Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Oltre all’inbreeding, un altro fenomeno che può portare a una variazione dall’equilibrio di H-W è il linkage. Sullo
stesso cromosoma ci sono loci + vicini rispetto ad altri, loci estremamente vicini hanno una probabilità bassa di
crossing-over (di ricombinarsi).
Si parla di linkage disequilibrium quando c’è l’associazione di alleli che hanno 2 o + locus, che si ritrova con la
frequenza prevista sulla base delle frequenze individuali dei singoli alleli (non c’è squilibrio, stesse frequenze
previste da H-W).
Linkage disequilibrium: può capitare che, quando ci sono 2 loci strettamente linked (molto vicini sullo stesso
cromosoma), si osservi una frequenza allelica maggiore rispetto a quella attesa sulla base dell’equilibrio di H-W.
Vedremo dei cambiamenti nelle frequenze alleliche correlati con le frequenze nei loci associati.
Qui abbiamo i nostri 2 loci (A e B), noi dovremmo avere una frequenza di A1B2 molto
simile a A2B2, a A1B2, A2B1 etc..
Se i 2 loci si trovano su cromosomi diversi avremo una distribuzione eguale (CASO
A).
Se i 2 loci si trovano sullo stesso cromosoma, ma non c’è associazione avremo una
distribuzione simile di tutti gli accoppiamenti (CASO B).
Nel CASO C A1B1 e A2B2 hanno una frequenza molto + alta rispetto a A2B1 e
A1B2, questo ci porta a pensare che ci sia un linkage disequilibrium (i 2 loci si trovano
sullo stesso cromosoma e sono strettamente linked).
Quali fattori possono essere responsabili per un livello di variazione così alto? Una causa sono le
mutazioni, può verificarsi l’origine di diversità in diversi step (trascrizione, post-trascrizione, traduzione). La
variazione può essere dovuta a caratteristiche intrinsiche di diverse popolazioni appartenenti a specie
diverse (inbreeding) o a caratteristiche strutturali dei loci (linkage).
La variazione genetica in una popolazione sarà mantenuta nel tempo se non agiranno forze
che possano perturbarla
Le forze che possono perturbarla sono le cosiddette fonti di variabilità (sono 5):
- Mutazione;
- Ricombinazione;
Non hanno una frequenza così elevata da poter giustificare tutta la variazione che osserviamo. Bisogna quindi prendere
atto dell’esistenza di altre forze micro-evolutive:
Sono processi non orientati verso l’adattamento. Cambiano le frequenze geniche indipendentemente dal
conferire una maggiore o minore capacità di adattamento degli individui ai loro habitat.
NB: le prime 4 forze sono del tutto casuali, l’unica forza evolutiva che ha una direzione è la selezione naturale. La
direzione si concretizza con il fatto che in un certo ambiente, in un certo tempo si ha la riproduzione differenziale dei
genotipi presenti.
1. La DERIVA GENETICA; gran parte delle differenze nelle sequenze del DNA tra una specie e l’altra sono
spiegate dall’effetto della deriva genetica. Quando parliamo di deriva, parliamo di un processo dettato dal
CASO (casuale). L’effetto della deriva sulle popolazioni naturali fa fluttuare le frequenze alleliche con
un’eventuale sostituzione di un allele.
L’azione della deriva genetica è costante. Immaginiamo cosa succede quando avviene l’accoppiamento tra 2
individui diploidi (animali, vegetali o alcune specie fungine). Quando avviene l’accoppiamento si mettono in
gioco tutta una serie di gameti maschili/femminili, ma solo un gamete maschile riesce a fecondare un
gamete femminile mentre tutti gli altri si eliminano in quel momento. C’è quindi un evento di deriva
enorme.
I 3 campioni alla fine presenteranno delle frequenze diverse. Nel primo P0 diminuisce, nel secondo
diminuisce ma non troppo mentre nel terzo aumenta enormemente. Quindi con la deriva genetica si hanno
delle fluttuazioni enormi del tutto casuali, perché la deriva in principio si basa sui gameti che vengono messi
in gioco in quell’evento riproduttivo e che daranno origine alla progenie.
NB: Se partiamo da N molto grandi (equilibrio di H-W) e quindi ho un N infinito di gameti, anche se fluttuano la
probabilità che la frequenza di un allele con frequenza altissima rimanga alta nella generazione successiva è alta.
Nell’esempio prendevamo in considerazione 20 gameti, quindi l’effetto della deriva dipende dalle dimensioni della
popolazione.
Un altro modo attraverso cui vedere la deriva è pensare a un errore di campionamento. Se ad esempio
dovessimo campionare in un sito con 500 individui e ne prendiamo 3 dicendo che la stragrande
maggioranza degli individui è di colore giallo. Quando si osserva l’effetto di deriva è stato commesso un
errore di campionamento, non sono stati campionati il numero giusto di individui per valutare la variazione.
A = 0.40
a = 0.60
Essendo un processo casuale potrebbe portare all’aumento della frequenza di un qualsiasi allele (neutrale, vantaggioso o
deleterio). Inoltre, portando a un aumento della frequenza di un allele rispetto a un altro, porta a un progressivo aumento
degli individui omozigoti rispetto agli individui eterozigoti.
È diverso dall’inbreeding dove gli eterozigoti spariscono ma vengono favoriti entrambi gli omozigoti AA e aa.
1. Le frequenze degli alleli fluttuano casualmente all’interno di una popolazione ed alla fine un allele viene
fissato;
2. La variazione genetica ad un locus viene di conseguenza perduta. La frequenza degli eterozigoti, H, diminuisce
nella misura in cui une delle 2 frequenze si avvicina a 1 e l’altra a 0. H = 2p(1-p)
3. In ogni momento, la probabilità di fissazione per un allele è equivalente alla sua presenza in quel momento.
Questa probabilità non è né determinata né influenzata da una storia precedente.
4. Le frequenze alleliche di popolazioni con la stessa frequenza allelica iniziale (p) tendono a divergere.
5. Se un allele è appena comparso per mutazione, ed è rappresentato in una sola delle 2 copie 2N del gene nella
popolazione, la sua frequenza è in una frazione della popolazione 1/2N.
Pt = 1/2N (è la probabilità che ha l’allele di raggiungere 1 in frequenza, essere fissato).
6. L’evoluzione per deriva procede + velocemente in piccole popolazioni;
7. Se tra demi identici di una popolazione, la frequenza allelica media p non cambia, ma poiché cambia la
frequenza di ciascun deme (da 0 a 1) diminuisce la frequenza degli eterozigoti nella metapopolazione.
Cosa vuol dire la popolazione INFINITAMENTE GRANDE? Le popolazioni non sono infinite, ma di solito sono
sufficientemente grandi da vanificare gli effetti casuali della deriva genetico.
Al contrario il numero ridotto di progenie è una delle cause principali della deriva genetica, si verifica un errore di
campionamento.
Per evitare di commettere questo errore è importante valutare di ogni popolazione la sua grandezza effettiva.
Innanzitutto nelle popolazioni a riproduzione sessuata è importante considerare il rapporto femmine/maschi (entrambi
contribuiscono al 50% del pool genetico della generazione successiva) Se il rapporto non è di 1 è come se la
popolazione fosse molto + piccola e quindi esposta alle fluttuazioni casuali.
Non sempre questo rapporto si osserva quindi bisogna considerare alcune assunzioni:
- Rapporto sessi = 1
- Selezione sessuale e naturale assenti;
- Le sottopopolazioni rimangono della stessa dimensione di generazione in generazione.
Se il rapporto dei sessi non è corretto per valutare la dimensione della popolazione devo applicare la formula di
riduzione taglia della popolazione
Il numero di individui maschi + il numero di individui femmine deve essere pari all’N
totale.
VIOLAZIONE ASSUNZIONE 3
Caso di popolazioni che attraversano dei periodi di diminuzione molto forte seguiti da aumenti (es. terremoto). In
questo caso si applica la media armonica.
Nel momento in cui calcoliamo le dimensioni effettive di una popolazione, dobbiamo tener conto delle
violazioni.