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MOLESTO: Edebiyat Araştırmaları Dergisi

L’OPERA BUZZATIANA IN TURCHIA

Dilek Peçenek

Riassunto
Questo lavoro intende ripercorrere le fasi della ricezione dell’opera di Dino Buzzati (1906-1972)
in Turchia. A tale scopo partendo dall’osservazione delle traduzioni si passa agli studi sul lavoro
narrativo di Buzzati. L’opera di Buzzati appare per la prima volta nella cultura turca nel 1960 con
la rappresentazione dello spettacolo Un Caso Clinico. A partire dagli anni ’60 fino ad oggi si assiste
a un interesse della vita letteraria nei confronti dello scrittore; ne è testimonianza un numero di
traduzioni e di ristampe in lingua turca. Il lettore turco ha potuto conoscere molte opere dello
scrittore bellunese grazie a un’attività di traduzione che si è resa espressione di diverse visioni e
interpretazioni. Buzzati, e in particolare la sua componente simbolica e fantastica, è stato un
significativo punto di riferimento per tanti letterati e studiosi, di cui ha ispirato numerosissimi
saggi e studi.
Parole chiave: Opera , racconto, romanzo, traduzione, Buzzati, Turchia.

Öz
Bu çalışmanın amacı, İtalyan yazar Dino Buzzati’nin (1906-1972) yapıtlarının Türk yazın
dünyasında yer alışının bir tarihçesini sunmaktır. Bu kapsamda çalışmada Buzzati’nin öykü ve
romanlarının çevirilerine yer verilmiş ve yazarın anlatı etkinliği hakkında gerçekleştirilen çalışmalar
ele alınmıştır. Dino Buzzati ilk olarak Un Caso Clinico oyununun 1960 yılında sahnelenmesi ile
Türk izleyicilerle buluşmuştur. O yıldan başlayarak Türk okuru, Dino Buzzati’yi aynı ya da farklı
roman ve öykülerinin çeşitli zamanlarda ve farklı çevirmenler tarafından Türkçeye aktarılması
yoluyla tanıma olanağı bulmuştur. Buzzati’nin sembolik ve fantastik bileşenli yapıtları pek çok
yazar ve araştırmacı için esin kaynağı olmuştur.
Anahtar sözcükler: Yapıt, öykü, roman, çeviri, Buzzati, Türkiye.


Prof. Dr., Ankara Üniversitesi, Dilbilim Bölümü, pecenek@ankara.edu.tr

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L’Opera Buzzatiana in Turchia


L’Opera buzzatiana appare per la prima volta nella cultura turca nel 1960 con la
rappresentazione di Un Caso Clinico, uscito con il nome ‘Klinik Bir Vaka’. In una conversazione-
intervista1 avvenuta nel 1973 in cui lo spettacolo buzzatiano è stato messo in scena una seconda
volta dal Teatro Statale con il nome ‘Klinik Bir Olay’, Z. Küçümen, il traduttore dell’opera,
dichiara di “aver tradotto in turco lo spettacolo nel 1955”, a poca distanza dall’opera originale2.
Alla fine degli anni ’60 inizia l’attività traduttiva in lingua turca della narrativa di Buzzati.
Nell’anno 1967 esce il primo racconto singolo di Buzzati pubblicato in turco, Il Mago ‘Büyücü’,
tradotto da İ. Akay per la rivista letteraria “Cep Dergisi”. Nello stesso anno viene pubblicato il
secondo racconto buzzatiano, Le Gobbe nel Giardino, con il titolo ‘Bahçedeki Tümsekler’ a cura dello
stesso traduttore. Di seguito, nel 1968, è la volta del capolavoro buzzatiano, cioè Il Deserto dei
Tartari, che viene tradotto da N. Önol e pubblicato dalla casa editrice “Varlık”. Nello stesso 1968
si vedono pubblicati su rivista “Cep Dergisi” tre racconti (L’uomo Che Volle Guarire ’İyileşmek İsteyen
Adam‘, L’importanza di Avere Studiato ‘Okumuş Olmanın Önemi’, Un Pomeriggio Interessante ‘İlgi Çekici
Bir Öğleden Sonrası’) tradotti in turco. Da questa data in avanti si assiste ad un continuo alternarsi
nei processi di pubblicazione dei singoli racconti e dei romanzi o raccolte di racconti. Per meglio
dire, dal 1969, anno in cui è stato tradotto ancora un racconto (Le Gobbe nel Giardino) fino al 1981
si assiste allo scomparire dei singoli racconti sulle riviste. Nel 1971 esce la prima raccolta di
racconti tratti da Esperimento di Magia, intitolata ‘Büyücü’ con la traduzione di İ. Akay, che consiste
di 16 racconti fra i quali ricordiamo Il Mago, La Giacca Stregata, L’Uovo e Il Cane Che Ha Visto Dio.
Di seguito, nel 1975, viene tradotto da Y. İlksavaş Un Amore, con il titolo ‘Bir Aşk’, pubblicato
dalla casa editrice “Günebakan”. Tre anni dopo, nel 1978, S. Nebioğlu traduce La Famosa Invasione
degli Orsi in Sicilia con il titolo di ‘Ayılar Yönetimde’, pubblicata per una collana giovanile della casa
editrice “May” con le illustrazioni dell’autore bellunese.

Nel corso degli anni 1981-1989 appaiono le traduzioni dei singoli racconti; nel 1981 esce
la seconda traduzione de Il Cane Che Ha Visto Dio, questa volta tradotto con il titolo ‘Keşişin Köpeği’
(Il cane dell’eremita) da A. Timuçin e pubblicato dalla casa editrice “Cem” come volumetto. Negli
anni successivi l’attività narrativa di Buzzati continua ad apparire attraverso le traduzioni dei
singoli raccconti; nel 1982 escono le traduzioni di Le Mura di Anagoor e Il Mantello in un volume

1 La conversazione-intervista è contenuta nell'opuscolo introduttivo della rappresentazione dell’anno 1973.


2 Un caso clinico è una commedia in due tempi e 13 atti del 1953.

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miscellaneo che contiene i racconti scelti dalla letteratura italiana, curato e tradotto da G. Işık.
Dopo un intervallo di sei anni nel 1988 e successivamente nel 1989 si vedono le due traduzioni
‘Bir Damla’ (Una Goccia) e ‘Gölge İnince’ (Quando l’Ombra Scende) sulla stessa rivista letteraria “Metis”.
Negli anni ’90-’95 si assiste al fenomeno per cui l’attività traduttiva per l’opera buzzatiana
prosegue attraverso la pubblicazione delle ri-traduzioni dei romanzi prima, e delle raccolte di
racconti, poi. Il romanzo Un Amore viene infatti ri-tradotto con il titolo di ‘Öylesine Bir Aşk’ nel
1990 da A. Arıt e pubblicato dalla casa editrice “Yılmaz”. Nell’anno 1991 esce la seconda
versione di Il Deserto dei Tartari, tradotta in turco da H. Tufan per la casa editice “İletişim”. Nel
1992 R.Teksoy traduce una parte di La Boutique del Mistero, pubblicata in una raccolta intitolata
‘Tanrıyı Gören Köpek’ (Il cane che vede Dio) dalla casa editrice “Can”. Si noti come il racconto che
conferisce il titolo alla raccolta del 1992 veda così la sua terza traduzione. Nel 1994 “İletişim”
pubblica, in un volume intitolato ‘K. Balığı’, tredici racconti tratti da Il Colombre e Altri Cinquanta
Racconti, con la traduzione di E. Cendey. Nell’anno ’95 esce un altro volume con il titolo ‘Tanrı
Görmüş Köpek’ (Il Cane Che Ha Visto Dio), contenente 22 racconti buzzatiani tradotti da İ. Akay per
la casa editrice “Milliyet”. In realtà questo volume è la riedizione della prima raccolta di racconti
buzzatiani pubblicata con il titolo ‘Büyücü’ (Il Mago) nel 1971, ampliata includendo gli altri racconti
a cura dello stesso traduttore. Nello stesso ‘95 viene completata la traduzione de La Boutique del
Mistero di R. Teksoy, pubblicata in una raccolta intitolata ‘Büyülü Öyküler’ (I Racconti Magici) dalla
casa editrice “Can”. Ancora, in questo anno esce la seconda versione di La Famosa Invasione degli
Orsi in Sicilia tradotta da B. Berkman con il titolo di ‘Ayılar Baskını’ per la casa editrice “Milliyet”,
con illustrazioni non dell’autore. Fra il 1995 e il 1998 i singoli racconti si sostituiscono ai volumi:
appaiono Il Mantello ‘Pelerin’ sulla rivista “Littera” con la traduzione di N. Özkan nel 1995, poi
altri due racconti, prima Il Cane ‘Köpek’, e poi La Maga ‘Falcı Kadın’ sulla rivista “Adam Öykü”,
tradotti da İ. Akay nel 1996, e per ultimo Ragazza che Precipita ‘Düşen Kız’ su “Adam Öykü” nel
1998, tradotto dalla versione inglese in turco da T. Karakoç.

Negli anni 2000 invece alcuni dei racconti già tradotti in turco vengono inclusi in raccolte
miscellanee di testi di vari scrittori italiani o internazionali. L’Uovo, La Torre di Eiffel, Le Mura di
Anagoor e Il Mantello sono fra i racconti scelti nei volumi sopracitati. Nell’anno 2007 esce la
riedizione della raccolta intitolata ‘K. Balığı’ che è stata pubblicata nel 1994, ampliata e rielaborata
da E. Cendey, la traduttrice. La raccolta stavolta esce con il titolo ‘Colombre’ per la casa editrice
“Can”. Dopo Il Colombre nell’anno 2010 si vedono tradotti in turco e pubblicati un racconto

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singolo e anche un romanzo dell’autore bellunese. Il racconto è Le Ansie del Cane di Bordo ‘Güverte
Köpeğinin Kaygıları’ (tratto dal Bestiario), tradotto da D. Peçenek e pubblicato sulla rivista “Ç. N.”;
di seguito esce la traduzione del primo romanzo di Buzzati, Barnabo delle Montagne ‘Dağların Adamı
Barnabo’, curata da E. Kumru e pubblicata dalla casa editrice “Timaş” con prefazione di A. Ayçil e
della traduttrice stessa. Il Segreto del Bosco Vecchio ‘Yaşlı Ormanın Gizemi’, il secondo romanzo scritto
da Buzzati, viene quindi tradotto da Y. Gürlek e pubblicato nel 2014 dalla casa editrice “Timaş”.
L’anno seguente vediamo le ristampe di Il Deserto dei Tartari per la casa editrice “İletişim” (2015) e
Il Cane Che Ha Visto Dio ‘Tanrıyı Gören Köpek’ per la casa editrice “Can” (2015). Nel 2016, esce la
ristampa di Colombre e la terza traduzione di Un Amore ‘Bir Aşk’ curata da E. Cendey e pubblicata
dalla casa editrice “Can Yayınları”. Nello stesso anno Il Colombre è stato pubblicato con le sole
illustrazioni di A. Aykut. La Famosa Invasione degli Orsi in Sicilia ‘Ayıların Meşhur Sicilya Baskını’
viene tradotto da Y. Gürlek e pubblicato nel 2017 dalla casa editrice “YKY”. Infine nel 2017, I
Sette Messaggeri ‘Yedi Ulak’ con la traduzione di Ö. P. Temel per la casa editrice “Delidolu”. Nel
2018 esce la traduzione di In Quel Preciso Momento con il titolo ‘Tam O Anda’ da E. Cendey e
pubblicato dalla casa editrice “Can”. Per di più, nel 2018, esce la traduzione di Le Storie Dipinte
con il titolo di Fırçanın Ucundaki Hikâyeler da Özge Parlak Temel dalla casa editrice di “Delidolu”.

Studi e Saggi sull’Opera di Buzzati


L’analisi dell’opera buzzatiana comincia ad emergere negli articoli e nei saggi turchi a
partire dagli anni Sessanta. Nel 1962, in cui ancora Buzzati non è conosciuto dal lettore turco, M.
Hacıhasanoğlu nel suo saggio intitolato Gerçek ve Düş ‘Il reale e la fantasia’ facendo riferimento al
saggio omonimo di Marcel Brion esamina i fenomeni di reale e fantastico. Ad un certo punto
Hacıhasanoğlu menziona Buzzati e continua il saggio criticando la narrativa dello scrittore
bellunese. Spiccano per esempio queste parole: “Buzzati non si isolerà dall’effetto della società e
della realtà”. Nel 1968 in cui è stato tradotto e publicato Il Deserto dei Tartari, M. Uyguner nel suo
saggio analizza il romanzo. Dopo la presentazione dell’opera, indagando la narrativa dello
scrittore, paragona la tecnica di Buzzati a quella di Kafka. E aggiunge di trovare più limpida la
narrazione di Buzzati. Nello stesso anno vale la pena di sottolineare che è stato tradotto da N.
Önol il saggio intitolato Dino Buzzati-Şeytanla Ölüm Arasında ‘Dino Buzzati-Tra il diavolo e la
morte’ di Marcel Brion. Negli anni 1971 e 1973 si vedono due saggi brevi di carattere critico
sull’opera buzzatiana: L’uno è sulla raccolta dei racconti intitolata ‘Büyücü’ (Il Mago) nel quale M.
Uyguner (1971) intende presentare i racconti e attraverso questa presentazione rendere conto

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anche dei temi fondamentali della narrativa buzzatiana. Nell’altro saggio, invece, G. Aykan
include considerazioni su Un Caso Clinico (1973) e giunge a criticare in maniera negativa la
traduzione dell’opera teatrale. Dopo un lungo periodo, nel 1994 V. Günyol si serve del racconto I
Cacciatori dei Vecchi in un saggio riguardante la giovinezza.

Nel 1995 M. Yalçın in un suo breve saggio presenta il volume dei racconti tradotti
intitolato ‘Büyülü Öyküler’ (I Racconti Magici). E nello stesso ‘95 N. Özkan, nella sua ricerca
intitolata Dino Buzzati – Yaşamı ve Sanatı ‘Buzzati – la vita e l’opera’ offre un profilo biografico
dello scrittore inserito in un quadro complessivo dell’opera buzzatiana, in cui sottolinea alcuni
temi fondamentali della sua narrativa.

Nell’anno 2003 Z. Yılmaz nel suo saggio intitolato Tatar Çölü ‘Il Deserto dei Tartari’ mette a
fuoco alcuni temi e simboli frequentemente usati dallo scrittore, come il tema della lunga attesa e
della morte, e lo stile narrativo dello scrittore. In ultima analisi decanta il valore universale
dell’opera. L’anno dopo D. Özbeyli (2004) analizza il fenomeno di attesa nella letteratura tramite
lo scritto intitolato Edebiyatta Beklemek: Irrasyonel Bir Olgu ‘Attesa nella letteratura: un fenomeno
irrazionale’ e cerca di spiegare il fenomeno dell’attesa facendo particolare riferimento a Giovanni
Drogo di Il Deserto dei Tartari e al racconto Sette Piani: L’attesa del nemico per tutta la vita e l’attesa
in ospedale sono due esempi magnifici nella letteratura.
M. Aslan (2005) nel saggio intitolato Bir Yarım Ada, İki Çöl, Üç Yazar ‘Una penisola, due
deserti e tre scrittori’ compara i tre romanzi: Il Deserto dei Tartari di Dino Buzzati, Les Racines du Ciel
‘Le radici del cielo’ di Romain Gary e Düş Kırgınları ‘I delusi’ di Mehmet Eroğlu. Lo studioso,
dopo aver analizzato ciascun romanzo per se stesso, ne esplica gli elementi comuni. Nel 2006, Z.
Yılmaz in un suo contributo fa un’analisi di ampio respiro sulla letteratura fantastica e ad un certo
punto cita Boutique del Mistero per la raffigurazione del fantastico. Z. Mennan (2006) in un suo
scritto in francese confronta Le Rivage des Syrtres di Julien Gracq con Il Deserto dei Tartari di Dino
Buzzati e individua gli elementi simili e comuni in ambedue le opere. L’anno seguente, K. Varol
(2007) nel saggio intitolato Dino Buzzati’nin Gizemli Balığı: Colombre ‘Il pesce misterioso di Dino
Buzzati: Colombre’ basandosi sui racconti inclusi nella raccolta Colombre definisce il fantastico e
ne trae lo slogan: “il fantastico contro il fascismo”, specificando come Buzzati abbia usato il
fantastico per affrontare i disagi della vita sociale e della politica.

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A. Tunç nel suo libro intitolato Kediler, Köpekler ve Edebiyat ‘I gatti, i cani e la letteratura’
(2007) riferendosi al racconto Il Cane che Ha Visto Dio racconta la fine triste del cane Silvestro. Nel
2008 S. Yusuf, nel suo libro che è una raccolta di diari dedica un diario a Buzzati. In quest’opera i
tartari buzzatiani sono paragonati a Godot: “I tartari che come un magnifico Godot di Buzzati
non arrivano mai”. S. Yusuf prosegue paragonando gli stili narrativi di Buzzati e Italo Calvino, e
decretando la vittoria dello stile kafkiano di Buzzati sul successo umoristico di Calvino. Nello
stesso 2008 D. Peçenek analizza le due diverse traduzioni in turco (1992, 1995) di Il Cane Che Ha
Visto Dio in una prospettiva interlinguistica e traduttiva. Sono oggetto d’analisi le espressioni
idiomatiche che usano le parti del viso nel racconto originale e le loro corrispondenze nelle due
diverse traduzioni. Nel 2009 la stessa studiosa, partendo dal medesimo racconto, pubblica un
altro saggio in cui analizza in chiave interlinguistica l’equivalenza semantica-formale e cognitiva
delle espressioni idiomatiche.

Nel 2009 si assiste ad un altro paragone nel contributo intitolato Dino Buzzati Kavafis’ten
Etkilendi mi? ‘Dino Buzzati è stato influenzato da Kavafis?’ di A. Şevki. Lo scrittore si focalizza
sulla similitudine dei temi di Il Deserto dei Tartari e della poesia Aspettando i Barbari scritta dal poeta
greco Konstantin Kavafis nel 1908. Şevki sostiene che Kavafis ha influenzato Buzzati, però
aggiunge che non ha potuto trovare l’evidenza concreta che nega il contrario. Nell’anno 2010 F.
Andaç, nel saggio intitolato Roman Okuma/Yazma Yordamı ‘L’abilità di leggere/scrivere il
romanzo’ spiega il motivo per cui un romanziere legge le opere di un altro romanziere facendo
riferimento alle trame di Il Deserto dei Tartari e Un Amore.
S. Yılmaz nel 2011, fa una recensione del capolavoro buzzatiano focalizzando sul tema
della solitudine nel saggio intitolato Yalnızlık Kalesinde Bir Kader Sürgünü: Giovanni Drogo ‘Un esule
nella fortezza di solitudine: Giovanni Drogo’. Nello stesso anno, B.E. Yılmaz con il suo studio
affronta la funzione del surreale attraverso l’analisi di narrative fantastiche con protagonisti
esemplari tra i quali spiccano Stefano Roi e Colombre. Nell’anno 2012, E. Tanrıbilir esamina il
tenente Giovanni Drogo nella rivista intitolata Roman Kahramanları ‘I protagonisti del romanzo’.
Nel 2014, H. Soyşekerci nel suo studio partendo dai racconti buzzatiani che lei stessa definisce
“magici” costruisce un profilo della narrazione dello scrittore.

Nel 2015 M. Kacıroğlu svolge un paragone dettagliato tra il Deserto dei Tartari e Gizli Emir
‘il Deserto dei Tartari e l’ordine segreto’ del romanziere turco Melih Cevdet Anday. Lo scrittore

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afferma che entrambi i romanzi possono essere considerati come testi che raccontano la
situazione esistenziale dell'essere umano nel mondo nel contesto dei caratteri universali di
speranza e disperazione. Nel 2016 vediamo i tre studi realizzati sull’opera buzzatiana: S. Doğan,
con il suo articolo intitolato Bir Aşk-Dino Buzzati ‘Un amore- Dino Buzzati’ delinea le
caratteristiche principali del romanzo. Inoltre, N.E. Boran con il saggio intitolato Tatar Çölü ve
Tabiiyet ‘Il deserto dei Tartari e la subordinazione’, pone in rilievo il tema della subordinazione
focalizzando l’attenzione nell’antieroe Giovanni Drogo. Nello stesso anno si vede il lavoro
intitolato Colombre, Dino Buzzati di A. Aykut: Il racconto è stato pubblicato con le sole
illustrazioni. Nel 2017 B. Ayyıldız con il saggio intitolato Il Concetto del Viaggio nell’Aldilà e “Viaggio
agli Inferni del Secolo” di Buzzati propone un’analisi accurata del tema dell'aldilà nel racconto con lo
scopo di individuarne le fonti.

Anche nelle rubriche dei giornali vediamo varie citazioni riguardanti Buzzati e la sua
opera. Nel 2000 il giornalista H. Uluç, nella sua rubrica sul quotidiano “Sabah”, cita un racconto
che fa riferimento alla fanciullezza di Hitler, tratto da il Colombre. Nello stesso modo la giornalista
E. Yalazan in un suo articolo del 2009 concernente i due temi di attesa e speranza descrive le tre
passioni di Buzzati che emergono nelle atmosfere de Il Deserto dei Tartari: la montagna, la pittura e
la poesia (”[...] Questo romanzo è come un paese da favola in cui si intrecciano tre passioni [...]).
Nel 2015 un altro giornalista, K. Atkaya, fa riferimento a Il Colombre nella sua rubrica sul
quatidiano “Hürriyet”. Buzzati è presente in molte altre rubriche giornalistiche, attraverso
citazioni e recensioni di letterati o giornalisti, di cui non possiamo dare conto in questa sede.

Merita un accenno il fatto che Il Deserto dei Tartari riscontra un grande interesse, tanto nel
lettore quanto negli intellettuali turchi. A conferma di questa osservazione basta dare un'occhiata
alle pagine web: è possibile trarre raccomandazioni dei lettori relative a Il Deserto dei Tartari, e varie
citazioni (“[...] come il tenente Giovanni Drogo di Buzzati”). Ci limitiamo a dare due esempi che
sembrano rappresentare il punto di vista intellettuale sull’opera. Per primo vale la pena di
sottolineare la citazione (2010) del romanziere turco Mehmet Eroğlu che è uno dei capisaldi della
narrativa fantastica. Egli afferma: “divido io in due le persone: chi ha letto Il Deserto dei Tartari e
chi non l’ha letto”. E tante sono risposte indirizzate alla sua affermazione che dicono “già sono
uno fra quelli che hanno letto Il Deserto dei Tartari”. È anche interessante leggere i versi
riguardanti Giovanni Drogo del letterato turco Enis Batur.

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[...] C’è il cambio della guardia sulla costa ‘Sahildeki nöbetçileri değiştiriyor’
Il tenente Giovanni; rollando una sigaretta ‘Teğmen Giovanni; sigarasını sarıp’
Nel palmo accende il fiammifero ‘Kibrit çakıyor avcunun içinde’ [...]

Nel 2016 Il Deserto dei Tartari appare nel libro Edebiyatta Mimarlık ‘L’Architettura nella
letteratura’ di E. Nevnihal e A.H. Temel, particolarmente nella seconda parte intitolata “I
romanzi ispirati dall’architettura ed i romanzi che ispirano l’architettura”.

E come si è visto nella parte sulle recensioni si assiste alla diffusione di numerosi studi
riguardanti il Deserto dei Tartari i quali testimoniano l’interesse letterario e professionale rivolto
all’opera. Si deve aggiungere che, se si considerano anche le ri-edizioni e le ristampe del
capolovoro buzzatiano si può essere sicuri di trovarlo sempre sugli scaffali delle librerie. In
conclusione si può affermare che non soltanto il capolavoro dello scrittore bellunese, ma tutta la
sua opera tradotta, della quale una parte è stata interpretata più volte, trova parecchi echi nella
vita letteraria turca. Attraverso le traduzioni il lettore turco ha potuto conoscere l’opera
buzzatiana e farsi un'idea della sua narrazione. La sua opera ha ispirato molti studi e saggi, ed è
stata punto di riferimento per tanti letterati e intellettuali.

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Bibliografia3
Opera teatrale
Un caso clinico (Enteresan/ Klinik Bir Vak’a)4. Traduzione di Zihni Küçümen. Ankara Devlet
Tiyatrosu (Il Teatro Statale di Ankara). 1960
Un caso clinico (Klinik Bir Olay)5. Traduzione di Zihni Küçümen. İstanbul Devlet Tiyatrosu (Il
Teatro Statale di İstanbul). 1973
Traduzioni dell’opera buzzatiana6
Romanzi e raccolte di racconti tradotti in turco
Il Deserto dei Tartari (Tatar Çölü)7 Traduzione di Nihal Önol. İstanbul: Varlık Yayınları. 1968
Esperimento di Magia (Büyücü)8 Traduzione di İhsan Akay. İstanbul: Varlık Yayınları. 1971
Un Amore (Bir Aşk). Traduzione di Yaşar İlksavaş. İstanbul: Günebakan Yayınları. 1975
Famosa Invasione degli Orsi in Sicilia (Ayılar Yönetimde). Traduzione di Süleyman Nebioğlu. İstanbul:
May Yayınları. 1978
Un Amore (Öylesine Bir Aşk). Traduzione di Aydın Arıt. İstanbul: Yılmaz Yayınları. 1990
Il Deserto dei Tartari (Tatar Çölü) 9. Traduzione di Hülya Tufan. İstanbul: İletişim Yayınları. 1991
Il Cane Che Ha Visto Dio (Tanrıyı Gören Köpek)10. Traduzione di Rekin Teksoy. İstanbul: Can
Yayınları. 1992
Il Colombre e Altri Cinquanta Racconti (K. Balığı)11. Traduzione di Eren Cendey. İstanbul: İletişim
Yayınları. 1994
Racconti Magici (Büyülü Öyküler)12. Traduzione di Rekin Teksoy, İstanbul, Can Yayınları. 1995

3 La bibliografia è stata costruita di pari passo con la stesura del presente lavoro e si è seguito un ordine cronologico.
4 Nota: E’ stato tradotto dal francese
5 Nota: Titolo modificato ma stesso contenuto.
6 Le traduzioni sono state raggruppate in due categorie: 1.Romanzi e raccolte di racconti tradotti in turco 2. Racconti

tradotti in riviste e antologie


7 Nel 1996 esce una 2° versione, per la casa editrice Can Yayınları, curata dalla stessa traduttrice, che però ha riveduto

la lingua.
8 Contenuto: Mago, Le gobbe nel giardino, La giacca stregata, Cacciatori di vecchi, La barattola, Dolce notte,

L’upiquo, L'erroneo fu, L’uovo, L'arma segreta, Storielle della sera; Quiz all'ergastolo, Il colombre, Il crollo di
Baliverna, Il cane che ha visto Dio. Nota: Esce una 2° versione con il nome “Tanrı Görmüş Köpek” per la casa
editrice Milliyet Yayınları, curata dallo stesso traduttore che però ha riveduto la lingua, 1995.
9 2010, 8° edizione; 2015, 14° edizione
10 Tratto da La boutique del mistero. Contenuto: I sette messaggeri, L'assalto al Grande Convoglio, Sette piani,

Eppure battono alla porta, Mantello, Una cosa che comincia per elle, Una goccia, La canzone di guerra, La fine del
mondo, Inviti superflui, Racconto di Natale, Il cane che ha visto Dio.
11 Contenuto: Il colombre, L'erroneo fu, Riservatissima al signor direttore, L'arma segreta, Povero bambino!,

Cacciatori di vecchi, La giacca stregata, Teddy boys, La torre Eiffel, Ragazza che precipita, Le gobbe in giardino,
Piccola Circe, Viaggio agli inferni del secolo.
12 1996, 2° edizione. Contenuto: Qualcosa era successo, I topi, Il disco su posò, Il tiranno malato, I santi, Lo

scarafaggio, Conigli sotto la luna, Questioni ospedaliere, Il corridoio del grande albergo, Ricordo di un poeta, Il

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Famosa Invasione degli Orsi in Sicilia (Ayılar Baskını). Traduzione di Bülent Berkman. İstanbul:
Milliyet Yayınları. 1995
Il Colombre e Altri Cinquanta Racconti (Colombre)13. Traduzione di Eren Cendey. İstanbul: Can
Yayınları. 2007
Bàrnabo delle Montagne (Dağların Adamı Barnabo). Traduzione di Elçin Kumru. İstanbul: Timaş
Yayınları. 2010
Il Segreto del Bosco Vecchio (Yaşlı Ormanın Gizemi). Traduzione di Yelda Gürlek. İstanbul: Timaş
Yayınları. 2014
Un Amore (Bir Aşk) Traduzione di Eren Cendey. İstanbul: Can Yayınları. 2016
La Famosa Invasione degli Orsi in Sicilia (Ayıların Meşhur Sicilya Baskını). Traduzione di Yelda Gürlek.
İstanbul: YKY. 2017
I Sette Messaggeri (Yedi Ulak) Traduzione di Özge Parlak Temel. Ankara: Delidolu. 2017
In Quel Preciso Momento (Tam O Anda) Traduzione di Eren Cendey. İstanbul: Can Yayınları. 2018
Le Storie Dipinte (Fırçanın Ucundaki Hikâyeler) Traduzione di Özge Parlak Temel. Ankara:
Delidolu. 2018
Racconti tradotti in riviste e antologie
Il mago (Büyücü). Traduzione di İhsan Akay. Cep Dergisi 10: 18-24. 1967
Le gobbe nel giardino (Bahçedeki tümsekler). Traduzione di İhsan Akay. Cep Dergisi 12: 39-44. 1967
L’importanza di avere studiato (Okumuş olmanın önemi). Traduzione di Nihal Önol. Cep Dergisi 15: 80-
87. 1968
L’uomo che volle guarire (İyileşmek isteyen adam). Traduzione di Nihal Önol. Cep Dergisi 17: 20-27. 1968
Un pomeriggio interessante (İlgi çekici bir öğleden sonrası). Traduzione di Egemen Berköz. Cep Dergisi 23:
103-112. 1968
Le gobbe nel giardino (Bahçedeki tümsekler). Traduzione di İhsan Akay. Varlık 742: 27. 1969
Il cane che ha visto Dio (Keşişin köpeği). Traduzione di Afşar Timuçin. İstanbul: Cem Yayınevi. 1981
Le mura di Anagoor (Anagoor’un surları). Traduzione di Gül Işık. In Seçme İtalyan Öyküleri (A cura di
Gül Işık). İstanbul: Arkın Yayınları, pp. 56-59. 1982
Il mantello (Pelerin). Traduzione di Gül Işık. In Seçme İtalyan Öyküleri (A cura di Gül Işık). İstanbul:
Arkın Yayınları, pp. 104-110. 1982
Una goccia (Bir damla). Traduzione di Selma Yurtsever. Metis Çeviri 3: 155-156. 1988
Quando l’ombra scende (Gölge inince). Traduzione di Petek Kurtböke. Metis Çeviri 9: 42-47. 1989

colombre, L’umiltà, Riservatissima al signor direttore, Le gobbe nel giardino, L’uovo, La giacca stregata, Ragazza che
precipita, I due autisti.
13 2016, 2° edizione

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Il mantello (Pelerin). Traduzione di Nevin Özkan. Littera 6: 82-86. 1995


Il cane (sezione da Storielle della sera) da Il colombre e altri cinquanta racconti) (Köpek). Traduzione di
İhsan Akay. Adam Öykü 12: 29. 1997
Il mago (tratto da Il colombre e altri cinquanta racconti) (Falcı kadın). Traduzione di İhsan Akay. Adam
Öykü 12: 30. 1997
Ragazza che precipita (Düşen kız). Traduzione di Taner Karakoç. Adam Öykü 18: 49-52. (Tradotto
dall’inglese). 1998
L’uovo (Yumurta). Traduzione di Rekin Teksoy. In Murathan Mungan’ın Seçtikleriyle Çocuklar ve
Büyükleri (A cura di Murathan Mungan). Metis Yayınları, pp. 29-35. 2001
La torre Eiffel (Eyfel kulesi). Traduzione di Eren Cendey. In Dünya Edebiyatından Öyküler (A cura di
İshak Reyna). İstanbu: İnkilap Yayınları, pp. 344-348. 2002
Le mura di Anagoor (Anagoor’un surları). Traduzione e a cura di Gül Işık (autrice della ritraduzione).
In İtalyan Edebiyatı Öykü Antolojisi (A cura di Gül Işık). İstanbul: Doruk Yayınları, pp. 129-132.
2009
Il mantello (Pelerin). Traduzione e a cura di Gül Işık. In İtalyan Edebiyatı Öykü Antolojisi (A cura di
Gül Işık). İstanbul: Doruk Yayınları, pp. 133-138. 2009
Ansie del cane di bordo (Güverte köpeğinin kaygıları). Traduzione di Dilek Peçenek. Ç. N. Çevirmenin
Notu Çeviri Edebiyatı 11: 12-14. 2010
Studi e saggi sull’opera di Buzzati
Hacıhasanoğlu Muzaffer, Gerçek ve düş (Il reale e la fantasia). Varlık 572 (1962): 8-9.
Uyguner Muzaffer, Tatar çölüne bakış (Una visione de Il deserto dei Tartari). Cep Dergisi 23 (1968): 124-
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Brion Marcel, Dino Buzzati-Tra il diavolo e la morte (Dino Buzzati-Şeytanla ölüm arasında) Traduzione
di Zehra Ağralı. Cep Dergisi 17 (1968): 14-19.
Uyguner Muzaffer, Büyücü (Il mago). Cep Dergisi 766 (1971): 10.
Aylan Gürkal, Klinik bir olay (Un caso clinico). Yeni Dergi 103 (1973): 54-59.
Yalçın Murat, Büyülü öyküler (I racconti magici). Varlık Kitap Eki 7 (1995): 42.
Özkan Nevin, Dino Buzzati - Yaşamı ve sanatı (Dino Buzzati – La vita e l’opera). Littera Edebiyat
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Yılmaz Zuhal, Tatar çölü (Il deserto dei Tartari). Littera Edebiyat Yazıları 12 (2003): 131-136.
Özbeyli Deniz, Edebiyatta beklemek: İrrasyonel bir olgu (Attesa nella letteratura: un fenomeno irrazionale).
Varlık 1163 (2004): 46-47.
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letteratura fantastica- Stefano Benni e Stranalandia). DTCF Dergisi 46. 2 (2006): 127-142.
Mennan Zeynep, Deux oeuvres jumelles: Le rivage des syrtes de Julien Gracq et Le désert des tartares de Dino
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Varol Kemal, Dino Buzzati’nin gizemli balığı: Colombre (Il pesce misterioso di Dino Buzzati: Colombre).
Kitap Zamanı: 19 (2007).
Yusuf Selahattin, Şafaktan Çok Önce (Molto prima dell'alba). İstanbul: Timaş Yayınları. (2008) 30-31.
Peçenek Dilek, L'espressione idiomatica nel confronto interlinguistico e in una prospettiva traduttiva. Rassegna
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Peçenek Dilek, Değişmeceli dil öğelerinin Türkçe ve İtalyancadaki görünümleri (Il linguaggio figurato in turco e
in italiano partendo da Il cane che ha visto Dio). In Çeviribilim, Dilbilim ve Dil Eğitimi Araştırmaları (A
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Symposium, İzmir University of Economics Turkey, 2009. 281-297.
Şevki Abdullah, Dino Buzzati Kavafis’ten etkilendi mi? (Dino Buzzati è stato influenzato da Kavafis?)
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Yılmaz Sibel, Yalnızlık kalesinde bir kader sürgünü: Giovanni Drogo (Un esule nella fortezza della solitudine:
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http://sanatkaravani.com/yalnizligin-gercek-tarifi-tatar-colu/
Soyşekerci Hülya, Buzzati’nin büyülü öyküler evreni (L’Universo dei racconti magici di Buzzati), 14 Şubat
Dünyanın Öyküsü Dergisi, 6 (2014-2015).
Kacıroğlu Murat, Tatar Çölü ve Gizli Emir romanlarında bir varoluş biçimi olarak umut ve umutsuzluk
paradoksu (Nei romanzi Il deserto dei Tartari e L’Ordine Segreto* Il paradosso della speranza e della
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Sevimbike Doğan, Bir Aşk-Dino Buzzati (Un amore- Dino Buzzati), Kirpi , Bilim, Sanat ve Edebiyat
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Boran Naci Emre, Tatar Çölü ve Tabiiyet (Il deserto dei Tartari e la subordinazione), Sosyal Bilimler
Enstitüsü Dergisi 13 (2016): 57-70.

14 Nota: testo in francese.

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Anday Aykut, Colombre-Dino Buzzati, Post Öykü 2.4: İki Aylık Öykü Dergisi, 10 (2016).

Ayyıldız, Bülent, Il concetto del Viaggio nell’Aldilà e “Viaggio agli Inferni del Secolo” di Buzzati. Trakya
Üniversitesi Edebiyat Fakültesi Dergisi, 7.13 (2017): 209-224.

Brevi articoli su rubriche di quotidiani


Uluç Hıncal, Bir tatil öyküsü (Una storia di una vacanza) “Hıncal’ın Yeri”. Sabah Online, 22 Giugno.
2000
Yalazan, A. Esra, Buzzati’nin üç tutkusu: Dağ, resim ve şiir (Le tre passioni di Buzzati: La montagna, la
pittura e la poesia) “Kameriye”. Taraf, 22 Februario. 2009
Demirci Selim, Dağlarda haydutlar vardı! (C’erano i banditi nelle montagne!) Yeni Şafak-Kitap, 12
Maggio. 2010
Cantek Levent, Barnabo’nun utancı (La vergogna di Bàrnabo). Radikal Internet, 28 Maggio. 2010

Riferimenti all’opera buzzatiana da parte di scrittori e saggisti turchi


Günyol Vedat. “Ah gençlik vah gençlik (Ah gioventù! Ahime gioventù!)”. Varlık Dergisi 1037
(1994): 18-20.
Tunç Ayfer, Kediler, köpekler ve edebiyat (I gatti, i cani e la letteratura). Harflere Bölünmüş Zaman 26
(2007).
Eroğlu Mehmet, Kitabı anlatmak kendini anlatmaktır (Raccontare un libro è / significa raccontare se stesso).
Kitap Zamanı 5 (2010)

Erdoğan Nevnihal e Akarsu Hikmet Temel, Edebiyatta Mimarlık (L’Architettura nella Letteratura).
İstanbul:Yapı Endüstri Merkezi Yayınları. 2016

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