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Claude Debussy Nato nel 1862 all’età di dieci anni venne ammesso al conservatorio di Parigi, dove fece

rapidi progressi nello studio del pianoforte.


1884 Prix de Rome e In questo anno a Roma vinse appunto il Prix de Rome e rimase nella capitale per altri
improduttività due anni a Villa Medici, ma furono anni artisticamente improduttivi, soprattutto per la
sua difficoltà a seguire le convenzioni accademiche.

Rientro a Parigi Il rientro a Parigi fu fondamentale per la sua crescita artistica. In questi anni approfondì
la conoscenza di Mussorgski e rimase affascinato dalla musica di Giava, scoperta
all’Esposizione universale nel 1889.
I viaggi a Bayreuth (Wagner) Dopo due viaggi a Bayreuth definì meglio il suo rapporto nei confronti della musica
wagneriana, cioè una vera e propria sintesi della musica di quattro secoli precedenti.

L’uscita come compositore Cominciò a farsi conoscere come compositore dopo il 1890. Tappe signioficative della
sua affermazione furono il Prelude à l’après-midi d’un faune del 1894. Le principali
composizioni nelle quali però Debussy sviluppò il suo personalissimo linguaggio furono
due raccolte di Preludes e i 12 Etudes per pianoforte.
La morte L’aggravarsi di un male oscuro e incurabile, associandosi con il dolore degli orrori della
prima guerra mondiale, turbò profondamente il suo spirito dal 1914. Non interruppe
tuttavia la ricerca artistica e in questi ultimi anni si dedicò alla musica da camera e alla
sonata. Mori nel 1918.

Il linguaggio di Debussy Il personalissimo linguaggio di Debussy nacque da un crogiolo nel quale si fusero diversi
apporti di stili di diversi autori, fra cui Wagner, Mussorgski e le musiche indonesiane di
Bali e Giava. Tutti questi modelli confluirono tuttavia in uno stile omogeneo che segnò il
superamento delle posizioni tardo-romantiche e un grande avanzamento della musica
europea all’inizio del XX secolo.
Il Debussy musicista Fu un musicista intimamente lirico e il suo lirismo si rivela soprattutto nella melodia.
Nelle sue melodie accanto alle scale tonali, egli impiegò con larghezza scale modali,
pentafoniche e per toni interi, una vera e propria combinazione di elementi geometrici e
floreali, il cui modello egli aveva riconosciuto nel canto gregoriano.
Lo stile Gli aspetti innovativi del suo stile sono rivelati da linguaggio armonico. In lui pervade un
rifiuto del sistema gerarchico dell’armonia tonale, basata sul primato I-IV-V-I. Alla libertà
della scrittura accordale Debussy arrivò per gradi, e in questo cammino giocò un ruolo
importantissimo l’uso di scale pentafoniche ed esatonali, in cui non compariva la
sensibile con la sua funzione di risoluzione sulla tonica.
Debussy vs Wagner La concezione dell’orchestrazione di Debussy sta agli antipodi di quella wagneriana; egli
nell’orchestrazione predilesse i timbri puri più che gli impasti, le sonorità trasparenti e sfumate e non le
fusioni piene e brillanti. Ottenne questi risultati con un impiego accorto e selezionato
degli strumenti dell’orchestra.
1. Archi: parti e leggii divisi e con sordina
2. Legni: individualmente e a gruppi
3. Ottoni: sonorità ovattate e colori di fondo più che squilli.

Preludio al pomeriggio di un Il Preludio al pomeriggio di un fauno è un poema sinfonico di Claude Debussy, eseguito
fauno per la prima volta alla Société Nationale de Musique di Parigi il 22 dicembre 1894.
Ispirato al poema di Stéphane Mallarmé è considerato il prototipo dell'impressionismo
musicale. La musica narra le fantasie diurne di un fauno che, in un paesaggio bucolico, si
diletta a suonare il flauto e ha un incontro amoroso con alcune ninfe. Di nuovo solo, il
fauno riprende la sua melodia e cade in un sonno beato. Inizialmente, tra la fine del
1890 e l'inizio del 1891, la composizione fu concepita come sottofondo musicale al
poema di Mallarmé.
Tra il 1892 e il 1893 il compositore fece ascoltare al pianoforte ad alcuni amici, incluso lo
stesso Mallarmé, una versione non definitiva del Prélude, che fu eseguito pubblicamente
solo il 22 dicembre 1894.
Il successo della prima fu tale che si dovette concedere il bis. La critica fu più disorientata
dalla novità, ma nel tempo il Prélude à l'après-midi d'un faune divenne la più celebre e la
più eseguita tra le composizioni orchestrali di Debussy. Sotto il profilo tematico, la
composizione segue una forma tripartita abbozzata.
La melodia vagante del primo flauto è l'elemento dominante, nel quale si incarna il
personaggio del fauno, intorno al quale sono proiettate le luci e le ombre dell'orchestra,
secondo un'estetica di tipo impressionista.

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