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Ciro Bernardo

3E
CHE COS’é L’EMIGRAZIONE?
L’emigrazione è il fenomeno sociale che porta un singolo individuo o un gruppo di
persone a spostarsi dal proprio luogo originario verso un altro luogo di destinazione, per
cause ambientali, religiose, economiche e sociali, spesso tra loro intrecciate. Al contrario
l'immigrazione consiste, invece, nell'arrivare in un altro paese.
LE CAUSE
DELL’EMMIGRAZIONE

i fattori
i fattori naturali
umani (scarsità di risorse per
lo sviluppo del
gruppo umano,
disastri naturali);

Endogeni
Esogeni (Bisogni,timori e
(guerre, o come pure, in
persecuzioni o positivo, le
inerenti ai aspirazioni, i
processi desideri e la
socioeconomici ricerca di
e alle politiche) migliori
condizioni di
vita.)
L’EMIGRAZIONI DURANTE LA
SECONDA GUERRA MONDIALE:
Durante la seconda guerra
mondiale,a causa dell’ascesa del
nazismo, numerosi intellettuali
come autori e registi dovettero
lasciare la Germania per ragioni
politiche e religiose. Inizialmente
essi fuggirono a Parigi ma quando
nel 1940 i nazisti occuparono anche
i territori francesi, essi furono
costretti nuovamente a scappare
negli Stati Uniti d’America.
Possiamo infatti notare nel cinema
americano,in particolare con il
genere del noir un forte influsso
dell’espressionismo tedesco dovuto
a questa migrazione.

Fritz Lang,regista tedesco del film


“Metropolis” emigrato poi in America.
L’INFLUENZA SULLA LINGUA
DELL’EMIGRAZIONE
Con la seconda guerra mondiale
abbiamo potuto trovare delle
ondate migratorie sia all’interno
dell’Europa che extraeuropee,
andando così a creare delle
minoranze linguistiche.
Esse sono gruppi di parlanti che
fanno ormai tradizionalmente parte
del tessuto sociale di un paese ma
che parlano una lingua diversa da
quella ufficiale.
Per quanto riguarda i parlanti
tedeschi ci sono minoranze in
Danimarca e Francia. In
Francia(Alsazia e Lorena) possiamo
notare dei transfer dalla lingua
dominante a quella tedesca.
EPOCA E CAUSE DELL’EMIGRAZIONE
ITALIANA
Tra il 1876 e il 1914, 14 milioni di
Italiani abbandonarono il Paese per
cercare un lavoro all'estero.

Il fenomeno riprese dopo la 1°


Guerra Mondiale fino al 1976.

Si calcola che in tutto siano


emigrati circa 27 milioni di
Italiani, provenienti sia dal Nord
che dal Sud.

Tra le cause principali vi erano le


difficili condizioni di vita,
soprattutto nelle campagne, che
crearono disoccupazione e miseria.
LE METE:
Tra le mete più diffuse
vi erano Svizzera,
Francia, Belgio,
Olanda nelle quali gli
italiani erano diretti
come lavoratori estivi
per poi tornare in
inverno nelle loro
patrie.
Stati Uniti, America
meridionale,Australia
dove gli italiani
rimasero
trasferendosi nel vero
senso della parola .
LITTLE ITALY
Little Italy è un famoso quartiere con
popolazione di origine italiana di New
York negli Stati Uniti.
Quest’area, infatti, ha molto da
raccontare: alla fine del 1800 molti
immigrati, soprattutto provenienti dal
Sud Italia, si stabilirono qui portando un
pezzo di Italia a New York, oltre alla
pizza. Ancora oggi, a metà settembre, si
festeggia San Gennaro in Little Italy.
Little Italy confina a sud con un altro
famoso quartiere di
immigrati, Chinatown.
L’EMIGRAZIONE OGGI:
Tra la fine del XX secolo e l'inizio del
successivo si è molto attenuato il flusso di
emigrati italiani nel mondo. Tuttavia, in
seguito agli effetti della grave crisi
economica che ha avuto inizio nel 2007
dalla fine degli anni duemiladieci è
ripartito un flusso continuo di espatri,
numericamente inferiore ai due
precedenti, che interessa principalmente i
giovani, spesso laureati, tant'è che viene
definito come una "fuga di cervelli".
In particolare tale flusso è principalmente
diretto verso la Germania, dove sono
giunti, solo nel 2012, oltre 35.000 italiani,
ma anche verso altri Paesi come il Regno
Unito, la Francia, la Svizzera, il Canada,
l'Australia, gli Stati Uniti d'America e i
Paesi sudamericani. Si tratta di un flusso
annuo che, stando ai dati dell'anagrafe
degli italiani residenti all'estero (AIRE)
del 2012, si aggira intorno alle 78.000
persone con un aumento di circa 20.000
rispetto al 2011, anche se si stima che il
numero effettivo delle persone che sono
emigrate sia notevolmente superiore (tra
il doppio e le tre volte), in quanto molti
connazionali cancellano la loro residenza
in Italia con molto ritardo rispetto alla
loro partenza effettiva.
COME FERMARE LA “FUGA DI CERVELLI”
• realizzare un sistema di defiscalizzazione differenziato in base alla qualità delle
posizioni e dei profili e che possa applicarsi sia nell’ottica di agevolare il rientro in
Italia che per trattenere i potenziali in atto di andare all’estero.
• Contrastare i flussi in uscita favorendo la messa a regime di un sistema di valorizzazione
reale per l’entry level dei giovani laureati.
• Predisporre un secondo binario di incentivi fiscali direttamente rivolti a trattenere i
talenti in Italia.
• Procedere a una semplificazione normativa mediante creazione di visti d’ingresso
specifici (modello USA) e velocizzazione delle procedure burocratiche.
• Rispondere concretamente alla domanda di formazione e competenze garantendo un
coinvolgimento paritetico, partenariale, continuativo e strategico del fronte universitario
e aziendale mediante una conferenza permanente filiera-formazione deputata alla
diagnosi e all’intervento sui reali fabbisogni di professionalità.

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