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GLI ANTIBIOTICI
Con il termine antibiotico si definiscono sostanze in grado di inibire la crescita di altri microrganismi. I
farmaci antibiotici si dicono avere una tossicità selettiva, in quanto hanno la capacità di risultare tossici
esclusivamente nei confronti dei microrganismi e non nei confronti delle cellule eucariotiche.

2.1 CLASSIFICAZIONE
Esistono diversi sistemi di classificazione in considerazione del notevole numero di molecole utilizzate nella
pratica clinica:

2.1.1 SECONDO LO SPETTRO D'AZIONE


Si intende per spettro d'azione, il ventaglio delle specie batteriche nei riguardi delle quali l'antibiotico mostra
attività. Lo spettro d'azione sarà:
 ampio: la molecola è attiva verso batteri Gram positivi e negativi
 intermedio: la molecola è attiva ad es. verso batteri Gram positivi e verso taluni Gram negativi
 ristretto: la molecola è attiva ad es. solamente verso batteri Gram positivi o solo verso Gram
negativi

2.1.2 SECONDO IL TIPO D'AZIONE


L'azione dell'antibiotico può essere:
 batteriostatica: l'antibiotico blocca la riproduzione dei batteri
 battericida: l'antibiotico determina la morte dei batteri.

2.1.3 BASE AL MECCANISMO D'AZIONE


 Antibiotici che inibiscono la sintesi della parete cellulare.
 Gli antibiotici che agiscono sulla parete sono battericidi.
 Antibiotici che inibiscono la sintesi proteica
 Antibiotici che inibiscono il meccanismo di replicazione e di trascrizione degli acidi nucleici
 Antibiotici che alterano la membrana citoplasmatica batterica
 Antibiotici che agiscono come antimetaboliti.

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Gli antibiotici servono a combattere le infezioni batteriche, e non quelle virali, ragion per cui sono efficaci
contro una tonsillite o una faringite o anche contro una meningite, ma del tutto inutili contro raffreddore o
influenza, che sono sostenute da virus.

Affinché l'antibiotico possa rendere inoffensivi tutti i nemici occorrono alcuni giorni, o settimane, a seconda
della gravità dell'infezione; prima regola da seguire allora è quella di terminare sempre la terapia prescritta.
Sospendere l'assunzione del farmaco ai primi segni di miglioramento sarebbe una pericolosa leggerezza:
sentirsi meglio non è indice che tutti i batteri siano morti, ma solo che l'infezione sta regredendo; bisogna
assolutamente continuare per il numero di giorni prescritto.
Tra gli effetti secondari il più temuto è la reazione allergica, che può manifestarsi con un semplice eritema
cutaneo o con il più grave shock anafilattico. Quale che sia l'entità dei sintomi, occorre sospendere
immediatamente l'assunzione del farmaco, avvisare il medico ed evitare di riprendere lo stesso farmaco, o
farmaci appartenenti alla stessa famiglia, nel futuro.

Meno grave, ma più frequente, è la comparsa di diarrea a seguito di terapie antibiotiche prolungate; succede
che il farmaco uccide i batteri patogeni e anche quelli normalmente presenti nell'intestino.

2.1.4 SECONDO LA LORO APPARTENENZA AD UNA FAMIGLIA DI COMPOSTI


CHIMICI.

 Penicilline (amoxicillina, ampicillina, penicillina, ecc.) : Furono i primi farmaci antibiotici: molte
di esse danno la capacità di uccidere diversi ceppi batterici. Quindi sono battericidi, che agiscono
interferendo nella sintesi delle sostanze necessarie per la costituzione della membrana cellulare dei
batteri. Pur avendo un basso livello di tossicità per il corpo umano, danno spesso luogo a reazioni
allergiche talvolta molto gravi. Durante la somministrazione di questi farmaci, il sintomo più
frequente è la diarrea, causata principalmente dai danni riportati dalla flora batterica intestinale. Per
il loro ampio spettro d'azione, certe penicilline vengono ritenute responsabili delle superinfezioni,
risultato di un'opportunistica esplosione di attività da parte di batteri e funghi (candida albicans) che
si diffondono in seguito all'azione dell'antibiotico.

 Cefalosporine :(cefalotina, ceftriaxone, cefazolina, ecc.). sono molto simili alle penicilline,
anch'esse battericide ad ampio spettro. Hanno subito diverse trasformazioni nel tempo e la resistenza
batterica per le prime versioni è diffusa quasi totalmente; anche se le ultime varianti non presentano
particolari problemi di tossicità, sono frequenti le reazioni allergiche. Anche le cefalosporine
possono essere responsabili dell'insorgenza delle superinfezioni e la crescita abnorme di batterioidi
patogeni.

 Aminoglicosidi : (neomicina, streptomicina, gentamicina, ecc). Battericidi fortemente tossici con


azione sui batteri Gram+; inibiscono la produzione di proteine utili per la riproduzione dei batteri
attaccati. Vengono prescritti con minor frequenza rispetto ad altri antibiotici a causa dei molteplici
effetti collaterali. Fra gli effetti secondari degli amminoglicosidi figurano infiammazioni ai nervi
periferici, nevriti, abbassamento dell'udito, insufficienza renale.

 Macrolidi: (eritromicina, claritromicina, azitromicina, ecc.). L'azione di questi antibiotici è simile


a quella degli aminoglicosidi. I macrolidi vengono utilizzati soprattutto in sostituzione della
penicillina. L'eritromicina in particolare, può causare gravi forme di infiammazione al fegato
(epatiti).

 Chinoloni: (ciprofloxacina, norfloxacina, levofloxacina, ecc). I chinoloni hanno la capacità di


combattere i microrganismi ostacolando l'attività di alcuni enzimi deputati alla sintesi del DNA o
interferendo con la loro sintesi proteica. Vengono usati per la terapia delle infezioni urinarie o delle
vie respiratorie o delle salmonellosi.

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2.2 PARAMETRI

 La concentrazione minima inibitoria:  (anche MIC dall'acronimo in inglese Minimal inhibitory


concentration) è un termine usato in microbiologia per indicare la più bassa concentrazione di
antibiotico capace di inibire la crescita di un batterio. Viene determinata in vitro saggiando una
concentrazione standard di microorganismi con una serie di diluizioni scalari di antibiotico.

 La concentrazione minima battericida (anche MBC, dall'inglese Minimum bactericidal


concentration) è un termine usato in microbiologia per indicare la più bassa concentrazione di
antibiotico necessaria ad uccidere un determinato batterio in coltura pura.

 L'antibiogramma è un esame in vitro che permette di valutare se un batterio è sensibile a un


determinato antibiotico. In particolare si può calcolare la resistenza (R) o la sensibilità (S) o, nel caso
si parli di sensibilità intermedia (I) del microrganismo all'antibiotico. Si tratta di un esame molto utile
per determinare la terapia più adatta per determinati processi infettivi a partire da materiale biologico
prelevato per la coltura dal paziente (ad esempio urine, escreato o muco), dal momento che esso
permette la scelta dell'antibiotico più adatto al caso analizzato. Se infatti sulla piastra utilizzata per il
test si genera un alone bianco e trasparente attorno al punto in cui viene seminato l'antibiotico, allora il
microrganismo responsabile dell'infezione è sensibile ad esso. Se, invece, le colonie del
microrganismo continuano ad estendersi, ciò significa che esso è resistente all'antibiotico utilizzato.

A lungo andare, inevitabilmente, gli antibiotici perdono efficacia perché i batteri sviluppano meccanismi di
resistenza nei loro confronti.

 Resistenza Naturale (origine naturale): Insensibilità costituzionale di un microrganismo verso un


determinato antibiotico, geneticamente determinata, si manifesta in tutti i ceppi di una stessa specie.
 Resistenza Acquisita: Comparsa di ceppi che, nell’ambito di una specie microbica
originariamente sensibile ad un chemioterapico, hanno perduto la sensibilità verso concentrazioni del
farmaco terapeuticamente raggiungibili in vivo. E’ favorita dall’elevata velocità con cui i batteri si
riproducono. Si realizza tramite un’alterazione mutazionale spontanea dell’informazione genetica
cromosomica. L’antibiotico esercita un’azione selettiva (seleziona i mutanti resistenti, inibendo le
cellule sensibili). Gli stessi mutanti possono essere resistenti anche ad altri antibiotici con
caratteristiche simili (resistenza crociata o crossresistenza).
I meccanismi attraverso i quali può instaurarsi una resistenza antibiotica sono diversi: la penetrazione di un
antibiotico può essere ridotta da cambiamenti strutturali negli involucri superficiali della cellula, oppure
l’antibiotico penetrato nella cellula batterica è allontanato da sistemi di efflusso che provocano l’espulsione
diretta del farmaco, oppure l’antibiotico perde la sua attività biologica, poiché viene inattivato da enzimi
specifici. (beta-lattamasi).
Le Beta-lattamasi sono enzimi che possono essere prodotti da batteri Gram+ e Gram-, possono essere
costitutivi o inducibili, diretti verso penicilline o cefalosporine. In seguito alla loro azione l’anello beta-
lattamico presente nel nucleo base degli antibiotici tipo penicilline o cefalosporine è scisso e la loro molecola
trasformata in un derivato inattivo.

anello betalattamico delle penicilline

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anello betalattamico delle cefalosporine

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