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Autore: Imbolo Mbue

Titolo: The Longings of Jende Jonga

Trama: Il romanzo si apre con Jende Jonga che si fa aiutare a preparare il curriculum
(contadino e spazzino in Camerum, lavapiatti e tassista a Manhattan) e si presenta nel
suo completo elegante (un gessato verde) alla Lehman Brothers per un colloquio.
Ottiene così il posto ben pagato come chauffeur di Clark Edwards, grazie alla
segnalazione del cugino Winston, socio di un prestigioso studio di avvocati. È stato il
cugino Winston, che si è pagato gli studi in legge prestando servizio nell’esercito
americano dopo aver vinto la lotteria della green card, a pagargli il biglietto per
venire a inseguire il sogno americano. Dopo un paio d’anni di lavoro, Jende è riuscito
a ricongiungersi con Neni, la madre del figlio di sei anni Liomi, che non ha potuto
sposare in patria per l’opposizione del padre di lei che lo giudicava socialmente
inferiore e l’aveva anche fatto mettere in prigione per aver ingravidato la figlia. Neni
è arrivata con un visto studentesco e tenta caparbiamente di realizzare il sogno di
diventare farmacista lavorando part-time come infermiera. Lo stipendio di chauffeur
fornisce alla famiglia una relativa tranquillità economica, ma sulla loro felicità grava
una spada di Damocle: Jende sta tentando di ottenere asilo in America presentandosi
(dietro consiglio dell’avvocato trafficone Bubakar) come un perseguitato dalla
suocero – e ha un permesso di lavoro solo in attesa della decisione della corte.

Jende non lavora solo portando in giro Clark Edwards (che sta tentando di convincere
i vertici della Lehman a cambiare strategia e a risanare la banca finché sono in tempo)
ma anche per la moglie Cindy, una dietologa, per il figlio ventenne Vince e per il
decenne Mighty. Neni, incinta del secondo figlio sostituisce Anna, la domestica degli
Edwards, stringe un rapporto intimo e affettuoso con i figli e diventa la confidente di
Cindy dopo averla svegliata da un torpore letargico indotto da un cocktail di potenti
antidolorifici e alcool di cui la donna abusa. Cindy le racconta di avere origini
poverissime: è la figlia di una violenza sessuale e dell’impossibilità di abortire, e vive
come un dramma la decisione del figlio Vince di lasciare gli studi di giurisprudenza
per andare in India e lasciare la vita materialista dei genitori per darsi alla spiritualità.

Per Jende arrivano brutte notizie: la sua richiesta di asilo è stata respinta, e comincia
la sfiancante battaglia legale per restare il America. Intanto la Lehman crolla, e Clark
passa alla Barclays, e lo stress della vicenda lo spinge a cominciare a frequentare
escort. La moglie ricatta Jende per costringerlo a fare la spia sugli spostamenti del
marito, ma lui si mette d’accordo con Clark per non rivelarle nulla sui suoi
appuntamenti al Chelsea Hotel. Quando la escort di Clark rivela tutto a un tabloid,
Cindy capisce che Jende le ha mentito e costringe il marito a licenziarlo. La
situazione si fa difficile, senza un permesso di lavoro, deve tornare a lavorare in nero
come lavapiatti. Neni ricatta a sua volta Cindy chiedendole dei soldi per non dare ai
tabloid una foto che la ritrae in stato comatoso dopo un abuso di antidolorifici e
alcool. Qualche mese dopo, Cindy viene trovata morta, soffocata nel suo vomito per
il suo vizio di mescolare vicodin e alcool. Anche il padre di Jende muore, e lui decide
di tornare in patria, rinunciando alla costosa battaglia legale per ottenere dilazioni e
appelli. Neni vuole restare e trai due scatta una crisi che porta anche a episodi di
violenza domestica. Alla fine anche lei, vedendo gli amici perdere la casa dopo aver
perso il lavoro e non essere riusciti a pagare le rate del mutuo, si rende conto
dell’ineluttabilità del ritorno. Il sogno americano è morto, e con qualche migliaio di
dollari risparmiati potranno realizzare qualcosa di simile in Camerum.

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