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A. Marasco
Lezione n. 1 - 17 Marzo 2020
Meccanica Analitica 2
1 Dinamica Newtoniana
1.1 Il modello di Newton
Il modello newtoniano si propone di descrivere il moto di corpi materiali o sistemi di
corpi materiali le cui dimensioni siano trascurabili rispetto a quelle dell’ambiente in cui
si svolge il moto. In questo modello, le proprietà del corpo rilevanti ai fini del moto sono
tradotte da un numero positivo: la massa.
fornisce la relazione che ad ogni istante sussiste tra la posizione del punto, la sua veloc-
ità e la sua accelerazione. Per determinare il moto, cioè le funzioni x1(t); x2(t); x3(t);
è necessario integrare la (1).
2. La (1) è valida per tutti i moti e per tutte le leggi di forza.
Esempio 1: Si consideri un punto in moto sotto l’azione del proprio peso p = mg,
allora la (1) si scrive
r=g
• (3)
da cui segue
r_ = gt + r_ 0;
1 2
r = gt + r_ 0t + r0; (4)
2
dove r0 e r_ 0 sono due arbitrarie costanti vettoriali che rappresentano la posizione e
velocità di P all’istante iniziale t = 0.
Le funzioni (4) rappresentano, al variare di r0 ed r_ 0, moti possibili per P .
Meccanica Analitica 5
dove Fi;j (ri; rj ; r_ i; r_ j ) è la forza che il punto Pj esercita sul punto Pi.
La forza Fi;j (ri; rj ; r_ i; r_ j ) è diretta secondo la retta congiungente Pi e Pj e verifica, per
il principio di azione e reazione,la condizione
Fi;j (ri; rj ; r_ i; r_ j ) = Fj;i(rj ; ri; r_ j ; r_ i); (9)
dove Fj;i(rj ; ri; r_j ; r_ i) la forza che Pi esplica su Pj :
La determinazione del moto è ricondotta all’integrazione di un sistema di n equazioni
differenziali vettoriali ordinarie di forma normale in n funzioni incognite vettoriali. Per
il sistema (8) può porsi un problema di Cauchy consistente nel ricercare la soluzione
r1(t); : : : ; rn(t) soddisfacente le condizioni iniziali
ri(0) = ri0; r_ i(0) = r_ i0; i = 1; : : : ; n: (10)
Sotto opportune ipotesi di regolarità delle funzioni Fi;j ; esiste uno ed un sol moto degli
Meccanica Analitica 8
Esempio 3: Nel riferimento inerziale con l’origine nel sole, il sistema degli otto pianeti
è retto con buona approssimazione dal sistema di equazioni
8
X
miM mimj
ri = h
mi• 3
ri h 3
(ri rj ); i = 1; : : : ; 7: (11)
jr j jri rj j
| {zi } | j=1;j6=i
{z }
sole
altri pianeti
A secondo membro della (11) figura la forza complessiva agente sull’i-mo pianeta,
la quale è data dalla somma vettoriale della forza di attrazione del sole e di quelle
esercitate dagli altri pianeti.
Il modello descritto dal sistema (11) è detto problema a n corpi e la sua soluzione
esatta non è ottenibile per via analitica già per n = 3. Tuttavia, il moto dei pianeti è
conosciuto con grande precisione e ciò è stato ottenuto ricorrendo a opportuni metodi
di approssimazione, successivamente impiegati anche in meccanica quantistica (metodo
delle perturbazioni hamiltoniane).
Meccanica Analitica 9
dell’attrito).
Per i vincoli lisci, che sono caratterizzati dalla proprietà che la reazione vincolare è
ortogonale alla superficie , sussiste la seguente relazione
= rf; (13)
ove è una funzione incognita del tempo.
L’equazione del moto è
r = F(r; r_ ;t) + rf:
m• (14)
Le (12), (14) costituiscono un sistema di 4 equazioni scalari le cui incognite sono le
componenti x1(t); x2(t); x3(t); del vettore r(t) nonché la funzione scalare (t). Resta
così confermato il pareggiamento tra equazioni e incognite.
Punto materiale vincolato ad una curva fissa e liscia: Sia P un punto in moto su
una curva riguardata come intersezione di due superfici regolari e fisse
f1(r) = 0;
(15)
f2(r) = 0:
Meccanica Analitica 11
fm(xi) = 0; (21)
tali che il rango della corrispondente matrice jacobiana sia m, in luogo della (17), si ha
il sistema
m
X
ri = F(r1; : : : ; rn; r_ 1; : : : ; r_ n;t) +
m• j rfj ; i = 1; : : : ; n; (22)
j=1