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Università degli studi di Enna “Kore”

A.A. 2020/2021
FACOLTÀ DI STUDI CLASSICI LINGUISTICI E DELLA FORMAZIONE
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA

TIROCINIO INDIRETTO 4
LA SCUOLA MULTICULTURALE
ATTIVITÀ DEL 18 MARZO 2021

NOME E COGNOME: GIORGIA ARANGIO


N. MATR: 16026881

Gli/le studenti/sse si confrontino, in piccoli gruppi, sulle loro eventuali esperienze con bambini
stranieri nelle istituzioni scolastiche e descrivano uno/due casi reali.

Fatto ciò procedano con la visione dei video.

https://youtu.be/MCVZYa_Z31Q
https://youtu.be/Jff4fkbUZoc
https://youtu.be/ukP5Vd988kg
https://youtu.be/kB2kggO6SGE
https://youtu.be/Sv4a3Ng1gOo

Esaminino poi il caso di Fatima e rispondano alle domande stimolo proposte.

Il lavoro può essere svolto individualmente o in piccolo gruppo e deve consistere in un elaborato
in un foglio word con le riflessioni e le risposte.

Il lavoro può essere svolto individualmente o in piccolo gruppo e deve consistere in un elaborato in
un foglio word con le riflessioni e le risposte.
Durante la prima annualità di tirocinio ho conosciuto un bambino i cui genitori sono di origini cinesi,
questo bambino frequentava la mattina la scuola italiana e il pomeriggio quella cinese poiché i
genitori ritenevano fosse opportuno formare il bambino in maniera tale da saper leggere e scrivere
anche in cinese. Quello che non viene considerato è il fatto che molto spesso questi bambini
devono lavorare il doppio per poter stare al passo con entrambe le scuole. Nel caso specifico del
bambino cinese di cui parlo, lui aveva trovato un escamotage per velocizzare i tempi, ridurre la
fatica e il carico di compiti, infatti, chiedeva sempre ai compagni di fare i compiti per lui. il bambino
giustificava tale comportamento con il fatto che non era capace di scrivere bene i caratteri della
lingua italiana e per questo motivo approfitta dell’aiuto dei compagni per trarne beneficio. In questo
contesto la maestra, pur a conoscenza delle dinamiche, tendeva a soprassedere. Il rapporto con i
compagni era molto buono e partecipava anche alle diverse festività che venivano proposte in
classe.

Esaminino poi il caso di Fatima e rispondano alle domande stimolo proposte.


1) Per aiutare il bambino straniero appena arrivato in classe e favorire la sua integrazione
possiamo favorire maggiormente attività pratiche, giochi di gruppo e manuali. Attraverso
queste attività il bambino pian piano può iniziare a sentirsi parte della classe e proporre
canzoni o filastrocche nella lingua madre del bambino straniero può farlo sentire più accettato.
Occorre inoltre puntare maggiormente su ciò che il bambino riesce a fare, mettere cioè in luce i
suoi punti di forza. Necessario in tali situazioni è non mettere il bambino al centro delle attività
ma garantire il diritto all’opacità. Fare Intercultura con il gioco richiede molte attenzioni. Le
quattro coordinate ludiche per promuovere un'educazione interculturale sono: Promuovere
esperienze diversificate, Valorizzare le esigenze, garantire il diritto all’opacità, programmare
l'inaspettato.
2) L’allievo che non padroneggia bene la lingua italiana può trarre vantaggio dall’utilizzo di
strumenti compensativi, quali possono essere: le flash cards(utili per associare le figure alle
parole), tablet (per velocizzare la ricerca delle parole sconosciute), la sintesi vocale, mappe e
una metodologia didattica multimodale. L’insegnante può favorire il peer-tutoring, in questo
modo viene favorita anche la socializzazione.
3) Gli insegnanti in sinergia devono attuare delle strategie che permettano al bambino
musulmano di partecipare in maniera indiretta ai preparativi e alla messa in scena della recita.
Le attività da proporre al bambino possono comprendere la realizzazione della sceneggiatura,
dei costumi, aiutare i compagni a ripetere le parti. Inoltre, potrebbe partecipare al coro
cantando canzoni natalizie internazionali come “we wish you a merry christmas”.
4) Per favorire l’integrazione delle bambine cinesi all’interno del gruppo classe, l'insegnante
potrebbe instaurare un dialogo con loro cercando di capire meglio le loro difficoltà e paure.
Potrebbe dialogare con la classe facendogli conoscere delle tradizioni che possono essere
simili. Ad esempio, attraverso l’utilizzo della fiaba di Cenerentola, conosciuta e apprezzata in
tutto il mondo i compagni italiani scoprono che in realtà Cenerentola è una ragazza cinese e
che la famosa scarpetta in realtà d’oro deriva proprio da una tradizione cinese, in cui il piede
piccolo delle donne rappresentava un simbolo di bellezza. La fiaba ha il potere di avvicinare e
affascinare tutti i bambini e in tal modo le due bimbe cinesi possono sentirsi incluse e
protagoniste. Anche il lavoro in coppie rappresenta un'ottima metodologia per favorire anche a
coloro che sono più timidi di esprimere le loro idee sperimentando il piacere della
cooperazione.

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