Questo piccolo libro è molto denso. Pur essendo molto breve, non è una
introduzione ad altri corsi.
Questo da una parte vorrà dire che non mi dilungherò con storielle ed esempi
che diluiscono le idee importanti in 300 pagine. E quindi che avrò rispetto del
tuo tempo.
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L’arte della concentrazione Rel 0.1
Ma inizierai subito da ciò che è importante per te, cioè essere più efficace, più
produttivo e generare risultati con minore sforzo.
Sii onesto con te stesso: nel tempo che ti richiederà leggere questo
manuale riceverai diverse notifiche sul telefono, email, forse telefonate.
C'è una buona probabilità che sarai meno concentrato e che magari ti
perderai alcune sottigliezze del testo.
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2. Le abitudini e i 'riti'
3. Misurare e proteggere
4. Ambiente e contesto
O dentro di te.
In realtà le cosiddette 'distrazioni' spesso sono solo il segnale che ancora non
hai la capacità di focalizzarti su quello che stai facendo, senza che la tua
attenzione continui a vagare come una scimmia da una cosa all'altra.
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Eppure tutti noi siamo in grado di controllare almeno un po' del nostro tempo.
È in questo spazio che puoi giocare e, oserei dire, devi giocartela bene.
Più impari ad esercitare, un pezzetto alla volta, un po' di controllo sul tuo
tempo e sulla tua attenzione, più risultati riuscirai ad ottenere.
Più inizi a generare risultati migliori più impari a controllare il tuo tempo.
Una cosa che negli anni ho notato essere vera delle persone più produttive
che conosco è che hanno continuamente l’obiettivo di ottenere un maggiore
controllo sul loro tempo.
E questo piccolo libro serve per aiutarti a muoverti nella stessa direzione.
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Tra un compito e l'altro c'era un rapido test per vedere quante parole chiave
del gioco erano ancora impresse nella mente dei partecipanti.
Il risultato?
Il gruppo A, interrotto a metà del gioco, era molto più concentrato sulla attività
che aveva svolto prima, e quindi meno concentrato sull'importante compito di
assumere la persona giusta.
Infatti, anche se può sembrare privo di effetti, tenere aperte le schede dei
social media e delle e-mail nel browser web, il solo fatto di vedere con la
visione periferica le cose che appaiono sullo schermo è sufficiente a
distogliere la tua attenzione dal compito principale, anche se ti sembra che le
notifiche rimangano semplicemente sullo sfondo.
Uno studio del 2012 della società di consulenza McKinsey ha fatto emergere
che l’impiegato medio passa oltre il 60% della settimana lavorativa utilizzando
strumenti di comunicazione online e navigando su internet e appena il 30%
occupandosi della lettura e della gestione delle email.
Ma come puoi superarli? Anche se non esiste una ‘strategia definitiva’, qui
voglio suggerirti alcuni approcci che potresti trovare utili:
E poi vanno messi alla prova per un certo periodo di tempo più o meno lungo
per trovare il modo di renderne uno o due sostenibili nel lungo periodo.
Un rituale con cui iniziare potrebbe essere quello di ‘occupare il tuo spazio’.
Può essere qualcosa di semplice come mettere un cartello "non disturbare"
sulla porta del proprio ufficio, o andare a studiare/lavorare in una biblioteca o
in un caffè. Quest'ultimo è particolarmente utile se si lavora in un open space
o in un ufficio condiviso.
Se non lo fai, non avrai mai l'energia mentale di cui hai bisogno per rimanere
nella modalità di lavoro profondo.
L’idea centrale di questo piccolo manuale è che anche se non puoi evitare del
tutto di lavorare in multitasking... in cui fai molte cose nello stesso momento e
gestisci nel frattempo le distrazioni... Puoi però diventare consapevole di
QUANDO stai lavorando in multitasking, con lo scopo di minimizzare questo
tempo.
È così che ottieni risultati superiori al tempo che ci hai messo per realizzarli.
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È così che usi la concentrazione come LEVA per generare più risultati.
Nelle prossime pagine ti darò alcuni suggerimenti un po' più avanzati per
approfondire l'arte di lavorare in maniera concentrata.
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Capire questa cosa non è semplice: significa capire dove è che produci
davvero il tuo valore maggiore PER GLI ALTRI. Capire il tuo ruolo ed il ruolo
del lavoro che nel lungo periodo vuoi fare.
In ogni lavoro ci sono dei vincoli da rispettare: questi vincoli sono le cose
che devi fare solo per il fatto che svolgi quel lavoro.
Sono le cose che magari non ti piace fare, ma esistono e vanno fatte. Pulire
la cucina se hai un ristorante, fare le fatture e andare dal commercialista se
sei un professionista, quelle cose lì.
Ed è importante che tu faccia queste cose, che sono quelle che mantengono
l'intera struttura in piedi e ti consentono di continuare a fare le cose in cui
sei più bravo.
Molte persone pensano che, se le fanno bene, queste sono le cose con cui
loro aggiungono valore alla loro attività. Non è così.
Uno degli aspetti più belli del lavoro con le persone che ho aiutato fino ad ora
nei corsi ReSonance è proprio quello di aiutarle ad implementare una
'modalità di lavoro concentrata' nelle cose in cui loro sono davvero in
grado di fare la differenza.
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Una recente ricerca indica che l’impiegato medio passa solo 11 minuti di
tempo ininterrotto nel lavoro profondo prima di distrarsi.
Per la maggior parte delle persone è come se i loro giorni lavorativi fossero
solo una serie di frammenti di tempo che non gli permettono né di impegnarsi
né di essere libere.
Sono spinte in così tante direzioni che hanno la sensazione che lavorare in
modalità multitasking sia l'unico modo per portare a termine tutte le cose che
percepiscono di dover fare.
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Molte volte dai per scontato il fatto che ottenere piccoli progressi incrementali
e piccoli risultati su molte cose contemporaneamente sia la misura e la
dimostrazione di quanto sei bravo e di come puoi fare tutto nello stesso
momento.
L’importante è ‘avere tante cose da fare’. Perché hai l’illusione che se arrivi
a sera con ancora tante cose da portare a termine questo vuol dire che
sei DAVVERO impegnato, e se sei impegnato vuol dire che stai
lavorando bene e che stai facendo progressi. Che il mondo ha bisogno
di te.
Non permettono che la loro giornata sia riempita da un incastro di lavori fatti a
metà.
Vanno a letto la sera avendo completato quello che si erano prefissati di fare,
perché non riempiono la propria giornata di cose poco significative e
frammentate, ma portano l’attenzione su quello che è davvero importante
completare.
Prenderò in prestito solo i termini, perché in realtà userò queste parole con
un significato leggermente diverso.
Per esempio, c'è una e-mail nella tua casella di posta elettronica, e so che te
l’ha scritta qualcuno che vuole una risposta da te, ed è lì da una settimana.
Più si allunga il tempo in cui non rispondi, più ci pensi. Tuttavia, questa e-mail
non è né urgente né importante.
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In questo mondo del lavoro in cui tendenzialmente sei sempre connesso, devi
capire come puoi creare davvero valore.
La cosa di cui la maggior parte delle persone non si rende conto è che si può
aggiungere più valore al proprio lavoro facendo le cose che sono importanti
ma non necessariamente urgenti.
Come ti ho detto poco fa, per semplicità lavoreremo su due idee polarizzate:
lavoro profondo e lavoro superficiale.
Metterò nella categoria del lavoro superficiale ‘le cose che si devono fare’, ma
non il lavoro in cui TU, proprio tu, sei in grado di infondere la tua unicità.
Tra le cose che rientrano in questa categoria ci sono rispondere alle e-mail, la
partecipazione a riunioni di aggiornamento, l'editing di presentazioni in
powerpoint, l'aggiornamento di fogli di calcolo, fare le fatture.
Penso che tutti abbiano avuto qualche volta venti finestre aperte sul computer
contemporaneamente, tutte con un avviso acustico o un segnale di altro tipo
per ottenere attenzione.
C'era qualcosa che dovevi fare, qualcosa di difficile e importante, ma ora, per
poterti dedicare a quel compito hai prima bisogno di prendere un caffè.
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E dopo che hai preso il caffè hai solo un’ora per portare a termine l’unica
cosa davvero importante che ti eri prefissato di fare entro la giornata.
Questa attività ‘che ti impegna’ sulle cose inutili è quello che molte
organizzazioni ti richiedono come condizione necessaria per continuare a
fare il tuo lavoro.
Ma allora cosa devi fare se vuoi eccellere? E se vuoi ottenere più risultati di
altre persone? E se vuoi una realtà professionale diversa da quella che vivi
ora? E se vuoi generare performance di livello superiore?
Devi trovare qualche modo per migliorare la qualità del tuo lavoro e svolgere
compiti importanti ma non urgenti prima che diventino urgenti.
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2. Le abitudini e i ‘riti’
La seconda idea riguarda l'importanza di 'avere dei riti' e l'abitudine di
lavorare con profondità almeno in un'area della tua vita.
Gli schemi di comportamento che crei preparano la mente per quello che
farai.
Chiunque abbia figli piccoli o problemi di sonno sa bene quanto questo sia
vero.
Il primo consiglio che si riceve quando si hanno bambini è quello di dare loro
una routine di sonno costante, in modo che il loro corpo, inconsciamente,
sappia cosa aspettarsi e come comportarsi la prossima volta.
Puoi chiedere alle persone di non disturbarti e dire loro esattamente perché
non devono farlo, e perché questo è così importante per te, in modo che
siano più propense a rispettarti.
Dopo qualche giorno il tuo cervello assocerà il caffè e il luogo alla modalità di
lavoro concentrato, il che rafforzerà la tua capacità di entrarci più
velocemente.
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Osserva il tuo ambiente, ciò che ti circonda e quali routine e abitudini puoi
adottare in maniera abbastanza semplice da poter essere messe in pratica
ogni giorno.
Non è importante se il tuo rituale è fare dieci push-up o salire una rampa di
scale. L’importante è che trovi il modo di accedere ad uno stato di profonda e
intensa concentrazione.
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3. Misurare e proteggere
La terza idea è che devi imparare a misurare e proteggere il tempo in cui
lavori concentrato.
Sei tu che all’interno dei tuoi orari di lavoro e quando sei nel tuo ufficio (se sei
un dipendente) decidi di ritagliarti in maniera più o meno invisibile dagli altri
uno spazio in cui lavorare in questa nuova modalità.
La pianifichi una volta per tutte e non devi più trovare il tempo per farlo.
È già in agenda.
Questo vuol dire che inizi a fare dei tentativi per non permettere ai tuoi
colleghi di fissare delle riunioni durante questo tempo.
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Più è facile e probabile che tu sia interrotto, più è difficile costruire abitudini
che facilitano la concentrazione.
Ogni volta che provi ad inserire un grande cambiamento nella tua vita,
l'omeostasi si attiva rapidamente e inizia a riportarti verso ciò che è facile,
comodo e consueto per te.
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Uno dei modi più efficaci che ho trovato per ‘riscrivere’ le impostazioni
predefinite è quello di iniziare a creare comportamenti automatici.
Ti faccio un esempio:
L'altro, invece, ha dovuto continuare a fare scelte positive ogni volta che si
sedeva a tavola, e ha finito per cedere dopo poche settimane ed è tornato al
punto di partenza.
C'è una grande differenza tra dire: "Mi piace fare un lavoro concentrato ogni
giorno" e "Lavoro concentrato ogni giorno".
Puoi creare una ‘finzione’ che rende impossibile per te fare qualsiasi altra
cosa, e generare così una nuova omeostasi dove il tuo tempo in cui lavori
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concentrato diventi normale e confortevole non solo per te, ma anche per le
persone che ti circondano.
È così che fai lavorare la realtà per te, piuttosto che mettertela contro.
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4. Ambiente e contesto
Nel mio lavoro per esempio mi capita spesso di pensare in modalità di lavoro
profondo e di scrivere in modalità di lavoro profondo.
Quando penso non voglio passare del tempo bloccato a casa o in studio.
Voglio camminare. Voglio stare al mare, magari dentro l’acqua a 100 metri
dalla riva, e trarre ispirazione da come le onde si infrangono sulla spiaggia
mentre le guardo dall’interno del mare (mi è capitato molte volte).
Voglio giocare con il problema che sto affrontando in quel momento in tre
dimensioni. Voglio muovermi.
Non voglio distrazioni. Voglio lo stesso pezzo di Bill Evans che suona in loop
sulle mie casse KEF mentre bevo un thè.
Sono due tipi di lavoro profondo molto diversi, e due ambienti diversi che
associo a ciascuno di essi.
Non significa che penso esclusivamente mentre sono al mare e che scrivo
solo in studio.
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Pensa al tipo di lavoro che stai cercando di fare e a come lo fai al meglio.
Vale la pena prenderti il tempo per capire in quale ambiente ti riesce meglio
farlo.
Se non lavori bene nel silenzio del tuo ufficio, non farlo. Se non riesci a
concentrarti in un bar, non farlo.
Magari è banale, ma il fatto è che spesso le persone imitano gli altri e fanno
quello che pensano dovrebbe funzionare (per esempio andare a scrivere al
bar) anche se in realtà non funziona per loro.
Se sei il capo di un team e vuoi che il tuo team generi performance migliori,
osserva bene l'ambiente e la cultura che vuoi creare.
Dopo ogni sessione di lavoro profondo devi anche assicurarti di avere una
‘modalità di riposo’.
Come gli animali che cacciano riescono ad esprimere tutta la loro potenza
per periodi brevi e che subito dopo aver mangiato tornano in uno stato di
relax assoluto e VERO, devi anche tu imparare a creare questo differenziale
tra riposo vero e lavoro vero.
Non devi restare in quello stato ‘a metà’ in cui in realtà non stai né
davvero lavorando, né davvero riposando.
(Di nuovo, sviluppare questa modalità è una delle prima cose che ti insegno a
fare nel percorso ReSonance)
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Quando sei concentrato non vedi tutto, vedi solo quello su cui stai lavorando.
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Probabilmente sono anni che non ti concentri per 25 minuti sullo stesso
compito. Non è facile per nessuno partire da zero e arrivare a 25 minuti di
concentrazione.
Quando lavori in ufficio ci sono alcune cose che puoi fare da subito per
aumentare le probabilità che tu possa concentrarti e per minimizzare le
distrazioni che ricevi dagli altri.
La cosa più ovvia che puoi fare è comunicare al mondo il messaggio che c’è
un luogo specifico che usi per concentrarti in profondità, o di usare una sorta
di segnale in codice con le persone.
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L’arte della concentrazione Rel 0.1
Una cosa meno ovvia è utilizzare una strategia di tipo più psicologico. Metti in
chiaro che sei il tipo di persona che ha bisogno di concentrazione profonda
per fare il tuo lavoro al meglio.
Primo, tu ti sforzerai di essere all'altezza di quello che hai detto agli altri.
In questa azienda alla fine del lavoro tutti avevano stabilito che non si
sarebbero svolte riunioni al mattino, a meno che non ci fosse stata
un'emergenza.
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L’arte della concentrazione Rel 0.1
Infatti nulla di quanto detto fino ad ora darà i risultati sperati se la tua
neurochimica non funziona in maniera adeguata per supportare e favorire la
capacità di concentrarti. E il modo migliore di influire su di essa è attraverso
l’alimentazione.
Il mio lavoro qui non è aiutarti a cambiare la tua dieta, forse a un certo punto
ne parleremo in un altro corso.
Non puoi essere attento e concentrato alle tre di pomeriggio dopo aver
pranzato con un piatto abbondante di pasta e la frutta.
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Se ti stai facendo un lavoro cognitivamente impegnativo, devi essere sicuro di
avere una grande capacità di concentrazione.
E questo avviene quando la tua glicemia non subisce i picchi che ha quando
ingerisci carboidrati.
Il sistema che per un periodo ho usato con un certo successo per mantenere
basso il livello di zuccheri nel sangue la mattina è stato quello di saltare la
colazione e fare il primo pasto a pranzo.
Se ci riesci, per una volta prova a dedicarti ad una attività che richiede la tua
massima attenzione senza fare colazione, magari prendendo solo un caffè
non zuccherato.
Noterai che mano a mano che inizi a lavorare e ti dimentichi di non aver
mangiato nulla nelle ultime 8-10 ore la tua concentrazione sarà naturalmente
molto alta.
Per concludere:
per la maggior parte delle persone mettere in pratica queste idee è davvero
difficile perché… sono cose oggettivamente difficili.
Tutto il lavoro del ReSonance (che trovi qui) e dei corsi a distanza che trovi
sul sito hanno proprio lo scopo di rendere naturale e più semplice questa
trasformazione senza che tu debba sbatterci la testa da solo.
Quelle che sembrano avere a loro disposizione il doppio delle ore rispetto a
te: c’è una buona probabilità che se le osservi abbastanza a lungo noterai
che queste persone stanno facendo qualcosa di simile a quanto hai trovato
scritto in queste pagine.
Concentrare il tuo tempo su ciò che conta è una strategia corretta che ti
permetterà di aumentare i tuoi risultati.
Ricordati di spegnere il tuo cervello. Non siamo strutturati per essere sempre
in funzione, anche se questo è ciò verso cui siamo indirizzati dal sistema
intorno a noi.
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L’arte della concentrazione Rel 0.1
Una delle cose più efficaci che puoi fare per la qualità delle tue relazioni, del
tuo sonno, della tua felicità, è assicurarti di non portare l’attenzione sulla tua
attività - qualunque essa sia - 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
A presto,
Simone Pacchiele
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