C’era una volta, in un piccolo paese di montagna, una bambina di nome
Tina. Ogni giorno, insieme ai suoi amici, andava nel bosco del paese dove abitava una fata loro amica: questa raccontava storie bellissime, accompagnate dal suono della sua arpa. I bambini si sedevano intorno alla fata ad ascoltare rapiti.
I giorni trascorrevano felici, finché un giorno, dopo aver ascoltato una
storia particolarmente emozionante, i bambini si misero ad applaudire ed esultare. In quel bosco viveva anche un orco cattivo che trascorreva le sue giornate dormendo ma, essendo molto goloso, le poche volte che si svegliava affilava i suoi denti per mangiare i bambini. Sentendo quel chiasso, l’orco si svegliò con una gran fame e l’odore dei bambini gli faceva venire l’acquolina in bocca.
“TUN-TUN-TUNN” i passi dell’orco si avvicinavano sempre di più e i
bambini, spaventati, andarono a nascondersi. Insieme a loro si nascosero tutte le creature del paese: uomini e donne, giovani e vecchi, animali domestici e selvatici… Il paese rimase completamente deserto, si sentivano soltanto risuonare i passi dell’orco affamato. La fata, allora, prese la sua arpa e cominciò a suonare una melodia bellissima per attirare l’orco e tendergli una trappola. L’orco, curioso di sapere da dove provenisse quella musica, si diresse verso la fata, seguendo il suono ammaliante. Insieme alla fata c’era anche Tina. Esse condividevano un segreto: esisteva un vestito magico fatto di luce che aveva il potere di accecare chiunque lo avesse guardato; questo soltanto se lo indossava la fata. Quando lo indossava Tina, invece, perdeva il suo primo potere e faceva dire alla bambina parole molto sagge. In molte occasioni quel vestito aveva salvato entrambe da persone malintenzionate. “TUN-TUN-TUNN” l’orco arrivò e la fata indossava proprio quel vestito fatto di luce accecante come una spada. Immediatamente l’orco si addormentò e piombò in un sonno profondo. I bambini, allora, accorsero dalla fata che aveva provveduto a cambiarsi e a far indossare il vestito a Tina. Tutti si misero attorno all’orco addormentato a parlare sul da farsi, quando Tina parlò: “Faremo in questo modo: ogni giorno, a turno, ognuno di noi preparerà ricchi pranzetti per placare la fame dell’orco!” Acconsentirono tutti, anche l’orco una volta sveglio. Fecero una grande festa, con la fata che suonava e tutti a ballare e a cantare. Tina era bellissima nel suo vestito magico e l’orco era contento di aver trovato tanti amici, che mai e poi mai avrebbe osato mangiare.