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LE CATACOMBE
Le catacombe sono dei cimiteri sotterranei che si trovano anche in area campana e
romana. L’espressione “catacombe” vuol dire “presso le porte”. Le catacombe si
trovano al di fuori delle mura delle città, anche per motivi igienico-sanitari e sono
scavate sotto terra, dove il terreno è molto morbido.
Le catacombe non erano un rifugio, ma erano degli spazi dove venivano deposti i
morti, dove potevano essere svolte delle celebrazioni funerarie, erano spazi usati
quotidianamente non solo dai cristiani.
A Roma le principali chiese e catacombe sono:
⁃ San Pietro
⁃ San Giovanni in Laterano
⁃ San Sebastiano
⁃ Sant’ Agnese e Santa Costanza
⁃ Catacomba di Domitilla
⁃ Catacomba dei santi Pietro e Marcellino
⁃ Catacomba di Priscilla, con loculi (spazi ricavati a parete in senso
verticale; originariamente questi spazi venivano chiusi da lastre lapide, che venivano
poi sigillate) e arcosoli (c’è uno spazio inferiore volto ad accogliere una tomba; le
pareti sono dipinte)
Oltre alle catacombe con loculi e arcosoli, abbiamo anche le catacombe con
“cubicoli”, di forma poligonale, dove sono sepolti i cristiani più facoltosi.
I SARCOFAGI
Tra i sarcofagi funerari del III e IV secolo troviamo:
⁃ Sarcofago con orante, pescatore e buon pastore: decorazione ad onde che
movimenta la superficie; gli angoli e il pannello centrale sono lavorati con delle
figure ad alto rilievo e sono, inoltre, figure riconducibili all’ambito Cristiano. Al
centro c’è la figura femminile con il panno sopra la testa e le braccia alzate che
rappresenta l’orante; sul fronte del coperchio del sarcofago c’è un corteo di mostri
marini
⁃ Sarcofago di Dioniso: in cui Dioniso riposa sotto il pergolato
⁃ Sarcofago di Endimione: è raffigurato un giovane che viene rapito
durante il sonno; il momento del sonno è rappresentato con corpo semi disteso e il
braccio alzato che passa dietro la testa
⁃ Sarcofago con ciclo di Giona
⁃ Sarcofago di Julia Juliane
⁃ Sarcofago di Giona e pastorale
⁃ Sarcofago di Giona
⁃ Sarcofago del buon pastore
⁃ Sarcofago della caccia.
La produzione di questi oggetti, molto grandi e lavorati, si ha con una certa
frequenza: sono oggetti che hanno una base di partenza , ma possono essere anche
personalizzati. La personalizzazione avviene nell’ultima fase, ed è proprio in
quest’ultima fase che si precisa la connotazione cristiana.
Se prendiamo ad esempio il Sarcofago di Santa Maria Antiqua, che è un sarcofago
paradisiaco del IV secolo, possiamo vedere che i soggetti hanno i volti indefiniti
perché sono stati lasciati da finire in un’ultima fase.
Bisogna tenere presente che anche se il sarcofago è cristiano non vuol dire che
l’artista è necessariamente cristiano.
A questi sarcofagi che mantengono un livello simbolico di rappresentazione, si
affiancano sarcofagi che sono molto più complessi nella concezione figurativa. Si
tratta di episodi figurativi, emblematici, che vengono composti secondo una precisa
finalità, cioè quella di confrontare episodi dell’ Antico e del Nuovo testamento.
Un esempio è il Sarcofago dei due fratelli del IV secolo: se guardiamo le immagini
scolpite notiamo che si tratta di una narrazione, perché c’è un’alternanza di episodi,
come la “Resurrezione di Lazzaro”, “il Diniego di Pietro”, “Mosè che riceve la
legge”, “il Sacrificio di Isacco”, “Cristo e Pilato”; poi nel secondo registro ci sono
altre scene: “Pietro e la fonte”, “Daniele nella fossa dei leoni”, “Pietro che legge”,
“guarigione del cielo nato”, “moltiplicazione dei pani e dei pesci”.
Un’altra tipologia di sarcofagi sono i “sarcofagi simbolici”, cioè quelli che
raffigurano una serie di immagini simboliche. Un esempio è il Sarcofago della
Catacomba di Domitilla, in cui la croce simboleggia il crismon, l’ambientazione è di
tipo architettonico. Un altro sarcofago simbolico è il Sarcofago di San Paolo fuori le
mura: alle estremità è raffigurato il sacrificio di Abele e di Giobbe, al centro c’è la
cattura di Pietro e Paolo; l’ambientazione è la pergola.
Un ultimo esempio è il Sarcofago di Giunio Basso, prefetto di Roma che morì nel
359 ca ed è stato sepolto in questo sarcofago.