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Esercitazione didattica - Roberta

R ha 29 anni, sta frequentando un corso settimanale di approfondimento nell’ambito delle finanze. Ha


chiesto di poter fare un cammino di crescita spirituale per capire la sua vocazione. Al primo incontro con la
guida R dice che ha provato più volte ad iniziare un percorso di direzione spirituale, ma di non averlo
continuato. Il motivo di questa interruzione, dopo 2 o 3 incontri con la stessa persona, era il dubbio che
fosse veramente la persona giusta per lei. Questa altalena continua da 4/5 anni.
Alla domanda su come sta impegnando la sua vita, R risponde che ha iniziato questo corso settimanale con
la speranza di avere maggiori possibilità lavorative; in passato ha lavorato per alcuni mesi in una ditta come
ragioniera, ma non si sentiva adatta a quel lavoro e nemmeno a suo agio nel contesto generale. Ha poi
deciso di iscriversi al corso di teologia in quanto sentiva il desiderio di approfondire il suo cammino di fede,
ma per fare questo ha dovuto lasciare il suo paesino il campagna e trasferirsi in città prendendo un
appartamento in affitto con altre ragazze. Per mantenersi economicamente ha iniziato a lavorare nei fine
settimane come cameriera in un albergo. Questo impegno però non è mantenuto a lungo perché nascono
delle difficoltà relazionali con i datori di lavoro e anche con i colleghi, vi rimane ancora alcuni mesi e poi
decide di lasciare utilizzando come sostegno economico il denaro che aveva messo da parte nel precedente
lavoro. In riferimento agli studi, R fa fatica a mantenersi al passo con gli esami e alla fine del primo anno si
ritrova a sostenere 3 esami al posto di 8. R attribuisce ad un evento specifico la colpa di questi ritardi
scolastici: a metà anno si invaghisce di un compagno di classe, un giovane religioso che sente molto
attraente, sa che lui è già impegnato in quanto ha fatto una scelta specifica nella sua vita e che non
dovrebbe coltivare questa speranza, ma non ci riesce e lo cerca continuamente con la scusa degli impegni
di scuola. A R nascono molti sensi di colpa. Si confida anche con un sacerdote suo amico che le consiglia a
sua volta di non investire energie in questa storia e le offre dei consigli per affrontare la situazione; R non è
però sicura che siano le indicazioni migliori per lei.
Passa l’estate tra vari impegni, ma senza concludere molto. Ritorna poi all’università, sente che la vicenda
affettiva si è un po’ tranquillizzata e ricomincia a studiare. In quel tempo nascono anche delle difficoltà con
le coinquiline che R attribuisce ad esigenze e ritmi di vita diversi; rientra allora in famiglia e cerca di fare la
pendolare per gli studi.
R continua il discorso con l’attuale guida dicendo che sente instabilità nella sua vita, sente il desiderio e il
bisogno del confronto, ma anche la fatica poi di fidarsi concretamente e mettere in atto ciò che le viene
proposto. Quando un consiglio le sembra buono, comincia poi a riflettere, a rimuginare, a ripensarci
continuamente e arriva alla conclusione che è meglio chiedere a qualcun altro.

 Risorse e aspetti deboli in R


 ci sono delle difficoltà ricorrenti?
 su cosa è importante verificare in un cammino vocazionale?

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