Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
1
Il ruolo dell'infermiere.............................................................................................................................................................................1
L'anamnesi...............................................................................................................................................................................................1
Considerazioni etiche relative alla raccolta dei dati................................................................................................................................2
Principali linee-guida per l'intervistatore.....................................................................................................................................................2
Contenuto dell'intervista..........................................................................................................................................................................4
1. Dati biografici......................................................................................................................................................................................4
2. Informatore..........................................................................................................................................................................................4
3. Disturbo principale..............................................................................................................................................................................4
4. Storia della malattia in atto..................................................................................................................................................................4
Anamnesi.....................................................................................................................................................................................................5
7. Anamnesi familiare..............................................................................................................................................................................5
Revisione dei sistemi...............................................................................................................................................................................5
Profilo del paziente..................................................................................................................................................................................5
Altri modelli di anamnesi............................................................................................................................................................................8
Considerazioni relative all'invecchiamento.............................................................................................................................................8
Completamento dei dati...........................................................................................................................................................................8
Sommario del capitolo.................................................................................................................................................................................8
6. Intervista: I'anamnesi
L'intervista è uno degli aspetti più importanti del rapporto infermiere-paziente. È con questo processo che si determina la qualità del rapporto, si
ottengono le informazioni necessarie per consentire un'accurata valutazione dello stato di salute del paziente e si crea la base per la diagnosi
infermieristica. I comportamenti appropriati per condurre l'intervista e le tecniche necessarie per ottenere le giuste informazioni non fanno parte della
nostra vita sociale quotidiana, pertanto vanno imparati. Le relative abilità devono essere accuratamente sviluppate e raffinate poi con l'esperienza.
Il ruolo dell'infermiere
Il ruolo dell'infermiere nell'erogazione di assistenza sanitaria è un impegno in continua evoluzione. La professione infermieristica comprende non
solo le tradizionali funzioni che l'infermiere è preparato a svolgere, ma anche molte attività un tempo riservate ai medici e ad altri membri dell'équipe
sanitaria. Per facilitare il processo infermieristico, l'infermiere utilizza le abilità relative alla raccolta dei dati del paziente e all'effettuazione
dell'esame obiettivo. È inoltre cambiato il principio in base al quale solo il medico può diagnosticare i problemi del paziente e pianificare gli
interventi appropriati.
Intrinseco al concetto di équipe sanitaria è l’interdipendenza degli operatori, fra i quali vanno inclusi i medici, gli infermieri, i dietologi, i
fisioterapisti e altri ancora ognuno impegnato a massimizzare le proprie abilità nei contribuire alla soluzione dei problemi del paziente.
Tradizionalmente l'accertamento e l'anamnesi infermieristica sono sempre esistiti in una varietà di stili, lunghezze e finalità. Gli organismi e le
strutture sanitarie hanno elaborato strumenti basati su determinate filosofie e campi di interesse. In una situazione ideale il modello o lo schema per la
raccolta dei dati costruito dall'infermiere è complementare a quello costruito dagli altri membri dell'équipe sanitaria, esso tuttavia si concentra su
problemi di carattere tipicamente infermieristico.
L'anamnesi
Durante l'accertamento infermieristico, e soprattutto durante l'anamnesi, l'interesse è rivolto ai modelli culturali e psicosociali del paziente. Il suo
ambiente fisico e interpersonale, come pure il suo stile di vita e le sue attività quotidiane vengono analizzati in profondità. Molti infermieri sono
anche responsabili della raccolta dei dati comprendente una dettagliata anamnesi patologica prossima e remota, l'anamnesi familiare e una revisione
generale dei sistemi corporei. Un tempo queste aree, che costituiscono la parte focale della storia medica, erano analizzate soltanto dal medico. La
loro inclusione nell'anamnesi infermieristica, ovvero la storia ricostruita dall'infermiere, ha portato a un quadro sanitario globale incentrato non solo
sulla malattia ma anche sulla salute e perciò più giustamente definito come «storia della salute» piuttosto che storia medica o storia infermieristica.
La forma di tale «storia» è una combinazione della tradizionale storia medica e dell'accertamento infermieristico. Sia la revisione generale dei sistemi
sia il profilo del paziente vengono ampliati includendo in essi i rapporti individuali e familiari, lo stile di vita, le abitudini relative alla salute e le
risorse del paziente per affrontare e risolvere i problemi. Queste componenti sono la struttura portante dell'accertamento infermieristico e possono
essere facilmente adattate per rispondere alla filosofia infermieristica di una particolare struttura o ai bisogni di una determinata popolazione di
pazienti.
L'unificazione del modello di storia medica e del modello di storia infermieristica in un unico documento clinico evita la duplicazione delle
informazioni, minimizza per il paziente la fatica di fornire tali informazioni e incoraggia la cooperazione tra l'infermiere e il medico impegnati nella
raccolta e interpretazione dei dati.
Per dare un valido contributo l'infermiere deve conoscere (1) le considerazioni etiche relative alla raccolta dei dati, (2) le tecniche della
comunicazione e le tecniche per la conduzione dell'intervista, (3) la storia sanitaria del paziente.
1
Considerazioni etiche relative alla raccolta dei dati
Allorché si chiede a una persona di fornire informazioni, quella persona ha il diritto di conoscere il motivo di tale richiesta e il modo in cui
l'informazione verrà utilizzata. Per tale ragione l'infermiere non solo preciserà la propria identità e la propria funzione, ma anche spiegherà
dettagliatamente che cos'è un'anamnesi, in quale modo vengono ottenute le informazioni e come verranno usate.
È importante che il paziente sia ben informato su tutti gli aspetti del processo di raccolta dei dati e che la sua decisione di cooperare sia presa in
tutta libertà. Un luogo appartato per l'intervista promuove un'atmosfera di fiducia tra il paziente e l'infermiere e incoraggia una conversazione aperta e
onesta.
Dopo l'intervista l'infermiere sceglie e annota sulla cartella le informazioni pertinenti allo stato di salute del paziente. In un primo tempo taluni
fatti personali e informazioni molto delicate (arresto, uso illegale di droga) non vengono registrati, bensì discussi con il caposala, il supervisore o il
medico: quando il paziente comunica all'infermiere informazioni molto riservate è opportuno che la responsabilità del loro uso venga condivisa con
altri operatori.
Dopo che l'intervista si è conclusa e i dati sono stati registrati, la documentazione scritta viene conservata in un luogo sicuro e tenuta a
disposizione esclusivamente degli operatori sanitari coinvolti nel trattamento del paziente Questo è un altro modo di garantire la riservatezza e man
tenere un alto standard di assistenza infermieristica e di condotta professionale.
Per guidare l'intervista l'infermiere utilizza un modulo per anamnesi e adegua la sequenza delle domande all'andamento del colloquio.
Il modulo per anamnesi è uno strumento studiato per aiutare l'infermiere nella raccolta dei dati relativi allo stato di salute del paziente. Per tale
motivo il modulo non è memorizzato né seguito rigidamente a danno del soggetto. Per esempio, se quest'ultimo sta comunicando informazioni su un
particolare problema e l'infermiere lo interrompe per porre domande dirette sulla professione, grado di istruzione o legami familiari, il flusso della
conversazione potrebbe essere interrotto e alcuni fatti importanti rischierebbero di sfuggire all'attenzione.
È inoltre essenziale ascoltare il paziente mentre risponde alle domande. È accettabile prendere qualche piccolo appunto durante il colloquio,
senza tuttavia eccedere, in quanto ciò provocherebbe grande distrazione nell’interlocutore, limiterebbe il contatto con lo sguardo e trasmetterebbe un
messaggio impersonale.
2
L'intervistatore dimostra di comprendere la natura e l'intensità del problema del paziente.
Lo svolgimento dell'intervista non consiste esclusivamente in domande e risposte, il modo in cui l'infermiere ascolta e reagisce non verbalmente
rivela il suo autentico interesse per i problemi del paziente. Un comportamento di questo genere è spesso rassicurante, in tal caso l'intervista diventa
un fatto terapeutico.
Se durante il colloquio il paziente diventa silenzioso, può essere che egli sia sopraffatto dall'emozione o stia cercando di formulare una
descrizione accurata della situazione; non è opportuno interrompere tali silenzi, né un'eventuale crisi di pianto. L'infermiere deve resistere all'impulso
di dire alla persona che tutto andrà per il meglio o di fornire analoghe rassicurazioni verbali. Può accadere che le cose non vadano per il meglio e la
rassicurazione apparirebbe falsa. Inoltre da un'analisi delle paure e delle angosce del paziente è possibile apprendere molte cose. A volte affermazioni
generiche quali "Sembra triste" oppure "Sembra spaventato" incoraggiano il soggetto a spiegare i propri sentimenti e, nel contempo, comunicano
l'empatia dell'infermiere.
L'infermiere, indipendentemente dai propri convincimenti, deve cercare in ogni modo di far sentire al paziente che le sue opinioni e i suoi
atteggiamenti sono capiti e rispettati. Nell'intervista non vi è spazio per commenti del tipo "Non ci crederà sul serio, vero?" Se la persona non ci
crede, è improbabile che lo dichiari apertamente. Un atteggiamento non giudicante è necessario soprattutto quando l'argomento discusso è la
sessualità, la droga, l’alcolismo e i modelli culturali.
Gli atteggiamenti culturali riguardanti i rapporti familiari il ruolo della donna e il significato della salute devono essere accettati così come sono,
non diversamente dagli atteggiamenti verso il dolore, la malattia e il ricovero. Essi derivano infatti dalle esperienze personali che variano a seconda
dell'impostazione culturale della persona.
Un comportamento del paziente che l'infermiere trovi offensivo nei confronti di se stesso, dei propri familiari o dei propri amici può destare
ostilità, ira, ansia e, a volte, persino disgusto. L'infermiere non deve permettere che il paziente si accorga di tali sentimenti. Può accadere che,
inconsciamente, egli tradisca la sua irritazione, noia o incredulità, o anche che, a causa delle proprie paure, si senta profondamente a disagio nel
trattare con persone affette da taluni tipi di malattia. Il suo senso etico e morale può rendergli difficile creare un rapporto con alcolisti o drogati o
soggetti la cui malattia è la conseguenza di particolari pratiche sessuali o stile di vita. E un frequente difetto degli operatori sanitari considerare con
disprezzo, ira e ostilità la malattia autoinflitta. I sentimenti si intensificano quando il paziente è sotto l'effetto dell'alcol o della droga e talvolta
l'infermiere risponde all'ostilità con l'ostilità. Il primo passo nell'accostarsi efficacemente a questo genere di paziente è quello di capire i propri
impulsi interiori di rifiuto.
L'intervistatore è esperto nella comunicazione non verbale e sa riconoscere i gesti che rivelano atteggiamenti di difesa, di ostilità, di
fiducia, di impazienza e così via.
L'infermiere impara a rispondere al linguaggio del corpo nello stesso modo in cui risponde al linguaggio parlato. Spesso tra il linguaggio del
corpo e l'espressione verbale del paziente vi è contraddizione. Ciò emerge, per esempio, quando il paziente descrive una circostanza apparentemente
felice e tuttavia ha le lacrime agli occhi. L’intervistatore può rispondere a tali incongruenze facendole notare al paziente.
È necessario che l'infermiere tenga presenti la lingua e il grado di istruzione del soggetto. I pazienti che parlano una lingua o un dialetto diverso
dalla lingua dell'infermiere e quelli che hanno avuto scarsi contatti o nessun contatto con il sistema sanitario possono non aver dimestichezza con i
termini solitamente usati dagli specialisti. Perciò l’infermiere formula le domande in modo che esse siano facilmente comprensibili per il paziente;
nel dar la sua consulenza usa il minor numero possibile di termini tecnici. Se il paziente non capisce la lingua usata, è improbabile che egli
interrompa il dialogo per chiedere spiegazioni, principalmente per timore di apparire ignorante. Una serie di domande mirate può evidenziare il
livello di comprensione dell'argomento discusso.
Un secondo fattore che influenza la comprensione del paziente è l'impostazione culturale. Per esempio una donna di un'altra cultura, con una
concezione di salute personale diversa da quella di una madre nata e cresciuta in una città italiana, potrebbe, in caso di gravidanza, non chiedere
attenzione e assistenza fino al momento in cui ha inizio il travaglio; probabilmente essa non capisce la necessità di assistenza prenatale sostenuta
dagli operatori sanitari. In egual modo, una donna appartenente a una cultura in cui l'obesità è uno stile di vita, ammirato anche dal sesso maschile,
non capirebbe l'opportunità della dieta e del controllo del peso. Oppure alcune donne asiatiche abituate a non lamentarsi del dolore, anche intenso,
non accetterebbero l'idea di prendere analgesici. Tutte queste diversità di convinzione devono essere tenute presenti quando si è a contatto con
individui di altre culture.
Si deve anche tener conto delle differenze di esperienza in coloro che hanno un buon grado di istruzione e condividono la medesima
impostazione culturale. Una figlia unica di una famiglia cittadina può esser meno abile nell’affrontare i problemi della maternità rispetto a una donna
di una società rurale la quale sia stata allevata in una famiglia con otto figli e abbia partecipato all'educazione dei fratelli più piccoli.
L'intervistatore conclude il colloquio in modo appropriato, riassumendo le informazioni ottenute e accertandosi che il paziente abbia
compreso i principali punti discussi.
Prima di concludere l'intervista, l'infermiere chiede se il paziente abbia qualche domanda da rivolgergli; in modo particolare verifica che non vi
siano argomenti mal compresi, a tale scopo riassume le risposte del paziente. Ciò dà a quest'ultimo la possibilità di correggere le informazioni errate
e, inoltre, di aggiungere fatti eventualmente dimenticati in precedenza.
3
Contenuto dell'intervista
Quando l'équipe sanitaria vede il paziente per la prima volta, la necessità più immediata (tranne nelle situazioni di emergenza) è quella di
procedere a un'accurata raccolta di dati.
L'infermiere può avere la totale o parziale responsabilità di tale operazione, ma nell'uno e nell'altro caso deve conoscerne tutti gli aspetti. La
raccolta di dati si avvale delle seguenti componenti:
1. Dati biografici.
2. Informatore.
3. Disturbo principale.
4. Storta della malattia (o del problema di salute) attuale.
5. Storia clinica precedente.
6. Revisione dei sistemi.
7. Anamnesi familiare.
8. Profilo del paziente.
9. Esame obiettivo.
10. Dati radiologici e di laboratorio.
11. Formulazione del problema (diagnosi medica e infermieristica).
1. Dati biografici
I dati biografici o d'inquadramento aiutano a contestualizzare molte situazioni dell'anamnesi Tali informazioni comprendono il nome, l'indirizzo,
l'età, il sesso, lo stato civile, la professione e l'origine etnica del paziente. Alcuni operatori preferiscono avere in questo momento un profilo completo
del soggetto, la maggior parte tuttavia ritiene che ciò non sia consigliabile fino a quando l’intervistatore non abbia ottenuto la fiducia e la confidenza
del paziente. Inoltre è improbabile che una persona sofferente o afflitta da un problema impellente riponga grande fiducia in un intervistatore
interessato più allo stato civile o alla professione dell'assistito che a una pronta considerazione del problema per il quale gli è stato richiesto aiuto.
2. Informatore
Come sempre l'informatore è il paziente, per esempio nel viso di un bambino, di una persona disorientata o confusa, di un soggetto in stato di
incoscienza o in coma, oppure di un individuo affetto da gravi turbe psichiche. L'intervistatore si accerta dell'affidabilità dell'informatore e valuta
l'utilità delle informazioni fornite. Per esempio, è improbabile che pazienti isterici o depressi forniscano dati affidabili, mentre pazienti dediti all'alcol
o alla droga spesso utilizzano il diniego come meccanismo comportamentale. situazione (fondato sull'intervista nel suo complesso) e l'includa nella
documentazione relativa al paziente.
3. Disturbo principale
Il disturbo principale è il motivo che spinge il paziente a cercare aiuto. "Qual è il motivo che l'ha portata oggi a questo centro?", oppure "Per
quale motivo si è ricoverato?" sono domande che solitamente consentono di individuare il disturbo principale. Spesso il paziente non ha un disturbo
specifico, bensì cerca conferme o smentite circa il suo stato di salute/malattia, desidera controlli o un check-up. Se questa è la situazione, essa va
annotata in luogo del disturbo principale. Dopo che il paziente ha spiegato il suo problema, le sue parole vengono registrate tali e quali tra virgolette.
Tuttavia un'affermazione come "Il dottor Rossi mi ha mandato da lei" non è attinente al disturbo principale; quantunque tale informazione possa
essere inclusa come parte del profilo introduttivo del paziente, si dovrebbe chiedere a quest'ultimo la ragione per cui si è rivolto al dottor Rossi e tale
ragione dovrebbe essere registrata come disturbo principale. Se il paziente è stato ricoverato per uno scopo specifico, tale scopo deve essere precisato
(per es., «per col cistectomia»).
Spesso il paziente ha più problemi e, pertanto, più disturbi principali, i quali vengono elencati in base alla priorità assegnata dal paziente e
analizzati poi come entità separate se costituiscono problemi separati, o come malattia singola se sono manifestazioni diverse di un unico problema.
4
La storia della malattia in atto è una narrazione compatta e completa piuttosto che un'enunciazione di vari fatti scollegati; include informazioni
quali la data e il modo (improvviso, graduale) di comparsa del problema, l'ambiente nel quale esso si è manifestato (a casa, al lavoro, dopo un litigio,
dopo la ginnastica), le sue manifestazioni e il suo decorso.
Il decorso include l'autotrattamento, gli eventuali interventi medici, il progresso o gli effetti del trattamento e l'opinione del paziente sulle cause o
sul significato del problema.
I sintomi specifici (dolore, cefalea, febbre, cambiamenti delle abitudini intestinali) vengono riferiti dettagliatamente. Fondamentale per l'analisi di
un sintomo è la sua localizzazione e la sua irradiazione (nel caso di dolore), la sua qualità, severità e durata. L'intervistatore si informa anche sulla
persistenza o intermittenza del sintomo, sui fattori che l'aggravano o l'alleviano e su qualsiasi altra manifestazione collegata di cui il paziente sia
consapevole.
Le manifestazioni collegate sono sintomi che compaiono simultaneamente al disturbo principale. La presenza o assenza di sintomi collegati può
gettar luce sull'origine ampiezza del problema del paziente, come pure sulla diagnosi. Tali sintomi sono considerati importanti reperti po sitivi o
negativi e vengono ricavati dalla rassegna dei sistemi direttamente collegati al disturbo principale Per esempio, se il paziente lamenta un sintomo
vago, quale stanchezza o perdita di peso, tutti i sistemi del corpo vengono valutati e inseriti nella storia della malattia in atto. Se, al contrario, il
principale disturbo del paziente è un dolore toracico, nella storia della malattia saranno inclusi soltanto i sistemi cardiopolmonare e gastrointestinale.
In entrambe le circostanze si registreranno sia i reperti positivi sia quelli negativi in modo da precisare ulteriormente il problema.
Anamnesi
Un dettagliato sommario dell'anamnesi del paziente è una componente preziosa della raccolta dati. Dopo aver ottenuto informazioni sulla salute
generale del paziente in passato, l'infermiere procede, in modo ordinato, a interrogare il paziente sul suo stato di immunizzazione e sulle sue eventuali
allergie a farmaci o altre sostanze. Nella cartella vanno registrate le date delle vaccinazioni, il tipo di allergia e le reazioni contrarie. Si chiede inoltre
al paziente di fornire informazioni, se note, sul suo ultimo esame obiettivo, lastre radiografiche del torace, elettrocardiogramma (ECG), esiti di visita
oculistica, di controllo dell'udito e di controllo dentistico, esiti del Pap test (nel caso di pazienti femminili). Gli si chiede inoltre di parlare delle sue
malattie precedenti e si registrano sia le risposte positive sia quelle negative. Viene anche registrata la data o l'età del paziente all'epoca della malattia,
nonché il nome del medico curante o dell’ospedale di provenienza, la diagnosi e il trattamento. Viene eseguita un'anamnesi sui seguenti argomenti:
Malattie infantili: morbillo, rosolia, poliomelite, pertosse, parotite epidemica, varicella, scarlattina, febbre reumatica, tonsillite
streptococcica
Malattie dell'età adulta
Malattie psichiatriche
Traumi: ustioni, fratture, lesioni craniche
Ospedalizzazioni
Interventi chirurgici
Terapie in corso: farmaci prescritti, farmaci da banco, rimedi domestici
Uso di alcol e di altre droghe
Se un particolare ricovero o un importante intervento clinico riguarda la malattia in corso, non è necessario ripeterne la storia; sulla cartella
l'infermiere scriverà l’annotazione "Vedere storia della malattia attuale".
7. Anamnesi familiare
Vengono poste domande sull'età e sullo stato di salute, o causa di morte dei parenti di primo grado (genitori, fratelli, coniuge, figli) e dei parenti
di secondo grado (nonni, cugini) al fine di identificare le eventuali malattie ereditarie, trasmissibili o legate all'ambiente. In particolar modo
l'infermiere si informa su malattie quali tumori maligni, ipertensione, cardiopatie, diabete, epilessia, malattie mentali, tubercolosi, malattie renali,
artriti, allergie, asma, alcolismo e obesità. Uno dei più semplici metodi di registrazione di tali dati è l'uso dell'albero genealogico o genogramma.
5
possibilistiche, poi, quando è necessario conoscere fatti specifici, pone domande dirette. Spesso il paziente è meno preoccupato se il colloquio ha
inizio con informazioni impersonali (luogo di nascita, professione, grado di istruzione) e prosegue con informazioni più personali (sessualità,
immagine del proprio corpo, risorse per affrontare la situazione).
Un profilo generale del paziente include sei aree:
1. Storia passata.
2. Istruzione e professione.
3. Ambiente (fisico, spirituale, interpersonale).
4. Stile di vita (modelli e abitudini).
5. Concetto di se.
6. Risposta allo stress.
Storia passata Il profilo del paziente inizia con una breve storia della sua vita. Le domande riguardanti il suo luogo di nascita e i luoghi in cui è
vissuto l'aiutano a focalizzare l'attenzione sui suoi primi anni di vita. Si possono ottenere informazioni su esperienze personali dell’infanzia o
dell'adolescenza particolarmente importanti per il paziente chiedendo "C'è qualcosa della sua infanzia e della sua adolescenza che mi potrebbe esser
utile conoscere?" Lo scopo dell'intervistatore è quello di incoraggiare il soggetto ad attuare una rapida revisione dei suoi anni giovanili e dar risalto a
un evento o una circostanza particolarmente significativa. A volte il soggetto non riesce a ricordare qualcosa che ritiene importante comunicare
all'infermiere. O invece coglie l'opportunità per comunicare informazioni relative a un successo personale, a un fallimento, a una crisi evolutiva o a
un episodio di violenza fisica o psicologica.
Istruzione e professione Le domande riguardanti la condizione economica o il grado di istruzione possono apparire intimidatorie al paziente,
pertanto vengono affrontate indirettamente concentrando l'attenzione sulla professione presente. Se il paziente è un lavoratore dipendente, la frase
"Mi parli del suo lavoro" spesso produce informazioni sul suo ruolo, sulle sue mansioni e sulla sua soddisfazione professionale. Potrà esser
necessario interporre domande dirette su precedenti occupazioni e su mire carrieristiche nel caso in cui il soggetto non fornisca egli stesso tali
informazioni fin dall'inizio.
Chiedere al paziente quali titoli gli furono necessari per ottenere il suo attuale posto di lavoro è un approccio più sensibile alla sua preparazione
culturale che non chiedergli se abbia frequentato le scuole superiori. Raramente è necessario conoscere l'effettivo ammontare dello stipendio di una
persona, è invece opportuno sapere se le sue entrate sono sufficienti per far fronte alle spese e al tenore di vita a cui è abituato. Può esser utile la
domanda "Ha qualche preoccupazione finanziaria in questo momento?" oppure "A volte ci sembra di non aver abbastanza soldi per far quadrare i
conti. È d'accordo?" È inoltre opportuna un'indagine sulla copertura assicurativa del soggetto e sui suoi contributi sanitari.
Ambiente Nel concetto di ambiente vanno inclusi sia l'ambiente fisico e i suoi rischi potenziali, sia la consapevolezza spirituale, l'impostazione
culturale, i rapporti interpersonali e il sistema di supporto della persona.
Ambiente fisico Vengono poste domande sul tipo di abitazione (appartamento, bifamiliare, casa singola) in cui la persona vive, sulla sua
collocazione, sulla sicurezza, sul comfort, sul vicinato. L'infermiere cerca di individuare eventuali situazioni di rischio ambientale, per esempio
l'isolamento, una protezione inadeguata, potenziali pericoli di fuoco, inquinamento (rumore, aria, acqua) e inadeguate attrezzature igienico-sanitarie.
Ambiente spirituale Essere «spirituale» significa meditare sulla propria esistenza, accettare sfide nella propria vita, cercare e trovare risposte a
interrogativi personali. Molte persone esprimono tale spiritualità identificandosi con una determinata religione. Al pari degli influssi culturali, le
convinzioni e i valori spirituali dirigono il comportamento di una persona e il suo approccio ai problemi di salute e al sistema sanitario in generale. La
spiritualità dell'individuo viene spesso messa alla prova durante l'esperienza di una malattia o di una crisi evolutiva. Può allora accadere che egli
provi un notevole turbamento riguardo al significato del problema o crisi intervenuta nella sua vita e che, dinanzi alla sfida delle nuove intuizioni e
crescita spirituale, trovi difficile reagire. È importante che l'infermiere proceda a un breve accertamento della situazione spirituale del paziente,
concentrandosi su tre aree:
1. L importanza della religione nella vita del soggetto.
2. L'importanza del credo religioso nella visione che il soggetto ha della salute e della malattia.
3. Le pratiche religiose.
È importante per lei Dio o la religione? Se sì, per quale motivo? Se no, qual è la cosa più importante nella sua vita. Vi sono pratiche
religiose importanti per lei? Ha qualche preoccupazione di tipo spirituale in conseguenza del suo problema di salute?
Ambiente interpersonale Influssi culturali, rapporti con familiari e amici, presenza o assenza di un sistema di supporto, sono tutti elementi che fanno
parte dell’ambiente interpersonale.
Etnia Le convinzioni e i comportamenti tramandati di generazione in generazione sono conosciuti come modelli culturali o etnici; attraverso la
lingua, l'abbigliamento, le scelte alimentari e l'assunzione del ruolo essi vengono espressi nella percezione della malattia e della salute e nei
comportamenti relativi alla salute. L'importanza attribuita all'influsso di tali convinzioni e abitudini sull’atteggiamento del paziente nei confronti di
un problema di salute e sul suo rapporto con l'équipe sanitaria non è mai troppa, è questa la ragione per cui si cerca di stabilire l'identità etnica
(culturale e sociale) e l'identità razziale (biologica) del paziente. Le seguenti domande possono aiutare l'infermiere a ottenere le informazioni
pertinenti:
Stile di vita La sezione del profilo del paziente concernente lo stile di vita offre all'infermiere la possibilità di ottenere informazioni sui
comportamenti relativi alla salute. Tali comportamenti includono le abitudini riguardanti il sonno, l'attività fisica, l'alimentazione e lo svago, come
pure le abitudini personali quali il fumo e l'uso di droga, alcol e caffeina. La maggior parte delle persone non ha molta difficoltà a riferire dettagli
sulle proprie abitudini di riposo o sulle proprie scelte di svago; molti soggetti invece sono alquanto sensibili alle domande relative al fumo, all'alcol e
alla droga. Può accadere che la persona tema l'indagine dell'infermiere e dunque minimizzi l’estensione della sua abitudine. Per tale ragione è più
probabile che l'infermiere ottenga maggiori informazioni chiedendo "Quale tipo di bevanda alcolica preferisce bere durante una festa?" piuttosto che
"Lei beve?" Definire il paziente come un soggetto che «beve nelle occasioni sociali» è una descrizione vaga e sconsigliabile; è invece opportuno
individuare il tipo e la quantità di alcol assunti giornalmente o settimanalmente (per esempio: mezzo litro di birra al giorno da due anni).
Se l'infermiere sospetta un problema di alcolismo, potrà chiedere ulteriori informazioni ponendo domande del tipo "Qualcuno l'ha già informata
che il bere può causarle problemi?", oppure "Ha mai pensato di ridurre la quantità di alcol?" In modo analogo l'infermiere otterrà informazioni sul
fumo e sul consumo di caffeina.
A domande sul fumo, sul consumo di caffeina e sull'uso di alcol non fanno inevitabilmente seguito domande sull'uso di droga. Un approccio non
censurante consentirà al paziente di parlare con maggiore sincerità e precisione di un suo eventuale uso di stupefacenti. Spesso è utile porre domande
che richiedono una risposta diversa da un semplice "sì" o "no". Poiché i nomi o i termini usati per designare le varie droghe e il loro modo di
somministrazione cambiano nel tempo, può esser necessario chiedere al paziente una spiegazione dei termini.
Concetto di se Il concetto di se è il prodotto di pertinenti esperienze con gli altri e il risultato delle reazioni altrui al «se», è l'opinione che
l'individuo ha di se stesso, è il prodotto di anni di input e interpretazione da parte sua. A volte l'infermiere può accertare l'autoconcetto di un soggetto
chiedendogli la sua opinione riguardo al presente "Che cosa pensa della sua vita in generale?" o la sua previsione del futuro "Come sarà la sua vita in
futuro?" oppure "Come si vede lei fra qualche anno?"
Le preoccupazioni per la salute possono costituire una minaccia per la visione che l'individuo ha di se stesso. La sua immagine del corpo e la sua
visione di se sono vulnerabili durante le normali crisi evolutive (l'adolescenza, la gravidanza, la vecchiaia) e inoltre dopo taluni interventi chirurgici o
clinici. Il semplice fatto di essere ospedalizzato può causare un'alterazione nell'immagine che un individuo ha di se stesso: improvvisamente egli si
vede debole, inerme e impotente. Alterazioni indotte da interventi chirurgici, quali la colostomia o la mastectomia, costituiscono un'ancor più grave
minaccia per l'immagine del corpo. È perciò importante che l'infermiere conosca la visione che l'individuo ha di se stesso e del proprio corpo. Le
seguenti domande possono fornire informazioni utili:
Sessualità Nessun'altra area dell'accertamento è tanto personale quanto l'anamnesi sessuale. L'ansia dell’intervistatore è la causa per cui quest'area
del profilo del paziente è spesso trascurata o analizzata in modo inadeguato. Una scarsa conoscenza degli argomenti relativi alla sessualità e una
preoccupazione per la propria sessualità possono essere d'ostacolo all'efficacia operativa dell'infermiere, il quale può aver dubbi sul modo e sul
momento in cui richiedere tali informazioni con adeguata sensibilità.
L'accertamento sessuale può essere affrontato alla fine dell'intervista insieme all'accertamento dei rapporti interpersonali o dello stile di vita,
oppure può essere parte dell'anamnesi del tratto urogenitale all'interno della revisione dei sistemi. Probabilmente è più facile per l’infermiere
affrontare un discorso sulla sessualità dopo aver parlato, per esempio, delle mestruazioni. Con un paziente maschio un analogo discorso può essere
affrontato dopo le domande relative al sistema urinario.
E consigliabile cominciare l'accertamento con una domanda generica riguardante la fase evolutiva del soggetto e la presenza o assenza di rapporti
di amicizia intima. Per esempio, se si parla di sessualità con un adolescente, possono esser utili le seguenti domande:
Domande di questo tipo possono portare a una discussione sulle preoccupazioni riguardanti l'espressione sessuale e sulla qualità di un rapporto di
amicizia o a domande sulle pratiche contraccettive.
Prima di affrontare temi legati all'identità sessuale, alle pratiche contraccettive o alla qualità della relazione sessuale, l'infermiere stabilisce, a
seconda dell'età del soggetto, se questi sia sessualmente attivo. Bada inoltre a evitare con cura ogni allusione alla fedeltà, all'eterosessualità o a
pratiche sessuali. Le domande saranno formulate in modo che il soggetto si senta libero di parlare della propria sessualità indipendentemente dal
proprio stato coniugale o tendenza sessuale. Solitamente le domande dirette sono meno intimidatorie se precedute dalla frase "La maggior parte della
gente pensa che..." oppure "Molta gente si preoccupa perché ...". Frasi simili conferiscono ai senti menti o comportamenti un'impressione di normalità
e incoraggiano il soggetto a comunicare le informazioni che altrimenti tralascerebbe, convinto che i suoi sentimenti o comportamenti siano discutibili
o diversi.
L'andamento dell'intervista deve essere sempre regolato dalle esigenze del paziente. Se egli è brusco nelle sue risposte e fa capire che non
desidera prolungare la discussione su quel punto, l'infermiere passa a un altro argomento. Tuttavia, introducendo il tema della sessualità, si fa
comprendere al soggetto che la discussione di problemi sessuali è accettabile e che in futuro sarà possibile discutere su tale argomento con
l'infermiere. (Vedi anche cap.7, La sessualità.)
7
Esposta allo stress Ogni individuo affronta un evento stressante cercando di eliminare o minimizzare lo stress. La sua capacità di adattamento è
legata alla sua abilità di far fronte efficacemente alla situazione stressante. L'esame di precedenti modelli di reazione e la valutazione degli stress
attuali e dei risultati attesi aiutano l'infermiere a comprendere la generale capacità del paziente di affrontare lo stress.
È soprattutto importante intuire le eventuali aspettative dell'individuo nei confronti dei suoi familiari, dei suoi amici e dell'équipe sanitaria
riguardo alla soluzione del suo problema.
8
stile di intervista in armonia con la propria personalità e un tipo di anamnesi che sia flessibile per adeguarsi alla struttura in cui egli opera e alle
esigenze del paziente. Il tipo di anamnesi e le tecniche di intervista presentate in questo capitolo sono date come linee guida che l’infermiere può
seguire durante la sua acquisizione dei dati.