Sei sulla pagina 1di 9

La seconda metà del'800 è un periodo ricco di avvenimenti.

In Europa abbraccia il
1849 e il primo decennio del 900, mentre in Italia dal 1861 fino ai primi anni del 900.
Abbiamo tre momenti principali:

- passaggio da una borghesia liberista ad una imperialista: fino al 1873 vi è un forte


sviluppo economico di cui è protagonista la borghesia (fedele al liberalismo),

-dai 1873 e 95 avremo un periodo di crisi economica, successivamente riprende lo


sviluppo economico e si arriva alla seconda rivoluzione industriale.

-è dominato da due tendenze: naturalismo e simbolismo, nascono in Francia ma il


naturalismo si Impone per la linea orientata verso la concretezza invece il simbolismo
rinvii ad una poetica che riguarda l'irrazionalità. Il simbolismo è soprattutto una poetica
che rifiuta le pretese scientifiche di spiegazioni razionali dell'universo.

NATURALISMO

Le basi teoriche si riconducono al positivismo (il fondatore è August Conte), filosofia


che si sviluppa in questo periodo che si contrappone all'idealismo, ha alla base il rifiuto
di ogni astrazione quindi è espressione della nuova società industriale. Attraverso la
negazione di Leopardi sul progresso avevamo Visto che c'era stato un progresso che
si era approfondito sempre più e alla base di questi progressi si avrà la filosofia del
positivismo incentrata soprattutto sull'empirismo. Il rappresentate è Cont che descrive
la società suddividendola in tre fasi: in un primo tempo vi era uno stato in cui dominava
l'immaginazione, poi uno stato caratterizzato dalla ragione astratta, il periodo più
avanzato è caratterizzato dallo sviluppo dell'industria e della scienza moderna linea
evolutiva che parte dall'illuminismo.

Tra le caratteristiche principali del positivismo abbiamo il materialismo che riconduce la


condizione umana a quella di ogni altro animale, determinismo (incentrarsi sui rapporti
di causa-effetto), evoluzionismo (contributo di Darwin che aveva ridotto l'essere umano
ad un animale qualunque).>>> concetti che saranno recepiti anche da un punto di
vista letterario (si accosta il lavoro dello scrittore a quello dello scienziato).

Si ha quindi una nuova visione dell'uomo perché si escludono gli elementi spirituale e
l'uomo è ridotto soprattutto ad istinti ea comportamenti spiegati dalla scienza. Questa
corrente filosofica ripercorre anche la letteratura e darà luogo proprio al naturalismo,
chiamato così perché si considerano i fatti umani come espressione della natura; il
teorico di questo è Ippolitè Then che afferma che i fenomeni spirituali siano prodotti
dalla fisiologia e sono determinati dall'ambiente in cui vive l'uomo e anche la letteratura
ha il compito di svolgere un'indagine scientifica della realtà tenendo presente:

-Race, razza: creditarietà(ciò che eredita dai suoi antenati)

-Milieu, luogo (in cui vive)

-Moment, momento storico


È bandito ogni elemento metafisico e spirituale perché tutto è frutto di pulsioni, istinti e
interessi materiali>>> determinismo: vedere continuamente un nesso di causa e
effetto. L'individuo umano è condizionato da questi tre fattori importanti attorno cui
ruoterà la letteratura.

Lo scrittore deve comportarsi come uno scienziato perché la letteratura deve


analizzare la realtà. Sulla base di quest'analisi si devono escludere tutti i fattori
spirituali (vizio e virtù sono clementi che possono essere studiati scientificamente
come le soluzioni chimiche).>>> poetica estremamente realista.

REALISMO

Tutta la letteratura anche quella classica ha momenti il cui il realismo è più evidente (in
lett. latina Petronio, la commedia nuova in lett. greca), attorno ad esso ruotano i
movimenti culturali. In letteratura italiana abbiamo avuto Dante (soprattutto nell'inferno)
e Boccaccio.

Anche nei primi del'800 è presente il realismo (uno dei clementi del romanticismo è il
vero, ad es. con Manzoni). Anche in Francia c'erano stati autori che avevano attinto al
reale>> la novità sta nell'atteggiamento che ha lo scrittore nel raccontare il reale prima
Però gli scrittori intervenivano nel discorso orientando il lettore (ad es. Manzoni),
adesso invece avrà una preminenza l'oggettività affinché sia il lettore a farsi una
propria idea. Mentre pel primo caso si parlava di narrazione adesso si ha una
descrizione che non prevede la partecipazione del narratore nelle vicende presentate.
Alcuni critici spiegano questa diversità anche con motivi storici: mentre pel'800 era in
una fase di costruzione della sua identità e si viveva in un periodo politica che voleva
raggiungere l'unità e l'indipendenza vi era la partecipazione del narratore, invece nella
seconda metà del'800 questi eventi si sono già realizzati, la borghesia si è realizzata e
non si può fare altro se non osservare in maniera asettica la realtà, I precursori di
questa visione idealistica sono individuati nello scrittore Balzac che aveva voluto
rappresentare la realtà come uno scienziato, con i suoi romanzi vuole tracciare una
storia dei costumi della Francia, vuole scrivere la storia dimenticata da tanti storici.

Le prefazioni ai romanzi naturalisti: paragona le diversità tra gli uomini a quelle del
mondo animale, ci sono delle specie sociali così come esistono quelle geologiche che
dovranno essere studiate allo stesso modo (le prime dal letterato e le seconde dallo
scienziato), L'autore deve essere come Dio all'interno della sua opera>>>principio di
impersonalità sviluppato soprattutto da Verga (deve esserci una descrizione e non una
narrazione, in opposizione al romanticismo). Floubert e Balzac non sono proprio
naturalisti infatti il naturalismo si affermerà in un secondo momento con i fratelli
Goncourt che scrissero il romanzo Germinic Lacerteux in cui esponevano delle loro
teorie e fissavano i capisaldi di questa nuova tendenza, focalizzando la loro attenzione
soprattutto sugli umili che fino a quel momento erano stati trascurati dall'indagine
letteraria: sono consapevoli che c'è bisogno di un nuovo tipo di letteratura e il romanzo
deve esprimere questa necessità, i lettori sono abituati a delle storie a lieto fine invece
il loro intento è quello di mostrare la realtà così com'è, senza inganni. Parlano delle
vicende di una domestica dalla doppia vita (era ineccepibile nelle sue mansioni, ma
aveva una vita personale depravata che la porterà alla morte). >>>vogliono
rappresentare la realtà con la sua crudezza.

É evidente una volontà di rottura con la tipica letteratura cui erano abituati i lettori.

Si sottolinea l'importanza del romanzo che avrà la sua affermazione in questo periodo
in quanto è il genere della nuova classe borghese che permette la ricerca sociale.
Possiamo parlare di una polifonia e pluri-vocità: non c'è la voce dell'autore ma quella
dei personaggi che esprimono i loro punti di vista.

Il rappresentato principale del naturalismo è Emile Zola, è interessante la prefazione di


Teresa Raquin in cui sviluppa il concetto di materialismo secondo cui le azioni umane
sono il risultato i elementi naturali (nervi e sangue). Secondo questa visione l'uomo è
paragonabile ad una bestia(sotto influenza di Darwin ), l'uomo non è altro che una
bestia come tanti altri. Darwin spiega che gli uomini progrediscono perché sono riusciti
a sopravvivere agli attacchi della natura (sopravvive chi è più forte) Si parla anche di
Darwinismo sociale: dominio Dell'essere più forte sul più debole, in questo modo si
giustifica la supremazia di alcune classi sociali sulle più deboli.

Prefazione di Rougon che appartiene al ciclo di romanzi “ storia naturale e sociale di


una famiglia sotto il 2° impero) scegliendo di parlare di questa famiglia si fa riferimento
all'ereditarietà e si mostra come abbiano importanza oli elementi ereditari, c'è stata
una lesione originaria (una tara) che si perpetua in tutti gli elementi della famiglia
rendendo questi individui “malati". Il secondo impero è la Francia di napoleone III, e
l'insieme di questi elementi determina questi risulti che magari sarebbero stati diversi
in un altro contesto. Si vuole studiare la realtà umana come si studiano le realtà della
fisica in modo da poter conseguenze che si possono aspettare.

IL ROMANZO SPERIMENTALE" (PAG. 153)

Il romanziere è paragonato ad uno scienziato e quindi così come lo scienziato studia


dei fenomeni anche lo scrittore cerca di impadronirsi dei meccanismi che regolano le
azioni con lo scopo di poterle dirigere. Raccontando questi ceti sociali bassi vuole
sensibilizzare l'opinione pubblica e i governi per il progredire della società>> denuncia
contro la corruzione, le cattive condizioni di vita della popolazioni proprio perché c'è
questo risvolto sociale.

Si rappresentano i bassifondi parigini, siamo nel periodo della 2 rivoluzione industriale,


quindi vi è una forte concentrazioni di persone che vivono emarginate e che sono
caratterizzate dalla lotta per la vita e dalla miseria e che spesso si sfogano con
l'alcol>>> ciò provoca una lesione, in quanto i capostipiti delle famiglie sono degli
alcolizzati che quindi trasmettono i loro vizi ai loro eredi.
Li rappresenta in modo oggettivo, con una certa crudezza, senza tirarsi indietro di
fronte agli aspetti più degradanti (prostituzione, alcolismo) cercando di essere il più
imparziale possibile. Lo scienziato prima osserva i fatti e poi cerca di riprodurli, la
stessa cosa deve essere fatta dallo scrittore che parte dalla realtà e poi la mette nelle
azioni. Balzac era considerato il primo ad aver avuto T'idea di guardare in maniera
oggettiva i fatti. Tutto ciò per cercare di comprendere i meccanismi che sono alla base
dell'agire umano, puntare i riflettori su queste realtà di vizio e degradazione per poi
mirare al progresso della società. In Italia il verismo avrà delle differenze: ispirandosi
alla realtà sicuramente quella italiana dovrà essere diversa da quella francese, in Italia
si è pessimisti (verga porterà questo fatalismo e rassegnazione e convinzione che la
realtà non possa essere cambiata perché tutti gli uomini sono dei vinti).

VERISMO

Il verismo più importante sarà quello siciliano (perché varia da regione a regione), la
Sicilia è caratterizzata da un'economia agricola, i pescatori (che vengono descritti da
Verga) ei lavori nelle miniere, ma cambia anche l'atteggiamento dello scrittore: lo
scrittore francese denunciava questa situazione di degradazione umana con un intento
progressista in quanto sperava che questi problemi potessero essere risolti e voleva
essere anche uno stimolo per la politica, invece in Sicilia abbiamo un pessimismo, una
rassegnazione: quando Verga racconta le umili condizioni dei bambini che lavorano
nel sottosuolo (Rosso Malpelo) lo fa con la volontà di proporre un modello umano
perché è convinto che le cose non possano cambiare>>> intitolerà il ciclo dei suoi
romanzi "I Vinti" in cui è presente questa sua visione. Verga è anche un aristocratico
benestante che guarda comunque con partecipazione ma è sempre sfiduciato sulla
possibilità che le cose possano essere modificate. I naturalismo comunque influenzò il
Verismo.

ARTIFICIO DELLA REGRESSIONE = il narratore lascia i suoi panni da borghese e


“regredisce” ad uno stadio culturale paragonabile a quello dei suoi personaggi.

VERGA

Nativo di Catania nel 1840, aveva iniziato i suoi studi sotto la guida di Antonino abate
un repubblicano che aveva partecipato alle rivoluzioni anti-borboniche che quindi gli
aveva istillato questi valori patriottici e liberali. Aveva una cultura non improntata sui
classici ma era a conoscenza anche delle letterature contemporanee, inizia gli studi
giuridici e incomincia la sua attività letteraria componendo un romanzo di carattere
patriottico e amoroso "amore c patria" pubblica anche i Carbonari della montagna
>>>ciò testimonia i suoi interessi nell’ambito della letteratura. Si trasferisce a Firenze
dove può avere più stimoli e può vivere in una condizione più favorevole ai suoi
interessi. Continuano le sue produzioni: Storia di una Capinera (romanzo epistolare) in
cui parla della condizione di un’orfana che per permettere alla sorella di sposarsi e di
avere l'eredità è costretta ad andare in convento (simile a della Gertrude anche se la
protagonista in questo caso ha un'indole dolce e rassegnata che la porterà alla pazzia
e alla morte).>>>sin da giovanissimo ha avuto questi interessi letterari. Ha molto
successo questo romanzo perché interpreta i gusti del pubblico: in questo periodo si
sta sviluppando la società di massa, quindi rispetto al passato la letteratura è dedicata
ad un pubblico più ampio e il genere migliore per questo pubblico borghese deve
piacere al pubblico perché si inserisce nella logica del mercato, il pubblico ama storie
semplice sia a lieto fine sia tragiche e dolorose come in questo caso. Non siamo
nell'ambito del verismo, ma possiamo già vedere una particolare attenzione per
gli umili. Scrive anche dei romanzi mondani che trattano della vita del nord, una vita in
l'amore per il lusso ed esigenze mondane. Non hanno grande successo, sono opere
che rientrano nel tardo romanticismo ma in alcune intenzioni possiamo intravedere
qualcosa che prelude ai suoi interessi. -Nella prefazione del romanzo "Eva" capiamo la
posizione dell'autore: trattava del contrasto tra un giovane pittore siciliano che si reca
al nord e si innamora di una ballerina (contrasto tra sud, legato ai valori tradizionali
della famiglia, e il nord, con una vita più libera e un desiderio di ricchezza). Il romanzo
si articola proprio in questo contrasto da cui l'innamorato uscirà perdente in quanto la
sua donna è troppo inserita in questo mondo fatto di lusso e ricchezze. Alla fine il
giovane ritornerà in Sicilia deluso da questo amore. Nella prefazione di questo
romanzo possiamo intravedere qualcosa dell’ideologia di Verga e racconterà questa
storia ma non sa se effettivamente piacerà al pubblico>>>si rappresenta la condizione
dell'intellettuale declassato (l'arte è un lusso per scioperati). Verga si rende conto che
la società non apprezza gli artisti e riferendosi all'arte greca spiega che i greci ci
lasciarono un grosso patrimonio, mentre adesso l'arte è qualcosa di cui si può fare a
meno. Verga si sente escluso da intellettuale>>> sarà una caratteristica di questo
periodo; spiega che è una narrazione vera senza ipocrisie: ha il vero come obiettivo
(preannuncia il verismo), ha già l'intenzione id raccontare vera senza il vero ma non ha
ancora trovato il modo giusto. La principale differenza tra il realismo che c'è sempre
stato e quello attuale sta proprio nella posizione dell'autore che adesso deve limitarsi
esclusivamente alla descrizione distaccata e non alla narrazione. Devono essere i fatti
a parlare da se. Nel frattempo si trasferisce da Firenze a Milano (1872) tant'è che
questi romanzi mondani sono composti proprio a Milano.

"NOVELLA MEDDA ": ci riporta all'ambiente della Sicilia e racconta la storia di una
raccoglitrice di olive che ha problemi economici e vive in condizioni di miseria e rimane
sola con il figlio che aspettava dal fidanzato morto, La miseria è tale che lei sarà
contenta quando dopo giorni il bimbo morirà pecche non sapeva come sfamarlo e
aspetterà la morte anche lei. Ci riporta nell'ambiente tipico della narrativa veristica di
verga ma non possiamo ancora parla di verismo perché la tecnica di narrazione è
ancora pienamente romantica: narrazione patetica e stile elevato di uno scrittore colto,
manca l'elemento fondamentale della forma e dello stile. Un momento importante per
la conversione verista sarà il 1877 in cui si trova a Milano, centro culturale importante
in cui vi sono circoli letterari e in cui arrivano gli influssi della letteratura francese, Luigi
Capuana che si trova anche lui a Milano fa una recensione dell'opera di Zola
"l'ammazzatoio" che sarebbe un'osteria proprio perché questa era un luogo dove
andavano i poveri per ubriacarsi e dimenticare ma contraggono anche tante malattie e
ci sono degenerazioni anche come violenza. La recensione apre nuove i orizzonti a
Verga che pensa di iniziare a scrivere seguendo questa poetica, adesso ha trovato
anche la tecnica giusta per il verismo, La prima opera verista sarà Rosso malpelo
(affinché si parli di verismo è necessaria l'assenza di personalità, l'artificio della
regressione quindi il narratore non si identifica con l'autore che può essere colto,
invece il narratore esprime il punto di vista dci personaggi e quindi a livello stilistico
regredisce al loro livello>>>assunzione della prospettiva dei personaggi di cui si parla).

ROSSO MALPELO (1^OPERA VERISTA = VERA E PROPRIA SVOLTA)

Già dall’incipit mette in relazione un comportamento morale con il colore dei capelli,
verga ovviamente non la pensa così ma il mondo popolare la pensa così, l'autore
dimentica di essere una persona colta e razionale ma assume il punto di vista dei
personaggi protagonisti del testo. La storia parla di un ragazzino che lavora in una
cava di rena rossa che è una peculiarità: i capelli rossi. La cultura, meglio l'ignoranza,
del suo tempo guarda con pregiudizio chiaro i capelli rossi e il bambino Riceve amore
nemmeno dalla madre che non si fida di lui arrivando addirittura ad accusarlo di rubare
i» soldi alla famiglia. Rosso mal pelo lavora con suo padre mastro mi Siu che la sola
persona al mondo che dimostri un po' di affetto. Un giorno all’uomo accetta un lavoro
pericoloso affidatogli dal padrone: devi abbattere un pilastro compito che nessuno
degli altri lavoratori ha accettato. Una sera quel pilastro gli cade addosso e nessuno
escluso ma il pelo prova a fare nulla per salvarlo perché già viene dato per spacciato.
Il figlio si affanna scava fino allo sfinimento a mani nude e da solo ma il padre rimane
vittima del crollo. Da quel momento la vita di rosso mal pelo peggiora sempre di più.
morto il padre alla cava viene a lavorare un ragazzo che di soprannome fa ranocchio
per via CA del modo in cui cammina. I due fanno amicizia è il protagonista lo protegge
da un lato ma lo tormenta e lo maltratta, dall'altro dell'endo insegnarli che il mondo è
crudele. Una volta il cadavere del papà di mal pelo viene ritrovato il ragazzino tiene
come il più prezioso dei tesori gli ho detto a lui appartenuti. Dopo, poco muore anche
ranocchio perché è ammalato si di tubercolosi è stremato dalle fatiche del lavoro pre
pesante. Ma te l'hai più solo che mai con la madre che si è risposata e la sorella che
ha cambiato casa. Il ragazzino decide di accettare il compito di perlustrare una galleria
abbandonata: prende pane, vino, degli attrezzi ed entra nel cunicolo per non uscirne
mai più. I lavoratori della cava che rimangono fuori continuano a temere di vederlo
spuntare fuori nuovamente E come capelli con i capelli rossi e occhiacci grigi che lo
caratterizzavano. È una novella di denuncia, si tratta di far presente al mondo
tematiche quali la povertà e lo sfruttamento delle classi disagiate della Sicilia
(riattaccare a Verga). Si parla anche delle marginalizzazione del diverso che tale solo
per il colore rosso dei suoi capelli, che nell'ignoranza del tempo veniva associato al
male. II filo conduttore tra la vita di mal pelo è quella della sola persona che lo ama il
padre e la tragica fine che entrambi fanno il durissimo lavoro nelle cave siciliane.
Rosso mal pelo fa parte delle opere verista e anche se Verga lascia trasparire la pietà
che prova nei confronti di mal pelo, uno dei tanti vinti che descrive e che proprio non
ho modo di evitare il suo tragico destino. La narrazione è rosso mal pelo è
impersonale, l'autore assume il punto di vista dell'ambiente che gli stesso descrive.
Rosso Malpelo è descritto negativamente dal narratore ( non dall’autore) 
STRANIAMENTO  giudica secondo i criteri dell’utile e non capisce a fondo rosso
malpelo (carattere violento con rabbia interiore). Il narratore della novella è popolare
(non conosce i protagonisti) non significa che raccontare se la voce di un solo
personaggio ma si tratta della voce di tutto il popolo come se fosse il punto di vista
della comunità che circonda il protagonista. Verga non esprime mai il suo punto di
vista: in quanto persona è completamente assente e come autore ribadisce in
continuazione tramite il testo che il punto di vista della narrazione non è il suo. Il
popolo e la comunità rappresentano il pregiudizio nei confronti di un ragazzino
qualunque che viene considerato maligno solo per il colore dei capelli il lettore viene
indotto a svelare la falsità del giudizio popolare, Ci sono una serie di tecniche narrative
che Verga utilizza rosso mal pelo e che poi utilizzerà scrivendo i malavoglia. Si parla di
artificio dello straniamento, ovvero quando si presenta un fenomeno da un’ottica
inedita che lo fa risultare imprevedibile, strano Anche se appare evidente che mal pelo
in grado di provare sentimenti buoni come l'amore verso il padre la solidarietà e il
senso di giustizia tutto questo Viene preso strano vista dalla prospettiva del narratore è
pieno di pregiudizi. Questo accade proprio perché l'irrazionalità, l'ignoranza sono più
forti della logica. Il punto di vista del narratore e quello dell'autore non coincidono,
l'autore utilizza l'artificio della regressione quindi regredisce e racconta con la voce del
popolo invece che con la sua la sua struttura del racconto, questa è definita
antifrastica ovvero una tesi viene sostenuta ma si fa intuire che potrebbe essere
anche tutto il contrario di ciò che viene allarmato. Un esempio concreto è: chi è il
cattivo? si tratta di rosso mal pelo. Il personaggio di Rosso mal pelo è come gli altri
vinti di Verga vittima di una serie di sventure nella sua vita ma te per primo no si ribella
le ingiustizie che subisce perché gli sembrano inevitabili se sogno di ribellarsi poi torno
immediatamente a ciò che è reale e immutabile dal suo punto di vista. Il pessimismo
espresso da Verga n rosso mal pelo è assoluto, non conosce via di uscita, il linguaggio
è intriso di modi di dire popolari e di metafore e similitudini tratte dal mondo che
circondava Verga.

PREFAZIONE ALL'AMANTE DI GRAVIGNA

È una novella che fa parte dei vita dei campi, nella prefazione, presenta il fatto nudo e
crudo, prescita questa storia senza nessuna aggiunta personale utilizzando il
linguaggio del popolo (regredire a livello del popolo). Avremo l'eclissi dell'autore:
l'autore deve scomparire, non deve esserci nessun intervento da parte sua. Non è
fondamentale la sua chiave di lettura perché sono i fatti stessi a parlare e saranno i
lettori a giudicare con la propria sensibilità." La creazione sarà un mistero ": l'autore
non compare, è come se l'opera si facesse da sola (eclissi dell'autore). Sarebbe quasi
un peccato originale se l'autore comparisse per commentare. Fa capire quale sia la
posizione di Verga in tutte le sue opere, per lui è fondamentale la tecnica (on Zola il
linguaggio era quello di un autore colto, e la sua personalità non era del tutto assente).
Verga non interviene con suoi giudizi perché ritiene che non sia possibile cambiare la
realtà.

FANTASTICHERIA

fa parte della “ vita tra de campi”. È una novella programmatica (la utilizziamo per
ricavare delle informazioni sulla poetica di verga), stessa cosa della prefazione
all'amante di Gravigna (in cui allude all'eclissi dell'autore, che sarebbe l'impersonalità,
l'autore deve scomparire e non si deve avere alcun ricordo del peccato d'origine).
Troviamo l'ideale dell'ostrica: le ostriche stanno sempre aggrappate allo scoglio in cui
sono nate, lo stesso è l'atteggiamento della gente che pur essendo povera rimane
sempre ancorata alla propria terra d'origine. Immagina di parlare ad una sua amica
che qualche anno prima aveva trascorso qualche giorno ad Acitrezza: Nella prima
parte ricorda il suo atteggiamento ed entusiasmo nei confronti di questi luoghi che dura
poco perché si rende conto come la gente possa vivere tutta la vita in quei luoghi.
Nella seconda porta rievoca dei personaggi conosciuti durante questo soggiorno: i
protagonisti dei Malavoglia. Già quindi nella sua mente aveva abbozzato l'idea dei
malavoglia, La parte finale, prendendo spunto dalle osservazioni di questa donna su
quei luoghi, indica che ritratta dell'ideale dell'ostrica. Emergono due punti di vista
diversi: quello della donna presentata con ironia in quanto Verga giudica questa donna
troppo frivola che non riesce ad immedesimarsi in queste persone (maggiore
soggettività rispetto alle altre novelle veriste), l'autore parteggia per questa povera
gente (lo capiamo dall'atteggiamento di sarcasmo nei confronti della donna,). Molta
vicinanza con leopardi per quanto riguarda con la morte che anche verga vede come
cessazione del dolore. Inserisce un'espressione popolare per dare un colorito popolare
alla novella.

MESSAGGIO : adesione seria e convinta a quella che è la vita di questa gente, mette in
evidenza quanto di eroico ci sia in questa gente che vive in questa terra con dignità in
obbedienza di una religione laica>>>verga non è religioso, per lui la religione laica è la
famiglia (che vedremo soprattutto nei Malavoglia).

Si indica un’altra visione collegata a quella che ha espresso qui collegata al ciclo dei
vinti: chi abbandona Questo mondo è destinato a soccombere (paragona la vita e il
mondo ad un grande mare in cui gli esseri umani sono i pesci, e quando uno, per
desiderio di conoscere qualcosa di nuovo, si stacca dal mondo fallisce>>>polemica
contro tutti quelli che vogliono rischiare ed abbandonare il mondo in cui sono nati).
Quelli che rimangono affrontano la vita con la rassegnazione e resilienza vista nella
Ginestra (in Verga abbiamo una visione pessimista).>>>vi è una sorta di vita ciclica.
Un’altra tematica vista in leopardi ovvero quella del progresso viene trattata da verga,
che nega il * progresso perché è convinto che non si possa modificare la propria
condizione. Idea quindi il ciclo dei Vinti in cui vuole rappresentare il fallimento del
desiderio di cambiamento nei vari gruppi sociali: cosi come Zola che voleva analizzare
le vicende di una famiglia nelle diverse generazione.

Verga vuole analizzare i rapporti sociali dal più semplice al più complesso (la reazione
alle varie situazioni in base alle classi sociali)>>> i sentimenti umani sono più genuini
in una classe sociale bassa, man mano che essa si eleva si hanno maggiori ipocrisie
che rendono meno evidenti i loro sentimenti (è necessaria un 'analisi più approfondita),
ma in qualunque classe sociale, nel momento in cui l'individuo vuole cambiare la
propria condizione, fallisce.

Nei Malavoglia rappresenta la volontà di cambiamento nello strato più basso della
popolazione: intraprendono un'attività speculativa per modificare lo status quo che li
farà fallire. Mastro don Gesualdo è colui che si è già arricchito e che quindi vuole
modificare il suo stato sociale entrando nell'aristocrazia, ma non sarà accettato in
questa classe sociale (sarà un vinto anche lui) Non riuscirà a completare questo ciclo
(abbiamo solo i Malavoglia e mastro don Gesualdo).

Discorso indiretto libero: si introducono i pensieri dei personaggi come se fossero in un


discorso indiretto eliminando il verbo di dire e la congiunzione "che" in modo che i
pensieri dei personaggi sembrino più immediati (si vuole aumentare l'impressione di
imparzialità). Pag 180: si esprimono i pensieri di questo zio crocifisso introdotti senza il
verbo reggente e la congiunzione che quindi sono introdotti in modo naturale.
E una tecnica molto presente nei romanzi veristi.
Fantasticheria è uno delle novelle delle raccolte "vita di campi".
La prima opera verista è rosso malpelo che rappresenta una vera e propria svolta
(impersonalità che non avevamo visto in Nedda).

Altre novelle di questo periodo verranno raccolte nell'antologia vita di campi:


abitazione contadina, si parla di un mondo popolare. Accanto ai toni veristici
(impersonalità e ondo popolare) abbiamo qualche elemento romantico: i personaggi
protagonisti sono da un lato personaggi veristici (obbediscono al materialismo, sono
cinici e attaccati agli averi) dall'altro hanno sentimenti più genuini>>>vi è una
contraddizione tra í personaggi. Ma anche il passaggio spesso è simbolico perché
interpreta i sentimenti dei protagonisti. Tematiche: amore (passione distruttiva che
diventa anche trasgressione come nell'amanti di Lavinia che sceglie di seguire un
brigante, ma anche nella Lupa in cui la passione amorosa è travolgente e porterà alla
morte). Spesso sono in conflitto la logica dell'utile con quella del sentimento. Spesso
avrà il sopravvento la logica materialistica.

Potrebbero piacerti anche