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LOGICHE DI CONTROLLO A COMFORT COSTANTE PER LA MINIMIZZAZIONE DEI

CONSUMI ENERGETICI GLOBALI IN TIPOLOGIE PER UFFICI DOTATE DI ELEMENTI


FRANGISOLE MOBILI

Arch. Antonio Carbonari (1) - Ing. Giancarlo Rossi (1)

(1)
Dipartimento di Costruzione dell’Architettura - Istituto Universitario di Architettura
di Venezia - Tolentini 191, S.Croce - 30135 Venezia - e-mail:
carbonar@brezza.iuav.unive.it, rossigc@brezza.iuav.unive.it

SOMMARIO
In riferimento al problema del controllo del guadagno solare in edifici caratterizzati dalla presenza di ampie
superfici vetrate, é presentata una metodologia informatizzata per lo sviluppo di una logica di azionamento
automatico dei dispositivi mobili deputati a tale scopo. I dispositivi considerati sono: alette inclinabili esterne e
tendine diffondenti interne. La logica di controllo é finalizzata alla minimizzazione della domanda totale di
energia primaria nel rispetto delle condizioni generali di comfort. La metodologia utilizza i programmi di calcolo
Ener_lux, Midas e Comfort, già presentati in occasione del 54° Congresso ATI, e modificati in modo da simulare
le retroazioni attuate con i dispositivi. Questi programmi consentono il calcolo dei fabbisogni energetici relativi
alla climatizzazione ed alla illuminazione artificiale di un ambiente confinato, mediante la simulazione del
comportamento energetico dinamico di questo (con passo orario in giorni-tipo mensili). Il bilancio tiene conto
delle fonti interne, degli apporti energetici e luminosi di origine solare consentiti dalla configurazione dei
dispositivi e dalle ostruzioni urbane, del calore fornito dalle lampade e dell’energia primaria consumata per
l’illuminazione. I programmi consentono di verificare le condizioni di comfort termoigrometrico e luminoso. Si é
esaminato un modulo-ufficio con una parete esterna vetrata e dotato dei suddetti dispositivi. Simulandone il
comportamento in tre climi italiani si sono confrontati i risultati conseguibili con varie logiche di controllo dei
dispositivi ed é stata individuata quella più conveniente nei climi considerati.

ABSTRACT
With reference to the problem of solar gain control in buildings with large glazed surfaces, this work present a
computer method aimed to develop a control logic to manage movable devices as: tilting external blades and
internal diffusing screens. The control logic is aimed to minimise the total annual global primary energy demand,
comprehensive of artificial lighting and climatisation, with respect of general comfort conditions. The method
utilise a software package composed by the programs Ener_lux, Midas and Comfort, already presented at the 54°
ATI Congress, and modified to simulate the control actions performed by means of the moving devices. The new
version of Ener_lux performs visual comfort evaluations by means of an original algorithm, that simulates the
visual field of each occupant in the room and calculate each luminance. These programs allow the calculation of
the energy demand related to climatisation and artificial lighting of a room, simulating its dynamic thermal
behaviour with hourly step. The general comfort conditions are half-automatically checked. Energy balance take
into account all internal gains, comprehensive of lamps, energy and luminous solar gains; also primary energy for
lighting is calculated. A case-study concerning a room of an office building, having an external wall completely
glazed ad equipped with movable devices, has been examined in three Italian climate. Using this method some
different control logic to manage shading and diffusing devices are compared and the best performance one has
been chosen.
1. INTRODUZIONE
Le moderne tipologie per uffici sono caratterizzate dall’uso di pareti interamente vetrate, che richiedono la
presenza di dispositivi per il controllo della radiazione solare entrante.
La presenza delle ampie superfici vetrate può comportare infatti problemi di vario genere:
a) disturbi alla visione dovuti a varie forme di abbagliamento,
b) discomfort termico dovuto alla radiazione diretta sugli occupanti, ed alla asimmetria della temperatura
radiante,
c) surriscaldamento del locale, sia in Estate che nelle stagioni intermedie, a volte anche in Inverno, con
conseguente aumento dei carichi da climatizzazione,
d) eccessivi carichi da riscaldamento in Inverno, soprattutto qualora si decida di schermare la radiazione diretta
per evitare l’abbagliamento.
I dispositivi per il controllo della radiazione considerati in questa sede sono costituiti da alette inclinabili
esterne e tendine diffondenti interne alla vetratura.
Nei nostri climi il controllo dei vari dispositivi deve avvenire secondo criteri diversi a seconda della stagione,
per soddisfare esigenze a volte contrastanti; come massimizzare lo sfruttamento della luce naturale evitando le
varie forme di abbagliamento ed il surriscaldamento del locale, oppure impedire l’abbagliamento, evitando di
penalizzare i guadagni termici.
Le diverse strategie adottabili per la regolazione dei flussi energetici e luminosi in ingresso hanno evidenti
effetti sui consumi energetici globali dell’edificio, risultanti dalla somma dei consumi dovuti alla
climatizzazione ed all’illuminazione artificiale. In questo lavoro é illustrato un metodo per lo sviluppo di una
logica di controllo dei dispositivi mobili finalizzata alla minimizzazione della domanda totale di energia primaria
nel rispetto delle condizioni generali di comfort.
La metodologia si avvale dei programmi Ener_lux, Midas e Comfort, già presentati in occasione dello 54°
Congresso ATI, che sono stati modificati in modo da poter svolgere anche le valutazioni sulla qualità
dell’ambiente luminoso e simulare le azioni di controllo attuabili con i dispositivi mobili [1].
Questi programmi consentono il calcolo dei fabbisogni energetici relativi alla climatizzazione annuale ed alla
illuminazione artificiale di un ambiente confinato, simulandone il comportamento energetico dinamico e le
condizioni di illuminamento naturale con passo orario e per giorni-tipo mensili. Il calcolo tiene conto delle fonti
interne, dei guadagni energetici e degli apporti luminosi di origine solare che sono consentiti dall’assetto dei
dispositivi e dalle ostruzioni urbane. Fra le fonti interne considerate vi é l’impianto di illuminazione artificiale
integrativa, la cui potenza varia automaticamente in funzione del livello di illuminazione naturale. I programmi
consentono inoltre la verifica delle condizioni di comfort termoigrometrico e luminoso.
E’ stato esaminato come caso-studio il modulo-ufficio rappresentato in Figura 1, nei tre climi italiani di
Venezia, Roma e Trapani. Relativamente a questo modulo é stato condotto un confronto fra diverse logiche di
controllo automatico dei dispositivi. Sono stati simulati dapprima gli esiti di due logiche “estreme” consistenti
nell’intercettare sempre e nel non intercettare mai la radiazione solare diretta. Questo ha consentito di individuare
per ogni clima e per ogni stagione i tipi di domanda energetica più rilevanti, che si sono dimostrati in generale
quelli connessi alla climatizzazione ed in particolare al raffrescamento. E’ stata quindi formulata una logica di
controllo volta a contenere prioritariamente questa domanda mantenendo le condizioni generali di comfort. I
risultati conseguibili con essa sono stati raffrontati con quelli relativi ad altre logiche di controllo e/o ad altre
configurazioni del sistema fisico:
- sistema privo di alette,
- alette con inclinazione fissa a 45°, soluzione frequentemente adottata dai progettisti,
- logica di controllo che persegue la minima inclinazione necessaria ad intercettare sempre totalmente la
radiazione diretta.

2. IL CASO-STUDIO
Si é esaminato un locale ad uso ufficio di dimensioni: 5 per 6 m in pianta ed alto 3.3 m, con un’unica parete
esterna interamente vetrata su uno dei due lati lunghi. La vetratura é costituita da un doppio vetro di tipo
normale, con lastre da 4 millimetri ed intercapedine dello spessore di sei millimetri. La parete vetrata é orientata
a Sud ed é dotata di elementi frangisole mobili disposti esternamente.
Il locale é situato in un edificio dalla struttura in cemento armato. Il sistema di climatizzazione ipotizzato è
del tipo ad aria primaria e ventilconvettori.
Le alette mobili esterne sono continue lungo la facciata, sono profonde 0.6 m nel senso dell’aggetto e
distanziate verticalmente fra loro di 0.6 m; quando sono in posizione orizzontale il loro bordo interno dista 0.3 m
dalla vetrata, mentre in posizione verticale le alette costituiscono una cortina continua in grado di oscurare
completamente l’apertura vetrata.
All’interno della vetratura sono invece applicabili elementi diffondenti costituiti da tendine micro-forate.
Queste, dal punto di vista illuminotecnico, svolgono una funzione attenuante e diffondente, con coefficiente di
trasparenza pari a circa 0.6; dal punto di vista energetico esse fungono da assorbitore della radiazione solare su
tutto lo spettro, quindi tali dispositivi non impediscono il guadagno termico poiché reirradiano energia nel campo
dell’infrarosso e cedono calore all’aria per via convettiva.

Fig. 1 - Il modello geometrico del sistema fisico studiato, è evidenziata la posizione degli osservatori e la
direzione del loro sguardo

Nelle simulazioni illuminotecniche il locale é stato schematizzato come illustrato in Figura 1.


I valori ipotizzati delle riflettanze sono: 0.6 per le alette esterne, 0.5 per le pareti ed il soffitto, mentre per il
piano orizzontale si é considerata una riflettanza pari a 0.4, intermedia tra quella dei piani di lavoro e quella del
pavimento. Per tutte le superfici si é ipotizzato un comportamento lambertiano.
Nel locale sono presenti due postazioni di lavoro, il controllo sull’abbagliamento é stato effettuato in
riferimento al campo visivo di entrambi gli occupanti.
Le fonti interne considerate sono costituite dai due occupanti in attività sedentaria (60 W ciascuno di flusso
termico sensibile), da due computer (2 x 350 W) e dalla potenza modulabile dell’impianto di illuminazione.
Si é ipotizzato un parco lampade fluorescenti diviso in due zone di controllo: due fasce parallele alla
superficie vetrata, con parzializzazione del flusso luminoso per ogni zona mediante modulatori accoppiati a
reattori elettronici con uscita ad alta frequenza.
Nel bilancio energetico non sono stati considerati i carichi latenti in quanto costanti in tutte le situazioni
confrontate.
La “superficie sede del compito visivo” sulla scrivania é stata definita conformemente al progetto U29000110
di aggiornamento della UNI 10380 [2], ovvero, nel caso di lavoro da ufficio, un’area della scrivania
corrispondente alle dimensioni di un foglio A3, e per “immediato intorno del compito visivo” si é intesa la
circostante superficie della scrivania per un’estensione di circa 30 centimetri lungo ogni lato del compito visivo.
La luminanza media di queste due aree è stata assunta come luminanza del fondo nelle verifiche di cui al
paragrafo 5.
La definizione della direzione dello sguardo degli occupanti é determinante ai fini delle valutazioni sul
comfort luminoso, dal momento che, come si é poi verificato, il valore del Daylight Glare Index (DGI) é molto
sensibile ad ogni sua variazione.
Si é assunto che lo sguardo di ogni occupante sia orientato lungo una linea inclinata, in pianta, di 60° rispetto
alla normale alla parete vetrata, vale a dire in una direzione intermedia tra il compito visivo presente sulla
scrivania ed il video del computer, che é posizionato come indicato in Figura 1 per evitare il riflesso della
finestra. La linea di vista avrebbe dovuto anche essere inclinata verso il basso di 30°: angolo intermedio tra i 15°,
necessari per osservare lo schermo, ed i 45° necessari per guardare il compito visivo sul piano della scrivania.
Tuttavia, per tener conto del disagio che si verifica al momento in cui l’osservatore solleva lo sguardo dall’area
di lavoro ed entrano nel suo campo visivo estensioni maggiori di superfici luminose visibili attraverso la finestra,
si é preferito adottare una direzione più penalizzante nei confronti del DGI: la direzione orizzontale.
Dal momento che l’orario di lavoro può essere flessibile, l’analisi é stata condotta nelle “possibili ore
lavorative”, che vanno dalle ore nove alle diciotto comprese; ai fini del calcolo della domanda di energia si é
ipotizzato che l’impianto di climatizzazione venga acceso un’ora prima dell’inizio dell’orario di ufficio.

3. LA LOGICA DI CONTROLLO DEI DISPOSITIVI DI MODULAZIONE DELLA RADIAZIONE


Sono state dapprima attuate delle simulazioni basate su due logiche di controllo “estreme”, consistenti
rispettivamente nell’inclinare le alette esterne in modo da intercettare totalmente in ogni passo orario la
radiazione diretta, e nell’inclinarle in modo da lasciarla sempre passare integralmente.
Queste prime simulazioni hanno consentito di rilevare che in tutti e tre i climi esaminati la domanda di
energia primaria da contenere prioritariamente, in quanto di entità più rilevante, é quella relativa alla
climatizzzazione, soprattutto estiva, piuttosto che quella per l’illuminamento artificiale.
Infatti, nel modulo edilizio considerato, intercettando la radiazione diretta nei periodi caldi, i risparmi
conseguibili nella climatizzazione superano di un ordine di grandezza abbondante i maggiori oneri energetici
relativi all’illuminazione artificiale (dalle 15 volte di Venezia alle 23 volte di Trapani). Nei periodi freddi,
quando le esigenze illuminotecniche non sono in contrasto con quelle termiche, gli oneri dovuti al carico
aggiuntivo di climatizzazione sono comunque maggiori (da 3 volte a Venezia a 1.5 volte a Trapani) di quelli per
l’illuminazione.
Si é definita pertanto una logica di controllo basata sulle seguenti modalità d’uso dei dispositivi: usare
prioritariamente le alette esterne per minimizzare i carichi da climatizzazione, dosando i guadagni termici in
modo da massimizzare quelli invernali e da far sì che in ogni caso la loro entità non superi il valore richiesto per
il raggiungimento della temperatura interna di comfort, cosa che indurrebbe, anche in Inverno, carichi da
raffrescamento. Pertanto nei periodi caldi le alette saranno in posizione tale da intercettare completamente la
radiazione diretta.
Una volta fissata la posizione delle alette in funzione delle esigenze energetiche, viene usata la tendina
diffondente interna per evitare i problemi dovuti ai vari tipi di abbagliamento quando l’esito delle apposite
verifiche lo richiede. Questa scelta ha portato alla organizzazione del calcolo descritta in fig. 2 e nel paragrafo
successivo.

4. L’ORGANIZZAZIONE DEL CALCOLO


Midas é il programma che provvede principalmente al calcolo della domanda di energia per climatizzazione,
simulando con passo orario il comportamento energetico in regime dinamico del locale in esame; esso é basato
sulla soluzione numerica alle differenze finite di un sistema di equazioni differenziali di primo ordine che
rappresentano il bilancio termico di N zone omogenee (nodi) aventi forme, dimensioni e caratteristiche
termofisiche diverse. La tecnica di soluzione usata per lo studio della propagazione del calore nei solidi vale per
il caso monodimensionale, gli effetti di bordo sono trattati mediante i coefficienti di dispersione lineare. Gli
scambi convettivi e radiativi vengono linearizzati e quindi rappresentati con coefficienti di scambio costanti.
La prima fase delle elaborazioni prevede il calcolo, mediante Midas, del guadagno solare che, in ogni ora di
ogni giorno-tipo, in ogni località, sarebbe necessario per mantenere le condizioni di comfort termico nel locale,
in assenza di flusso termico ceduto all’aria dall’impianto.
Per ottenere valori coerenti con il clima della località considerata si é imposto che il valore della radiazione
solare non possa superare quello massimo disponibile sul piano della vetrata, nell’ora considerata, ottenibile con
le alette allineate ai raggi solari. Pertanto ad ogni passo temporale il valore della radiazione solare viene
progressivamente incrementato fino a raggiungere un valore sufficiente a mantenere la temperatura desiderata
nell’ambiente o il valore massimo sopra definito.
Si ottengono così i valori della massima radiazione solare utilizzabile in ogni passo orario di ogni giorno tipo,
utilizzabile. Ovviamente nei periodi caldi questi valori sono nulli. I valori vengono passati via file al programma
Ener_lux.
In ogni passo orario Ener_lux calcola dapprima il guadagno solare del locale in assenza di interventi di
controllo, massimo, vale a dire con le alette parallele ai raggi solari e senza tendine, e lo confronta con il
utilizzabile.
MIDAS ENER_LUX Descrizione Dati
geometrica e climatici
Pre-elabor termica di per Midas
In ogni passo orario di ogni giorno-tipo
azione ogni zona
termica (RC
In assenza Modifica nodes model) Si accetta la domanda
di azioni di dell'inclinazione delle di energia calcolata
controllo alette fino a soddisfare i
requisiti termici
Guadagn
o solare
utilizzabi- MIDAS Domanda
le ai fini di energia
Calcolo dei: Simulazione del primaria
del
- valori medi superficiali delle comportamento termico mensile ed
comfort
tre componenti della radiaz. dinamico dell'ambiente, annuale
termo-igr
energetica e luminosa incidente con passo orario in giorni
ometrico,
sulla vetratura - tipo mensili (heat
in ogni
- coefficienti di trasparenza balance method)
passo no
della vetratura Tempera-tu
orario di
ogni ra di ogni
giorno - zona
tipo termica
mensile Verifiche energetiche: (nodo)
Per ogni
- radiazione diretta sugli super-ficie esterna
occupanti entro valore limite, dell'ambiente:
- guadagno solare non valori orari delle
superiore al valore utilizzabile tre componenti COMFORT
della radiazione
si solare incidente e
Verifiche su
Dati coefficienti di
Calcolo comfort termo-
climatici trasparenza della
illumina-m igrometrico
per vetratura,
enti su Inserimento dei (calcolo PMV e
Ener_lux comprensivi dei
superfici diffusori e PPD)
diffusori se
interne rical-colo dei
presenti
coeff. di
trasparenza della
vetratura

Verifiche sulla qualità si


dell'ambiente luminoso, Flussi termici da
riguardanti: impianto di
a - compito visivo: no illuminazione
a.1 - presenza di artificiale
Descri-zi illuminamento no
one minimo,
geome- a.2 - assenza di
trica abba-gliamento da
dell'am-bi Informazioni
ecces-siva sull'impianto di
ente luminanza, Modifica delle
climatizzazione e
a.3 - assenza di si temperature di
sulle temperature
abba-gliamento di set-point set-point
velante,
b - abbagliamento da
sorgenti luminose estese:
DGI entro il valore
limite.
Informa-z
ioni
sull'im-pi
anto di
Calcolo dei flussi luminosi integrativi da
illumina-
fornire con l'impianto e dei relativi flussi
zione
termici ceduti all'ambiente
artificiale

Fig. 2 - L’organizzazione del calcolo


Se il primo valore é maggiore del secondo, cosa che darebbe luogo a surriscaldamento, il programma inclina
le alette secondo un’angolazione tale da eguagliare il valore della radiazione incidente sul vetro a quella
utilizzabile. Naturalmente nei periodi caldi la nuova inclinazione delle alette risulta tale da intercettare
completamente la radiazione diretta.
Nella fase successiva è necessario verificare se la radiazione diretta sugli occupanti produce un disagio non
tollerabile, pertanto é stato ricavato il valore massimo compatibile con il comfort della radiazione solare
incidente sul corpo dell’occupante. A tal fine è stata applicata la relazione di Fanger per il calcolo della
temperatura media radiante nel caso di persone esposte a flussi radianti ad alta intensità ([3], pag.150, formula n.
49), imponendo PMV = +0.25 (leggermente caldo), con le usuali condizioni termoigrometriche da mantenere
negli uffici (taria = 21°C, U.R. = 50%, tmr in assenza di radiazione = taria), e le usuali assunzioni riguardo attivitá
metabolica e vestiario (1 Met, 1.2 Clo). Si é assunto inoltre che la superficie corporea esposta alla radiazione
possa essere (cautelativamente) 1/3 della totale. Il valore della massima radiazione diretta tollerabile, nei climi e
nella configurazione geometrica studiata, é risultato essere di circa 600 W/ m2, valore ben superiore a quello
riscontrabile nelle ore del periodo invernale nelle quali la radiazione può raggiungere gli occupanti.
Una volta definita l’inclinazione ottimale dal punto di vista energetico, Ener_lux calcola i livelli di
illuminamento naturale nel locale e svolge, secondo le modalità descritte nel successivo paragrafo, le verifiche
riguardanti il comfort visivo relativamente alle due postazioni di lavoro.
Se esistono condizioni di discomfort per uno dei due occupanti il programma provvede a posizionare la
tendina diffondente. Se si procedesse infatti a ridurre la radiazione entrante inclinando ulteriormente le alette fino
ad ottenerne valori inferiori a quello richiesto ai fini del comfort termico, si indurrebbe la necessità di azionare
l’impianto di riscaldamento, i cui oneri energetici come si é detto sono sensibilmente maggiori di quelli da
illuminazione artificiale.
Una volta definite le modifiche della configurazione fisica conseguenti agli interventi sulla inclinazione delle
alette e/o al posizionamento dei diffusori, il programma esegue una nuova simulazione ricalcolando:
a) i valori medi superficiali delle tre componenti del flusso energetico solare incidente sui vetri, diretta, diffusa
dal cielo, diffusa dalle alette e dal paesaggio urbano,
b) i coefficienti di trasparenza della vetratura alla diretta ed alla diffusa, comprensivi dell’attenuazione dovuta
alla eventuale presenza della tenda diffondente,
c) l’illuminamento naturale nelle aree di controllo dell’impianto di illuminazione artificiale.
In base a questi valori di illuminamento vengono calcolati gli eventuali flussi luminosi integrativi necessari a
raggiungere il valore di 500 lx, raccomandato per gli uffici dalla norma UNI 10380, flussi da fornire con
l’impianto di illuminazione artificiale, quindi i flussi termici ceduti al locale (per convezione ed irraggiamento)
dallo stesso impianto.
Tutti questi valori, relativi ad ogni passo orario, vengono passati tramite files a Midas, che tenendone conto
esegue il bilancio energetico del locale e calcola i flussi energetici positivi o negativi da fornire mediante
l’impianto di climatizzazione, nonché la domanda di energia primaria connessa all'illuminazione artificiale.
A questo punto viene eseguita la verifica del comfort termoigrometrico mediante il programma Comfort, che,
usando come input i valori delle temperature dell’aria interna e delle superfici interne calcolati da Midas, calcola
gli indici PMV e PPD, come definiti dalla UNI EN ISO 7730.
Qualora le condizioni di comfort non siano soddisfatte é possibile retroagire manualmente sulle temperature
di set-point nei periodi interessati e ripetere le elaborazioni di Midas.
Data l’attuale struttura dei tre programmi, ognuno di essi esamina in sequenza tutti i passi orari dei 12
giorni-tipo e passa i suoi risultati agli altri programmi tramite files.
Dunque in tutto il procedimento esistono due retroazioni che richiedono la valutazione e l’intervento manuale
da parte dell’utente: la predisposizione dei files di input per Ener_lux con i valori della radiazione utilizzabile in
ogni passo orario, e la modifica delle temperature di set-point dell’aria interna.

5. LA VALUTAZIONE DELL’AMBIENTE LUMINOSO


5.1 I requisiti dell’ambiente luminoso
In ogni passo orario viene valutata la qualità dell’ambiente luminoso verificando che:
a) l’illuminamento sui piani di lavoro sia adeguato al compito visivo svolto,
b) la radiazione diretta, sulla zona del compito visivo (visual task) o su parte di essa, non sia presente con
intensità tale da dar luogo ai seguenti fenomeni [4 - 5]:
b1) abbagliamento perturbatore (disability glare) dovuto all’effetto velante, a tal fine si verifica che tra la
luminanza delle parti più chiare e quella delle parti più scure non venga superato il rapporto di 1:10 [5],
b2) abbagliamento molesto da eccessiva luminosità; a tal fine si verifica che la luminanza massima entro la
zona del compito visivo non superi il valore limite indicato in letteratura di 580 cd/m2 [6 - 7],
c) l’abbagliamento molesto provocato dalla presenza di sorgenti luminose estese nel campo visivo sia
tollerabile, le superfici luminose considerate a tal fine sono non solo il cielo e le superfici esterne visibili
attraverso la finestra ma anche le eventuali superfici interne colpite dalla radiazione diretta (sorgenti
secondarie interne). Questa verifica viene condotta calcolando il Daylighting Glare Index con la Cornell
Formula [8], in essa la sommatoria delle costanti di abbagliamento G é stata estesa alle sorgenti secondarie
interne.
Ognuna delle sopra elencate verifiche richiede il calcolo delle luminanze delle varie parti del campo visivo di
ogni osservatore, quella di cui al punto 'c' richiede anche il calcolo degli angoli solidi sottesi dalle sorgenti
luminose al punto di vista e la loro pesatura in funzione della posizione nel campo visivo, mediante l’indice di
posizione di Guth [9]. Per svolgere queste verifiche Ener_lux é dotato di un apposito algoritmo organizzato
come di seguito descritto.

5.2 L'algoritmo utilizzato


L’elaborazione parte da una rappresentazione del campo visivo dell’osservatore sulla semisfera di Lambert.
In pratica le varie superfici costituenti il sistema fisico in esame (superfici interne della stanza, dei dispositivi
ombreggianti esterni e del paesaggio urbano visibile attraverso l’apertura vetrata) vengono dapprima proiettate
sulla superficie di una semisfera di raggio unitario avente per centro il punto di vista dell’osservatore, questo
mediante raggi proiettori che uniscono ogni loro vertice al punto di vista intersecando la semisfera. L’immagine
così ottenuta sulla superficie emisferica viene quindi proiettata ortogonalmente sul piano equatoriale della
semisfera stessa. Si ottiene così una immagine piana dell’ambiente osservato, simile alla visione ottenibile con un
obiettivo fish-eye; in essa l’area di ogni elemento rappresentato (angolo solido proiettato) é proporzionale al
fattore di vista che lo riguarda.
Fin qui si tratta del metodo normalmente usato, anche dallo stesso Ener_lux, per il calcolo dei fattori di vista
che va sotto il nome di Unit Hemisphere Method [10]; scomponendo l’immagine in pixels il programma ricava il
fattore di vista di ogni superficie semplicemente dividendo il numero dei pixel ad essa relativi per il numero
totale dei pixels. Dalla suddetta immagine vengono eliminate le parti esterne ai limiti del campo visivo [11].
Operando sull’immagine, si esamina un pixel alla volta, che rappresenta un elemento di angolo solido
proiettato (d┴), e si ricava l’angolo solido non proiettato corrispondente al pixel in base alla relazione: d =
d┴/cos; dove  é l‘angolo di incidenza formato dalla congiungente il centro di proiezione ed il centro della
areola rappresentata dal pixel con la normale al piano equatoriale della semisfera di Lambert.
Successivamente viene calcolato il valore dell’indice di posizione P in quel punto del campo visivo ed il
valore dell’angolo solido corretto secondo P nel seguente modo [8]: dp = d / P2.
Gli angoli solidi totali corretti (p) e non corretti () relativi a cielo, superfici esterne e superfici interne
vengono ricavati per sommatoria estesa ai pixels interessati.
Il calcolo delle luminanze (L) delle superfici costituenti il sistema fisico in esame avviene in due fasi,
supponendo un comportamento perfettamente lambertiano delle superfici.

5.3 Prima fase del calcolo delle luminanze


Le luminanze relative alle grandi aree delimitanti l’ambiente confinato vengono ricavate dalle rispettive
radianze calcolate dalle altre procedure del programma Ener_lux [1] deputate al calcolo degli illuminamenti.
Tali procedure calcolano le radianze delle superfici risolvendo il sistema delle equazioni di equilibrio dei
flussi luminosi relative alle stesse. In tali equazioni i termini noti sono costituiti dalla somma degli illuminamenti
dovuti alla diretta ed alla volta celeste visibile, le incognite sono le radianze ed i loro coefficienti sono: l’inverso
della riflettanza, nel caso della superficie cui é riferita l’equazione, i fattori di vista tra la stessa superficie e le
altre negli altri casi. Le radianze così calcolate tengono conto pertanto degli scambi di energia luminosa tra le
superfici.
Il valore medio superficiale dell’illuminamento dovuto alla radiazione diretta, viene calcolato con l’algoritmo
IESNA [12] che usa come input il numero progressivo del giorno dell’anno, l’altezza del Sole, il coefficiente di
trasparenza atmosferica e l’angolo di incidenza dei raggi solari sulla superficie. Questo valore medio tiene conto
della parte ombreggiata, il cui profilo è calcolato da altre procedure di Ener_lux.
Il valore medio superficiale dell’illuminamento dovuto alla parte visibile della volta celeste, é calcolato con
un algoritmo basato ancora una volta sul metodo della semisfera di raggio unitario [10]. Anche in questo caso
l’immagine del semispazio visto dal centro della superficie in esame, ottenuta sul cerchio di Lambert, é
scomposta in pixels; l’illuminamento totale é calcolato per sommatoria, estesa ai pixels rappresentanti la volta
celeste visibile, dei prodotti della luminanza della parte di cielo rappresentata da ogni pixel per l’area del pixel
(che rappresenta l’angolo solido proiettato relativo a quella parte di cielo).
La luminanza di ogni elemento di cielo é calcolata con l’algoritmo CSTB [12], che usa come input la
posizione del punto della volta celeste esaminato (azimut ed alzato), la posizione del Sole (azimut ed alzato), i
valori relativi a tutto lo spettro della radiazione istantanea diretta e diffusa dal cielo. Questi ultimi sono calcolati a
partire dal valore istantaneo e, per integrazione, giornaliero della radiazione solare extra-atmosferica, utilizzando
dapprima le correlazioni di Lyu e Jordan, che forniscono il rapporto tra la radiazione diffusa e la totale in
funzione del coefficiente di trasparenza atmosferica, quindi quelle di Collares e Pereira, che forniscono il
rapporto tra i valori orari e quelli giornalieri.
Qualora siano usate le tendine, il sistema esaminato comprende le sole superfici interne e la sorgente
luminosa é costituita dalla superficie interna delle tendine; pertanto in ogni equazione il termine noto é costituito
dall’illuminamento ad essa dovuto, ovvero dalla sua radianza moltiplicata per il fattore di vista ad essa relativo.
Le luminanze dei vari punti del cielo visto dall’osservatore vengono calcolate come nelle altre procedure con
l’algoritmo CSTB.

5.4 Seconda fase del calcolo delle luminanze


Nella seconda fase le superfici interessate dalla radiazione solare diretta sono esaminate più dettagliatamente
in modo da ricavare con maggiore precisione gli angoli solidi relativi alle parti irraggiate di esse, che
costituiscono le sorgenti secondarie interne. Tali superfici vengono pertanto discretizzate in patch quadrate di 0.1
m di lato; altre procedure di Ener_lux, che eseguono il calcolo delle ombre portate da ogni superficie sulle altre,
stabiliscono se ognuna di queste patch è colpita dalla diretta o meno. Se la superficie in questione é quella del
piano di lavoro, vengono riconosciute, in base alla loro posizione, le patch appartenenti al compito visivo ed al
suo immediato intorno, e vengono opportunamente marcati i pixels ad esse appartenenti.

Fig. 3 - Output di Ener_lux rappresentazione il campo visivo di un osservatore.


Sono evidenziate con vari retini le zone del compito visivo e del suo intorno. Le zone tratteggiate in nero
verticalmente sono quelle esterne al campo visivo

A questo punto si conoscono le luminanze di ogni pixel componente l’immagine vista dall’osservatore, ed é
nota l’appartenenza del pixel: al compito visivo, al suo intorno, a superfici generiche od alle sorgenti primarie e
secondarie. É dunque possibile svolgere tutte le verifiche relative ai sopra elencati punti 'a' e 'b', che riguardano il
compito visivo. Conoscendo inoltre i valori degli angoli solidi, corretti e non, relativi alle sorgenti primarie e
secondarie é possibile ottenere tutti i termini che compaiono nella Cornell formula e calcolare con essa il DGI.
Le procedure di calcolo illuminotecnico di Ener_lux, basate sullo scambio di energia luminosa tra superfici
grigie, sono sufficientemente precise ai fini delle presenti valutazioni sul comfort visivo, finalizzate alla stima del
consumo annuo di energia per illuminazione, e presentano il vantaggio della maggiore velocità rispetto alle
simulazioni dettagliate basate sulla tecnica del ray-tracing. Le stesse procedure non sono invece utilizzabili come
supporto alla progettazione dettagliata di interni.

6. CONCLUSIONI
I risultati conseguibili con la logica di controllo proposta, che chiameremo stagionale in quanto caratterizzata
da strategie variabili con le stagioni, sono stati confrontati con quelli conseguibili con altre tre possibili logiche o
configurazioni fisse del sistema fisico:
1) alette sempre allineate ai raggi solari ovvero con ombreggiamento trascurabile, che chiameremo invernale,
2) alette fisse ed inclinate a 45’,
3) alette mobili con una logica di controllo consistente nell’inclinarle dell’angolo minimo necessario ad
intercettare completamente la radiazione solare diretta, che chiameremo estiva.
In tutti e quattro i casi viene utilizzata la tendina interna qualora sia necessario evitare i diversi tipi di
abbagliamento. Nel calcolare i risparmi relativi si é usato come caso di riferimento la configurazione n. 1, alla
quale corrisponde il consumo maggiore, nei climi esaminati.
Si é potuto constatare che la logica stagionale é tanto più conveniente rispetto alle altre quanto più i carichi da
riscaldamento invernali e quelli da raffreddamento estivi sono di entità paragonabile; cosa che si verifica
maggiormente, nel clima di Venezia. Quando invece esiste una esigenza dominante nell'arco dell'anno, come
massimizzare i guadagni solari o minimizzarli, si rivela più conveniente usare una logica semplice, ad esempio:
“non intercettare mai la radiazione solare” o “intercettarla sempre”. E’ quanto si verifica nelle altre due località
ed in particolare a Trapani dove, essendo preponderante l’esigenza di limitare i guadagni solari per quasi tutto
l’arco dell’anno, la logica stagionale tende a funzionare secondo la stessa modalità di quella estiva, intercettando
sempre la diretta. In tale clima inoltre la configurazione con le alette fisse a 45° si rivela ancora più conveniente;
infatti, pur limitando maggiormente gli apporti luminosi, presenta il vantaggio di intercettare, oltre alla radiazione
diretta, una quota maggiore della diffusa, risultando quindi più efficace nel contenere i guadagni termici che
produrrebbero surriscaldamento. Questo compensa abbondantemente i maggiori oneri da riscaldamento indotti
nei brevi periodi freddi.

25 25
VENEZIA - Dom anda Mensile di Energia TRAPANI - Dom anda Mensile di Energia
Prim aria per unita' di sup. di pavim . Prim aria per unita' di sup. di pavim .
20 20
Logica di controllo stagionale Logica di controllo stagionale

15 15
kWh/m 2

kWh/m 2

10 10

5 5

0 0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Mesi Mesi

Riscaldamento Raffreddamento Riscaldamento Raffreddamento

Illuminazione Totale Illuminazione Totale

Fig4 - Domanda di energia primaria in due delle località esaminate


TRAPANI - Confronto con la logica invernale VENEZIA - Confronto con la logica invernale
60 40

20
50
Risparmio (%)

Risparmio (%)
40
-20
30
-40
20
-60

10
-80

0 -100
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Mesi Mesi
LogDef/Rif Giù/Rif 45°/Rif LogDef/Rif Giù/Rif 45°/Rif

Fig. 5 - Risparmi energetici percentuali rispetto alla logica di riferimento

Log. inv Log. Est. Risp. Alette a 45° Risp. Log. Stag. Risp.
% % %
Venezia 208 212 -1.9 201 3.3 183 12.1
Roma 217 189 12.9 177 18.4 176 18.9
Trapani 265 175 34.7 164 38.1 165 37.7

Tab. 1 - Consumi totali annuali e risparmi rispetto alla logica di riferimento [kWh/m 2]

Si prevede di esaminare, come prossima applicazione del metodo, altre geometrie dei dispositivi esterni e
successivamente passare dall'esame della singola cellula edilizia all'esame di interi corpi di fabbrica caratterizzati
da diversi orientamenti, allo scopo di esplorare l’influenza di questi ultimi sui consumi globali e sul comfort. Un
passo ulteriore potrà essere costituito dall’esame di aggregazioni di edifici, in modo da studiare gli effetti degli
ombreggiamenti reciproci.

BIBLIOGRAFIA

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