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Francis Kleynjans opere incompiute

Francis Kleynjans was born in Paris on 15th April 1951. He studied the
guitar under Alexandre Lagoya at the Paris Conservatoire. He was
laureate of the Foundation Yehudi Menuhin and won a prize for
composition at the 22nd International Guitar Competition in Paris which
earned him many commissions both in France and abroad. A talented
performer and a composer with an international reputation, he has
written works for orchestra, guitar quintet and three concertos for guitar
and orchestra. These works, first performed in France (Paris, Cannes,
Nice) were also played with great success notably in the USA and Canada.
Kleynjans has composed more than 400 pieces for guitar (teaching works,
concert solos, pieces for several guitars) which appear in concert
programmes throughout the world, in particular in Germany, Spain,
Scandinavia, Japan.
Lo scrittore Francis Kleynjans è conosciuto in tutto il mondo per le sue
magnifiche opere. Ha anche scritto script per Uncategorized per molto
tempo. Va notato che Francis Kleynjans ha lavorato in un lavoro
straordinario e solo nel tempo libero ha scritto i suoi libri. Dopo il primo
successo, ha guadagnato popolarità nel suo paese e ha iniziato a dedicare
tutto il suo tempo libero alla sua amata opera. In tutto il mondo, le sue
opere sono state ampiamente pubblicizzate, milioni di lettori sono rimasti
entusiasti delle sue opere. Il nostro sito contiene 1 libri di questo autore.
Libri scritti in lingue: Italiano.

Cominciò studiando il violoncello presso un sacerdote, poi, quasi da


autodidatta, si dedicò alla chitarra classica. Fu uno dei migliori concertisti
dell'inizio Ottocento a Parigi (dove si trasferì, in seguito ad una fortunata
serie di concerti, nell'aprile 1808, dopo un periodo a Livorno dove nel
1801 gli nacque il figlio Gustavo). È questo il periodo della sua grande
produzione, che comprende soli, duetti, trii, quartetti, concerti, fantasie,
arie con variazioni, ecc. Il suo catalogo annovera 366[1] numeri d'opus,
oltre a decine di brani senza numero. Carulli scrisse anche un metodo, che
venne pubblicato in pochi anni da quattro case editrici diverse.

Negli ultimi anni della sua vita la sua fama fu offuscata dal cambio del
gusto musicale e dall'apparizione di nuovi giovani artisti, la cui tecnica più
moderna consentiva l'apertura di altri orizzonti musicali. Da quel
momento si dedicò quasi esclusivamente all'attività didattica. Fra i suoi
allievi ricordiamo suo figlio Gustavo il quale, dopo aver tentato la carriera
di operista, divenne stimato insegnante di canto; notabile anche la
"conversione" alla chitarra di un Filippo Gragnani compositore oramai
trentenne per merito di Carulli. Segno della stima di cui godeva è la
dedica di composizioni da parte sia dello stesso Gragnani (con tre Duetti
per due chitarre), sia Luigi Legnani, con il Grande Capriccio op.34,
Giuseppe Pasini con tre Sonate (pubblicate da Ricordi nel dicembre 1817),
Zani de Ferranti con i 44 Capricci op.50.
La sua musica è legata ai modelli ispirati alla scuola napoletana (ad
esempio nelle Ouvertures) e all'impianto strutturale derivato dalla musica
galante[2] e rimane sostanzialmente estranea al concetto di sviluppo e di
elaborazione motivica. La sua produzione è caratterizzata da composizioni
di grande interesse insieme ad altre di genere più consumistico, ma non
perde mai di nitore e pulizia formale. Scrisse per tutti i generi con
chitarra, sia per chitarra solista (Sonate op. 5, 21; Grand Sonata op.16;
Solo op.20 e op.76), sia per varie formazioni cameristiche (Tri op.9, 12 e
tre ouverture da Rossini per flauto, violino e chitarra; Serenate per flauto
e chitarra; Grande Sonata op. 25 per due chitarre; numerosi duetti con
pianoforte) e anche per chitarra e orchestra (Concerto op. 8, 140 e il
doppio concerto col flauto).

La maggiore popolarità, tuttavia, gli derivò dal Metodo op. 27, un testo
didattico moderno e di eccezionale completezza per l'epoca e concluso da
24 pregevoli duetti. Il Metodo fu integrato in seguito da diversi
supplementi. Alcuni anni dopo, il Carulli volle aggiornare la sua didattica,
pubblicando un nuovo Metodo op. 241; il secondo Metodo risulta
effettivamente più razionale e raggiunge un livello tecnico più avanzato
del primo, ma il testo di riferimento, tuttora in uso, rimase lo storico
Metodo op. 27.

Composizioni

 Due concerti per chitarra e orchestra op. 8 in la maggiore e op. 140


in mi minore
 Concerto per flauto, chitarra e orchestra in sol maggiore
 Sonate op. 9, 16, 21, 47, 81, 159
 Studi per chitarra (esercizio per l'utilizzo della mano destra)
 Tre gran trii per violino, flauto e chitarra
 Notturno per due violini, flauto (o clarinetto) e chitarra francese

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