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Per quanto in realtà credo che il titolo “Quasi Amici" sia, per questo film, uno dei più

azzeccati, se dovessi
scegliere di attribuirgli un secondo titolo penso che opterei per “Un'amicizia improbabile". I protagonisti
della storia Philippe e Driss, infatti, sojo una coppia di amici molto inaspettata. Driss, ragazzo di periferia e
dalla numerosa famiglia, dopo un colloquio di lavoro in un'enorme villa, ottiene inaspettatamente il lavoro
per cui stava facendo domanda: fare da badante a Philippe, ormai da anni quasi totalmente immobile per la
sua tetraplegia. L'assenza di pregiudizio, il senso dell’umorismo schietto e vivace dell’uno presto lasceranno
un segno e un forte cambiamento nell’altro. In presenza di Driss Philippe si sente di nuovo “normale", non è
trattato come qualcuno di inferiore, negli occhi dell’amico non vi sono mai pena o sufficienza. È proprio
contro al pregiudizio che si lancia questo film. Ovviamente questa non è l’unica tematica trattata,
importanti sono anche la disabilità e il modo in cui essa viene vista e catalogata da molti e la sofferenza che
ciò possa far nascere non solo del diretto interessato, ma anche in chi gli sta intorno.

Driss, dapprima totalmente disinteressato al lavoro e all’impegno, che esso richiede, in poco tempo si
abitua si abitua alla routine e agli sforzi che un lavoro come quello appena ottenuto richiede. Non credo che
il lavoro, nel suo dovere rispettare tempistiche e richiede, sia troppo difficile. Ovviamente con le mie parole,
non avendone effettiva conoscenza, non voglio banalizzare il mondo del lavoro, ma forse, un po'
ingenuamente, sono veramente convinta che se si faccia un lavoro che si ama davvero, questo non risultarà
mai esageratamente pesante. Sicuramente ognuno di noi affronta le sue difficoltà affacciandosi ad un
lavoro nuovo, un ambiente nuovo e un contesto nuovo. Driss nel film , ad esempio, è convinto di non
essere in grado di riuscire ad adempire al suo nuovo ruolo di badante, lasciandosi avvilire in poco tempo
dagli insuccessi. Anche il suo modo di valutare la realtà che lo circonda è offuscato dal pregiudizio; preso
dallo sconforto e irritato, il ragazzo si convince di essere incapace di fare il badante, difendendosi
affermando che quello fosse un lavoro solo da donne. L'uomo di cui Driss si occupa è definito da tutti
disabile, ossia letteralmente privo di determinate abilità, nel suo caso soprattutto di natura motoria. La
parola handicap è la diretta conseguenza della disabilità, che implica una serie di svantaggi sul piano sociale
per la persona. Credo che tra tutte la definizione quella di diversamente abile sia forse la più delicata, per
quanto anch’essa possa essere contestata, con essa almeno si cerca di dare una seconda interpretazione,
meno offensiva, del concetto.

Come ho già detto prima, è proprio l’assenza di pregiudizio di driss a conquistare Philipp. Stanco di leggere
negli occhi di tutti un’espressione di pena, di pietà, ma mai di solidarietà, Philippe cerca qualcuno che lo
faccia sentire una persona come tutti, addirittura senza pietà. Non è la tetraplegia la sofferenza più
profonda infatti, ma la mancanza della moglie, ormai da anni defunta. Come ognuno di noi, anche lui
avverte una mancanza, un vuoto incolmabile, ma non sul piano motorio.

Il rapporto tra Philipp e Driss è un rapporto di scambio. Vivendo così vicini, a contatto l’un con l’altro è
quasi inevitabile iniziare a cercare di immedesimarsi nell’altro. Ognuno dei due, mettendosi nei panni
dell’altro, è arrivato a chiedersi cosa avrebbe fatto in determinate e difficili situazioni. Penso sia
semplicemente inevitabile che questo scambio di opinioni, data la loro vicinanza, sia inevitabile. Non si
tratta però di uno scambio di opinioni che, dato il tema forte, sfocia dell’offensivo. Il rapporto che si è
creato tra i due personaggi è però saldo e basato sulla sincerità, proprio per questo la condivisione dei loro
pensieri, per quanto amara, risulta sempre sana.

L’affettività è certo una tematica poco toccata, ma non totalmente dimenticata. Si tratta di un tema che fa
sempre da sfondo e che viene evidenziato soprattutto, dopo una serie di sofferenze, alla fine, qiando
Philippe ottiene il tanto agognato appuntamento con la donna con cui da tempo intratteneva una
corrispondenza. Credo che alla fine dei conti lo scopo del film fosse proprio quello di descrivere per poi
annullare, infrangere i diversi stereotipi, sia da una parte che dall’altra.

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