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1° Corso di Formazione

per Maestro Nazionale


2011


Tesi

L’EVOLUZIONE DELLA DIDATTICA DEL

DIRITTO NEL PERCORSO FORMATIVO ”

Autore: Andrea Becchetti

Roma, 21/08/2011

Istituto Superiore di Formazione


“Roberto Lombardi”
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anno accademico 2011

INDICE

1) PREMESSA

2) INTRODUZIONE

3) OBIETTIVI DEL LAVORO


IL MAESTRO: UN PROFESSIONISTA A 360°

4) L’EVOLUZIONE DIDATTICA NEL PERCORSO


FORMATIVO NEL DIRITTO

MINI TENNIS PERFEZIONAMENTO SPECIALIZZAZIONE

5) PRESENTAZIONE, SLIDE NEI TRE DIVERSI STEP


DI APPRENDIMENTO

6) CONCLUSIONI E DISCUSSIONI DEL TESTO

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PREMESSA

La scelta di questa tesi e il suo titolo, derivano da un lungo e duro


percorso, che hanno caratterizzato la mia vita da circa 30 anni. Ho
iniziato a circa dieci anni a giocare a tennis. Mi sono appassionato
velocemente a questo sport, e avendo avuto fortuna,
nell’incontrare Maestri Federali molto preparati, mi sono
specializzato, arrivando ad essere un buon terza categoria. All’età
di 18 anni, mi accorgo di essere fortemente portato
all’insegnamento, (non mi sbagliavo! Ancora opero come maestro
cercando sempre più di ottenere risultati soddisfacenti). Ho
cominciato a lavorare nelle strutture dove mi allenavo, facendo la
cosiddetta gavetta, chiaramente da “abusivo”.
Dopo molti anni già praticati da insegnante, nel 2000 entro a far
parte della F.I.T. qualificandomi come Istruttore di primo grado
successivamente di secondo grado per poi accedere nel 2011 a
quello da Maestro Nazionale. Ho avuto tanto dalla F.I.T., sentirmi
integrato nella Federazione mi ha reso sicuramente un
professionista più formato, professionalmente preparato
all’insegnamento.
Sono orgoglioso della mia formazione e spero in futuro di
contribuire con ottimi risultati ai progetti Federali di cui faccio
parte. Ho sempre condiviso l’idea che per diventare grandi,
bisogna partire dal basso; lavorare sul campo, studiare,
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aggiornarsi per crescere: sono le chiavi per essere preparati e
professionalmente competenti.

INTRODUZIONE

La mia tesi volverà su tre step fondamentali:


1. Mini tennis

2. Perfezionamento

3. Specializzazione

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Analizzerò il diritto nelle sue fasi evolutive e più precisamente:
all’insegnamento della multilateralità, esercitazioni tecnico tattico
e strategiche, e dello sviluppo fisico. Queste fasi, grazie al
progetto Federale serio e decodificato chiamato F.I.T. Ranking
Program, possono essere riassunte ed identificate dai stessi
ragazzi in: racchetta azzurra, gialla, verde ed infine rossa.
Svolgo attualmente la mia scuola tennis Federale, nel Circolo
Sportivo T.C.Acquasanta in Roma, da quattro anni. Ho raggiunto
con la collaborazione di altri tecnici, un numero circa di 50
ragazzi tra mini, perfezionamento, specializzazione e 50 adulti.
Per quanto concerne la struttura dove opero, ho a disposizione
numero due campi in terra e due in erba sintetica solo tennis non
polivalenti. Inoltre ho l’utilizzo di un campo da calcetto per
svolgere l’attività fisica dei ragazzi curata da un preparatore.
Dispongo di una palestra ben attrezzata e adatta a lavori
specializzati. I campi e la struttura sono all’avanguardia. Mi
avvalgo inoltre di uno staff Federale formato da: M° Foglio
Laura, Istruttore 2° Marinelli Simone, laureato in scienze motorie
che si abiliterà al conseguimento del brevetto di preparatore fisico
di 1° da me richiesto e infine Seri Federico palleggiatore con
classifica 3.2. Il circolo si completa nella sua struttura con altri
quattro campi in terra, più tre da calcetto, un muro di allenamento,
un bar, un ristorante e relativi spogliatoi maschili e femminili, ed
un centro benessere.
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L’organizzazione viene coordinata da una segreteria composta da:
il M° Mariano Cucchiaroni oggi direttore sportivo e due giovani
ragazze addette alla segreteria. Il Presidente nella persona fisica
F.Mazzoni, mostra interesse nel lavoro finora svolto, nutrendo
stima e fiducia negli obiettivi proposti da noi maestri, e dai
risultati ottenuti. Nella nostra scuola, i maestri svolgono un
lavoro ben preciso, seguendo la programmazione da me preparata:
dal mini tennis al pre-perfezionamento, perfezionamento alla
specializzazione ed infine la scuola adulti finalizzata anche
all’acquisizione di nuovi soci. Ci dedichiamo inoltre la mattina,
allo svolgimento delle lezioni individuali. (Soci ed esterni).
Per quanto concerne l’età dei ragazzi abbiamo: dai cinque anni ai
18 anni di diverso sesso. Il parametro dell’età, delle abilità, del
sesso e del livello di gioco sono per noi elementi fondamentali per
una adeguata programmazione e formazione dei gruppi di lavoro;
affinchè si possa professionalmente proporre un adeguato
progetto di allenamento.

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OBIETTIVI DEL LAVORO
IL MAESTRO: UN PROFESSIONISTA A 360°

Come già in parte trattato nella premessa e spiegato in linea


generale nell’introduzione, le finalità e le modalità di questo
scritto, vorranno evidenziare un lavoro, che nella sua complessità
non lasci nulla al caso! Prima di arrivare alla trattazione specifica
della parte centrale della tesi, alcuni importanti punti meritano
attenzione ed approfondimento al fine di conseguire obiettivi di
successo.
1. Team Building e Leadership
2. Marketing operativo
3. Il Maestro come modello di riferimento
Dimostrerò con la mia esperienza lavorativa, e secondo nozioni
acquisite nella frequentazione di questo corso da Maestro
Nazionale, il ruolo determinante e la centralità dei medesimi.
1 Partendo dal presupposto, che il maestro all’interno del
circolo dove opera, rappresenta il modello che tutti vorrebbero
imitare per la bravura del suo gioco, il ruolo di centralità che
svolge e anche per il fascino che gli viene attribuito appartenente

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ad un mondo professionistico sportivo, ambito da molti: potrebbe
incorrere in alcuni errori se non avesse una formazione globale.
Da qui nasce lo scopo e l’analisi di questo elaborato nei tre
sopracitati punti, al fine: che un ottimo giocatore possa
completarsi, formandosi, qualificandosi, aggiornandosi
diventando un “grande” maestro.
Essere maestri di tennis nello specifico vuol significare, avere
competenze su molti punti in questione; ad esempio: essere
preparati sullo stile di conduzione di un gruppo di lavoro, avere
capacità di leadership, ritengo siano centrali allo svolgimento di
questa professione per raggiungere il successo.
Possedere capacità di leadership per un maestro, diventa
all’interno di un gruppo una caratteristica determinante, infatti:
sapere coordinare e programmare, insegnare e motivare, dirigere e
delegare, ed in ultimo ascoltare fa di lui un professionista a 360°.
Solo così sarà credibile, avrà il consenso del gruppo stesso e la
fiducia del direttivo.
I suoi stili saranno diversi nelle loro applicazioni: Autocratico,
Democratico, di Delega e corrisponderanno a situazioni ben
determinate.
Nel Team Building il maestro saprà; se avrà un gruppo
plurifunzionale: assegnare, delegare, e consentire non solo lo
sviluppo delle singole potenzialità del Team, ma soprattutto
stimolare il successo personale, per centrare l’obiettivo finale.
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Il tutto genererà un complesso uniforme di persone che
lavoreranno interagendo tra loro, per un obiettivo comune
ottimizzando la performance generando risultati di successo.
2 Nello specifico essere preparati ed informati nel Marketing
Operativo, porta il maestro e le sue scelte ad essere più mirate, più
vantaggiose meno dispersive e strategicamente più appropriate nel
contesto in cui opera.
Infatti lo stesso dovrà primariamente, essere a conoscenza non
solo degli obiettivi del circolo, ma dovrà conoscere tutti i suoi
punti: di forza, debolezza, opportunità, minacce, quindi vantaggi e
svantaggi, prima di iniziare un progetto di scuola.
Avrà bisogno quindi di un approccio strategico alla gestione, che
determinerà un modello di pianificazione di Marketing che si
dividerà in tre salienti fasi:

1) Analisi
2) Strategia
3) Attuazione
Da qui nasceranno tutta una serie di valutazioni che il maestro
dovrà compiere, per potersi posizionare nel mercato di quella
specifica zona, dove in modo competitivo inizierà la sua scuola o
attività. L’acquisizione di concetti, strategie e punti chiave di
questa professione, renderanno il maestro un valido competitor.
Queste conoscenze determineranno: comportamenti, decisioni,
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scelte appropriate che nel breve, medio, lungo tempo porteranno
al successo.
3 Nel ruolo di insegnante, ormai da 20 anni, ho verificato con
certezza che un modello di riferimento diventa prioritario per i
ragazzi, sia per il percorso che vogliono intraprendere ma
soprattutto per come lo si vuole intraprendere.
Nella vita comune, ognuno di noi ha avuto dei modelli a cui
ispirarsi.
Penso che il maestro sia un riferimento importante per i ragazzi
che seguono percorsi evolutivi e formativi, quindi aggettivi come
correttezza, sportività, lealtà, educazione e puntualità debbano
essere costantemente presenti per un ottimo esempio.
Osservavo da ragazzo il mio maestro con atteggiamento molto
critico, e riscontro oggi succedere a me con i miei.
Un buon insegnante penso debba sentire la responsabilità ed avere
l’entusiasmo non solo di insegnare la parte tecnica di questo
gioco, ma di trasmettere anche un’immagine di se.
Una parte fondamentale e primaria del nostro lavoro, riguarda la
componente psicologica, infatti ogni giorno per ristabilire
l’equilibrio, nei vari rapporti quotidiani di lavoro, riguardanti
atleti, genitori, personale addetto, il maestro a bisogno di mediare,
imporsi, risolvere, adattarsi alle molteplici situazioni, facendo un
appropriato uso di questa componente.

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Voglio sottolineare concludendo come questa professione
stupenda, per chi la ama, non facile da svolgere ed impossibile da
improvvisare, abbia bisogno come noi Maestri Federali di un
escursus formativo continuo, al fine di renderla la nostra scelta di
vita.
Siamo maestri; pertanto abbiamo il compito ed il dovere di
insegnare, sostenendo tutti gli allievi nei diversi percorsi
formativi, non solo sportivi, fisici e psicologici, al fine di crescerli
non solo come atleti ma anche come uomini.

L’EVOLUZIONE DELLA DIDATTICA NEL


PERCORSO FORMATIVO
IL MINI TENNIS:

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Questa fase di insegnamento viene caratterizzata
dall’apprendimento multilaterale, elemento fondamentale e filo
conduttore dei tre punti centrali della tesi e del percorso
formativo.
Questo condurrà gli allievi all’acquisizione di abilità nel tempo.
Perché questa acquisizione sia appropriata, il maestro in questo
primo step, utilizzerà: misure di racchette, tipologie di palline,
dimensioni campi, con relative altezze reti, adatte al progetto, al
fine di migliorare non solo la parte tecnica, ma anche quella
tattico-strategico degli allievi.
Questo metodo favorirà il maestro nel proporre, lezioni
comprensibili, entusiasmanti e adatte ad una corretta interazione
tra gli stessi. Tale interazione attraverso giochi, esercizi, porterà
all’apprendimento dell’abilità del diritto.
La lezione sarà suddivisa in tre punti chiave:

1. Introduttiva
2. Centrale
3. Finale
1. Nella prima, il maestro spiegherà e dimostrerà in modo
semplice, chiaro, e rapido la lezione ed il compito del giorno,
affinchè l’allievo possa subito giocare, mantenendo un buon
grado di attenzione.

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Questo passaggio sarà importante, perché dall’inizio cioè dal
riscaldamento, con piccoli giochi e mini partite si entrerà nella
fase di apprendimento.
2. Nella fase centrale, il compito del maestro sarà: quello di
sviluppare gli obiettivi tecnici.
Pertanto per insegnare i Pre-requisiti della tecnica, il maestro
dovrà interagire, posizionandosi inizialmente nel campo
dell’allievo, non solo per dare assistenza: verbale e visiva ma per
proporre didatticamente esercizi che nell’immediato risulteranno
raggiungibili e di successo.
I Feed-back che il maestro fornirà durante la lezione agli allievi,
saranno continui ed efficaci, creando autonomia agli stessi,
rendendo la lezione semplice e facilitata.
Durante lo svolgimento, il maestro dovrà accertarsi, che i pre-
requisiti vengano compresi: posizione atletica, corretta
impugnatura, valutazione del volo della palla, posizione braccio-
racchetta, gioco di gambe, tenendo conto del principio della
specificità dell’apprendimento (vasta gamma di proposte di
esercizi multilaterali).
L’utilizzo di esercitazioni a blocchi, nella fase iniziale, favorirà,
una migliore comprensione del movimento e automatizzazione.
Successivamente si passerà ad esercitazioni di tipo seriali, (più
abilità eseguite in ordine prestabilito). Infine il prima possibile si
arriverà ad esercitazioni randomizzate.
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Dunque una corretta impostazione nell’utilizzo di step formativi
nella fase del mini, creerà le basi di un giocatore, per una
impeccabile meccanica esecutiva futura di questo colpo, il diritto;
oggi fondamentale nella conduzione di questo gioco e nel
raggiungimento dei vertici mondiali.
Le molteplici esercitazioni e proposte didattiche definiranno
l’abilità, nel possesso di queste caratteristiche:
1. Posizione atletica
2. Grip
3. Stance
4. Preparazione
5. Braccio sinistro
6. Rotazione del tronco
7. Impatto
8. Finale
9. Posizione della testa
10. Ruolo delle gambe
3. Nella fase finale, si può concludere che solo dopo
un’accurata familiarizzazione degli allievi con racchette, spazi,
palline e compiti, si determineranno gli obiettivi prefissati.
L’acquisizione iniziale dell’abilità del diritto, gratificherà gli
allievi che soddisfatti saranno incentivati alla frequentazione della
lezione successiva, migliorando ed arrivando all’esecuzione di un
corretto e appropriato movimento.
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IL PRE-PERFEZIONAMENTO

La seconda fase di insegnamento, e cioè il pre-perfezionamento


sarà sempre caratterizzata dall’utilizzo di mezzi appropriati al fine
di consentire un corretto percorso didattico.
La racchetta varierà fra i 50 cm nella fase intermedia, per arrivare
ad una junior.
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Le palline utilizzate saranno mid ed i campi rispetteranno le
dimensioni di otto/23 e 17/77 nella fase preliminare fino a 19/77
nella finale.
La rete sarà alta relativamente 70 cm nella prima misura per
arrivare a 80 cm nella seconda misurazione.
La lezione verrà suddivisa nelle tre fasi:
1. Iniziale
2. Centrale
3. Finale
La differenza dal mini al pre-perfezionamento sarà sostanziale ed
evidente nella: programmazione, spiegazione, raggiungimento
degli obiettivi tecnici.

1. Nella prima fase, dopo la spiegazione dell’esercitazione gli


allievi inizieranno subito a giocare sviluppando partitine ed
esercizi a punti. L’attenzione del maestro sarà rivolta verso gli
allievi fornendo feed-back e correzioni precise ed indicative
riguardanti l’obiettivo prefissato.
2. Nella seconda fase la diversità in questa lezione sarà
determinata dal maestro: che nel proporre esercitazioni,
randomizzate e variate, dovrà tenere conto, non solo delle diverse
abilità acquisite dai ragazzi, ma anche del livello di difficoltà
delle stesse.

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Così svilupperà una lezione con diversi obiettivi, e sicuramente
non monotematica, dunque adatta al gruppo.
Un passaggio cruciale di questa fase sarà l’abbandono non totale
del cestino, per cercare di portare allievi con sufficienti abilità,
all’apprendimento delle stesse in modalità aperta, come richiede il
nostro gioco.
Gli obiettivi tecnici saranno differenziati per livello e non per età.
L’apprendimento della tecnica sarà costante ed avrà una crescente
gradualità nelle difficoltà e complessità, degli esercizi proposti.
Quindi si comincerà a parlare di modelli di prestazione affinchè
l’allievo possa essere fortemente motivato, lavorando sulla
stabilizzazione di programmi motori, verso il raggiungimento
dell’obiettivo: l’apprendimento tecnico.
Questo apprendimento determinerà una migliore esecuzione del
colpo del diritto, evidenziando e rafforzando elementi tecnici
importanti: buona posizione atletica, utilizzo iniziale dello split-
step.
I grip varieranno dalla eastern alla semi-western; il maestro dovrà
verificare in questo possibile cambiamento, una corretta e
semplice esecuzione.
Anche nella stance, gli allievi potranno indirizzarsi in una open o
semi, anche se la neutral rimane la preferita.

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Nella preparazione: dovranno tutti o quasi, rispetto alle abilità
acquisite, utilizzare un movimento semi-circolare, l’azione “Unit-
turn“ e una corretta stance.
Sarà fondamentale una continua caduta della racchetta nel
movimento a colpire, dove subito dopo l’impatto, l’incontro del
piano orizzontale col verticale produrrà spin, consentendo un
finale con avambraccio parallelo al terreno.
La testa prima verso l’impatto, poi in direzione verso avanti,
insieme alla spinta delle gambe, determineranno l’esecuzione del
diritto in maniera corretta.
Tutta la struttura profonda del movimento dovrà essere eseguita,
con un corretto timing e sequencing.

3. Il maestro nella fase finale proporrà esercizi per favorire


l’acquisizione del lavoro svolto nella lezione del giorno, fornendo
feed-back informativi e relativi ai risultati ottenuti, accennando in
ultimo l’introduzione riguardante la lezione successiva.

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IL PERFEZIONAMENTO

Attraverso questa fase gli allievi, già abili nell’avere acquisito


programmi motori, nelle fasi precedenti, si alleneranno sul campo
con misure otto/23 e 19/77, usando inizialmente palle mid e rete
alta 80cm, passando nella parte finale, a misure regolamentari, e
all’utilizzo di palle mid e normali da gara. Anche questa fase del
percorso sarà divisa in tre punti:
1. Iniziale
2. Centrale

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3. Finale
1. Quella iniziale o anche di progettazione della lezione;
assumerà importanza, per una giusta attivazione mentale con la
quale l’allievo affronterà la seduta di allenamento. Il maestro,
dimostrerà con l’aiuto di un collega l’esercitazione del diritto
nella sua complessità, in particolare riferendosi alle caratteristiche
ed ai parametri del movimento nel miglioramento della struttura
profonda:
1. Utilizzazione della forza
2. Ampiezza del movimento
3. Durata complessiva del movimento
2. Nella fase centrale l’allenamento volgerà con esercitazioni a
carattere speciale, che sulla base del principio della specificità
dell’apprendimento, faranno migliorare gli allievi, utilizzando
programmi motori generalizzati. In particolare il maestro
posizionandosi fuori dal campo, potrà meglio controllare
l’esercitazione, fornendo assistenza e feed-back, in forme ridotte,
attivando con input precisi il raggiungimento dell’obiettivo.
Inoltre questa tipologia di lezione permetterà al maestro di
intervenire con elementi di biomeccanica per rendere il colpo
tecnicamente più valido ed efficace al target, rifacendosi anche al
modello di prestazione. L’acquisizione profonda di obiettivi
tecnici in questo percorso, qualificherà l’allievo ad un importante
esecuzione del colpo del diritto, accrescendo il livello di gioco.
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Pertanto dovrà essere in grado di: gestire un buon ritmo nel
palleggio, sfruttando rotazioni, profondità, angolazioni e scelte
tecnico tattico adeguate. Il cesto non verrà più utilizzato, se non in
particolari momenti con lo scopo di eliminare problemi o gesti
imprevedibili nella struttura profonda.
In questa ottica didattica, il maestro svilupperà una perfetta
diagnosi del livello di gioco raggiunto.
Gli allievi pertanto miglioreranno arricchendo gli obiettivi tecnici,
acquisendo programmi motori sempre più elaborati e specifici:
per la posizione atletica, l’utilizzo dello split-step avverrà in
funzione dell’impatto avversario utilizzando energia elastica.
Le impugnature potranno variare tra una eastern, semi-western,
western purchè il risultato sia efficace. L’utilizzo corretto delle
stance, neutral, semi-open e open, saranno determinate dalla
velocità della palla in arrivo.
Il braccio sinistro favorirà l’azione “Unit turn”, l’equilibrio e la
rotazione del tronco, per posizionarsi ritraendosi in basso,
riducendo il momento di inerzia. Una corretta ed importante
rotazione del tronco, avverrà in funzione della stance adottata,
rimanendo sempre attenti al timing esecutivo nella produzione di
forza e velocità.
Nel movimento a colpire il corretto utilizzo del timing genererà
insieme alla forza, velocità e rotazione in top-spin. Ciò
determinerà il finale del movimento in alto a sinistra, con presente
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rotazione interna del braccio parallelo al terreno. La testa ferma
all’impatto, e poi verso il finale insieme ad un ottimo gioco di
gambe, nella scelta dei passi in fase di avvicinamento,
svilupperanno per il principio di azione e reazione un’ottima
spinta generando un diritto efficace.

3. Dopo aver lavorato su tutti questi punti, non mancherà nella


parte finale della lezione il match, che racchiuderà tutte le abilità
ed i programmi motori generalizzati acquisiti.
A questo punto il maestro spiegherà l’importanza del “tennis
percentuale” introducendolo ed articolandolo durante lo stesso
match.

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LA SPECIALIZZAZIONE

Con la specializzazione si arriva alla fase finale del percorso


formativo. In questo particolare range, si identifica una fase
evolutiva sotto tutti gli aspetti dell’allievo, avvenuta attraverso
programmi di allenamento.
All’interno di questa fase il maestro dovrà rafforzare ed esaltare,
le caratteristiche ed i punti di forza del giocatore al fine di
costruire un gioco tatticamente e strategicamente corretto,
vantaggioso durante un match, producendo colpi vincenti.
Allenare la specializzazione pertanto significa prevedere a
differenza degli step precedenti un allenamento con
programmazioni specifiche e ben precise.
Il maestro nel programmare l’allenamento dovrà dosare e
distribuire i carichi di lavoro, in funzione delle capacità organico
muscolari del giocatore, importanti per ottenere capacità di
prestazione. La struttura della lezione rimarrà identica nella
divisione dei tre punti:

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1. Iniziale
2. Centrale
3. Finale
1. Il maestro nella fase iniziale spiegherà l’allenamento, con
obiettivi strettamente tecnico tattici, iniziando l’esercitazione con
un palleggio di riscaldamento vicini alla rete, allontanandosi
gradualmente a fondo campo.
L’utilizzo della forza, del timing e della velocità condurranno i
giocatori verso soluzioni strategiche volte alla conquista del
punto. Le esercitazioni sviluppate saranno: di elevata intensità,
stimolando l’allievo alla ricerca della massima prestazione.
La parametrizzazione del movimento nelle varie esercitazioni
acquisita precedentemente, creerà intensità di gioco e grande
ritmo, allenando così la stabilizzazione e la variabilità della
tecnica generando diritti incisivi.
2. Le sedute di allenamento saranno programmate attentamente
e antecedentemente alle lezioni. Sarà necessario che il maestro
compili una scheda di lavoro, su misura del giocatore divisa in:
macrocicli, mesocicli e microcicli. Nella stessa saranno chiari,
obiettivi e carichi di lavoro, tecnici, tattici e fisici da raggiungere
nel medio e breve termine.
Il giocatore nella specializzazione avrà la possibilità di misurarsi
in test match o tornei, subito dopo il periodo di allenamento,

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valutando il livello di gioco raggiunto e l’efficienza del colpo in
questione: il diritto.
Il maestro durante il match di allenamento consiglierà con feed-
back induttivi ed interrogativi, conducendo l’allievo alla
soluzione tattica più corretta.
In questa specifica parte, la vittoria di un match diventa conferma
di un buon risultato di lavoro, gratificando il giocatore e
stimolandolo.
3. In conclusione i parametri di flessibilità e variabilità della
tecnica saranno costantemente presenti nell’apprendimento della
specializzazione. Poiché sviluppando esercitazioni a carattere
randomizzate variate, test match e torneo, l’allievo sarà
costantemente sottoposto a stress ed alla ricerca di soluzioni
vincenti modificando le abilità tecniche, secondo le esigenze di
gioco richieste.
A questo livello specializzato di gioco apparterranno abilità
specifiche: bisognerà con il diritto, essere in grado di colpire a
diverse altezze e con lo stesso grip la palla, non perdere campo,
rimanere aggressivi anche su palle complesse. Il diritto dovrà
essere eseguito con preparazioni adeguate alle posizioni assunte
nel campo dovute anche alle variazioni di velocità della palla.
L’allievo adotterà stance diverse per contrastare velocità variabili
senza modificare la struttura profonda del movimento, colpendo
lungolinea e diagonale di diritto utilizzando la flessione della
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spalla nella prima soluzione “lungolinea” riducendo il grado di
rotazione interno, nella seconda “diagonale” utilizzando la
rotazione interna del braccio attorno alla spalla. Inoltre saprà
generare complessità di palla e speed orizzontale in relazione alle
situazioni tattiche.
Un efficace approccio multi segmentato, o unito determineranno
risposte di controattacco e vincenti per esempio: risposta al
servizio o passante, producendo energia in poco tempo.
Per concludere, l’allievo con il diritto dovrà essere incisivo e
produttivo anche nella parte sinistra del campo: dove cercherà
winner in side-out o in side-in.

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CONCLUSIONI

Nella redazione di questo scritto, ho ritenuto opportuno


focalizzare l’attenzione sull’aspetto della mia realtà lavorativa nel
corso degli anni. Infatti il pensiero costante è rimasto sul lavoro
che il maestro svolge a 360° all’interno del circolo, valutando che
lo stesso nelle vesti del direttivo nonostante partecipe e
disponibile al confronto sia in certi aspetti limitante.
Tale limitazione, è data in parte da realtà variabili sia per forme
contrattuali, che nella condivisione di obiettivi comuni, spesso
concordati con il maestro ma non sempre rispettati o mantenuti,
giustificate da motivi valevoli.
Dunque, sarebbe ottimale possedere un proprio circolo al fine di
utilizzare le competenze e le energie del maestro per facilitare
l’attività all’insegnamento indirizzata verso l’agonismo.
L’aspetto del rientro economico, prioritario per le società sportive,
spesso entra in contrasto con la proposta dell’attività agonistica
del maestro che non sempre, fortunatamente: lo vede ripiegare
verso una scelta di tipo quantitativa e poco qualitativa.
Comunque nonostante le problematiche e gli aspetti critici di
questo lavoro, dovute anche all’aspetto meteorologico, riscontro
che essere maestro è gratificante; se lo si fa con passione!

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Sarà proprio la passione, che aiuterà a superare difficoltà di
qualsiasi natura trovando, una giusta mediazione conducendo al
successo ed al riconoscimento del nostro operato.

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ALLEGATI E BIBLIOGRAFIA

La presentazione degli allegati sviluppati personalmente nella mia


prima esperienza, completeranno la tesi, nella visualizzazione di
slide in sequenza, riguardanti il percorso formativo dei miei
allievi nel diritto.
Alcune frasi, periodi e riferimenti tecnici, sono stati elaborati con
un lavoro di sintesi, dalla formazione avuta al corso e nella lettura
e comprensione del materiale didattico da voi redatto e fornito.

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