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INTERROGAZIONE STORIA

 L’illuminismo

Il termine “Illuminismo” deriva da lume e sta ad indicare la funzione rischiaratrice della ragione. Il
filosofo tedesco Immanuel Kant invitava l’uomo a usare il proprio intelletto in modo autonomo.
Durante i secoli precedenti, la ragione aveva padroneggiato solo nei campi scientifici, senza però
irrompere nell’ambito religioso e in quello politico, la cui organizzazione spettava alla Chiesa e allo
Stato. I filosofi illuministi ritenevano che tutti gli uomini fossero dotati del “lume” della ragione,
ossia la capacità di sottoporre a esame qualsiasi cosa in qualsiasi ambito. Siccome l’uomo iniziò a
pensare e a uscire da ciò che gli veniva detto e basta molte cose a livello politico e religioso
cambiarono.

Ciò che univa ragione e passione era la sensibilità, che si rivelò una capacità fondamentale per
l’uomo. Dava la forza all’uomo di reagire nel gioire o indignarsi. Essa permetteva all’uomo di
cambiare le cose e modificare ciò che lo faceva stare male.

Per secoli la vita sociale aveva avuto come finalità la salvaguardia della società. Però questo mirava
più ad un bene del tutto (famiglia, città, stato, ecc.) e non ad un bene della parte (individuo). E’
quindi su questo sfondo che deve essere compresa la portata rivoluzionaria del celebre principio
illuministico secondo il quale il fine del governo è “la felicità del maggior numero possibile” di
individui. L’individuo illuminista cerca di raggiungere la felicità.

In questo periodo di sempre più acculturamento, si andarono moltiplicando anche le istituzioni


dove questi lettori potevano incontrarsi per discutere e scambiarsi opinioni. Queste
erano salotti, società di lettura, caffè. Club e logge massoniche, oltre alle accademie. La circolazione
della cultura sfuggì quindi in gran parte al controllo delle istituzioni dello Stato e della chiesa,
nonostante i tentativi di porre dei limiti, soprattutto con la censura. In questi luoghi del sapere si
andò costituendo quella che possiamo chiamare un’opinione pubblica. Si apriva così uno spazio di
discussione e di confronto esterno allo Stato. Una caratteristica di questa fase storica fu la
rivendicazione del diritto di occuparsi di questioni politiche da parte di individui e ceti che
tradizionalmente erano stato accuratamente tenuti al di fuori della discussione delle questioni di
Stato.

L’encyclopedie

Simbolo di questa stagione fu il grandioso progetto dell’Encyclopèdie, ovvero di un “Dizionario


ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri” avviato nel 1751 e terminato del 1772 da Denis
Diderot e da Jean Baptiste Le Rond d'Alembert.  L’enciclopedia si proponeva come un’esposizione
sistematica di tutte le conoscenze umane ma anche come strumento di lotta contro l’oscurantismo
e i pregiudizi del sapere tradizionale. Alcuni capitoli furono stati censurati dallo stato e inseriti
nel’indice dei libri proibiti. Tuttavia questi provvedimenti non fermarono il progetto, e
l’enciclopedia diventò un grande successo editoriale.
La Massoneria

Era una società segreta nata tra Inghilterra e Scozia. Il nome deriva dalle antiche associazioni
medievali di mestiere dei muratori e degli architetti (dal francese franc-maçon «libero muratore»),
i cui membri si tramandavano segretamente le regole del loro lavoro perché nessun altro al di fuori
dell’associazione le venisse a conoscere. Le sedi delle massonerie erano dette LOGGE e per
accedervi era necessario stabilire un legame di fratellanza con un rito.

Voltaire

Tra i presupposti del pensiero filosofico di Voltaire c’era il tentativo di superare qualsiasi tipo di
oppressione politica e intolleranza religiosa in nome della ragione. Il punto di partenza della
speculazione di Voltaire era la convinzione che Dio esistesse e che ciò potesse essere provato
scorgendo semplicemente l’ordine dell’universo. Il deismo, concezione religiosa, di Voltaire aveva
dunque le seguenti caratteristiche:  

Dio come Architetto universale, Dio non interviene nella vita degli uomini, Dio come prodotto della
ragione. La critica di Voltaire si indirizza, quindi, contro la concezione che poneva l’uomo come il
centro e il fine dell’Universo. 

Inoltre i rapporti umani dovevano essere improntati sulla tolleranza tantè che scrisse anche un
trattato sulla tolleranza nel 1753.

Materialismo e ateismo

Si formarono gruppi di intellettuali guidati da Diderot e d’Holbach. Diderot esponeva che dio che
era sensibilità assoluta. Mentre d’Holbach sosteneva che qualsiasi cosa, persone, animali, oggetti
fossero formati di sola materia e quindi senza una vera e propria origine o da parte di fenomeni
sovrannaturali.

Montesquieu

Montesquieu era un nobile francese, studioso di diritto e protagonista della vita culturale e


giuridica di Bordeaux. Dopo la sua elezione all’Accademia di Francia iniziò un periodo di viaggi
attraverso l’Europa. Nel 1748 pubblicò la sua opera più importante: Lo spirito delle leggi.

Scrive anche Lettere persiane cioè un romanzo epistolare dove commenta, descrive e prende
posizione su alcuni aspetti della vita politica, sociale, culturale e religiosa del suo tempo.

Lo spirito delle leggi è un trattato politico-giuridico in cui Montesquieu descrive i rapporti


necessari che intercorrono fra i regimi politico-istituzionali e i sistemi giuridici, fra governo e
diritto. Nell’opera, Montesquieu distingue tre generi di governo: repubblica, monarchia e
dispotismo. Sostiene la necessità di tenere separati il potere esecutivo, legislativo e giudiziario, per
garantire la libertà dei cittadini. Lo spirito delle leggi ha avuto enorme successo tra i
contemporanei di Montesquieu e ha esercitato una grande influenza anche sulla filosofia politica
successiva e sulla sociologia ottocentesca.
Rousseau

Rousseau nasce a Ginevra nel 1712.

Le sue opere lo portano a scontrarsi con gli ambienti illuministi e calvinisti.

Muore nel 1778 a Ermenonville.

Nel Discorso sulle scienze e sulle arti sostiene che scienze e arti avevano irrimediabilmente corrotto
l’uomo. Nel Discorso sull’origine e sulla disuguaglianza tra gli uomini argomenta che l’individuo,
all’interno dello stato di natura viveva in uno stato di uguaglianza. Nella società civile, invece, con
la proprietà privata è nata anche la disuguaglianza.

L’unico modo per cui l’uomo può recuperare la sua uguaglianza originaria è stringendo, con gli altri
uomini, un patto: Il contratto sociale. L’io particolare viene abbandonato in nome di un io comune
portatore di una “volontà generale”.

La sovranità (potere legislativo) appartiene al popolo ed è distinta dal governo (potere esecutivo).

La rifondazione dell’individuo passa per una nuova pedagogia basata sull’educazione negativa.

Quesnay e la fisiocrazia

I fisiocratici erano guidati da François Quesnay, il cui Tableau économique (Quadro economico,
1758) costituì la base della loro dottrina. Essi si opponevano alla prevalente dottrina del
mercantilismo, che raccomandava di accumulare metalli preziosi per arricchire lo stato, anche
mediante norme commerciali che evitassero l'esportazione di oro e argento.

Sostenitori del diritto naturale, i fisiocratici asserivano invece che l'ordine naturale, cioè l'insieme
di leggi create dalla natura, avrebbe spontaneamente prodotto una società prospera e che pertanto
si doveva favorire il libero scambio. Essi sostenevano inoltre che solo l'agricoltura poteva produrre
ricchezza, mentre il commercio e l'industria la facevano solo circolare, scontrandosi anche su
questo punto con i mercantilisti, che individuavano nel commercio internazionale la fonte della
prosperità di una nazione.

Smith

La Ricchezza delle nazioni rappresenta il primo serio tentativo nella storia del pensiero economico
di separare l’economia politica dalle discipline connesse della teoria della politica, dell’etica e del
diritto. Quest’opera è una penetrante analisi dei processi di produzione e distribuzione della
ricchezza economica, e dimostra che le fonti principali di ogni reddito risiedono nel lavoro (quota
dei lavoratori produttivi sul totale della popolazione) e nel livello di produttività del lavoro.
La tesi principale della Ricchezza delle nazioni è che il lavoro, e dunque il capitale che ne aumenta
la produttività, viene impiegato nel migliore dei modi in condizioni di non interferenza pubblica e
di libero scambio. Per spiegare questa tesi, Smith si servì della famosa metafora della “mano
invisibile”: ciascun individuo, nel perseguire il proprio tornaconto, è spinto, come da una mano
invisibile, a operare per il bene di tutta la collettività. Ogni interferenza nella libera concorrenza da
parte del governo è pertanto quasi sicuramente dannosa.
Il secolo della scienza

Durante il 700 ci furono diverse scoperte in termini scientifici:

- A livello chimico Lavoisier con il principio di conservazione della materia


- A livello fisico Alessandro Volta dimostrò come formare energia
- Franklin inventò il parafulmine
- Linneo classificò piante e animali
- Buffon fece teorie sulla terra attraverso i fossili
- Jenner perfezionò il vaccino contro il vaiolo

Assolutismo illuminato

Si tratta di un modello di governo che tiene conto di principi riformisti ispirati alla cultura
illuminista. Si afferma In Italia grazie all'influsso politico degli intellettuali gravitanti attorno al
periodico "Il Caffè". In Prussia e negli Stati asburgici. In Russia con le riforme di Caterina II.

Gli obiettivi principali delle riforme furono:


- La riorganizzazione dell’apparato burocratico al fine di rendere l’amministrazione dello stato più
razionale.

- L’aumento delle entrate fiscali col tentativo di imporre la tassazione anche alla nobiltà e al clero.

- Il giurisdizionalismo ossia l’estensione della giurisdizione dello Stato sulle chiese nazionali.

Nella sostanza i sovrani cercarono di assumere il controllo del clero locale e di sottrarre alla Chiesa
le sue proprietà e gli antichi privilegi che impediva la vendita ai beni ecclesiastici o il vitto d’asilo
nei conventi o nelle chiese. Tentarono inoltre di acquisire il controllo della cultura e dell’istruzione,
all’epoca quasi interamente nelle mani della chiesa. La politica giurisdizionalista fu accompagnata
da una violenta polemica contro gli ordini religiosi e investì soprattutto i gesuiti, accusati di essere
al servizio di Roma e di tramare contro lo Stato. I gesuiti furono espulsi da molti paesi: nel 1773 la
pressione delle corti europee indusse Papa Clemente IV addirittura a sopprimere l’ordine (poi
ricostruito nel 1824).

In numerosi paesi europei fu resa obbligatoria l’istruzione primaria. Alle università e scuole di
livello superiore si iniziavano a formare figure di alto livello.

A livello legislativo si cercò di equiparare le legge davanti a tutti i sudditi in modo da togliere potere
ai ceti più alti.

Furono emanati dei codici, norme per reati civili e panali. E il principio di tolleranza fu cambiato.
Maria Teresa d’Austria

 Maria Teresa D’Austria diventerà anche celebre per le numerose riforme intraprese


durante il suo regno, con l’obiettivo di rendere l’Austria uno stato moderno e all’avanguardia
nonostante le sue idee consevatrici.
 Il modello politico della sovrana, ovvero l’Assolutismo, prevedeva un forte controllo del
sovrano e dello Stato a discapito dei privilegi di clero e nobiltà.
 Uno dei primi campi di intervento sarà proprio quello amministrativo e fiscale, con una
riforma della tassazione e dell’amministrazione più efficiente ed equa. Grazie a queste
riforme si sviluppò una burocrazia imperiale fedele alla sovrana.
 L’altro campo di intervento sarà quello educativo: un decreto della sovrana del 1776 sancì
per la prima volta nella storia l’obbligatorietà dell’istruzione dai 6 ai 12 anni.
 Maria Teresa D’Austria muore infine nel 1780. La sua importante opera di riforma
sarà portata avanti dal figlio ed erede Giuseppe II.

Giuseppe 2

Cercò di continuare e perfezionare l’opera unificatrice intrapresa dalla madre ma la fretta ed il


rigore con cui volle attuare le riforme suscitarono delle opposizioni violente. Pretese, per questo, di
applicare le stesse leggi in tutti gli Stati dell’Impero, facendo del tedesco l’unica lingua ufficiale.
Promulgò un decreto con cui aboliva la servitù personale, permettendo così alla classe contadina di
realizzare dei grandi progressi. Incoraggiò l’industria, il commercio e si interessò dell’istruzione
pubblica.
In campo religioso il suo intervento si differenziò notevolmente da quello di Maria Teresa. La
madre era sempre rimasta fedele alla religione cattolica, mentre Giuseppe II accordò la libertà di
culto ai protestanti con un apposito editto, l’Editto di Tolleranza e prese anche delle misure nei
confronti della libertà di culto a favore degli Ebrei..
Volle anche riformare la chiesa cattolica. Proibì la pubblicazione delle bolle papali ed ogni forma di
corrispondenza dei prelati austriaci con Roma. Tutte queste riforme, forse attuate in modo un po’
troppo frettoloso, furono causa di rivolte in Ungheria e nei Paesi Bassi.

Caterina 2 di Russia

Caterina II sale al trono di Russia dopo che il marito lo zar Pietro III era stato costretto ad abdicare
dagli officiali della guardia. Voleva la grandezza della Russia e nel contempo aveva una passione
per il potere personale. Seppe circondarsi di collaboratori validi, ma non abbandonò mai l’autorità
nelle loro mani. Strinse rapporti stretti con i filosofi illuministi i quali non esitarono sa celebrare i
suoi meriti.
Formò un nuovo codice basato su idee illuministe. Nel XVIII secolo, la Russia restava, prima di
tutto, un grande paese agricolo dai metodi tradizionali. I nobili possedevano enormi proprietà che
sfruttavano direttamente o che davano in concessione ereditaria a dei contadini. I contadini
pagavano le tasse in denaro o in prestazioni lavorative gratuite e la maggior parte di essi non
poteva lasciare la terra senza il permesso del proprietario. Il commercio e l’industria pur non
essendo trascurabili, non avevano la stessa importanza dell’agricoltura. Nell’insieme le condizioni
di vita dei lavoratori erano i miserevoli, aggravate dall’aumento dei prezzi. Spesso nelle campagne
si avevano delle sommosse.
Caterina II, volle dare all’Impero russo una migliore organizzazione. Fondò anche delle città nuove
nelle parti più lontane dell’Impero. Il suo ministro Potemkine valorizzò, per esempio, la Russia del
Sud e la Crimea, annessa nel 1784. Creò una flotta navale stanziata sul mar Nero. L’imperatrice
protesse l’istruzione creando un’apposita Accademia a San Pietroburgo, e un istituto educativo per
le ragazze nobili. Incoraggiò anche la ricerca scientifica e favorì lo sviluppo della letteratura russa.
Con le sue conquiste, Caterina II ingrandì notevolmente il territorio dell’ Impero.
Federico 2 di Prussia

Si considerava come il primo giudice, il primo generale, il primo ministro della società. Si
considerava anche il primo servitore dello Stato, con l’obbligo di agire con onestà, con saggezza. Il
suo metodo era quello di applicare al governo le idee filosofiche degli Illuministi.
Dopo la guerra dei Sette anni, si sforzò di riparare le rovine che essa aveva causato e di ripopolare
ed arricchire i suoi domini tramite l’immigrazione e la valorizzazione delle cattive terre e delle
paludi. Il suo regno in venti anni aumentò di 200.000 abitanti. Protesse le industrie. Fece
intraprendere la redazione di un Codice, che però fu pubblicato solo dopo la sua morte. Rese più
solida la moneta, riorganizzo le finanze e il sistema doganale; per facilitare il commercio intervenne
anche sul sistema di strade e di canali. Rispettò la libertà di stampa e di culto ed riservò molta
attenzione all’insegnamento. Infatti, pur essendo indifferente ad ogni tipo di religione, accolse i
Gesuiti cacciati dagli Stati cattolici perché trovava i loro metodi di insegnamento eccellenti. Inoltre
fece dell’Accademia di Berlino.

Gustavo 2 di Svezia

Fa un colpo di stato, sale al trono, rafforza la corona. Tutelò la libertà di stampa, di culto e abolì la
tortura. Impose la tassazione dei beni della chiesa luterana, dai quali ricavò i fondi per creare un
sistema di istruzione.

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