Roma” è anche un
videodocumentario in 12 puntate prodotto da
Gedi Visual. Ogni mese, sul sito di Repubblica,
un capitolo per ripercorrere gli eventi che
portarono all’ascesa del fascismo. Il primo
episodio, oggi, ha come cornice Palazzo dei
Congressi di Roma, progettato a fine anni ’30.
Qui Ezio Mauro, con le immagini di repertorio
dell’archivio del Movimento operaio, torna
al gennaio del 1922, quando tutto ebbe inizio
pagina 29
presa, convincendo infine i socialisti a accettare
un’alleanza con i democratici e i popolari per
un governo Giolitti pronto a domare la violenza
fascista. Da un lato Mussolini cavalca le incursio-
ni feroci e illegali dei suoi uomini, dall’altro si
muove con prudenza in parlamento, coltivan-
do due tattiche diverse, nell’incertezza di deci-
frare un Paese che ribolle: con il re imperturba-
bile mentre alle 10,30 di domenica primo genna-
io riceve con la sovrana i cinque Collari dell’An-
nunziata Bonomi, Boselli, Salandra, Sforza e
Thaon di Revel che gli presentano gli auguri, chi-
nando il capo: come se dal Quirinale si affaccias-
sero su un Paese normale.
Certo in quel giorno il Duce non poteva sape-
re che il 1922 sarebbe stato l’anno in cui si impa-
droniva dell’Italia. Ma scrutava i segni fin da
bambino, diffidente dei raggi di luna malefici e
delle mummie egiziane, attento ai presagi del
primo giorno dell’anno e ansioso di prevedere
l’imponderabile nei sogni, nelle carte, nei ritrat-
ti incollati, guardingo con le influenze dell’aldi-
là che aveva imparato a rispettare dalla vecchia
Giovanna dai tre mariti, vicina di casa con fama
di fattucchiera. Le prove che si annunciava un
anno eccezionale, torbido e misterioso, in quel
gennaio si affollavano: il metro di neve caduto a
Palermo, gli orologi da tasca che si fermano im-
provvisamente senza una causa apparente co-
me se si rifiutassero di far scorrere le ore, l’anar-
chico Antonio D’Alba, da poco rimesso in liber-
tà dopo l’attentato al re, sorpreso in ginocchio a
brucare l’erba di un prato, le rivelazioni del pro-
fessor Fisher sui chimici tedeschi che sarebbero
riusciti a produrre l’oro sintetico, un giovane
bloccato in Vaticano dai gendarmi svizzeri che
insiste per consegnare di persona al pontefice
un annuncio divino segreto, ottenuto durante
una visione direttamente dal Padreterno. Nessu-
no lo sa, ma in quelle stanze e in quei giorni il Pa-
pa sta morendo. Il mondo avrà la notizia poco
prima dell’agonia, quando l’infiammazione dai
bronchi passa al polmone destro mentre il cuo-
re è sempre più depresso, l’archiatra Battistini
convoca un consulto e Benedetto XV chiede la
comunione. Morirà il 22 gennaio, con L’Ordine
Nuovo di Gramsci che bolla un pontificato «di or-
dinaria amministrazione, prefigurato da un’ele-
zione di compromesso», l’Avanti! che saluta «un
Papa sbagliato» e Mussolini che approfitta per ri-
posizionarsi prendendo le distanze dal laicismo
e dal vecchio anticlericalismo: «stanno agoniz-
zando, mentre le masse anonime popolari sono
tormentate dal desiderio di rifugiarsi nell’asso-
luto della fede e i sentimenti religiosi stanno po-
tentemente tornando nell’animo umano».
Quel sentimento scoprirà il mistero della pro-
fanazione proprio nel cuore sacro di Milano, la
basilica di Sant’Ambrogio, dove una notte pri-
ma dell’Epifania qualcuno incredibilmente pe-
netra nella cripta dov’è custodita l’urna d’argen-
to e cristallo che ospita dal 1874 sotto l’altare d’o-
ro i corpi dei santi Protasio e Gervasio e del ve-
scovo patrono di Milano, venerato da più di
quindici secoli. Un anello e un grande fermaglio
di brillanti strappati al santo non spiegano il sa-
crilegio che infrange un divieto di apertura del
sepolcro pronunciato addirittura dallo stesso
Ambrogio, «pena gravi punizioni divine». Un sa-
cro interdetto pende dunque sul 1922, a partire
proprio da gennaio, cent’anni fa, ma non sem-
bra preoccupare i fascisti. «Mi chiedo che cosa
ci porterà l’anno nuovo — scrive infatti nel suo
diario Italo Balbo, il gerarca amico fraterno di
Mussolini —. Siamo padroni della situazione.
Non solo abbiamo fiaccato la resistenza degli av-
versari, ma gli organi pubblici sono sotto il no-
stro controllo». Il Duce vede tutto questo, e tutta-
via è indeciso, dominato dalla volontà di poten-
za ma turbato nello stesso tempo dalla paura di
perdere tutto: «Il fascismo può aprire la porta
con la chiave della legalità, ma può anche esse-
re costretto a sfondarla con la spallata dell’insur-
rezione». I segni del futuro sono incerti, giù in
fondo è buio, come quando il ragazzo Benito si
svegliava di notte con la sua civetta viva sul tre-
spolo accanto al letto, «e vedevo quegli occhi
tondi, gialli come dischi d’oro, fosforescenti e
spalancati a vegliarmi».
(1. continua)
pagina
.
30
Il cantautore, neopapà,
torna con l’ep “Cheap”
Un disco nato come
un gioco dissacrante
ma che non dimentica
le difficoltà della
sua generazione
di Gino Castaldo
Appena 16 minuti, quasi un disco,
anzi un ep per l’esattezza, ma
abbastanza per scardinare ruoli e
normative, per impazzire, per
lasciarsi andare e non pensarci più e
soprattutto per ridere, di sé, del
mondo e del consumato ruolo del
cantautore di cui Brunori Sas, lo
voglia o meno, è il più accreditato
erede contemporaneo. «È uno dei
punti salienti del progetto» racconta
dallo schermo in diretta dalla sua
casa di Cosenza, «volevo liberarmi
dall’idea di autodefinirmi un
cantautore e raccontare la difficoltà
di esserlo nel mondo d’oggi in cui ti
devi confrontare con cose che non
farebbero propriamente parte del
mondo di un cantautore». Cheap, così
si intitola l’ep, acronimo di Cinque Hit
Estemporanee Apparentemente Punk,
ci consegna un Brunori inedito, o
quantomeno sorprendente,
sradicato, permissivo, con un pezzo
in spagnolo maccheronico, battute in
toscano e scherzi dissacranti.
Che succede, è uscito di senno?
«Era il desiderio di giocare sui ruoli,
spesso ci si identifica troppo e un
ruolo diventa una prigione, in Ode al
cantautore rifletto sul dubbio che il
modo stesso in cui mi pongo, la mia
estetica, possano essere un cliché, e
anche che sembra un’epoca di
surrogati, tutto sembra un surrogato
di qualcosa che c’era. Allora
ribaltiamo tutto, giochiamo…».
Sì, ma quando canta “daje de
tacco daje de stinco, quant’è bono
sto Premio Tenco” si fatica a vedere
il Brunori Sas che conoscevamo.
«Giocare è la parola chiave, e un
gioco deve essere libero, liberandomi
anche da certi obblighi, la prima cosa
era farlo velocemente: i pezzi sono
nati di getto, so che così funziono
meglio. Lo pensa anche Lennon
quando nel film Get back dice “noi
lavoriamo meglio quando siamo con
le spalle al muro”, e io, solo da questo
punto di vista, sono come John».
John è ampiamente citato. C’è
addirittura un pezzo intitolato
“Yoko Ono”. È un paradigma?
«Certo, e lì mi serviva una voce
fiorentina, così ho chiesto al regista
Duccio Chiarini di prestarmi la voce
all’inizio per porre la domanda
essenziale: “Pole la donna permettisi
di pareggiare con l’omo?”».
In tutto questo essendo appena
diventato papà di una bimba,
Fiammetta, bisogna riconoscere
che ha resistito alla tentazione di
scrivere una canzone sull’evento…
«Al momento sì, sto aspettando che
arrivi, ma devo capire l’equilibrio tra
il desiderio di farla e quello di non
farla mai, visto che tutti se lo
aspettano, magari la faccio quando
farà 18 anni… però va tutto bene, in
genere i calabresi si lamentano per
principio pur di non essere oggetto di
malocchio e invidia, invece sono
contento, riusciamo perfino a
dormire la notte. E mi diverto, c’è un
pezzo cantato in spagnolo…».
Spettacoli
Brunori
Sas
“Le mie cinque canzoni pazze
per ridere dei cantautori ”
S’intitola “Italiano - Latino” e
anche qui all’ascolto verrebbe da
dubitare che si tratti di lei.
«È un personaggio che spesso faccio,
uno spagnolo che vuole fare le
canzoni calabresi in spagnolo. Lo
faccio anche a Fiammetta, la metto
sulla sdraietta di fronte al divano,
così la distraggo e provo le canzoni».
Alla fine c’è uno scarto di serietà,
“Figli della borghesia” che riporta
tutto verso l’alto. Un pentimento?
«Tutt’altro. Mi piaceva che alla fine ci
fosse un pezzo a contrasto, anche
negli altri ci sono varie frecciatine,
Lunedì, 10 gennaio 2022
f ma questo è più emozionante. Il
pezzo era una bozza che non trovava
Mi sono liberato dagli collocazione, l’inizio ce l’avevo:
“Siamo figli della borghesia,
obblighi, i pezzi sono affezionati alla bigiotteria, siamo i
nati di getto tappeti persiani ficcati sotto i divani”,
però aveva un sapore anni Settanta,
Come John Lennon alla maniera di gente come Lucio
Dalla, ma qui ci stava bene perché
anche io lavoro quello del cantautore è il filo rosso
meglio quando sono che lega tutto: è un modo di
raccontare non solo le difficoltà del
con le spalle al muro cantautore ma quella di un’intera
g generazione a trovare le misure per
vivere nella contemporaneità. Viene
fuori un piccolo film, mi serviva un
pezzo per i titoli di coda, e Figli della
borghesia era perfetto».
Il titolo ricorda quello del suo
ultimo album, “Cip!”, come fosse
una variazione su tema?
«Sì, inizialmente volevo farlo con
robaccia, letteralmente cheap,
addirittura col telefonino, poi ho
pensato fosse troppo e ho usato la
robetta che avevo in casa ma l’idea di
fare una cosa dissacrante è rimasta.
Non ho corretto quasi niente. Aver
deciso che il titolo fosse “cheap” mi
ha liberato da tanti obblighi, ci sono
le chitarre storte, cose registrate al
volo, buona la prima».
Un suono raro rispetto
all’artificialità delle iperproduzioni
di oggi. Sarà anche un gioco ma qui
c’è dell’ideologia, non le sembra?
«Qui potremmo aprire un simposio, è
una fase della vita in cui non riesco
più ad accettare il “sinc” del
computer, potrebbe diventare
un’idea quasi luddista, ma nasconde
una verità importante, e cioè che il
suono dell’omologazione che
sentiamo significa che ci siamo
piegati a una tecnologia che all’inizio
era interessante ma che ha
uniformato tutto. È una delle cose
che mi hanno più
impressionato
vedendo il film
dei Beatles,
vederli così a
nudo capisci che
la magia era
quella, che c’era
una tensione nei
musicisti che
oggi non c’è più
perché quando si
incide si ha la
consapevolezza
che tanto si può
k Nuovi brani sistemare dopo».
Dario Brunori, Si rende
44 anni. L’11 esce conto che quello
Cheap! raccolta che ha realizzato
di cinque brani è un oggetto
scritti e registrati alieno ai tempi
a dicembre che corrono?
«Ne sono
assolutamente consapevole ma non
c’era l’intenzione di “farlo strano”,
ma solo di non guardare nessuna
regola discografica: lo volevo fare
come piace a me, semplicemente.
È importante recuperare l’idea della
passione per il processo creativo e
non per il risultato, via via che fai
carriera magari sposti sempre di più
l’attenzione dal processo al
traguardo. Qui non c’è obiettivo, non
ho alcuna aspettativa, mi piacerebbe
solo che fosse percepito lo spirito con
cui l’ho fatto. Molti hanno paura di
avere qualcosa da perdere, io sento
l’esigenza personale di non
collocarmi in quella dimensione, il
mio piacere è quando chi ascolta non
mi ritrovi nello stesso posto di prima.
Anche gli amici e i fan sono rimasti
spiazzati, ho fatto degli ascolti di
prova: un fan mi ha detto che forse
doveva sentirlo una seconda volta
per capire meglio. Va bene così».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 10 gennaio 2022
Musica Addio a Michael Lang
Quattro ragazzi e un sogno: «Creare il mondo
per cui avevamo lottato negli anni Sessanta».
Michael Lang, morto a 77 anni per un linfoma,
è stato la mente, con John Rosenman, Artie
pagina 31
Kornfeld e John P. Roberts, della “tre giorni di
pace, amore e musica”. Woodstock, 1969, il più
importante festival rock della storia. In seguito
tornò con nuovi eventi, la festa per i 50 anni
(nel 2019) naufragò. E ora quell’epoca e le sue
visioni sembrano davvero finite per sempre.

Verso Sanremo L’attrice sarà tra i protagonisti del Festival

72°
FESTIVAL
DELLA CANZONE ITALIANA Maria Chiara Giannetta
l’eroina di “Blanca”
a Sanremo con Amadeus

Getty Images
k L’attrice Maria Chiara Giannetta, 29 anni
Dopo l’annuncio do che gli esperti indicano come ché eravamo nel mezzo di un picco te a garantirci un po’ di serenità ma
di Silvia Fumarola quello del picco. della diffusione del virus. Spero che Imperia, Sanremo e Ventimiglia so-
dell’arrivo di Checco In collegamento a Domenica in, il quest’anno il Super Green Pass ci no una delle zone più complesse per
Il primo colpo messo a segno è l’arri-
vo di Checco Zalone, comico amatis-
Zalone, si lavora sulle presidente della regione Liguria,
Giovanni Toti, ha ricordato l’edizio-
protegga dal dover fare scelte altret-
tanto difficili. Lo scorso Sanremo»
la vicinanza con la Francia». E, sem-
pre da Mara Venier, Giovanna Civi-
simo, geniale, politicamente scorret- presenze femminili ne dello scorso anno fatta a porte ha spiegato «è stato surreale. Stavol- tillo, la moglie di Amadeus, ha an-
to, imprevedibile. Non a caso nel vi- chiuse, con il teatro vuoto. «L’anno ta si andrà in sala, nei ristoranti e ne- nunciato che farà l’inviata di La vita
deo al Tg1 l’attore-regista dice ad e sugli ospiti scorso, nel periodo del festival, do- gli alberghi con il Super Green Pass in diretta al festival.
Amadeus: «Vengo a Sanremo ma vemmo chiudere bar e ristoranti per- e immagino che questo sia sufficien- ©RIPRODUZIONE RISERVATA

poi tu non lavorerai più».

Il conto alla rovescia è comincia-
to, il Festival numero 72 — dal primo
al 5 febbraio — prende corpo, anche
se i numeri del Covid continuano a
crescere. Il conduttore voleva che
fosse il festival della rinascita, sarà
per forza nel segno della massima
prudenza. Dopo il cast musicale,
adesso l’attenzione si concentra su
ospiti e presenze femminili. Si rin-
corrono le voci — Alessia Marcuzzi,
Miriam Leone, Matilda De Angelis,
che l’hanno scorso ha dato una pro-
va formidabile e qualcuno dice che
potrebbe fare il bis.
Per ora, in attesa di sapere quali
saranno le altre protagoniste, una
certezza c’è: sul palco dell’Ariston
salirà Maria Chiara Giannetta, capel-
li rossi, sorriso aperto, protagonista
di Blanca la fiction più seguita della
prima parte della stagione. La storia

Foggiana, ha 29 anni
Oltre alla serie record
di ascolti la vedremo
in “Don Matteo”

della consulente cieca, che collabo-

ra con la polizia insieme alla cagnoli-
na Linneo, e come una super eroina
supera tutti gli ostacoli, ha colpito al
cuore il pubblico. Foggiana, 29 anni,
Maria Chiara ha deciso di fare l’attri-
ce da piccola, ha cominciato stu-
diando recitazione al Teatro dei Li-
moni di Foggia e a 19 anni è entrata
al Centro sperimentale di cinemato-
grafia di Roma. Tanto teatro, piccoli
ruoli — anche in Don Matteo nel
2014, dove torna coprotagonista nel
2018, nel ruolo del capitano dei cara-
binieri Anna Olivieri. La rivedremo
nella tredicesima stagione, la prima
senza Terence Hill e con Raoul Bova
nei panni di Don Massimo, a prima-
vera. Una ragazza che tiene i piedi
per terra e ripete: «La mia vita non è
cambiata: continuo a lavorare, stu-
diare e fare provini». Ora l’aspetta il
palco di Sanremo.
La città si prepara ma intanto po-
trebbe slittare la vendita dei bigliet-
ti per l’ingresso al Teatro Ariston.
Tutto dipende dalla capienza di pub-
blico, bisogna capire cosa deciderà
il Consiglio dei ministri sulle misure
di contenimento dei contagi da Co-
vid che potrebbero interessare il set-
tore degli spettacoli e di conseguen-
za i cinema e i teatri. E poi bisognerà
vedere, numeri alla mano, in quale
zona verrà collocata la provincia di
Imperia alla fine di gennaio, perio-
pagina
.
32
Sport
Le pagelle
Perisic da impazzire
Immobile non sbaglia
di Giulio Cardone
Inter
5.5 Handanovic Battuto dopo 587
minuti, colpa anche della sua uscita
timida.
7.5 Skriniar Immarcabile in
elevazione, schiaccia da pivot il
pallone della vittoria.
5.5 De Vrij Non gli basta conoscere
bene quel diavolo di Immobile.
7.5 Bastoni Gli mancava solo il gol:
colma la lacuna con un sinistro alla
Çalhanoglu. Anche l’assist del 2-1.
6 Dumfries Pensava di aver
segnato, invece c’era Strakosha. Dal
32’ st Darmian sv.
6.5 Barella Accelera e ragiona, sa
leggere i momenti. Evoluzione
costante. Dal 37’ st Vidal sv.
6.5 Brozovic Ricami, lucidità e
qualche imprecisione.
6.5 Gagliardini Doveva disinnescare
Milinkovic: missione compiuta.
7 Perisic Fa impazzire Hysaj, Luiz
Felipe gli nega il gol.
6.5 Sanchez Sempre acceso, crea per
sé e per gli altri. Dal 28’ st Correa sv.
6 Lautaro Si deprime, forse, dopo
un miracolo di Strakosha e il gol che il
Var gli annulla. Dal 28’ st Dzeko sv.
7 All. S.Inzaghi Rivincita quasi
scontata contro l’unica squadra – la
sua amata Lazio - capace di battere
l’Inter.
Lazio
6 Strakosha Due miracoli, non esce
però sul cross del 2-1.
5 Hysaj Poco aiutato da Anderson,
arranca su Perisic. Dal 35’ st Lazzari sv
5.5 Luiz Felipe Approssimativa
l’intesa con Radu.
5.5 Radu Fatica da centrale.
6 Marusic Argina Dumfries, Sarri
però gli chiedeva più coraggio.
5 Milinkovic Due stop deliziosi, ma
sull’1-1 spreca l’assist di Anderson.
6.5 Cataldi Abile e furbo, inventa il
lancio del gol di Immobile. Dal 23’ st
Leiva 6 Regia appannata.
5 Basic Chili e centimetri, ma perde
il duello con Skriniar. Dal 23’ st Luis
Alberto 6 Ci prova dalla bandierina.
5 Felipe Anderson Un piatto
sporco di Milinkovic ne vanifica l’unico
guizzo. Impalpabile. Dal 15’ st
Zaccagni 6 Doveva giocare dall’inizio.
7 Immobile Mancini stia sereno: il
goleador ce l’ha. A segno almeno 15
volte negli ultimi 6 campionati.
5 Pedro Troppo altruista e poco
cattivo sotto porta.
5 All. Sarri Bassa e timorosa, non è
la sua Lazio per i suoi 63 anni (oggi).
5 Arbitro Pairetto Sempre insicuro,
salvato dal Var quando espelle Radu.
Lunedì, 10 gennaio 2022
Inter 2
30’ pt A. Bastoni, 22’ st Skriniar
Lazio 1
35’ pt Immobile
Inter (3-5-2)
Handanovic – Skriniar, de Vrij, Bastoni – Dumfries
(32’ st Darmian), Barella (37’ st Vidal), Brozovic,
Gagliardini, Perisic (37’ st Dimarco) – Sanchez (28’
st Correa), Lautaro (28’ st Dzeko).
All.: S.Inzaghi.
Lazio (4-3-3)
Strakosha – Hysaj (35’ st Lazzari), Luiz Felipe,
Radu, Marusic – Milinkovic, Cataldi (23’ st Leiva),
Basic (23’ st Luis Alberto) – Felipe Anderson (15’ st
Zaccagni), Immobile, Pedro.
All. Sarri.
Arbitro: Pairetto.
Note: ammoniti Luiz Felipe, Basic, Radu, Zaccagni,
Vidal.
i Il primo gol
Alessandro Bastoni, 22
anni, realizza dalla
distanza il gol dell’1-0
sofferta vittoria 2-1
Il miglior attacco è la difesa
e l’Inter non perde la testa
Bastoni (gol e assist) e Skriniar rimediano all’errore di De Vrij sfruttato da Immobile
La Lazio lotta fino alla fine a San Siro. Inzaghi: “Ora pensiamo alla Supercoppa”
vic, come all’andata. In attacco San- ma e dinamica, da una botta da fuo- l’ha sprecata Milinkovic, solo davan-
di Franco Vanni chez ha sostituito Dzeko, rientrato ri di Bastoni che d’altra parte a Re- ti ad Handanovic. Poi è di nuovo sali-
dal contagio solo venerdì. Sarri ha pubblica lo aveva detto: «Mi piace ta l’Inter, con una manovra corale e
milano — Sul rapporto di Stefan De dovuto fare a meno di Acerbi, il suo uscire dalla mia zona. E se c’è l’occa- paziente, sarrista si sarebbe detto
Vrij con le partite fra Inter e Lazio si difensore migliore. In cerca di equili- sione…». Ma a pareggiare i conti è su- qualche anno fa, che ha portato a
potrebbe scrivere un trattato di psi- brio, ha sacrificato Luis Alberto per bito arrivato il pasticcio della difesa una punizione dal limite ben calcia-
canalisi. L’olandese, da laziale, nel Basic, e ha dato spazio dall’inizio a interista, sfruttato da Ciro in quella ta da Sanchez — ma quanto è manca-
2018 regalò un rigore all’Inter, sua Felipe Anderson. È partita forte l’In- versione implacabile che i tifosi la- to il turco sulle palle ferme — e poi al
futura squadra, mandandola in ter. Prima della mezz’ora i nerazzur- ziali si godono da una vita e che quel- gol di Skriniar su assist del solito in-
Champions a discapito dei biancoce- ri hanno sfiorato il gol con Lautaro, li dell’Italia vorrebbero vedere più credibile Bastoni, ragazzo nato uo-
lesti. Nel 2020, in maglia nerazzur- innescato da Dumfries ma murato spesso, soprattutto nel marzo prossi- mo, apprendista con esperienza che
ra, disturbò Immobile in area e fu ri- da Strakosha. Due minuti dopo la re- mo. Nella ripresa, cominciata a rit- ogni datore di lavoro cerca, centrale
gore per la Lazio. Questa volta Im- te è arrivata, imprevedibile per fir- mo dimezzato, la prima occasione di difesa abile come un guastatore
mobile l’ha lasciato libero di segna-
re, in concorso di colpa con tutta la
difesa, interrompendo a sei il nume-
ro di vittorie interiste senza subire
gol, ma non la striscia di vittorie con-
secutive che si aggiorna a otto. Per-
ché questa Inter, capolista e con la
gara di Bologna da recuperare, è
troppo per chiunque, anche per la
sorte scritta del ragazzo di Ouder-
kerk aan den Ijssel.
A decidere la partita ci ha pensato
il suo compagno di reparto Alessan-
dro Bastoni, prima segnando una re-
te pazzesca e poi mandando in gol
Skriniar, il terzo del trio. Così l’Inter
ha pareggiato il conto con la Lazio,
unica squadra ad averla battuta in
questo campionato. Inzaghi ha vol-
tato una pagina importante col pro-
prio passato. E i nerazzurri si prepa-
rano ad affrontare la Juve in Super-
coppa sulle ali dell’entusiasmo per
la gioia di Steven Zhang, allo stadio
ieri come dopodomani. I tifosi interi-
sti gli chiedono di non tornare in Ci-
na senza aver prima rinnovato una
mezza dozzina di contratti: Brozo-
vic e Perisic, Inzaghi e i dirigenti.
Rispetto alle distinte di gara stra-
pazzate dal Covid di altre partite, In-
ter e Lazio si sono affrontate con
quasi tutti i più forti in campo. Inza-
ghi, senza Çalhanoglu squalificato,
ha scelto alla mezzala Gagliardini
per contrastare fisicamente Milinko-
.
Lunedì, 10 gennaio 2022
Coppa d’Africa Camerun e Capo Verde, esordio ok
Con due rigori di Aboubakar il Camerun vince in rimonta sul Burkina
Faso (2-1) la gara inaugurale della Coppa d’Africa. Nello stesso
girone Capo Verde-Etiopia 1-0. Oggi Senegal- Zimbabwe (ore 14);
Guinea-Malawi, Marocco-Ghana (ore 17); Comore-Gabon (ore 20).
pagina 33
Sci Slalom, vincono Strolz e Vlhova
Nello slalom di Adelboden prima vittoria in carriera per l’austriaco
Johannes Strolz, figlio d’arte (suo padre Hubert è stato avversario
di Tomba), partito col numero 38 nella 1ª manche. Vinatzer 7°.
Donne, a Kranjska Gora vince Vlhova, fuori per inforcata Shiffrin.

vittoria per 3-0 a venezia

Hernandez capitano alla Maldini

MATTEO BAZZI/ANSA
k 15 gol in Serie A
Ciro Immobile, almeno 15 gol
negli ultimi 6 campionati
nel bucare quelle altrui. È stato lui
l’eroe della serata che ringrazia Inza-
ghi: «Mi ha migliorato, con lui vincia-
mo e ci divertiamo». In una squadra
in cui il ruolo di match winner lo si
esercita a turno, senza badare al ruo-
lo. Segno che il vero vincitore è sem-
pre Simone: «Le altre hanno vinto
tutte, ora abbiamo una finale impor-
tante con la Juve». E dopo Allegri in
Supercoppa dovrà vedersela con Ga-
sperini a Bergamo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
nella corsa scudetto il Milan c’è
caso col rallentamento in classifica, biati la fascia e le fasi d’attacco e di- Venezia 0
dal nostro inviato il Milan può mirare meglio allo scu- fensiva. Tra l’altro l’emergenza —
Enrico Currò detto. Nel derby per il titolo con l’In- mancavano, oltre a Kjaer, Tomori,
ter ha un vantaggio: Coppa Italia Calabria e Romagnoli, mentre Kes-
Venezia — Altro che anonimo vene- esclusa (mercoledì al Meazza col Ge- sié e Bennacer sono in Coppa d’Afri- Milan 3
ziano. Il 3-0 in laguna del Milan irre- noa), è atteso da 17 partite di campio- ca — si è rivelata formidabile occasio- 2’pt Ibrahimovic,
3’ st e 14’ st rig. T.Hernandez
sistibile in trasferta (8 vittorie su 11, nato nei prossimi 133 giorni (soste ne di crescita accelerata. A furia di
la somma con lo scorso campionato comprese), una ogni 8 giorni: meno giocare al posto di qualcuno, Gab- Venezia (4-3-1-2)
fa 24 su 30) porta le firme di Hernan- viaggi, meno infortuni, più soluzio- bia ha accumulato 22 presenze e lo Romero 6 - Mazzocchi 4.5, Svoboda 4, Ceccaroni 5,
dez e Leao. La più vistosa è del sem- ni ponderate (ieri sono entrati Gi- spavaldo Kalulu 26 più 5 in Cham- Haps 5– Cuisance 5.5 (15’ st Kiyine 5.5), Ampadu 6,
Busio 5.5 (34’ st Fiordilino sv) - Aramu 5 (15’ st
pre più aspirante titolare della Fran- roud, Rebic e Messias, riserve per pions e 4 in Europa League, per tace- Johnsen 5.5) – Henry 5 (15’ st Crnigoj 6), Okereke
cia campione del mondo, portato al modo di dire), più possibilità di affi- re di Saelemaekers, Leao e Diaz, che 5.5 (43’ st Bjarnason sv). All. Zanetti 5.5.
Milan da Paolo Maldini, di cui è emu- nare a Milanello le sofisticate varia- tra serie A, Liga, Premier League e Milan (4-2-3-1)
lo dichiarato: «Voglio diventare co- zioni tattiche di Pioli. coppe è già un centenario a 22 anni. Maignan 6 – Florenzi 6.5 (43’ st Stanga sv), Kalulu
me lui», ha proclamato ieri, con la fa- Stavolta, nel primo tempo, Saele- A proposito, col debutto del Prima- 6.5, Gabbia 6, T.Hernandez 7.5 - Bakayoko 6.5,
scia da capitano, dopo avere segna- maekers e Leao si sono spesso scam- vera Stanga, ieri il Milan ha messo in Tonali 6.5 – Saelemaekers 6.5 (1’ st Messias 6.5),
B.Diaz 6 (28’ st Maldini 6), Leao 7 (17’ st Rebic 6) –
to una doppietta (tiro spaccaporta e campo 8 giocatori dai 22 anni in giù. Ibrahimovic 6.5 (28’ st Giroud 6). All. Pioli 7.
rigore). Hernandez è stato a lungo l 4 gol in campionato Il mercato lo può aiutare. Nella cor-
un’ala che ogni tanto si ricordava di L’esterno del Milan Theo sa scudetto, però, si sta già aiutando Arbitro: Irrati 5.5.
Note: espulso Svoboda (13’ st). Ammoniti
fare anche il terzino, adesso fa en- Hernandez, 24 anni da solo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Salemaekers, Gabbia, Tonali. Spettatori 5.582.
trambe le cose ed è pure un leader
di 24 anni. Ibrahimovic gli ha de-
mandato il rigore, tanto aveva già se- Serie A 21ª giornata
gnato dopo un paio di minuti (ap- VENEZIA-MILAN 0-3
poggio da un passo su assist di Leao) EMPOLI-SASSUOLO 1-5
e forse era stufo di sbagliare dal di- NAPOLI–SAMPDORIA 1-0
schetto. La firma essenziale, però, è UDINESE–ATALANTA 2-6
quella del rapper portoghese che in GENOA–SPEZIA 0-1
effetti, quando scappa sulla fascia, ROMA–JUVENTUS 3-4
potrebbe anche avere il cappellino INTER–LAZIO 2-1
o la felpa col cappuccio, è elettrico e VERONA–SALERNITANA 1-2
veloce come la musica che ama. Pio- TORINO–FIORENTINA ore 17 Dazn
li lo ha accostato a Thierry Henry, di CAGLIARI–BOLOGNA domani ore 20.45 Dazn
sicuro Leao, ragazzo inafferrabile,
ha reso imbarazzante qualunque pa- Classifica
ragone col volonteroso Henry del INTER* 49 VERONA 27
Venezia, Thomas, solo un caso di MILAN 48 BOLOGNA** 27
omonimia (anche se ha reclamato NAPOLI 43 TORINO** 25
un rigore forse legittimo sullo 0-1). Il ATALANTA* 41 UDINESE** 20
rapper Rafa ha lasciato sul posto JUVENTUS 38 SAMPDORIA 20
Mazzocchi e Svoboda, ha porto l’1-0 FIORENTINA** 32 SPEZIA 19
a Ibra, ha fatto altri zigzag e ha im- ROMA 32 VENEZIA* 17
beccato Hernandez per il 2-0: in LAZIO 32 CAGLIARI* 13
un’ora ha demolito il Venezia, come SASSUOLO 28 GENOA 12
giovedì scorso a San Siro la Roma. EMPOLI 28 SALERNITANA** 11
Col suo rientro, dopo il mese di
* una gara in meno
pausa per infortunio coinciso non a
LIVEMEDIA/FOTOGRAMMA ** due gare in meno

Il punto

L a prima missione del 2022 interista va a

buon fine non senza complicazioni, me-
mento del prossimo mese (abbondante) di
ostacoli alti. La Lazio era il primo — e pure l’u-
nico ad aver raccolto tre punti all’andata — e
ha venduto cara la pelle in una serata che i
tre difensori dell’Inter hanno riempito di co-
se fino all’orlo. Bastoni, il migliore, è il 16° mar-
catore stagionale; De Vrij, l’esperto, è il princi-
pale colpevole del pasticcio che Immobile
non perdona; Skriniar, l’energico, è quello
che rimette le cose a posto. L’Inter si è così ri-
portata in testa malgrado la gara in meno, ri-
storo psicologico di non trascurabile valore
visto che alle sue spalle si sono messe a corre-
re. Conoscono il calendario. Sanno che il mo-
mento per provarci è questo.
Il recupero di Leao ha restituito al Milan
quella dorsale sinistra che è il vero plus della
sua scacchiera. Theo Hernandez ha segnato
due gol: succede spesso che una buona dispo-
sizione si rifletta anche nel tabellino marcato-
ri. Ma non è (solo) questo il punto: quando
Theo e Leao possono dialogare e sovrappor-
si, approfittando magari di un ulteriore acce-
leratore di gioco come Tonali, il Milan squili-
bra gli avversari costringendoli a sovraccari-
care quel lato e liberando spazi altrove. La
combinazione fra la potenza del terzino e la
Il peso psicologico della vittoria di Inzaghi
e la forza della dorsale sinistra di Pioli
di Paolo Condò
classe leggera dell’attaccante vale lusinghie-
ri confronti internazionali: Alaba-Vinicius al
Real o Davies-Sané al Bayern, o ancora Ro-
bertson-Mané al Liverpool. Questi tandem
hanno già fatto grandi cose in Champions e
abitano all’attico, ma le potenzialità dei due
milanisti — i rinnovi vanno chiusi al più pre-
sto — potrebbero portarli da quelle parti.
Ieri hanno segnato punti a loro favore an-
che le altre due squadre del quartetto di te-
sta. Il Napoli ha esorcizzato la tendenza a dis-
sipare in casa contro le piccole le imprese
esterne contro le altre grandi: dopo il bel pari
di Torino, la gara con la Samp non ha avuto
uno sviluppo molto differente dai ko con Em-
poli e Spezia, ovvero un costante dominio fru-
strato dalla difficoltà in zona gol. Stavolta pe-
rò Petagna ha trovato l’acrobazia necessaria
per rovesciare il trend, premiando la scelta
societaria di trattenerlo, allungando la rosa.
Da parte sua, dopo aver saltato la prima parti-
ta del 2022, l’Atalanta è andata a Udine con la
mentalità del commando, trovando una squa-
dra cui il virus ha impedito una seria prepara-
zione: è finita tanti a pochi, con qualche deli-
zia di Muriel a ingentilire il massacro. A fine
gara Pierpaolo Marino, dt friulano, si è lamen-
tato delle circostanze che hanno portato allo
svolgimento della gara, aggiungendo la sua
voce alle molte critiche di questi giorni. Una
sola considerazione da parte nostra, ché il te-
ma è già stato trattato a sufficienza. La Lega
ha difeso a oltranza il calendario, sul quale si
può lavorare poco (ma poco non vuol dire
niente: l’Uefa per esempio ha autorizzato la
Premier a giocare i suoi recuperi nelle sere di
Champions), ma un rinvio delle prime due
giornate dell’anno avrebbe consentito alla Se-
rie A — iper-positiva durante le feste — di “rifa-
re la bolla”. Unico modo per ricreare condizio-
ni sportive regolari in presenza di una varian-
te così contagiosa.
Per il modo drammatico in cui è maturata,
la vittoria della Juve a Roma è una potenziale
svolta stagionale per entrambe. Mourinho è
andato avanti 3-1 mettendo qualità al servizio
di un buon ritmo: è il segno della Premier, e
nella prima ora di gioco il discreto debutto di
Maitland-Niles, i gol di Abraham e Mkhita-
ryan e la leadership di Smalling ricordavano
come la Roma fosse una squadra ricca di ex
“inglesi”. L’improvviso crac esalta la disposi-
zione alla battaglia della Juve, ed era ora che
una certa anima riaffiorasse: siccome le fir-
me sono spesso simboliche, è importante che
il gol avvia-rimonta venga da due dei non mol-
ti giocatori “collettivi” della rosa, Locatelli e
Morata, che il 3-3 sia siglato dall’investimen-
to oggi in discussione Kulusevski, che il 4-3
sia un’iniziativa di De Sciglio, uno che ad Alle-
gri deve qualcosa. La Juve stava precipitando
nell’abisso, ma si è aggrappata all’estremo ap-
piglio, è risalita in superficie e ha spinto giù
la Roma. Si può storicamente discutere della
ricchezza di gioco di Mou, non della sua capa-
cità di creare blocchi “tutti per uno, uno per
tutti”. Il modo in cui la Roma si è sciolta alla
prima avvisaglia di guai, la reazione slabbra-
ta agli assalti della Juve, dicono che almeno
in questo il portoghese sta fallendo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
34
le misure anti contagio
Stadi vuoti
i club perdono
altri 15 milioni
Nelle prossime due gare
bruciati 258 mila
biglietti. Per le Asl
un documento unico
Roma — Un danno da quindici mi-
lioni di euro. Forse addirittura ven-
ti. La Serie A tira il bilancio della
chiusura quasi totale degli stadi
nelle prossime due giornate di
campionato. Una chiusura auto in-
flitta sulla scorta dell’aut aut ma-
scherato da proposta arrivato dal
governo Draghi: chiudete voi o lo
faremo noi. Nei due weekend del
16 e del 23 gennaio, resteranno in-
venduti qualcosa come 258 mila
biglietti: il conto è, banalmente,
estratto dalla media spettatori di
questa stagione degli stadi che
apriranno, meno i cinquemila
spettatori a partita a cui sarà con-
sentito l’ingresso, dopo la decisio-
ne assunta dall’Assemblea della
Lega Serie A. Un danno enorme, e
senza contare le partite di Coppa
Italia (Lazio-Udinese, Juven-
tus-Sampdoria, Sassuolo-Cagliari,
Sport
k Limite I tifosi della Juve a Roma. Dal 16 gennaio il tetto di 5 mila spettatori
Roma-Lecce e Inter-Empoli, per
cui è complicato stimare un nume-
ro credibile di spettatori, oggi)
che comunque saranno investite
dal provvedimento, che più di
qualcuno nella Lega ha definito
“demagogico”. Il settore forse me-
no gratificato dai ristori — la Serie
A ha ricevuto appena 5 milioni co-
me rimborso dei tamponi e da giu-
stificare mediante ricevuta — e più
in crisi per colpe anche (sarebbe
meglio dire principalmente) pro-
prie, vede svanire altri ricavi, sen-
za nemmeno potersi azzardare a
Lunedì, 10 gennaio 2022
Schermaglie
La Casa di carta
e il messaggio
del Valencia
di Antonio Dipollina
Alberto PIZZOLI / AFP
P rimi propositi del nuovo anno,
cancellare definitivamente
abbonamenti e accessi a primarie
testate sportive il cui addetto
chiedere una mano, nonostante all’account Twitter prova orgasmi
garantisca un gettito di quasi un epocali twittando in tempo reale i
miliardo e mezzo. gol. Mentre il 99 per cento degli
L’unica mano che riceverà, sarà
un documento unico che ogni re-
utenti sta cercando di godersi la
partita su Dazn con trenta secondi
gione si impegnerà ad applicare di ritardo.
con le proprie Asl, per garantire ***
omogeneità nei provvedimenti Invece l’account del Valencia
sulle dispute delle partite. Se ne sabato sera ha twittato una frase
parlerà oggi nella riunione della famosa tratta dalla serie tv La Casa
commissione Salute: dovrebbe ser- di Carta: “Lo de los robos en Madrid
vire a evitare nuovi stop o almeno empieza a ser algo repetitivo”.
visioni distinte. Ma la Lega, con i ri- Ovvero, “la rapina a Madrid
corsi al Tar, s’era già arrangiata da comincia a essere alquanto
sé. — m.pi. ripetitiva”. Casualmente era stato
appena assegnato un rigore
controverso al Real Madrid contro,
appunto, il Valencia. Il bello è che
subito dopo è intervenuto nello
stesso luogo Piqué, stella del
Barcellona, twittando un “Attento
che ti puniscono”, che aveva un’aria
vagamente ironica e solidale.
***
«Ma dico, a Toronto il termometro
arriva anche a meno 20. Vuoi
mettere con Napoli? Con tutto il
rispetto per Toronto, eh?». (Marco
Lollobrigida, 90° Minuto, Raidue)
***
È partita la Coppa d’Africa, visibile
per ora solo sulla piattaforma
streaming Discovery+. Primo
ammonito del torneo, dopo 40
secondi. La CdA è magnifica perché
regala un calcio totalmente dispari
rispetto a quanto si vede sempre: e
quando il Burkina Faso dopo
mezz’ora di gioco passa per la
prima volta la metà campo contro i
padroni di casa del Camerun e va in
gol con azione tambureggiante, e
una papera gigantesca del nuovo
portiere dell’Inter, Onana, sembra
di essere al cinema.
***
Enrico Ruggeri sa di calcio e nella
sua recentissima La Rivoluzione,
inno boomer di bilancio di
esistenze, canta: “Vincitori di un
grande girone e poi sconfitti in
finale/perché quella sera avevamo
da fare”. Ricostruzione
condivisibile.
***
Alessio Dionisi, tecnico del
Sassuolo, allena benissimo una
squadra che è un piacere veder
giocare: e poi nelle interviste
post-partita è anche in grado di
usare in maniera appropriata il
termine “opinabile”.
***
Video virale in tutto il mondo: in
piena partita un tifoso del City
l’altra sera raggiunge i fotografi
dietro la porta di gioco, ne sceglie
uno che ha il giubbino giallo con la
scritta Press sulle spalle e allora gli
preme forte col pollice sulla scritta
(Press è Stampa,ma anche voce del
verbo premere). Lui è ancora dentro
lo stadio ribaltato dalle risate, i suoi
amici idem, mezzo mondo virale
pure.
***
«E si conclude il lato A di
Napoli-Sampdoria con un gol di
Petagna che è stato segnato al
tramonto di questa prima
frazione». (Le metafore si sono
impadronite di Ricky Buscaglia di
Dazn e per liberarlo chiedono
probabilmente un riscatto).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 10 gennaio 2022
Un pomeriggio di ordinaria follia
la Juve alle corde sorprende la Roma
di Emanuele Gamba
Roma — Solamente la squadra più
insensata della Serie A, cioè la Ro-
ma, avrebbe potuto fare questo alla
Juventus: ripescarla dall’abisso in
cui l’aveva cacciata, ridare colore a
facce ormai terree, rimandare a da-
ta da destinarsi l’aura di fallimento
che avvolgeva i bianconeri che inve-
ce hanno finito in festa, passando in
7’ dal 3-1 per gli altri al 4-3 per loro,
dal disastro di una partita sbagliata
(eufemismo), alle vibrazioni di una
rimonta da elettroshock. I gialloros-
si si sono meritati tutto il peggio,
compreso il rigore del possibile 4-4
fallito da Pellegrini (mani di De Ligt,
espulso per secondo giallo), perché
è assurdo squagliarsi dopo aver im-
posto il dominio, esercitato il con-
trollo. A guardare la classifica, la dif-
ferenza tra la Juve e la Roma è nei
due penalty neutralizzati da Szcze-
sny tra l’andata (a Veretout) e il ritor-
no, ma ieri s’è vista prima di tutto la
differenza tra queste due squadre e
una logica di gioco appena passabi-
le: Mourinho e Allegri infatti hanno
offerto una partita sì palpitante, ma
senza né capo né coda, lenta nei rit-
mi, lasca nelle marcature e colma di
strafalcioni. Vale poco la superiori-
tà soverchiante della Roma in ogni
fase della gara tranne che in quei 7’
in cui s’è fatta squagliare dal pallore
dei tremebondi juventini: le buone
squadre (anzi, le squadre) non si
sbriciolano così. «Non pensavo che
il livello della rosa fosse così basso»,
ha certificato Mou. E non è che lui
abbia fatto chissà che per alzarlo.
Ci sono state anche cose pregevo-
li, come l’1-1 di Dybala (una carezza
mancina dal limite), la punizione
del 3-1 di Pellegrini, l’iniziativa di
Morata sul 3-2 e persino l’azione del
sorpasso di De Sciglio (secondo gol
in 278 partite), il quale prima aveva
favorito il 2-1 di Mkhitaryan contra-
standolo male e deviandone il tiro
ma che poi si è preso il gusto di bef-
fare Smalling e Rui Patricio con una
giocata da grande attaccante: ster-
zata e botta sul primo palo. L’attac-
co della Juve non è però rinato di
colpo, no: ha fatto quattro gol con
cinque tiri (il quinto, una mozzarel-
la di Dybala al 1’), ha battuto un cor-
ner appena e come al solito ha pun-
tato tutto sulle iniziative individua-
li, per lo meno fino a quando a Chie-
sa non si è girato il ginocchio: si te-
me per il crociato, la sua stagione
Le altre partite
Petagna rilancia il Napoli, l’Atalanta dilaga sui resti dell’Udinese. Derby allo Spezia, Sheva rischia. Colpo della Salernitana
Napoli 1 Udinese
43’ pt Petagna
Sampdoria 0 Sassuolo
Napoli (4-2-3-1)
Ospina 6 — Di Lorenzo 6.5, Rrahmani 6.5, Juan
Jesus 6.5, Ghoulam 6.5 (35’ st Tuanzebe sv) —
Demme 6.5 (35’ st Fabian sv), Lobotka 6.5 — Elmas
6, Mertens 6, Insigne 6 (30’ pt Politano 7) —
Petagna 7. All. Spalletti 7.
Sampdoria (4-3-3)
Audero 6.5 (1’st Falcone 6) — Dragusin 5.5, Ferrari
5.5 (44’ st Yepes sv), Chabot 5.5, Augello 6 (29’ st
Murru 5.5) — Thorsby 6, Ekdal 5.5 (1’ st Rincon 6),
Askildsen 6 — Ciervo 5 (27’ st Caputo 6),
Quagliarella 5.5, Gabbiadini 5.5. All. D’Aversa 5.5.
Arbitro: Di Bello 6.
Note: ammoniti Chabot e Murru.
Spettatori 10 mila circa.
incredibile all’olimpico
I bianconeri risalgono
da 1-3 a 4-3 in 7 minuti
Espulso De Ligt,
Pellegrini sbaglia
il rigore del 4-4
Mou: “Un collasso”
Roma
11’ pt Abraham, 3’ st Mkhitaryan,
8’ st Pellegrini
Juventus
18’ pt Dybala, 25’ st Locatelli, 29’
st Kulusevski, 32’ st De Sciglio
Roma (4-1-4-1)
Rui Patricio – Maitland-Niles, Smalling, Ibañez,
Viña – Cristante – Mkhitaryan, Pellegrini (42’ st
Mayoral), Veretout (33’ st C. Perez), Felix (26’ st
Shomurodov) – Abraham. All. Mourinho.
Juventus (4-3-3)
Szczesny – Cuadrado, De Ligt, Rugani, De Sciglio –
McKennie, Bentancur (19’ st Arthur), Locatelli –
Dybala (37’ st Chiellini), Chiesa (32’ pt Kulusevski)
– Kean (19’ st Morata). All. Allegri (in panchina
Landucci).
Arbitro: Massa.
Note: espulso De Ligt (36’ st). Ammoniti Ibañez,
Cuadrado, Veretout, Locatelli, Cristante. Spettatori
33.178
Le pagelle
di Matteo Pinci
Roma
5.5 Rui Patricio Non puoi prendere
4 gol e uscirne pulito.
5 Maitland-Niles Da Londra
all’Olimpico in 48 ore. L’ingresso di
Morata lo destabilizza e non ne
indovina più una.
5 Smalling Quando la Roma
trema, lui frana.
4 Ibañez Una tassa esiziale, come
a San Siro: dimentica Dybala,
Morata lo incenerisce.
6 Viña Un tempo titanico, e dieci
minuti di confusione. Pagati cari.
6 Cristante Coinvolto nel
blackout collettivo.
6 Mkhitaryan Dalla malinconia
della fascia emerge scaraventando
in porta l’effimero 2-1.
14’ st aut. Djimsiti, 43’ st Beto
Atalanta
17’ pt Pasalic, 22’ pt e 31’ st Mu-
riel, 43’ pt Malinovskyi, 44’ st Mae-
hle, 47’ st Pessina
Udinese (3-5-2)
Padelli 5 — Becao 5.5, De Maio 5, Nuytinck 5.5 —
Perez 5.5, Molina 6, Walace 6, Udogie 6 (22’st
Soppy 6), Pussetto 5.5 (28’st Success 6) — Beto 6,
Deulofeu 6.
All. Cioffi 5.
Atalanta (3-4-1-2)
Musso 7 — Toloi 6, Palomino 6.5, Djimsiti 6 (45’st
Cittadini sv) — Maehle 6.5, De Roon 6 (1’st Pessina
6), Koopmeiners 6.5, Pezzella 6.5 (28’st Hateboer
6) — Pasalic 7 (28’st Miranchuk 6,5) — Malinovskyi
7, Muriel 6.5 (32’st Ilicic 6). All. Gasperini 6.5.
Arbitro: Fabbri 6.
Note: ammoniti Becao, Deulofeu, De Roon.
Spettatori: 8.679.
Sport
3 quarti di match. Poi è arrivato Mora-
4 dirà Mourinho, e una gragnuola di
k Rimpianto Tammy Abraham deluso. Sullo sfondo, l’esultanza della Juve
Abraham crea, Ibañez sciupa. Morata e Arthur la svolta, allarme per Chiesa
5 Veretout Il corner affilato che
Abraham deve solo spigolare. Poi,
solo errori. Dal 33’ st C. Perez 6 Ci
prova, almeno.
6 Pellegrini Sulla bilancia di una
notte perfida, la punizione
all’incrocio pesa meno del rigore
del pareggio dissipato. Dal 42’ st
Mayoral sv.
6 Felix Quasi mai ha spazio. Una
bella discesa, un bel recupero. Dal
26’ st Shomurodov 5 Distratto.
6.5 Abraham È l’ingegnere della
Roma: crea piani di gioco dando
forma ai palloni gettati avanti alla
rinfusa. E stavolta, a differenza
dell’andata, il gol – l’8° in A – non
glielo toglie nessuno. Peccato serva
a nulla.
5 All. Mourinho La Roma è
sopraffatta non dalla Juve ma dalle
proprie paure. Tre gol subiti in 7
minuti e nemmeno un arbitro con
cui prendersela.
2 Empoli 1 Genoa
16’ pt Henderson
6
5 Spezia
13’ pt rig. Berardi, 24’ pt e 26’ st
Raspadori, 22’ st e 47’ st Scamacca
Empoli (4-3-1-2)
Vicario 6.5 — Stojanovic 5.5, Ismajli 5, Viti 5,
Marchizza 5.5 (1’st Tonelli 5) — Zurkowski 5, Stulac 5
(1’st Ricci 5.5), Henderson 6 — Bajrami 5.5 (19’st
Fiamozzi 5.5) — Di Francesco 5.5 (30’pt Cutrone 5.5),
Pinamonti 6 (31’st Asslani sv). All. Andreazzoli 5.
Sassuolo (4-2-3-1)
Consigli 6.5 - Toljan 6, Chiriches 6 (31’st Ayhan
sv), Ferrari 6, Rogerio 6 (31’st Muldur sv) - Lopez
6.5, Harroui 6.5 (15’st Frattesi 6.5) - Berardi 7
(44’st Tressoldi sv), Raspadori 7, Kyriakoupoulos 6
- Defrel 5.5 (15’st Scamacca 7). All. Dionisi 7.
Arbitro: Volpi 6.5.
Note: espulso Viti (15’ st). Ammoniti: Berardi,
Kyriakoupoulos, Lopez. Spettatori 2.000.
pagina 35
potrebbe essere finita qui.
La Roma aveva scavato una mar-
cata differenza giusto con un po’ di
pressione sul portatore di palla, le ri-
partenze veloci nei larghi spazi, il
dominio aereo sui calci piazzati
(Abraham ha segnato di testa su cor-
ner di Veretout) e le bollicine del
piccolo Felix. La Juve non stava esi-
stendo. «Si può dire che nella ripre-
sa siamo entrati un po’ alla cazzo?»,
ha chiesto De Sciglio: si può dire,
ma estendendo il concetto a tre
ta e ha dato un bella scossa ma so-
prattutto la Roma è crollata di col-
po, senza avvisaglie. «Un collasso»,
reti segnate da giocatori che aveva-
no giocato in maniera pessima:
nell’illogicità del tutto ci sono pure
Locatelli che segna di testa e Kulu-
sevski sbagliando il tiro. Nonostan-
te tutto, la Juve è persino riuscita a
correre più volte il rischio di farsi ri-
montare a sua volta, a conferma
che di fronte c’erano due formazio-
REUTERS/Alberto Lingria
ni con idee confuse e il carattere di
burro (Szczesny: «Manca un po’ di
personalità, di Dna Juve»,) ma alme-
no una delle due il suo obiettivo lo
sta ancora inquadrando.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Juventus 6 Locatelli Un’ora noiosissima e il
gol che fa da defibrillatore.
6 McKennie Frenesia e intensità.
8 Szczesny Quante volte capita di
prendere 3 gol a Roma e uscire 6.5 Dybala Quando ha spazio e
vincitori? Come all’andata, la palle attraenti, torna il baby killer.
sentenza sono le sue mani sul rigore Dal 37’ st Chiellini sv.
6 Cuadrado Si sveglia in tempo 6 Chiesa Come l’ortica, a ogni
per salvare sé e la Juve. Ma il giallo strusciata crea prurito. Distorsione
gli costa la Supercoppa. al ginocchio, esce subito: oggi gli
5 De Ligt Ritorna il viziaccio: esami, si teme il peggio. Dal 32’ pt
giochi con le mani… Deve una cena Kulusevski 6 Colpirla male gli vale il
a Szczesny. Rosso e niente Inter. gol del pari. Conta esserci.
5.5 Rugani Vederlo mentre cerca di 5 Kean Lì davanti muore di
scalare Abraham che gli ha preso il solitudine. Dal 19’ st Morata 8
tempo intenerisce. Meglio palla a Cinque minuti per marcare la
terra. differenza. Un uragano sulla Roma.
6.5 De Sciglio Dare le spalle a 6 All. Allegri (in panchina
Mkhitaryan poteva essere la lapide Landucci) Come uno scacchista, la
vince in due mosse (Morata e
sulla sua serata. Invece usa l’errore
come trampolino e chiude da eroe. Arthur) dopo 70 minuti da incubo.
5 Bentancur Sonnecchiante. Dal 6.5 Arbitro Massa Il Var lo salva sul
19’ st Arthur 7 Scarica sulla Roma rigore, ma ha gestito alla grande
l’adrenalina della propria voglia. una gara incendiaria.
0 Verona 1
18’ st Lazovic
1 Salernitana 2
14’ pt S. Bastoni 29’ pt rig. Djuric, 25’ st Kastanos
Genoa (3-5-2) Verona (3-4-2-1)
Sirigu 7.5 — Ostigard 5.5, Bani 5.5 (1’ st Hefti 5.5), Pandur 5.5 – Ceccherini 6, Günter 5, Casale 5.5 (40′
Vasquez 6 — Cambiaso 5 (1’ st Pandev 5), Badelj 4.5 st Tameze sv) – Depaoli 5 (14′ st Barak 5.5), Ilic 5,
(35’ st Portanova 5.5), Sturaro 5, Melegoni 5 (1’ st Veloso 6, Lazovic 6 – Lasagna 6, Caprari 5 -
Rovella 6.5), Fares 5.5 — Ekuban 5 (26’ st Caicedo Simeone 6 (14′ st Kalinic 6).
5), Destro 5.5. All. Tassotti 5 (Shevchenko positivo). All. Tudor 5
Spezia (4-3-3) Salernitana (3-5-2)
Provedel 6.5 — Amian 6.5, Erlic 7, Nikolau 6.5, Belec 6 - Veseli 6.5 (35’ st Kechrida 6), Gyomber 6,
Reca 6 — Maggiore 6.5 (40’ st Kovalenko sv), Gagliolo 6.5 - Zortea 6 (26’ st Delli Carri 6.5),
Kiwior 6, Bastoni 7 — Gyasi 5.5, Manaj 6.5 (32’ st Coulibaly 6.5, (31’ st Capezzi 6) Di Tacchio 6,
Nzola 6), Verde 6.5 (44’ st Ferrer sv). Kastanos 7.5, Jaroszynski 6 - Gondo 6.5 (31’ st
All. Hugeux 7 (T. Motta squalificato). Bonazzoli 6), Djuric 6.5. All. Colantuono 6.5.
Arbitro: Guida 6.5. Arbitro: Dionisi 6.
Note: ammoniti Ekuban, Vasquez, Destro, Note: espulso Ilic. Ammoniti Kastanos, Gyomber,
Maggiore, Amian, Manaj. Di Tacchio, Gunter.
pagina
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36 Lunedì, 10 gennaio 2022

Automotori
Il commento

Ma ora servono
gli incentivi
per i prossimi
cinque anni
di Valerio Berruti

L e nuove tecnologie
garantiranno la
sopravvivenza dell’automobile
ma ci sarà un prezzo da pagare.
Quello che sta accadendo con la
mobilità elettrica è già un primo
segnale della complicata
transizione e indica
chiaramente che per l’addio
definitivo ai motori tradizionali
ci vorrà ancora parecchio
tempo. Probabilmente ben oltre
la fatidica data del 2035,
indicata dall’Europa e avallata
con troppo fretta da alcuni Ces 2022
Paesi.
Servirà un programma preciso,
scandito in tappe. Ci vorranno
aiuti di Stato, finanziamenti e

Gli effetti speciali

soprattutto quegli incentivi che
almeno dalle nostre parti
tardano ad arrivare. Carlos
Tavares, amministratore
delegato di Stellantis, proprio
dal Ces di Las Vegas, è stato
piuttosto chiaro al riguardo. «Le
tecnologie per l’auto elettrica

della tecnologia
attualmente hanno un costo più
alto del 50% rispetto a quelle
tradizionali che non possiamo
ribaltare per intero sui
consumatori, soprattutto sulla
classe media, perché
smetterebbero di comprare. Allo
stesso tempo non possiamo

L’auto seduce così

operare in perdita, perché
saremmo costretti a
ristrutturare le attività e questo
avrebbe rilevanti ricadute
sociali». Conclusione? «Per i
prossimi cinque anni sarebbe
bene che i governi sostenessero
le vendite con degli aiuti».
Attenzione, quindi, a correre
troppo senza calcoli e
prospettive precise, perché la
rivoluzione energetica e di
conseguenza quella tecnologica
potrebbero diventare un
boomerang. Parole già sentite da
Akio Toyoda, numero uno di
Toyota, primo costruttore al
mondo che aveva lanciato
l’allarme proprio sui costi sociali
di questa trasformazione e sulla
provenienza (non sempre
sostenibile) dell’energia
elettrica.
Poi c‘è un altro aspetto da
considerare. Riguarda la stessa
tecnologia, ormai padrona
dell’automobile, visto che in
ogni singola vettura sono
presenti normalmente 1.500
centraline che però con la crisi
dei semiconduttori non sono più
disponibili nella quantità
necessaria. Dunque, “no chip, no
auto” e un’altra battuta d’arresto
per un settore che stavolta
sembra essere addirittura
“vittima della sua stessa
evoluzione”. Come ne uscirà? E
soprattutto quando e a che
prezzo? Vale la pena rifletterci
meglio. La tecnologia seduce e
fa volare ma il portafoglio ci
riporta subito a terra.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Milano — Da tempo eletto a even-
to dell’anno per l’innovazione tec-
nologica, il Consumer Electronic
Show è diventato anche un salone
con forti collegamenti con il mon-
do della mobilità. Merito della pro-
gressiva “digitalizzazione” dell’au-
to che, pur continuando ad essere
vissuta come un oggetto meccani-
co, è di fatto un prodotto sempre
più intriso di elettronica.
L’elettrificazione è stato un po-
tente acceleratore e così negli an-
ni il Ces, dove i motori tradizionali
non si sono proprio mai visti, si è
popolato di automobili: quelle at-
tuali, quelle futuribili e tutti i mez-
zi della cosiddetta mobilità allar-
gata a emissioni zero.
Dopo l’edizione in streaming
del 2021, quella di quest’anno è tor-
nata (seppure limitatamente) in
presenza e se questo favorisce lo
spettacolo ha anche aumentato
l’appeal per i grandi protagonisti
dell’automotive tornati nei padi-
glioni del Convention Center di
Las Vegas per mostrarsi (fra l’altro
è venuta meno la tradizionale oc-
casione di incontro del Salone di
Detroit) e proporre la loro visione
del futuro “elettrico”.
Costruttori e fornitori di compo-
nenti oggi presentano l’opzione
di Daniele P.M. Pellegrini
Viaggio tra gli stand
del salone
dell’elettronica
a Las Vegas. Dove la
mobilità è ancora una
volta protagonista
elettrica come una realtà inevita-
bile e la conseguenza per il Ces è il
passaggio dalle idee sorprenden-
ti, e qualche volta provocatorie,
delle precedenti edizioni alle pro-
poste concrete che delineano il fu-
turo dell’automotive.
Il progresso della mobilità è rap-
presentato in tutti i suoi aspetti,
da quelli più “basic”, come l’an-
nuncio di Chrysler (presente con
il concept Airflow) della trasforma-
zione in brand totalmente elettri-
co dal 2028, agli sviluppi della digi-
talizzazione integrata, oggetto del
colossale accordo fra Stellantis e
Amazon, fino alle speculazioni
avanzatissime di Hyundai che
guarda al “metaverso” (termine
ancora misterioso a cui dovremo
abituarci) dell’internet delle cose,
che si muoveranno da sole o da re-
moto. Nel mezzo il nuovo modo di
vedere l’auto elettrica 2.0, la dispo-
nibilità di componenti e sistemi
sempre più avanzati e il coinvolgi-
mento di nuovi operatori.
Fa notizia l’annuncio da parte
di Sony della creazione della divi-
sione Mobility per esplorare la pos-
sibilità di entrare direttamente
nel mercato della mobilità elettri-
ca mettendo in campo la propria
competenza nel software di simu-
lazione e controllo sviluppata nei
videogiochi.
Bmw, che l’auto elettrica la ven-
de dal 2013, presenta sul mercato
Usa la iX M60, versione sportiva
della crossover elettrica top di
gamma, accreditata di 610 Cv e di
un’autonomia fino a 450 km.
Da parte sua Mercedes, con l’or-
goglio di chi ha inventato l’auto-
mobile, intende proporsi oggi co-
me il costruttore all’avanguardia
in vista della seconda generazio-
ne di veicoli elettrici e il prototipo
EQXX è un concentrato di soluzio-
ni incredibili. Stoccarda su questi
temi presenta un approccio avan-
zato in tutti gli aspetti tecnici: una
progettazione altamente digitaliz-
zata (18 mesi di calcolo e sviluppo
soprattutto virtuale), risparmio di
materie prime e l’utilizzo di mate-
riali riciclati e a impatto ambienta-
le nullo (comprese plastiche spe-
ciali ricavate dai rifiuti) e migliora-
menti sostanziali nell’immagazzi-
namento e gestione dell’energia
elettrica. Il risultato è una berlina
iper aerodinamica (Cx 0,17), con
un motore da 150 kW e pacco bat-
terie da 100 kWh, pesante solo
1750 kg: i dati ufficiali parlano di
un consumo di soli 10 kWh per
100 km corrispondenti a un’auto-
nomia totale di 1000 km.
Per i grandi costruttori locali, in
assenza di Ford, tocca a General
Motors rappresentare l’elettrifica-
zione in chiave yankee e lo fa a tut-
to campo con tre modelli: il pic-
kup Silverado EV, il Suv Equinox
EV e il concept Cadillac Inner Spa-
ce a guida autonoma. Come dire
che al CES non c’è nessuna nostal-
gia per i classicissimi V8.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 10 gennaio 2022
Fiat 500 elettrica La preferita dagli italiani
Nell’incessante crescita del mercato delle vetture elettriche
che ha più che raddoppiato i suoi volumi rispetto all’anno
precedente raggiungendo oltre 67.000 unità, l’auto a
batteria più venduta in Italia nel 2021 è stata la Nuova Fiat
j Mercedes EQXX
Il futuristico prototipo
presentato dalla casa
di Stoccarda sarà in grado
di superare 1.000 km
di autonomia con una
singola carica. All’interno
un display che prende
vita con una grafica
reattiva in tempo reale
e copre l’intera larghezza
del veicolo
i Chrysler Airflow
Il prototipo prefigura
il primo modello 100
per cento elettrico del
brand Usa del gruppo
Stellantis che debutterà
nel 2025. Airflow è dotata
di STLA AutoDrive,
che offre capacità
di guida autonoma
di livello 3 e sarà
aggiornabile online
j L’elettrica Sony
Il gigante giapponese
dell’elettronica Sony ha
svelato al Salone di Las
Vegas un nuovo
prototipo del suo veicolo
elettrico Vision-S e ha
annunciato la creazione di
una nuova filiale incaricata
di esplorare questo
mercato in rapida
espansione
j La Bmw cambia colore
Grazie alla
digitalizzazione, la
superficie esterna della
Bmw iX Flow, mostrata al
Ces e realizzata in
collaborazione con E Ink,
può cambiare colore su
richiesta. Una tecnologia
che offre opportunità di
personalizzazione senza
precedenti
i Togg, idea Pininfarina
Il nuovo costruttore turco
Togg ha portato al Ces di
Las Vegas, il primo di Suv
elettrico, connesso e
intelligente, progettato in
Italia con Pininfarina. Il
produttore è nato da una
joint venture tra Anadolu
Group, BMC, Kok Group,
l’operatore telefonico
Turkcell e Zorlu Holding
pagina 37
500 con le sue 10.753 unità vendute pari al 16 per cento del
mercato delle “full electric”.
La citycar è già disponibile in Europa, Israele e Brasile con
l’ingresso in Giappone previsto per l’anno appena iniziato.
Tre le versioni: berlina, cabrio, oppure 3+1 con la “porta
magica” per agevolare l’accessibilità posteriore
Lo studio
Il 69% degli italiani
la vuole elettrificata
Il valore più alto
a livello mondiale
Ecco tutti i dati dell’indagine Deloitte condotta
in 25 Paesi su oltre 26 mila consumatori
di Graziella Marino
ROMA — Concluso il 2021 con un bilancio globale ricco di incer-
tezze, quali saranno i principali trend del settore automotive
che caratterizzeranno il nuovo anno?
A dare una prima risposta ci pensa Deloitte, la più grande
società di consulenza al mondo, con il “Global Automotive
Consumer Study 2022”, un’indagine condotta su oltre 26.000
consumatori in 25 Paesi. Un dato rilevante è la conferma
dell’interesse degli interpellati verso la mobilità elettrica ed
ibrida, soprattutto in Italia, dove gli automobilisti che adotte-
rebbero una di queste due opzioni in caso di acquisto di una
nuova vettura sono il 69% degli intervistati: uno dei valori più
alti al mondo. Agli ultimi posti, invece, gli Stati Uniti, al 31%, e
la Cina, al 42%. Tiepida anche la risposta dei consumatori te-
deschi (51%), mentre Giappone e Corea del Sud si attestano ri-
spettivamente al 61% e al 63%.
Un altro elemento emerso dal sondaggio Deloitte è l’elevata
quota di consumatori non disposta a paga-
re un prezzo superiore ai 450 euro per le
I numeri avanzate tecnologie a bordo dei veicoli di
nuova generazione. Nella loro percezione,
infatti, l’impiego di tali tecnologie, sempre
31% più innovative e sofisticate, appare un re-
quisito ormai necessario per differenziare i
brand e i modelli sul mercato, ma è un co-
In Usa sto di cui dovrebbero farsi carico le case
Appena il 31% sono gli produttrici. I più restii a pagare oltre 450
americani disposti ad euro sono tedeschi (70%) e italiani (69%,
acquistare un’auto ibrida contro il 62% dello scorso anno). Seguono i
oppure elettrica giapponesi (66%), i sudcoreani (58%) e i con-
sumatori degli Stati Uniti (56%). In Cina, in-
vece, solo il 31% rinuncerebbe a più sicurez-
83% za per un sovrapprezzo.
Un altro trend emergente dal sondaggio
è la resistenza dell’acquisto dell’auto in con-
Acquisto in concessionaria cessionaria e tramite interazione diretta
Italia in pole position per con il personale di vendita rispetto ai canali
quanto riguarda l’acquisto online. E anche qui il nostro Paese è in pole
dell’auto in concessionaria position. La quota di chi preferisce ancora
acquistare un’auto esclusivamente di per-
sona presso la concessionaria è dell’83% in
70% Italia (in crescita rispetto al 78% dello scor-
so anno), seguita dal 78% in Germania, dal
75% negli Stati Uniti, dal 74% in Giappone e
Auto batte mezzi pubblici dal 72% in Cina. Anche se – precisa lo studio
Sette italiani su dieci in Italia - il canale online sta acquisendo un’impor-
preferiscono utilizzare l’auto tanza crescente grazie alla comodità e sem-
privata piuttosto che plicità di utilizzo dei servizi digitali.
i mezzi pubblici Tiene ferma la posizione anche l’auto pri-
vata, che continua ad essere al centro delle
preferenze di mobilità di Stati Uniti e Euro-
pa. La preferenza per l’auto privata rispetto a mezzi pubblici
arriva al 76% negli Stati Uniti, al 70% in Italia, al 67% in Germa-
nia, mentre si assesta al 60% in Cina e al 54% in Giappone. Nei
mercati asiatici, infatti, sta emergendo una maggiore apertu-
ra verso mezzi pubblici e soluzioni di trasporto condivise, non-
ché verso nuove modalità di noleggio e abbonamento flessibi-
le come il leasing.
Tra carenza di forniture legate alla pandemia e alla crisi dei
microchip e il tema della sostenibilità ambientale e della tran-
sizione elettrica, in un quadro segnato dal continuo mutamen-
to, «abbiamo cercato di capire – ha commentato Giorgio Bar-
bieri, Automotive Sector Leader di Deloitte - quali sono le
aspettative dei consumatori intenzionati ad acquistare un’au-
to nuova nei prossimi mesi o anni». Insomma, il quadro è que-
sto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
38
Rai 1
6.00 RaiNews24
7.00 TG1
7.10 Unomattina
9.50 TG1
9.55 Storie italiane -
conduce Eleonora
Daniele
11.55 È Sempre
Mezzogiorno
13.30 Telegiornale
14.00 Oggi è un altro
giorno - conduce
Serena Bortone
15.55 Il paradiso delle
signore - Daily
16.45 TG1
16.55 TG1 Economia.
All’interno: Che
tempo fa
17.05 La vita in diretta
18.45 L’Eredità -
conduce Flavio
Insinna
20.00 Telegiornale
20.30 Soliti Ignoti - Il
Ritorno - conduce
Amadeus
21.25 Non mi lasciare -
Serie Tv
22.10 Non mi lasciare -
Serie Tv
23.25 Tg 1 Sera
23.30 Film: Fabrizio
De André & PFM
- Il concerto
ritrovato - di
Walter Veltroni,
con Dori Ghezzi,
Franz Di Cioccio,
Patrick Djivas,
Piero Frattari,
digitale terrestre
Rai Storia
15.00 1940: L’Italia In Guerra
16.00 La bussola e la clessidra
17.00 Storie della tv
17.50 #Maestri
18.30 Speciali Storia
19.30 Rai News - Giorno
19.35 Parlare, leggere e
scrivere
20.10 Res
20.30 Passato e Presente
21.10 Speciali Storia
22.10 Signorie
23.10 La bussola e la clessidra
Rai 5
18.00 Scrivere un classico nel
Novecento: lo straniero
di Albert Camus
18.15 I più grandi musei
del mondo: Vienna
Kunsthistoriches
19.20 Joaquin Sorolla. I viaggi
della luce
20.15 Great Australian
Railway Journeys
- Prossima fermata
Australia
21.15 Sciarada - Il circolo
delle parole
22.15 Film: La donna della
domenica - di Luigi
Comencini
Movie
21.10 Film: Soldati a cavallo
- di John Ford, con John
Wayne, William Holden,
Constance Towers
23.20 Film: L’uomo che amò
“Gatta danzante” - di
Richard C. Sarafian,
con Burt Reynolds,
Robert Donner, George
Hamilton
1.30 Film: Il clan - di Pablo
Giallo
12.10 Miss Fisher - Delitti e misteri
13.25 Miss Fisher - Delitti e misteri
14.40 L’Ispettore Barnaby
16.40 I misteri di Brokenwood
18.40 Miss Fisher: delitti e misteri
19.55 Miss Fisher: delitti e misteri
L’Ispettore Barnaby
21.10
23.10 Grantchester
0.10 Grantchester
1.10 Tatort - Scena del crimine
Real Time
15.45 Bake Off Italia - Dolci
sotto un tetto
17.05 Bake Off Italia - Dolci
sotto un tetto
18.25 Cortesie per gli ospiti
19.25 Cortesie per gli ospiti
20.25 Cortesie per gli ospiti
21.25 Vite al limite
23.15 Vite al limite
Televisione Lunedì, 10 gennaio 2022
PROGRAMMI TV
Rai 2 Rai 3 Canale 5 Italia 1 Rete 4 La Sette
7.00 Charlie’s Angels 7.40 TGR - Buongiorno 6.00 Prima pagina Tg5. 8.10 Anna dai capelli 6.55 Controcorrente - 6.00 Meteo - Oroscopo
- Serie Tv - Regione All’interno: 7.55 rossi conduce Veronica - Traffico
7.45 Heartland - Serie 8.00 Agorà Traffico; Meteo 8.40 Chicago Fire - Gentili 6.40 Anticamera con
8.30 Tg 2 9.45 Agorà Extra 8.00 Tg5 - Mattina Serie Tv 7.45 CHIPs - Serie Tv - vista
8.45 Radio2 Social Club 10.25 Spaziolibero 8.45 Mattino cinque 11.25 Chicago Justice - «I Ladri» 6.50 Meteo - Oroscopo
10.00 Tg2 Italia 10.35 Elisir - conducono Serie Tv 8.50 Miami Vice - Serie - Traffico
10.55 Tg2 - Flash 12.00 TG3 Federica 12.20 Back To School - Tv - «Una partita 7.00 Omnibus news
11.00 Tg Sport 12.25 TG3 - Fuori TG Panicucci, Le Lezioni per papà» 7.30 Tg La7
11.10 I Fatti Vostri 12.45 Quante storie Francesco Vecchi 12.25 Studio Apertot 9.50 Hazzard - Serie 7.55 Omnibus Meteo
13.00 Tg2 - Giorno 13.15 Passato e Presente 10.55 Tg5 - Mattina 13.00 Grande Fratello Vip Tv - «L’amico che - conduce Paolo
13.30 Tg2 - Costume e 14.00 TG Regione 11.00 Forum - conduce 13.10 Back To School - non conosciamo» Sottocorona
Società 14.20 TG3 Barbara Le Lezioni 10.50 Carabinieri 8.00 Omnibus -
13.50 Tg2 - Medicina 33 14.50 TGR - Leonardo Palombelli 13.20 Sport Mediaset 11.55 Tg4 Telegiornale Dibattito
14.00 Ore 14 15.05 TGR Piazza Affari 13.00 Tg5. All’interno: 14.05 I Simpson 12.20 Meteo.it 9.40 Coffee Break -
15.15 Detto Fatto - 15.20 Rai Parlamento Meteo.it 15.25 Young Sheldon - 12.25 Il Segreto conduce Andrea
conduce Bianca Telegiornale 13.45 Beautiful - con Serie Tv 13.00 La signora in giallo Pancani
Guaccero 15.25 Il Commissario John Mccook, 15.50 The Big Bang - Serie Tv - 11.00 L’aria che tira
17.15 Good Witch - Serie Rex - Serie Tv Katherine Kelly Theory - Serie Tv 14.00 Lo sportello di 13.30 Tg La7
Tv - «La ricetta» 16.10 Aspettando Geo Lang, Ron Moss 16.45 Modern Family - Forum 14.15 Tagadà - Tutto
18.00 Tg Parlamento 17.00 Geo 14.10 Una vita Serie Tv 15.30 Dalla Parte Degli quanto fa Politica
18.15 Tg 2 17.15 Anteprima 14.45 Uomini e donne 17.35 Due uomini e Animali 16.40 Taga Doc
18.30 TG Sport Sera. Kilimangiaro 16.10 Amici di Maria mezzo - Serie Tv 16.35 Luoghi di 18.00 Downton Abbey -
18.50 Blue Bloods - Serie 17.20 Kilimangiaro - Di 16.40 Grande Fratello Vip 18.30 Studio Aperto Magnifica Italia Serie Tv
19.40 9-1-1 - Serie Tv nuovo in viaggio 16.50 Love is in the air 19.00 Studio Aperto Mag 16.40 Colombo - Serie 20.00 Tg La7
20.30 Tg2 - 20.30 19.00 TG3 17.25 Pomeriggio 5 19.30 C.S.I. Miami - Serie 19.00 Tg4 Telegiornale 20.35 Otto e mezzo
21.00 Tg2 Post 19.30 TG Regione News 20.25 N.C.I.S. - Serie Tv 19.45 Tg4 L’Ultima Ora 21.15 Film: The
21.20 Delitti in Paradiso 20.00 Blob 18.45 Avanti un altro! 21.20 Freedom Oltre Il 19.50 Tempesta International - di
- Serie Tv - «Gloria 20.20 Che succ3de? 19.55 Tg5 Prima Pagina Confine d’amore Tom Tykwer,
mattutina» - 20.45 Un posto al sole 20.00 Tg5 23.45 Tiki Taka - La 20.30 Stasera Italia con Clive Owen,
«L’uomo dei 21.20 Report - conduce 20.40 Striscia La Notizia Repubblica Del 21.20 Quarta Naomi Watts, A. Prima scelta
ghiacci» Sigfrido Ranucci 21.20 Grande Fratello Vip Pallone Repubblica Mueller-Stahl di Silvia Fumarola
23.30 Il commissario 23.20 La versione di 1.00 Tg5 Notte. 2.00 Studio Aperto - La 0.45 Motive - Serie Tv 23.45 Film: Grido
Lanz - Serie Fiorella - conduce All’interno: giornata 1.50 Tg4 L’Ultima Ora - di libertà -
Tv - «Morte nel
condominio»
0.30 I Lunatici
Fiorella Mannoia
24.00 Tg3 - Linea Notte
1.05 Terza Pagina -
Meteo.it
1.35 Striscia La
Notizia - La Voce
2.10 Sport Mediaset
- conduce Mino
Taveri
Notte
2.10 Film: Una
Macchia Rosa
di Richard
Attenborough,
con Kevin
Clive Owen
1.55 Calcio Totale
2.55 Film: Brutti e
cattivi - di Cosimo
conduce Licia
Troisi
1.55 Rai News 24:
Dell’Inscienza
2.00 Uomini e donne -
conduce Maria De
2.25 Cose di questo
mondo
3.15 Cose di questo
- di Enzo Muzii,
con Giancarlo
Giannini, Valeria
Kline, Denzel
Washington
2.55 Otto e mezzo
indaga
Gomez Rassegna Stampa Filippi mondo Moriconi (replica)
sulle banche
satellite
Rai 4 Sky
The international
17.35 Elementary 13.05 I primitivi - di Nick Park 17.45 Madame - di Amanda 7.05 Esperimenti esplosivi
18.20 Rookie Blue Cinema Sky Cinema Family Sthers Sky Cinema National Geographic La 7 - 21.15
19.05 Rookie Blue 13.15 I delitti del BarLume - Romance 7.20 I Griffin Fox
Ritorno a Pineta - di Roan 18.10 I delitti del BarLume - Il 7.35 Cina: il nuovo impero
19.50 Scorpion Johnson Sky Cinema re dei giochi - di Eugenio National Geographic
9.05 Kick-Ass 2 - di Jeff
20.35 Scorpion Wadlow Sky Cinema Comedy Cappuccio Sky Cinema 7.45 I Griffin Fox L’agente dell’Interpol Clive Owen
21.20 Film: La maschera Action 13.55 Killing Season - di Mark Comedy 8.30 Europa: nascita di un con il procuratore distrettuale di
di cera - di Jaume 9.20 La scuola più bella del Steven Johnson Sky 18.40 Harry Potter e la pietra continente National
mondo - di Luca Miniero Cinema Action filosofale - di Chris Geographic New York Naomi Watts cerca prove
Collet-Serra, Jaume 13.55 Harry Potter e i doni Columbus Sky Cinema 8.35 I Simpson Fox
Collet Serra, con Elisha Sky Cinema Uno
della morte: Parte I - di
del coinvolgimento di una grande
9.30 Happy feet - di George Collection 9.25 L’Eldorado della droga:
Cuthbert Miller Sky Cinema David Yates Sky Cinema 18.50 Gods of Egypt - di Alex viaggio in USA National banca in piani terroristici. Da New
23.20 Film: L’angelo del Family Collection Proyas Sky Cinema Geographic York a Berlino seguono il denaro
9.45 I delitti del BarLume 14.05 Matrimoni e altri disastri Action 9.50 Modern Family Fox
crimine - con Lorenzo - di Nina Di Majo Sky 18.55 Riders of Justice - di A.T. sporco e arrivano a Milano dove,
- Hasta pronto Viviani 10.15 Modern Family Fox
Ferro, Cecilia Roth Cinema Romance Jensen Sky Cinema Uno 10.15 L’Eldorado della droga:
- di Roan Johnson Sky
14.40 Papà è un fantasma - di 19.20 Separati innamorati - di
durante un comizio, viene ucciso
Cinema Comedy viaggio in prima classe
10.15 5 appuntamenti per Sidney Poitier Sky Lee Toland Krieger Sky National Geographic un leader della nuova destra. Il
TV8 farla innamorare - di Nia Cinema Family Cinema Romance 10.40 Modern Family Fox thriller di Tom Twyker è pieno di
Vardalos Sky Cinema 15.00 I delitti del BarLume- 19.35 I delitti del BarLume - di 11.05 American Dad Fox
6.00 Sky Tg24 Mattina Romance Mare forza quattro - di Eugenio Capuccio Sky 11.10 I segreti del cibo riferimenti alla cronaca.
6.55 TG24 Preview 10.30 Harry Potter e il Principe R. Johnson Sky Cinema Cinema Comedy National Geographic
7.00 Sky Tg24 Mattina Mezzosangue - di David Comedy 19.35 Ploi - di Árni Ólafur 11.30 American Dad Fox
8.00 Due cuori sotto l’albero 15.20 Death Race - di Paul Ásgeirsson Sky Cinema 11.35 I segreti del cibo
Yates Sky Cinema
9.45 Tg News SkyTG24 Collection Anderson Sky Cinema Family National Geographic
10.00 Un biglietto per Natale 10.50 Chronicle - di Josh Trank Uno 21.00 Castle Falls - di D. 11.55 American Dad Fox
11.45 Tg News SkyTG24 15.30 Abduction - Riprenditi Lundgren Sky Cinema 12.05 I segreti del cibo
Sky Cinema Action
la tua vita - di John Action
12.00 Alessandro Borghese - 4 11.05 Chloe - Tra seduzione e National Geographic
ristoranti inganno - di Atom Egoyan Singleton Sky Cinema 21.00 I delitti del BarLume - La 12.15 I Griffin Fox
13.00 Bruno Barbieri - 4 Hotel Sky Cinema Uno Action tombola dei troiai - di 12.30 I segreti del cibo: USA
14.00 Un Natale zuccheroso 11.20 Wiplala, un maghetto per 15.45 L’assistente della star Eugenio Cappuccio, Roan National Geographic
15.45 Il Natale della porta accanto amico - di Tim Oliehoek - di Nisha Ganatra Sky Johnson Sky Cinema 12.40 I Griffin Fox
Cinema Romance Comedy
17.30 Un Natale inaspettato Sky Cinema Family 12.55 Megafabbriche National
19.15 Bruno Barbieri - 4 Hotel 11.30 I delitti del BarLume - 16.25 Harry Potter e i doni 21.00 Una spia al liceo - di Tom Geographic
20.30 Guess My Age - Indovina l’età Donne con le palle - di della morte: Parte II - di Vaughan Sky Cinema 13.05 I Griffin Fox
Vip R. Johnson Sky Cinema David Yates Sky Cinema Family 13.25 Megafabbriche National
21.30 Creed - Nato per combattere Comedy Collection 21.00 The Wedding Planner- Geographic
16.35 I delitti del BarLume-Tana Prima o poi mi sposo - di 13.30 I Simpson Fox
The Foreigner - Lo straniero 11.50 Una lunga domenica di
23.45
1.30 A Dangerous Man - Solo passioni - di Jean-Pierre libera tutti - di Roan
Johnson Sky Cinema
A. Shankman Sky Cinema 13.50 I grandi tesori d’Egitto k Naomi Watts e Clive Owen
contro tutti Jeunet Sky Cinema Romance National Geographic
Comedy 21.15 Harry Potter e la camera 13.55 I Simpson Fox
3.15 Lady Killer Romance
17.15 Un fantastico via vai - di dei segreti - di Chris
12.15 C’era una volta a Los 14.40 Aeroporto di Roma:
Leonardo Pieraccioni Sky Columbus Sky Cinema
Angeles - di Mark Cullen
Cinema Uno Collection
traffico illegale National Non mi lasciare
Cielo Sky Cinema Action
17.20 Awol 72 - Il disertore - di 22.35 Skyline - di Colin Strause,
Geographic
12.45 Fire Squad - Incubo di
Christian Sesma Sky Greg Strause Sky Cinema
14.45 How I Met Your Mother Rai 1 - 21.25
11.45 Sky Tg24 Giorno fuoco - di Joseph Kosinski Fox
Sky Cinema Uno Cinema Action Action 15.30 Guerra alla droga
12.00 Brother vs. Brother
13.00 Buying & Selling National Geographic
14.00 MasterChef Italia 15.35 How I Met Your Mother Vittoria Puccini investigatrice che
16.15 Fratelli in affari 11.45 Sci salti: Mammoth 16.00 Finale M Padel FIP Gold Fox
Sport Mountain. Slopestyle Milano Sky Sport Arena 16.00 Modern Family Fox dà la caccia ai pedofili e indaga
17.15 Buying & Selling
M/F Coppa del Mondo 16.15 Biathlon: Oberhof. 16.25 Modern Family Fox sul dark web nella nuova serie
18.15 Love it or List it - Prendere o
Inseguimento F Coppa del
lasciare Eurosport 2 16.25 I segreti di Saddam
8.30 Calcio: Borussia 12.15 Calcio: Bayern Mondo Eurosport 2 National Geographic diretta da Ciro Visco, interpretata
19.15 Affari al buio 17.00 Tennis: Primo turno ATP
Dortmund - Bayern Monaco - Borussia 16.50 Modern Family Fox da Alessandro Roja e Sarah
20.15 Affari di famiglia Moenchengladbach Adelaide Eurosport 2
21.15 La leggenda di Bagger Vance Monaco 2013 Champions 17.15 I Griffin Fox
Felberbaum. C’è un filo che lega
League Story Sky Sport Bundesliga Sky Sport 17.15 Basket: LA Clippers - 17.15 Sopravvivenza estrema
23.30 Sex Life Atlanta NBA Sky Sport
0.30 Naked - L’arte a nudo Football Football - Missione Cina National la sparizione dei bambini e per
8.45 Calcio: Lione - Paris Ligue 12.15 Basket: LA Clippers - Uno Geographic
Atlanta NBA Sky Sport 17.30 Calcio: Lione - Paris Ligue 17.40 I Griffin Fox cercare la verità l’ispettrice torna
1 Sky Sport Uno
Uno 1 Sky Sport Football 18.15 L’Eldorado della droga: nella sua città, Venezia, dove
Nove 9.00 Wrestling: AEW Dynamite
12.30 Automobilismo: 7a tappa 17.35 Sci alpino: Kranjska Gora. viaggio in USA National
Sky Sport Arena Dakar Eurosport 2 Slalom F Coppa del Mondo Geographic tutto è cominciato e dove agisce
13.40 Sfumature d’amore criminale 9.30 Sci alpino: Adelboden. 13.30 Biliardo: Robertson
Slalom Gigante M Coppa
Eurosport 18.25 I Simpson Fox la rete dei mostri.
15.40 Delitti sotto l’albero - McGill The Masters 18.05 Sci salti: Mammoth 19.05 L’Eldorado della
17.35 Delitti a circuito chiuso del Mondo Eurosport Eurosport Mountain. Halfpipe droga: Perù National
19.20 Cash or Trash - Chi offre di 9.30 Biliardo: Robertson 13.30 Sci salti: Bischofshofen. M/F Coppa del Mondo Geographic
più? - McGill The Masters M Coppa del Mondo Eurosport 2 19.15 I Simpson Fox
20.20 Deal With It - Stai al gioco Eurosport 2 Eurosport 2 18.15 Sci alpino: Kranjska Gora. 19.40 How I Met Your Mother Lezioni d’autore
Beverly Hills Cop - Un 10.30 Calcio: Hertha B. - 13.45 Biliardo: Higgins - Slalom F Coppa del Mondo Fox
21.25
piedipiatti a Beverly Hills Colonia Bundesliga Sky Xintong The Masters Eurosport 20.00 Mega aeroporti: LaF - 21.10
Sport Football Eurosport 19.00 Sci salti: Mammoth New York National
23.35 Wild Teens - Contadini in erba 14.00 Pallavolo: Serie A1 F Sky Mountain. Halfpipe
1.05 Airport Security Spagna 10.30 Pallavolo: Serie A1 F Sky Geographic
Sport Uno Sport Arena M/F Coppa del Mondo 20.55 I grandi tesori d’Egitto
10.45 Basket: Round 19 14.00 Calcio: Bordeaux - Eurosport 2 National Geographic
Paolo Di Paolo chiude il ciclo con
Highlights Eurolega Sky Marsiglia Ligue 1 Sky 19.00 Pallavolo: Serie A1 F Sky 21.00 L’uomo di casa Fox una lezione su Il grande romanzo
LaF Sport Arena Sport Football Sport Uno 21.50 Aeroporto di San Paolo: del 900: Proust, Woolf, Joyce. Lo
14.30 Biathlon: Oberhof. 19.05 Biliardo: Higgins - traffico illegale National
11.00 Sci salti: Bischofshofen. Xintong The Masters
16.20 Cambio di rotta - Idee Green Staffetta mista Coppa del Geographic scrittore racconta tre dei massimi
M Coppa del Mondo Mondo Eurosport 2 Eurosport
per tutti 22.15 L’uomo di casa Fox autori del secolo scorso per capire
Eurosport 14.30 Calcio: Lione - Paris Ligue 19.30 Calcio: Tutti i gol della 22.40 I grandi tesori d’Egitto
16.50 Dreamcatchers: Insegui il tuo 11.00 Sci salti: Mammoth
sogno
1 Sky Sport Uno Bundesliga: 18a g. Sky National Geographic come hanno cambiato la
Mountain. Slopestyle 15.30 Biathlon: Oberhof. Sport Football
18.00 Il gusto di viaggiare in 22.45 I Griffin Fox letteratura. «Ci sono opere che
M/F Coppa del Mondo Inseguimento M Coppa 19.45 Biliardo: Murphy - 23.40 Aeroporto di Roma:
Giappone Eurosport 2 del Mondo Eurosport 2 Hawkins The Masters traffico illegale National cambiano il corso della storia»
19.35 A qualcuno piace Green 11.30 Tennis: Primo turno ATP 15.45 Calcio: Eintracht Eurosport Geographic
20.40 Prof - La scuola siamo noi Adelaide Eurosport Francoforte - Borussia 20.00 Sci salti: Mammoth 24.00 I Simpson Fox
spiega «non è detto che quando
21.10 Lezioni d’Autore - TV Sessions Dortmund Bundesliga Sky Mountain. Slopestyle
11.30 Tennis: 2021 ATP 1000 0.30 L’Eldorado della droga: vengono pubblicate il mondo sia
23.10 La Tamburina Season in Review Show Sport Football M/F Coppa del Mondo viaggio in prima classe
1.00 Incredibili viaggi in treno Sky Sport Arena Eurosport 2 National Geographic
pronto a riconoscerne la novità».
.
Lunedì, 10 gennaio 2022 L’ultima pagina 39
Multischermo
di Antonio Dipollina

Pievani-Paolini È
e la scienza
diventa teatro
j La fabbrica del mondo
Virus, pipistrelli, un ricordo di Carlo
Urbani nel programma di Marco
Paolini e Telmo Pievani su Rai 3
facile invaghirsi della Fabbrica
del mondo. Rai 3, sabato sera la
prima di tre puntate che sembrano
già poche. Telmo Pievani, esperto,
professore, studioso evoluzionista e
poi lui, Marco Paolini, un ritorno
che sa di balsamo per sé e per tutti,
la ripresa di un racconto e di un
modo di racconto che molti epigoni
sparsi per la penisola e la tv se li
sognano di notte. La Fabbrica in
questione è il pianeta nostro. Il
tema è, a larghissimo raggio,
ambientale, umano, sociale,
personale. È teatro, è letteratura,
con ampie concessioni
all’intervento di esperti esterni,
scovati via Zoom in giro per il
mondo — vedi il celeberrimo David
Quammen e il suo Spillover che
narra i virus come in un grande film
e però è tutto vero. Una formula
usata, da Pievani e Paolini per
proprio conto, soprattutto girando
per teatri e riempiendoli di
pubblico consapevole. Il salto in tv è
uno spillover anch’esso, Pievani
comprensibilmente un passo
indietro di fronte alla naturalezza
talentuosa di Paolini, ma
contrappunto puntuale. E Paolini
che riesce a partire rievocando
Angelo Lombardi, l’amico degli
animali della tv in bianco e nero,
con l’ascaro Andalù, che a
raccontarlo a quelli dei social oggi
si rischierebbe l’incolumità fisica. E
poi virus e pipistrelli, plastica e Ddt,
o il ricordo di emozione implacabile
di Carlo Urbani, medico italiano
scopritore e vittima di virus letali: in
una fusione buona di teatro e tutto
il resto che nasce sì dall’impegno su
questi temi ma che soprattutto
costruisce ottima narrazione. Lo
spettatore disincantato che tende
ad alzare le mani di fronte
all’impossibilità, nel giorno dopo
giorno, di essere razionale e non
sbagliare mai, porta a casa
suggestioni di qualità. Paolini ha
detto che con questa Fabbrica vuole
tentare di innescare un virus
contrario, che vada a diffondersi
nel consesso di quelli di buona
volontà: è tutto qui ed è moltissimo.
***
Sempre recuperato in zona Blob, un
accostamento folgorante e che ha
margini di esattezza impressionati.
Le immagini dell’ultimo Trump
tonitruante che cerca di tornare in
pista, alternate al comizio
arringa-popolo di Diego
Abatantuono nel mitico Attila
Flagello di Dio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Cruciverba Orizzontali Verticali Accadde oggi

di Stefano Bartezzaghi 1. Thomas economista. 1. Due per Gelli. di Luigi Gaetani
9. Peter da fiaba. 2. Entità mitologica degli
esquimesi.

I
12. Che non trova limiti nel suo 3. Genere teatrale giapponese. l 10 gennaio 1946 i Signal Corps
procedere. 4. Smangiata dalle
14. Sommergibile tedesco.
dell’esercito americano portarono a
intemperie.
5. Fu avversario di Stalin. termine con successo il Progetto Diana.
15. Alti versi sgraziati.
6. Sono detti anche “Galli L’obiettivo era far rimbalzare delle onde
16. Djokovic li vorrebbe delle praterie”.
“open”. radar sulla Luna e ricevere i segnali
7. Yes, Sir! (sigla).
20. Lo stato di una repressione 8. Servitori dei cappuccini. riflessi. Oggi sembra una cosa banale, ma
violenta. 9. Un cono naturale. si trattò di un passo avanti storico. A parte
22. Manda in onda il Festival di 10. Preposizione articolata e il fatto che allora è nata la consuetudine di
apostrofata.
Sanremo.
11. L’Armstrong della Luna. intitolare questo tipo di
24. Joseph artista. 13. Il partito di Saddam progetti a divinità
25. Il giornalista Biagi (iniz.). Hussein. greco-romane, Diana segnò
27. Anno Domini (sigla). 17. La città etiope con gli la nascita dell’astronomia
obelischi.
28. Vanno a sessanta all’ora. 18. Hanno il manico ricurvo. radar e diede un deciso
29. Martini cardinale (iniz.). 19. Trasporta il pubblico da una impulso all’esplorazione del
30. Il pilota Verstappen. fermata all’altra. cosmo e allo sviluppo del
21. Un capitano da leggenda.
31. L’inarrivabile Hendrix. 23. Nome palindromo di donna. programma spaziale Usa.
32. Vi si assiste per 26. Sigla per automobilisti. Perché per la prima volta fu
divertimento. 29. Svizzera in auto. dimostrato che l’atmosfera
terrestre poteva essere
oltrepassata ed era possibile comunicare
La coda dell’occhio con gli altri corpi celesti. Altrimenti, la
base di controllo come avrebbe potuto
di Michele Smargiassi
parlare col maggiore Tom per ordinargli
di prendere le sue “pillole di proteine”?
Insieme, due Va bene, il dotto preambolo scientifico ci
ragazzi serviva per arrivare a questo: sei anni fa ci
ha lasciati David Bowie. E a prescindere da
abbracciati quello che voleva dirci con Space oddity
stretti, fasciati in (nessuno lo ha mai capito), ha ancora
un velo di seta, molto da comunicare. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
sotto la pioggia
battente che a Sudoku 9 1 3 5
Chennai il cielo
6 7 1 8
dispensa con Come si gioca
impietosa Completare
5 8 9 4 2 7
generosità. È il diagramma 8 3 7
un’immagine in modo che
ciascuna riga, 6
dell’India, è colonna e 5 1 2
un’immagine riquadro 3x3
2 3 4 5 7 1
dell’umanità. contenga una
sola volta tutti i 8 9 4 6
numeri da 1 a 9.
Livello: medio
7 4 9 2
EPA/IDREES MOHAMMED

Meteo La prima cosa bella

di Gabriele Romagnoli
Sole Oggi Domani Oggi Min Max Domani

L
Nuvoloso Ancona 5 8 213 4 8 162 a prima cosa bella di lunedì 10 gennaio 2021 è la
Variabile Aosta -3 2 163 -1 5 204 frase finale del film Don’t look up, quando
Coperto Bari 7 10 177 7 12 166 aspettando la fine ormai vicina Leonardo DiCaprio
Pioggia Bologna -1 5 412 -3 6 479 si guarda intorno e dice: “Avevamo tutto”.
Rovesci Cagliari 8 14 153 6 13 165
Grandine Campobasso 0 2 199 0 3 161
Temporali Catanzaro 3 9 158 6 11 193
Continua sul sito, anche in versione audio con la
Nebbia Firenze 1 9 271 2 9 215
voce dell’autore: repit.it/pcb
Neve Genova 7 10 228 7 11 234
L’Aquila 0 3 181 -2 3 153
Mare Milano -3 6 482 -4 6 510
Napoli
Le soluzioni di ieri
Calmo 6 10 290 4 11 236
Mosso Palermo 11 12 151 11 13 153 9 1 2 3 7 8 4 5 6

Perugia 6 4 8 2 5 1 7 9 3
Agitato 0 4 247 0 4 187
7 5 3 4 6 9 1 2 8
Potenza 0 1 161 0 3 162
Vento 4 2 6 8 1 3 9 7 5
Roma 3 10 263 3 11 210
3 9 5 7 2 4 8 6 1
Calmo Torino -3 7 545 -3 7 621
8 7 1 6 9 5 3 4 2
Moderato Trento -1 7 343 -2 5 236
5 3 4 9 8 2 6 1 7
Forte Dati Trieste 4 10 250 1 8 200 1 8 7 5 4 6 2 3 9
Molto forte Venezia 2 9 345 1 8 379 2 6 9 1 3 7 5 8 4
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