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«Mandibules», un moscone di trenta chili,

invisibile scintilla del caos


- Eugenio Renzi, 17.06.2021

Al cinema. Il nuovo film di Quentin Dupieux è una commedia eccessiva giocata sul filo dell'assurdo

Da anni, Quentin Dupieux spiega che la critica si è limitata ad interpretare i film, e che il momento è
venuto di goderseli. E poi si è arreso. Forse più per lassitudine che per convinzione, ha finito per
ammettere che lidea di unire due scemi e una mosca grande come un tacchino non è altro che un
diabolico esempio di come la finzione possa incontrare il documentario sociale, il tutto
impacchettato allinterno di un opera darte concettuale.

DALTRO LATO, la critica non ha forse tutti i torti. I protagonisti (interpretati dal duo Grégoire
Ludig e David Marsais) di Mandibules sono due puri idioti. Ora, il genere dellidiota, al cinema, è un
prodotto di grande raffinatezza e intelligenza. Le sue origini moderne risalgono al 1979 e al film di
Carl Reiner con Steve Martin The Jerk. Ha avuto il suo momento di gloria con Scemo e più scemo di
Peter Farrelli del 1994. E con il meno noto Waynes World (1992) che per Ludig e Marsais è il
modello del duo comico. Anche in Francia, lidiozia è una cosa seria. E non di rado è associata ad un
bestiario. Sul finire degli anni novanta, per esempio, Alain Chabat interpretava lincarnazione umana
di un cane; il film si chiamava Didier e se nel gergo di certi buffi intellettuali parigini si trovano
ancora oggi delle espressioni idiote come «Elle fait quoi ta meuf à part nichons?» Oppure misteriose
come «Alors, on va aux Shoonies ce soir?» La colpa è di Didier.

RESTA il fatto che una mosca di trenta chili non può essere altro che un concetto. Ma Dupieux nega
anche questevidenza: «lidea della mosca gigante mi è venuta pensando alla catasta di bestie morte
che concludeva il film precedente». Allora cosa pensare di questa commedia che da un lato sembra
finemente ricamata e dallaltro svolazza senza riguardo sulle peggiori immondizie del cinema comico?
La verità è da qualche parte tra questi due estremi. Se è vero che larte di Mandibules è anzi tutto
quella di masticare rumorosamente senza riguardo a cosa ci si mette in bocca, è altresì vero anche
che il risultato, una volta digerito, si presenta come il più sofisticato dei prodotti. Ad ogni momento,
lassurdo delle situazione messe in scena presenta con giustezza un certo aspetto dei tempi presenti.
Mandibules si svolge nel sud della Francia, da qualche parte tra Nizza e Marsiglia.

In quei posti dove è facile trovare, a pochi metri di distanza, milionari e barboni. I nostri due eroi
appartengono a questa seconda categoria. E sono effettivamente due idioti. Ma non appena entrano
in contatto con il resto del mondo, siano essi un gruppo di figli di papà oppure dei gendarmi, oppure
ancora una mafioso, la loro idiozia appare ben più ragionevole della crassa stupidità degli altri.
Questa dialettica è talmente ben iscritta nellazione che in nessun caso il film ci appare come una
riflessione, ma piuttosto come uno stato di cose di cui i primi a stupirsi sono i nostri due eroi. Come
quando gli viene chiesto di spiegare il gesto complice che si scambiano ad ogni pie’ sospinto,
incornandosi a vicenda le mani e dichiarando felici : «toro».

DUPIEUX sembra dire con loro che se cè unidiozia questa è nel non riuscire a prendere le cose per
quello che sono. Come davanti alla Sfinge, lerrore consiste a cercare il mistero nascosto, mentre il
messaggio è in piena luce: cè un mistero. Così, il domandarsi perché la mosca è grande come un
tacchino fa ostacolo alla comprensione del film, che invece appare non appena si accetta il fatto che
la mosca è sovradimensionata. Ed è questo il solo messaggio che lavventura di Manu e Jean-Gab
esprime: cè qualcosa di eccessivo qui in Francia. E questo messaggio ronza ovunque, sorvola e si
posa su ogni personaggio del film. Uno per tutti, quello interpretato da Adèle Exarchopoulos, che in
seguito a un incidente di sci può esprimersi solo urlando.
Leccesso di tutti gli eccessi è quello dellinterpretazione, ché consiste a dimenticare ciò che è
evidente. Per esempio, che se ci si può permettere una dentiera di diamanti, allora molti altri non
avranno di che mangiare. Oppure che una mosca grande come un tacchino può essere
addomesticata e usata come un drone per compiere strane missioni. Tutte cose molto evidenti.

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