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Intervista a Carlo Roggiero sulle energie ecosostenibili e il nucleare, 13 11 2010

Da quanti anni siete nel settore delle energie rinnovabili e come mai questa scelta?
La società Ecotermica , oggi Ecotermica Servizi spa, è nata nel 1994 . Ero di ritorno dal
Venezuela dove ho avuto un'esperienza nella costruzione di una segheria industriale. Per
poter esportare il legname in Europa bisognava essiccarlo e la centrale che alimentava
l'essicatoio era alimentata dagli scarti della segheria. Mi son detto, ma se funziona a fini
industriali può funzionare anche a fini civili. Di qui l'idea (che nel frattempo iniziava ad
essere realizzata in Alto Adige) di produrre energia termica per i comuni, con caldaie che
bruciassero scarti di segherie situate nelle vicinanze del progetto. Dapprima piccole
caldaie a legna e poi, nel 2000, il primo progetto di teleriscaldamento alimentato a
biomasse a Verzuolo. Affinché le cose funzionino è necessario garantire un bilancio
ambientale positivo. Il combustibile biomassa ha un basso potere calorifico e quindi va
reperito nelle vicinanze della centrale.. Dopo la realizzazione di 3 impianti di
teleriscaldamento a biomasse (Verzuolo,Castellamonte e Leinì) siamo passati alla
cogenerazione a gas (efficienza energetica) anche causa la carenza di biomasse reperibili
localmente. Le centrali cogenerative a gas che abbiamo progettato e poi o costruito
direttamente o cedute a terzi e che oggi alimentano impianti di teleriscaldamento sono
state : Saluzzo, Savigliano, Chieri, Costigliole Saluzzo , Banchette ed Ivrea. Tutte in
Piemonte per un’ investimento di circa 100 M di euro quasi totalmente realizzate da
imprese locali.
Potrebbe spiegarmi meglio cos'è il teleriscaldamento? E’ vero che è stato il primo in
Italia? Verzuolo è stato il primo
in Piemonte , ma in Italia credo che il primo impianto sia stato il teleriscaldamento di
Dobbiaco (Alto Adige). Il teleriscaldamento è come un acquedotto che trasporta acqua
calda. La centrale viene costruita in un’area comunale ritenuta idonea naturalmente in
accordo con l'Amministrazione Comunale . Affinchè il progetto abbia una valenza sotto il
profilo del bilancio ambientale , la potenza della centrale a biomassa DEVE ESSERE la
somma della potenza delle caldaie (dei vari condomini) che potranno essere allacciate e
quindi sostituite . Teleriscaldamento vuol dire portare nei tubi (l'acquedotto caldo) l'energia
termica prodotta a distanza dalla centrale. I tubi entrano nel condominio, baypassano la
caldaia esistente, che viene mantenuta inattiva e non viene smantellata al fine di una
eventuale emergenza. Da quel momento il condominio si scalda con l'energia termica
(acqua calda) prodotta dalla centrale a biomassa.
Come ovviate ai problemi di dispersione termica e a quanta distanza può arrivare un
impianto di teleriscaldamento? Bella domanda, la
dispersione energetica è il punto debole del teleriscaldamento. Ci sarà sempre una
dispersione termica ; non è possibile evitala completamente, ma può essere contenuta
utilizzando speciali tubazioni preisolate ed interrando le tubazioni a circa 1.5 metri. In
questo caso perdiamo circa 1-2 gradi su una distanza di 10 KM. Attenzione anche se è
vero che 1-2 gradi sembrano pochi, moltiplicati per i litri di acqua che trasportiamo, alla
fine, su base annua, si disperde mediamente circa il 10% dell'energia prodotta.
Tecnicamente quindi non ci sono problemi dovuti alla distanza ma ne esistono molti sotto
l’aspetto di poter realizzare un progetto energeticamente migliorativo. Non tutti i progetti
possono essere realizzati con successo. Dipende dalla cittadina ospite, dai gradi giorno
della zona, da quanti e che tipo di utenze si possono allacciare, dalla distanza che le
tubazioni percorrono, dalla tecnologia adottata etc .La generazione a distanza deve essere
il più possibile distribuita localmente. Smarcate le variabili di cui ho accennato prima,
personalmente, propendo per la realizzazione di piccole centrali che alimentano piccole
cittadine o quartieri di grandi città. Il piccolo teleriscaldamento ha innumerevoli vantaggi
ambientali : se fatta con tutti i crismi, una centrale di piccole dimensioni inquina meno di un
insieme di caldaie condominiali. Le caldaie che il teleriscaldamento sostituisce molto
spesso risultano essere mal mantenute, vecchie ed insicure. Vi sono vantaggi economici
dovuti all’economia di scala. Dal punto di vista ambientale, una centrale di
teleriscaldamento deve essere autorizzata dai competenti enti provinciali e i valori di
emissioni autorizzati sono bassissimi. Sempre grazie all'economia di scala la centrale può
permettersi apparecchiature per catturare sia il particolato i che gli inquinanti emessi con i
fumi. Inoltre un impianto di questo tipo può essere dall’A.R.P.A. (l’Agenzia Regionale per
l’Ambiente) monitorato in continuo da punto remoto, tipo internet e in qualsiasi momento,
quindi ,verificare che i dati di emissione rispettino le prescrizioni autorizzative . Tutte cose
che una caldaia condominiale non può permettersi. infine se fatto nel rispetto di tutti i
parametri , energetici ed economici, il teleriscaldamento è in grado di garantire sia
l’allacciamento gratuito che una diminuzione dei costi in bolletta all’utente garantendo
quindi vantaggi economici sia alla società che lo realizza che per i cittadini che si
allacciano. Per farti un esempio, i nostri progetti sono stati tutti interamente finanziati dalla
nostra società o dalle società che le hanno realizzate e dalle banche e, sino ad oggi,
abbiamo sempre allacciato gratuitamente tutte le utenze che in più, hanno avuto una
riduzione del costo in bolletta di circa il 10/15 %.Molte di queste utenze sono oggi
riscaldate con un combustibile rinnovabile, prodotto localmente che ha totalmente
sostituito un combustibile di origine fossile importato.
Cosa ne pensa dell’utilizzo dell’energia nucleare e del suo utilizzo in Italia come
energia alternativa, lo può essere?
Penso che sia un controsenso perché non è una soluzione ne’ sotto il profilo energetico
ne’ sotto l'aspetto economico...naturalmente poi è anche potenzialmente molto pericolosa
… ma andiamo per ordine.
Va bene spiegami più nel dettaglio e per ordine.
L’energia nucleare non risolve il nostro problema energetico. In Italia, il problema
energetico è di dipendenza estera per l’approvvigionamento del combustibile fossile , non
abbiamo ne petrolio ne gas e dobbiamo importarlo. L’energia nucleare viene prodotta
utilizzando l’uranio come combustibile. In Italia l’uranio non esiste quindi, l’energia
nucleare non solo non ci svincola da una dipendenza estera , ma addirittura la
appesantisce in quanto, l’uranio, deve anche essere arricchito e non abbiamo la
tecnologia per farlo. Oggi dipendiamo da gas e petrolio. Domani dovremmo dipendere da
uranio e da chi sa arricchirlo.
Inoltre , il prezzo dell'uranio sul mercato mondiale ha subìto una forte impennata,
passando dai 7 $/lb del 2001 al picco di 135 $/lb del 2007. Nel 2001 il prezzo del
dell'uranio incideva per circa il 5-7% sul totale dei costi riguardanti la generazione
energetica da fonte nucleare. Secondo dati della WNA, a gennaio 2010, con uranio a
115$/kg, incide già per circa il 40% . Non è più conveniente
Viene anche detto che il nucleare serve all’Italia in quanto è necessario aumentare la
capacità di produzione di energia elettrica. Non è vero, i consumi stanno scendendo causa
la crisi e fortunatamente anche grazie a politiche mirate all’efficienza e al risparmio
energetico. Dal punto di vista della capacità produttiva l’Italia è autonoma anche rispetto
alle previsioni che il Gestore del Mercato Elettrico ha fatto in proiezione per l’anno 2020.
Se proprio si vuole intervenire sulla capacità produttiva allora è più conveniente
aumentare le fonti energetiche alternative e rinnovabili e proseguire sulla conversione
delle grandi centrali in impianti a gas e con tecnologie che, a ciclo combinato, oggi
possono raggiungere un’efficienza di circa il 60 %. Le soluzioni per il problema
energetico ? Utilizzo di combustibili fossili meno inquinanti, riqualificazione delle centrali
energetiche esistenti per aumentarne l’efficienza (oggi l’efficienza media del parco
termoelettrico è pari a circa 40%) , promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili ma
soprattutto, promuovere lo sviluppo di tecnologie mirate al risparmio energetico. Ad
esempio la tecnologia con lampade a led consuma circa 1/10 delle vecchie lampade ad
incandescenza. Queste a mio parere sono le soluzioni e non, dover realizzare centrali
nucleari che oltretutto non si possono spegnere e che necessiteranno per contro di
aumentare i consumi elettrici come ad esempio fa la Francia che di giorno non soddisfa il
proprio fabbisogno energetico e di notte non sa che farne.
Ma si dice che l’energia Nucleare è più economica ed aiuterà le imprese ad avere
energia ad un costo più basso, è vero ?
Non è vero. L’energia nucleare non conviene neanche dal punto di vista economico.
L’energia prodotta da fonte nucleare già oggi costa di più di una altro sistema con cui
possiamo produrre energia, Non a caso gli USA, lo hanno abbandonato. L'uranio a basso
costo non esiste più e il piano economico non sta in piedi. Nessuna compagnia privata
oggi investe sul nucleare. Non conviene a meno che i maggiori costi siano pagati dallo
Stato. Ma allora, per assurdo, lo Stato farebbe meglio a destinare le risorse del nucleare
ad abbassare il valore delle tasse energetiche che costituiscono in gran parte la tariffa
che va a pagare l’utente finale. In parole povere, è già oggi più costosa e lo sarà ancor di
più in futuro. Il costo del kWh prodotto con fonte nucleare è oggi già più caro del costo
necessario a produrre energia con le fonti alternative . Naturalmente nel costo dell’energia
devono essere considerati in modo corretto tutti i costi : quelli di capitale, interessi passivi,
esercizio, manutenzione, combustibile, trattamento rifiuti e il futuro decommissioning della
centrale. Una centrale nucleare ha una vita media di circa 50/60 anni. Per costruirla si
impiegano circa 10 anni , lavorerà circa 50 anni e poi si impiegheranno circa 150 anni per
smantellarla e “metterla in sicurezza “ non le pare un controsenso ? Ho virgolettato il
metterla in sicurezza perché è un recente studio del M.I.T. a dirlo : ad oggi nessuno sa
ancora come poterlo fare. Le scorie ad alta radioattività durano sino a 500.000 anni !
ovunque saranno stoccate prima o poi il cemento si sgretolerà, l’acciaio si corroderà e le
montagne potranno franare. In conclusione , 50 anni di energia nucleare ad un costo
maggiore e 500.000 anni di problemi alle generazioni attuali e a quelle future, ecco perché
è un controsenso .
A conferma di quanto dico il 25 maggio 2010, J. Wayne Leonard, amministratore delegato
di Entergy Corp. la seconda compagnia americana di impianti atomici, ha affermato:
“Nonostante le licenze per costruire 2 nuovi reattori abbiamo per il momento abbandonato
i progetti, i numeri non tornano . Se diamo un costo appropriato ai rischi siamo
semplicemente fuori mercato (“When we price the risk appropriately … the numbers just
don’t work”) perlomeno finché il costo dell’energia che vendiamo da una parte e del
carbone dall’altra non raddoppieranno. (While a few U.S. companies are moving ahead to
develop new reactors, Leonard said that to make the economics of nuclear work for
Energy, he would need to see "double-digit natural gas prices and carbon blow-out prices"
starting at $25 per ton and escalating toward $50.)
Quindi pare dicano delle vere e proprie menzogne, inoltre bisogna aggiungere il
fatto che l’Italia sia un paese ad alta densità di popolazione e che sia in gran parte
sismica, e questi due fattori aumentano considerevolmente i rischi. In sintesi
possiamo dire non è detto che una tecnologia se innovativa sia utile, se è così
rischiosa e costosa, qualche volta tornare indietro è la cosa più intelligente da fare?
A volte si , sempre che indietro non significhi dire ritornare al nucleare che peraltro ricordo
essere stato oggetto di una chiara espressione referendaria da parte dei cittadini.
Nessuno può garantirci che le centrali siano sicure al 100%, difatti ,nessuna compagnia
assicurativa al mondo, stipula polizze per le centrali nucleari. Gli Stati sono obbligati a
creare ingenti fondi a riserva per eventuali disastri ambientali , per la messa in sicurezza
ed il futuro decommisioning delle centrali,che durano sino a 3 volte la vita utile
dell'impianto! La comunità Europea ha di recente aumentato le richieste di garanzia e da
quanto mi risulta, molti paesi tra cui l’Italia, non hanno destinato fondi sufficienti.
Potrebbe farmi un esempio più chiaro, perché viene richiesto di aumentare i fondi a
garanzia della salute pubblica ?
Un recente studio epidemiologico fatto a Vercelli (in zona è presente l’impianto nucleare di
Trino) richiede approfondimenti e l´istituzione di un registro per capire la reale portata delle
anomalie riscontrate. Tra le donne l´insorgenza di leucemie è due volte rispetto al resto del
Piemonte. Raddoppiata la mortalità per il cancro al sistema nervoso . Il disastro di
Chernobyl continuerà a produrre effetti in futuro anche se non conosceremo mai la
portata complessiva dei danni arrecati alle persone e all'ambiente l’ A.R.P.A Piemonte lo
evidenzia in uno studio del 2003.
La Comunità Europea sta rivedendo al rialzo le garanzie da richiedere agli stati che
intendono dotarsi di nucleare, proprio perché è in linea con le tendenze delle
macroeconomie attuali. A vent'anni dall'esplosione del reattore nucleare n. 4 della centrale
nucleare di Chernobyl, l'opinione pubblica è ancora sorprendentemente ignara delle
drammatiche conseguenze del disastro: l'Organizzazione mondiale della sanità, (OMS)m
ha calcolato che Chernobyl ha prodotto un livello di radioattività 200 volte superiore a
quello dell'effetto combinato delle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki;
circa 350.000 persone sono state evacuate dalle zone più contaminate; tuttavia, nelle aree
in cui è stato decretato l'obbligo di evacuazione continuano a vivere 9.500 cittadini; circa 7
milioni di persone hanno diritto a speciali indennità , pensioni e prestazioni sanitarie poiché
rientrano nella categoria degli individui colpiti dal disastro di Chernobyl. Si stima che il
danno economico complessivo subito dalla sola Ucraina supererà i 165 miliardi di euro
entro il 2015, e fino al 2005 sono stati diagnosticati circa 4.000 casi di carcinoma alla
tiroide in Bielorussia, Ucraina, e Russia tra coloro che all'epoca dell'incidente avevano
meno di 18 anni; le stime ufficiali prevedono che vi saranno 9.000 casi di tumori incurabili;
secondo i calcoli di scienziati indipendenti, il cancro causato dal disastro di Chernobyl
causerà fra 30.000 e 60.000 vittime. Il numero di persone colpite da invalidità
permanente a seguito dell'incidente nucleare, figli compresi, è passato da 200 nel 1991 a
64.500 nel 1997 e ha superato la soglia delle 91.000 unità nel 2001. Nel Regno Unito, ad
oltre 2 500 km di distanza dal luogo del disastro, 374 allevamenti ovini con 200.000 pecore
sono ancora soggetti a restrizioni a causa della contaminazione prodotta dall'incidente nel
reattore ucraino; i campi contaminati nel Regno Unito si estendono su una superficie di
oltre 750 km.; in alcune regioni di Germania, Austria, Italia, Svezia, Finlandia, Lituania e
Polonia si registra ancora un livello di contaminazione da cesio 137 pari a diverse migliaia
di becquerel per chilogrammo nella selvaggina,compresi cinghiali e cervi, nei funghi
selvatici, nelle bacche e nei pesci ittiofagi di lago.
La Commissione europea non prevede un miglioramento della situazione nel prossimo
futuro ed afferma pertanto che le restrizioni su determinati alimenti provenienti da taluni
Stati membri dovranno essere mantenute ancora per molti anni.
Oggi la tecnologia che produce energia da fonte nucleare è INUTILE e
POTENZIALMENTE MOLTO PERICOLOSA.
Giulia Salfi
www.giuliasalfi.blogspot.com

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