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Lo scrivere con sistematicità, dunque, ma in particolare la componente

teorica, vagamente esplicitata o decisamente tendenziosa, che soggiace


nei trattati di a. differenziandoli dai semplici manuali a uso pratico o
dalle guide tecnico-costruttive, hanno determinato la decisiva
trasformazione dell’a. in una disciplina moderna, scientificamente
valutabile e dai principi trasmissibili, oltrepassando i limiti di uno stretto
scambio di esperienze. All’innovativo ruolo della scrittura va tuttavia
associato quello tradizionale del disegno (di progetto o
rappresentativo: ➔ disegno, prospettiva) inteso, comunque, come un
inevitabile medium tra ideazione e costruzione e tra progettazione e
comunicazione. Un ruolo, quello del disegno, prefigurativo rispetto alla
fabbrica e reso vieppiù necessario anche per soddisfare le esigenze
valutative di un’ampia e varia committenza, come quella emersa
progressivamente a partire dall’età rinascimentale. Un disegno di a.,
inoltre, sempre più apprezzato perfino dal fiorente mercato dell’arte per
le sue singolari qualità estetiche. 

La storia dell’a., nelle varie epoche, latitudini e culture, ha sempre


rivelato un serrato e inevitabile intreccio tra committenza e artefici-
architetti, tanto da fare addirittura risultare quest’arte come diretta
espressione dei ceti religiosi, politici e sociali dominanti: committenze,
in ogni caso, capaci di investire cospicue somme di denaro in imprese di
a. per poterne ricavare comunque dei profitti (materiali o spirituali).

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