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ARTE MEDIEVALE

Alcuni studiosi hanno pensato ad una sorta di ostilità da parte del Popolo Romano non ancora
convertito completamente al cristianesimo; altri studiosi invece hanno visto nella scelta di

Costantino di spostare la capitale dell'impero da Roma a Bisanzio , coniata con il nome di

Costantinopoli, la volontà di trovare un centro più spostato verso Oriente al fine di individuare
una sorta di secondo Polo dell’ istituzione Imperiale. Il rapporto di Costantino con Roma è
molto complesso, ma non muta la stima di Costantino nei confronti di Roma tanto è vero che
realizza la città di Costantinopoli partendo dalla conformazione urbana romana in quanto la
sua volontà era quella di istituire una nuova Roma.

Lo spazio dunque occupato dalla città di Costantinopoli - che venne già ampliato da Settimio
Severo- con Costantino viene rimonumentalizzato con una serie di strutture.

Tra gli edifici costantinopolitani ricordiamo in particolar modo I l ippodromo che era
direttamente collegato al palazzo . Con Costantino viene monumentalizzata la parte
dell'emiciclo e la parte di accesso all'ippodromo: era costituito dall'asseviario detto la "mese"
che era una via porticata con funzione di via triumphalis; all’ interno l’asse principale viene
chiamata "spina" e lungo la spina vennero collocati una serie di monumenti che servono alla
rappresentazione del potere Imperiale. Tra questi monumenti ricordiamo gli obelischi e dei
monumenti verticali come il tripode in bronzo e in oro prelevato dal Tempio di Apollo a Delfi;
la colonna che Costantino fa porre all’ interno del Foro il quale aveva una pianta circolare
racchiuso da colonne a doppio ordine e al centro aveva proprio una colonna sulla cui sommità
vi era la statua bronzea di Costantino rappresentato come Helios. La colonna era costituita da
quattro rocchi di porfido.

Sempre sulla spina dell'ippodromo troviamo un obelisco fatto portare dall' imperatore Teodosio
che sottolinea quel concetto di continuità dell'arte imperiale in quanto viene adottato uno stile
che era già parte dell'arte costantiniana; se prendiamo invece in considerazione il missorium di
Teodosio, cioè un piatto figurato utilizzato come dono diplomatico , si nota come la
raffigurazione sia ben definita nelle fisionomie, negli abiti, e le figure sono appartenenti alla
cultura classica. Queste opere realizzate nello stesso periodo ci fanno notare come per l'arte
pubblica venne ripreso un linguaggio figurativo preesistente già noto all’ arte Imperiale; mentre
per il dono diplomatico si adotta un linguaggio più radicato nell'arte classica.

Sul fronte dell l ippodromo, nella struttura di accesso , era collocata la "quadriga" cioè un
insieme di cavalli realizzati in bronzo che, esattamente come i tetrarchi , verranno deportati
durante la quarta crociata del 1204 nel tesoro di San Marco a Venezia I tetrarchi sono collocati
nella città di Costantinopoli e raffigurano i quattro imperatori che denotano la concordia tra
Cesari ed Augusti. Se invece parliamo dell'architettura costantinopolitana dobbiamo fare
riferimento alla chiesa di Santa Sofia che fu una delle prime chiese insieme alla Santa Irene ad
avere i diritti episcopali. La fondazione di Santa Sofia nel 360 fece dirottare gli interessi sia
politici che episcopali proprio verso questa basilica.
La fondazione da parte di Costantino è stata messa in dubbio a favore del figlio Costanzo Il.
La prima conformazione della chiesa ha poco a che fare con l'edificio attuale tanto è vero che
l'edificio originario aveva uno sviluppo basilicale diviso in cinque navate e terminanti con una
abside poligonale; e aveva un quadriportico di accesso. L'edificio venne riedificato nel 41 5 da
Teodosio Il e successivamente in seguito alla rivolta della Nika nel 532, venne ricostruita da
Giustiniano e consacrata nel 537. Il nuovo edificio a una pianta basilicale, un’ unica abside, un
nartece di ingresso che era un nartece doppio uno esterno detto esonartece e uno interno detto
endonartece. 1 2 architetti per la realizzazione della Santa Sofia giustinianea sono Antemio di
Tral e Isidoro da Mileto autori anche di un sistema di cupole e semicupole che svuotano
l'invaso della navata centrale. Le Cupole hanno però bisogno di scaricare il peso e pertanto la
struttura sottostante è caratterizzata dalla presenza di elementi architettonici di sostegno come
le arcate e le monofore; i maggiori sostegni sono i grandi piloni che individuano il Naos sul
quale si staglia una grossa cupola. La difficoltà di questo edificio è sempre stato il peso della
cupola che crollò già nel 558 e in seguito vennero fatti dei lavori per abbassare il punto focale
della cupola in modo tale da dare più stabilità all'edificio; vennero innalzati i contrafforti e la
chiesa venne riconsacrata nel 562. Per la fase giustinianea gli studiosi hanno ipotizzato che la
presenza di decorazioni fosse a carattere aniconico questo anche in virtù del periodo
dell'iconoclastia cioè il momento in cui le immagini fa crei vennero distrutte e pertanto della
prima decorazione di Santa Sofia abbiamo scarsissime tracce. Restano invece i mosaici
realizzati dopo l'iconoclastia come la figura inserita nel catino absidale della Vergine col figlio
( la Vergine è vestita con un velo blu detto "maphormium" che copre la testa e presenta il
figlio benedicente).

Altri esempi di mosaici sopravvissuti sono il mosaico del nartece che presenta Basilio I che si
sottomette a Cristo per venerare le sante icone cioè la Vergine e LArcangelo che sono inseriti
nei clipei; la raffigurazione di Alessandro figlio di Basilio I che indossa un abito realizzato con
tessere in argento e infine la raffigurazione del Monomonaco e Zoe figlia di Costantino posti ai
lati di Cristo.

L'unica chiesa iniziata e completata da Costantino è la chiesa dei Santi Apostoli costruita come
proprio sepolcro . La chiesa originariamente aveva una pianta cruciforme. Successivamente la
chiesa fu distrutta e venne ricostruita da Giustiniano sviluppando l'edificio su diversi livelli
perché era presente un declivio collinare.

Si entrava all l interno dell'edificio dal Cardo Massimo nell latrio orientale per poi proseguire
nel martyrium che aveva una pianta basilicale a tre navate e culminante con la parte
presbiteriale chiusa da un'abside olonnata. La parte absidale del martyrium era collegata con il
triportico sub divo cioè a cielo aperto. Superato il triportico si entrava nell lanastasis , il luogo
dovlera conservata I ledicola del sepolcro ossia una struttura a impianto centrale con I
l
alternanza di colonne e pilastri, caratterizzata dalla presenza di un oculus centrale.
La chiesa dei Santi Apostoli fu molto discussa in particolar modo per la sua commissione: con
certezza sappiamo che a Costantino è attribuita la scelta di avere il proprio sepolcro assieme
alle 1 2 memorie degli Apostoli in quanto era una scelta mirata a porre Costantino come Alter
Christus ; a Costanzo Il invece si deve il completamento del mausoleo circolare di Costantino.

La chiesa dei Santi Apostoli non è l'unica struttura a presentare un Oculus centrale: ci basti
pensare alla Chiesa della Natività a Betlemme o alla chiesa della dormitio virginis nell'aria di
Sion; l'utilizzo del Oculus centrale fu oggetto di studio soprattutto da Simone Piazza che lo
definì come una sorta di finestra di comunicazione tra Terra e cielo .

Sappiamo di certo però che inizialmente la copertura della chiesa dei Santi Apostoli non era a
cupola ma era una copertura troncoconica. Noi sappiamo con certezza in quanto alcuni oggetti
come il reliquiario della Palestina ( una cassetta lignea dipinta con episodi della vita di Cristo
datata al VI secolo) in cui vi è un'immagine dell'edicola tronco conica della chiesa dei Santi
Apostoli. Tra gli altri oggetti ricordiamo anche le ampolle , destinate alla conservazione
dell'olio, che divennero oggetto di un'arte più accessibile e di facile comprensione per i
pellegrini .

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