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ARCHITETTURA
TECNICA
Progettazione e Sicurezz
Le classi di esigenza
SICUREZZA ANTINCENDIO
prevenzione protezione
Combustibile Comburente
Temperatura
C Combustione di gas.
Per interrompere la reazione di combustione occorre eliminare almeno uno dei tre fattori
indispensabili per la sua esistenza.
Fuochi di classe A:sostanze estinguenti utilizzate sono acqua, schiuma e polvere.
Fuochi di classe B:sostanze estinguenti utilizzate sono schiuma, polvere e CO2.
Fuochi di classe C:sostanze estinguenti utilizzate sono polvere e CO2, ma
innanzitutto si deve bloccare il flusso.
Fuochi di classe D:sostanze estinguenti utilizzate sono polveri speciali, ma con
personale addestrato.
Fuochi di classe E:sostanze estinguenti utilizzate sono polveri e CO2.
Flash-over
fase 3
fase 4
Innesco-propagazione Incendio Estinzione
1100 1200
1000
900
• variabilità in 800
900
800
Temperatura [°C]
Temperatura [°C]
funzione del carico 700
600
700
600
400
Curva nominale standard (ISO 834) Curva nominale standard (ISO 834)
400 qf=200 MJ/mq
Curva nominale degli idrocarburi
300 qf=400 MJ/mq
300 Curva nominale esterna
200 qf=900 MJ/mq
200 qf=1200 MJ/mq
100
qf=1800 MJ/mq
100 0
0 30 60 90 120 150 180 210 240
0
Tempo [min]
0 15 30 45 60 75 90 105 120 135 150 165 180
Tempo [min]
Convegno ISA - ROMA 18 Settembre 2008
fi
.
fi
Classe di esigenza SICUREZZA
– Classi cazione dei luoghi di lavoro secondo il DM
10/03/9
• Luoghi a rischio di incendio bass
• Luoghi a rischio di incendio medi
• Luoghi a rischio di incendio alt
fi
Classe di esigenza SICUREZZA
• Luoghi di lavoro a rischio di incendio bass
• Si intendono a rischio di incendio basso i luoghi
di lavoro o parte di essi, in cui sono presenti
sostanze a basso tasso di in ammabilità e le
condizioni locali e di esercizio offrono scarse
possibilità di sviluppo di principi di incendio ed in
cui, in caso di incendio, la probabilità di
propagazione dello stesso è da ritenersi limitata.
fi
o
fi
)
fi
i
fi
Classe di esigenza SICUREZZA
• Le norme di prevenzione incend
• Il quadro normativo prevede come detto in precedenza la
fl
I
fi
fi
e
fi
fi
e
fi
fi
fi
fi
.
di cui alle seguenti tabelle 1, 2 e 3. «Componente non sostanziale interno»: un componente non sostanziale che è rivestito su ambedue i lati
da almeno un componente sostanziale.
considerati in relazione alle loro condizioni di applicazione finale.
(1)
LFS Propagazione laterale del fuoco EN ISO 1182 ; T 50 °C; e
A2 o m 50 %; e _
SMOGRA Tasso di incremento del fumo
tf 20s
TSP600s Produzione totale di fumo EN ISO 1716; PCS 3,0 MJ.kg-1 (1); e
e PCS 4,0 MJ.m-2 (2) _
Fs Propagazione del fuoco
-2 (3)
PCS 4,0 MJ.m
PCS 3,0 MJ.kg-1 (4)
EN 13823 (SBI) FIGRA 120 W.s-1; e
Definizioni
LFS margine del campione; e Produzione di fumo (5); e
omogeneo»: un prodotto che non possiede i requisiti dei prodotti omogenei. Esso si
o più componenti sostanziali e/o non sostanziali.
Laboratorio di Architettura tecnica 35 Giampaolo Munafo’
ostanziale»: un materiale che costituisce un elemento significativo nella composizione di
di cui alle seguenti tabelle 1, 2 e 3.
considerati in relazione alle loro condizioni di applicazione finale.
TSP600s Produzione totale di fumo EN ISO 1716; PCS 4,0 MJ.m-2 (2) _
e PCS 4,0 MJ.m -2 (3)
o più componenti sostanziali e/o non sostanziali. DFL e Flusso critico(6) 3,0 kW.m-2 Produzione di fumo (7);
û la stabilità meccanica - R
û la tenuta - E
û l’isolamento termico - I
Il simbolo REI identifica quindi un elemento che deve conservare, per un determinato
tempo, stabilità, tenuta e isolamento termico, mentre RE identifica un elemento che deve
conservare, per un determinato tempo, stabilità e tenuta. Infine R identifica un elemento
che deve conservare, per un determinato tempo, stabilità.
EI, nella nuova normativa, è invece riservato agli elementi separanti non portanti.
Ad esempio: REI 120, elemento che deve conservare per 120 minuti stabilità, tenuta e
isolamento termico.
fi
fi
fi
o
fi
–
fi
o
fi
–
fi
fi
fi
fi
–
e
fi
)
fi
.
Richieste di prestazione
Classe di esigenza SICUREZZA
Le prestazioni da richiedere ad una costruzione, in funzione degli obiettivi di
•sicurezza,
Classe antincendio
sono e seguenti
individuate nei livelli dilivelli:
prestazione
Altezza massima
7
antincendio e 6
5
resistenza al 4
3 H H
H
4,8 m
2 4m 4m
fuoco 1
0
8 cm 10 cm 12 cm
Cartongesso
LE NOSTRE CERTIFICAZIONI PER YTONG
Il percorso di uscita
è un elemento
fondamentale della
progettazione
antincendio
Il tempo è relativo
alla lunghezza del
percorso
vedi norme DM
10/3/98
fi
fi
fi
fi
a
fi
a
– Alternative,
– anche se non è sempre obbligatorio, rimane sempre
una cosa utile, e una buona regola di progettazione
– Indipendenti
– spesso funzione di norme speci che rappresentano
una necessità in caso di attività distinte che hanno
rischi e caratteristiche diverse
fi
.
fi
fi
fi
)
fi
fi
e
fi
a
fi
o
fi
fi
fi
fi
Classe di esigenza SICUREZZA
• VIE DI FUGA
– Scala protett
– "Scala in vano costituente compartimento antincendio
avente accesso diretto da ogni piano, con porte di
resistenza al fuoco REI predeterminata e dotate di
congegno di autochiusura".
fi
fi
Classe di esigenza SICUREZZA
– LUOGO CALMO
– A parte alcune speci che attività (ad esempio, gli
alberghi) non esiste un obbligo generale di
realizzazione.
– Gli spazi calmi possono essere utili su tutti i piani che
non dispongono di una uscita diretta su un luogo sicuro
all’esterno.
– La loro progettazione, però, dipende da diversi fattori.
La dimensione, la distribuzione dell’edi cio ed il tipo di
gestione dell’emergenza che si intende adottare
possono portare a deciderne la realizzazione, secondo
i criteri di scelta indicati dalla circolare 4 del 2002.
fi
fi
Classe di esigenza SICUREZZA
– Classi cazione dei luoghi di lavoro secondo la UNI
1077
• Aree di livello 1 di rischi
• Aree di livello 2 di rischio
• Aree di livello 3 di rischi
fi
fi
o
fi
Classe di esigenza SICUREZZA
Con il recepimento delle direttive CEE sono state adottate le prescrizioni circa
l’utilizzo, la simbologia, i colori, la forma, le dimensioni, ecc., per uniformare e
rendere più chiari i messaggi di sicurezza che devono essere trasmessi.
•illuminazione di sicurezza
•illuminazione delle vie e delle
uscite di emergenza
•illuminazione antipanico
•illuminazione aree ad alto
rischio
•illuminazione di riserva
I sistemi fissi per estinguere gli incendi sono realizzati collegando in modo solidale e stabile gli
erogatori dell’estinguente al sistema di alimentazione dello stesso; generalmente si
collegano alla rete idrica antincendio ma in particolari impianti si possono utilizzare riserve di
altre sostanze come anidride carbonica, schiuma, polvere, ecc.
Generalmente si utilizzano impianti di questo tipo in ambienti chiusi salvo per quanto riguarda
quelli collegati alla rete idrica o qualche eccezione come ad esempio gli impianti a schiuma nelle
stazioni di carico delle autocisterne per liquidi infiammabili.
sistemi fissi
Servono alla protezione attiva degli edifici e del loro contenuto tramite:
azione di spegnimento o di contenimento di un incendio; DISPERSIONE GAS
raffreddamento delle strutture;
dispersione di nubi di gas e vapori infiammabili.
PROTEZIONE
Gli idranti sono composti da un gruppo fisso collegato alla rete, da una tubazione flessibile lunga 20 m
e da una lancia a getto pieno e/o variabile con o senza valvole di intercettazione.
I naspi sono composti da un gruppo fisso, da una tubazione semirigida lunga almeno 20 m avvolta su
apposito tamburo rotante, da una lancia a getto pieno e/o variabile e valvola di intercettazione.
Gli impianti sprinkler sono impianti di estinzione automatici a pioggia; sono costituiti da una
rete di tubazioni di diversa grandezza, installata in un'opera di costruzione.
Centinaia di incendi, molti dei quali dolosi, sono stati estinti sul nascere grazie agli impianti
sprinkler installati e la perdita finanziaria in media per incendio è stata talmente bassa da non
essere eguagliabile a qualsiasi altra forma di protezione antincendio.
Possono essere aggiunti avvisatori esterni e/o trasmettitori remoti che devono
garantire il funzionamento in condizione di allarme per almeno 30 minuti - campane,
targhe ottico/acustiche, ecc.
fi
Pag. 4
Laboratorio di Architettura tecnica 78 Giampaolo Munafo’
fi
fi
fi
.
fi
Classe di esigenza SICUREZZA
– Autorimessa:
– Autorimessa:
TESTO COORDINATO E COMMENTATO – AUTORIMESSE
Note:
dell'incolumità delle persone e la preservazione dei beni contro i rischi di incendio e di panico
- In corsivo grassetto (blu) sono riportati i criteri per la concessione di deroghe in via
nei luoghi destinati alla sosta, al ricovero, all'esposizione e alla riparazione di autoveicoli. I
generale di cui alla Lettera-Circolare n. P1563/4108 sott. 28 del 29/8/1995.(1)(2)
fini di cui sopra si intendono perseguiti con l'osservanza delle presenti norme.
- In corsivo (rosso) sono riportati vari commenti e chiarimenti.
1.1 Classificazione
Con l'entrata in vigore il 7 ottobre 2011 del nuovo regolamento di prevenzione incendi di cui al D.P.R. 1
1.1.0 Le autorimesse e simili possono essere di tipo:
agosto 2011, n. 151, le “autorimesse” (e simili) sono ricompresi al punto 75 dell’allegato I al decreto che,
a) isolate: di
a differenza situate
quantoin edificidal
previsto esclusivamente destinati
vecchio elenco del a tale uso
D.M. 16/2/1982, ed eventualmente
comprende anche attivitàadiacenti
prima non ad
soggette
edifici (depositi
destinatidiad
mezzi
altrirotabili -treni, tram ecc.- e
usi, strutturalmente di funzionalmente
superficie coperta separati
> 1.000 mda).questi;
2
Per effetto dei nuovi
limiti sono diventate soggette alcune attività prima esenti e viceversa esenti altre prima soggette, es.:
b) miste: tutte
- Autorimesse conle10
altre.
o più autoveicoli, ma con superficie < 300 m2 (prima soggette, ora non più)
- Autorimesse
1.1.1 In basecon 9 o meno autoveicoli,
all'ubicazione ma con
i piani delle superficie > 300
autorimesse m (prima
e simili non soggette,
si classificano in:ora soggette con
2
il nuovo regolamento).
a) interrati: con il piano di parcamento a quota inferiore a quello di riferimento;
Pareri e riferimenti presenti devono essere letti in relazione al periodo in cui sono stati emessi, tenendo con-
b)
tofuori
dei variterra: con il piano
aggiornamenti di parcamento
succeduti nel tempo. a quota non inferiore a quello di riferimento. Sono pa-
rimenti considerate fuori terra, ai fini delle presenti norme, le autorimesse aventi piano di
CATEGORIA del solaio o il piano
N.parcamento a quota inferiore a quello di riferimento, purché l'intradosso
ATTIVITÀ
Laboratorio di Architettura
che determina tecnica
l'altezza del locale sia a quota82 A
superiore Giampaolo
a quellaBdel piano di riferimento
C Munafo’
di al-
Classe di esigenza SICUREZZA
Ing. Mauro Malizia - Prevenzione Incendi Autorimesse v3.2 - testo coordinato - Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno
Ing. Mauro Malizia - Prevenzione Incendi Autorimesse v3.2 - testo coordinato - Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno
–3.1Autorimessa:
Isolamento
3.1 Isolamento
Ai fini dell'isolamento le autorimesse devono essere separate da edifici adiacenti con strut-
Ai fini
ture dell'isolamento
di tipo le autorimesse
non inferiore a REI 120.devono essere separate
E' consentito che talida edifici adiacenti
strutture siano dicon strut-
tipo non infe-
ture di tipo non inferiore a REI 120. E' consentito che tali strutture siano di
riore a REI 90 se l'autorimessa è protetta da impianto fisso di spegnimento automatico. tipo non infe-
riore a REI 90 se l'autorimessa è protetta da impianto fisso di spegnimento automatico.
Le aperture dei locali ad uso autorimessa non protetti da impianto fisso di spegnimento auto-
Le aperture dei locali ad uso autorimessa non protetti da impianto fisso di spegnimento auto-
matico, non devono essere direttamente sottostanti ad aperture di locali destinati ad attività
matico, non devono essere direttamente sottostanti ad aperture di locali destinati ad attività
di di
cuicuiaiaipunti
punti83,
83, 84,
84, 85, 86 ee87
85, 86 87del
deldecreto
decreto ministeriale
ministeriale 16 febbraio
16 febbraio 1982.1982.
3.2 Altezza
3.2 Altezzadei
deipiani
piani
L'altezza
L'altezzadei
deipiani
piani non
non può essere
essereinferiore
inferiorea 2.4
a 2.4
mmconcon un minimo
un minimo di 2 di 2 m sotto
m sotto trave.trave.
Per
Per autorimesse
autorimesse private, sinoaa40
private, sino 40autovetture,
autovetture, ed ed ubicate
ubicate non non
oltreoltre
il 1° il 1° interrato,
interrato,
è consentitoche
è consentito che l’altezza
l’altezza del
delpiano
pianosia
sia inferiore
inferiorea 2,40 m, con
a 2,40 un minimo
m, con un minimodi 2,00di m,
2,00 m,
a condizione
a condizione che: che:
a)a) l’autorimessa sia
l’autorimessa sia dotata
dotata di
di un
unsistema
sistema di di
ventilazione
ventilazionenaturale con aperture
naturale di
con aperture di
aerazione prive di serramenti e di superficie non inferiore a 1/20 della superficie
aerazione prive di serramenti e di superficie non inferiore a 1/20 della superficie
in pianta dell’autorimessa. Almeno il 50% della suddetta superficie di ventilazione
indeve
pianta dell’autorimessa.
essere ricavata su paretiAlmeno il 50% della suddetta superficie di ventilazione
contrapposte;
deve essere ricavata su pareti contrapposte;
b) l’altezza minima di 2,00 m deve essere rispettata nei confronti di qualsiasi
b) l’altezza
sporgenza minima di 2,00del
dall’intradosso m solaio
deve diessere rispettata
copertura, compresi nei confronti
eventuali di qualsiasi
impianti e
sporgenza
tubazioni adall’intradosso
soffitto; del solaio di copertura, compresi eventuali impianti e
tubazioni a soffitto;
c) il percorso massimo per raggiungere le uscite deve essere non superiore a 30
c) il m. Tale lunghezza
percorso massimo deve
peressere osservata le
raggiungere anche per deve
uscite le autorimesse
essere nondi cui al punto a 30
superiore
3.10.6, 2° capoverso.
m. Tale lunghezza deve essere osservata anche per le autorimesse di cui al punto
Per gli autosilo
3.10.6, è consentita un'altezza di 1,8 m. (Deroga in via generale)
2° capoverso.
Per
3.3gli autosilo specifica
Superficie è consentita un'altezza
di parcamento (10)
di 1,8 m. (Deroga in via generale)
Laboratorio
3.3
di Architettura
LaSuperficie
superficie tecnica
specifica di parcamento
specifica non può
di parcamento
83 inferiore a:
essere
(10) Giampaolo Munafo’
- 10 m2 per autorimesse sorvegliate e autosilo.
Nelle autorimesse a box purché di volume netto, per ogni box, non inferiore a 40 m3 è
–3.4.1
Autorimessa:
Strutture dei locali (11)
I locali destinati ad autorimessa devono essere realizzati con strutture non separanti non
combustibili di tipo R 90. Le strutture di separazione con altre parti dello stesso edificio devo-
no essere di tipo non inferiore a REI 90 e per gli autosili non inferiore a REI 180.
Le strutture di separazione con locali di edifici destinati ad attività di cui ai punti 24, 25, 51,
75, 76, 77, 78, 79, 80, 82, 84, 85, 86, 87, 89, 90 e 91 di cui al decreto ministeriale 16 feb-
braio 1982 devono essere almeno di tipo REI 180.
Per le autorimesse di tipo isolato
Ing. Mauro e gli autosilo
Malizia - Prevenzione le strutture
Incendi Autorimesse orizzontali
v3.2 - testo coordinato e Provinciale
- Comando verticali non
dei Vigili del di separa-
Fuoco di Ascoli Piceno
–3.6Autorimessa:
Sezionamenti (15)
3.6.1 Compartimentazione
Le autorimesse devono essere suddivise, di norma, per ogni piano, in compartimenti di super-
ficie non eccedente quelle indicate nella seguente tabella:
12
Non possono essere installate “caldaiette murali” anche all’interno di autorimesse con capacità di
parcamento ≤ 9 autovetture (Nota prot. n. 16486/4108 sott. 22 del 11/3/1994).
13
Le autorimesse ≤ 40 autovetture e non oltre il 2° interrato (compresi quindi singoli box e autori-
messe ≤ 9 posti auto), possono comunicare direttamente con i locali di installazione di impianti
termici a gas metano di portata nominale ≤ 35 kW, con porte aventi caratteristiche di resistenza al
fuoco RE 120 (L.C. prot. n. P402/4134 sott. 1 del 19/2/1997).
Le autorimesse ≤ 40 autovetture, ubicate non oltre il 2° piano interrato, possono comunicare con
ambienti destinati a cantine a mezzo di aperture dotate di porte di caratteristiche REI 120 munite
di congegno di autochiusura (L.C. prot. n. 7100/4108 del 20/5/1989).
Detta comunicazione può costituire l'unico accesso ai suddetti locali qualora per cantina si inten-
da, conformemente all'interpretazione corrente, un locale di pertinenza di un appartamento avente di-
mensioni ridotte ed utilizzato come ripostiglio (Nota prot. n. P267/4108 sott. 22 del 26/2/1997).
14 Le comunicazioni tra autorimesse ≥ 40 autovetture e locali destinati alle attività non elencate
nell’allegato al D.M. 16/2/82, pur se in merito vige il silenzio della norma, si ritiene che debbano co-
munque avvenire tramite filtro a prova di fumo come definito al p.to 1.7 del D.M. 30/11/1983 (Nota
prot. n. P55/4108 sott. 22/11 del 4/2/2000).
15
Le autorimesse classificate sotterranee, miste e chiuse, anche se strutturate in box, devono essere
suddivise in compartimenti di superficie non superiore a quelle indicate nella tabella contenuta al
punti 3.6.1. Infatti il compartimento antincendio, che per definizione deve essere delimitato da elementi
Laboratorio di Architettura
costruttivi tecnica
di resistenza al fuoco predeterminata, 85 Giampaolo
prescinde dalla tipologia di organizzazione Munafo’
degli spazi
Ing. Mauro Malizia - Prevenzione Incendi Autorimesse v3.2 - testo coordinato - Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno
Ogni compartimento deve essere servito da almeno una coppia di rampe a senso unico di
marcia di ampiezza ciascuna non inferiore a 3 m o da una rampa a doppio senso di mar-
cia di ampiezza non inferiore a 4,5 m.
Per le autorimesse sino a quindici autovetture è consentita una sola rampa di ampiezza non
inferiore a 3 m.
Per autorimesse oltre 15 e fino a 40 autovetture è consentita una sola rampa di am-
piezza non inferiore a 3,00 m a condizione che venga installato un impianto semafo-
rico idoneo a regolare il transito sulla rampa medesima a senso unico alternato. (De-
roga in via generale)
Diversi compartimenti, realizzati anche su più piani, possono essere serviti da unica rampa o
da unica coppia di rampe a senso unico di marcia come sopra descritto purché le rampe siano
aperte o a prova di fumo.(20)
Le rampe(21) non devono avere pendenza superiore al 20%(22) con un raggio minimo di curva-
tura(23) misurato sul filo esterno della curva non inferiore a 8,25 m per le rampe a doppio
senso di marcia e di 7 m per rampe a senso unico di marcia.
Nel caso di autorimesse interrate, con capacità di parcamento non superiore a 30 au-
toveicoli, è consentito che l’accesso avvenga da montauto alle seguenti condizioni:
- il locale per il ricevimento degli autoveicoli annesso al montauto sia ubicato su
spazio scoperto; qualora non sia garantito tale requisito il locale ricevimento sia
del tipo protetto con stesse caratteristiche del vano montauto;
- il vano montauto sia protetto rispetto all’area destinata a parcheggio con
Laboratorio di Architettura
struttura tecnica
di separazione 86 di caratteristiche non inferiori Giampaolo
REI 90 e porte a RE 90; Munafo’
3.8.1 La pavimentazione deve essere realizzata con materiali antisdrucciolevoli ed impermea-
bili.(26)
–3.10
Autorimessa:
Misure per lo sfollamento delle persone in caso di emergenza
3.10.0 Densità di affollamento
La densità di affollamento va calcolata in base alla ricettività massima: ai fini del calcolo,
essa non dovrà comunque essere mai considerata inferiore ad una persona per ogni 10 m2
di superficie lorda di pavimento (0,1 persone/m2) per le autorimesse non sorvegliate e una
persona per ogni 100 m2 di superficie lorda di pavimento (0,01 persone/m2) per le autori-
messe sorvegliate.
3.10.1 Capacità di deflusso
1) 50 per il piano terra;
2) 37,5 per i primi tre piani sotterranei o fuori terra;
3) 33 per i piani oltre il terzo fuori terra o interrato.
–3.10.3
Autorimessa:
Dimensionamento delle vie di uscita
Le vie di uscita devono essere dimensionate in funzione del massimo affollamento ipotiz-
zabile sulla base di quanto specificato in 3.10.0 e 3.10.1.
3.10.4 Larghezza delle vie di uscita
La larghezza delle vie di uscita deve essere multipla del modulo di uscita e non inferiore a
due moduli (1,20 m).
Nel caso di due o più uscite, è consentito che una uscita abbia larghezza inferiore a quel-
la innanzi stabilita e comunque non inferiore a 0,6 m.
La misurazione della larghezza delle uscite va eseguita nel punto più stretto dell'uscita.
La larghezza totale delle uscite (per ogni piano) è determinata dal rapporto fra il massimo af-
follamento ipotizzabile e la capacità di deflusso.
Nel computo della larghezza delle uscite sono conteggiati anche gli ingressi carrabili.
3.10.5 Ubicazione delle uscite
Le uscite sulla strada pubblica o in luogo sicuro devono essere ubicate in modo da essere
raggiungibili con percorsi(32) inferiori a 40 m(33) o 50 se l'autorimessa è protetta da impianto di
spegnimento automatico.
3.10.6 Numero delle uscite
Il numero delle uscite non deve essere (per ogni piano) inferiore a due. Tali uscite vanno po-
ste in punti ragionevolmente contrapposti.
Per autorimesse ad un solo piano e per le quali il percorso massimo di esodo è inferiore
a 30 m il numero delle uscite può essere ridotto ad uno, costituita anche solo dalla ram-
pa di accesso purché sicuramente fruibile ai fini dell'esodo.
quadro elettrico
estintore carrellato
estintore portatile
130
260
260
260
idrante a muro soprasuolo
40
40
40
450
240
40
allarme acustico-luminoso
400
Locale
65 autoclave pulsante di sgancio di emergenza
260
240
260
240
260
240
260
240
260
240
250
240
180
210
EMERG EMERG uscita di sicurezza
EMERG
luce di emergenza
450
65
compartimentazione REI 120
A
EMERG EMERG
BEMERG
260
240
260
240
260
240
260
240
260
240
260
240
260
240
260
240
210
210
90
90
90 90 90 90
EMERG
EMERG
210 210 210 210
950X1200
450
950X120
65
0
150
150
150
150
150
150
150
150
45
45
45
45
45
45
45
45
91 57124 LIVORNO
tel 0586 426319
fax 0586 449882
E-mail: bst.sdi@biomil.it
Giampaolo Munafo’
Progetto antincendio di condominio per 12
(T501/05)
VOLA
alloggi lottizzazione quartiere "Borgo di
I tecnici
Classe di esigenza SICUREZZA
– Autorimessa:
0.40
SEZIONE B-B
1265cm
0.40
0.40
compartimentazione
REI 90
0,00 cm 0.45
250cm
-110 cm
1585cm
canna fumaria
Ing. Mauro Malizia – Impianti termici a gas - testo coordinato - Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno
Legenda:
- In blu sono riportate varie modifiche ed integrazioni, tra cui quelle introdotte dal D.M. 23
luglio 2001(1)
- In corsivo (rosso) sono riportati commenti e chiarimenti sulle principali problematiche relati-
ve all'applicazione della presente regola tecnica.
IL MINISTRO DELL’INTERNO
Vista la legge 27 dicembre 1941, n. 1570; Visto l'art. 1 della legge 13 maggio 1961, n. 469;
Visto l'art. 2 della legge 26 luglio 1965, n. 966; Visto il decreto del Presidente della Repubblica
27 aprile
Laboratorio 1955, n. tecnica
di Architettura 547; Vista la legge 6 dicembre
93 1971, n. 1083, norme per laGiampaolo
sicurezza
Munafo’
dell'impiego del gas combustibile; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 luglio