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Sono figlio di genitori divorziati e sono stato affidato ai miei zii, vivevamo in un
gruppo di 30 persone. Mio zio è un insegnante, è lui che mi ha formato e mi ha
trasmesso la passione per la lettura.
Qual è la tua religione?
Sono musulmano.
Come interpretate il Corano, cosa ne pensi dell’uso del chador, o della
poligamia?
Penso che anche se è vero che nel Corano è scritto che un uomo possa avere più
di una moglie, ritengo si tratti di un’eccezione e che non sia giusto che l’uomo
debba mantenere la propria moglie. Anche lei dovrebbe contribuire al bilancio
familiare.
Prima di giungere in Italia, sei stato in Portogallo. Come hai vissuto
quell’esperienza?
Ero molto fiero di aver conseguito la borsa di studio in letteratura portoghese e di
vivere nella bella città di Lisbona. Ho trovato un lavoro in un cantiere in quella città.
E che tipo di esperienza è stata per te?
La mia fede in Allah, che in qualche modo mi avrebbe aiutato, e l’orgoglio di poter
sostenere economicamente i miei familiari.
Hai sempre vissuto in quella casa?
No, a un certo punto mi sono spostato a Roma a vivere nel residence Bravetta,
dove vivevano africani e italiani indigenti. Lì viveva una sorta di comunità mista.
E che lavoro facevi in quel periodo?
Oh sì, certo, è il sogno di ogni emigrante ritornare nella propria patria. Ma sarebbe
realizzabile solo se vincessi alla lotteria, io devo lavorare. Ho sposato una
senegalese e sono divorziato, ma devo mandare i soldi a lei e alla mia bambina di
3 anni. Le chiamo spesso e dico a mia figlia che ritornerò e mi si stringe il cuore
quando mi chiede: ‘Quando, papà? Cosa posso fare?’ Non ho il reddito per farla
venire qui.
Adesso lavori in un centro internet, un franchising, pensi che riuscirai a
trovare qualcosa di meglio?
Non credo.
Ti senti scoraggiato o pensi davvero non sia proprio possibile trovare un’altra
attività?
Non è possibile, questa è la dura realtà, vedo tante persone che hanno studiato
come me, italiane, munite di cittadinanza, che non riescono a trovare nulla.
Ti piacerebbe avere la cittadinanza italiana? Anche se me la dessero, non
cambierebbe niente. Io mi conosco, io so che sono bravo e non mi piace andare in
giro a chiedere raccomandazioni, come si fa qui. No, non fa per me.
Ora una provocazione: secondo te sono più razziste le persone nere verso i
bianchi, o viceversa?
Il razzismo investe tutti quelli che non conoscono l’altro, per pura ignoranza, non-
conoscenza. Ti faccio un esempio paradossale: se una comunità di italiani fosse
venuta nel mio Senegal, e si fosse comportata male, non lavorando, rubando, ecc.
io sarei stato razzista con loro. Dipende dalle situazioni.
Giulia Salfi