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UNITÀ 9 

MATERIALE ADDIZIONALE 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
C1 
CORSO 2014‐2015 
 
Congiuntivo 37

TImodo congiuntivo esprime la soggettivíta e l'incertezza dell'azione. Si trova prevalentemente in frasi


subordinate, quando il soggetto della frase principale e diverso dal soggetto della subordinata. Nel
caso in cuí i due soggetti coincidano si usa (di +) infinito.

*'

Credo che tu abbia Credo di avere Preferisco che voi Preferisco non
parcheggiato male parcheggiato male non guardiate guardare questo
la macchina. la macchina. questo film. film.

TIcongiuntivo indica:
D desiderio e volonta:
Desidero che il mio ricevimento nuziale sia perjetto.
Mia madre ha uoluto che pulissi la mia camera prima di uscire.

B opinione e giudizio:
Ho l'impressione che i prezzi siano aumentati troppo.
Pensi che mi stia bene questo cappello?

11 speranza, augurio e attesa:


Speriamo che veniate presto a cena da noi.
Rimando le mie vacanze in attesa che venga la bella stagione.

11 sentimenti e stato d'animo:


Non mi piace che i vicini si impiccino della mia vita priuata:
Sei contento che Sonia ti abbia chiesto di uscire, eh?

m ipotesi e probabilita:
Pub darsi che Laura abbia gia visto questo film.
Luca non e e
in casa, possibile che sia andato al mareo

mi dubbio, incertezza e timore:


Ho paura che Rossella non mi abbia detto la uerita
Non so se Marco abbia gia prenotato il volo per Toronto.

ID concessione:
Siamo usciti sebbene fossimo stanchi.
Lasciate che i bambini giochino liberamente con il cane.

m enfasi:
Che fosse un artista di talento, lo si era gia intuito dai suoi esordi.
Che la pizza sia nata in Italia e
unfatto risaputo.
38 Unita4

Si usa inoltre:
O nelle frasi finali introdotte dalle congiunzioni "perché", "affinché", ecc.:
Metto il bucato vicina al terrnosifone perché si asciughi piu. infretta.
Ti parla casi duramente affinché tu eapisca il tuo errore.

O nelle frasi consecutive introdotte da "troppo", "poco", "abbastanza", "alquanto" o dalle locuzioni
"in modo che", "cosicché", "abbastanza che", "non tanto che":
E un lavara trappa faticoso perché possa esserefatto da una persona sala.
Organizzate l'eoeruo nei minimi dettagli in mada che nessuna abbia da ridire.

O nelle frasi esclusive introdotte dalle locuzioni "a meno che", "senza che", "sia che ... sia che":
Non potro venire all'apera questa sera amena che non chiuda prima il negozia.
Vado. a correre al parca tutti i giarni sia che piova sia che faccia bel tempo.

O nelle frasi condizionali introdotte da "purché", "a patto che", "a condizione che", "laddove", "qua-
lora", "caso mai", "ammesso che", "se anche'', ecc.:
Sara da te alle atta, purché non. arrivino impravvisamente dei clienti.
Ammessa che tu abbia ragiane, devi canvincere il giudice.

O nelle frasi temporali introdotte dalla locuzione "prima che":


Varrei bere un cafre prima che arrivi il trena.
Andiamo a fare un salta ai grandi magazzini, prima che i sauii finiscano?
O nelle frasi introdotte da un comparativo o da un superlativo relativo:
E ilfilm piu stupida che abbia mai visto in vita mia.
La cammedia che ha vista ieri e
stata piu esilarante di quanta mi aspettassi.

O nelle frasi relative che esprimono desiderio o volonta:


Cerca un campagna di viaggi che ami l'avventura come me.
Il direttare vuole una segretaria che sappia parlare almena quattra lingue.

O nelle frasi limitative introdotte dalle locuzioni "per quanto" o "per quel che":
Per quel che ne sappia, Valeria davrebbe arrivare aggi a Beliumo.
Per quanta leggano ogni giarna diversi quatidiani,questa natizia gli e sfuggita.
O nelle frasi introdotte da verbi o forme impersonali:
Pareva chefosse cominciatafinalmente l'estate e invece tamo il brutta tempa .
.E appartuna che voi mandiate un telegramma di auguri agli sposi.

O nelle frasi indipendenti che esprimono un desiderio:


Magari avessi trent'anni di meno!
Ah, se solo non avessi sperperato tutti i saldi al casino!

O nelle interrogative che esprimono un dubbio:


Guarda Mario come va di corsa in ufficio: che si sia svegliato tardi anche stamattina?
Perché Giulia e casi arrabbiato? Che abbia di nuouo litigato can la sua ragazza?

O dopo gli indefiniti che terminano in "<unque":


In qualunque negazia entrassi, nan e 'era un paia di scarpe che mi andasse bene.
Camunque vadano le case, saro sempre dalla tua parte.
esercitazioni clidattiche

ma Completa il testo con i verbi tra parentesi come nell'esempio.

(Dovere) DoVWf) dunque forzare la reticenza di Silvia, ma gia queste stesse parole (dare)
_______ l'idea della mia debolezza. Se io (essere) per vent'anni
l'oggetto d'amore di Silvia, cioe inerme e tutto sommato illuso, come tutti gli oggetti, sempre
passivi, come (potere) diventare attivo, pensare di poter fare in qualche
modo una azione di forza? (Potere) agire soltanto (assecondare)
il mio destino: di passivita e non di attivitá, (Dovere) cioe
_____ accettare la realta del nuovo amore di Silvia e (mettersi) tutto
sommato sotto il suo ombrello, se ancora (esserci) posto per me. E come
tutte le persone di indole in realta passiva, (agire) come potevo per (lenire)
_______ le mie pene: (costringere) in un modo o nell'altro Silvia
a (raccontare + mi ) tutto, ogni cosa, ogni minimo particolare del suo amore
con il ragazzo. (Dovere) sapere molto di piü, e cominciai il mio lavoro, per-
ché di lavoro si trattava, quel giorno stesso. Senonché, ma questo allora non (potere)
________ saperlo, io in realtá non (amare) Silvia, e piü che salvar-
la volevo distruggerla.
Ho detto che la reticenza di Silvia (essere) naturalmente sincera. E tuttavia que-
sta volta, per la prima volta, essa non lo (essere) : (essere) _
una reticenza che per cosí dire (andare) oltre se stessa e (immergersi)
________ in grandi profondita, buie e insondabili. (Essere) reticente
significa innanzitutto non voler dire la verita ma al tempo stesso non volere mentire. Di solito la
reticenza (esprimersi) con una mezza verita, cioe con quel tanto di veritá che
non (potere) fare né male né bene. E una caratteristica diplomatica, mondana
e dunque sociale. Silvia (essere) una donna sociale e molto spesso l' (vede re)
________ e sentita reticente nei confronti di altri con molta disinvoltura. Atteggiamento
per me molto difficile, anzi impossibile, non tanto perché io (volere) essere a
tutti i costi sincero quanto perché la mia sincerita di carattere (stamparsi) sulla
mia faccia anche quando non lo (volere) essere. Silvia invece da quei pochi gior-
ni di Firenze (diventare) reticente ma al tempo stesso brutale.
Quel mattino (vedersi) a colazione. Lei stessa (venire) a
prendermi allo studio come migliaia di altre volte e con lo stesso atteggiamento amoroso e allegro.
Ci si diede il solito bacio, ci (essere) uno verso l'altro il solito trasporto, da parte
mia sincerissimo ma, sono sicuro, sincero anche da parte sua. Si (andare) a un
ristorante accanto allo studio (tenersi) per mano. Tutto sincero. A un certo
punto del pranzo mi parve (venire) il momento buono e (dire)

"Ma ti piace fare l' amore con questo ragazzo?".


Silvia fece una lunga pausa, e poi, come chi con un irnmenso sforzo (volere) _

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dominare l'espressione esterna dei suoi sentimenti, (dire) semplicemente e
candidamente:
"Mi piace e non mi piace, lo sai come sono fatta, ho le mie difficolta. E poi non si tratta di una faccen-
da sessuale. Magari (essere) cosl. (Avere) le idee piü chiare"
"Ma allora l'amore lo fai, questo non me l'(dire) "
"Che importanza ha?".
Infatti a (pensare + ci) bene, che importanza (avere) ? Silvia
(dare) per scontato che io (capire) gia tutto eche
l'aspetto sessuale non (avere) nessuna importanza. Tuttavia (dire)

"Ha importanza, perché chiarisce le cose".


"Invece io ti ripeto che non (chiarire) nulla, che l'aspetto sessuale non ha nes-
suna o pochissima importanza, e tu (dovere) saperlo (conoscere + mi)
"
Lo (sapere) ma lo stesso volevo sapere.
"AHora ti sei innamorata, diciamo cosí, sentimentalmente".
"Semmai e cosí, mi (conoscere) "
"Si, ma in che senso, in che modo?".
"Mi fa sentire giovane, non (annoiarsi) mai, e per di piu riempie quelle stanze
che tu per tanto tempo (lasciare) vuote con i suoi movimenti, con la sua ener-
gia, con la sua gioventü"
"Al punto di cacciare me di casa ... ".
Silvia comincio a miagolare, proprio a miagolare come accade quando si vuole costringere un gatto
a stare sulle nostre ginocchia e il gatto (rifiutarsi) , si divincola, e alla fine trova
il modo di (scappare) . Infatti anche Silvia scappo.
"Ma e una cosa provvisoria, te l'(dire) , una cosa che (durare)
________ un paio di mesi, poi lui (andare) al mare come tutti i ragaz-
zi e la storia (finire) . Del resto tu puoi venire qui quando vuoi, que sta e la tua
casa lo sai benissimo. (Essere) un'assurdita"
"Ma tu desideri che la storia (finire) qui o che (andare) _
avanti? Tu dici che finira, ma nel dirlo sembra che tu (volere) disperatamente
che (continuare) . Non capisco".
"Ma non lo so, non lo so, come (¡are) a risponderti? Questa storia non puo
andare avanti, non e una cosa reale, e impossibile. Come vuoi che (potere) _
andare avanti? Sono venticinque anni di differenza, questo qui e un ragazzo, e io sono una donna
quasi vecchia ... e una storia che non (avere) e non (potere) _
avere nessun futuro ... ".
(da Goffredo Parise, L'adore del sangue, Rizzoli, 1997)

Quaderni del PLIDA GIl C2 41


11. a) Dovevo, danno, fossi stato, sarei potuto, Avrei potuto, assecondando, Avrei cioé dovuto, metter-
mi, ci fosse stato, ho agito, lenire, costringendo, raccontarmi, Dovevo, potevo, amavo, era, fu, fu,
andava, si immergeva, Essere, si esprime, puo, era, avevo vista, voglio, si stampa, voglio, era diven-
tata, ci vedemmo, era venuta, fu, ando, tenendoci, fosse venuto, dissi, vuole, disse, fosse, Avrei, avevi
detto, pensarci, aveva, dava, avessi gia capito, avesse, dissi, chiarisce, dovresti, conoscendomi, sape-
YO, conosci, mi annoio, hai lasciato, si rifiuta, scappare, ho detto, durera, andrá, finira, E, finisca,

vada, voglia, continui, faccio, possa, ha, puó,


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:t:~ 6.i~a·e.í.l s~o:prtrÍdpai~ ~t~o·.~¡-disagi~é I~ _-, 'time. (soprattutto le. ~oJf:- collaboratríci -_- -' ,
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fi:.difficbk~:(5l_-fare amidzfa. Ecco ~;iderilikit ':fu~ii·ia.{-i);illO% ha un lavoro stagionale _


;t:~~lfo:strarii~ro J'!1ed¡~cli~iavora (6) ._:- Italia, ,(~op~tt~~{~) __ --_ agricoltura}; ti restante .~~ ¿
}!" secoridoUriá~eriédi<ric~rche:d;~:,- - _ 9%ej~ltalia perstudiare.Dal punto di vi~~ ~fl í-

-;L -annu~lm~nte,.vengóno $volteda·alcú·ni·ceritri' .l deíla -qualita dellavoro, non tutto fila perit ..
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(15) in; (16) in; (17) ad; (18) a;
(19) a; (20) nel!'; (21) nel; (22) in; (23) in; (24) in; (25) in; (26) a;
(27) a; (28) a; (29) a.
Composti veri e propri

1 composti veri e propri sono parole formate dal1'unione di due e1ementi distinti, che
possono essere:
@] nome + nome: capo + classe ~ il capoclasse;
W aggettivo + aggettivo: agro + dolce ~ una salsa agrodolce;
o nome + aggettivo / aggettivo + nome: terra + cotta ~ la terracotta; alto + piano
~ un altopiano;
@] verbo + verbo: unfuggifuggi (ofuggifuggi), il dormiveglia, un mangiaebevi (o
mangia e bevi: come si puo vedere, in questo e in altri casi i due verbi in compo-
sizione sono collegati dalla congiunzione e);
o verbo + nome / no me + verbo: gratta + cielo ~ grattacielo; capo + volgere ~
capovolgere;
rn avverbio + verbo: male + dire ~ maledire;
[gJ verbo + avverbio: posa + piano ~ unposapiano;
lliJ preposizione + nome: dopo + barba ~ dopobarba;
ITJ avverbio + aggettivo: sempre + verde ~ sempreverde

Osservazioni
Tutte le paro1e composte descritte nell' elenco precedente sono norni, tranne quelle dei
gruppi W e lliJ, che sono aggettivi, e quelle del gruppo rn,
che sono verbi.

1 composti del gruppo W (aggettivo + aggettivo; ~ anche pp. 97-98) sono molto nu-
merosi. Possono indicare:
1'appartenenza a una squadra di calcio: la maglia bianconera "della Juventus", il
capitana giallorosso "della Roma";
l' appartenenza a una posizione politica: un politico marxista-leninista;
l'appartenenza a una, due nazioni o a due lingue: un cittadino italoamericano, un
testo francoprovenzale,
in medicina, le parti del corpo umano: 1'apparato gastro-intestinale, la chirurgia
cardiovascolare.

Composti con elementi greci e latini


L' italiano ha ereditato molte parole direttamente dalle due lingue classiche, il greco e
illatino. Alle parole antiche che hanno questa origine si aggiungono molte paro1e mo-
derne o modernissirne composte con elementi di origine greca o latina, adoperate sia
nell'italiano tecnico e scientifico sia nell'italiano corrente. Per esempio, la parola bio-
logia e forrnata unendo il greco bio-, "vita" e il greco -logia, "studio"; la parola mi-
croscopio e formata unendo il greco micro-, "piccolo" e il greco -scopio, "che vede";
infine, la parolafrigorifero e composta dallatino frigus, "freddo" e dallatino -fero,
"che porta". Come si puo vedere, gli elementi che forrnano queste parole hanno la stes-
sa funzione dei prefissi e dei suffissi, ma derivano da parole che in greco antico e in
latino avevano un loro significato autonomo. Questi elementi si chiamano prefissoi-
di e suffissoidi.
La forrnazione delle parole per mezzo dei prefissoidi e suffissoidi puo avvenire in due
modi:
1. prefissoide + suffissoide provenienti da parole della stessa lingua, per esempio te-
lescopio (greco tele-, "lontano" + greco -scopio, "che vede"); ortografia (greco
orto-, "corretto" + greco grafia, "scrittura");
2. prefissoide o suffissoide + un elemento proveniente da una lingua diversa da quel-
la del prefissoide o del suffissoide: per esempio televisione (greco tele-, "lonta-
no" + italiano visione), autogoal (greco auto-, "da solo' + inglese goal).

1 prefissoidi e i suffissoidi píü comuni


Di seguito riportiamo un elenco dei prefissoidi e dei suffissoidi piü comuni, con l'in-
dicazione della lingua d'origine (G = greco; L = latino) e del significato. Nell'ultima
colonna sono allegati alcuni esempi di paro le composte con questi prefissoidi e suf-
fissoidi.
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prefissoide suffissoide significato esempi

auto- [Q] da sé automobile, auloadesivo


biblio- [Q] libro biblioteca, bibliofilo
-cida [L] che uccide omicida, insetticida
cosmo- [Q] universo cosmonauta, cosmologia
-crate [Q] chedomina burocrate, tecnocrate
-crazia [Q] dominio burocrasia, democrazia
demo- [Q] popolo democrazia, demo g rafia
eco- [Q] ambiente eco logia, economia
filo- [Q] amore filosofia, filo logia
-filo, -fila [Q] cheama audiofilo, cinefila
-fero [L] che porta, che produce frigorifero, sonnifero
-fobia [Q] terrore, paura agorafobia, fotofobia
forme [L] fonna filiforme, fungifonne
-fugo, -fuga [L] che si allontana da, centrifugo, ignifuga
che manda via
-logia [Q] studio geologia, sociologia
mega-, megalo- [Q] grande megafono, megalomane
-mania [Q] fissazione cleptomania, grafomania
mono- [Q] un solo, una sola monopolio, monocamera
Orlo-[Q] corretto, corretta ortografia,orlopedia
-patia [Q] sentimento, simpatia, cardiopatia
sofferenza, malattia
penta- [Q] cinque pentagramma, pentapartito

poli- [Q] molti, molte poliglotta, poliambulatorio


-poli [QJ citta metropoli, tangentopoli
psico- [QJ mente psicodramma, psicofarmaco
quadri- [1J quattro quadrilatero, quadripartito
-teca [QJ arrnadio .biblioteca, videoteca
tele- [QJ lontano telefono, televisione
topo- [Q] luogo topografia, toponomastica
-voro [1J chemangia camivoro, erbivoro

Come si e accennato, le parole composte con prefissoidi e suffissoidi di origine greca


e latina non sono soltanto antiche, come si potrebbe pensare, ma anche modeme e mo-
demissime. Riportiamo, a titolo di esempio, alcuni composti di formazione molto re-
cente: affittopoli, ecodiesel, megastadio, mediateca, rambomania, telenovela ecc.

: Videoaccessori per teledipendenti


I
I

: Alcuni prefissoidi, usati per parole di uso molto comune, hanno assunto un significa-
: to autonomo. Per esempio il prefissoide auto-, unito alla parola mobile, ha formato la
: parola automobile; da automobile l' elemento auto- ha acquistato una sua autonomia,
: passando a significare "relativo all' automobile" in moltissime parole di nuova forma-
I
: zione (autoaccessorio, autonoleggio, autotrasporto, autoambulanza, autocisterna,
: autoraduno, autoradio ecc.), e ha determinato anche lo sviluppo della forma accor- :
: ciata auto, "automobile". Lo stesso e avvenuto per altri prefissoidi come tele-,joto-, :
I I
: radio-, cine-, video- ecc.:
I

Le parole polirematiche

Un tipo particolare di composti e rappresentato dalle cosiddette parole polirema-


tiche (= parole formate da piü parole): si tratta di insiemi di parole staccate sul pia-
no grafico ma unite a formare un'unica parola sul piano del significato. Per fare
qualche esempio, assistente di volo, conferenza stampa, divano letto, scuola gui-
da, viaggio premio non sano insiemi di parole liberi, ma insiemi di parole "obbli-
gati": per designare quel determinato individuo, quel determinato concetto o og-
getto si ricorre sempre alla stessa sequenza, che non puo essere variata nell' ordi-
ne né puo avere altri elementi al suo interno (possiamo dire "una conferenza stam-
pa", non *una stampa conferenza; possiamo dire "un'interessante conferenza stam-
pa" o "una conferenza stampa interessante", ma non possiamo dire *una confe-
renza interessante stampa).
Le parole polirematiche possono essere formate sia da due norni collegati da una pre-
posizione (ferro da stiro, cucina a gas, pasta al sugo, colpo di testa, vestito su misu-
ra, strategia della tensione ecc.) sia da due nomi (conferenza stampa, treno merci, cal-
cio mercato, scuola guida, villaggio vacanze, ufficio reclami, effetto notte, marito mo-
dello ecc.) sia da un nome e un aggettivo (o viceversa) senza nessi di collegamento
trealta virtuale, villaggio globale, pronto soccorso ecc.).
Completano ilquadro delle parole polirematiche alcune espressioni forrnate da un ver-
bo + un nome che per significato corrispondono a un verbo (ave re luogo = "accade-
re", dare aiuto = "aiutare", portare soccorso = "soccorrere" ecc.) e altre espressioni
che fauno da congiunzioni o da avverbi come a causa di, per via di, ameno che, tra
l' altro ecc.

Le parole macedonia

Le parole macedonia sono pezzi di parole che si fondono insieme a forrnarne un'al-
tra: come la macedonia e costituita da un insieme di tanti pezzetti di frutta, cosi que-
ste parole son o formate da tanti pezzi di parole fuse le une nelle altre. Le parole ma-
cedonia - che possono essere sia norni sia aggettivi - sono molto frequenti nell'ita-
liano contemporaneo. Eccone qualche esempio:

automobilistico + ferroviario + tranviario = autoferrotranviario


autostrada del Sole = autosole
cartoleria + libreria = cartolibreria
fantasia + scienza = [antascienza
informazione + automatica = informatica
mandarino + arancio = mandarancio
petrolio + dollaro = petrodollaro

Le parole accorciate
Qualche volta, nell'italiano parlato, la parte iniziale di una parola piuttosto lunga non
si fonde insieme a un' altra per forrnare una parola macedonia, ma fa parola a sé: in
pratica, e parola intera abbreviata. Alcune di queste parole accorciate, come per esem-
pio auto (= automobile), bici (= bicicletta), cinema (= cinematografo),joto (= foto-
grafia),jrigo (= frigorifero), metro (= metropolitana), moto (= motocicletta) sono en-
trate gia da tempo nell'uso italiano comune; altre, invece, sono di forrnazione recen-
te o recentissima. Possiamo citare, in proposito, clima (= climatizzatore), info (= infor-
mazioni), meteo (= meteorologico), pomo (= pomografico), sub (= subacqueo), tos-
sico (= tossicodipendente), trans (= transessuale) ecc.
Sigle e parole-sigla
La fretta con cui oggi si parla e si scrive ha contribuito a diffondere non solo le paro-
le accorciate, rna anche le sigle, formate unen do le lettere o le sillabe iniziali di piü pa-
role per designare enti, societa, organizzazioni. Molte di queste sigle non vengo no per-
cepite come tali, ma come parole autonome; possiamo citare, a titolo d'esempio, la
RAI (= sigla di Radio Audizioni Italiane), la FIAT (Fabbrica Italiana Automobili To-
rino), l' ACI (Automobile Club d'Italia) ecc.
Molte sigle hanno perduto, nella coscienza dei parlanti, illoro valore originario di si-
gle, e vengono adoperate come norni o aggettivi veri e propri: esempi tipici di queste
parole-sigla sono bot (= Buono Ordinario del Tesoro, un titolo finanziario emesso dal-
lo Stato italiano), colf(che sta per "collaboratrice farniliare"), tir (= Transports Inter-
nationaux Routiers, sigla francese usata per indicare un "autotreno"), doc (= Deno-
rninazione d'Origine Controllata, sigla che si trova sulle etichette dei vini), vip (sigla
della formula inglese very important person) ecc. Quest'ultimo esempio ci ricorda che
l' italiano adotta molte sigle di provenienza angloamericana: possiamo citare, per l' am-
bito medico-scientifico, il dna (l' acido desossiribonucleico, in ingles e Deoxyribo Nu-
cleic Acid) el' aids (sigla dell'inglese Acquired Immuno-deficiency Syndrome), e per
altri ambiti il cd (il compact disc), il dvd (= digital video disk) e gli sms (= short mes-
sage service; su} modo di pronunciare queste e altre sigle - p. 3).
Scrivi il plurale delle seguenti parole composte 
Il camposanto 

Il capostazione 

La capofamiglia 

Il cavatappi 

La mezzaluna 

Il chiaroscuro 

La cassaforte 

Il capocuoco 

L'apribottiglia 

Lo scansafatiche 

Il portafoglio 

L'autobomba 

La cassaforte 

L'altopiano 

Il tritacarne 

Completa le frasi con il plurale delle parole scritte in maiuscolo 
 

1. La salute andava declinando e i (CAPOGIRO) ___________________________e le 
vertigini si fecero più frequenti. 
 
2. Proseguendo la visita si giunge alle abitazioni dei supervisori (CAPOREPARTO) 
_________________________ e (CAPOUFFICIO) ___________________________ . 
 
3. Il Principe lo riconobbe come uno dei (CAPOSTIPITE) ___________________________ 
della Razza Notturna. 
 
4. E così era arrivato al punto di rivelare anche a lei la storia dei (CAPODANNO) 
____________________________ 
 
5. I (CAPOGRUPPO) ____________________________ erano inutili. 
I Le parole alterate: generalitá
Come si e accennato, alcuni suffissi non producono un cambiamento totale di significato,
ma solo un' alterazione, che puo consistere in un ampliamento, in un restringimento o in
un mutamento di qualita del significato della parola di base. Le parole prodotte da questi
suffissi alterativi si chiamano parole alterate o alterati. Per esempio, la parola casa ha
vari alterati, che designano sempre lo stesso oggetto, ma ne precisano alcuni aspetti:

parola base alterati parola base alterati

casa casina t= casa piccola) casa casuccia t= casa piccola)


casetta (= casa piccola) casona (= casa grande)
casettina (= casa piccola) casaccia (= casa brutta)
Il significato della parola di base non cambia nella sostanza, ma viene alterato, acqui-
stando particolari sfumature in relazione alle dimensioni o alla qualita.
Possono essere alterati i norni, gli aggettivi, gli avverbi e i verbi. Per esempio:

OME AGGETIfVO AVVERBIO VERBO


1 1 1 1

tazza - tarrina piccola - piccoletta rnale - maluccio cantare - canticchiare


1 1 1 1
NOME ALTERATO AGGETTrvO ALTERATO AVVERBIO ALTERATO VERBO ALTERATO

Come risulta dagli esempi, l' alterazione non produce mai un passaggio di cate-
goria della parola: norni, aggettivi, avverbi e verbi rimangono tali, senza che ci sia
passaggio a una categoria grammaticale diversa rispetto aquella della parola di
base.

Ogni alterato ha un significato generale, valido in tutti i contesti e per tutti i par-
lanti, e un significato occasionale, che dipende dal singolo contesto e anche dal va-
lore affettivo che il parlante gli attribuisce. Per esempio, tra gli alterati della paro-
la casa che abbiamo citato, i prirni tre evocano una casa non solo piccola, ma an-
che graziosa, connotata in senso positivo ("Ho visto una casetta deliziosa. La com-
priamo?", "C' era una volta una bambina che viveva con la marnma in una casina,
una casettina in mezzo al bosco"); il quarto alterato, invece, evoca una casa non
semplicemente piccola, ma eccessivamente piccola e anche povera, magari non
troppo pulita: "Viveva in in una casuccia disordinata e senza luce". Un altro esem-
pio: l' alterato cenetta ha il significato generale di "piccola cena", ma porta con sé
delle sfumature positive. Dicendo "Mario mi ha preparato una cenetta squisita",
non intendiarno certo dire che la cena e stata piccola o scarsa, bensi gustosa e pre-
parata con cura.

Suffissi alterativi di nomi, aggettivi, avverbi

Quasi tutti i suffissi alterativi sono suffissi dirninutivi, in cuí prevale il valore della pie-
colezza; seguono i suffissi accrescitivi, in cui prevale il valore della grandezza, i suf-
fissi peggiorativi, che peggiorano il significato della parola di base, e i suffissi atte-
nuativi, che attenuano e sfumano il significato della parola di base.

Suffissi diminutivi
Tra i suffissi diminutivi ce ne sono alcuni che producono significati aggiuntivi: pos-
sono esprimere una sfumatura di simpatia e tenerezza (in tal caso si dicono vezzeg-
giativi) oppure di disprezzo, antipatia o ironia (in tal caso si dicono spregiativi).

-ino, -ina: si aggiunge a norni, aggettivi e avverbi: tavolo - tavolino, bella - belli-
na, tardi - tardino.
TTENZIONE: in a1cune parole -ino non viene aggiunto direttamente alla parola di
base; tra questa e -ino viene inserito un elemento intermedio che puo essere -ic- o
-ol-. Per esempio:
posto - post - ic- ino = postieino
topo - top - 01 - ino = topolino

-etto, -etta: si aggiunge a nomi, aggettivi e avverbi: zaino - zainetto, bassa - bas-
setta, poco - pochetto.
Il diminutivo in -etto puo avere anche valore sia vezzeggiativo (bacio _ bacetto, po-
yero - poveretto ecc.) sia spregiativo (basso - bassetto, piccolo - piccoletto ecc.).

-ello, -ella: si aggiunge a nomi e ad aggettivi: albero _ alberello, povera - poverella.

TTENZIONE: in alcune parole -ello non viene aggiunto direttamente alla parola di
base; tra questa e -ello viene inserito un elemento intermedio che puo essere -ic- o
-er- (-ar-]:
orto - ort - ie - ello = ortieello
pazza - pazz - er - ella = parzerella

-uceio, -uccia: si aggiunge a nomi, aggettivi e avverbi: caffe _ caffeueeio, cara _ ca-
ruecia, male - malueeio.

TI diminutivo in -uccio puo avere anche valore sia vezzeggiativo (bocca - boccuccia, ea-
vallo - cavalluccio) sia spregiativo (impiegato - impiegatuccio, donna - donnuccia).

-icciolo, -icciola: si aggiunge a nomi: muro _ murieciolo, strada - stradieciola.

Non di rado il diminutivo in -icciolo ha valore spregiativo: donna - donnicciola, uo-


mo - omicciolo.

-ücolo, -ücola: si aggiunge a nomi e ha sempre un valore spregiativo: gente - gen-


tueola, professore - professorueolo.

-(u)olo, -(u)ola: si aggiunge a nomi: laccio=- lacciolo, montagna _ montagnola.

TI diminutivo in -(u)olo puo avere anche valore sia vezzeggiativo (bestia - bestiola,
figlio - figliolo) sia spregiativo (faccenda - faccenduola, poesia - poesiola).

-otto, -otta: si aggiunge a nomi e ad aggettivi: cucina _ cucinotto, pelliccia _ pellic-


ciotto (con passaggio dal femminile al maschile), basso - bassotto.

Il diminutivo in -otto puo avere anche valore sia vezzeggiativo (cucciola - cuccio-
lotta) sia spregiativo (industriale - industrialotto, semplice _ sempliciottot; infine,
il diminutivo in -otto puo indicare i figli piccoli di alcuni animali: lepre - leprotto,
passero - passerotto, tigre _ tigrotto.

-acchiotto, -acchiotta: si aggiunge a nomi e ad aggettivi e generalmente (ma non sem-


pre) ha valore vezzeggiativo: lupo -e lupacchiotto, orso - orsacehiotto, furba - fur-
baeehiotta (ma fesso - jessaeehiotto, con valore spregiativo).

-iciattolo, -iciattola: si aggiunge a norni e generalmente ha valore spregiativo: febbre


- jebbriciattola, fiume - fiumiciattolo, mostro - mostriciattolo.

-icchio: si aggiunge a norni e ha sempre un valore spregiativo: avvocato - avvoca-


ticchio, govemo _ governicchio.

: Usi particolari dei diminutivi


I

: A volte il diminutivo viene aggiunto a una parola per moderarne il valore e la portata. Si
¡ puo ricorrere al diminutivo per attenuare un ordine o un invito, oppure per rendere piü gen-
¡ tile una richiesta. Questa forma di diminutivo sociale compare in frasi del tipo: "Aspetti
: un attimino ... "; "Mi fa uno sconticino?"; "Metta unafirmetta qui sotto e l'auto e sua!".
I
: Rientra nella tipologia del diminutivo sociale il cosiddetto "diminutivo di modestia" (ma
I sarebbe meglio definirlo "di falsa modestia"), che si usa quando si vuole, spesso solo
falsamente, srninuire qualcosa di proprio: "- Lei ha una villa a Portofino? - Beh, una vil-
letra..."; "Ti piace la rnia barchetta? E un dodici metri ... " ecc.
Infine, va ricordato il "diminutivo ironico", usato in frasi del tipo: "Vedrai come la trat- I

tera il suo caro maritino'"; "Che caratterinoi" ecc. :


I

Suffissi accrescitivi, peggiorativi e attenuativi


-acchione, -acchiona: si aggiunge a norni (frate _ frataeehione) e ad aggettivi (furbo
- furbacehione, matta - mattacchiona) ecc. E un suffisso accrescitivo che puo avere,
a seconda dei contesti, una sfumatura vezzeggiativa o una sfumatura spregiativa.

-one, -ona: e il piü importante suffisso accrescitivo; si aggiunge a norni (casa - ca-
sona, libro - librone, naso - nasonei, aggettivi (furbo - furbone, grasso - gras-
sone, pigra - pigrona) e avverbi (bene _ benone).
Alcuni norni fernminili prendo no la desinenza -one invece di -ona e diventano ma-
schili: una barca - un barcone, una donna _ un donnone, una fontana - unjonta-
none, una macchina - un macchinone.

-accio, -accia: e il piü importante suffisso peggiorativo; si aggiunge a norni (fortuna


- jortunaecia, ragazzo - ragozzaccio, strada _ stradaecia), aggettivi (cattiva - cat-
tivaccia, ignorante - ignorantaccio) avverbi (male _ malaecio) ed espressioni av-
verbiali (a caso - a casaceio).
-icchiare, -acchiare, -ucchiare: indicano un'azione attenuata, qualche volta con una sfu-
matura peggiorativa: campare - campicchiare, cantare - canticchiare, dormire - dor-
micchiare; bruciare - bruciacchiare, ridere - ridacchiare, vivere - vivacchiare; leg-
gere -s leggiucchiare, mangiare - mangiucchiare, spendere - spenducchiare. J.

Veri e falsi alterati


Bisogna fare attenzione a distinguere gli alterati veri dai falsi alterati. Mentre dagli alte-
rati veri si risale sempre alla parola di base (per esempio, e facile risalire dal diminutivo
nuvoletta alla parola di base nuvola), i falsi alterati non hanno alcuna parola di base a cui
risalire. 1falsi alterati, pur essendo in origine degli alterati, col tempo sono diventati del-
le parole del tutto autonome. Per esempio, le parole colletto, forchetta, fumetto, rossetto,
manette, pur derivando da collo, forca, fumo, rosso, mano, non sono, rispettivamente, un
"piccolo collo", una "piccola forca", un "piccolo fumo", "un piccolo rosso" e delle "pie-
co1e mani": ormai sono parole con un loro significato autonomo.
Esistono poi parole che solo casualmente terminano come se avessero un suffisso altera-
tivo, ma che in realta non sono parole alterate: cosí, per esempio, la parola burrone non ha
alcun rapporto con la parola burro, né bullone con bullo, né bottone con botte ecc.

Parole alterate con piü suffissi


Un aspetto caratteristico deIl'alterazione consiste nella possibilita di unire alla stessa
parola di base piü suffissi alterativi. Per esempio: casa _ casettina (-etta + -ina); uo-
mo - omaccione (-accio + -one), tavolo - tavolinetto (-ino + -etto); fiore - fiorel-
lino (-ello + -ino) ecc.

Norni di persona alterati


Anche i nomi di persona possono avere un suffisso diminutivo o, piü raramente, ac-
crescitivo. Per esempio: Paola - Paoletta, Paolina; Grazia - Graziella, Graziellina;
Giuseppe - Giuseppino; Luca - Luchino; Sandra - Sandrina; Anita - Anitona ecc.
Grammatica: la posizione degli aggettivi
qualificativi in teoria e in pratica
Sapere qual è la posizione corretta dell’aggettivo qualificativo
all’interno di una frase non è facile. I madrelingua difficilmente ci
pensano mentre parlano, più probabile quando scrivono. Non ci sono
regole fisse o comunque se ci sono non coprono tutti i casi. Uno
straniero che sta imparando l’italiano dovrebbe arrivare a posizionare gli
aggettivi quasi incosciamente.

Teoria
Non esiste una posizione precisa dell’aggettivo qualificativo: può essere posto sia prima sia dopo il
nome cui si riferisce.

1. Normalmente l’aggettivo dovrebbe seguire il nome, infatti secondo l’Accademia della


Crusca, “la struttura della frase in italiano prevede che gli elementi informativi nuovi che via via si
aggiungono nel formulare un discorso siano collocati a destra, cioè seguano gli elementi cui si
riferiscono”

Marta ha gli occhi azzurri.


Ho comprato un’auto sportiva.

2. Per alcuni aggettivi la posizione è fissa dopo il nome:

nazionalità: una ragazza americana;


forma: un tavolo rettangolare;
materia: un terreno argilloso.

Anche gli aggettivi alterati si mettono dopo il nome: un bambino cicciottello.

Gli aggettivi seguiti da un complemento si mettono dopo il nome: una grammatica ricca di
esempi.

3. Usiamo a volte l’aggettivo prima del nome per esprimere una maggiore soggettività, per dare
più enfasi o per ricercatezza stilistica (è tipico infatti della poesia).

Le bionde trecce (“La canzone del sole” di Lucio Battisti)


Nuda la fronte e nudo il petto mostri (“All’Italia” di Giacomo Leopardi)

4. Maggiore o minore oggettività dell’aggettivo qualificativo: secondo questo criterio più la


qualità espressa dall’aggettivo è oggettiva (colore, stato fisico, ecc), più la sua posizione è fissa dopo
il nome. Dirò infatti il cielo azzurro e più difficilmente l’azzurro cielo. Se invece la qualità
è soggettiva, ovvero dipende da chi esprime la frase, l’aggettivo tende a spostarsi prima del
nome: le tristi reti dei pescatori.

5. Se l’aggettivo non è una “novità” rispetto al nome, ovvero non aggiunge niente di nuovo rispetto
alla normale semantica del nome, può più facilmente stare davanti al nome:
C’è rose e gigli tutto un bel giardino.
Nel bel giardino il bimbo s’addormenta (da “Orfano” di Giovanni Pascoli)

6. Gli aggettivi alto, vecchio, nuovo, bello, buono, a seconda della loro posizione nella frase, ne
cambiano il significato:

un vecchio amico è una persona che conosco da molto tempo;


un amico vecchio è una persona anziana.

Altri aggettivi come questi sono diverso e povero:

un uomo povero vuol dire che non è ricco;


un pover’uomo è un uomo meschino o disperato.

ci sono diverse persone indica un numero abbastanza alto di persone;


ci sono persone diverse indica persone di tipologia differente.

7. La posizione dell’aggettivo qualificativo può determinarne la diversa funzione:

a. Funzione descrittiva quando preceda il nome: Ho conosciuto il giovane insegnante di mia


figlia ovvero l’insegnante di mia figlia è giovane.

b. Funzione restrittiva quando segue il nome: Ho conosciuto l’insegnante giovane di mia


figlia ovvero è l’insegnante più giovane tra i due o più che ha mia figlia.

8. La regola più importante, come diceva Yoda al giovane Skywalker, è di lasciarsi guidare
dall’istinto: “Che la forza sia con te!”
Leggi le seguenti frasi e decidi dove mettere l’aggettivo. In alcune
frasi l’aggettivo può stare sia prima che dopo il nome.

1. Il meccanico surf meccanico è un gioco di abilità fra i più divertenti e spettacolari. Nella
versione più completa il miglior surfista vincerà un/uno stupendo soggiorno
stupendo premio in alcune esclusive località esclusive del mondo.

2. Un animatore vestito a tema, tramite battute e comici intermezzi comici, trasformerà la


gara di surf in una vera e propria caraibica festa caraibica che coinvolgerà sia i
protagonisti che il pubblico presente.

3. I promessi sposi è un/uno storico romanzo storico di Alessandro Manzoni. Assieme alle
Confessioni di un italiano di Ippolito Nievo è considerato il più importante romanzo
dell’/della italiana letteratura italiana prima dell’unità nazionale.

4. “Ma l’amore della povera gente povera brilla più di una qualsiasi filosofia.”
Alda Merini, da “Terra d’amore”.

5. Nevose precipitazioni nevose previste per il tardo pomeriggio tardo. Mezzi spargisale e
spalaneve sono posizionati in 18 strategici punti strategici della città.

6. L’ufficio del Presidente si trova in un’/una ovale stanza ovale.

7. Cura e conservazione dei fumetti e del cartaceo materiale cartaceo in genere.

9. ”Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per un’/una oscura selva oscura ché la
diritta via diritta era smarrita.” Dante Alighieri, da “La divina commedia”.

10. l Rossi è un buon professore buono: non ci dà mai i compiti a casa il fine
settimana.
COMPLETARE LE SEGUENTI FRASI CON GLI AGGETTIVI DERIVATI DAI 
NOMI TRA PARENTESI. 
 

1. Le due isole maggiori della Nuova Zelanda presentano un rilievo (accidente) 

______________________ e molti vulcani. 

2. Arriva anche in Italia “Harry Potter e i doni della morte”, settimo libro sul maghetto 

(occhiali).______________________ . 

3. Lo studio legale Tidona si occupa di diritto (banca) ______________________ e (finanza) 

______________________ . 

4.  Aerei: biglietto (carta) ______________________ addio! 

5.  Finiti i saldi (inverno) ______________________, le vetrine dei negozi si riempiono di 

indumenti (primavera) ______________________. 

6.  Il cioccolato fondente, cioè quello che contiene almeno il 43% di cacao, è un alimento 

nutriente e (salute) ______________________. 

7.   Cerco un alloggio (signore) ______________________ , (sole) 

______________________ e (centro) ______________________. 

8.   Gli attori di Hollywood sono strapagati, si sa, ma alcuni rendono più di quanto 

guadagnano e Matt Damon è senza dubbio il più (reddito) ______________________ . 

9.  Marco ha un carattere forte e (battaglia) ______________________, per cui non si dà 

facilmente per vinto. 

10.  Mio nipote, malgrado i suoi quarant’anni suonati, assume a volte degli atteggiamenti 

(bambino) ______________________ . 

11.  Certe miscele di caffè hanno un gusto (velluto) ______________________ e delicato. 

12.  Oggi è stata una giornata (afa) ______________________ . 

 
Analisi delle strutture di comunicazione - Prova n. 2
Completa il testo. Inserisci i verbi. DEVI SCRIVERE LE RISPOSTE NEL ‘FOGLIO DELLE
RISPOSTE’.
“Da Manzoni a Topo Gigio: le storie della mia vita”
Umberto Eco compie 80 anni. E negli Stati Uniti gli (0) (dedicare)__dedicano__un volume nella
prestigiosa “biblioteca dei filosofi”. “Quando (1) (finire) _________________ Il nome della rosa,
pensavo che (2) (vendere) _________________ tremila copie. Il successo resta un grande mistero”

Incontro Umberto Eco in un bar di Roma: un paio di giornali sotto il braccio. Ha l’aria rilassata.
L’occhio, dietro le grandi lenti, è ironico. E mentre lo (3) (osservare) _________________, penso
che l’immagine rifletta la sua forza e il suo temperamento. Il che vuol dire che possiede uno stile:
quello di Eco unisce precisione e fantasia. Alla sua nascita nessuno (4) (potere)
_________________ immaginare che avremmo avuto i multipli di Eco: saggista, scrittore,
professore, bibliofilo, romanziere, massmediologo con l’hobby del flauto. Eco riflette un mondo
variopinto, ricco di sorprese. E di fascino. Per ricordarcelo, l’America (5) (produrre)
_________________ un libro imponente e un po’ speciale nel quale i maggiori scrittori e
intellettuali (6) (chiamare) _________________ a dire la loro sull’operato letterario e filosofico
dello studioso.
“È una cosa che mi fa tremare le vene dei polsi”, dice Eco, e non capisci se è vero o se scherza. Poi
aggiunge: “Il libro (7) (pubblicare) _________________ in una collana americana che esiste da una
sessantina di anni, tutti volumi di più di mille pagine. Però bisogna sbrigarsi, perché se muori prima
che l’opera (8) (finire) _________________ non te lo fanno più”.
“E lei che cosa (9) (dovere) _________________ fare per il libro?”.
“Scriverò una specie di autobiografia filosofica di un centinaio di pagine e la cosa, le confesso, mi
fa una paura matta”.
“Chissà che cosa (10) (dire) _________________ i suoi maestri. A proposito quali sono quelli che
hanno contato nella sua vita?”.
“(11) (formare) _________________ a 11 anni dalla meravigliosa signorina Bellini, una
professoressa di italiano, che mi ha insegnato le virtù dell’invenzione. Poi ce ne sono stati molti
altri”.
“Ci parli della sua esperienza alla televisione italiana”.
“(12) (Entrare) _________________ in televisione per concorso e devo ammettere che all’epoca si
(13) (fare) _________________ programmi infinitamente più belli di quelli di adesso”.
“Ma voi, intendo dire quel gruppo di giovani intellettuali che eravate entrati alla televisione, non
(14) (contribuire)_________________ a svecchiare l’ambiente?”
“Ero un giovane di 22 anni, un piccolo funzionario che (15) (guadagnare) _________________
sessantamila lire al mese. Mi occupavo di trasmissioni secondarie. Poi (16) (sapere)
_________________ che la casa editrice Bompiani cercava qualcuno. Fui assunto. E quasi subito
Bompiani mi (17) (affidare) _________________ la direzione della collana di filosofia Idee nuove.
Fu un periodo bellissimo, durato diciotto anni”.
“Parliamo dei suoi romanzi. Non crede che (18) (essere) _________________ più vicini al cinema
che alla letteratura?”.
“Sì, ma del resto sono convinto che anche Manzoni, nel XIX secolo - non rida - (19) (usare)
_________________ il linguaggio cinematografico prima che fosse inventato”.
“A proposito, il riso è una componente fondamentale del suo lavoro. Ne ha fatto un punto di forza
ne Il Nome della rosa”.
“Le confesso che ho sognato per anni di scrivere la grande opera filosofica sul riso, ma mi sono reso
conto di non esserne capace. Però ho diffuso la voce che ci stavo lavorando, in modo che dopo che
fossi morto (20) (uscire) _________________ tante tesi di laurea sulla mia opera incompiuta”.
Analisi delle strutture di comunicazione – Prova n. 3
Completa il testo. Scegli una delle proposte di completamento. DEVI SCRIVERE LE RISPOSTE
NEL ‘FOGLIO DELLE RISPOSTE’.
Un libro per (0) ____capire______ come cambia la lingua italiana ai tempi degli sms
Se telefonando ti scrivo è il titolo del libro appena pubblicato dall’Accademia della Crusca che
spiega il progressivo (1) ____________ dell’italiano al telefono, dal parlato al digitato. “Quando si
scrivono sms, l’obiettivo di chi scrive è quello di (2) ____________ immediatamente con il
messaggio il proprio (3) ____________ e quindi essere veloce”, spiega la presidente
dell’Accademia, Nicoletta Maraschio. “La scrittura in questo caso ha un (4) ____________
effimero, tanto da essere definita scrittura volatile, cioè che se ne va”.
Ma allora, come si può difendere l’italiano da queste nuove forme di comunicazione? “Dobbiamo
evitare”, afferma la presidente, “che ci sia un (5) ____________ di questo tipo di comunicazione
effimera verso la scrittura normale che noi usiamo nelle (6) ____________ in cui dobbiamo
utilizzare l’italiano scritto. Per questo è importante che la scuola intervenga non tanto censurando il
modo di scrivere gli sms, perché non servirebbe, ma (7) ____________ la capacità dei ragazzi di
muoversi all’interno della lingua senza contaminare le caratteristiche di una varietà con un’altra
varietà”.
Come farlo? “La scuola oggi”, sostiene Nicoletta Maraschio, “ha il compito di (8) ___________
linguisticamente i propri allievi nella loro lingua materna, sviluppando la competenza comunicativa
come capacità di variare la lingua nelle diverse situazioni del parlato e dello scritto”.
“Ma il problema”, prosegue, “non riguarda solo l’italiano. Abbiamo realizzato questo libro, Se
telefonando ti scrivo, insieme ad un (9) ____________ polacco e a un altro belga: anche loro hanno
rilevato le stesse forme di (10) ____________ nelle loro lingue che sono grosso modo (11)
____________ a quelle dell’italiano”.
“È molto caratteristico di questo tipo di scritture effimere”, prosegue la presidente, “il fatto che lo
scrivente non rilegge i testi, (12) ____________ in molti casi errori di ortografia o uso degli accenti
o degli apostrofi diverso o (13) ____________, quindi agrammaticale, perché l’obiettivo appunto
non è tanto quello della (14) ____________ quanto quello di una comunicatività immediata”.
“La lettura, conclude Nicoletta Maraschio, è fondamentale e soprattutto oggi, perché la lettura
significa lentezza, significa riflessione, capacità di (15) ____________ un testo e apprezzarlo. La
lettura è quindi uno strumento fondamentale”.

0. A) capire B) intendere C) sentire D) calcolare


1. A) fiorire B) perfezionarsi C) maturare D) evolvere
2. A) cogliere B) toccare C) raggiungere D) conquistare
3. A) conversatore B) interlocutore C) compagno D) corrispondente
4. A) modo B) tratto C) segno D) carattere
5. A) cambio B) trasloco C) versamento D) travaso
6. A) possibilità B) cause C) occasioni D) offerte
7. A) tonificando B) risanando C) alzando D) incrementando
8 A) addestrare B) formare C) modellare D) configurare
9. A) collega B) socio C) complice D) compagno
10. A) diminuzione B) riduzione C) restrizione D) abbreviazione
11. A) uniformi B) congruenti C) analoghe D) conformi
12. A) facendo B) indicando C) decidendo D) fissando
13. A) eccezionale B) anomalo C) anormale D) raro
14. A) regolarità B) puntualità C) correttezza D) scrupolosità
15. A) imparare B) percepire C) sapere D) comprendere
Prova D. 2 Prova D. 3
1) finii, ho finito 1. D
2) avrebbe/ avrei venduto 2. e
3) osservo 3. B
4) poteva, avrebbe potuto 4. D
5) produrrá, produce, sta 5. D
producendo 6. e
6) saranno chiamati, sono 7. D
chiamati 8. B
7) sará pubblicato 9. A
8) sia finita 10. D
9) dovrebbe,dovra,deve 11.e
10) direbbero, avrebbero 12.A
detto 13. B
11) sono stato formato, fui 14. e
formato 15. D
12) entrai/ sono entrato
13) facevano
14) contribuiste/
contribuivate
15) guadagnava
16) seppi
17) affidó
18) siano
19) usasse, abbia usato
20) sarebbero uscite
Ascolto – Prova n. 1
Ascolta il testo: è un’intervista radiofonica all’attore Glauco Mauri. Poi completa le frasi. Scegli
una delle quattro proposte di completamento. Alla fine del test di ascolto, DEVI SCRIVERE LE
RISPOSTE NEL ‘FOGLIO DELLE RISPOSTE’.
1. La parola che Glauco Mauri più ama è “comprendere” perché
A) gli uomini hanno bisogno di essere corretti nei loro comportamenti.
B) bisogna capire l’umanità in tutte le sue sfaccettature.
C) è necessario mettere in luce quanto di buono e di bello gli uomini sanno fare.
D) ciascuno di noi deve condividere le proprie opinioni con gli altri.

2. La madre ha insegnato a Glauco Mauri


A) a vivere perseguendo i propri obiettivi con tenacia e serietà.
B) ad evitare le difficoltà approfittando di tutte le occasioni favorevoli.
C) ad affrontare la vita con armonia e tranquillità, senza nuocere agli altri.
D) a lavorare duramente per non deludere le persone di cui si è responsabili.

3. Secondo Glauco Mauri, l’arte deve


A) accrescere nello spettatore il desiderio di conoscere.
B) commuovere il pubblico attraverso l’interpretazione dell’artista.
C) far nascere in teatro un’atmosfera magica.
D) far conoscere i grandi poeti alla gente comune.

4. Per Glauco Mauri, la possibilità di raccontare storie gli permette di


A) far rivivere al pubblico le emozioni dell’infanzia.
B) rimanere giovane nonostante l’età.
C) parlare delle proprie esperienze.
D) influire sulle scelte dei giovani.

5. Gli spettacoli che la compagnia di Glauco Mauri mette in scena


A) sono caratterizzati da allestimenti originali.
B) sono legati alla tradizione del teatro classico.
C) suscitano pareri discordanti tra critici e pubblico.
D) hanno come elemento comune la riflessione sulla condizione umana.

6. In una intervista precedente Mauri sosteneva che uno dei mali della società odierna era
A) il rifiuto di vivere emozioni.
B) la bassa qualità dei programmi televisivi.
C) la mancanza di originalità.
D) l’indifferenza per i problemi del mondo.

7. Glauco Mauri afferma che nella vita bisognerebbe


A) lasciarsi alle spalle i problemi.
B) avere rapporti umani semplici e diretti.
C) difendere sempre le proprie opinioni.
D) combattere gli errori e le debolezze dell’uomo.
Comprensione della lettura – Prova n. 1
Leggi il testo.
Viaggi su Marte e longevità: le scoperte dei prossimi 50 anni
L’astrofisico Giovanni Bignami ha raccolto in un libro le prossime frontiere del progresso umano.
Le previsioni su ciò che succederà nel 2026: tra invenzioni, stili di vita e nuove fonti di energia

Tranquilli, fra 50 anni sarà molto meglio. Andremo su automobili che si guidano da sole, evitando
multe ed incidenti grazie a una rete di microsensori. Mangeremo carne prodotta in laboratorio senza
uccidere animali (e senza inquinare l’ambiente). Prenderemo tutta l’energia che ci serve dal centro
della Terra dicendo finalmente addio a carbone e petrolio. Non avremo più soldi in tasca, ma
gireremo con un chip sottocutaneo collegato al conto corrente. E la sera scaricheremo il cervello su
una chiavetta, come quando facciamo il backup del telefonino per non perdere i dati della rubrica.
Se vi sembrano le solite previsioni futuristiche un po’ strampalate, beh, sappiate che lo sono forse:
ma qui parliamo di scienza. Di quello che la scienza sta preparando per noi.
Le previsioni le ha raccolte Giovanni Bignami, a sua volta scienziato di fama mondiale: da qualche
mese guida l’Istituto Nazionale di Astrofisica e da lì ha fatto l’inviato in giro per il mondo per
capire Cosa resta da scoprire (Mondadori). Un viaggio alla ricerca delle prossime scoperte che ci
cambieranno la vita. Lo ha fatto sapendo che prevedere il futuro è un esercizio divertente, ma che
quasi sempre comporta clamorose brutte figure: “Negli anni ’50 era considerato certo che nel 2000
gli aerei non avrebbero avuto le ali. Il capo della IBM nel 1943 disse che al mondo sarebbero bastati
cinque computer. E nessuno aveva previsto le grandi scoperte del XX secolo...”. Allora perché
farlo? Bignami cita una massima di Eisenhower: “Perché i piani sono inutili, ma la pianificazione è
essenziale”. E i piani della scienza sembrano molto chiari: nel prossimo mezzo secolo cambierà
davvero tutto.
La velocità del progresso scientifico, infatti, non è costante, ma aumenta in maniera esponenziale.
Bignami ha individuato un metronomo d’eccezione per dimostrarlo: la cometa di Halley. Da un
paio di millenni passa regolarmente vicino alla Terra ogni 76 anni. “Passò prima della battaglia di
Hastings del 1066 e la ritroviamo nell’arazzo di Bayeux. Nel 1301 ripassa e Giotto la dipinge nella
cappella degli Scrovegni. Nel 1682 viene osservata per la prima volta col telescopio da Edmond
Halley. Ci vollero altri tre passaggi e nel 1910 le scattammo la prima fotografia. La volta dopo, nel
1986, le abbiamo addirittura mandato incontro una flotta di sonde spaziali. E nel 2062? Magari la
ingabbieremo con una grossa rete e la faremo atterrare su un deserto: è grande come Manhattan”.
Ecco perché il 2062. Come saremo, che faremo? Di una cosa Bignami è convinto da tempo: “È già
nato il bambino che camminerà su Marte”. Perché tanta sicurezza? Intanto perché il turismo
spaziale farà finalmente tornare di moda l’esplorazione umana dello spazio, sostiene il professore. E
poi il Progetto Marte è già stato scritto tanto tempo fa: lo aveva fatto addirittura nel 1948 Wernher
von Braun, padre del programma spaziale americano. Con qualche aggiustamento è ancora valido.
Mentre la tecnologia per andarci e tornare in 369 giorni (di cui 41 sul pianeta rosso) è italiana: la
dobbiamo a Carlo Rubbia e il progetto risale al 2008, quando Bignami guidava l’Agenzia Spaziale
Italiana.
Ma il punto è un altro: perché andarci? “Per capire il segreto della vita”, secondo Bignami, “come si
è formata nell’universo”. È questa la seconda grande scoperta delle dieci che faremo entro il 2062.
“La prima sarà scoprire una nuova vita irraggiungibile. Ci vorrà fortuna per captare un segnale
intelligente dallo spazio profondo, ma è possibile e ci darà la certezza che c’è vita in un altro
sistema solare. Da quel momento in poi, cambierà qualcosa dentro ciascuno di noi”.
Una delle questioni fondamentali sarà l’energia. Bignami, al contrario di Rubbia, è un nuclearista
convinto: nel senso che considera il livello di sicurezza delle attuali centrali assolutamente
accettabile. Ma si è anche rassegnato al fatto che l’opinione pubblica non cambierà idea, nemmeno
in 50 anni. E allora, visto che i combustibili fossili stanno rapidamente distruggendo l’equilibrio del
pianeta e che le energie alternative non sono sufficienti per la fame energetica del mondo, immagina
una terza strada: la geotermia profonda. Ovvero andare a prendere il calore sotto la crosta terrestre.
Sarà migliore il mondo nel 2062? Guardiamo la vita delle persone. Il lavoro in grandissima parte
sarà fatto da macchine: non parliamo di robot, ma di costruttori molecolari in grado di produrre
qualunque oggetto. Nel frattempo la vita si allungherà sempre di più per cui “nel 2062 sarà nato il
bambino che vedrà la cometa di Halley tre volte, cioè vivrà più di 152 anni”. Che faranno tutti
questi ultra anziani senza lavoro? È uno scenario che fa intravedere problemi sociali immensi. Che
non possiamo evitare. “Alla società non sarà data la scelta se invecchiare o no. Il futuro non si
ferma e non ci aspetta”.
Comprensione della lettura – Prova n. 1
Completa le frasi. Scegli una delle quattro proposte di completamento. DEVI SCRIVERE LE
RISPOSTE NEL ‘FOGLIO DELLE RISPOSTE’.

1. Nello scenario del futuro che ci viene presentato, le scoperte tecnologiche produrranno
A) un progressivo impoverimento delle capacità mentali dell’uomo.
B) la riduzione delle occasioni di comunicazione interpersonale.
C) la possibilità di riversare la nostra memoria su supporti elettronici.
D) un notevole risparmio nell’utilizzo delle risorse energetiche.

2. Le previsioni che nel passato molti scienziati avevano fatto riguardo al futuro
A) si sono rivelate poco veritiere.
B) hanno portato alla notorietà scienziati poco conosciuti.
C) hanno riguardato soprattutto il campo dell’astrofisica.
D) sono state sollecitate dai mezzi d’informazione.

3. Secondo la massima di Eisenhower citata da Giovanni Bignami, la comunità scientifica


A) ha già individuato i filoni di ricerca che saranno pienamente attuati nel futuro.
B) avrà molte più risorse a disposizione.
C) avrà un ruolo preminente nella società del futuro.
D) ha il compito di programmare gli obiettivi a cui tendere.

4. Lo scienziato Giovanni Bignami pensa che la prossima grande conquista tecnologica sarà
A) l’esplorazione del pianeta Marte.
B) la realizzazione di una base spaziale su Marte.
C) la colonizzazione del pianeta Marte.
D) la collaborazione di diversi Paesi su programmi spaziali riguardanti Marte.

5. Lo scienziato Giovanni Bignami è certo che


A) nei prossimi anni sarà possibile esplorare lo spazio fuori dal sistema solare.
B) nuove scoperte scientifiche miglioreranno le condizioni di vita sulla Terra.
C) nel futuro le comunicazioni saranno enormemente facilitate.
D) gli scienziati riusciranno a contattare forme di vita intelligenti ancora sconosciute.

6. A proposito dell’energia, Bignami pensa che sia possibile


A) convincere l’opinione pubblica della sicurezza delle centrali nucleari.
B) trovare nuovi combustibili di produzione sintetica.
C) utilizzare il calore del sottosuolo profondo.
D) migliorare la progettazione delle energie alternative naturali.

7. Lo scienziato Giovanni Bignami riguardo al futuro si sente


A) preoccupato per i possibili cambiamenti sociali.
B) fiducioso nella capacità di adattamento degli esseri umani.
C) convinto che i progressi scientifici non possono essere condizionati o fermati.
D) interessato alle trasformazioni che le scoperte scientifiche porteranno alla vita sulla Terra.

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