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6. Intervista: I'anamnesi................................................................................................................................................................

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Il ruolo dell'infermiere.............................................................................................................................................................................1
L'anamnesi...............................................................................................................................................................................................1
Considerazioni etiche relative alla raccolta dei dati................................................................................................................................2
Principali linee-guida per l'intervistatore.....................................................................................................................................................2
Contenuto dell'intervista..........................................................................................................................................................................4
1. Dati biografici......................................................................................................................................................................................4
2. Informatore..........................................................................................................................................................................................4
3. Disturbo principale..............................................................................................................................................................................4
4. Storia della malattia in atto..................................................................................................................................................................4
Anamnesi.....................................................................................................................................................................................................5
7. Anamnesi familiare..............................................................................................................................................................................5
Revisione dei sistemi...............................................................................................................................................................................5
Profilo del paziente..................................................................................................................................................................................5
Altri modelli di anamnesi............................................................................................................................................................................8
Considerazioni relative all'invecchiamento.............................................................................................................................................8
Completamento dei dati...........................................................................................................................................................................8
Sommario del capitolo.................................................................................................................................................................................8

6. Intervista: I'anamnesi
L'intervista è uno degli aspetti più importanti del rapporto infermiere-paziente. È con questo processo che si determina la qualità del rapporto, si
ottengono le informazioni necessarie per consentire un'accurata valutazione dello stato di salute del paziente e si crea la base per la diagnosi
infermieristica. I comportamenti appropriati per condurre l'intervista e le tecniche necessarie per ottenere le giuste informazioni non fanno parte della
nostra vita sociale quotidiana, pertanto vanno imparati. Le relative abilità devono essere accuratamente sviluppate e raffinate poi con l'esperienza.

Il ruolo dell'infermiere
Il ruolo dell'infermiere nell'erogazione di assistenza sanitaria è un impegno in continua evoluzione. La professione infermieristica comprende non
solo le tradizionali funzioni che l'infermiere è preparato a svolgere, ma anche molte attività un tempo riservate ai medici e ad altri membri dell'équipe
sanitaria. Per facilitare il processo infermieristico, l'infermiere utilizza le abilità relative alla raccolta dei dati del paziente e all'effettuazione
dell'esame obiettivo. È inoltre cambiato il principio in base al quale solo il medico può diagnosticare i problemi del paziente e pianificare gli
interventi appropriati.
Intrinseco al concetto di équipe sanitaria è l’interdipendenza degli operatori, fra i quali vanno inclusi i medici, gli infermieri, i dietologi, i
fisioterapisti e altri ancora ognuno impegnato a massimizzare le proprie abilità nei contribuire alla soluzione dei problemi del paziente.
Tradizionalmente l'accertamento e l'anamnesi infermieristica sono sempre esistiti in una varietà di stili, lunghezze e finalità. Gli organismi e le
strutture sanitarie hanno elaborato strumenti basati su determinate filosofie e campi di interesse. In una situazione ideale il modello o lo schema per la
raccolta dei dati costruito dall'infermiere è complementare a quello costruito dagli altri membri dell'équipe sanitaria, esso tuttavia si concentra su
problemi di carattere tipicamente infermieristico.

L'anamnesi
Durante l'accertamento infermieristico, e soprattutto durante l'anamnesi, l'interesse è rivolto ai modelli culturali e psicosociali del paziente. Il suo
ambiente fisico e interpersonale, come pure il suo stile di vita e le sue attività quotidiane vengono analizzati in profondità. Molti infermieri sono
anche responsabili della raccolta dei dati comprendente una dettagliata anamnesi patologica prossima e remota, l'anamnesi familiare e una revisione
generale dei sistemi corporei. Un tempo queste aree, che costituiscono la parte focale della storia medica, erano analizzate soltanto dal medico. La
loro inclusione nell'anamnesi infermieristica, ovvero la storia ricostruita dall'infermiere, ha portato a un quadro sanitario globale incentrato non solo
sulla malattia ma anche sulla salute e perciò più giustamente definito come «storia della salute» piuttosto che storia medica o storia infermieristica.
La forma di tale «storia» è una combinazione della tradizionale storia medica e dell'accertamento infermieristico. Sia la revisione generale dei sistemi
sia il profilo del paziente vengono ampliati includendo in essi i rapporti individuali e familiari, lo stile di vita, le abitudini relative alla salute e le
risorse del paziente per affrontare e risolvere i problemi. Queste componenti sono la struttura portante dell'accertamento infermieristico e possono
essere facilmente adattate per rispondere alla filosofia infermieristica di una particolare struttura o ai bisogni di una determinata popolazione di
pazienti.
L'unificazione del modello di storia medica e del modello di storia infermieristica in un unico documento clinico evita la duplicazione delle
informazioni, minimizza per il paziente la fatica di fornire tali informazioni e incoraggia la cooperazione tra l'infermiere e il medico impegnati nella
raccolta e interpretazione dei dati.
Per dare un valido contributo l'infermiere deve conoscere (1) le considerazioni etiche relative alla raccolta dei dati, (2) le tecniche della
comunicazione e le tecniche per la conduzione dell'intervista, (3) la storia sanitaria del paziente.

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Considerazioni etiche relative alla raccolta dei dati
Allorché si chiede a una persona di fornire informazioni, quella persona ha il diritto di conoscere il motivo di tale richiesta e il modo in cui
l'informazione verrà utilizzata. Per tale ragione l'infermiere non solo preciserà la propria identità e la propria funzione, ma anche spiegherà
dettagliatamente che cos'è un'anamnesi, in quale modo vengono ottenute le informazioni e come verranno usate.
È importante che il paziente sia ben informato su tutti gli aspetti del processo di raccolta dei dati e che la sua decisione di cooperare sia presa in
tutta libertà. Un luogo appartato per l'intervista promuove un'atmosfera di fiducia tra il paziente e l'infermiere e incoraggia una conversazione aperta e
onesta.
Dopo l'intervista l'infermiere sceglie e annota sulla cartella le informazioni pertinenti allo stato di salute del paziente. In un primo tempo taluni
fatti personali e informazioni molto delicate (arresto, uso illegale di droga) non vengono registrati, bensì discussi con il caposala, il supervisore o il
medico: quando il paziente comunica all'infermiere informazioni molto riservate è opportuno che la responsabilità del loro uso venga condivisa con
altri operatori.
Dopo che l'intervista si è conclusa e i dati sono stati registrati, la documentazione scritta viene conservata in un luogo sicuro e tenuta a
disposizione esclusivamente degli operatori sanitari coinvolti nel trattamento del paziente Questo è un altro modo di garantire la riservatezza e man
tenere un alto standard di assistenza infermieristica e di condotta professionale.

Principali linee-guida per l'intervistatore


La persona che chiede assistenza sanitaria per un determinato problema è quasi sempre in uno stato d'ansia, spesso non capisce pienamente il
significato dei propri sintomi L'ansia è provocata sia dalla paura di un potenziale sconvolgimento del proprio stile di vita, sia dall'eventuale
preoccupazione per i costi dell'assistenza. Dato questo insieme di circostanze, la persona si sente impotente, poiché comprende che il destino della
sua salute e del suo benessere economico è riposto in mani estranee.
Per minimizzare le angosce del paziente, l'infermiere si presenta, precisa la propria funzione nell'équipe sanitaria, spiega che cos'è l'anamnesi.
Spiega inoltre che l'anamnesi servirà a individuare le aree utili per accertare lo stato di salute del soggetto. Vien data assicurazione al paziente che
ogni informazione da lui comunicata sarà trattata con riservatezza e che solo gli operatori sanitari direttamente coinvolti nel trattamento avranno
accesso a tali dati.
L'infermiere fa in modo che l'intervista si svolga in un luogo appartato; agli eventuali visitatori chiede di uscire in quanto per il paziente può esser
difficile comunicare in presenza di altre persone (anche se familiari stretti). Tuttavia se il paziente esprime il desiderio di sostenere l'intervista in
presenza di un suo familiare, la richiesta va accolta: in tal modo si possono forse ottenere ulteriori informazioni che, diversamente, il paziente
potrebbe dimenticare o non riuscire a comunicare. Le distrazioni causate, per esempio, da radio e televisori vanno ridotte o eliminate.
L'intervista va condotta tenendo in considerazione il comfort e la dignità del paziente. Prima di cominciare, l’infermiere deve accertarsi che la
persona sia comoda, se l’intervista avviene nella stanza d'ospedale, chiede al paziente se desideri un altro cuscino o se preferisca sedersi su una sedia
piuttosto che rimanere a letto. Il paziente dispnoico può sentirsi più comodo in posizione seduta piuttosto che supina. Se un paziente è sofferente
oppure ha urgente necessità di recarsi al bagno, il suo disagio va risolto prima di iniziare l'intervista.
L'intervistatore consente al soggetto di esprimersi compiutamente.
La finalità dell'intervista è quella di acquisire tutti i dati che influenzeranno sia le diagnosi infermieristiche sia il piano di assistenza. Questo
obiettivo è maggiormente realizzabile in un'atmosfera che incoraggi la spontaneità da parte del paziente. Tale spontaneità è condizionata
dall'ambiente fisico e dal comportamento dell'infermiere: il modo stesso cui egli sta seduto durante l'intervista trasmette al paziente un messaggio
importante.
È indispensabile mettere il soggetto quanto più possibile a proprio agio e incoraggiarlo a fornire una descrizione aperta e sincera del suo
problema. La comunicazione non verbale dell'intervistatore è un elemento fondamentale nel promuovere un'esposizione completa da parte del
paziente: l'infermiere può incoraggiarlo ad ampliare o proseguire mediante un cenno del capo oppure ripetendo le ultime parole qualora noti in lui un
atteggiamento esitante. Uno sguardo interrogativo può stimolare il paziente a chiarire eventuali incongruenze della sua esposizione.
Le domande più appropriate (per esempio: "Che cosa posso fare per lei?", "Me ne parli", "Quale sensazione ha provato?") sono quelle che
consentono vari tipi di risposta. Sono invece inappropriate le seguenti domande: "Si è trattato di un dolore acuto?", "Le è successo solo nei giorni
feriali?"; esse infatti presuppongono e «guidano» la risposta del paziente. Quantunque si desideri ovviamente conoscere tali dati, si cercherà di
ottenerli in un modo più spontaneo, altrimenti può accadere che il paziente cerchi di «essere cooperativo» fornendo la risposta che egli immagina
l'infermiere voglia udire.
Tuttavia, l'uso di domande generiche non è una tecnica da utilizzare durante tutta l'intervista; la precisazione di particolari importanti per l'analisi
dei sintomi impone un certo numero di domande dirette che diano al paziente opzioni di risposta. Per esempio, la domanda "Questo dolore è in
qualche modo collegato con i pasti?" dà al soggetto la possibilità di rispondere sì oppure no. Egualmente, la domanda " Questo dolore le viene prima,
dopo o durante il pasto?" gli consente di scegliere tra varie opzioni. Questo tipo di interrogazione più diretta viene riservato alla fase più avanzata
dell'intervista, dopo che il paziente ha avuto l’opportunità di esprimersi quanto più compiutamente possibile e ha sviluppato un senso di fiducia nei
confronti dell’infermiere.
Non si deve pensare che l'approccio possa essere lo stesso per ogni paziente; chiaramente taluni soggetti avranno bisogno di una maggior guida.
L'abilità che permette di modificare la tecnica dell'internista viene soltanto con l'esperienza.

Per guidare l'intervista l'infermiere utilizza un modulo per anamnesi e adegua la sequenza delle domande all'andamento del colloquio.

Il modulo per anamnesi è uno strumento studiato per aiutare l'infermiere nella raccolta dei dati relativi allo stato di salute del paziente. Per tale
motivo il modulo non è memorizzato né seguito rigidamente a danno del soggetto. Per esempio, se quest'ultimo sta comunicando informazioni su un
particolare problema e l'infermiere lo interrompe per porre domande dirette sulla professione, grado di istruzione o legami familiari, il flusso della
conversazione potrebbe essere interrotto e alcuni fatti importanti rischierebbero di sfuggire all'attenzione.
È inoltre essenziale ascoltare il paziente mentre risponde alle domande. È accettabile prendere qualche piccolo appunto durante il colloquio,
senza tuttavia eccedere, in quanto ciò provocherebbe grande distrazione nell’interlocutore, limiterebbe il contatto con lo sguardo e trasmetterebbe un
messaggio impersonale.

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L'intervistatore dimostra di comprendere la natura e l'intensità del problema del paziente.

Lo svolgimento dell'intervista non consiste esclusivamente in domande e risposte, il modo in cui l'infermiere ascolta e reagisce non verbalmente
rivela il suo autentico interesse per i problemi del paziente. Un comportamento di questo genere è spesso rassicurante, in tal caso l'intervista diventa
un fatto terapeutico.
Se durante il colloquio il paziente diventa silenzioso, può essere che egli sia sopraffatto dall'emozione o stia cercando di formulare una
descrizione accurata della situazione; non è opportuno interrompere tali silenzi, né un'eventuale crisi di pianto. L'infermiere deve resistere all'impulso
di dire alla persona che tutto andrà per il meglio o di fornire analoghe rassicurazioni verbali. Può accadere che le cose non vadano per il meglio e la
rassicurazione apparirebbe falsa. Inoltre da un'analisi delle paure e delle angosce del paziente è possibile apprendere molte cose. A volte affermazioni
generiche quali "Sembra triste" oppure "Sembra spaventato" incoraggiano il soggetto a spiegare i propri sentimenti e, nel contempo, comunicano
l'empatia dell'infermiere.
L'infermiere, indipendentemente dai propri convincimenti, deve cercare in ogni modo di far sentire al paziente che le sue opinioni e i suoi
atteggiamenti sono capiti e rispettati. Nell'intervista non vi è spazio per commenti del tipo "Non ci crederà sul serio, vero?" Se la persona non ci
crede, è improbabile che lo dichiari apertamente. Un atteggiamento non giudicante è necessario soprattutto quando l'argomento discusso è la
sessualità, la droga, l’alcolismo e i modelli culturali.

L intervistatore tiene conto dell'impostazione culturale del paziente.

Gli atteggiamenti culturali riguardanti i rapporti familiari il ruolo della donna e il significato della salute devono essere accettati così come sono,
non diversamente dagli atteggiamenti verso il dolore, la malattia e il ricovero. Essi derivano infatti dalle esperienze personali che variano a seconda
dell'impostazione culturale della persona.

L'intervistatore è consapevole dei propri sentimenti e atteggiamenti.

Un comportamento del paziente che l'infermiere trovi offensivo nei confronti di se stesso, dei propri familiari o dei propri amici può destare
ostilità, ira, ansia e, a volte, persino disgusto. L'infermiere non deve permettere che il paziente si accorga di tali sentimenti. Può accadere che,
inconsciamente, egli tradisca la sua irritazione, noia o incredulità, o anche che, a causa delle proprie paure, si senta profondamente a disagio nel
trattare con persone affette da taluni tipi di malattia. Il suo senso etico e morale può rendergli difficile creare un rapporto con alcolisti o drogati o
soggetti la cui malattia è la conseguenza di particolari pratiche sessuali o stile di vita. E un frequente difetto degli operatori sanitari considerare con
disprezzo, ira e ostilità la malattia autoinflitta. I sentimenti si intensificano quando il paziente è sotto l'effetto dell'alcol o della droga e talvolta
l'infermiere risponde all'ostilità con l'ostilità. Il primo passo nell'accostarsi efficacemente a questo genere di paziente è quello di capire i propri
impulsi interiori di rifiuto.

L'intervistatore è esperto nella comunicazione non verbale e sa riconoscere i gesti che rivelano atteggiamenti di difesa, di ostilità, di
fiducia, di impazienza e così via.

L'infermiere impara a rispondere al linguaggio del corpo nello stesso modo in cui risponde al linguaggio parlato. Spesso tra il linguaggio del
corpo e l'espressione verbale del paziente vi è contraddizione. Ciò emerge, per esempio, quando il paziente descrive una circostanza apparentemente
felice e tuttavia ha le lacrime agli occhi. L’intervistatore può rispondere a tali incongruenze facendole notare al paziente.

L'intervistatore si esprime adeguandosi al livello di comprensione del paziente.

È necessario che l'infermiere tenga presenti la lingua e il grado di istruzione del soggetto. I pazienti che parlano una lingua o un dialetto diverso
dalla lingua dell'infermiere e quelli che hanno avuto scarsi contatti o nessun contatto con il sistema sanitario possono non aver dimestichezza con i
termini solitamente usati dagli specialisti. Perciò l’infermiere formula le domande in modo che esse siano facilmente comprensibili per il paziente;
nel dar la sua consulenza usa il minor numero possibile di termini tecnici. Se il paziente non capisce la lingua usata, è improbabile che egli
interrompa il dialogo per chiedere spiegazioni, principalmente per timore di apparire ignorante. Una serie di domande mirate può evidenziare il
livello di comprensione dell'argomento discusso.
Un secondo fattore che influenza la comprensione del paziente è l'impostazione culturale. Per esempio una donna di un'altra cultura, con una
concezione di salute personale diversa da quella di una madre nata e cresciuta in una città italiana, potrebbe, in caso di gravidanza, non chiedere
attenzione e assistenza fino al momento in cui ha inizio il travaglio; probabilmente essa non capisce la necessità di assistenza prenatale sostenuta
dagli operatori sanitari. In egual modo, una donna appartenente a una cultura in cui l'obesità è uno stile di vita, ammirato anche dal sesso maschile,
non capirebbe l'opportunità della dieta e del controllo del peso. Oppure alcune donne asiatiche abituate a non lamentarsi del dolore, anche intenso,
non accetterebbero l'idea di prendere analgesici. Tutte queste diversità di convinzione devono essere tenute presenti quando si è a contatto con
individui di altre culture.
Si deve anche tener conto delle differenze di esperienza in coloro che hanno un buon grado di istruzione e condividono la medesima
impostazione culturale. Una figlia unica di una famiglia cittadina può esser meno abile nell’affrontare i problemi della maternità rispetto a una donna
di una società rurale la quale sia stata allevata in una famiglia con otto figli e abbia partecipato all'educazione dei fratelli più piccoli.

L'intervistatore conclude il colloquio in modo appropriato, riassumendo le informazioni ottenute e accertandosi che il paziente abbia
compreso i principali punti discussi.

Prima di concludere l'intervista, l'infermiere chiede se il paziente abbia qualche domanda da rivolgergli; in modo particolare verifica che non vi
siano argomenti mal compresi, a tale scopo riassume le risposte del paziente. Ciò dà a quest'ultimo la possibilità di correggere le informazioni errate
e, inoltre, di aggiungere fatti eventualmente dimenticati in precedenza.

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Contenuto dell'intervista
Quando l'équipe sanitaria vede il paziente per la prima volta, la necessità più immediata (tranne nelle situazioni di emergenza) è quella di
procedere a un'accurata raccolta di dati.
L'infermiere può avere la totale o parziale responsabilità di tale operazione, ma nell'uno e nell'altro caso deve conoscerne tutti gli aspetti. La
raccolta di dati si avvale delle seguenti componenti:

1. Dati biografici.
2. Informatore.
3. Disturbo principale.
4. Storta della malattia (o del problema di salute) attuale.
5. Storia clinica precedente.
6. Revisione dei sistemi.
7. Anamnesi familiare.
8. Profilo del paziente.
9. Esame obiettivo.
10. Dati radiologici e di laboratorio.
11. Formulazione del problema (diagnosi medica e infermieristica).

1. Dati biografici
I dati biografici o d'inquadramento aiutano a contestualizzare molte situazioni dell'anamnesi Tali informazioni comprendono il nome, l'indirizzo,
l'età, il sesso, lo stato civile, la professione e l'origine etnica del paziente. Alcuni operatori preferiscono avere in questo momento un profilo completo
del soggetto, la maggior parte tuttavia ritiene che ciò non sia consigliabile fino a quando l’intervistatore non abbia ottenuto la fiducia e la confidenza
del paziente. Inoltre è improbabile che una persona sofferente o afflitta da un problema impellente riponga grande fiducia in un intervistatore
interessato più allo stato civile o alla professione dell'assistito che a una pronta considerazione del problema per il quale gli è stato richiesto aiuto.

2. Informatore
Come sempre l'informatore è il paziente, per esempio nel viso di un bambino, di una persona disorientata o confusa, di un soggetto in stato di
incoscienza o in coma, oppure di un individuo affetto da gravi turbe psichiche. L'intervistatore si accerta dell'affidabilità dell'informatore e valuta
l'utilità delle informazioni fornite. Per esempio, è improbabile che pazienti isterici o depressi forniscano dati affidabili, mentre pazienti dediti all'alcol
o alla droga spesso utilizzano il diniego come meccanismo comportamentale. situazione (fondato sull'intervista nel suo complesso) e l'includa nella
documentazione relativa al paziente.

3. Disturbo principale
Il disturbo principale è il motivo che spinge il paziente a cercare aiuto. "Qual è il motivo che l'ha portata oggi a questo centro?", oppure "Per
quale motivo si è ricoverato?" sono domande che solitamente consentono di individuare il disturbo principale. Spesso il paziente non ha un disturbo
specifico, bensì cerca conferme o smentite circa il suo stato di salute/malattia, desidera controlli o un check-up. Se questa è la situazione, essa va
annotata in luogo del disturbo principale. Dopo che il paziente ha spiegato il suo problema, le sue parole vengono registrate tali e quali tra virgolette.
Tuttavia un'affermazione come "Il dottor Rossi mi ha mandato da lei" non è attinente al disturbo principale; quantunque tale informazione possa
essere inclusa come parte del profilo introduttivo del paziente, si dovrebbe chiedere a quest'ultimo la ragione per cui si è rivolto al dottor Rossi e tale
ragione dovrebbe essere registrata come disturbo principale. Se il paziente è stato ricoverato per uno scopo specifico, tale scopo deve essere precisato
(per es., «per col cistectomia»).
Spesso il paziente ha più problemi e, pertanto, più disturbi principali, i quali vengono elencati in base alla priorità assegnata dal paziente e
analizzati poi come entità separate se costituiscono problemi separati, o come malattia singola se sono manifestazioni diverse di un unico problema.

4. Storia della malattia in atto


L'analisi dei fatti relativi a una malattia in atto spesso esige una profonda conoscenza della fisiopatologia e della storia naturale della malattia. Se,
per esempio, non si conoscono le manifestazioni di un infarto miocardico acuto, è difficile riuscire abilmente a ottenere informazioni che potranno
infine consentire la giusta diagnosi. La storia della malattia è il fattore più importante a disposizione dell’infermiere per giungere a una diagnosi.
L'esame obiettivo è utile ma generalmente esso rivela manifestazioni che sono logiche conseguenze della storia sviluppatasi. A volte i reperti di
laboratorio e radiologici possono essere d'aiuto, tuttavia solo raramente essi forniscono la diagnosi. D 'altro canto un 'anamnesi accurata aiuta a
scegliere correttamente le opportune prove diagnostiche da effettuare.
Può accadere che la malattia in atto sia solamente uno dei molti episodi di un unico processo morboso. Per esempio, un episodio di shock
insulinico non è che un singolo evento di una serie di fenomeni che definiscono la storia naturale del diabete. In tal caso viene ricostruito l'intero
decorso della malattia per dare un contesto al disturbo attuale. Quantunque l'episodio dello shock insulinico acquisti evidenza nella ricostruzione
della storia, la sua descrizione è ottenuta nel contesto della storia naturale della malattia e riportata di conseguenza nella cartella. Dopo aver ottenuto
dal paziente le informazioni sui fatti, si procede a ricostruire i dettagli del problema o della malattia in atto, dal suo inizio al momento del contatto
con l'équipe sanitaria Gli eventi vengono registrati in ordine cronologico, cominciando, per esempio con la frase "Il paziente ha goduto di buona
salute fino a..." oppure "Il paziente riferisce la comparsa di nausee 2 mesi prima del suo ricovero avvenuto il 4/11/1994".

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La storia della malattia in atto è una narrazione compatta e completa piuttosto che un'enunciazione di vari fatti scollegati; include informazioni
quali la data e il modo (improvviso, graduale) di comparsa del problema, l'ambiente nel quale esso si è manifestato (a casa, al lavoro, dopo un litigio,
dopo la ginnastica), le sue manifestazioni e il suo decorso.
Il decorso include l'autotrattamento, gli eventuali interventi medici, il progresso o gli effetti del trattamento e l'opinione del paziente sulle cause o
sul significato del problema.
I sintomi specifici (dolore, cefalea, febbre, cambiamenti delle abitudini intestinali) vengono riferiti dettagliatamente. Fondamentale per l'analisi di
un sintomo è la sua localizzazione e la sua irradiazione (nel caso di dolore), la sua qualità, severità e durata. L'intervistatore si informa anche sulla
persistenza o intermittenza del sintomo, sui fattori che l'aggravano o l'alleviano e su qualsiasi altra manifestazione collegata di cui il paziente sia
consapevole.
Le manifestazioni collegate sono sintomi che compaiono simultaneamente al disturbo principale. La presenza o assenza di sintomi collegati può
gettar luce sull'origine ampiezza del problema del paziente, come pure sulla diagnosi. Tali sintomi sono considerati importanti reperti po sitivi o
negativi e vengono ricavati dalla rassegna dei sistemi direttamente collegati al disturbo principale Per esempio, se il paziente lamenta un sintomo
vago, quale stanchezza o perdita di peso, tutti i sistemi del corpo vengono valutati e inseriti nella storia della malattia in atto. Se, al contrario, il
principale disturbo del paziente è un dolore toracico, nella storia della malattia saranno inclusi soltanto i sistemi cardiopolmonare e gastrointestinale.
In entrambe le circostanze si registreranno sia i reperti positivi sia quelli negativi in modo da precisare ulteriormente il problema.

Anamnesi
Un dettagliato sommario dell'anamnesi del paziente è una componente preziosa della raccolta dati. Dopo aver ottenuto informazioni sulla salute
generale del paziente in passato, l'infermiere procede, in modo ordinato, a interrogare il paziente sul suo stato di immunizzazione e sulle sue eventuali
allergie a farmaci o altre sostanze. Nella cartella vanno registrate le date delle vaccinazioni, il tipo di allergia e le reazioni contrarie. Si chiede inoltre
al paziente di fornire informazioni, se note, sul suo ultimo esame obiettivo, lastre radiografiche del torace, elettrocardiogramma (ECG), esiti di visita
oculistica, di controllo dell'udito e di controllo dentistico, esiti del Pap test (nel caso di pazienti femminili). Gli si chiede inoltre di parlare delle sue
malattie precedenti e si registrano sia le risposte positive sia quelle negative. Viene anche registrata la data o l'età del paziente all'epoca della malattia,
nonché il nome del medico curante o dell’ospedale di provenienza, la diagnosi e il trattamento. Viene eseguita un'anamnesi sui seguenti argomenti:

 Malattie infantili: morbillo, rosolia, poliomelite, pertosse, parotite epidemica, varicella, scarlattina, febbre reumatica, tonsillite
streptococcica
 Malattie dell'età adulta
 Malattie psichiatriche
 Traumi: ustioni, fratture, lesioni craniche
 Ospedalizzazioni
 Interventi chirurgici
 Terapie in corso: farmaci prescritti, farmaci da banco, rimedi domestici
 Uso di alcol e di altre droghe

Se un particolare ricovero o un importante intervento clinico riguarda la malattia in corso, non è necessario ripeterne la storia; sulla cartella
l'infermiere scriverà l’annotazione "Vedere storia della malattia attuale".

7. Anamnesi familiare
Vengono poste domande sull'età e sullo stato di salute, o causa di morte dei parenti di primo grado (genitori, fratelli, coniuge, figli) e dei parenti
di secondo grado (nonni, cugini) al fine di identificare le eventuali malattie ereditarie, trasmissibili o legate all'ambiente. In particolar modo
l'infermiere si informa su malattie quali tumori maligni, ipertensione, cardiopatie, diabete, epilessia, malattie mentali, tubercolosi, malattie renali,
artriti, allergie, asma, alcolismo e obesità. Uno dei più semplici metodi di registrazione di tali dati è l'uso dell'albero genealogico o genogramma.

Revisione dei sistemi


La revisione dei sistemi comprende un inventario completo dei principali sistemi dell'organismo con riferimento alla presenza o assenza di
sintomi passati o presenti, tale procedura è utile come controllo e bilancio per non tralasciare dati importanti. Vengono registrate sia le risposte
positive sia quelle negative. Se il paziente risponde positivamente, quel sintomo viene analizzato secondo il processo tracciato nella «storia della
malattia in atto». Non è necessario ripetere la descrizione delle malattie già menzionate viene invece riportata la collocazione delle informazioni
pertinenti. La revisione sui sistemi include un esame generale sullo stato di salute nonché sui sintomi collegati a ogni sistema del corpo; essa può
essere organizzata seguendo una guida preconfezionata che andrà poi a far parte dell'anamnesi. Uno dei vantaggi di queste guide è quello di
rappresentare una banca-dati facilmente verificabile e meno soggetta a errore di quanto lo sia la memoria dell’intervistatore che deve ottenere
dettagliate informazioni riguardo ciascun sistema di organi.

Profilo del paziente


Il profilo del paziente è un ampliamento dei dati biografici ottenuti all'inizio dell'intervista. Un profilo completo è uno strumento indispensabile
per un'analisi del problema del paziente, della sua capacità di affrontare la situazione e della capacità dell'équipe sanitaria di fornire aiuto.
Le informazioni ottenute in questa fase sono altamente personali e soggettive. In tale momento l'infermiere incoraggia il paziente a esprimere
liberamente e senza inibizioni i propri sentimenti, i propri valori e le proprie esperienze personali; per lo più comincia con domande generiche e

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possibilistiche, poi, quando è necessario conoscere fatti specifici, pone domande dirette. Spesso il paziente è meno preoccupato se il colloquio ha
inizio con informazioni impersonali (luogo di nascita, professione, grado di istruzione) e prosegue con informazioni più personali (sessualità,
immagine del proprio corpo, risorse per affrontare la situazione).
Un profilo generale del paziente include sei aree:
1. Storia passata.
2. Istruzione e professione.
3. Ambiente (fisico, spirituale, interpersonale).
4. Stile di vita (modelli e abitudini).
5. Concetto di se.
6. Risposta allo stress.

Storia passata Il profilo del paziente inizia con una breve storia della sua vita. Le domande riguardanti il suo luogo di nascita e i luoghi in cui è
vissuto l'aiutano a focalizzare l'attenzione sui suoi primi anni di vita. Si possono ottenere informazioni su esperienze personali dell’infanzia o
dell'adolescenza particolarmente importanti per il paziente chiedendo "C'è qualcosa della sua infanzia e della sua adolescenza che mi potrebbe esser
utile conoscere?" Lo scopo dell'intervistatore è quello di incoraggiare il soggetto ad attuare una rapida revisione dei suoi anni giovanili e dar risalto a
un evento o una circostanza particolarmente significativa. A volte il soggetto non riesce a ricordare qualcosa che ritiene importante comunicare
all'infermiere. O invece coglie l'opportunità per comunicare informazioni relative a un successo personale, a un fallimento, a una crisi evolutiva o a
un episodio di violenza fisica o psicologica.

Istruzione e professione Le domande riguardanti la condizione economica o il grado di istruzione possono apparire intimidatorie al paziente,
pertanto vengono affrontate indirettamente concentrando l'attenzione sulla professione presente. Se il paziente è un lavoratore dipendente, la frase
"Mi parli del suo lavoro" spesso produce informazioni sul suo ruolo, sulle sue mansioni e sulla sua soddisfazione professionale. Potrà esser
necessario interporre domande dirette su precedenti occupazioni e su mire carrieristiche nel caso in cui il soggetto non fornisca egli stesso tali
informazioni fin dall'inizio.
Chiedere al paziente quali titoli gli furono necessari per ottenere il suo attuale posto di lavoro è un approccio più sensibile alla sua preparazione
culturale che non chiedergli se abbia frequentato le scuole superiori. Raramente è necessario conoscere l'effettivo ammontare dello stipendio di una
persona, è invece opportuno sapere se le sue entrate sono sufficienti per far fronte alle spese e al tenore di vita a cui è abituato. Può esser utile la
domanda "Ha qualche preoccupazione finanziaria in questo momento?" oppure "A volte ci sembra di non aver abbastanza soldi per far quadrare i
conti. È d'accordo?" È inoltre opportuna un'indagine sulla copertura assicurativa del soggetto e sui suoi contributi sanitari.

Ambiente Nel concetto di ambiente vanno inclusi sia l'ambiente fisico e i suoi rischi potenziali, sia la consapevolezza spirituale, l'impostazione
culturale, i rapporti interpersonali e il sistema di supporto della persona.

Ambiente fisico Vengono poste domande sul tipo di abitazione (appartamento, bifamiliare, casa singola) in cui la persona vive, sulla sua
collocazione, sulla sicurezza, sul comfort, sul vicinato. L'infermiere cerca di individuare eventuali situazioni di rischio ambientale, per esempio
l'isolamento, una protezione inadeguata, potenziali pericoli di fuoco, inquinamento (rumore, aria, acqua) e inadeguate attrezzature igienico-sanitarie.

Ambiente spirituale Essere «spirituale» significa meditare sulla propria esistenza, accettare sfide nella propria vita, cercare e trovare risposte a
interrogativi personali. Molte persone esprimono tale spiritualità identificandosi con una determinata religione. Al pari degli influssi culturali, le
convinzioni e i valori spirituali dirigono il comportamento di una persona e il suo approccio ai problemi di salute e al sistema sanitario in generale. La
spiritualità dell'individuo viene spesso messa alla prova durante l'esperienza di una malattia o di una crisi evolutiva. Può allora accadere che egli
provi un notevole turbamento riguardo al significato del problema o crisi intervenuta nella sua vita e che, dinanzi alla sfida delle nuove intuizioni e
crescita spirituale, trovi difficile reagire. È importante che l'infermiere proceda a un breve accertamento della situazione spirituale del paziente,
concentrandosi su tre aree:
1. L importanza della religione nella vita del soggetto.
2. L'importanza del credo religioso nella visione che il soggetto ha della salute e della malattia.
3. Le pratiche religiose.

In un accertamento della situazione spirituale si possono porre le seguenti domande:

 È importante per lei Dio o la religione? Se sì, per quale motivo? Se no, qual è la cosa più importante nella sua vita. Vi sono pratiche
religiose importanti per lei? Ha qualche preoccupazione di tipo spirituale in conseguenza del suo problema di salute?

Ambiente interpersonale Influssi culturali, rapporti con familiari e amici, presenza o assenza di un sistema di supporto, sono tutti elementi che fanno
parte dell’ambiente interpersonale.

Etnia Le convinzioni e i comportamenti tramandati di generazione in generazione sono conosciuti come modelli culturali o etnici; attraverso la
lingua, l'abbigliamento, le scelte alimentari e l'assunzione del ruolo essi vengono espressi nella percezione della malattia e della salute e nei
comportamenti relativi alla salute. L'importanza attribuita all'influsso di tali convinzioni e abitudini sull’atteggiamento del paziente nei confronti di
un problema di salute e sul suo rapporto con l'équipe sanitaria non è mai troppa, è questa la ragione per cui si cerca di stabilire l'identità etnica
(culturale e sociale) e l'identità razziale (biologica) del paziente. Le seguenti domande possono aiutare l'infermiere a ottenere le informazioni
pertinenti:

 Da dove sono venuti i suoi genitori o i suoi antenati? Quando?


 Quale lingua o dialetto parla a casa?
 Vi sono usanze o valori particolarmente importanti per lei?
 Fa qualcosa di particolare per mantenersi in buona salute?
 Cura la malattia in qualche modo particolare?
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Relazioni familiari e sistema di supporto L’accertamento della struttura familiare (componenti, età, ruoli), dei modelli di comunicazione, della
presenza o assenza di un sistema di supporto è parte integrante del profilo del paziente. Benché per «famiglia» si intenda tradizionalmente la madre, il
padre e i figli, è importante tener presente che all'interno della nostra società esistono molti tipi di convivenze. Il termine «famiglia» può essere
interpretato come l'insieme di due o più persone legate da impegni o vincoli emotivi. Una definizione così aperta include anche la coppia che vive
insieme senza essere sposata, lo studente universitario per il quale i compagni di dormitorio costituiscono una struttura «familiare» e la persona non
coniugata che vive da sola ma ha rapporti importanti e un sistema di supporto.

Stile di vita La sezione del profilo del paziente concernente lo stile di vita offre all'infermiere la possibilità di ottenere informazioni sui
comportamenti relativi alla salute. Tali comportamenti includono le abitudini riguardanti il sonno, l'attività fisica, l'alimentazione e lo svago, come
pure le abitudini personali quali il fumo e l'uso di droga, alcol e caffeina. La maggior parte delle persone non ha molta difficoltà a riferire dettagli
sulle proprie abitudini di riposo o sulle proprie scelte di svago; molti soggetti invece sono alquanto sensibili alle domande relative al fumo, all'alcol e
alla droga. Può accadere che la persona tema l'indagine dell'infermiere e dunque minimizzi l’estensione della sua abitudine. Per tale ragione è più
probabile che l'infermiere ottenga maggiori informazioni chiedendo "Quale tipo di bevanda alcolica preferisce bere durante una festa?" piuttosto che
"Lei beve?" Definire il paziente come un soggetto che «beve nelle occasioni sociali» è una descrizione vaga e sconsigliabile; è invece opportuno
individuare il tipo e la quantità di alcol assunti giornalmente o settimanalmente (per esempio: mezzo litro di birra al giorno da due anni).
Se l'infermiere sospetta un problema di alcolismo, potrà chiedere ulteriori informazioni ponendo domande del tipo "Qualcuno l'ha già informata
che il bere può causarle problemi?", oppure "Ha mai pensato di ridurre la quantità di alcol?" In modo analogo l'infermiere otterrà informazioni sul
fumo e sul consumo di caffeina.
A domande sul fumo, sul consumo di caffeina e sull'uso di alcol non fanno inevitabilmente seguito domande sull'uso di droga. Un approccio non
censurante consentirà al paziente di parlare con maggiore sincerità e precisione di un suo eventuale uso di stupefacenti. Spesso è utile porre domande
che richiedono una risposta diversa da un semplice "sì" o "no". Poiché i nomi o i termini usati per designare le varie droghe e il loro modo di
somministrazione cambiano nel tempo, può esser necessario chiedere al paziente una spiegazione dei termini.

Concetto di se Il concetto di se è il prodotto di pertinenti esperienze con gli altri e il risultato delle reazioni altrui al «se», è l'opinione che
l'individuo ha di se stesso, è il prodotto di anni di input e interpretazione da parte sua. A volte l'infermiere può accertare l'autoconcetto di un soggetto
chiedendogli la sua opinione riguardo al presente "Che cosa pensa della sua vita in generale?" o la sua previsione del futuro "Come sarà la sua vita in
futuro?" oppure "Come si vede lei fra qualche anno?"
Le preoccupazioni per la salute possono costituire una minaccia per la visione che l'individuo ha di se stesso. La sua immagine del corpo e la sua
visione di se sono vulnerabili durante le normali crisi evolutive (l'adolescenza, la gravidanza, la vecchiaia) e inoltre dopo taluni interventi chirurgici o
clinici. Il semplice fatto di essere ospedalizzato può causare un'alterazione nell'immagine che un individuo ha di se stesso: improvvisamente egli si
vede debole, inerme e impotente. Alterazioni indotte da interventi chirurgici, quali la colostomia o la mastectomia, costituiscono un'ancor più grave
minaccia per l'immagine del corpo. È perciò importante che l'infermiere conosca la visione che l'individuo ha di se stesso e del proprio corpo. Le
seguenti domande possono fornire informazioni utili:

 Che cosa le piace di se stesso?


 Se potesse, che cosa cambierebbe di se stesso?
 Ha qualche preoccupazione particolare riguardo al suo corpo?

Sessualità Nessun'altra area dell'accertamento è tanto personale quanto l'anamnesi sessuale. L'ansia dell’intervistatore è la causa per cui quest'area
del profilo del paziente è spesso trascurata o analizzata in modo inadeguato. Una scarsa conoscenza degli argomenti relativi alla sessualità e una
preoccupazione per la propria sessualità possono essere d'ostacolo all'efficacia operativa dell'infermiere, il quale può aver dubbi sul modo e sul
momento in cui richiedere tali informazioni con adeguata sensibilità.
L'accertamento sessuale può essere affrontato alla fine dell'intervista insieme all'accertamento dei rapporti interpersonali o dello stile di vita,
oppure può essere parte dell'anamnesi del tratto urogenitale all'interno della revisione dei sistemi. Probabilmente è più facile per l’infermiere
affrontare un discorso sulla sessualità dopo aver parlato, per esempio, delle mestruazioni. Con un paziente maschio un analogo discorso può essere
affrontato dopo le domande relative al sistema urinario.
E consigliabile cominciare l'accertamento con una domanda generica riguardante la fase evolutiva del soggetto e la presenza o assenza di rapporti
di amicizia intima. Per esempio, se si parla di sessualità con un adolescente, possono esser utili le seguenti domande:

 Hai un amico intimo in questo momento?


 Parlami di questa intimità.
 Alcuni adolescenti desiderano avere una relazione sessuale alla loro età ... tu che ne pensi?

Domande di questo tipo possono portare a una discussione sulle preoccupazioni riguardanti l'espressione sessuale e sulla qualità di un rapporto di
amicizia o a domande sulle pratiche contraccettive.
Prima di affrontare temi legati all'identità sessuale, alle pratiche contraccettive o alla qualità della relazione sessuale, l'infermiere stabilisce, a
seconda dell'età del soggetto, se questi sia sessualmente attivo. Bada inoltre a evitare con cura ogni allusione alla fedeltà, all'eterosessualità o a
pratiche sessuali. Le domande saranno formulate in modo che il soggetto si senta libero di parlare della propria sessualità indipendentemente dal
proprio stato coniugale o tendenza sessuale. Solitamente le domande dirette sono meno intimidatorie se precedute dalla frase "La maggior parte della
gente pensa che..." oppure "Molta gente si preoccupa perché ...". Frasi simili conferiscono ai senti menti o comportamenti un'impressione di normalità
e incoraggiano il soggetto a comunicare le informazioni che altrimenti tralascerebbe, convinto che i suoi sentimenti o comportamenti siano discutibili
o diversi.
L'andamento dell'intervista deve essere sempre regolato dalle esigenze del paziente. Se egli è brusco nelle sue risposte e fa capire che non
desidera prolungare la discussione su quel punto, l'infermiere passa a un altro argomento. Tuttavia, introducendo il tema della sessualità, si fa
comprendere al soggetto che la discussione di problemi sessuali è accettabile e che in futuro sarà possibile discutere su tale argomento con
l'infermiere. (Vedi anche cap.7, La sessualità.)

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Esposta allo stress Ogni individuo affronta un evento stressante cercando di eliminare o minimizzare lo stress. La sua capacità di adattamento è
legata alla sua abilità di far fronte efficacemente alla situazione stressante. L'esame di precedenti modelli di reazione e la valutazione degli stress
attuali e dei risultati attesi aiutano l'infermiere a comprendere la generale capacità del paziente di affrontare lo stress.
È soprattutto importante intuire le eventuali aspettative dell'individuo nei confronti dei suoi familiari, dei suoi amici e dell'équipe sanitaria
riguardo alla soluzione del suo problema.

Altri modelli di anamnesi


Il tipo di anamnesi sopra proposto e discusso è solo uno dei modelli utilizzabili per ottenere e organizzare informazioni riguardo alla condizione
di salute presente e passata di un paziente. Alcuni infermieri ritengono che questo modello sia adatto ai medici ma non agli infermieri in quanto non
si concentra esclusivamente sull'accertamento delle risposte umane ai problemi di salute effettivi o potenziali. Sono stati fatti parecchi tentativi di
creare un modello di accertamento e una procedura di raccolta-dati finalizzati a tale obiettivo. Un esempio è costituito dal prototipo basato sul
Modello Unitario della Persona elaborato dalla North American Nursing Diagnosis Association (NANDA) il quale individua nove categorie di
risposta umana: scambiare, comunicare, correlare, valutare, scegliere, muoversi, percepire, conoscere e sentire. Quantunque nel mondo
infermieristico vi sia una certa approvazione di questo nuovo approccio, non vi è tuttavia unanimità nel riconoscerlo superiore agli altri.
Il National Center for Health Services Research del Ministero della Sanità e dei Servizi Umani degli Stati Uniti, nonché altri gruppi del settore
pubblico e privato americano hanno posto l'attenzione sull'accertamento non solo della salute biologica ma anche di altre dimensioni della salute. Tali
dimensioni includono l'aspetto fisico, funzionale emotivo, mentale e sociale della salute. I più recenti tentativi di accertare lo stato di salute si sono
concentrati sull’impatto della malattia o invalidità sullo stato funzionale, ovvero la capacità dell'individuo di agire normalmente ed espletare le sue
abituali funzioni o ruoli fisici, mentali e sociali. L'accertamento funzionale è considerato una visione maggiormente olistica della salute in
contrapposizione all'anamnesi o alla storia clinica tradizionale. Gli strumenti per accertare lo stato di salute con tali procedure possono essere di
notevole aiuto per l'infermiere che li utilizza unitamente alle proprie abilità di accertamento clinico per studiare l'impatto della malattia, dell'invalidità
e dei problemi di salute sullo stato funzionale.
Come precedentemente accennato, nel profilo del paziente la sezione relativa alla raccolta-dati tradizionale costituisce l'elemento principale
dell'accertamento infermieristico e rappresenta il più forte contributo di questa professione a tale procedura. La preparazione dell’infermiere e
l'interesse principale degli interventi infermieristici sono una chiara testimonianza di ciò. L'ampiezza del profilo del paziente è generalmente
determinata dalle esigenze del soggetto e dalla filosofia infermieristica di una determinata struttura o organismo. Tuttavia un accertamento generale
delle categorie suggerite costituisce un valido profilo composito appropriato per ogni tipo di paziente e circostanza: problema acuto o cronico,
contesto ospedaliero o ambulatoriale, struttura di lungadegenza o abitazione del paziente.
I problemi di salute non complessi (mal di denti, tonsillectomia) e risolvibili in un breve arco di tempo non richiedono l'approfondimento o la
minuzia necessari nel caso in cui il paziente sia affetto da una malattia o da un problema più grave. Al di là del profilo generale del paziente è
possibile effettuare altri accertamenti quando i problemi di salute siano acuti e complessi o quando la malattia sia cronica. Indipendentemente dal tipo
di modello utilizzato per la raccolta dei dati sullo stato di salute del paziente l’interesse dell'infermiere è diverso da quello del medico e degli altri
membri dell'équipe sanitaria; tuttavia esso è complementare e incoraggia la collaborazione tra i vari operatori in quanto ciascuno porta la propria
esperienza e visione della situazione.

Considerazioni relative all'invecchiamento


Quando si deve raccogliere l'anamnesi di un paziente anziano, è necessario procedere con calma e senza fretta. Poiché negli anziani aumenta la
possibilità di compromissione dell'udito e della vista, è opportuno provvedere a un’illuminazione adeguata e non abbagliante e ridurre i rumori
distraenti prodotti dall'ambiente. L'intervistatore si colloca in una posizione che consenta al paziente di leggergli le labbra e l'espressione facciale; alla
persona con riduzione dell'udito si chiede di utilizzare l'apparecchio acustico durante l'intervista.
Spesso, dinanzi a un nuovo problema fisico, il paziente anziano ritiene che esso sia una conseguenza dell'età e non, invece, una malattia curabile.
Inoltre, nell'anziano, i segni e i sintomi di una malattia sono talvolta molto diversi da quelli osservabili in un paziente più giovane. Pertanto
l'intervistatore pone domande su eventuali sintomi sottili e recenti su cambiamenti della fisiologia e del benessere. Particolare cura va messa
nell'ottenere la storia e il resoconto completo dei farmaci assunti dal paziente anziano, poiché in questi soggetti è frequente l'uso di più farmaci.
Benché non si debba pensare che l'anziano sia incapace di fornire un'anamnesi adeguata, è spesso utile intervistare anche i suoi familiari (per esempio
il coniuge, il figlio adulto, un fratello o l'accudiente) per verificare la giustezza delle informazioni e ottenere eventuali dettagli mancanti. Ulteriori
particolari sull'accertamento del paziente anziano vengono forniti nel capitolo 12.

Completamento dei dati


Dopo l'anamnesi si effettua un esame obiettivo. Le più importanti tecniche e abilità necessarie per effettuare l’esame obiettivo vengono presentate
nel capitolo 7. Particolari osservazioni e accertamenti da attuare in determinate situazioni cliniche vengono descritti nei capitoli dedicati a tali
problemi. Le prove radiologiche e di laboratorio possono essere indicate e prescritte in base alle informazioni ottenute mediante l'anamnesi e l'esame
obiettivo. L’identificazione del problema, la formulazione delle diagnosi infermieristiche e l'elaborazione del piano di assistenza infermieristica sono
trattati nel capitolo 2, «Il processo di nursing».

Sommario del capitolo


La raccolta dell'anamnesi è un processo complesso che esige conoscenze e intuizione, competenza in materia di laboratorio clinico e supporto
nell'ambito professionale. Non vi è un unico modo di accostarsi al paziente o di raccogliere l'anamnesi. L'infermiere viene stimolato a sviluppare uno

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stile di intervista in armonia con la propria personalità e un tipo di anamnesi che sia flessibile per adeguarsi alla struttura in cui egli opera e alle
esigenze del paziente. Il tipo di anamnesi e le tecniche di intervista presentate in questo capitolo sono date come linee guida che l’infermiere può
seguire durante la sua acquisizione dei dati.

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