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TECNICA:

le onde sonore
Quando gettiamo un sasso nello stagno, nella superficie dell’acqua si formano delle onde circolari che si
espandono, allargandosi man mano. Queste onde hanno bisogno di un mezzo di propagazione e vengono
definite onde meccaniche perché trasportano energia invece di materia. Le onde meccaniche vengono
distinte in onde trasversali e onde longitudinali:
● le onde trasversali sono come quelle prodotte dal sasso
gettato in acqua dove le onde si propagano orizzontalmente,
ma le particelle d’acqua oscillano in alto e in basso;
●le onde longitudinali, ad esempio, sono come quando
comprimiamo e lasciamo una molla dove il movimento delle
particelle è parallela alla direzione di propagazione dell’onda.

Un suono viene emesso da un corpo chiamato sorgente


sonora. Quest’ultima emette delle vibrazioni, cioè delle
rapide oscillazioni che si diffondono in un mezzo di
propagazione le cui molecole vibrino e trasmettano il segnale
sonoro (nel vuoto infatti il suono non si propaga). Quando una corda sollecitata vibra, produce nell’aria
circostante una serie ritmica di compressioni e rarefazioni che si propagano verso l’esterno., come l’aria
che ci circonda. Il suono si trasmette anche nei liquidi e nei solidi, ma la velocità di propagazione varia
moltissimo. Le onde acustiche sono
onde meccaniche longitudinali e
trasportano l’energia sonora generata
dalla sorgente. Possono essere
rappresentate da una curva particolare
detta sinusoide dove distinguiamo una
cresta, cioè il picco massimo, e un
ventre, il picco minimo. Ogni onda è
descritta da tre grandezze:
◦la lunghezza d’onda che è la distanza
tra due creste e corrisponde alla
distanza tra due zone di compressione
o espansione. Si misura in metri (m);
◦la frequenza d’onda è il numero di
oscillazioni per ogni secondo e si
misura in hertz (Hz), 1 Hertz =
un’oscillazione al secondo;
◦l’ampiezza d’onda è la distanza verticale tra la cresta e la linea della direzione di propagazione.
I suoni percepiti si distinguono per l’altezza, l’intensità e il timbro. La prima dipende dalla frequenza delle
onde sonore: un suono è tanto più acuto quando maggiore è l’intensità. Quindi se la frequenza è alta, il
suono è acuto; se la frequenza è bassa, il suono è grave. L’intensità, invece dipende dall’ampiezza delle
onde sonora cioè: maggiore è l’ampiezza, il suono è più forte e viceversa. L’unità di misura è il Decibel
(db). Il timbro è quella particolare qualità del suono che permette di distinguere due suoni con uguale
frequenza o altezza. Rappresenta quella capacità della sensazione uditiva che consente all'ascoltatore di
identificare la fonte sonora, rendendola distinguibile da ogni altra. Ad esempio, supponiamo che la chitarra
e il flauto possono emettere un suono con la stessa frequenza e altezza, possiamo distinguere se il suono
appartiene a quale dei due strumenti. Noi esseri umani, possiamo udire una larga scala di suoni, ma quelli
che non riusciamo a sentire vengono chiamati infrasuoni e ultrasuoni. Gli infrasuoni sono i suoni inferiori ai
16 Hz, mentre gli ultrasuoni sono suoni superiori i 20.000 Hz. I suoni possono avere degli effetti particolari
e a volte divertenti, come l’eco. Quest’ultimo si forma quando le onde sonore, propagandosi nell’aria,
incontrano un ostacolo a più di 17 metri e rimbalzano, subendo una riflessione. Quando l’ostacolo si trova a
meno di 17 metri, invece, si forma un rimbombo perché le onde ostacolate si sovrappongono a quelle
normali.

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