54.did Inclusiva

“DIDATTICA INCLUSIVA”
PROF.SSA GENEROSA MANZO

Università Telematica Pegaso Didattica inclusiva
Indice
1 LE CARATTERISTICHE DELL’INSEGNAMENTO DEMOCRATICO, COOPERATIVO E

METACOGNITIVO ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3
2 IL RUOLO DELL’INSEGNATE NELLA DIDATTICA INCLUSIVA --------------------------------------------- 6
3 FARE DIDATTICA INCLUSIVA ------------------------------------------------------------------------------------------ 9
BIBLIOGRAFIA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 12
SITOGRAFIA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 13
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
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1 Le caratteristiche dell’insegnamento
democratico, cooperativo e metacognitivo
L’educazione inclusiva è, ancora oggi, un costrutto teorico soggetto ad interpretazioni
distinte: in molti Paesi si parla di inclusione scolastica solo per gli alunni con disabilità, in altri,
invece, l’inclusione è considerata come una risorsa per valorizzare e sostenere la diversità.1
È importante affermare che la didattica inclusiva è la didattica di tutti: è rivolta a tutti gli
alunni della classe e non soltanto ai discenti diversamente abili, dev’essere applicata da tutti i
docenti attraverso la personalizzazione e l’individualizzazione di metodologie attive, partecipative,
costruttive ed affettive.
L’obiettivo delle didattica inclusiva è far raggiungere a tutti i discenti il massimo grado
possibile di apprendimento e partecipazione sociale, valorizzando le differenze presenti nel gruppo
classe: tutte le differenze, non solo quelle più visibili e marcate dell’alunno con un deficit o con un
disturbo specifico.2
Questa tipologia di didattica si basa sull’apprendimento cooperativo metacognitivo e si
contraddistingue per una gestione democratica e collaborativa della classe, per un’interdipendenza
positiva dei ruoli e sull’uguaglianza delle opportunità di successo formativo per tutti.3
1
Chiappetta Cajola L., Ciraci A. M., Didattica inclusiva: Quali competenze per gli insegnanti?, Armando Editore,
Roma, 2013, p. 19.
2
Centro studi Erickson, I 7 punti chiave per una didattica realmente inclusiva, in Internet, URL:
http://www.erickson.it/Pagine/I-7-punti-chiave-Erickson-per-una-didattica-realmente-inclusiva.aspx
3
Andrich S. - Miato L., La didattica inclusiva: organizzare l'apprendimento cooperativo metacognitivo, Edizioni
Erickson, Trento, 2003.
(L. 22.04.1941/n. 633)
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«La qualità della didattica inclusiva è determinata dalla riflessività e dall’intenzionalità
educativa, dalla ricerca delle motivazioni e delle ipotesi alternative, dalla capacità di cambiare le
prospettive di significato e di produrre apprendimento trasformativo».4
Fare integrazione scolastica significa attuare un processo educativo che concretizza il diritto
allo studio di tutti gli alunni, compresi i discenti disabili, quelli con bisogni educativi speciali o in
difficoltà di sviluppo, di apprendimento e di socializzazione.
La didattica comune può risultare inadeguata a garantire un buon funzionamento
apprenditivo e diventa necessario ricorrere ad attività e contesti individualizzati: tali risorse hanno il
pregio di essere flessibili e ciò permette di coordinare momenti di individualizzazione e momenti di
lavoro comune.
Un’organizzazione flessibile è considerata come una risorsa proprio perché garantisce
esperienze d’apprendimento più efficaci in quanto rafforza il collegamento tra obiettivi e attività
comuni e obiettivi e attività individualizzate.
La scelta metodologica si basa su una flessibilità di approcci didattici e tecnici che
consentano di adottare, di volta in volta, le strategie più utili per rendere la didattica comune
speciale e inclusiva.
David Mitchell, autore del volume del 2008 What Really Works in Special and Inclusive
Education, riconosce 24 strategie efficaci che hanno a che fare con:
- «il contesto di apprendimento (rientrano tra queste l’educazione inclusiva, l’insegnamento
all’apprendimento cooperativo, il tutoraggio tra pari, l’insegnamento collaborativo, il
4
Caruso A., Didattica inclusiva vs Didattica speciale, in Internet, URL:
http://www.insegnareonline.com/rivista/cultura-ricerca-didattica/didattica-inclusiva-vs-didattica-speciale.
(L. 22.04.1941/n. 633)
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coinvolgimento dei genitori, la cultura della scuola, la promozione di comportamenti
positivi a livello di scuola, la qualità dell’ambiente interno, il clima della classe);
- le strategie cognitive (quali l’apprendimento autoregolato, le strategie e tecniche di
memoria, il reciprocal teaching, la consapevolezza e l’elaborazione fonologica, la terapia
cognitivo-comportamentale);
- le strategie comportamentali (come ad esempio gli approcci comportamentali, l’analisi
funzionale del comportamento, l’istruzione diretta, l’insegnamento di abilità sociali)»5.
È possibile aggiungere alle categorie sopraelencate la valutazione formativa e il feedback, la
revisione e la pratica, le tecnologie assistive e la comunicazione aumentativa.6
5
Micheletta S., STRATEGIE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA. Come fare didattica inclusiva con i BES? David
Mitchell propone 24 strategie efficaci, in Internet, URL:
http://www.giuntiscuola.it/lavitascolastica/magazine/articoli/strategie-per-una-didattica-inclusiva/.
6
Calvani A., Per un’istruzione evidence based. Analisi teorico-metodologica internazionale sulle didattiche efficaci e
inclusive, Erickson, Trento, 2012.
(L. 22.04.1941/n. 633)
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2 Il ruolo dell’insegnate nella didattica inclusiva
Una classe inclusiva dev’essere immaginata come una micro-società democratica, fondata su
valori condivisi sia dagli insegnanti che dagli alunni, dove tutti possono respirare un clima
scolastico sereno e sviluppare con il tempo un senso di appartenenza e di interdipendenza positiva
che fa sentire gli alunni accettati, capiti, valorizzati.
L’insegnante che adotta un modello di insegnamento democratico favorisce la
comunicazione interattiva con i suoi alunni: si passa da un ruolo più passivo, inteso come ascoltatori
passivi e fruitori di informazioni, tipico del modello autoritario, a uno più attivo e partecipativo,
dove le decisioni vengono prese insieme di comune accordo.7
L’insegnante inclusivo aiuta gli alunni ad esprimersi serenamente senza paura di sbagliare o
essere giudicati, valorizzando la loro partecipazione alla classe e diventando un esempio e un
supporto a cui riferirsi
Al centro di questo cambiamento sta l’insegnante: solo attraverso una trasformazione
culturale è possibile costruire un ambiente inclusivo di qualità. Un buon clima di classe
favorisce un buon apprendimento.
L’insegnante per diventare un esempio positivo per gli alunni dev’essere democratico,
entusiasta, motivato, deve favorire la comunicazione interattiva tra i ragazzi e stimolare lo sviluppo
delle varie capacità metacognitive; deve anche monitorare i processi cognitivi dei singoli e dei
gruppi, favorire l’appartenenza alla classe, l’identità, il lavoro di gruppo e l’interdipendenza
positiva.
7
Andrich S. - Miato L., La didattica inclusiva, op. cit.
(L. 22.04.1941/n. 633)
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L’impegno didattico dei docenti inclusivi è di favorire modi diversi di apprendere e di fare
esperienza, valorizzando i punti di forza e migliorando l’autostima dei discenti; stimolarli a lavorare
sempre meglio e condividere con loro le scelte educative e i criteri di valutazione degli
apprendimenti.
È utile insegnare loro le abilità sociali anche attraverso l’interdipendenza positiva dei ruoli,
favorendo la responsabilità individuale e di gruppo e concordando insieme le regole della classe e le
eventuali sanzioni riparatorie.
Gli insegnanti devo essere in grado di programmare e declinare la propria disciplina in modo
inclusivo, adottando una didattica creativa, adattiva, flessibile e il più possibile vicina alla realtà.
Questo comporta il superamento di ogni rigidità metodologica e l’apertura a una relazione
dialogica/affettiva, che garantisca la comprensione del bisogno e l’attuazione di risposte funzionali.
Da un documento elaborato dall’European Agency for Development in Special Needs
Education8 del 2012, viene delineato il “Profilo dei docenti inclusivi”, in base a quattro valori di
riferimento:
- considerare la differenza tra gli alunni come una risorsa e una ricchezza;
- sostenere gli alunni e coltivare aspettative alte sul loro successo scolastico;
- lavorare e collaborare con gli altri in gruppo;
8
Agenzia Europea per lo Sviluppo dell’Istruzione degli Alunni Disabili, La formazione docente per l’inclusione.
PROFILO DEI DOCENTI INCLUSIVI, in Internet, URL: https://www.european-agency.org/sites/default/files/te4i-
profile-of-inclusive-teachers_Profile-of-Inclusive-Teachers-IT.pdf
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- garantire l'aggiornamento professionale continuo poiché l’insegnamento è una attività di
apprendimento e i docenti hanno la responsabilità del proprio apprendimento permanente
per tutto l’arco della vita.
L’attività dei docenti, infatti, è delicata e di fondamentale rilevanza in quanto essi incidono
nel profondo sui processi di apprendimento e relazionali degli allievi e si riflettono su tutta la
dimensione della loro vita: per questo l’insegnante deve arricchire costantemente il suo sapere,
mettersi sempre in discussione, accettare le sfide del cambiamento, spingendosi ad approfondire le
solide basi teoriche su cui basare il proprio agire concreto per trovare serie soluzioni a
problematiche che si rinnovano e complicano continuamente.9
Una delle strategie che gli insegnati dovrebbero attuare per favorire l’inclusione scolastica e
per dare concretezza e continuità ai processi di individualizzazione è utilizzare le attività di tutoring
lavorando in piccoli gruppi e procedendo per favorire sia la progressione degli apprendimenti che
delle capacità relazionali.10
9
Ianes D., L'evoluzione dell'insegnate di sostegno. Verso una didattica inclusiva, Nuova Edizione, Centro Studi
Erickson, Trento, 2015.
10
Zambotti F., Didattica inclusiva con la LIM: strategie e materiali per l'individualizzazione con la lavagna interattiva
multimediale, Erickson, Trento 2009; Milito D., Processi e strumenti per una didattica inclusiva, Anicia, Roma 2013;
Solfaroli Camillocci G., Grazioli C., Dedalo. Strumenti per la didattica inclusiva. Percorsi facilitati-BES. Per le Scuole
superiori, Vol. II, Editrice SEI, Torino, 2014.
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3 Fare didattica inclusiva
Attuare un percorso didattico inclusivo vuol dire creare pari opportunità per tutti i discenti e
affinché ciò accada la prima esigenza è quella di avere ambienti scolatici ampi, senza barriere, che
garantiscono a tutti la massima accessibilità e mobilità11.
Tutti gli attori della vita scolastica devono dedicare la massima attenzione all’adeguata
strutturazione di spazi ed ambienti per renderli facilitanti e favorevoli allo stabilirsi di positive
relazioni per l’apprendimento.12
Per progettare un modello di organizzazione didattica flessibile e aperto è fondamentale:
• utilizzare tutte le strategie didattiche come il cooperative learning, il tutoring e la didattica
laboratoriale che favoriscono la costruzione di un clima inclusivo;
• progettare a piccoli passi l'inclusione con strategie strutturate e di un continuo
monitoraggio affinché venga creata una fitta rete di relazioni significative attorno agli alunni con
bisogni educativi speciali;
• sensibilizzare la classe con iniziative di informazione, conoscenza, discussione, o anche
con proiezioni di film per favorire atteggiamenti positivi e costruttivi verso gli alunni in difficoltà.
L’inclusione è un processo che va sempre rinnovato, che non può mai essere routinario e
richiede la sensibilizzazione di tutte le risorse disponibili entro e fuori la scuola, coinvolgendo
11
Ceroni L., Didattica inclusiva: suggerimenti e risorse didattiche per lavorare con alunni in difficoltà di
apprendimento, Istituto Comprensivo Brisighella, in Internet, URL:
http://www.scuolamonterisi.gov.it/docenti/Didattica-inclusiva-L.Ceroni.pdf.
12
Mondadori education, Strategie e risorse per una didattica inclusiva, in Internet, URL:
http://www.mondadorieducation.it/media/contenuti/pagine/campus_economico_giuridico/01_perconoscere/02_didattica
/03_bes/bes_dida_inclusiva/strategia_scuola_inclusiva.pdf
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famiglie e strutture del territorio e per questo motivo è opportuno le famiglia e attingere, di comune
accordo, alle risorse presenti sul territorio per giungere alla definizione delle intese essenziali per la
buona riuscita dei progetti di inclusione degli allievi con bisogni educativi speciali.13
Infatti le strategie/attività devono essere progettate pensando anche agli studenti con BES in
modo da incentivali a partecipare alla vita della comunità scuola con il massimo grado di
integrazione per fare acquisire conoscenze, competenze e capacità relazionali.
La scelta di strategie di Cooperative Learning, sulla base di un’accorta formazione dei
gruppi, valorizza tutti gli studenti aiutando ciascuno ad acquisire sicurezza, autostima, capacità di
mettersi in gioco e stabilire relazioni positive con i compagni.
La didattica laboratoriale è una risorsa efficace in quanto porta non solo a imparare ma
incoraggia e sostiene l’aiuto reciproco perché lavorando in modo cooperativo e concreto ci si
confronta e si impara a conoscersi: in questa maniera si sviluppano i compiti prossimali alle
competenze possedute, facilitanti la scoperta personale, l’individuazione e soluzione di problemi in
rapporto sinergico con la lezione.
Sono risorse per una didattica dell’inclusione tutti i mezzi, le procedure, le relazioni, gli
aiuti che consentono di massimizzare l’integrazione tra gli obiettivi individualizzati propri
dell’alunno con BES e quelli comuni a tutta la classe, in modo che tutti e ciascuno giungano a
strutture conoscenze, competenze, relazioni che rendono realistica la costruzione di un progetto di
vita significativo.14
13
Ibidem.
14
Ibidem.
(L. 22.04.1941/n. 633)
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Per “fare didattica inclusiva” è essenziale che qualsiasi progetto sia centrato su ogni singolo
allievo e finalizzato all’inclusione di tutti.
Grazie ai laboratori inclusivi anche alcuni apprendimenti curricolari possono essere veicolati
in modo alternativo e condurre anche a competenze didattiche specifiche. Ad esempio, attivare
laboratori di cucina può sviluppare competenze di carattere scientifico generale: di fisica, di diritto,
di cultura medica, di tecnologia dei materiali, di matematica, di italiano, di storia, di lingua e cultura
straniera, ecc.
La partecipazione degli alunni a tali laboratori, attivati in orario curricolare diurno, è sempre
assolutamente condivisa tra consigli di classe, dirigenza, famiglie ed alunni, tutti
coinvolti attraverso patti formativi personalizzati in cui tempi, modalità, finalità vengono
pensati perché siano funzionali ai bisogni specifici degli alunni. Alcuni di questi laboratori sono:
 Laboratori creativi, cura e manutenzione degli ambienti scolastici, produzioni artigianali,
ecc.;
 Laboratorio di "scienza in cucina";
 Orto Didattico;
 Laboratorio di Riciclo e Manualità Creativa;
 Laboratorio di Ceramica;
 Laboratorio di Musica;
 Laboratorio di Teatro.
(L. 22.04.1941/n. 633)
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Bibliografia
 Chiappetta Cajola L., Ciraci A. M., Didattica inclusiva: Quali competenze per gli
insegnanti?, Armando Editore, Roma 2013.
 Ianes D., L'evoluzione dell'insegnate di sostegno. Verso una didattica inclusiva, Nuova
Edizione, Centro Studi Erickson, Trento, 2015.
 Andrich S. A., Miato L., La didattica inclusiva: organizzare l'apprendimento cooperativo
metacognitivo, Edizioni Erickson, Trento, 2003.
 Milito D., Processi e strumenti per una didattica inclusiva, Anicia, Roma 2013.
 Solfaroli Camillocci G. - Grazioli C., Dedalo. Strumenti per la didattica inclusiva. Percorsi
facilitati-BES. Per le Scuole superiori, Vol. II, Editrice SEI, Torino, 2014.
 Zambotti F., Didattica inclusiva con la LIM: strategie e materiali per l'individualizzazione
con la lavagna interattiva multimediale, Erickson, Trento, 2009.
(L. 22.04.1941/n. 633)
12 di 13
Sitografia
 Caruso A., Didattica inclusiva vs Didattica speciale, in Internet, URL:
http://www.insegnareonline.com/rivista/cultura-ricerca-didattica/didattica-inclusiva-vs-
didattica-speciale.
 Centro studi Erickson, I 7 punti chiave per una didattica realmente inclusiva, in Internet,
URL: http://www.erickson.it/Pagine/I-7-punti-chiave-Erickson-per-una-didattica-realmente-
inclusiva.aspx
 Ceroni L., Didattica inclusiva: suggerimenti e risorse didattiche per lavorare con alunni in
difficoltà di apprendimento, Istituto Comprensivo Brisighella, in Internet, URL:
http://www.scuolamonterisi.gov.it/docenti/Didattica-inclusiva-L.Ceroni.pdf.
 Micheletta S., STRATEGIE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA. Come fare didattica
inclusiva con i BES? David Mitchell propone 24 strategie efficaci, in
Internet,URL:http://www.giuntiscuola.it/lavitascolastica/magazine/articoli/strategie-per-una-
didattica-inclusiva/.
 Mondadori education, Strategie e risorse per una didattica inclusiva, in Internet,
URL:http://www.mondadorieducation.it/media/contenuti/pagine/campus_economico_giuridi
co/01_perconoscere/02_didattica/03_bes/bes_dida_inclusiva/strategia_scuola_inclusiva.pdf
(L. 22.04.1941/n. 633)
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“DIDATTICA INCLUSIVA”

PROF.SSA GENEROSA MANZO

1 LE CARATTERISTICHE DELL’INSEGNAMENTO DEMOCRATICO, COOPERATIVO E

L’educazione inclusiva è, ancora oggi, un costrutto teorico soggetto ad interpretazioni

docenti attraverso la personalizzazione e l’individualizzazione di metodologie attive, partecipative,

possibile di apprendimento e partecipazione sociale, valorizzando le differenze presenti nel gruppo

Questa tipologia di didattica si basa sull’apprendimento cooperativo metacognitivo e si

«La qualità della didattica inclusiva è determinata dalla riflessività e dall’intenzionalità

prospettive di significato e di produrre apprendimento trasformativo».4

difficoltà di sviluppo, di apprendimento e di socializzazione.

La didattica comune può risultare inadeguata a garantire un buon funzionamento

pregio di essere flessibili e ciò permette di coordinare momenti di individualizzazione e momenti di

Un’organizzazione flessibile è considerata come una risorsa proprio perché garantisce

comuni e obiettivi e attività individualizzate.

La scelta metodologica si basa su una flessibilità di approcci didattici e tecnici che

Education, riconosce 24 strategie efficaci che hanno a che fare con:

- «il contesto di apprendimento (rientrano tra queste l’educazione inclusiva, l’insegnamento

all’apprendimento cooperativo, il tutoraggio tra pari, l’insegnamento collaborativo, il

coinvolgimento dei genitori, la cultura della scuola, la promozione di comportamenti

positivi a livello di scuola, la qualità dell’ambiente interno, il clima della classe);

- le strategie cognitive (quali l’apprendimento autoregolato, le strategie e tecniche di

memoria, il reciprocal teaching, la consapevolezza e l’elaborazione fonologica, la terapia

- le strategie comportamentali (come ad esempio gli approcci comportamentali, l’analisi

funzionale del comportamento, l’istruzione diretta, l’insegnamento di abilità sociali)»5.

È possibile aggiungere alle categorie sopraelencate la valutazione formativa e il feedback, la

revisione e la pratica, le tecnologie assistive e la comunicazione aumentativa.6

2 Il ruolo dell’insegnate nella didattica inclusiva

scolastico sereno e sviluppare con il tempo un senso di appartenenza e di interdipendenza positiva

che fa sentire gli alunni accettati, capiti, valorizzati.

L’insegnante che adotta un modello di insegnamento democratico favorisce la

dove le decisioni vengono prese insieme di comune accordo.7

essere giudicati, valorizzando la loro partecipazione alla classe e diventando un esempio e un

supporto a cui riferirsi

Al centro di questo cambiamento sta l’insegnante: solo attraverso una trasformazione

culturale è possibile costruire un ambiente inclusivo di qualità. Un buon clima di classe

favorisce un buon apprendimento.

gruppi, favorire l’appartenenza alla classe, l’identità, il lavoro di gruppo e l’interdipendenza

favorendo la responsabilità individuale e di gruppo e concordando insieme le regole della classe e le

eventuali sanzioni riparatorie.

Questo comporta il superamento di ogni rigidità metodologica e l’apertura a una relazione

dialogica/affettiva, che garantisca la comprensione del bisogno e l’attuazione di risposte funzionali.

Da un documento elaborato dall’European Agency for Development in Special Needs

- lavorare e collaborare con gli altri in gruppo;

- garantire l'aggiornamento professionale continuo poiché l’insegnamento è una attività di

apprendimento e i docenti hanno la responsabilità del proprio apprendimento permanente

per tutto l’arco della vita.

mettersi sempre in discussione, accettare le sfide del cambiamento, spingendosi ad approfondire le

problematiche che si rinnovano e complicano continuamente.9

per dare concretezza e continuità ai processi di individualizzazione è utilizzare le attività di tutoring

delle capacità relazionali.10

3 Fare didattica inclusiva

garantiscono a tutti la massima accessibilità e mobilità11.

relazioni per l’apprendimento.12

Per progettare un modello di organizzazione didattica flessibile e aperto è fondamentale:

• utilizzare tutte le strategie didattiche come il cooperative learning, il tutoring e la didattica

laboratoriale che favoriscono la costruzione di un clima inclusivo;

• progettare a piccoli passi l'inclusione con strategie strutturate e di un continuo

bisogni educativi speciali;

• sensibilizzare la classe con iniziative di informazione, conoscenza, discussione, o anche

richiede la sensibilizzazione di tutte le risorse disponibili entro e fuori la scuola, coinvolgendo

integrazione per fare acquisire conoscenze, competenze e capacità relazionali.

La scelta di strategie di Cooperative Learning, sulla base di un’accorta formazione dei

mettersi in gioco e stabilire relazioni positive con i compagni.