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Memoria

Mi ricordo che mio fratello maggiore ha pianto quando sono nato…

La memoria è un fenomeno tanto comune quanto complesso da analizzare. Proprio per questo è
sempre stato al centro della cosiddetta Psicologia filosofica, fino a costituirsi oggi come una
disciplina a sé, la Filosofia della memoria, appunto. Negli ultimi anni la riflessione si è concentrata
sulla cosiddetta memoria episodica, ovvero la capacità di ricordare eventi passati della nostra
storia personale. Questo tipo di memoria si distingue da quelle che nella terminologia odierna
sono indicate come memoria procedurale (mi ricordo come preparare il caffè) e memoria
semantica (mi ricordo che Napoleone è stato sconfitto a Waterlow). Thomas Reid (1710-1796)
filosofo scozzese amico e avversario di Hume si è occupato proprio di definire i tratti distintivi della
memoria episodica e dell’atto di ricordare. Essa riguarda ciò di cui abbiamo avuto consapevolezza
nel passato e presuppone esperienze che si sono conservate. Non basta che sappiamo che un
evento è avvenuto o che sappiamo di essere stati lì perché qualcun altro ce lo ha detto. Per
esempio, io ero lì quando ho fatto i primi passi (ovviamente) ma non ho memoria episodica di
quell’evento, perché a quel tempo non ne ho avuto consapevolezza: il mio non è, potremmo dire,
un ricordo di prima mano. Quando ricordiamo non viaggiamo nel tempo, non ‘viviamo una
seconda volta’ ciò che è già successo, perché possiamo avere esperienza solo del presente.
Tuttavia, la memoria ci permette di superare questo qui ed ora e di stabilire un contatto diretto
con un evento più o meno lontano nel tempo. Per questo è, insieme alla percezione sensibile, uno
dei canali con cui siamo a contatto con il mondo e uno dei modi attraverso cui il mondo ci diventa
familiare. In altre parole «noi esperiamo il mondo percependo e ricordando il nostro percorso
attraverso il mondo».

Fonti

Rebecca Copenhaver, John Locke and Thomas Reid, in Sven Bernecker, Kourken Michaelian, The
Routledge Handbook of Philosophy of Memory, Taylor & Francis, 2017.

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