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A partire dalle indicazioni di 

Vitruvio e, in particolare, dalle prime


sistematiche riletture interpretative del suo De architectura (1° sec. a.C.)
nei sec. renderla sempre più affine a una ars liberalis piuttosto che a una
mera ars mechanica quale era solitamente considerata, al pari della
medicina, nell’età di Augusto (1° sec. a.C - 1° d.C.) e, ancora, nel corso
del Medioevo. Dall’età rinascimentale il sensibile e costante proliferare
di testi (manoscritti e a stampa, corredati o privi di disegni e
illustrazioni) redatti intorno alle questioni dell’a., ha decisamente
contribuito alla formulazione teorica e alla determinazione scientifico-
disciplinare di un’attività professionale sostanzialmente empirica, per
quanto basata su tradizioni e principi costruttivi. Da pratica artigianale
pressoché anonima, con specifici segreti e saperi acquisibili solo nella
frequentazione di una bottega-laboratorio, l’a. si è emancipata sempre
più da quell’angusto ambito formativo divenendo sensibile a stimoli e
sollecitazioni di più vasta e varia natura. 

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