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I GIUDIZI
Perfetto
Alla grande
Merita
Niente male
Né infamia né lode
Anche no
Da dimenticare
ANDAREVENIRE
Terrificante Strade, spiagge, uffici, ospedali,
Si salvi chi può
università, paesi, città, nazioni...
Esterni
25 Christiania, Copenhagen
di Daniel Agami
Proclamato Stato libero nel
1969, non è una comune, né il
paradiso delle droghe, ma un
parco abitato dove i primi
hippies sono ormai nonni

Itinerari
Alta Langa
27 di Giulia Stok
Tra mare e colline, nocciole e
orchidee, la parte più autentica
della terra di Pavese e Fenoglio
SLOW FOOT d i A n d re a D u s i o
Località
San Severino Marche C’è un solo luogo al mondo che possa vantarsi di aver
28 di Andrea Dusio respinto un progetto di Frank Gehry, ed è MODENA, che
Dove le prospettive sono impedì all’architetto canadese di sfigurare la piazza di
rovesciate, e nelle pitture dei
Salimbene spuntano aneddoti
sant’Agostino con due tralicci stortignaccoli. La troppa
esilaranti tra i supplizi dei santi bellezza, quell’eccesso di gentilezza, mitezza, lindore
nei tratti e nei modi, fa di Modena una città
Interni felicemente incapace di cambiamento, e dei modenesi
un popolo impossibilitato a vivere, e dunque a
30 Happymaxicinema, Napoli
di Danilo Vittoria invecchiare. Cesare Garboli, nella prefazione ai Diari di Antonio Delfini,
Super multisala nell’enorme raccontava che lo scrittore modenese, dandy per mancanza d’ambizioni
centro commerciale. Che non
propone solo blockbuster inautentiche, e prosatore di troppo talento per divenire scrittore vero, assistette
un giorno alla riesumazione del padre: questi, morto giovanissimo, appariva
31 Esame di matematica, Bari
di Alessandra Minervini
ancora misteriosamente intatto. “Credo di essere il solo figlio cinquantenne”,
diceva Delfini, “che abbia visto un padre di trenta”. In quest’aneddoto è
Cinque per cento di promossi,
è lo scoglio più duro della inscritta la vocazione di una città condannata a parere eternamente, come i
facoltà di Economia. cadetti della sua accademia, sulla soglia di un’età adulta che non comincia
E c’è chi “ha trovato la svolta” mai. Ai suoi abitanti, tutti immancabilmente flâneur, non resta che calpestare
all’infinito i ciottoli degli stessi porticati, e sedersi ogni giorno nel medesimo
28 caffè, a cercare una qualsiasi cosa capace di divorare quelle ore che ogni
mattino invece restituisce maledettamente intatte. Un luogo accidioso di canali
interrati da secoli, risonante continuamente di sgocciolii di fontane invisibili e
veri e propri tonfi in inclite acque. Che ti soggioga, con i lucori radenti dei suoi
sagrati, con i cieli interni delle sue chiese, sotto cui conduce sé stessa una
popolazione fintamente immota di statue. In nessun’altra città, come qui, le
vere catacombe e i morti stanno sotto il sole, tra le case di quel rosso
inimitabile, e dentro invece, nel buio delle navate, nei silenzi claustrali, tra la
polvere delle madie, si nasconde, tumultuosa e roboante, la vita.

Scrivi a: rubriche@giudiziouniversale.it
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Regno della droga, covo di comunisti, paradiso fiscale: tutti i luoghi comuni sull’ultima comune
Da smentire, come l’imminente chiusura. Eccoci a Christiania, dove i figli dei fiori diventano nonni

Hippy hour d i Daniel Agami

“Si poteva scoprire di più sulla vita di popoli diversissimi in sione fumata del Paese dei Balocchi; è un parco abi-
un solo giorno a Christiania che viaggiando in lungo e in tato, un’oasi pedonalizzata di laghi, sentieri e case di
largo per il pianeta” legno, dove la sera si può osservare un cielo stellato
(Wladimir Kaminer) mai visto in città, perché non ci sono lampioni, solo
qualche sporadica lampadina, si vede quello che si
è del marcio in Danimarca (questo si sa), a deve vedere, e il resto s’immagina.
C’ Copenhagen, una zona pericolosa frequentata
da brutta gente, ragazzi alti aitanti in giacca e cami-
È il 1969 e un gruppo di hippies, di quelli che prefe-
rirono il bello al bellico, decide di abbattere le stac-
cia azzurra, puliti, e le ragazze, tutte bionde e uguali cionate di un’area militare in disuso e ne occupa sta-
a nulla, cioè a se stesse, che meno mammelle hanno bilmente gli edifici, appartenenti al Ministero della
più le mostrano, uscite dalla peggio gioventù della Difesa e lasciati in stato d’abbandono (allora non
Paris Hilton generation, in discobar indistinguibili: è c’era il Gabibbo a rompere le balle), bonificando la
lo Strøget, area fighetta, un Benetton Store più vasto zona ad area verde per bambini, in autogestione. Si
che a Treviso, un Mc Donald’s a quattro piani, e via, proclama Stato Libero di Christiania, situato a Chri-
cartoline, gazebo e allegria. stianshavn, terra immersa nel Mar Baltico, fatta boni-
Per un pensiero pesante, e pensante, si corre via, a ficare nel 1600 da Cristiano IV. Da allora inizia un
caso, verso ed oltre l’acqua, e si arriva a Christiania. contenzioso tra Christianiti e il Potere, nelle sue epi-
Ma prima di scrivere cos’è Christiania, ci si lasci chia- fanie governative, che dopo 36 anni non è finito, lo
rire cosa non è: non è un centro sociale, non è una Stato ne reclama la proprietà, ora ambita, Christian-
comune, non è il paradiso delle droghe, non è la ver- shavn è diventata zona residenziale centrale, ➾
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e rischia di trasformarsi in Cappucci- ranze un’etica comunitaria, dagli (post)punkabbestia, eterni giug-
no-Quarter (quartiere-cappuccino, indios ai groenlandesi (eschimesi gioloni che rifiutano ogni coscien-
l’espressione, con relativa stima per isolati dal Regno di Danimarca cui za genitale – in una comunità che
gli italiani che ne hanno fatto patri- sono stati annessi nel 1979, derisi pur facendo politica (occupare un’a-
monio nazionale, è degli stessi dai danesi, che li ritengono degli rea militare autogestendosi è evi-
Christianiti) per ricchi. sfigati, e dunque considerabili una dente atto politico) non è politiciz-
Risparmiamo al lettore la cronolo- minoranza perseguitata: ognuno è zata (nessuna bandiera ideologi-
gia inutile e noiosa delle varie con- l’ebreo di qualcuno, come chiosava ca), non è una no-global’s land (dal
tese giuridiche, basti che ben due Primo Levi sul problema palestine- fornaio si vende la Coca-Cola o il
volte, nel 1972 e nel 1989, fu se). Ecco il malinteso teorico di Cocio, bibita al cioccolato dane-
approvata dall’esecutivo di turno Christiania eden dei drogati: nel se), né è vetero-ideologizzata come
come “esperimento sociale”, e con 1980 l’eroina è introdotta in gran i nostri centri sociali, sempre più
questa scusa le furono smollate scala in Danimarca, che diventa asociali nelle loro chiusure onani-
varie devianze che lo Stato non era una zona piena di spacciatori, di stiche, o i circoli anarchici, di quel-
in grado di curare: alcolisti e droga- droghe leggere e pesanti, e polo li che per entrare ci vuole la tessera,
ti vengono accolti dai Christianiti, d’attrazione per i drogati d’Europa. alla faccia di Bakunin. Tra gli altri
che fanno dell’assistenza alle mino- Christiania prova a cooperare, per italici luoghi comuni falsi, l’idea di
debellare la droga, con la polizia, Christiania paradiso fiscale alterna-
che però debellerebbe pure Chri- tivo: affascinante in tempi di plau-
ESTERNO stiania, allora fa da sola, ne bandi- si partitici allo sciopero dei contri-
STATO LIBERO DI CHRISTIANIA sce spaccio e consumo, per poi con- buenti, ma i Christianiti pagano le
sentire solo gli spinelli. Le hard tasse e un affitto di circa 250 euro
> Dov’è: a Christianshavn, in Båd- drugs sono escluse, non le droghe al Ministero della Finanza, divenu-
smandsstræde 43 (o Prissengade), leggere, per la cui legalizzazione la to dal 2005 proprietario del terre-
Danimarca
stessa Christiania si è battuta: dap- no. Sempre sulle nazionali fesserie,
> Come arrivarci: metrò (M1-M2), auto- prima vendute in cromatici chio- il dicitur riferisce dell’abolizione
bus (66), waterbus (901-902), pedibus schi lignei, nel 2002 alla richiesta della proprietà privata: la proprietà
> Ettari: 34 (pari a 85 acri) della polizia di renderne meno visi- privata vige, o almeno se non c’è
bile il commercio i Christianiti bisognerebbe informarne il ferocis-
> Abitanti: un migliaio circa (i bambini
risposero celando i banchetti con simo cane lupo che stava per divo-
sono uno su cinque)
teli mimetici, poi nel 2004 gli stes- rare il vostro recensore non appena
> Film: Nils Vest, cineasta danese, è auto- si commercianti demolirono i chio- ha tentato di affacciarsi in un
re di tre pellicole (1974, 1991, 2003). schi che vennero considerati opere appartamento aperto.
Contatti: nils@vestfilm.dk, tel. d’arte e messi in salvo (e in mostra)
0045/32570834, cell. 0045/40546205. I al Museo Nazionale. Le avvertenze della Farnesina
film sono disponibili in videocassette Ora il commercio delle canne è in Dal 2001, con l’elezione in Dani-
vhs, betacam e dvd calo, soprattutto in Pusherstreet; la marca di una coalizione di destra,
> Fotografie: marijuana funziona pure come presieduta da Anders Rasmussen
home.christiania.org/~skuld/pic/?res=640 ingrediente alimentare, in panetti e (rieletto nel 2005), Christiania
> Per visite guidate dai Christianiti: torte, per i turisti italiani, ancora convive con una politica fortemen-
bestilling@rundvisergruppen.dk, convinti, grazie ad una pubblicisti- te ostile, senza però scontri violen-
tel. 0045/32576005. Costa 30 corone ca scandalosamente falsa (nei gior- ti (eccetto un’irruzione della poli-
danesi (circa 4,50 euro) nali, nei blog), che Christiania sia zia, a maggio 2007); nonostante la
la patria del fumo libero mentre il sua tranquillità, risente ancora il
> Una guida a Christiania: oltre a brevi
commercio c’è, ma non ne è la pregiudizio del luogo proibito e
capitoli nelle guide di Copenhagen o
Danimarca (la migliore in italiano peculiarità. Nulla a che spartire con pericoloso – il Ministero degli
attualmente è la Rough Guide, edita da il consumismo turistico dei folclo- Esteri italiano la indica, nel pro-
Vallardi), vi è l’opuscolo Christiania ristici coffee-shop di Amsterdam, al prio sito, come zona di cautela per
Guide, in inglese, acquistabile all’ufficio punto che i Christianiti si sono gli italiani in Danimarca. Sostiene
informazioni a 5 corone (80 centesimi detti disponibili ad eliminare pure la causa tibetana, ed è a sua volta
circa); leggibile anche in formato elettro- le droghe leggere. sostenuta da importanti artisti
nico, gratuitamente, nel sito ufficiale danesi, come il regista Lars Von
(www.christiania.org/modules.php?nam Coca Cola libera Trier, e da cantautori e band: a
e=NukeWrap&page=/inc/guide) Altra balla periodicamente riporta- Christiania, e per Christiania,
> Incontri in Italia: nel 1981 fu organiz- ta da stampa e blog è la presunta hanno suonato Bob Dylan, Rolling
zato un gemellaggio culturale tra Chri- imminente chiusura: Christiania Stones, Blur, Green Day, Red Hot
stiania e Modena; 25 anni dopo, nel set- non è un parco giochi, non si può Chili Peppers, Rage Against the
tembre 2006, l’esperienza si è ripetuta, chiudere, è un posto dove ci vivo- Machine e Patti Smith (l’ultima
a Carpi e Bologna, nonostante un’acco- no persone, hippies che si sono volta, nell’estate 2007).
glienza della stampa locale non proprio presi la responsabilità di amarsi Lo Stato Libero di Christiania meri-
xenofila (Il Resto del Carlino titolò: liberamente, e, facendo l’amore e ta almeno due soli, a cui però ne va
“Arrivano i drogati di Copenhagen”) non la guerra, sono diventati geni- tolto uno, per aver lasciato impuni-
> La citazione iniziale: da Wladimir Kami- tori, di bambini cresciuti in loco te tutte quelle stupidaggini che da
ner, Berliner Express, Guanda Editore (ci sono 4 asili), e ormai diventano noi le vengono attribuite da quasi
nonni – a differenza dei nostrani tutti (esclusi i presenti).

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I cartùn dei giapponesi di Giulia Stok

Carretti usati per secoli sulla Via del sale, oggi scarrozzano turisti di tutto il mondo. Ma fuori dagli
itinerari più scontati c’è l’alta Langa. Percorsi gastromici, trekking letterario e sviluppo sostenibile
grigi di pietra arenaria; strade
percorse dai mercanti che dalla
pianura padana scendevano al
mare, per andare a scambiare
sale, spezie, olio e seta. I mar-
chesi Del Carretto furono per
secoli i padroni della Via del
Sale, controllandone tutti i
feudi, da Finale Ligure ad Asti,
garantendo protezione ai viag-
giatori con il pagamento di un
solo pedaggio in entrata. E’ una
terra sospesa tra mare e colline,

Il santuario della Madonna del Carmine a Prunetto


e lo si legge nei volti schivi
della gente, nell’accento più
ruvido di quello di Alba, in una
certa ritrosia con i turisti: se
possono parlare in dialetto
questi langaroli lo fanno, e
sembrano fieri di non farsi
capire, di rivendicare una certa
durezza, autenticità, loro che
coi cavalli ci lavorano sul serio
e non ci salgono solo per le
passeggiate. Ma se li conquisti, e
er Pavese e Fenoglio sarebbe un vero shock. Le basta poco, basta non spaventarsi troppo se un
P loro Langhe di gente semplice e rude sono ormai cavallo si imbizzarrisce, o se un temporale ti coglie,
un luogo mondano, dove si degustano vini, si orga- diventano caldi e amano raccontare storie. ➾
nizzano cacce al tartufo, vere o simulate, si celebra-
no formaggi e, come se non bastassero i punti pano-
ITINERARIO
ramici che la collina offre, si sale persino in mon-
golfiera. Il castello dove Cavour faceva il sindaco, a ALTA LANGA, PIEMONTE
Grinzane, ospita un lussuoso ristorante, e le stanze > Come arrivare: A21 Torino-Piacenza, uscita Asti est; oppure A6 Tori-
di Carlo Alberto a Verduno pullulano di turisti tede- no-Savona, uscita Marene; poi basta scegliere l’itinerario preferito
schi. Il risultato è soddisfacente per autoctoni e turi- tra le curve delle statali
sti: luoghi accoglienti, vigneti dai colori cangianti,
> Borghi dell’Alta Langa: da Nord a Sud Borgomale, Cortemilia, Ber-
ottima cucina, vini di altissima qualità e prezzi infe- golo, Levice, Gorzegno, Prunetto
riori alla Toscana, regione con la quale il basso Pie-
monte si mette apertamente in competizione. > I piatti: cestino di sfoglia ripiena con zucca, melanzana e lardo
Ma queste Langhe non convincono del tutto. Se si nostrano con fonduta; cocotte ai funghi porcini con uovo di quaglia
al tartufo nero; semifreddo al passito di Loazzolo. Da assaggiare a
legge tra le righe ci si accorge che nascondono un’a- ‘L Bunet, via Roma, 24, Bergolo; 0173/87013; 34 euro vini esclusi
nima malinconica, più dura, di chi è vissuto per
secoli lavorando la terra, di una terra di confine, > Riconversioni langarole: Silvio Pistone, da piastrellista a produtto-
popolata per secoli da briganti e mercanti. E c’è un re di ottimo formaggio di pecora a latte crudo, a Borgomale,
www.cascinapistone.it; Paolo Annoni, da farmacista a fondatore del
territorio che non nasconde queste caratteristiche: minuscolo e curatissimo Museo del Cavatappi a Barolo, uno dei
l’alta Langa, ovvero quella più a sud, che arriva al sette al mondo, www.museodelcavatappi.it
confine con la Liguria. E’ la terra di Gorzegno, dove
Fenoglio ambientò la storia di Piero Gallesio, che > Appuntamenti del mese: fino al 28 ottobre “Castelli aperti – Viag-
gio nelle terre del basso Piemonte”, www.castelliaperti.it; Cortemi-
fulminò parroco e parenti con una doppietta e tenne
lia, 6 ottobre, accensione dello scau, essiccatoio per le castagne;
in scacco i carabinieri prima di suicidarsi. Qui le col- Alba, 7 ottobre, palio degli asini; Prunetto, 7 ottobre, passeggiata “I
line si alzano, diventano quasi vere montagne, i tesori dell’Alta Langa”, www.terrealte.cn.it; 13-14 ottobre, Barolo,
venti sono più freschi e la nebbia la si vede dall’alto primo raduno italiano delle mongolfiere monoposto; Cherasco, dal
dei colli, ma quando arriva ad avvolgerli si taglia col 13 ottobre, mostra “Amedeo Modigliani e gli italiani di Parigi”
coltello. Sui pendii si alternano pini silvestri, gine- > Per ogni altra informazione: ufficio del turismo di Alba, tel.
pri e faggi, e ancora vigneti, benché il vino sia meno 0173/362807, www.langheroero.it
pregiato di quello della Bassa Langa; borghi antichi,

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Come i Cartuné, i conduttori di dei Del Carretto e il Santuario attenzione, una delle gambe è in
cartun, i carri a un solo asse che si della Madonna del Carmine, poco realtà una zampa d’arpia. E’
usavano già secoli fa, e che ora distante dal centro del paese, impossibile guardare Sant’Anto-
trasportano svizzeri e giapponesi sulla sommità di una collina che nio negli occhi: questa terra è
lungo la Via del Sale. arriva quasi a 700 metri di quota. stata più volte luogo di saccheggi,
I paesi lungo questa strada, visita- Il meglio del castello è l’esterno, e prima di iniziare si aveva cura
bili con un itinerario di una gior- con l’architettura imponente con- di accecare i santi, perché non
nata, prendono quasi tutti il taminata per tutta l’estate dalle vedessero i colpevoli.
nome dai frutti della terra: Borgo- installazioni di arte contempora- Se ci si avventura nei boschi cir-
male, il borgo delle mele, Prunet- nea che costellano la Via del Sale. costanti con una buona guida si
to, da prunus, il ciliegio selvatico, Dentro, qualche affresco di cui si incontrano inaspettate orchidee
Bergolo, da bergolum, luogo del- immagina il passato splendore e spontanee e vasti noccioleti, da
l’erica. Il verde della campagna un ingenuo museo etnografico. cui nascono torte, biscotti e
selvatica e di quella coltivata Intorno, cespugli di lavanda e far- creme da spalmare. Per esplorare
colora il grigio della pietra arena- falle, un panorama vastissimo le colline si può scegliere tra per-
ria, che i contadini trovavano a sulla valle Uzzone. Siamo a 25 corsi enogastronomici, in cui si fa
strati lavorando i campi, in bloc- chilometri dal mare in linea d’a- tappa presso cascine e produttori
chi enormi, poi pazientemente ria, e ogni tanto, se il vento arriva di formaggi, e trekking letterari,
lavorati e usati per case e chiese. da sud, si sente il profumo del alla scoperta dei luoghi di Pavese
Vale la pena visitare la cappella di sale. Nel santuario invece è l’in- e Fenoglio, che sconfinano in
San Sebastiano, romanica, nel terno ad attirare l’attenzione: gli Bassa Langa. Ci si sposta a piedi,
punto più alto di Bergolo, il più affreschi quattrocenteschi sono in mountain bike o a cavallo.
piccolo comune della provincia di luminosi e sorprendenti, con la Quaggiù, al confine con la Ligu-
Cuneo; il severo maniero quattro- donna tentatrice come tema por- ria, non ci si piega ancora alle
centesco a Borgomale e la Pieve di tante. Da un lato l’unica masca mongolfiere, e lo sviluppo turisti-
Santa Maria a Cortemilia, dove mai rappresentata in un luogo di co sembra più coerente con le tra-
predicò San Francesco. Ma il vero culto, poi arsa sul rogo, dall’altro dizioni del territorio. Qui davve-
gioiello è il complesso architetto- il diavolo che tenta Sant’Antonio: ro, come scriveva Pavese, “le Lan-
nico di Prunetto, con il castello un bellissimo volto di donna ma ghe non si perdono”.

Che risate quei martiri di Andrea Dusio

San Severino Marche è un paese doppio: tra collina e fiume, silenzi naturali e chiassoso dialetto
E le pitture dei Salimbene, che riuscivano a inserire scene divertenti in mezzo ai supplizi dei santi
i può parlare di medietas, riferendosi a un luogo, e cercan- locale. Questo nucleo originario, che pare oggi popolato
S do di restituirne i pur tenui colori, senza scivolare sulla
scala dei grigi? Arrivando per la prima volta a San Severino
soprattutto da monache e cornacchie, domina la città tardo
medioevale, cresciuta lungo le sponde del fiume Potenza.
Marche, all’indomani del terremoto che colpì questi luoghi Dall’alto si riconoscono ancora i diversi quartieri, raggru-
non meno dell’Umbria, mi stregò la forma ellittica dell’anti-
co mercatale, quella Piazza del Popolo che suscita l’immagi-
ne di una barcaccia, spiaggiata ai piedi dei portici. Sono tor- LOCALITÀ
nato due anni fa, per una frettolosa carrellata novembrina di SAN SEVERINO MARCHE, PROVINCIA DI MACERATA
monumenti, consumata nella scarsissima lena che anima
> Come ci sono arrivato: eurostar Milano-Ancona, poi intercity Ancona-
immancabilmente le comitive di giornalisti, e null’altro vi ho
Civitanova Marche, infine littorina Civitanova-San Severino. Il viaggio
trovato che la calligrafica, strapaesana concitazione del saba- è lungo quanto andare a New York, ma a New York dei fratelli Salimbe-
to. Il terzo sguardo, smarrite in un tempo l’attenzione seletti- ne non c’è nulla, e per di più rischiate d’incontrare Guia Soncini
va al bello e la bruciante sensazione di non ritrovarlo, è quel-
lo più adatto a far combaciare gli umori e la verità delle cose, > Dove ho dormito: all’hotel Due Torri, gestito da ben 75 anni
dalla famiglia Severini-Marini. Soggiornare qui è anche la
prima che subentrino il tarlo dell’abitudine e il conforto del maniera per godere il silenzio del borgo Castello, la parte più
ritorno, con le loro divergenti deformazioni. alta di San Severino
San Severino è anzitutto un paese itinerante e doppio. La
romana Septempeda lasciò luogo a un borgo collinare forti- > Dove ho mangiato: all’Osteria Panpepato, sotto i portici di Piazza
del Popolo. La simpaticissima Giulia ha aperto da poco meno di un
ficato che ancora vediamo, e che viene chiamato Castello, anno questo ristorante, dove rivisita con piglio anarcoide i dettami
eretto per fuggire le scorribande dei Goti. Entro la cerchia di della cucina maceratese
mura, limitata alla parte superiore del Monte Nero, furono
edificati il Duomo Vecchio e la torre comunale, ai quali si > Chi ho incontrato in treno: Johnson Righeira. Ma era il 20 set-
tembre, ultimo giorno d’estate, e mi resta il dubbio di avere avuto
aggiunsero numerosi conventi, voluti probabilmente per
una visione
attenuare lo spirito fieramente ghibellino della popolazione

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mati intorno alle chiese patronali, e saldati poi


lungo sinuose cerniere di tetti color carnicino.
Così, stare a San Severino è un continuo spostar-
si su e giù, rovesciar prospettiva, sentirsi come a
Siena sulla Torre del Mangia che sovrasta la Piaz-
za del Campo, e subito dopo a Bergamo, ai piedi
della Città Alta. L’altra alternanza è quella tra i
silenzi, solcati di crocidii e zirli, di quel costolone
di palazzi papalini che chiudono la città verso Est,
e gli effetti del duro dialetto locale dei vicoli sot-
tostanti: una parlata che conosce la zeta in luogo
della esse, e che fa di ogni chiacchierata una pic-
cola occasione di chiasso involontario e di diver-
timento innocuo per le orecchie del forestiero.
Il connaisseur di pittura quattrocentesca è qui
attratto dalle opere dei fratelli Salimbene, sparse
un po’ ovunque per il territorio comunale, ma
condensate soprattutto nella basilica di San
Lorenzo in Doliolo e nella pinacoteca Tacchi-Ven-
turi. Quella dei Salimbene è la più grottesca, per-
sino cinica, declinazione dello stile gotico inter-
nazionale. Nella cripta di San Lorenzo, condensa-
te in una campata della volta, sta un ciclo di pit-
ture monocrome, legate alle storie di Sant’Andrea.
Qui i Salimbene danno sfogo al loro gusto tor-
renziale di affabulatori: le scene del martirio del
santo sono ricche di aneddoti esilaranti, cavati
dalle posture degli astanti. Così è anche nella
sacrestia, dove restano bellissimi lacerti beige,
legati alle vicende di San Lorenzo, secondo la Leg-
genda Aurea di Jacopo da Varagine. La stessa vis
comica la ritroviamo negli affreschi strappati dal
Duomo Vecchio, ricoverati ora nella pinacoteca
settempedana, che riguardano storie di San Gio-
vanni Evangelista, e che per chi scrive stanno
sullo stesso livello del capolavoro dei Salimbene,
la crocifissione nell’oratorio di San Giovanni
Decollato a Urbino. Bambini che si destreggiano
in un curioso girotondo spiralato, garzoni che
s’accapigliano, puerpere stravolte dall’allattamen-
to, madri che guardano le proprie creature con
l’aria di chi ha creato un mostro: una vulgata
troppo verace e mondana, che gli stessi Salimbe-
ne rigettarono in seguito, ripiegando su quello
stesso formalismo cortese che vediamo nel bellis-
Madonna della Pace e l' Eterno, Pinturicchio

simo altarolo votivo col matrimonio mistico di


Santa Caterina, firmato da Lorenzo nel 1400, e
chiaramente tangente alla maniera sussiegosa di
Gentile da Fabriano.
L’altra gemma imperdibile della pinacoteca, uni-
tamente alla smagliante Madonna della Pace,
capolavoro del Pinturicchio, e a un nucleo impor-
tante di opere del perugino Bernardino di Mariot-
to e dell’artista locale Lorenzo d’Alessandro, è il
ricchissimo polittico di Vittore Crivelli, che è dota-
to indubbiamente della più bella cornice lignea che abbia to arcadia e romanticismo. Ha operato soprattutto a Roma,
mai visto, opera di quel grandioso intagliatore che risponde ma resta un gruppo scelto di sue opere nel Palazzo Munici-
al nome di Domenico Indivini, l’autore del coro della Basi- pale. Suo è anche il bozzetto da cui Raffaello Fogliardi
lica Superiore di Assisi. Quella stessa dolcezza nel modo di derivò il sipario del delizioso Teatro Feronia, uno dei più
lavorare il legno che vediamo nei profeti issati come minu- eleganti delle Marche, costruito nel 1823 dall’Aleardi.
scole polene in cima ai pinnacoli, la ritroviamo qui nello Come i fiammiferi di Prevert, così tre visite, non di meno,
scultore tardo barocco Venanzio Bigioli, le cui opere si con- servono dunque per illuminare San Severino della giusta
centrano negli oratori di San Filippo e San Giuseppe. Filip- luce. E chiedersi infine perché mai i paesi, quando li si guar-
po Bigioli, figlio di Venanzio, è stato invece un formidabile da dall’alto, ricordino sempre, a chi viaggia solo, lo scialo
decoratore neoclassico, capace di saldare con gusto estenua- argenteo degli anni cruciali.

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Alle porte di Napoli l’Happymaxicinema: multisala a metà tra la sagra di paese e i film di qualità

Nuovo cinema di Danilo Vittoria

tempo era la no man’s land di Afragola per tutte il problema delle prime file,
INTERNO (Napoli) e che oramai, grazie alla pre- poltrone ergonomiche, aria condizio-
HAPPYMAXICINEMA AFRAGOLA, NAPOLI senza più o meno diretta del presidente nata, impianto sonoro dolby digital
della regione Campania Antonio Basso- surround triamplificato o biamplificato
> Numero di sale: 13
lino, si è trasformata nell’ombelico del e schermi proporzionali alla grandezza
> Sala più grande: 1.534 posti con uno scher- mondo commerciale a colpi di catene e della sala. Bisogna dirlo: in questo
mo di 200 mq franchising. Per anni arrivare a Napoli modo il cinema, inteso come film, riac-
> Le sale più piccole: sono da 196, 154, 110 in autostrada significava evitare la terri- quista quella dignità artistica che nes-
posti bile visione, a destra e a manca, di sun televisore o impianto home theatre
> Posti numerati: tutti megastrutture commerciali tipiche delle ultramoderno potrà mai riprodurre.
città del nord Italia; ci si limitava a sem- Dispiace, però, che non trovino posto
> Barriere architettoniche: abbattute!
plici paesaggi di campagna ancora rassegne con film storici che, per moti-
> Costo del biglietto: 7.50 euro nel week- incontaminati dalla logica della catte- vi cronologici, molte persone non
end e nei festivi, varia invece nel corso drale nel deserto. E’ bastato qualche hanno avuto il piacere di vedere sul
della settimana lustro per ribaltare la situazione. grande schermo.
> Parcheggio del cinema: 3000 auto, gratuito Certo, l’Happy ha avuto il grande merito Insomma, con queste potenzialità si
> Come raggiungerlo: dall’ Asse Mediano (SR di tappare un buco culturale troppo potrebbe davvero dar vita a qualcosa di
ex SS162) e dalle arterie collegate (SP335 ex profondo quale l’assenza di sale cine- seriamente alternativo. Fortunatamente
SS265, SS268, SS7bis/var) direzione Acerra- matografiche in periferia, uno dei tanti l’Happy non appartiene a colossi statu-
Casalnuovo, svincolo dedicato IperCoop/ modi per lasciare ulteriormente emargi- nitensi quali la Warner o italiani quali la
centro commerciale Le porte di Napoli; dal- nato chi lo è per nascita. E a tal proposi- Medusa. E’ parte integrante del circuito
l’autostrada Napoli-Caserta svincolo Afra- to è antropologicamente interessante Stella Film, sinonimo e garanzia di qua-
gola-Acerra osservare quel che vi accade di domeni- lità. Ci aspettiamo allora che questo
> Se fosse una poesia: Il Sabato del ca sera: l’ultima cosa che si direbbe è che gigante buono possa battere anche i
villaggio… molto meno romantico però ci sono persone dirette al cinema. L’im- sentieri del minimalismo e dedicarsi al
> Se fosse un film: Paura e delirio a Las Vegas pressione immediata è quella della festa concetto di cinema in tutta la sua com-
di paese, l’occasione da non perdere, la plessità. D’altra parte, sondando il sito
> Il primo spettacolo: ore 17
sagra della salsiccia; tutto sapientemen- web c’è un link “progetti” attualmente
> L’ultimo spettacolo: ore 23 te sostituito da fast food, pizzerie, inter- in costruzione. Il potenziale c’è! Le
> Possibilità di prenotare i posti on line: net cafè, sweet store, sala giochi, slot intenzioni?
attualmente il servizio è sospeso machine, baby parking, una folla etero-
> Il film che vorresti vedere in questo cine- genea che si muove freneticamente in
ma: 2001 Odissea nello spazio tutte le direzioni vuoi per cercare la sala
vuoi per mangiare o svagarsi, tutti con-
> Se non trovi posto: trovi sicuramente il tenuti dal contenitore generale meglio
modo di spendere soldi in una delle miriadi
di strutture alternative noto come “Centro commerciale Le
porte di Napoli”. Una volta entrati, la
> Segnaliamo con piacere: la libreria Feltri- magia estetica cede il posto ad un gran-
nelli, secondo elemento di taglio culturale de senso di distanza percettiva, oltre che
nel megacirco
fisica, che separa dalla visione del film.
A poco a poco l’idea di una serata al
cinema viene divorata da un Godzilla
travestito da scampagnata al luna park.
ono lontani i tempi delle sale cine- Tuttavia, nonostante prevalga la logica
S matografiche magistralmente rac-
contate da Tornatore in Nuovo Cinema
del business spietato, va dato atto che
l’Happy offre un film per tutti, senza
Paradiso e da Frank Darabont in The affossarsi ed affossare il cliente nel
Majestic. Si è perso nella memoria il campo minato del blockbuster a tutti i
senso di evoluzione culturale che il costi. C’è una programmazione effetti-
cinema aveva. Oggi la singola sala vamente in grado di assecondare le esi-
cinematografica ha definitivamente genze di tutti. Soprattutto, un film
ceduto il posto al Multiplex, masto- diverso per ciascuna sala. E così, a poco
dontica struttura inserita nella masto- a poco, l’ingresso riporta alla dimensio-
dontica cornice che la contiene: il cen- ne della serata al cinema, nel pieno
tro commerciale. rispetto del prodotto e dello spettatore.
Questo è quanto accaduto all’Happy- Tutte le sale, infatti, sono dotate di pla-
maxicinema, realizzato in quella che un tea a gradinata che elimina una volta e

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ma delle matricole che spesso se la cavano


meglio dei seniores. Non è fortuna dei
principianti. Le matricole sono matemati-
camente più fresche perché hanno finito
da poco il liceo. Chi non può laurearsi
perché bloccato dalla matematica, pure
avendo dato gli altri esami con una buona
media, lancia sguardi con l’inceneritore
all’unico junior promosso.
Una studentessa senior racconta che alcu-
ne colleghe disperate “hanno trovato la
svolta”. La svolta è andare in Erasmus in
Romania. Pare che, percentuali alla mano,
la Romania sia il Paese in cui superare l’e-
same di matematica sia una delle esperien-
ze più semplici di questo mondo. “Sono
tornate con un trenta e lode tanto! (ndr. in
barese si dice “tanto” per enfatizzare un’e-

Doriano Strologo
sperienza “consistente”) Ma io l’esame in
Romania non lo faccio. Non è con le scor-
ciatoie che si superano le difficoltà.”
E già. E dire che dal 2005 la magistratura
barese ha aperto un’indagine sui rituali

Quelli che hanno ufficiosi che si consuma(va)no in queste


aule. Ventisei persone tra docenti, stu-
denti e bidelli sono accusati di associa-

i numeri
zione a delinquere per un giro di com-
pravendita degli esami che ammonta a
di Alessandra Minervini non meno di 50mila euro. Nessuno ha
un’opinione al riguardo. Preferiscono
farsela sulla matematica.
Nella chiacchierata Università di Bari, l’esame di matematica
per l’economia è scoglio insuperabile. A meno di magiche svolte
INTERNO
estia nera. Ecatombe. Tsunami. Gli stu- dal due più due agli Integrali. In un liceo
B denti della facoltà di Economia di Bari
hanno le idee chiare su cosa sia una trage-
scientifico tutto questo viene studiato, e
spiegato, in cinque anni. Qui deve essere
ESAME DI MATEMATICA PER L’ECONOMIA,
FACOLTA’ DI ECONOMIA DI BARI
> Quando: 5 settembre 2007
dia: l’esame di matematica. C’è qualcuno preparato in sei mesi, alla perfezione.
che si è spinto oltre e ha distribuito, l’an- Altro oggetto di imputazione è l’esame > Indirizzo facoltà: via Camillo Rosalba 53
no scorso, migliaia di volantini in cui pro- orale che segue la prova scritta. “Oggi la > Anno di nascita: 1935
testava per i criteri di valutazione ritenuti situazione è d’oro. Fino all’anno scorso > Sito web (buono): www.economia.uniba.it
un’ingiustizia. Ad oggi, la percentuale di c’era l’n-3!”. Che sarebbe una specie di
studenti che supera lo “scoglio insormon- dazio che cedevi in cambio dell’autografo > Aree di insegnamento: economica,
aziendale, giuridica, quantitativa (stati-
tabile” si attesta al cinque per cento. Sia del prof sul libretto. In pratica chi raggiun- stica e matematica)
che allo scritto si presentino in trecento geva un voto idoneo allo scritto (dal ven-
che in tre. In effetti è un record e superare tuno in su) poteva registrare l’esame senza > Studenti iscritti a Economia: circa
questo esame è considerato un traguardo. fare l’orale a patto di rinunciare a tre punti. 10mila
Siamo andati a seguire l’appello di settem- Se prendeva ventuno allo scritto, sul libret- > Studenti iscritti all’ateneo barese: circa
bre. La dinamica dell’esame risponde a un to gli segnavano diciotto e così via. Oggi 70mila
preciso rituale. Due giorni dopo lo scritto, l’esame lo sostengono tutti. C’è chi ha > Costo dell’esame di matematica com-
che da anni si tiene di mercoledì, c’è la preso quattro allo scritto e, sorprendente- prato illegalmente: 2500 euro
cosiddetta Convocazione. Tutti quelli che mente, con un serrato interrogatorio (par- > Costo di una tesi comprata illegalmen-
hanno “provato lo scritto” sono convoca- don interrogazione) è riuscito ad agguan- te: 3500-5000 euro
ti dai docenti che in ordine alfabetico tare un ventiquattro.
dichiarano i voti. Il giudizio più temuto in Nell’aula, un gruppetto di studentesse a > Dalle intercettazioni: “Dobbiamo punta-
re tutto sulla matematica”; “Là dentro
assoluto è A.I. Non ha niente a che vedere un certo punto dà i numeri: sei, otto, nove, non esiste una persona indipendente…
con l’intelligenza artificiale, non in senso undici! Sono le volte in cui ognuna di loro l’unico è il gatto”
letterale perlomeno, significa: assoluta- è stata bocciata allo scritto. Le ragazze
mente insufficiente. Kaputt. La settimana liquidano “questa sfiga” con un breve ghi- > Dichiara il preside Longobardi: “E’ uno
stillicidio”
seguente iniziano gli orali, suddivisi per gno amaro che si scioglie in una smorfia
lettera alfabetica. Se uno studente non rag- sorridente, più che in un sorriso vero e > Dichiara il rettore Petrocelli: “Saremo
giunge la media perfetta tra risposte esatte proprio. parte civile contro i corrotti”
allo scritto e all’orale viene matematica- Qui gli studenti si dividono in due catego- > Fonte dei dati e delle dichiarazioni
mente “buttato fuori”. rie: junior e senior. Navigati fuori corso relativi alle indagini: La Gazzetta del
Molto contestato è il programma che va condividono le stesse ansie al cardiopal- Mezzogiorno, 6 Agosto 2007

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