Sei sulla pagina 1di 98

Conoscenza

dell’organizzazione,
gestione e del ruolo
del volontario CRI nelle
Maxiemergenze

Ver 0.1
Obiettivi

• Fornire indicazioni di
Medicina delle catastrofi e Obiettivo Strategico n°°1
Salvare vite, proteggere i
descrivere ruolo e mezzi di sostentamento e
organizzazione CRI. facilitare il recupero a seguito
di disastri e crisi
• Definire l’azione di soccorso
Obiettivo Strategico n°°1
del primo mezzo CRI che della CRI
interviene in una situazione Tuteliamo e proteggiamo la
salute e la vita
complessa
• Fornire principi di intervento,
Triage, PMA
Ordinarietà,
Eventi Maggiori
e
Catastrofi
CLASSIFICAZIONE:

- Naturali
- Tecnologiche o Antropiche
- Conflittuali e sociopolitiche

Potranno essere poi:


- Semplici o Complesse
Ovvero
- Compensati o Scompensati
CATASTROFE > 50

INCIDENTE MAGGIORE
10 50

INCIDENTE INDIVIDUALE 1 10
Numero coninvolti
Incidenti Maggiori:

• Le strutture di soccorso territoriali


rimangono integre

• C’è un ridotto coinvolgimento feriti >10 <50

• Limitata estensione territoriale

• Limitata estensione temporale < 24 ore


CATASTROFI:

Squilibrio (anche temporaneo)


tra risorse disponibili e necessità
Compromesse le strutture di emergenza
e/o
Compromesse le infrastrutture
e/o
Tempo di risoluzione > 24 h
CATASTROFI:

• Determina un’inadeguatezza, anche se


temporanea, tra i bisogni delle vittime e i
soccorsi.

• Può interessare una vasta estensione


territoriale e strutture di soccorso e di
assistenza (ospedali).

• Coinvolge un grandissimo numero di


persone e determina un numero elevato di
vittime > 50

• estensione temporale > 24 ore.


Distinzione: Evento Maggiore
incidente con numero elevato di vittime in cui resta
pienamente efficiente sia il servizio sanitario che vie di
comunicazione (ad es. incendi di edifici, incidenti
stradali, ferroviari ed aerei, ecc…).
Intervento ad alto impatto ma limitato nel tempo
con totale disponibilità delle risorse
Distinzione: Catastrofe
si ha la compromissione delle strutture sanitarie e/o
delle vie di comunicazione, tipico scenario nel caso di
vera e propria calamità, il numero dei coinvolti può
essere anche minore rispetto al primo caso ma il
numero dei coinvolti potenziali è maggiore, la capacità
di trattamento è diminuita, le condizioni di intervento
sono più complesse e prolungate nel tempo
L’obiettivo principale è
salvare più vite possibile

La situazione straordinaria
impone un comportamento
d’intervento diverso, che può
apparire quasi disumano
Normativa
Dal punto di vista del soccorso sanitario, con riferimento alle
competenze dello stato ai sensi dell’art.107, comma 1, lett d del
D. lgs 112/98 (definizione dei criteri di massima), le principali
norme sono:
– “Criteri di massima per l’organizzazione dei soccorsi sanitari nelle
catastrofi” adottato con Decreto Ministeriale del 13 febbraio 2001
“G.U. del 12 maggio 2001)
– “Criteri di massima sulla dotazione di farmaci e dispositivi medici di un
Posto Medico avanzato di II livello utilizzabile in caso di catastrofe”
adottato con Accordo Stato Regioni del 22 maggio 2003 (Repertorio
Atti n. 650/C.U. del 22 maggio 2003 - G.U. n. 139 del 25 agosto 2003)
– “ Criteri di massima sugli interventi psicosociali da attuare nelle
catastrofi” adottato con Direttiva del Presidente del consiglio dei
Ministri del 13 giugno 2006 ( G..U. 200 del 29/8/2006)

Per situazioni di catastrofe in generale si dovrà far riferimento


alla normativa di Protezione Civile che coordina ed integra
tutte le competenze.
FASI DELL’EMERGENZA:

1. Pianificazione (si deve attuare costantemente)


2. Preallarme
3. Allarme
4. Attivazione
5. Ricognizione
6. Settorializzazione
7. Integrazione
8. Recupero e Raccolta Vittime
Allarme

Circuito comunicazioni di
comando

Centrale operativa Soccorsi


Posto comando Fisso
Es. Prefettura Lo Scenario
Invio
soccorsi

Circuito comunicazioni
operative
Posto comando Avanzato

Area
dei Noria di Noria di
PMA recupero CME evacuazione
soccorsi Posto Medico Centro medico di
Avanzato Evacuazione

Deceduti Deceduti Ospedali

Deposito Salme

Alloggiamento superstiti
Campo
Pianificazione
Interna:
INDIVIDUARE SETTORE EMERGENZE
Chi Fa
Che Cosa Fa Formazione Addestramento
Quando Lo Fa
Attrezzature Esercitazione
In Sincronia Con
Chi Altro Esterna:
Ricorda: Coordinamento con
Se non pianificato il altri enti
successo sarà solo dovuto
al caso ed alla buona
volontà
Preallarme
Possibile in attività che
prevedano allertamento in
previsione di criticità
(allerta meteo, vigilanza
dei fiumi, valanghe, evento
a massiccio afflusso,
evento sociopolitico…) ed
in Organizzazioni preposte
all’emergenza.
Pronti, Partenza, Via!
Allarme

ORDINARIO: Vittima o Coinvolto

PRIVILEGIATO: Persona Fuori dall’Evento

PROFESSIONALE: Responsabile di un’industria,


addetto emergenza, vigile del fuoco, servizi preposti
alla diramazione dell’allarme (es. Prefettura)

Pronti, Partenza, Via!


Attivazione

Equivale all’ordine di partenza

Servizi preposti:
• 115, 118, 112, 113
• Sale Operative Croce Rossa Italiana
• Altre strutture operative di Protezione
Civile preposte all’attivazione (Prefettura)
Pronti, Partenza, Via!
Ricognizione

PRIMA MACCHINA

Istituisce il Posto di Comando


Avanzato e tiene i contatti con la CO
e coordina sul posto l’arrivo di ulteriori
soccorsi
Ricognizione

PRIMA MACCHINA

CSS coordinatore soccorsi sanitari


dirige tutte le operazioni sul crash
CT coordinatore trasporti coordina e
gestisce i mezzi in arrivo
TRIAGE
il coordinamento di una emergenza sanitaria
spetta alla CO118
Ricognizione

Area interessata e sicurezza


Numero approssimativo persone coinvolte
Accessibilità dei feriti
Valutazione delle patologie prevalenti
Individuazione aree per soccorsi

Report a C.O.
Ricognizione: Protocollo M.E.T.H.A.N.E.
My name and Major Incident declared/standby
Chi sono? Incidente maggiore
Mio nominativo radio / nome / ruolo e
M dichiarazione di incidente maggiore verificato o
“Atteso” o “Dichiarato”
(STANDBY - DECLARED)
atteso
Es. Riferimento di griglia,
E Exact Location (Esatta locazione)
coordinate, indirizzo
Stradale, ferroviario, conflitto a
T Type of incident (Tipo d’incidente)
fuoco, bomba, etc.

H Hazards (Pericoli) Effettivi e potenziali

Valutazione della situazione e ogni


A Assesment (Valutazione) altra informazione rilevante
(es. da che direzione arrivare)
Number and type of casualties
N (Numero e tipo di feriti)
E la loro gravità/tipo

Emergency Services present or requie (Servizi Presenti in loco e necessari per


E d’Emergenza presenti o richiesti) gestire la situazione
L’errore più grave che si
può compiere è quello di
considerare solo gli
scenari sanitari di rischio
Ricognizione

Allontanare dalla zona


dell’evento più persone possibili
ma senza perderli!

Proteggere quelli che non è


possibile evacuare in questa fase
Ricognizione

Al termine della ricognizione il capo


equipaggio assolve al compito di
COORDINATORE DEI SOCCORRITORI
SANITARI (Casacca Rossa)

fino all’arrivo del medico delegato


dalla CO che lo rileverà con il ruolo di
DIRETTORE DEI SOCCORSI SANITARI
(Casacca Gialla)
Ricognizione
Gli altri soccorritori:
• Posizionano il mezzo in un luogo facilmente
visibile ai successivi equipaggi lasciando accesi i
lampeggianti.
• Identificano una possibile zona da adibire a
“parcheggio mezzi”
• Identificano il luogo per l’installazione eventuale
del “Posto Medico Avanzato (P.M.A.)”
• Identificano e delimitano con le Forze dell’Ordine
l’Area di Sicurezza dell’evento.
SOLO AL TERMINE INIZIANO LA
SETTORIALIZZAZIONE DELLA ZONA E
SUCCESSIVAMENTE IL TRIAGE SANITARIO
Settorializzazione

CANTIERE

SETTORE

La sicurezza delle aree di


soccorso viene garantita dai Vigili
del Fuoco che possono impedire
l’accesso
Settorializzazione
Definire il prima possibile:
• via di afflusso e deflusso
separate con “Cancelli” che
filtrano gli accessi, gestito dalle
Forze dell’Ordine
• area parcheggio mezzi,
suddiviso in settori per tipologia
mezzo (UMR, Ambulanze da
Soccorso, ambulanze da
Trasporto, pulman e pulmini
ecc.). Gli autisti devono rimanere
sui mezzi
• Zona atterraggio velivoli
Settorializzazione
importanza dei cancelli
Settorializzazione
importanza dei cancelli
Integrazione

CRI

VV.F

Altri

2
11 CO 118 Enti differenti, con
organizzazioni differenti
che hanno strutture di
comando differenti e
che applicano logiche
11 differenti
3
Integrazione
Si fa quel che
si deve e non
quello che si VV.F
vorrebbe
CRI

112-113 CO 118

Altri
Integrazione
E’ la condizione indispensabile, affinché, ognuna
delle componenti del soccorso (sanitaria, tecnica,
di polizia) possa svolgere il proprio lavoro senza
intralci, ma in modo sinergico e coordinato.
1. La prima Ambulanza, la prima vettura
delle Forze dell’Ordine e il primo mezzo
dei Vigili del Fuoco, costituiscono il
primo Posto di Comando Avanzato –
P.C.A., che dovrà operare
congiuntamente, nell’esplicare l’azione di
comando.
2. Si ottiene solo se preventivamente sono
state concordate procedure e protocolli di
collaborazione tra gli enti interessati
(pianificazione)
Il coordinamento sanitario
Le seguenti figure di coordinamento “minime” devono
essere identificate appena possibile nella zona
dell’evento:

• Direttore dei Soccorsi Sanitari (DSS)


• Direttore Squadre Recupero e Triage (DSR)
• Direttore P.M.A. (DPMA)
• Direttore Trasporti (DTR)
• Coordinatore PSIC (Equipe Psicosociali per
le Emergenze – E.P.E.)

Tutti i Coordinatori devono essere dotati di pettorale di


riconoscimento e radio portatile su canale dedicato.
E’ opportuno inoltre prevedere l’utilizzo di megafoni
SCHEMA RUOLI
C.O.118

Forze di Polizia

Vigili del Fuoco

Autorità di Prot.Civile
Recupero e Raccolta Vittime

• Classificare (Triage)

• Recuperare (dal Cantiere ai Nidi)

• Raccolta in gruppi (Nidi)


Recupero e Raccolta Vittime
Schema soccorsi sul campo

NORIA DI
CRASH RECUPERO PMA NORIA DI
EVACUAZIONE H
PICCOLA
NORIA GRANDE NORIA
Medicina delle Catastrofi
STAZIONE
AUTOMEZZI

EVACUAZIONE

PMA

NORIA DI
RECUPERO

CRASH
Recupero e Raccolta Vittime: i nidi
Zone sicure di concentrazione dei feriti presidiate
da un solo operatore (volontario o no)

Raggruppamenti secondo:
Colore (primo Triage)
Distanza dal luogo dell’evento
Recupero e Raccolta Vittime

Piccola Noria: dal Crash al P.M.A.

Squadre a Piedi
Recupero e Raccolta Vittime

Grande Noria: dal P.M.A. al centro


sanitario

Mezzi attrezzati
Recupero e Raccolta Vittime
Recupero e Raccolta Vittime
La catena dei soccorsi

Diffusione allarme

Invio dei soccorsi


Coordinamento

Soccorso/Triage

Recupero vittime
Ospedalizzazione
Il Triage
Lo scopo fondamentale dell’intervento in caso di
emergenza è quello di salvare il maggior numero
possibile di vite umane. Le vittime da soccorrere sono
superioni ai soccorritori e talvolta anche alle possibilità
mediche è necessario operare una “scelta” delle vittime da
soccorrere per prime in relazione alla loro gravità.

Il Triage (parola francese che significa selezione,


scelta o smistamento) é nato per operare una
selezione delle vittime da soccorrere intensificando gli
sforzi su coloro i quali hanno maggiori possibilità di
sopravvivenza se opportunamente trattati
Protocollo START
Simple Triage and Rapid Treatment

• Vengono adottati protocolli codificati di


intervento e decisione
• Il maggiormente indicato per i
soccorritori professionali è quello
americano denominato S.T.A.R.T. (Simple
Triage and Rapid Treatment – Selezione
semplice e trattamento rapido)
• Prevede la classificazione dei feriti in
quattro categorie, ciascuna delle quali
contraddistinta da un codice colore
Protocollo START modificato

1°° Priorità (Urgenti): Sono urgenze assolute e non differibili. Il


paziente deve essere trattato immediatamente in quanto si è in
ROSSO
presenza di imminente pericolo di vita

2°° Priorità (Gravi): Urgenze Relative. La situazione è si grave ma


tale che consenta di essere trattati in un secondo momento. Il
GIALLO
paziente può attendere ulteriori soccorsi

3°° Priorità (Minori): Urgenze Minime. Sono le situazioni di feriti


lievi che possono allontanarsi con le loro forze dall’area del
VERDE sinistro. Questi possono essere dirottati verso un centro di
medicazione di primo soccorso
4°° Priorità (deceduti):. Sono classificati così i pazienti che non
NERO respirano. In taluni casi il codice del paziente deceduto può
essere anche definito come blu o azzurro a seconda delle
BLU convenzioni. Solo il medico può attribuire questo codice.
Altrimenti se non evidente ROSSO

ATTENZIONE VERIFICARE I PROTOCOLLI LOCALI IN USO


PRESSO LA CO 118
Protocollo START modificato

Simple Triage & Rapid Treatment


Risposte a 4 semplici domande in sequenza:
1. Cammina?
2. Respira autonomamente?
3. Ha circolo sufficiente?
4. Risponde agli stimoli?
Algoritmo Protocollo START modificato
CAMMINA? SI VERDE

NO NO ROSSO
RESPIRA
NERO
? solo con medico

SI
Più di 30 Atti Meno di 30 Atti
Respiratori / Minuto FREQUENZA
Respiratori / Minuto Pressione Arteriosa
o evidente Dispnea Respiratoria
Sistolica minore di 80
Riempimento capillare
>2 sec
ROSSO
POLSO RADIALE NO ROSSO
SI PRESENTE ?
Pressione Arteriosa Trattare Emorragie
Sistolica maggiore di 80 Posizione Antishock
Riempimento capillare
< 2 sec
RISPONDE
A ORDINI SEMPLICI ?
GIALLO NO ROSSO
SI

ATTENZIONE VERIFICARE I PROTOCOLLI LOCALI IN USO


PRESSO LA CO 118
Protocollo START
ESERCITAZIONE

Lo scorrimento delle diapositive è automatico con 15


secondi per ciascun caso
Protocollo START: Esercitazione
Caso 1: paziente trovato a terra, cosciente,
respira, frequenza respiratoria 8, polso
radiale presente
Protocollo START: Esercitazione
Caso 2: paziente con ferita lacero-contusa al
capo, deambulante, in evidente stato di
shock
Protocollo START: Esercitazione
Caso 3: paziente seduto, incosciente,
respira, frequenza respiratoria 17, non riesco
a sentire il polso radiale
Protocollo START: Esercitazione
Caso 4: paziente deambulante, con un arto
amputato
Protocollo START: Esercitazione
Caso 5: paziente trovato supino,
incosciente, non respira e non ha circolo
Protocollo START: Esercitazione
Caso 6: paziente supino, incosciente,
frequenza respiratoria 34, riempimento
capillare > 2
Protocollo START: Esercitazione
Caso 7: paziente seduto, cosciente,
frequenza respiratoria 15, polso radiale
presente
Protocollo START: Esercitazione
Caso 8: paziente con forte dolore toracico ed
ustioni estese, cammina
Protocollo START: Esercitazione
Caso 9: paziente supino, incosciente,
inizialmente non respira ma, in seguito a
trattamento, riprende a respirare
Protocollo START: Esercitazione
Caso 10: paziente deambulante, porta in
braccio un bambino incosciente, che non
respira
Protocollo START
ESERCITAZIONE

Le soluzioni
Protocollo START: Esercitazione
Caso 1: paziente trovato a terra, cosciente,
respira, frequenza respiratoria 8, polso
radiale presente
Protocollo START: Esercitazione
Caso 2: paziente con ferita lacero-contusa al
capo, deambulante, in evidente stato di
shock
Protocollo START: Esercitazione
Caso 3: paziente seduto, incosciente,
respira, frequenza respiratoria 17, non riesco
a sentire il polso radiale
Protocollo START: Esercitazione
Caso 4: paziente deambulante, con un arto
amputato
Protocollo START: Esercitazione
Caso 5: paziente trovato supino,
incosciente, non respira e non ha circolo
Protocollo START: Esercitazione
Caso 6: paziente supino, incosciente,
frequenza respiratoria 34, riempimento
capillare > 2
Protocollo START: Esercitazione
Caso 7: paziente seduto, cosciente,
frequenza respiratoria 15, polso radiale
presente
Protocollo START: Esercitazione
Caso 8: paziente con forte dolore toracico ed
ustioni estese, cammina
Protocollo START: Esercitazione
Caso 9: paziente supino, incosciente,
inizialmente non respira ma, in seguito a
trattamento, riprende a respirare
Protocollo START: Esercitazione
Caso 10: paziente deambulante, porta in
braccio un bambino incosciente, che non
respira
Strutture sanitarie campali
Strutture sanitarie campali
Strutture provvisorie per il soccorso e
l'assistenza sanitaria
Dotate di autonomia logistica
Complete di personale sanitario e
tecnico di supporto
Vengono installate per:
-fare da filtro alle strutture
ospedaliere durante i soccorsi
-prestare assistenza dove altrimenti
non sarebbe disponibile
Le catastrofi: soccorso ed assistenza
Non tutte le catastrofi provocano numerosi
feriti da necessitare l’intervento di un PMA,
ma in tutte le catastrofi un alto numero di
persone avrà bisogno che venga ripristinata
l’assistenza sanitaria di base su cui si basava
l’equilibrio della loro salute precedentemente
Necessità di assistenza sanitaria
• Parte della popolazione richiede cure pediatriche
• Un’alta percentuale della popolazione è anziana
• Molti soffrono di malattie croniche o disabililtà
• Un’alta percentuale conduce esistenze “fragili”, ma in
equilibrio, finché l’assetto sociale non viene sconvolto
• La vita in condizioni precarie in seguito ad un evento
(tendopoli) può favorire in alcuni soggetti altrimenti sani
situazioni di minaccia alla salute che vanno monitorate e
gestite efficacemente
Posto Medico Avanzato
E’ una struttura che si interpone tra la zona
dell’evento e le strutture ospedaliere
Il P.M.A. viene definito nella G.U. del 12 maggio 2001 come un
“dispositivo funzionale di selezione e trattamento sanitario delle
vittime, localizzato ai margini esterni dell'area di sicurezza o in
una zona centrale rispetto al fronte dell'evento…” che “... può
essere sia una struttura che un’area funzionale dove radunare le
vittime, concentrare le risorse di primo trattamento, effettuare il
triage ed organizzare l’evacuazione sanitaria dei feriti nei centri
ospedalieri più idonei”.
Il PMA è il fulcro della catena sanitaria dei soccorsi, posto tra
l’area dell’evento e gli ospedali di ricovero
Tipologie di PMA
Criteri di massima per l’organizzazione dei
soccorsi sanitari nelle catastrofi - 2001
“ E ’ auspicabile che ogni Regione, a seconda delle
caratteristiche e dei rischi del territorio, sia dotata di una
o più strutture mobili, con funzioni di PMA, di immediata
mobilitazione, rapidamente attrezzabili, che possano
offrire un riparo dagli agenti atmosferici e costituiscano
un punto materiale di riferimento per la catena dei
soccorsi consentendo di applicare, per quanto è
realisticamente possibile, tecniche di supporto avanzato
delle funzioni vitali per la sopravvivenza a breve termine
dei feriti…”.
Logica del PMA
Codici Codici Codici
Rossi Gialli Verdi

Rianima-
zione

Segreteri Triage Stabiliz- Segreteri


a Medico zazione a in uscita
in entrata ed
Evacua-
zione
Magazzin
o
Deceduti
Il Posto Medico Avanzato

Se possibile i PMA vanno allestiti


all’interno di strutture esistenti:

•Hangar aeroportuali
•Corridoi, sale di attesa
•Parcheggi
•Esercizi pubblici
Gli incidenti maggiori e le UMSS
UMSS = Unità Mobili di Soccorso Sanitario
Struttura mobile con caratteristiche di
mobilitazione immediata, attrezzata per
funzionare come PMA:
• Mezzi o combinazioni di mezzi per il
trasporto di personale, mezzi, e materiali
per allestimento di un PMA
• Rapidissima attivazione → pochi minuti
• Rapido dispiegamento → pochi minuti
• Limitata autonomia → poche ore
• Solo stabilizzazione di pazienti critici e
preparazione all'evacuazione verso le
strutture ospedaliere
Unità mobili di soccorso sanitario
UMSS - esempi
ANPAS LOMBARDIA VIGILI DEL FUOCO BOLZANO

CROCE ROSSA BOLZANO


Unità mobili di soccorso sanitario
UMSS - esempi

Barelle, generatori di corrente e materiale sanitario diviso


in casse di colore corrispondente alla destinazione d'uso:

•materiale non sanitario (giallo);


•materiale per supporto cardiocircolatorio (rosso);
•materiale per supporto respiratorio (blu);
•materiali diversi (verde)
Unità mobili di soccorso sanitario
UMSS - esempi
UNITA’ MOBILE GRANDI
EMERGENZE 118 MILANO
•Mezzo da trasporto
•Materiale per il supporto
avanzato delle funzioni vitali
•Materiale per trasporto
pazienti
•Tenda pneumatica
•Materiale per
l’autoprotezione
•Impianto di comuncazione
radio e satellitare
Tipologie di PMA
Caratteristiche PMA di secondo livello
• essere pronto all’impiego nel più breve tempo possibile
dall’allarme ( 3-4 h.);
• essere in grado di trattare 50 pazienti con codice di
gravità rosso-giallo nell’arco di 24 ore e per tre giorni;
• avere 72 ore di autonomia operativa.
PMA di 2°°livello

-50 posti letto (8 terapia intensiva)


- laboratorio analisi
- eco f.a.s.t.
- compressore per ossigeno
- attrezzature di recupero.

L'Unità è composta da 6 tende,


3 shelters e 7 automezzi.
PMA 2°° livello CRI Alto Adige
Esempi di Posti Medici Avanzati
PMA di 2°livello con modulo chirurgico – GCU Pisa

Adatto all’impiego per le missioni di soccorso


internazionale in occasione di grandi calamità
Le catastrofi: soccorso ed assistenza
1. I PMA sono strutture vocate al trattamento di vittime
critiche
2. Entro 72 ore le vittime critiche sono solitamente
evacuate dalla zona dell’evento
3. Dopo meno di 72 ore la popolazione colpita dall’evento
si rivolge ai PMA per una grande quantità di necessità
sanitarie non urgenti, per le quali i PMA non sono del
tutto attrezzati
4. Non tutte le catastrofi provocano alti numeri di vittime
critiche
I Posti di Assistenza Socio Sanitaria
I P.A.S.S. (Posti di Assistenza Socio Sanitaria )
sono strutture campali tipo
“poliambulatoriale” che offrono assistenza
sanitaria non urgentistica
I PASS
Caratteristiche Funzioni
Non devono partire nei tempi • Facilitare il ritorno alla
brevi dei PMA normalità.
Non costringono a “onerose” • Ripristinare al meglio
reperibilità di pronta partenza
possibile l’assistenza sanitaria
appena possibile potrebbe territoriale che la catastrofe
essere affiancati da personale
ha interrotto
locale.
I PASS sono logisticamente • Ridurre gli effetti della
autonomi per lunghi periodi. catastrofe sulla salute psico-
Completi di personale per fisica delle popolazioni
operare autonomamente anche colpite.
lunghi periodi. • Integrarsi col servizio
sanitario esistente sul
territorio
Organizzazione dei PASS
Esempi di configurazione Anche nell’allestimento
i PASS sono differenti
• Medico di base dai PMA: ad esempio
nella foto la degenza è
• Infermiere di territorio più orientata agli ospiti
ed ai loro parenti/vicini
• Psicologo Sedie per visitatori

• Assistente Sociale
• Pediatra
• Farmacia
• Specialistiche ambulatoriali
Posizionamento dei PASS

In supporto o sostituzione ai servizi sanitari di base

•presso Aree di Accoglienza


•presso aree alberghiere per gli sfollati
•presso poliambulatori o ospedali preesistenti compromessi
dalla catastrofe

fornire personale specializzato in base alle


esigenze e/o richieste del territorio
Un impiego misto:
i PMA in attività di assistenza
• Manifestazioni sportive
• Concerti
• Altri eventi a massiccio
afflusso di pubblico
In questi casi i PMA devo essere allestiti in modo da
poter assicurare innanzitutto una assistenza e soccorso
sanitario individuale di qualità, stabilizzazione ed
osservazione, in modo da limitare al massimo i trasporti
in ospedale, ma con la possibilità di riconvertirsi
rapidamente per gestire un gran numero di pazienti nel
caso in cui si verifichi una maxiemergenza.
Ospedali da campo
Ospedale da
Campo CRI
Lombardia

Ospedale da Campo
CRI Trentino
Ospedali da campo
Ospedale da Campo
ERU Germania
HAITI 2010

Ospedale da Campo CRI


BAGHDAD
Credits
• Slide Corso OPEM SON
• Slide Attività Protezione Civile Emilia Romagna
• Slide Settore Emergenze CRI Verona
• Slide Corso OPEM CRI Cagliari
• Slide Corso CLE CRI Cagliari
Per suggerimenti, correzioni e precisazioni:
wikislides@gmail.com

Potrebbero piacerti anche