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Metodo Stati Limite - Metodo Tensioni Ammissibili
Metodo Stati Limite - Metodo Tensioni Ammissibili
Metodo semiprobabilistico
agli stati limite
e metodo alle tensioni ammissibili
Per fissare meglio l’attenzione sui criteri generali e applicativi dei metodi di calcolo, si fa riferimento a schemi
statici molto semplici. Il materiale preso come esempio è l’acciaio strutturale (o acciaio da carpenteria).
Omogeneo, isotropo, dotato di un effettivo campo elastico lineare, è il materiale di più semplice modellazione,
che meglio si presta all’applicazione immediata delle regole della Scienza delle costruzioni (analisi lineare).
Dotato anche di un effettivo campo plastico, si presta altrettanto bene ad illustrare le indagini da svolgere quando
si abbandona il familiare modello dell’elasticità lineare.
2 MSL e MTA
Con l’entrata in vigore delle nuove Norme tecniche per le Costruzioni del 14 gennaio 2008,
il metodo semiprobabilistico è diventato metodo di elezione per il calcolo delle strutture. Il metodo
alle tensioni ammissibili è consentito in casi particolari, con alcune differenze applicative rispetto
alle norme del secolo scorso.
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1 Il campo elastico e il campo plastico
Il comportamento meccanico dei materiali è preva- Il diagramma ideale risulta composto da due soli
lentemente rappresentato dai diagrammi f-e (tensio- rami:
ne-deformazione) già noti dal Modulo D. • un ramo lineare, di equazione f = E e;
In particolare, il comportamento reale dell’acciaio • un ramo costante, di equazione f = fyk.
si studia sui diagrammi restituiti dalle prova a trazio-
ne, in cui sono riportati: La tensione di snervamento fyk che segna, nel
diagramma ideale, il passaggio tra campo elastico
• in ascissa, i valori e della deformazione relativa (1);
e campo plastico è il valore caratteristico della
• in ordinata, i corrispondenti valori f della tensione
tensione fy e definisce la resistenza del materiale.
normale distribuita sulla sezione retta del provino.
Fissando l’attenzione sugli aspetti essenziali del (2) Snervamento in inglese yielding, da cui il pedice y.
comportamento del materiale e trascurando i dettagli (3) Le NTC 2008 assegnano a tutti i tipi di acciaio lo stesso valore
(fig. 1.1), invece dell’effettivo diagramma a si può fare del modulo elastico normale:
E = 210 000 N / mm2.
(4) Si ricorda che il tratto è decrescente perché le prove fanno
(1) Si ricorda che la grandezza adimensionale e (epsilon) misura riferimento a una sezione trasversale del provino che si riduce
la deformazione Dl rapportata alla lunghezza originaria l del pro- progressivamente rispetto a quella originaria (fenomeno della
vino (e = Dl / l ). Se Dl è riferito a 1000 unità di lunghezza, e viene strizione). Se riferite all’area della sezione originaria le tensioni
espresso in ‰. continuano, se pur lentamente, a crescere.
O ε ε ε ε ε
1.1 Acciaio: diagramma
reale (a) e diagramma
semplificato (b).
fu b
fy
c
fyk
α E = tg α
O ε ε ε ε ε
1.2 Diagramma
semplificato (b)
e diagramma ideale (c).
fyk c
fyd
d
σa
MSL MTA
O εε ε
1.3 Diagramma
ideale (c) e diagramma
di calcolo (d).
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Tabella 1.1 Resistenze degli acciai strutturali (N / mm2).
Denominazione Vecchia
attuale (NTC 2008) denominazione
Si assume come valore caratteristico della resisten- il che giustifica la presenza del pedice d, iniziale della
za il frattìle di ordine 0,05 della relativa funzione di parola inglese design (progetto).
distribuzione, cioè quel valore che ha solo il 5% di
probabilità di non essere superato. In pratica si assu-
me come caratteristico un valore della resistenza così 1.2 Comportamento delle sezioni
basso, che ci saranno ben 95 probabilità su 100 di otte-
nere resistenze superiori. Al di sopra della tensione ammissibile non solo rima-
I valori caratteristici della resistenza assegnati ai ne ancora da sfruttare un’ampia porzione di campo
più diffusi tipi di acciaio da costruzione (acciaio strut- elastico, ma anche tutto il campo plastico.
turale o acciaio da carpenteria) sono riportati nella Abituati a procedere, secondo i criteri tradiziona-
tabella 1.1. li della Scienza delle costruzioni, nelle ipotesi della
perfetta elasticità lineare, si è portati a vedere il su-
peramento del limite elastico come un passo denso di
Diagramma ideale e diagramma di calcolo
incognite.
La plasticità del materiale può invece avere effetti
Nell’ambito del diagramma ideale prima definito il
molto positivi.
progettista, in accordo con le indicazioni normative,
definirà il diagramma di calcolo, ossia la porzione di
diagramma ideale dove intende fare lavorare il mate- Campo elastico lineare
riale strutturale.
Tutti i metodi di calcolo ritengono che il valore ca- Le tensioni crescono in modo direttamente propor-
ratteristico della resistenza, anche se altamente pro- zionale alle deformazioni; a ogni valore della defor-
babile, non sia sufficientemente sicuro. Assegnano mazione corrisponde un solo valore della tensione, e
quindi alla resistenza di progetto fyd valori in genere viceversa.
minori di quelli caratteristici fyk, aumentando così la
probabilità che tale resistenza non sia superata (fig. La proporzionalità lineare tra tensioni e deformazioni
1.3). La riduzione della resistenza caratteristica a re- rende lecito ipotizzare un’analoga proporzionalità
sistenza di calcolo si esegue semplicemente dividendo tra i carichi applicati e tutti i loro effetti.
la prima per coefficienti di sicurezza gM ≥ 1 (tab. 1.1).
Si ha quindi: La proporzionalità lineare tra forza e sollecitazio-
ne (F ↔ N, V, M) e tra sollecitazione e tensione (N, V,
fyk
fyd = M ↔ s, t) costituisce l’ipotesi base della Scienza delle
gM Costruzioni.
Nel campo elastico vale anche il principio della so-
Se si procede con il metodo semiprobabilistico agli vrapposizione degli effetti, per cui gli effetti di un siste-
stati limite (MSL), che applica alle resistenze bassi coef- ma di forze possono essere ricavati sommando gli ef-
ficienti di sicurezza (in genere gM = 1,05), il diagramma fetti delle singole forze pensate agenti separatamente.
di calcolo comprende l’intero diagramma ideale.
Se si procede con il metodo alle tensioni ammissi- Si immagini di sottoporre un piccolo tratto di trave
bili (MTA), che applica alle resistenze coefficienti di (tronco elementare) alla flessione retta M, per esem-
sicurezza più alti (gM ≅ 1,5), il diagramma di calcolo pio positiva, gradualmente crescente (fig. 1.4).
comprende solo una porzione del tratto elastico. Le fibre superiori si allungano e le fibre inferiori
La resistenza di progetto fyd è anche chiamata, nel- si accorciano. Proporzionalmente alle deformazioni
la terminologia tipica dell’MSL, resistenza di design, e crescono linearmente le tensioni f, che assumono
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O
O
ϕ ϕ
SEZIONE y
TRONCO
ELEMENTARE sezione
fibre
+f accorciate
fibre accorciate delle
M strato utre
n e
G fibre
strato neutro fibre
M M z allungate
fibre allungate ass
en
eu
tro
l
–f
∆x
Me M Mp
2h/3
h/2
h
–f
ε εy (a) ε εy (b) ε→∞ (c)
1.5 Equilibrio delle tensioni nel campo elastico e nel campo plastico.
istante per istante andamento crescente dall'asse neu- detto momento di prima plasticizzazione o momento
tro ai lembi. Se la sezione della trave è simmetrica ri- al limite elastico o, più semplicemente, momento ela-
spetto all'asse neutro, per esempio rettangolare, si ha stico.
il tipico andamento a farfalla, con tensioni massime di Incrementando ulteriormente il carico, la trave en-
trazione e di compressione uguali in valore assoluto. tra nel campo plastico.
Per l’equilibrio della sezione il momento esterno M
deve uguagliare il momento della coppia interna (fig.
Campo plastico
1.5a). Si ha quindi:
Wp = 2 Sn 1/2 Wp 2 ⋅ 767
= = 1, 11
I valori di Sn 1/2 (riferiti all’asse principale d’inerzia We 1380
x) dei profilati della serie IPE, HE e UPN si possono
Nel caso limite di masse puntiformi (fig. 1.6b), con:
leggere direttamente nelle tabelle Acc1, Acc2, Acc3
riportate nella sezione Acciaio del Prontuario.
In Ah2
We = =2 = 2 Ah
La deformazione, che teoricamente potrebbe pro- h h
cedere all’infinito, non può in realtà superare la defor-
mazione di rottura, a cui corrisponde il collasso della Wp = 2 Sn = 2 Ah
sezione. si avrebbe:
Nel campo plastico il momento M non dovrà supe-
rare il valore: We
=1
Mp = fyd Wp Wp
detto momento di completa plasticizzazione o, più che corrisponde all’assenza di beneficio plastico.
semplicemente, momento plastico.
Conclusioni
Beneficio plastico
Esprimendo la resistenza in termini di sollecitazione
Poiché il modulo plastico Wp è maggiore del modulo resistente (in questo caso specifico di momento resi-
elastico We, il momento Mp che può essere sopportato stente MR) è chiaro che la resistenza deve equivalere
dalla sezione nel campo plastico è maggiore di quello al massimo momento esterno M che può essere appli-
che può essere sopportato nel campo elastico. cato all’elemento strutturale senza che sia superata:
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h
n n n
h
(a) (b)
• nel campo elastico: la deformazione ey corrispon- • nel campo delle tensioni ammissibili:
dente al limite elastico;
M̄R = s̄a · We = 190 · 24 · 10– 3 = 4,56 kN · m
• nel campo plastico: la deformazione et corrispon-
dente alla rottura. • al limite elastico:
Schematicamente si ha:
275
WRe = fyk ⋅ We = · 24 · 10−3 = 6, 28 kN · m
• al limite elastico (e ≤ ey) 1, 05
p
STATO 1
SCHEMA
INTEGRO A C
B
A B C
l l pl 2 Mu pl 2
Me+ = Me+ =
14,3 14,3
∆
STATO 2
SCHEMA
MODIFICATO A C
Mu = M e+ + ∆ · l 2/ 8
pu ∆
STATO 3
COLLASSO
( Mu ) ( Mu )
ratteristica di sollecitazione M e tutti i suoi effetti, tra plastiche nelle sezioni di momento massimo positivo.
cui le rotazioni. A questo punto la trave (labile) si è trasformata in
All’ulteriore incremento di p la zona dell’appoggio un meccanismo e si ha collasso per impossibilità di
B, che è la più sollecitata, raggiunge per prima il limite equilibrio (stato 3). Il valore del carico al limite della
elastico. Mentre il resto della trave continua a defor- formazione di meccanismo è detto anche carico ulti-
marsi nel campo elastico, la zona B entra nel campo mo pu.
plastico, dove la rotazione procederà senza incremen-
to di tensioni (e quindi di momento flettente) fino alla Se occorre naturalmente impedire che la trave si tra-
completa plasticizzazione. Il massimo valore assunto sformi in un meccanismo, la formazione della prima
dal momento flettente è detto momento ultimo Mu. cerniera plastica può, al contrario, avere effetti positi-
La presenza di rotazione senza trasmissione di mo- vi. La plasticizzazione, infatti, assorbe parte dell’ener-
mento è tipica del comportamento a cerniera; si usa gia trasmessa da ulteriori azioni esterne, in particolare
quindi dire che in B si è formata una cerniera plastica. sismiche.
Dallo schema originale di trave continua (iperstatica) Si tratta di un’ulteriore riserva plastica della trave,
si è passati a uno schema modificato, costituito da due dovuta non solo – ancora una volta – alla duttilità del
travi appoggiate indipendenti (isostatiche). Il momen- materiale, ma anche alla configurazione dello schema
to cessa di crescere nell’appoggio B mentre crescono di calcolo.
elasticamente i momenti positivi in campata fino a
raggiungere il massimo valore consentito dal nuovo Non tutti gli schemi di calcolo, infatti, consentono a
schema di calcolo (stato 2). elementi ugualmente duttili di attingere in uguale
Incrementando ulteriormente il carico, in modo modo alle riserve plastiche.
analogo a quanto visto in precedenza, si formano – Le travi isostatiche sono prive di riserva plastica.
in questo caso contemporaneamente – due cerniere Essendo vincolate in modo strettamente sufficiente a
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P Pl Pl
8 8
STATO 1
SCHEMA
INTEGRO A B
l
Pl
8
∆
STATO 2
SCHEMA
MODIFICATO
mantenere l’equilibrio, la formazione di una sola cer- • validità del principio di sovrapposizione degli ef-
niera plastica basta a renderle labili. fetti
si procederà con i consueti metodi di analisi elastica
Maggiore è il grado di iperstaticità, maggiore lineare.
è la riserva plastica.
È naturale chiedersi come ci si debba comportare
L’entità della riserva plastica è proporzionale alla nel campo plastico, dove la suddetta linearità viene
quantità di cerniere plastiche che si possono formare a mancare. Per ora è sufficiente sapere che anche in
prima che la trave si trasformi in un meccanismo. questo campo le semplici strutture proposte (travi iso-
Dato che ogni volta che si forma una cerniera pla- statiche, travi continue, semplici telai a nodi fissi) pos-
stica la struttura perde un grado di iperstaticità, a un sono comunque essere sottoposte ad analisi elastica
grado maggiore corrisponde la possibilità di formare lineare. Nell’ambito dell’analisi elastica si collocano:
un maggiore numero di cerniere plastiche.
• l’analisi incrementale, che consente di determinare
Per particolari schemi di calcolo anche le travi
il massimo carico sopportabile dall’elemento in se-
iperstatiche possono essere prive di riserva plastica.
guito alle plasticizzazioni localizzate;
• l’analisi elastica con ridistribuzioni, normalmente
Si veda per esempio la trave doppiamente incastra- applicata a semplici schemi iperstatici come le travi
ta della figura 1.8. Per l’identità dei momenti negativi e continue.
positivi le tre cerniere plastiche si formano contempo- Entrambe le analisi riescono a indagare nel campo
raneamente, trasformando la trave in un meccanismo. plastico ricorrendo alla sovrapposizione di più analisi
Lo stesso schema statico, caricato in maniera non elastiche.
simmetrica, possiede invece riserva plastica.
Analisi incrementale
1.4 Analisi elastica lineare
Questo tipo di analisi è particolarmente adatto
Prende il nome di analisi strutturale l’insieme a determinare il massimo carico (carico ultimo) che
di ipotesi e di procedimenti che consentono un elemento può sopportare prima di trasformarsi
di impostare e di risolvere uno schema di calcolo, in un meccanismo.
ossia di determinare gli effetti dei carichi:
Considerata la trave doppiamente incastrata di fi-
sollecitazioni (N, V, M), tensioni (f ) e deformazioni.
gura 1.9, si immagini di applicare al carico p graduali
incrementi Dp.
Nel campo elastico lineare restano valide tutte le
ipotesi fondamentali della Scienza delle costruzioni e
Stato 0. Nel campo elastico i valori dei momenti si
legittimi tutti i suoi procedimenti. Nell’ipotesi di:
calcolano nel modo consueto (tab. CS2). Si ha:
• comportamento perfettamente elastico del mate-
riale; pl 2 pl 2 Me−
Me− = Me+ = =
• linearità tra azioni ed effetti; 12 24 2
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p
M-e M-e
STATO 0
ε ε
A B
l
∆ Me+ = Me- / 2
∆
STATO 1 Mu Mu
SCHEMA
INTEGRO
12 Mu
→ =
l2
Me+ = Mu / 2
pu = 16 Mu /l 2
∆
∆
STATO 2
SCHEMA 4 Mu
MODIFICATO →∆ =
l2
∆ · l2/ 8
Stato 1. Si raggiunge un valore p′ del carico che pro- mazione delle cerniere plastiche nelle zone di vincolo.
voca il momento ultimo Mu nelle zone più sollecitate Si ha quindi anche:
A e B. Le zone restanti continuano a lavorare nel cam-
po elastico. Si ha quindi, a schema ancora integro: Dp ⋅ l 2
DM =
8
p′l 2 p′l 2 Mu
Mu = Me+ = =
12 24 2 Uguagliando le due espressioni si ha:
E se m p i O Md 460, 4
We ≥ = ⋅ 1, 05 ⋅ 103 = 2057 cm 3
Si progetti il profilato IPE necessario ad assicurare la fyd 235
sola resistenza a flessione (6) della trave precedente
realizzata in acciaio S235, essendo: È necessario ricorrere al profilato IPE 550 (We =
= 2440 cm3).
F = 818,5 kN l = 3,00 m
• Progetto in campo plastico
Il momento di calcolo senza ridistribuzioni è: Se si vuole che la trave lavori nel campo plastico si
può fare ancora riferimento allo schema senza ridi-
3 3
Md = ⋅ Fl = ⋅ 818, 5 ⋅ 3 = 460, 4 kN · m stribuzioni, ottenendo, come prima:
16 16
• incerta previsione del valore delle forze agenti, so- • un parametro di progetto Ed, che di volta in volta
prattutto se causate da eventi naturali (neve, vento, può essere:
terremoto); – una sollecitazione (Nd, Md, Vd);
• possibile presenza di difetti occulti dei materiali, – una tensione (fd);
che ne diminuiscono la resistenza presunta; – una deformazione (dd);
• approssimazione degli schemi statici adottati e del- • un parametro di resistenza Rd, sempre omogeneo al
l’analisi strutturale, che si ripercuote sul calcolo corrispondente parametro di progetto, che di volta
delle sollecitazioni. in volta può essere:
– una sollecitazione (NRd, MRd, VRd);
Scopo del calcolo, al contrario, è garantire la sicu- – una tensione (fRd);
rezza di tutte le parti della costruzione in ogni mo- – una deformazione (dRd).
mento della vita di quest’ultima: produzione, traspor-
to, messa in opera, esercizio e manutenzione. Il parametro di progetto Ed (che, in pratica, costitui-
In primo luogo, va garantita la prevenzione del sce la domanda strutturale) si determina applicando
collasso. In funzione della tipologia, della destina- l’analisi strutturale a un opportuno schema di calcolo;
zione e dell’importanza della costruzione, si possono Ed è quindi un effetto dei carichi agenti.
rendere necessarie ulteriori verifiche: di stabilità, di Il parametro di resistenza Rd (che, in pratica, costi-
resistenza alla fatica (cioè a ripetute azioni di segno tuisce la risposta strutturale) si determina in funzione
alterno), alle variazioni termiche, al fuoco. Anche delle proprietà meccaniche del materiale, delle carat-
corrosione e degrado potrebbero indebolire a tal teristiche geometriche della sezione e delle indicazio-
punto le sezioni e i collegamenti da generare perico- ni normative.
lo di crollo. Naturalmente le capacità di risposta della struttura
In secondo luogo, vanno garantite le prestazioni – in termini di sicurezza o di prestazioni attese – devo-
attese, tutelando la costruzione da deformazioni e fe- no essere superiori (o, al massimo, uguali) alla doman-
nomeni di degrado che, pur non compromettendo la da. Deve quindi essere:
sicurezza in senso stretto, potrebbero pregiudicare il
corretto utilizzo o l’aspetto della costruzione stessa.
Molto comune è il caso di un solaio che si deforma Ed ≤ Rd
sensibilmente, danneggiando le finiture e procurando
agli utenti sensazioni sgradevoli. Si pensi anche a un Garantire la sicurezza delle opere civili è partico-
grattacielo che oscilla sensibilmente sotto l’azione del larmente complesso, perché il progettista non può
vento causando malessere agli utenti; a un serbatoio sperimentare in vera grandezza gli effetti delle solle-
di cemento armato da cui l’acqua fuoriesce a causa citazioni, al contrario di quanto avviene per le costru-
della fessurazione; a un capannone industriale in cui zioni meccaniche (si pensi per esempio al crash test
le macchine producono vibrazioni insopportabili. eseguito sulle automobili). Occorre quindi affidarsi a
Riassumendo, si può dire che ogni costruzione deve procedimenti uniformi e collaudati, regolati da norme
possedere la capacità: specifiche, detti metodi di calcolo.
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Tutti i metodi concordano nel ritenere non «Tali norme si debbono applicare integralmente,
sufficientemente sicuro assumere nelle verifiche salvo per i materiali e i prodotti, le azioni
i valori nominali o caratteristici dei carichi e il collaudo statico, per i quali valgono
e delle resistenze. L’incertezza sulla determinazione le prescrizioni riportate nelle presenti norme
di queste grandezze viene ridotta applicando tecniche».
ai valori caratteristici opportuni coefficienti
di sicurezza g, maggiorativi per i carichi e riduttivi
per le resistenze. E se m p i
Quanto più il carico è incerto nella determinazione 1 Si supponga di dovere eseguire il calcolo di un
e nella distribuzione, tanto più elevato sarà il coef- edificio per civile abitazione. Si può usare l’MTA?
ficiente amplificativo g di sicurezza. Per esempio, ai Si tratta, secondo le NTC, di un’opera di tipo 2 (opera
carichi variabili Qk saranno in genere assegnati coef- ordinaria) e di classe d’uso II (costruzione che pre-
ficienti gQ maggiori dei coefficienti gG assegnati ai ca- vede normali affollamenti, senza contenuti pericolosi
richi permanenti G. per l’ambiente).
Analogamente, quanto più il materiale è incerto Se la costruzione si trova a Brindisi o a Milano (en-
nelle sue prestazioni, anisotropo, disomogeneo, fragile, trambe in zona 4) si può procedere sia con MSL sia
di origine naturale o di produzione poco controllata, con MTA.
tanto più elevato sarà il coefficiente gM riduttivo della Se invece la stessa costruzione si trova a Bologna
resistenza. Per esempio, alla resistenza della muratura (zona 3) o a Rimini (zona 2) o a Messina (zona 1) è
saranno assegnati coefficienti di sicurezza maggiori di obbligatorio usare l’MSL.
quelli assegnati alla resistenza dell’acciaio.
2 Si può calcolare un piccolo ospedale a Brindisi
I coefficienti di sicurezza si possono applicare con l’MTA?
ai soli carichi, alla sole resistenze o a entrambe
le grandezze. Pur trovandosi in zona 4, si tratta di un’opera di im-
portanza strategica (classe IV). È perciò obbligatorio
La prima strada è seguita dai cosiddetti metodi a utilizzare l’MSL.
rottura, poco diffusi e ignorati dalla normativa italiana
se non nel campo della stabilità dei terreni.
La seconda, dal metodo delle tensioni ammissibili 2.2 MSL: stati limite
(MTA).
La terza, dal metodo semiprobabilistico agli stati Si definisce stato limite di un elemento strutturale uno
limite (MSL). stato di insufficienza, raggiunto il quale l’elemento non
è più in grado di assolvere la funzione per la quale era
stato progettato.
Le NTC 2008 stabiliscono che il calcolo
Si distinguono due tipi di stati limite:
delle strutture deve essere eseguito con MSL.
L’MTA è ammesso solo «per costruzioni di tipo 1 • stati limite ultimi (SLU);
e 2 (1) e classe d’uso I e II (2), se ricadenti in zona • stati limite di esercizio (SLE).
sismica 4 (3)».
Le verifiche vanno eseguite secondo le prescrizioni Stati limite ultimi (SLU)
del DM 92 per le strutture in calcestruzzo
e in acciaio, del DM 87 per le strutture in muratura
Gli stati limite ultimi, legati alla sicurezza in senso
e del DM 88 per le opere e i sistemi geotecnici.
stretto, sono associati al collasso o ad altre forme
di cedimento strutturale che possono mettere
in pericolo l’incolumità delle persone o provocare
(1) La tabella 2.4.I delle NTC definisce:
• di tipo 1 le opere provvisorie e le strutture in fase costruttiva; gravi danni ambientali e sociali.
• di tipo 2 le opere ordinarie, i ponti, le opere infrastrutturali, le
dighe di dimensioni contenute o di importanza normale. Per tutte le strutture, anche le più semplici, va veri-
(2) Il paragrafo 2.4.2 delle NTC definisce: ficato lo SLU di resistenza.
• di classe I le costruzioni con presenza solo occasionale di per- Altri SLU frequenti sono:
sone e gli edifici agricoli;
• di classe II le costruzioni il cui uso preveda normali affolla- • collasso per fenomeni di instabilità;
menti, senza contenuti pericolosi per l’ambiente e senza fun- • collasso per fatica (dovuto a carichi ripetuti e di se-
zioni pubbliche e sociali essenziali.
gno alterno);
(3) Tutti i comuni italiani e la zona sismica di appartenenza sono
elencati anche nel sito www.protezionecivile.it. In generale si fa • collasso dovuto a eventi eccezionali (incendio, urto,
tuttora riferimento all’OPCM 3274. esplosione);
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• presenza di degrado o corrosione che rendono ne-
Fd = gG G + gQ1 Qk1 + gQ2 ψ02 Qk2 +
cessaria la sostituzione della struttura o di sue parti (1)
fondamentali; + gQ3 ψ03 Qk3 + ...
• perdita di equilibrio dell’intera struttura o di una
sua parte (cedimenti vincolari); dove:
• dissesto per formazione di meccanismi; • G indica il valore nominale dei pesi propri struttu-
• dissesto per eccessiva deformazione. rali e non strutturali;
Il superamento di uno stato limite ultimo, detto anche • Qk1 indica il valore caratteristico di uno degli n
collasso, ha carattere irreversibile. carichi variabili presenti, assunto di volta in volta
come azione dominante nelle varie combinazioni;
Stati limite di esercizio (SLE) • Qki indica il valore caratteristico delle altre n – 1
azioni variabili, che possono agire contemporanea-
Gli stati limite di esercizio, legati alla funzionalità mente all’azione dominante.
dell’opera, sono associati alla capacità di garantire
le prestazioni attese, in modo che l’opera stessa L’MSL non ritiene sufficientemente sicuro assumere
si mantenga idonea all’uso per il quale è stata i valori nominali o caratteristici dei carichi
progettata. elementari.
Il superamento di uno stato limite di esercizio, che Moltiplica quindi tali valori per coefficienti parziali
comporta una perdita di funzionalità, è dovuto in ge- gG e gQ, in genere amplificativi, che riducono ulterior-
nere alle seguenti cause: mente la probabilità che questi possano essere supe-
• deformazioni che peggiorano l’aspetto, o limitano rati (dal 5% fino al 5 0/00).
la possibilità d’uso della struttura, o danneggiano Nel caso in cui il carico in esame sia favorevole alla
elementi non strutturali e finiture; sicurezza (5), gli stessi coefficienti assumono però va-
• vibrazioni che causano disturbo agli occupanti, lori inferiori. Si ha:
danno all’edificio e ai beni in esso contenuti;
• fessurazione del calcestruzzo, che può influire ne- Carichi sfavorevoli Carichi favorevoli
gativamente sull’aspetto, sulla durabilità e sull’im-
gG 1,3 1
permeabilità all’acqua.
In generale è il progettista, in funzione delle pre- gQ 1,5 0
stazioni attese, a decidere quali SLE verificare. Tipici
e ricorrenti sono:
Nei riguardi delle azioni variabili, l’MSL ritiene
• stato limite di deformazione, per le strutture in le-
improbabile che queste si manifestino
gno e in acciaio;
contemporaneamente con la massima intensità
• stato limite di fessurazione, per le strutture in calce-
gQi Qk · i .
struzzo;
• stato limite di vibrazione, per le strutture in acciaio.
Alla sola azione dominante gQ1 Qk1 si assegna quin-
Il superamento di uno stato limite di esercizio può di il valore massimo, mentre le altre (Qki) sono molti-
avere carattere reversibile o irreversibile. plicate per coefficienti di combinazione ψ0i < 1, ripor-
tati nella tabella 2.1 (6).
2.3 Stati limite ultimi (SLU) Rispetto alla (2.5.1) delle NTC 2008 si è scelto:
• di non distinguere i pesi G in pesi G1 (pesi propri degli ele-
Determinate le azioni elementari che interessano la menti strutturali) e pesi G2 (pesi propri degli elementi non
struttura, ossia i carichi permanenti G (valori nomi- strutturali);
nali) e i carichi variabili Qk (valori caratteristici), si • di trascurare il termine gP Pk, relativo alle azioni P di presolle-
citazione.
procede come indicato nel seguito.
(5) Sono sfavorevoli alla sicurezza le azioni che affaticano la
struttura (si pensi al peso proprio di una trave); vanno moltiplica-
Azioni di progetto Fd te per i valori massimi dei coeficienti g.
Sono favorevoli alla sicurezza le azioni che aiutano la struttu-
Le combinazioni non sismiche di carico agli SLU sono ra a sopportare altre azioni (si pensi al peso proprio di un muro di
sostegno, che aiuta il muro stesso a contenere la spinta del terre-
poste nella forma seguente (4), detta combinazione no); vanno moltiplicate per i valori minimi dei coeficienti g.
fondamentale: (6) A ogni carico variabile sono associati tre coefficienti di com-
binazione: y0 i , y1 i , y2 i .
(4) Nelle formule di combinazione i segni + non hanno il signi- Si assumerà il valore raro y0i Qki dell’azione se si suppone che
ficato ordinario di somma algebrica, ma stanno a indicare che le questa, durante la vita strutturale, si manifesterà almeno una vol-
azioni di progetto sono considerate agenti contemporaneamente. ta insieme all’azione dominante. (segue)
Categoria/Azione variabile ψ0 ψ1 ψ2
(SLU/SLE rari) (SLE frequenti) (SLE quasi permanenti)
1,3 γG 1,3 γG
A 1,5 γQ B A B 1,5 γQ
l l a
(a)
max M -
2.1 Coefficienti g per la combinazione di carico SLU
(trave appoggiata). g q qs
• Ricerca del massimo momento positivo Si supponga che l’analisi dei carichi abbia fornito i se-
M+ è massimo quando la campata è caricata nel modo guenti valori risultanti delle azioni elementari:
più gravoso e contemporaneamente lo sbalzo è carica- • peso permanente G = 4 kN;
to nel modo meno gravoso (fig. 2.2b). Occorre quindi • carico vento Qwk = 1 kN.
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Questo file è una estensione online del corso Vera Zavanella Strutture Calcolo Progetto, seconda edizione © Zanichelli 2007
1,50
1,5 1,5
1,3 1
1,50
Qwk
M max M
max N min N
Dalla tab. 1.1 si ha: Fd = G + y2 1 Qk 1 + y2 2 Qk 2 + y2 3 Qk 3 + …
fyk = 235 N / mm2 Si noti che agli SLE i carichi non sono amplificati, ma
assunti direttamente con il valore nominale o caratte-
e dal Prontuario, tab. Acc2: ristico (gG = gQ = 1). Naturalmente andranno esclusi
We = 144 cm3 dalla combinazione i carichi variabili Qki che danno
contributo favorevole alla sicurezza.
Wp = 2 Sx = 2 · 82,6 = 165,2 cm3
Non sempre le norme indicano quale combina-
Risulta: zione utilizzare, lasciando al progettista il compito di
fyk 235 scegliere la più appropriata, in funzione dello schema
fyd = = N / mm 2 di calcolo, delle proprietà del materiale e delle presta-
gM 1, 05 zioni che si vogliono ottenere.
Una delle tipiche verifiche di esercizio, essenziale
Nel campo elastico:
per le travi di acciaio, è la verifica di deformazione,
235 finalizzata a garantire che la trave sia idonea al nor-
MRd e = fydWp = ⋅ 144 ⋅ 10−3 ≅ 32, 2 kN · m male utilizzo.
1, 05
Domanda e risposta strutturale sono espressi, in
Nel campo plastico: questo caso, in termini di deformazione d. La verifica
è soddisfatta se la freccia elastica di progetto dd (do-
235 manda) non supera la freccia limite stabilita dalle nor-
MRd p = fydWp = ⋅ 165, 2 ⋅ 10−3 ≅ 37 kN · m
1, 05 me (tab. 1.2). Deve essere:
Le deformazioni resistenti (dlim) delle travi di acciaio Non può sfuggire l’analogia tra la verifica di deforma-
sono riportate nella tabella 2.3. zione eseguita con MTA e la corrispondente verifica
allo SLE raro (MSL).
Verifica
Dà per certo, infatti, che tutti i carichi non possano zo armato, dove l’MSL può progettare sezioni ridotte
superare il proprio valore nominale o caratteristico. e quindi più economiche.
L’unica combinazione da considerare è quella agli
SLE rari (novità, questa, introdotta dalle NTC) in cui, L’MSL è più complesso dell’MTA.
di volta in volta, uno solo degli n carichi variabili è as-
sunto come dominante (con valore caratteristico Qk), Infatti:
mentre gli altri n – 1 partecipano con valore raro y0 i Qki .
Dividendo la tensione caratteristica per il coeffi- • considera un maggiore numero di combinazioni di
ciente di sicurezza, l’MTA dà per certo anche il valore carico;
della resistenza. • prescrive un maggiore numero di verifiche;
Altre differenze tra i due metodi (sull’analisi strut- • può costringere all’analisi non lineare
turale e sul tipo di verifica, globale o puntuale) pos-
sono essere apprezzate solo affrontando il calcolo di Proprio la complessità delle indicazioni progettuali
strutture complesse e soggette ad azioni sismiche. e le difficoltà pratiche di calcolo hanno creato una cer-
ta resistenza alla diffusione del metodo (consolidato
alla metà del secolo scorso), da parte sia dei proget-
L’MSL è più sicuro dell’MTA.
tisti sia delle normative. Oggi queste difficoltà sono
superate dalla disponibilità di un software strutturale
Infatti:
sempre più raffinato e competitivo.
• realizza un migliore accordo con i risultati speri- Al di là delle situazioni particolari previste dalle
mentali; NTC, l’MTA – sintetico e immediato – resta a disposi-
• costringe il calcolatore a considerare, mediante il zione del progettista per eseguire:
gioco dei coefficienti, una più ampia casistica di
condizioni di carico; • il dimensionamento di massima delle sezioni;
• comporta controlli più circostanziati, indagando • il controllo locale sull’ordine di grandezza dei risul-
anche su situazioni particolari; tati restituiti dai programmi di calcolo.
• può esplorare il campo plastico;
Il paragrafo 10.2 delle NTC 2008 dice esplicita-
• si adatta anche ad analisi non lineari, a volte indi-
mente, a tale proposito, che «spetta al progettista il
spensabili in presenza di azioni dinamiche (sisma).
compito di sottoporre i risultati delle elaborazioni a
Nel calcolo di schemi elementari, soggetti a poche controlli che ne comprovino l’attendibilità; tale va-
azioni variabili, l’MTA porta a risultati molto vicini lutazione consisterà nel confronto con i risultati di
a quelli dell’MSL (che amplifica le sollecitazioni, ma semplici calcoli, anche di larga massima, eseguiti con
contemporaneamente anche le resistenze). Differenze metodi tradizionali e adottati, per esempio, in fase di
più apprezzabili si hanno negli elementi di calcestruz- primo dimensionamento».