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Formazione

rischio cadute dall'alto


La causa principale dei
decessi sui cantieri avviene
per cadute dall’alto che si
verifica principalmente
per la mancanza, l’errato
montaggio o lo smontaggio di
alcune parti dei dispositivi di
protezione collettivi o per il
mancato utilizzo dei
dispositivi di protezione
individuale (D.P.I.) cinture o
imbracature di sicurezza

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Statistiche INAIL

Il rischio di caduta dall'alto è il fattore


che presenta la maggior incidenza
quanto a frequenza di casi di inabilità
permanente e di casi di morte.

PERCHE'?
● non vengono rispettate le norme di prevenzione

● non viene svolta una sufficiente attività di formazione

e informazione

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Analisi del problema

● percezione del rischio


● produttività e tempo

● uomini

● attrezzature

● materiali

● incoscienza

● organizzazione

● “acrobazia”

● economia

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ANALISI DEI PERICOLI E DEL RISCHIO
Nella progettazione di un lavoro in quota, il primo passo da
compiere è l'individuazione e la classificazione dei pericoli presenti
sullo scenario.
Pericolo = un evento che causa danno.
Ogni pericolo possiede due proprietà numeriche:
• p, probabilità di accadimento (Quante volte l'evento accade in un dato periodo?)
• m, magnitudo del danno (Quanto danno fa l'evento?)

Per classificare i pericoli in ordine di importanza, occorre un'altra grandezza numerica:


Rischio = p x m per un determinato pericolo

Il rischio è un numero che esprime l'importanza relativa di ogni determinato pericolo a


cui è associato.

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Nella realtà non esiste mai una procedura operativa che consenta di ridurre tutti
i rischi ad accettabili.
Si dice allora che lo scenario presenta del rischio residuo, ancora superiore alla soglia di
accettabilità, e dunque non accettabile.

Gli operatori devono essere protetti dal rischio residuo per mezzo di:

1. protezione collettiva: sono tutte le misure adottate per proteggere più


persone, come ad esempio il puntellamento di una abitazione dissestata o il
mantenimento di opportune distanze dall'evento pericoloso.

2. protezione individuale: consiste invece nell'uso di DPI, dispositivi di protezione


individuale, come ad esempio guanti, imbragatura anticaduta e casco.

La protezione collettiva è prioritaria e preferibile alla protezione individuale.

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© Liz Climo
Lizclimo.tumblr.com
ERIC:
Eliminare
Ridurre
Isolare
Controllare

Il datore di lavoro deve sempre tentare, in ordine di importanza:


• di prevenire gli incidenti, riducendo il rischio con opportune procedure
operative,
• di proteggere la squadra con la protezione collettiva,
• ed infine, di proteggere ogni operatore con i dispositivi di protezione
individuale.
Ai fini della sicurezza, prevenire è ben più efficace che proteggersi da un
rischio. Inoltre la protezione collettiva è sempre prioritaria rispetto alla
protezione individuale.

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LAVORI IN QUOTA – D.LGS. 81/08

Si intende per lavoro in quota:


attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta
da una quota posta ad altezza superiore a 2 metri
rispetto ad un piano stabile
D.LGS. 81/08 Art. 107

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OPERE PROVVISIONALI

Apprestamenti: opere provvisionali


necessarie ai fini della tutela della salute e
della sicurezza dei lavoratori in cantiere.

"Opera provvisionale": ogni manufatto o una struttura che venga


realizzato in un cantiere a servizio dei lavori da effettuare e che non
farà parte dell'opera compiuta.

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Art. 122 – Ponteggi ed opere
provvisionali

1. Nei lavori che sono eseguiti ad un'altezza superiore ai m 2,


devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori
stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere
provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i
pericoli di caduta di persone e di cose conformemente al
punto 2 dell'allegato XVIII
Responsabilità:
1. Il datore di lavoro e il dirigente sono
puniti con l'arresto fino a 6 mesi o con
l'ammenda da 2.500 a 6.400 euro per la
violazione degli articoli 122…

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Art. 126 – Parapetti

1. Gli impalcati e ponti di servizio,


le passerelle, le andatoie, che
siano posti ad un'altezza maggiore
di 2 metri, devono essere provvisti
su tutti i lati verso il vuoto di
robusto parapetto e in buono stato
di conservazione.

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Parapetti

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Art. 146 –
Difesa delle aperture
1. Le aperture lasciate nei solai o
nelle piattaforme di lavoro devono
essere circondate da normale
parapetto e da tavola fermapiede
oppure devono essere coperte con
tavolato solidamente fissato e di
resistenza non inferiore a quella
del piano di calpestio dei ponti di
servizio

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Art. 112 – Idoneità delle opere
provvisionali
1. Le opere provvisionali
devono essere allestite con
buon materiale ed a regola
d'arte, proporzionate ed
idonee allo scopo; esse
devono essere conservate
in efficienza per la intera
durata del lavoro
Responsabilità:
1. Il datore di lavoro e il dirigente
sono puniti con l'arresto da 2 a 4 mesi
o con l'ammenda da 1.000 a 4.800 €
per la violazione degli articoli … 112

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Ponti su ruote a torre
(trabattelli)
Normativa di riferimento:
81/2008 - Art 140
81/2008 all. XXIII
D.P.R. 64 del 1956
UNI 1004 del 2005

Altezza massima consentita


in assenza di vento (UNI1004):

12 metri all'interno di un edificio


8 metri all'esterno di edifici

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Ponti su ruote a torre
(trabattelli)

Attenersi alle indicazioni fornite


dal costruttore nel manuale di
istruzioni, montaggio e
manutenzione, con relativa
dichiarazione di conformità
e collaudo

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Ponti su ruote
a torre
(trabattelli)

Utilizzando il D.P.I anticaduta


a 2 cordini, coadiuvato dal
posizionamento di piani
intermedi, l'operatore, sale
innestando le spalle successive
(E) alternate ai davanzali (F)
bloccando poi le crociere (G) sui
relativi nottolini ad aletta (6).
NB: posizionare i ganci del D.P.I.
esclusivamente su strutture fisse

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Ponti su ruote
a torre
(trabattelli)

DISPOSITIVO ANTICADUTA A
SCORRIMENTO VERTICALE

Se, per la salita e la discesa, il


trabattello non fosse provvisto
di scale interne e piani almeno
ogni 4,2 m (D.lgs 9 aprile 2008
n° 81, art.113 comma 2) con
regolare ringhiera, è
obbligatorio l'uso del dispositivo
anticaduta

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Ponti su ruote a torre
(trabattelli)
Non deve essere effettuato lo
spostamento con materiali non
fissati o persone su di essi

Prima di ogni utilizzo verificare il


corretto montaggio e l'integrità
degli elementi e la presenza di
manuale e certificato

Non si deve salire/scendere


dall'esterno

Non devono essere usati uno in


sovrapposizione di un altro

Non devono essere usati come appoggio di scale o passerelle di fortuna

Non devono essere avvicinati a linee elettriche aeree in tensione


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Scale

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Scale

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Formazione
rischio cadute dall'alto

Domande libere

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Dispositivi di Protezione Individuale

Si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito


denominato “DPI”, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere
indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro
uno o più rischi suscettibili, di minacciarne la sicurezza o la salute
durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato
a tale scopo.

Art. 74 D.Lgs. 81/2008

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Obbligo d'uso

I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono


essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di
prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure,
metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.

Art. 75 D.Lgs. 81/2008

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Requisiti
2. I DPI devono:
a) essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un
rischio maggiore;
b) essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro;
c) tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore;
d) poter essere adattati all’utilizzatore secondo le sue necessità.

3. In caso di rischi multipli che richiedono l’uso simultaneo di più DPI, questi
devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell’uso
simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi
corrispondenti.

Art. 76 D.Lgs. 81/2008

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Obblighi del datore di lavoro
1. Il datore di lavoro ai fini della scelta dei DPI:
a) effettua l’analisi e la valutazione dei rischi che non possono essere evitati
con altri mezzi;
b) individua le caratteristiche dei DPI necessarie affinché questi siano
adeguati ai rischi di cui alla lettera a), tenendo conto delle eventuali
ulteriori fonti di rischio rappresentate dagli stessi DPI;
c) valuta, sulla base delle informazioni e delle norme d’uso fornite dal
fabbricante a corredo dei DPI, le caratteristiche dei DPI disponibili sul
mercato e le raffronta con quelle individuate alla lettera b);
d) aggiorna la scelta ogni qualvolta intervenga una variazione significativa
negli elementi di valutazione.

Art. 77 D.Lgs. 81/2008

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2. Il datore di lavoro, anche sulla base delle norme d’uso fornite dal
fabbricante, individua le condizioni in cui un DPI deve essere usato, specie
per quanto riguarda la durata dell’uso, in funzione di:

a) entità del rischio;


b) frequenza dell’esposizione al rischio;
c) caratteristiche del posto di lavoro di ciascun lavoratore;
d) prestazioni del DPI

3. Il datore di lavoro, sulla base delle indicazioni del decreto di cui


all’articolo 79, comma 2, fornisce ai lavoratori
DPI conformi ai requisiti previsti dall’articolo 76.

Art. 77 D.Lgs. 81/20080

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4. Il datore di lavoro:
a) mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni d’igiene, mediante
la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie e secondo le
eventuali indicazioni fornite dal fabbricante;
..
d) destina ogni DPI ad un uso personale e, qualora le circostanze richiedano
l’uso di uno stesso DPI da parte di più persone, prende misure adeguate
affinché tale uso non ponga alcun problema sanitario e igienico ai vari
utilizzatori;
..
h) assicura una formazione adeguata e organizza, se necessario, uno
specifico addestramento circa l’uso corretto e l’utilizzo pratico dei DPI.

5. In ogni caso l’addestramento è indispensabile:


a) per ogni DPI che, ai sensi del decreto legislativo 4 dicembre 1992, n.
475(N), appartenga alla terza categoria;
b) [..]

Art. 77 D.Lgs. 81/2008


Formazione Dispositivi Anticaduta
Obblighi dei lavoratori
1. I lavoratori si sottopongono al programma di formazione e addestramento
organizzato dal datore di lavoro nei casi ritenuti necessari (art77).
2. I lavoratori utilizzano i DPI messi a loro disposizione conformemente
all’informazione e alla formazione ricevute e all’addestramento eventualmente
organizzato ed espletato.
3. I lavoratori:
a) provvedono alla cura dei DPI messi a loro disposizione;
b) non vi apportano modifiche di propria iniziativa.

5. I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al


preposto qualsiasi difetto o inconveniente da essi rilevato nei DPI messi a loro
disposizione.

Art. 78 D.Lgs. 81/2008

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Compiti dei
lavoratori...riassumendo:

● Utilizzare correttamente i DPI

● Aver cura dei propri DPI senza apportar loro modifiche

● Segnalare difetti o inconvenienti specifici

● Sottoporsi al programma di formazione e di addestramento


quando necessario

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Categorie di DPI
1. I DPI sono suddivisi in tre categorie.

Decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475

2. Appartengono alla prima categoria, i DPI di progettazione semplice destinati a salvaguardare la


persona da rischi di danni fisici di lieve entità. Nel progetto deve presupporsi che la persona che
usa il DPI abbia la possibilità di valutarne l'efficacia e di percepire, prima di riceverne pregiudizio,
la progressiva verificazione di effetti lesivi.

4. Appartengono alla seconda categoria i DPI che non rientrano nelle altre due categorie.

5. Appartengono alla terza categoria i DPI di progettazione complessa destinati a salvaguardare


da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente. Nel progetto deve presupporsi
porsi che la persona che usa il DPI non abbia la possibilità di percepire tempestivamente la
verificazione istantanea di effetti lesivi.

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CERTIFICAZIONE
I DPI devono possedere:

● Note

● Informativa

● Libretto d'uso e manutenzione

● Attestato di certificazione CE

● Opportuna etichettatura...

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Nell'etichettatura devono essere presenti le seguenti informazioni:

● Nome del costruttore

● Codice del prodotto o sua identificazione

● Data di fabbricazione

● Norma EN di riferimento

● Marchio CE con numerazione dell'ente certificatore

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Norme EN
IMBRACATURA completa EN 361 Prevenzione caduta
IMBRACATURA completa EN 358 Solo se con attacco centrale e cosciali
IMBRACATURA completa EN 813 Protezione caduta
CINTURA bassa con cosciali EN 813 Prevenzione caduta
CINTURA bassa con cosciali EN 358 Solo se con attacco centrale e cosciali
CONNETTORE EN 362 Collegamento
CORDINO di posizionamento EN 358 Prevenzione caduta
CORDINO di prolunga EN 354 Elemento di sistema anticaduta
ANTICADUTA su linea flessibile EN 353-2 Anticaduta bidirezionale per fune
BLOCCANTE EN 567 Bloccante unidirezionale per fune
DISCENSORE EN 341-A Dispositivo di discesa
ASSORBITORE di energia EN 355 Protezione caduta fino a fattore 2
ANELLO di fettuccia EN 566 Ancoraggio di rinvio
FUNE semistatica EN 1891-A Prevenzione caduta
ANCORAGGIO EN 795 Punto di ancoraggio:
• Tassello strutturale Classe A1 da fissare
• Anello di fettuccia Classe B mobile trasportabile
• Fettuccia con terminazioni Classe B mobile trasportabile
• Linea di sicurezza con tensionatore Classe C da installare

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Formazione
Dispositivi Anticaduta

Domande libere … e magari una breve pausa!

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IL SISTEMA ANTICADUTA

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IL SISTEMA ANTICADUTA

I PRINCIPI GUIDA

GARANTIRE LIBERTA' DI MOVIMENTO.

ARRESTARE LA CADUTA NEL MINOR TEMPO POSSIBILE.

NON PUO' ESSERE SUDIATO UN UNICO DISPOSITIVO ANTICADUTA


VALIDO PER TUTTE LE POSSIBILI OCCASIONI.

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SISTEMI ANTICADUTA
PROCEDURE DI VALUTAZIONE PER LA SCELTA DEI DPI

● Dimensione minima del campo di lavoro della persona


● Valutazione dei punti di ancoraggio (R= min 1200 Kg)
● Distanza tra punto di ancoraggio e campo di lavoro
● Tipo di collegamento

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IL SISTEMA ANTICADUTA
PUNTO DI ANCORAGGIO
● Fissi

● Mobili

COLLEGAMENTI CON L'OPERATORE


● Fissi (cordino + moschettone)

● Scorrevoli (su fune o cavo)

● Regolabili o retrattili

IMBRAGO
● Imbrago (spallacci o cosciali)

● Cintura di posizionamento UNI EN 358

ELEMENTI DI COLLEGAMENTO
● Moschettoni, ganci e pinze

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PRIORITA' DEI LIVELLI DI
PROTEZIONE
1) DPC Caduta Impossibile

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PRIORITA' DEI LIVELLI DI
PROTEZIONE
2) Caduta prevenuta

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PRIORITA' DEI LIVELLI DI
PROTEZIONE
3) Caduta trattenuta

Formazione Dispositivi Anticaduta


PRIORITA' DEI LIVELLI DI
PROTEZIONE
4) Caduta libera limitata (max 60 cm)

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PRIORITA' DEI LIVELLI DI
PROTEZIONE
5) Caduta libera (max 150 cm)

Formazione Dispositivi Anticaduta


ANALISI DEI RISCHI DERIVATI
DA CADUTA DALL'ALTO
● Oscillazione del corpo con urto contro ostacoli di varia natura
(effetto pendolo)
● Sospensione inerte del corpo dell'utilizzatore e tempo di
permanenza in tale condizione (eventuale condizione di
incoscienza)
● Predisposizione alle procedure di intervento in caso di
emergenza necessità di garantire la presenza di personale in
possesso di capacità operatrice (e mezzi), e in grado di
intervenire autonomamente
● Procedure di intervento di Soccorso Pubblico

Formazione Dispositivi Anticaduta


FORZA DI IMPATTO IN FUNZIONE
DELL'ALTEZZA DI CADUTA

Formazione Dispositivi Anticaduta


FATTORE DI CADUTA

CORSO “FUNI”
TIRANTE D'ARIA

Eventuale freccia L.V.


+
Cordino
+
Dissipatore
+
Persona
+
Margine di sicurezza

CORSO “FUNI”
EFFETTO PENDOLO

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Formazione
Dispositivi Anticaduta – Il sistema anticaduta

Domande libere

Formazione Dispositivi Anticaduta


MATERIALI

Uso

Caratteristiche tecniche

Manutenzione

Durata e conservazione

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IMBRAGO CON/SENZA
CINTURONE ALLA VITA

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IMBRAGO CON CINTURA DI
POSIZIONAMENTO INTEGRATA

Formazione Dispositivi Anticaduta


IMBRAGO CON ATTACCO
STERNALE

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COLLEGAMENTI CON
L'OPERATORE UNI EN 354
Cordini fissi
● Il cordino è un elemento di collegamento tra l'imbrago per il corpo e un
adatto punto di ancoraggio, sia fisso che scorrevole su guide rigide o
flessibili; Può essere costituito da una corda di fibra sintetica, da una fune
metallica, da una cinghia o una catena.
● Un insieme formato da cordino e da un assorbitore di energia serve a
limitare a 600 Kg la forza che agisce sull'attacco di un imbrago in un arresto
di caduta
● La lunghezza massima di un cordino anticaduta, compreso l'assorbitore di
energia, i terminali e i connettori, non deve superare i 2 metri.
● L'estensione massima dell'elemento assorbitore di energia sotto carico
dinamico deve essere inferiore a 1,75 metri.

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DPI CORDINO (EN 354)

Formazione Dispositivi Anticaduta


DPI ASSORBITORE A FETTUCCIA
(EN 355)
E' abbinato ai cordini quando
questi collegano l'operatore a
un sistema anticaduta.
E' indispensabile quando c'è
pericolo di caduta nel vuoto con
sospensione dell'operatore.

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SISTEMI DI POSIZIONAMENTO
(EN 358/354)
● Si tratta di un sistema che permette di restare
posizionati in luoghi in quota dove non è possibile
avere una buona base di appoggio che garantisca
equilibrio stabile senza l'ausilio delle braccia. In
combinazione con l'azione di spinta delle gambe,
permette all'operatore di liberare le mani per
effettuare le operazioni di lavoro.
● Questo sistema non è progettato per sopportare delle
cadute.
● Gli elementi che lo compongono sono:
Cintura di posizionamento EN 358
Cintura di posizionamento EN 354

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DPI AVVOLGITORE RETRATTILE
(EN 360)

Formazione Dispositivi Anticaduta


DPI CONNETTORI (UNI EN 362)
● Sono elementi che consentono il collegamento tra i diversi
componenti facenti parte integrante del sistema anticaduta
(sono a tutti +gli effetti del DPI).
● I connettori non devono presentare bordi a spigolo vivo o ruvidi
che potrebbero tagliare, consumare o danneggiare in altro
modo le corde o le cinghie o causare lesioni all'utilizzatore.
● Sono caratterizzati dalle dimensioni e dall'ampiezza
dell'apertura, che ne determinano la scelta in funzione del
supporto di aggancio.
● Possono essere a bloccaggio automatico o manuale (apertura
consentita da due operazioni consecutive e volontarie).
Formazione Dispositivi Anticaduta
DPI CONNETTORI (EN 362)

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DPI LINEA VITA
(EN 795-C)
Tipo permanente

Tipo provvisorio

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LINEA VITA

….SALVA LA VITA

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MANUTENZIONE / REVISIONE

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DURATA MASSIMA
● Durata massima prevista dal fabbricante, in
base al materiale
● Per alcuni produttori Inizia dal primo
utilizzo, con estensione della durata
● Ridotta da usi straordinari o in fase di
revisione periodica

Formazione Dispositivi Anticaduta


AGGIORNAMENTI E CORSI

Formazione Dispositivi Anticaduta


Formazione
Dispositivi Anticaduta – I materiali

Domande libere

Formazione Dispositivi Anticaduta


Formazione Dispositivi Anticaduta

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