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L’impero di Filippo II Federico Delussu 3F liceo scientifico G.

Brotzu

Federico Delussu 3F Liceo


scientifico G.Brotzu

Lo svilupparsi del regno di


Filippo II in un’Europa
spaccata dalla riforma
protestante.
Guerre e rivolte politico-
religiose a cui il grande
imperatore prese parte in un
ipertesto di Federico
Delussu.

Indice
1)
2)
3)
4)
5)

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L’impero di Filippo II Federico Delussu 3F liceo scientifico G.Brotzu

6)
7)

 Sitografia
 Filmografia

1) I confini e il centro dell’impero spagnolo.

Filippo II aveva ereditato dal padre Carlo V nel 1555:

-Spagna e colonie spagnole.

-Paesi Bassi.

-Dominio diretto e indiretto sull’Italia.

Riprese nel 1557 la guerra contro la Francia iniziata da circa mezzo secolo dal padre
Carlo. I costi elevatissimi della guerra costrinsero i due sovrani Filippo II e Enrico II
a firmare la pace di Cateau Cambresis nel 1559. Grazie all’estinzione della dinastia
portoghese e all’accorta politica matrimoniale degli Asburgo Filippo II venne a
impossessarsi del Portogallo. Promise comunque alle cortes spagnole che non
avrebbe unito i due regni. Nel 1554 Filippo II sposò Maria Tudor (detta “la
sanguinaria” figlia di Enrico III) ma questa morì quattro anni dopo senza lasciare
eredi. Successivamente Filippo spostò la capitale dell’impero da Valladolid nei paesi
Bassi a Madrid in Spagna. Questa scelta venne attuata solo per la posizione
geografica di Madrid che si trova al centro della Spagna. Madrid era infatti una
piccola cittadina e non aveva nessuna importanza strategica o economica. Filippo II,
durante il suo dominio, impose un rigido assolutismo che represse ogni forma di
dissenso religioso, ed esercitò grandi ambizioni imperialistiche sul resto del mondo.

1. A sinistra, un ritratto di Maria Tudor, figlia di Enrico VIII.

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2. A destra, il Palazzo del Escorial, costruito vicino a Madrid. Era da lì che


Filippo II prendeva le più importanti decisioni in merito allo sviluppo del
suo impero.

2) La debolezza sociale ed economica della Spagna.

In quel periodo la Spagna si trovava in una situazione caratterizzata da un’economia


molto debole e fragile a cui corrispondeva una situazione sociale instabile.
Vediamone le cause principali:

 La classe dominante era quella degli Hidalgos, una numerosa e improduttiva


nobiltà guerriera, in cui spiccava lo spirito di crociata della reconquista carico
di intolleranza e caratterizzata da un idealismo eroico cavalleresco. Questi
Hidalgos non miglioravano la situazione economica della Spagna, anzi,
tendevano a far risaltare la debolezza della classe borghese costituita da
mercanti, imprenditori e proprietari terrieri.
 L’espulsione degli ebrei dalla Spagna nel 1492 contribuì a danneggiare
ulteriormente l’economia spagnola, questi erano infatti parte integrante della
borghesia spagnola. Anche coloro che si erano convertiti vennero processati e
condannati a morte dal tribunale dell’inquisizione.
 Gli Spagnoli nel Nuovo Mondo non si impegnarono a rispondere alla domanda
di prodotti delle colonie, ciò avrebbe potuto stimolare la produzione.
 Di conseguenza le ricchezze provenienti dal Nuovo Mondo (oro e argento) non
venivano utilizzate per attività produttive ma per acquistare merci e prodotti
provenienti da altri Paesi.

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1. In alto a destra un Hidalgo.

3) La politica delle bancarotte

Filippo II, si trovò sempre a corto di soldi nella conduzione delle sue guerre e dovette
numerose volte ricorrere a richiedere prestiti ai banchieri. Non potendo restituire la
somma prestatagli portò al fallimento nel 1527 i banchieri di Anversa e Augusta ( I
Fugger e i Welser). I principali creditori di Filippo divennero allora i banchieri
genovesi che riuscirono a non cadere in bancarotta per un lungo periodo sino al 1627.

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Mappa concettuale sull’attività bancaria del XVI


secolo.

4) L’Italia Spagnola

Filippo II aveva ereditato anche i possedimenti


spagnoli in Italia. Questi erano il ducato di
Milano, la Sardegna, il regno di Napoli e
quello di Sicilia. Questi staterelli non subirono
cambiamenti radicali dal punto di vista
economico- finanziario. Al contrario Filippo II
impresse un mutamento profondo alla vita
politica, infatti l’alto personale politico era
esclusivamente di origine castigliana.

I baroni napoletani ,che nel 400 e nel 500 erano riusciti a scacciare le dinastie spagnole degli
Angioini e degli Aragonesi, con l’avvento di Filippo II videro l’accrescere dei propri poteri
feudali insieme alla riduzione della partecipazione alla vita politica. L’assolutismo
spagnolo cominciava a delinearsi anche in Italia ma non aveva la stessa potenza che aveva
in altre regioni dell’impero perché non riusciva a prevalere completamente sui ricchi signori
italiani.

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1. A destra cartina dell’Italia nel XVI secolo, sono evidenziati in verde i domini di Filippo II.

5) La situazione negli altri stati italiani

Negli altri stati che non erano sotto il dominio diretto di Filippo II la situazione era la
seguente.

Repubblica di Era l’unica tra gli stati italiani ad avere una politica autonoma
Venezia da quella spagnola.
Stato della -Poteva prendere decisioni contrarie a quelle della corona
Chiesa spagnola.
-Con la sua politica assolutistica aveva annesso ai propri domini
Ferrara nel 1598 (un tempo appartenente agli Estensi) e il
ducato di Urbino nel 1631.
Genova -La politica genovese era dipendente a quella spagnola.
-Mentre i banchieri genovesi avevano il controllo sulla finanza
statale spagnola.
Il ducato di La dinastia dei Savoia aveva ripreso il potere in seguito alla
Savoia pace di Cateau-Cambresis (infatti precedentemente era sotto il
dominio francese).
Dal 1560 si interessò ad allargare i possedimenti italiani
spostando la capitale da Chambery a Torino.
Pianura -Restarono in vita la dinastia degli Estensi e dei Gonzaga.
Padana -Venne a crearsi il ducato di Parma e Piacenza capeggiato da
Pier Luigi Farnese, figlio del papa Paolo III che gli aveva
creato quel piccolo regno.
Firenze Lo Stato di Firenze era passato alle mani di Cosimo de Medici
che intratteneva buoni rapporti con Carlo V.
-Nel 1555 annesse Siena ai suoi domini e nel 1569 ottenne il
titolo di Gran Duca.

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6) I Paesi Bassi in rivolta

In Italia non ci furono grandi rivolte contro la Corona Spagnola. Al contrario nei
Paesi Bassi incominciò a crearsi un clima di malcontento che sfociò nel 1566 in una
sanguinosa rivolta.
Le cause maggiori furono:

a) La rapida diffusione del calvinismo in tutte le classe sociali, soprattutto negli


ambienti popolari.
b) I Paesi Bassi avevano paura che l’assolutismo attuato in Italia da Filippo II
giungesse anche da loro. Volevano difendere a tutti i costi i loro privilegi
politici. Inoltre si temeva che il tribunale dell’inquisizione giungesse anche da
loro e reprimesse i calvinisti.

Nel 1566 scoppiò la rivolta movimentata dai calvinisti, questi erano appoggiati
dalla maggior parte del popolo e della nobiltà. Questa rivolta era più politica che
religiosa perché voleva sottrarsi dall’assolutismo spagnolo. Filippo II in risposta
mandò un forte contingente di truppe spagnole guidate dal Duca D’Alba che
represse la rivolta con la violenza. In seguito le diciassette province firmarono un
trattato a Gand dove chiedevano l’allontanamento delle truppe e libertà di culto
per i calvinisti. Il comando delle truppe venne poi affidato ad Alessandro Farnese,
figlio di Ottavio Farnese e Margherita D’Austria, questo sfruttò le divisioni
religiose tra i calvinisti più accesi e i cattolici.

-Nel 6 gennaio del 1579 le province meridionali crearono una lega ad Arras dove
accettavano la pace con Farnese.

-Nel 23 gennaio del 1579 le province settentrionali crearono un'altra lega ad


Utrecht dove rifiutavano la pace con gli spagnoli. La lega di Utrecht sei anni dopo
venne a impossessarsi di Bruges, Gand , Bruxelles e Anversa.

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1. A destra Alessandro Farnese, colui che


condusse le truppe spagnole per placare la
rivolta nei paesi bassi.

7) Il Mediterraneo conteso fra


ottomani e cristiani

Gli ottomani avevano occupato nel 1516 l’Egitto e la Siria e avevano contratto un
alleanza con la città di Algeri. Stavano diventando una potenza minacciosa agli occhi
di Filippo II che decise di riaprire il conflitto attaccando Algeri nel 1559 . Solimano
allora attaccò l’isola di Malta nel 1565 ma morì lo stesso anno in una campagna
contro gli Asburgo d’Austria. Il successore Selim II attaccò Cipro, il centro
economico di Venezia. Tra il 1570 e il 1571 vennero assediate le città di Nicosia e di
Famagosta. Nel 1571 il papa Pio X creò una lega santa antiturca che comprendeva lo
Stato della Chiesa, la Spagna, Venezia, Genova e il ducato di Savoia. La flotta
cristiana si scontrò contro la flotta turca il 7 ottobre 1571 nella battaglia di Lepanto. I
cristiani possedevano 208 navi mentre i turchi 230. Vinsero i cristiani grazie a
un’arma segreta dei veneziani. Vennero utilizzate per la prima volta in questa
battaglia sei galeazze, navi enormi cariche di cannoni, non appena i turchi videro
queste navi pensarono che fossero navi di rifornimento e si lanciarono all’attacco ma
vennero subito bombardati. Lo scontro durò all’incirca quattro ore. Tra turchi e
cristiani vi erano 160.000 uomini e 438 navi. Morirono 8.000 cristiani e 30.000 turchi
e vennero liberati 15.000 schiavi cristiani che fungevano da rematori nelle navi
turche.

1. A sinistra Selim II, il sultano che guidò a flotta turca nella battaglia di Lepanto.
2. A destra La Battaglia di Lepanto, della quale la Galeazza fu la protagonista.

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 Bibliografia

 Geoffrey Parker, Un solo re, un solo impero. Filippo II di Spagna, Bologna, Il


Mulino, 2005
 Dara Kotnik, Elisabetta d'Inghilterra. Una donna al potere, Milano, Rusconi
libri, 1984

 Sitografia

 http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_II_di_Spagna
 http://www.sapere.it/enciclopedia/Filippo+II+(re+di+Spagna).html
 http://www.homolaicus.com/storia/spagna/decadenza.htm
 http://cmap.enaip.fvg.it/rid=1H9J8JCK6-VWLB7W-5Z7/Filippo%20II%20di%20Spagna.cmap

 Filmografia

 Elizabeth :The golden age, Shekhan Kapu, 2007, Universal Pictures &
Working title films
 La conjura de El escorial, Antonio del Real, 2008, Spagna

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