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DERIVE
18°edizione
Il sindaco
Francesco Massanova
In una situazione in cui le miserie morali e momento che uomo e natura si costitui-
materiali, la pandemia, le ingiustizie sociali, scono entro una società caratterizzata
hanno trasformato il nostro pensiero, dall’oppressione, l’artista “segna”, mostra le
occuparsi di arte richiede una giustificazio- sue potenzialità soffocate e distorte. Il
ne. Non avrebbe senso negare l’elemento potere della forma estetica è quello di
di disperazione insito in questa attività e restituire all’individuo un minimo di libertà e
che comporta l’esplorazione dell’universo di soddisfazione. Anche in tempi così
segnico dove le condizioni reali vengono devastanti il carattere dell’arte è nella
trasformate e superate solo nell’immagina- profonda affermazione degli istinti di vita in
zione. In questo modo l’arte trascende la lotta sempre contro la banalizzazione e
propria determinazione sociale e dà vita l’omologazione: lo testimonia la permanen-
alla sfera in cui può attuarsi il sovvertimento za dell’arte, la sua immortalità attraverso
della coscienza che le è proprio, e questa una storia millenaria di distruzioni.
esperienza sfocia in situazioni estreme, di La diciottesima edizione di StellaInArte dal
amore e morte, di colpe e di errori, ma titolo “Segni e derive”, è ancora segnata
anche di gioia, di felicità e di soddisfazione. dalla crisi della pandemia, ma più forte è il
In nome della legge della forma estetica, la desiderio di tornare ad una normalità di
realtà viene necessariamente sublimata, il comportamenti. I quattro artisti invitati, tutti
suo contenuto immediato stilizzato, i singoli molto giovani, Maria Tirotta, Pengpeng
elementi rimodellati e ordinati secondo le Wang, Luca Impinto e Gaetano Imparato,
esigenze della forma artistica per la quale hanno marcato con i loro segni il territorio
anche la rappresentazione della morte e dell’esistente.
della distruzione deve evocare il bisogno Dalla carnalità di Maria Tirotta, nelle cui
della speranza. Ecco perché come sugge- opere il segno inciso è così fortemente
risce Marcuse, l’opera d’arte mentre permeato da una corporeità fisica che
denuncia la realtà, la ri-presenta. Dal sembra quasi tatuarsi sul corpo dell’artista
stessa, alla visione duale di Pengpeng nostri sensi tumefatti. Questi artisti
Wang che contrappone spazi siderali a sembrano ricordarci con le loro “storie”,
incrostazioni materiche, il lato oscuro e che ciò che si è fatto non si può disfare, ciò
abissale della luna, dalle visioni espressio- che è passato non può tornare nelle nostre
niste di Luca Impinto, quasi ex voto di una mani. La storia è colpa, ma può essere
umanità in disfacimento, alle foto di Gaeta- anche redenzione, e l’energia distruttiva
no Imparato, in cui la luce non è solo scrittu- può sempre meglio mettersi al servizio
ra ma forma essa stessa della composizio- della vita. Ecco perché contro il feticismo
ne. delle forze produttive, contro il continuo
Le opere di questi quattro artisti, sono asservimento degli individui da parte delle
segni ma anche derive, trascinamento condizioni oggettive, l’arte rappresenta
delle nostre idee da uno spazio all’altro, da l’ultima meta di tutte le rivoluzioni: la libertà
una superficie terrestre a un fondo marino, e la felicità dell’individuo.
alla ricerca di un approdo che dia respiro ai
Angelo D'Amato
Segni e derive
SEGNI E
DERIVE
-
Taglio di luce
Tecnica fotografica light painting
cm 40 x 50
2010
14
Fantasma
Tecnica fotografica light painting
cm 40 x 50
2010
15
LUCA IMPINTO
Napoli, 1985
…le sue opere mostrano un segno energico e vigoroso , con il quale delinea
figure, e talvolta paesaggi, dal marcato impatto visivo…Complessivamente le
incisioni di Impinto …traggono spunto anche dalla cruda realtà quotidiana e da
una riflessione su temi sociali, connessi all'ambiente, al degrado cittadino/periferi-
co, al sogno di una natura incontaminata…
SEGNI E
DERIVE
Periferia
Linoleografia
cm 40 x 50
2016
18
Utopia
Linoleografia e pastello
cm 50 x 50
2011
19
MARIA TIROTTA
Pompei (NA), 1987
“Nei suoi lavori di matrice informale meglio si esprime la sua poetica del segno e
del colore: tre sono di prevalenza le sue corde cromatiche: il bianco del supporto,
il nero del gesto e il rosso dell’emozione.”
Mauro Carrera
SEGNI E
DERIVE
Impresso dal tempo
Tecnica acquaforte e acquatinta su zinco
cm 50 x 50
2021
22
Trottola
Tecnica acquaforte e acquatinta su zinco
cm 40 x 40
2021
23
PENGPENG WANG
Heilong jiang (Cina), 1991
SEGNI E
DERIVE
Moon III
Digital painting
cm 50 x 50
2020
26
Moon II
Digital painting
cm 50 x 50
2020
27
Cappella S. Antonio da Padova
Stella Cilento
18°edizione
2020 – TEMPI SOSPESI: Armando Cerzosimo, Edoardo Colace, Gaetano Del Mauro, Enrico
Magri. Testi di Cristina Tafuri e Ester Andreola
2019 – SEGNALI VISIVI: Enzo Angiuoni, Valerio Ceppetelli Caprini, Diana Forassiepi,
Antonio Picardi. Testi di Cristina Tafuri e Aniello De Luca.
2018 - ESTETICHE APOFATICHE: Alfano Giovanni, Lù Demo, Ferrara Francesco, Lanaro
Luigi. Testo di Cristina Tafuri e Vincenzo Notaro.
2016 - FRAMMENTI REALI: Ugo Cordasco, Pantaleo Cretì, Giovanni Cuofano, Silvio
D’Antonio, Romina A. Diaz, Leonardo Pecoraro, Alfredo Raiola – testi di Cristina Tafu
ri e Alfonso Di Muro
2015 - INCONTRI RAVVICINATI: Antonio Ambrosino, Damiano Durante, Anna Chiara Rel
la, Emilio Socci - Testi di Cristina Tafuri e Alfonso Di Muro
2014 - SILENZIOSI E UN PO’ ANARCHICI: Giovanni Alfano, Gennaro Branca, Enzo Bian
co, Ellen G., Loris Lombardo, Milena Sgambato. Testo di Pasquale Ruocco.
2013 - SEGNI D’AUTOMAZIONE: Lucio Afeltra, Giovanni Bonanno, Silvio D’Antonio, Ame
deo De Caro, Mimmo Fusco, Marco Paladini, Maria Pellini, Gisela Robert, Paolo Tomio,
Donatella Violi, Rolando Zucchini - testo di Marcello Francolini.
2010 - STELLA IN SUMMER NIGHT: Claudio Bozzaotra, Marco Caiazzo, Antonio Carra-
no, Claudio Colli, Federica D’Ambrosio, Silvio D’Antonio, Giuseppe Fiore, Francesco
Forte, Barbla Fraefel, Peter Fraefel, Loredana Gigliotti, Sergio Gioielli, Fosco Grisen-
di, Giuseppe Latronico, Angela O’brian Magrini, Fabrizio Martinelli, Gerardo Marzullo,
Gianluca Merino, Italo Mustone, Barbara Pecorari, Giuseppe Pesce, William Santoleri
- testo di Vito Maggio.