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fenomeno è un avvenimento che può accadere spontaneamente o artificialmente che può suscitare
il nostro interesse, anche se non è niente di straordinario.
La chimica è una scienza perché utilizza un metodo specifico detto metodo scientifico o sperimentale.
Il metodo scientifico: fornisce conoscenze
condivisibili (tutti gli scienziati le accettano perché sono state sottoposte ad un
procedimento rigido che si base su cinque tappe fondamentali)
controllabili ( chiunque anche se opera in luoghi e tempi diversi è in grado di verificare
l’esattezza della conoscenza riproducendo l’esperimento).
Il metodo scientifico segue tappe ben precise:
1. identificazione del problema (OSSERVAZIONE DI UN FENOMENO)
2. formulazione dell'ipotesi (IDENTIFICAZIONE DELLE CAUSE DEL FENOMENO)
3. formulazione di una previsione (CONDIZIONI IN CUI IL FENOMENO SI DEVE
RIPETERE)
4. verifica sperimentale della previsione (REALIZZAZIONE DELL’ESPERIMENTO)
5. formulazione della legge
Facciamo un esempio
1. Osservazione di un fenomeno: le palle rimbalzano
2. Formulazione di una ipotesi: gli oggetti che hanno forma sferica rimbalzano
3. Previsione: se lasciamo cadere un oggetto di forma sferica, deve rimbalzare
4. Sperimentazione: prendiamo una palla e vediamo se rimbalza. Si osserva che non tutte le
palle rimbalzano (quella di gomma rimbalza, quella di creta non rimbalza)
L’ipotesi quindi è sbagliata
Ripartiamo dal punto 2
2) Formuliamo un’altra ipotesi: rimbalzano le palle fatte con materiale elastico
3) Previsione: se lasciamo cadere una palla di materiale elastico deve rimbalzare
4) Sperimentazione prendiamo una palla di materiale elastico e vediamo se rimbalza. Si osserva
che tutte le palle così fatte rimbalzano: l’ipotesi può essere accettata
5) Formuliamo la legge: L’energia potenziale (posseduta dalla palla che si trova ad un certa
altezza) si trasforma in l’energia cinetica (posseduta dalla palla che di muove); questa si
trasforma nell’urto con il suolo in energia di deformazione (si ha la deformazione della palla); se
il materiale è elastico, la palla rilascia l’energia di deformazione immediatamente dopo l’urto
facendola rimbalzare verso l’alto. Invece se la palla è di creta l’energia di deformazione non
viene rilasciata, e la palla resta deformata e non rimbalza.
Nel libro di testo è riportato l’esempio della ruggine.
1) OSSERVAZIONE DI UN FENOMENO: se osserviamo il mondo che ci circonda, vediamo
che alcuni materiali si ricoprono di una polvere rossa. Osservando bene vediamo che si
tratta di oggetti di ferro (non alluminio, nè oro, nè legno ecc) non protetti da vernice, che si
trovano in ambiente umido (caratterizzato dalla presenza di ossigeno e acqua anche sotto
forma di vapore).
2) FORMULAZIONE DI UNA IPOTESI: ipotizziamo che il ferro in presenza di acqua e
ossigeno subisce una modificazione chimica.
3) PREVISIONE: se poniamo del ferro a contatto con acqua e ossigeno dobbiamo avere la
formazione della polvere rossa. In assenza di acqua o di ossigeno, il ferro deve rimanere
inalterato.
4) SPERIMENTAZIONE: Realizziamo l’esperimento riportato in figura a pag 7. In tre
recipienti mettiamo dei chiodi di ferro. Nel primo aggiungiamo acqua: i chiodi ora sono a
contatto con acqua e ossigeno in essa disciolto (nell’acqua c’e’ ossigeno in quanto
essendo la superficie dell’acqua a contatto con l’aria, l’ossigeno dell’aria può disciogliersi
nell’acqua). Nel secondo recipiente aggiungiamo acqua dopo averla portata ad ebollizione
(così facendo eliminiamo l’ossigeno disciolto nell’acqua) e isoliamo l’acqua dall’aria
ricoprendola con olio: così facendo otteniamo che i chiodi sono a contatto con acqua senza
ossigeno. Nel terzo recipiente poniamo una sostanza che assorbe acqua presente nell’aria
sotto forma di vapore: quindi i chiodi sono solo a contatto con aria secca. Dopo un giorno
osserviamo la presenza della polvere rossa solo nel primo recipiente. L’ipotesi è
confermata.
5) FORMULAZIONE DELLA LEGGE: il ferro a contatto con acqua ed ossigeno subisce una
trasformazione chimica, che comporta la sua trasformazione in un composto a cui diamo il
nome di ruggine (nome chimico: ossido ferrico idrato )
ferro + ossigeno + acqua ossido ferrico idrato (vedi pag. 8)