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CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA DEL 9 MARZO 2011, N. 5564

Svolgimento del Processo


La controversia ha per oggetto l'impugnazione da parte di (..) dell'avviso di accertamento
notificatogli dall'Ufficio imposte dirette di .......... in qualità di erede di (..) e relativo al reddito
dell'impresa (X) accertato in capo al de cuius, ai fini IRPEF e ILOR, per l'anno 1994. Il ricorrente
eccepiva il suo difetto di legittimazione passiva e deduceva di non aver acquistato la qualità di erede
e di aver rinunciato all'eredità con atto notarile del dott. (..). La C.T.P. di .......... accoglieva il
ricorso. Proponeva appello l'Agenzia delle Entrate che rilevava come l'accertamento derivasse dai
verbali di verifica eseguiti dalla Guardia di Finanza nel 1997 e 2000 nei confronti della ditta
individuale del de cuius. Da tali verifiche risultava che il ricorrente aveva accettato tacitamente
l'eredità incassando direttamente o indirettamente assegni riferibili alla ditta paterna, custodendo i
libri contabili ed esibendoli alla Guardia di Finanza, continuando a disporre di beni del padre (in
particolare di una imbarcazione e di denaro che era stato speso dalla moglie per l'acquisto di un
immobile in (.......)) senza procedere a inventariarli. L'appellato eccepiva la novità di tali deduzioni
ed eccezioni rispetto all'avviso di accertamento e alle stesse difese svolte in primo grado e ne
contestava comunque il fondamento in relazione all'assunzione della qualità di erede. La C.T.R. ha
respinto l'appello rilevando che gli accertamenti giudiziari svolti a carico dei figli di (..) si erano
conclusi con un decreto di archiviazione del G.I.P. del Tribunale di .......... e una sentenza
assolutoria dello stesso Tribunale quanto al coinvolgimento nella gestione delle aziende paterne in
relazione all'evasione fiscale presunta. Ricorrono per cassazione il Ministero dell'Economia e delle
Finanze e l'Agenzia delle Entrate affidandosi a tre motivi di impugnazione. Si difende con
controricorso il contribuente. ……..

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MARZO-20112c-N-5564.aspx

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