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FUOR

Officina della Cultura


ASSE

Numero 25
[Aprile 2020]
Paesaggi 58 Imparare a Redazione
Umani Fumetto D’autore scrivere
con i grandi
Diffusa 174
a cura di Mario Greco
a cura di Guido Conti a cura di Caterina Arcangelo
Un Solimano della letteratura 52 Le Galanti di Filippo Tuena
Alberto Arbasino: Nell’officina di uno scrittore Intervista di Caterina Arcangelo
Il corpo nel lavoro
di Luisa Raffaelli
GIPI
Momenti straordinari con applausi finti
FUOR ASSE Intervista a Francesca Canfora
Direttore artistico di Paratissima
di Mario Greco
Hideo Azuma
Officina della Cultura di Caterina Arcangelo
L’Italia in caricatura
Il diario della mia scomparsa di Giorgio Casamatti
di Francesca Scotti 10 La Copertina Tributo a Gregotti
Andrea Ferraris Dopolavoro ferroviario di Sara Pellegatti
La lingua del diavolo di Andrea Calisi
Intervista di 200 La vipera
Domenico Trischitta 3 Editoriale
Il lavoro.
Gentile
a cura di Gandolfo Cascio
204 Allungare Il senso della critica
Beatrice Balsamo e Giorgio Simonelli
lo sguardo di Caterina Arcangelo
Brividi sul divano.
a cura di Lorenzo Moretto
155 Letteratura I telefilm di Alfred Hitchcock
Tempo di jamaica
Cinemae Musica Pierluigi Lanfranchi
141 Cinema a cura di Daniela Matronola
Joker o Grendel o Michael Jackson
Acheronta movebo. Le storie ritrovate
di Franziska e Charles Maylan
a cura di Alessandro Macis
81 Speciale
tra Charlot e il crooner Frank Sinatra
A mio padre...
di Alessandro Macis
La morte al lavoro
12 Riflessi Civiltà e Campagna: un ritorno al futuro?
di Gianni Amelio, Italia, 85', 1978
Metropolitani Tanja Pupa intervista
a cura di Caterina Arcangelo Guigo Conti e Alfonso Pascale
di Luigi Cabras
Intrappolati nella rete. La ricerca, il lavoro, il territorio.
209 Le recensioni Perché il Realismo Terminale? L’estrema tensione morale in Piero Gobetti
di Cooperativa Letteraria di Caterina Arcangelo di Caterina Arcangelo
a cura di Giovanni Canadè Dalla natura all’arte. Pascersi di asparagi
Avvolti dal “cloud”. Sguardi
di Silvia Tomasi
su una vita dentro la nuvola
di Luca Saltini Immaginari dal «grande Fiume Po»
Guido Conti dialoga con Piero Macola
L’altro sé. Opposizioni letterarie dal Sud.
Antonio Rubino La coppia che salvò Brera
Silone, Levi, Brancati, Pasolini, Sciascia
Il discorso delle stelle Silvia Tomasi dialoga con Paolo Bacilieri
di Francesco Violi Introduzione di Domenico Trischitta
Le forme dell’olio. CostadiSole
Giorgio Manganelli Le città e le loro anime Intervista di Tanja Pupa
Discorso dell'ombra e dello stemma Foggia: speranza
di Nazareno Loise di Antonio R. Daniele 160 I Racconti
a cura di Guido Conti
Giuseppe Antonio Borgese 241 I pizzini Antonella Berni
Il pellegrino appassionato di Marco Solari Amilcare
di Ilaria de Seta
Nicoletta Petrolini
Fernando Coratelli 128 Musica La favola di Pasqua
Alba senza giorno a cura di Giovanni Ippolito
Gaia Lauria
di Mario Greco Workers Playtime La casa della Monica
La vita è bella quando è sotto anestesia
Dialogo con Francesca Scotti
136 Quaderni Luísa Marinho Antunes Paolinelli
Chia ha orecchie per intendere intenda
di Roberto Barbolini per l’infanzia 158 Il testo non è tutto,
a cura di Margherita Rimi
«Le voci dei bambini»
Preziosa voce di Margherita Rimi Anna dei miracoli riportata in scena il teatro custodisce
di Simone Zafferani dalla regista Emanuela Giordano un altro linguaggio
a cura di Fernando Coratelli
Giorgio Bona 38 La letteratura Memorandum. Per una storia
Le cicale cantano nel nostro silenzio
Intervista di Caterina Arcangelo
come la vorrei del socialismo reale
Giuseppe Pontiggia 231 La voce ai giovani
243 Sguardi Lavorate, lavorate, l’ispirazione arriverà
Antonio Muñoz Molina
a cura di Antonio Nazzaro Alessandro Ceteroni Il vento della luna
La rappresentazione del lavoro in La morte
Sandra Uribe Pérez in banca e La grande sera
di Aurora Federico
Sara Pettinati
FUOR ASSE Intervista Alessandro Mauro 7
Officina della cultura
Sguardi N azzaro
a cura di Antonio

@Sandra Uribe Pérez

Sandra Uribe Pérez


La fotografa che spia la notte e costruisce spazi di luce
La fotografa Sandra Uribe Pérez nel- esistenti. È come se il suo essere archi-
l’atto di “catturare” uno spazio, in re- tetto le permettesse di vedere dei luoghi
altà, ne crea un altro fatto di luci e di nei luoghi finiti che, ad altri sguardi,
colori. apparirebbero determinati e delimitati.
Il fotografo ricerca la luce che si Una fotografia notturna, lontana dal-
spegne nell’accendersi artificiale nottur- l’idea di Photoshop, ma legata a uno dei
no della città. Questa indagine è una primi esperimenti fotografici, cioè quello
prerogativa del fotografo, che riesce a
scorgere spazi nascosti in un modo si-
mile e contrario alla visione poetica di
Montale: «il nulla alle mie spalle, il vuoto
dietro di me, con un terrore di ubriaco «
[…]. Ma sarà troppo tardi; ed io me
n’andrò zitto/ Tra gli uomini che non si
voltano, col mio segreto». Nella fotogra-
fia e nella poesia di Sandra Uribe Pérez,
il vuoto montaliano si riempie di spazi
e movimenti, che riempiono luoghi già @Sandra Uribe Pérez

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aperto nella notte per rubare la sua luce
e trasformarla in una presenza architet-
tonica o umana: «Ricordo che, fin da
piccola, mi attardavo nel contemplare le
cose. Forse è da allora che conosco que-
sto mio modo di vedere il mondo, pro-
prio perché mi appare come una foto-
grafia sin da quando avevo sette anni e
inchiodai il mio sguardo scrutatore al-
l’orizzonte mentre per la prima volta
stavo guardando il mare. Questa manie-
ra di catturare il mondo e la sua luce è
sempre stata parte di me; ricordo le ore
passate ad osservare una candela ten-
tando di decifrare la materia luminosa
e le proiezioni degli oggetti trasformati
in ombre». Racconta Sandra, muoven-
do i capelli all’indietro e stringendo tra
Sandra Uribe Pérez por Juan Felipe Vásquez
le mani la sua immancabile tazza di
aromatica.

@Sandra Uribe Pérez

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Il Light Painting si lega agli altri due
aspetti fondanti del suo essere artista:
la poesia e l’architettura: «Il Light Pain-
ting ha fatto sì che ogni istante accades-
se ovunque come un gioco, una cerimo-
nia, perfino come una danza. Quando
mi dispongo all’appuntamento con la
luce c’è molto più di quello che si può
vedere».
Gli occhi di Sandra hanno la fissità del
contemplare ma, allo stesso tempo, il
suo sguardo sa cogliere la poesia in ogni
visione. La misura e il fantastico del-
l’architettura, che caratterizzano la sua
fotografia, si arricchiscono mediante un
registro poetico: «Non si tratta solo di
statica contemplazione della quiete o del
fluire della luce, ma anche di sperimen-
tare la sua danza nel mescolarsi con le
particelle dell’osservato. Una forma di-
versa si presenta quando, tanto la luce
quanto chi cerca di catturarla, si muo-
vono in differenti direzioni, si scontra-
no o si evitano come se fossero prede di
un impulso irrefrenabile. L’osservatrice
sceglie la posizione più scomoda per
catturare quel minuscolo e irripetibile
istante, che, per pochi secondi, lascerà
un’impronta».
@Sandra Uribe Pérez

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La poesia di Sandra Uribe Pérez è una
ricerca volta a raccontarci l’opposizione
tra l’ombra e la luce, attraverso il mondo
quotidiano che, seppur sotto gli occhi
di tutti, spesso, nella frenesia che ci ac-
compagna, non viene considerato: «Pos-
so dire che, tanto nella mia vita profes-
sionale quanto nella mia quotidianità e
nella mia passione per il viaggio, ho
sempre avvertito la sensazione di essere
una “spia” di immagini e anche di pa-
role, che possano mostrare altre forme
di percepire, intendere, leggere e com-
prendere il mondo». Sandra si ferma, poi
con la mano prende un libro sulla scri-
vania, alza il capo e, come disegnando
l’aria, afferra con la mano la seconda
tazza di aromatica, che inebria la stanza
di profumo.
Questo modo di percorrere spazi e
paesaggi, che siano diurni o notturni,
@Sandra Uribe Pérez

dona all’artista la possibilità di incon-


trare molteplici angoli, prospettive, mo-
vimenti e situazioni; così come di avere
una certa percezione del tempo: «Perdu-
ta// Arduo compito immaginare la luce
/ dopo averla persa tra la nebbia. // Un
Sorride ha lo sguardo bambino, San-
fulgore lontano: / la trasparenza debi-
dra e, dietro il suo essere innocente, na-
litata dall’oscurità / l’alba minuscola
sconde la profonda attenzione per il
finalmente esiliata». Legge la sua poesia
suo vissuto quotidiano: l’incontro con
con un tono basso e sicuro. I suoi occhi,
ciò che è materiale e umano le provoca
dietro gli occhiali, racchiudono il fulgore
sempre meraviglia: «È stata l’architettu-
dell’oscurità e il suo sorriso sembra
ra a farmi avvicinare alla fotografia, for-
dire: “Hai visto?”
se questo spiega la grande ed evidente
influenza nelle immagini che catturo. Il
risultato era ancor più evidente quan-
do il mio lavoro architettonico si legava
alle proposte di Gaston Bachelard, che
rivelava la sua Poetica dello spazio non
solo negli spazi architettonici proposti,
ma anche in qualsiasi immagine con cui
cercava di tradurre il mondo. La sua
complicità con la macchina fotografica –
che, per molti anni, Bachelard mi ha
prestato – si è unita inevitabilmente alla
poesia». @Sandra Uribe Pérez

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C’è qualcosa nella luce che chiama la libro di poesie. La mano resta ferma
fotografa a scrutarla, come se ci fosse sulla copertina. Quasi una carezza.
una voce a far sì che lo sguardo termini È un mondo dove l’immagine e la pa-
su ciò che di più segreto c’è in lei. Su ciò rola si confondono, dove nascono lampi
che sta dietro, nello spessore delle om- e palazzi, danze e movimenti, stupori
bre, nella nebbia, nei colori che si sdop- e fantasie. Negli universi della luce che
piano e si moltiplicano: «Quando foto- ci circonda e nelle notti insonni sotto
grafo immagini quotidiane, racconto il questo cielo andino, Sandra Uribe Pérez
mondo che mi è toccato vivere, e questo “spia” con gli occhi del poeta.
lo sostengo con un po’ di solennità,
come donna, madre e artista; inoltre
penso alla trascendenza del momento.
La stessa cosa avviene quando fotografo
la vita segreta della luce, quando nel

Sandra Uribe Pérez


mezzo di un paesaggio, o di uno scena-
rio notturno, dipingo e scrivo con la luce

por Akrona
utilizzando la tecnica del Light Painting».
Finisce la frase e mentre chiude il suo

@Sandra Uribe Pérez

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Sandra Uribe Pérez

Sandra Uribe Pérez por Felipe Castaño

Sandra Uribe Pérez (Bogotá, 1972)


Architetta, specializzata in Ambienti virtuali di apprendimento, dottoressa in Studi
della Cultura con specializzazione in Letteratura Ispanoamericana Poeta, saggista,
giornalista, editrice, correttrice di stile e fotografa. Ha pubblicato i libri di poesia:
Uno & Dios (1996), Catálogo de fantasmas en orden crono-ilógico (1997), Sola sin
tilde (2003) e l’edizione bilingue Orthography of solitude (2008), Círculo de silencio
(Bucaramanga, UIS, 2012), Raíces de lo invisible (Popayán, Gamar Editores, 2018)
e La casa, Antología (Bogotá, Universidad Externado de Colombia, 2018). Sue poesie
fanno parte di antologie nazionali e internazionali. Con le sue poesie ha vinto premi
rilevanti sia in Colombia che in altri paesi. La sua opera fotografica è stata esposta
per la prima volta nella mostra collettiva “El sabor del mango y el color de la na-
ranja”, nel “IV Foro de Arte Latinoamericano” in Svizzera, a Berna. Attualmente è
docente nel programma di Disegno Digitale e Multimedia nell’Università “Colegio
Mayor de Cundinamarca”, Bogotá.

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FUOR ASSE Officina della Cultura
Direzione Responsabile: Cooperativa Letteraria
Comitato di Redazione
Caterina Arcangelo, Giovanni Canadè, Gandolfo Cascio, Guido Conti, Fernando Coratelli,
Cristina De Lauretis, Mario Greco, Giovanni Ippolito, Alessandro Macis, Daniela Matronola,
Lorenzo Moretto, Antonio Nazzaro, Luca Pannoli, Margherita Rimi, Marco Solari

Comitato Scientifico
Luísa Marinho Antunes Paolinelli, Miruna Bulumete, Guido Conti, Ángel de la Calle,
William Louw, Daniela Marcheschi, Guido Oldani, Fabio Visintin

Peer Review
Redazione c/o Cooperativa Letteraria, via Saluzzo 64
- 10125 Torino (TO) - info@cooperativaletteraria.it

Direttore Editoriale
Caterina Arcangelo

Direttore artistico e progetto grafico


Mario Greco

La copertina di questo numero


Andrea Calisi

Hanno collaborato a questo numero


Luísa Marinho Antunes, Roberto Barbolini, Antonella Berni, Michela Bloisi, Luigi Cabras, Giorgio
Casamatti, Alessandro Ceteroni, Antonio R. Daniele, Ilaria de Seta, Tania Di Malta, Aurora
Federico, Giuseppe Langella, Gaia Lauria, Nazareno Loise, Beppe Mariano, Guido Oldani, Sara
Pellegatti, Nicoletta Petrolini, Sara Pettinati, Tanja Pupi, Luisa Raffaelli, Luca Saltini, Francesca
Scotti, Silvia Tomasi, Domenico Trischitta, Francesco Violi, Simone Zafferani

Foto e illustrazioni
Peter Agron, Arslan Ahmedov, Vicente Antonio, Eric Bénier-Bürckel, Jan Bernhardtz, Fernando
Branquinho, Emmanuelle Burfin, Andrea Calisi, Choong Chee Yee, Luisa Cuccu, Caroline de
Bertodano, Gianmaria De Luca, Subrata Dey, Antoine Delsolit, Vincent Descotils, Jonathan Di
Furia, Papatheodorou Dimitris, Leila Fakouri, Andres Fidel, Sharup islam Fiyas, Federica Frisoli,
Pierre Gonnord, Aris Gouvalis, Myra Greene, Jamie Heiden, Duy Huynh, Tommy Ingberg, Lee
Jeffries, Pedro Jimenez, Leonhard Kätzel, Rozel Kazi, Eirini Lachana, Michal Lukasiewicz,
Malmo, Jesus Macias Martin, Aneta Mamaj, Isa Marcelli, Takayama Masataka, Erin Menatian,
Max Merler, Raffaele Montepaone, Katarzyna Olter, Fredrik Ödman, Gabriel Pacheco, Giovanni
Paolini, Jenny Papalexandris, Vincenzo Parlati, Franck Pèdersol, Julie Peiffer, Sandra Uribe
Pérez, Elizaveta Porodina, Sandra Požun, Luisa Raffaelli, Marisa Rastellini, Eric Rose, Benjamin
Rouse, Jan Saudek, Evgeniy Shaman, Shesaidred, Gella Slabko, Martin Stranka, Issei Suda, Hiro
Sugiyama, Vincent Teulière, Alex Timmermans, Justine Tjallinks, Samir Tlatli, Marcello Togni,
Brett Walker, James Wigger, Francesca Woodman, Sharon Woods

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©Eric Bénier-Bürckel

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@Andrea Calisi

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