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Storia

Preistoria
Le prime tracce della presenza dell'uomo in Calabria risalgono al Paleolitico come ne
testimoniano i ritrovamenti nelle grotte di Scalea e il graffito del Bos primigenius a Papasidero,
una figura di toro incisa nella roccia 12.000 anni fa. Durante l'era dei metalli giunsero nuove
popolazioni, uno degli insediamenti più importanti risalente a quel periodo è il complesso di
Torre Galli nei pressi di Vibo Valentia, inoltre, nei pressi di Roccella Jonica, sul finire degli anni
sessanta, furono condotti degli scavi che riportarono alla luce una necropoli risalente all'età del
ferro.

Periodo greco
Di fondamentale importanza è lo sbarco dei Greci sulle coste calabresi, i quali strapparono le
terre ai Lucani (costretti a rifugiarsi nell'entroterra e nella parte settentrionale della Calabria), e si
mescolarono con gli altri popoli autoctoni, dando vita ad una cultura meticcia, greco-italica,
estremamente florida nei secoli successivi. I Greci fondarono fiorenti colonie, così magnificenti
da guadagnarsi l'appellativo di Magna Grecia (Grande Grecia), così importanti da superare, in
alcuni casi, la stessa madrepatria.Tra l'VIII ed il IV secolo a.C. infatti fiorivano su tutta la costa
numerose ed importanti città della Magna Grecia, come Rhegion, Kroton, Locri Epizephyrii,
Metauros e Sybaris, e numerose sub-colonie fondate dalle colonie stesse quali: Kaulon,
Hipponion, Medma, Terina e Scolacium.La gloriosa storia delle poleis magnogreche vide
primeggiare politicamente ed economicamente le città di Reggio come padrona dello Stretto di
Messina e della Calabria meridionale, di Locri Epizefiri nella parte centrale della regione, e di
Crotone in quella settentrionale, in una storia fatta di alterne alleanze e conflitti interni tra le tre
potenze della regione.Successivamente con la pressione delle popolazioni italiche dei Bruzi e dei
Lucani (che conquistarono e depredarono le poleis della Calabria settentrionale), e con l'avvento
di Roma, la Magna Grecia iniziò il suo declino, dovuto anche ad una continua lotta per il
predominio tra le poleis.

Periodo romano
Dopo la conquista da parte dei Romani, nel III secolo a.C., i territori assunsero la denominazione
di "Brutium" ma, a parte alcune città alleate, dunque non sottomesse all'autorità di Roma, gran
parte della regione non fu in grado di ritrovare la prosperità di un tempo. Le poleis magnogreche
erano quindi destinate a perdere il proprio potere in favore di un'alleanza (come nel caso di
Reggio) o di una colonizzazione romana (nel caso di Locri Epizefiri, Crotone e delle altre città
minori). Unica roccaforte della lingua e cultura greca rimaneva infatti Reggio (tra l'altro sede del
Corrector, governatore della Regio III Lucania et Bruttii), che attraverso la Via Popilia collegava
il suo porto con Roma; città abitate dai Bruttii erano le colonie di Cosenza, Vibo Valentia, Locri,
Crotone e Sibari.

Era moderna
Nel 1098, Papa Urbano II investì Ruggero del ruolo di nunzio apostolico e gli Altavilla con la
loro dinastia divennero precursori del Regno di Napoli o Regno delle due Sicilie che dominò la
Calabria fino all'unità d'Italia. Lo stesso Regno di Napoli subì diverse dominazioni: le dinastie
degli Asburgo, di Spagna e d'Austria, la dinastia francese dei Borbone, e per un breve periodo il
generale di Napoleone, Gioacchino Murat, che fu giustiziato nella cittadina di Pizzo.

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